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Contributi a fondo perduto per le imprese, cosa prevede il Decreto rilancio

Solo per imprese sotto ai 5 milioni, proporzionali alle perdite di aprile: come funzionano i contributi a fondo perduto del Decreto rilancio

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Tra gli aiuti introdotti dal Decreto rilancio ci sono anche contributi a fondo perduto per le imprese danneggiate dall’emergenza coronavirus. La misura è rivolta in particolare alle piccole imprese con fatturato inferiore a 5 milioni di euro. Il governo ha previsto coperture per 6 miliardi di euro. È quanto stabilisce l’articolo 25 del Decreto rilancio.

Fondo perduto per le imprese: a chi spetta

I contributi a fondo perduto sono destinati ai soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario titolari di partita Iva, come si legge al primo comma dell’articolo 25 del Decreto rilancio. Dal contributo a fondo perduto sono esclusi però i liberi professionisti e gli autonomi iscritti alle casse private. Avvocati, medici, ingegneri e tutte le professioni ordinistiche, in attesa che il passaggio parlamentare del decreto possa modificare la platea.

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La soglia per poter ottenere i contributi a fondo perduto è quella dei 5 milioni di euro di fatturato nel 2019. Il contributo a fondo perduto sarà calcolato sulla base del volume d’affari complessivo delle imprese che ne faranno richiesta.

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Contributo a fondo perduto, i requisiti

Sono sostanzialmente due i requisiti per ottenere il contributo a fondo perduto in favore delle imprese disposto dal Decreto rilancio. Il primo, come detto, è avere un fatturato non superiore ai 5 milioni di euro. Il secondo è quello di aver registrato perdite per almeno il 33% del fatturato ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese del 2019. Ovvero dal momento di piena attività al punto più acuto dell’emergenza coronavirus.

Il contributo viene allargato automaticamente alle imprese che hanno avviato la loro attività dopo il 1° gennaio 2019, a prescindere dal fatturato dell’anno scorso.

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L’indennizzo è proporzionale alle perdite di fatturato e sarà una cifra variabile tra i 1000 euro e circa 50 mila euro. L’importo dipende dalla dimensione delle perdite e dal volume d’affari dell’impresa. Il Decreto rilancio prevede tre diversi scaglioni per l’erogazione del contributo a fondo perduto alle imprese, che saranno indennizzate con:

  • il 20% delle perdite registrate ad aprile 2020 per chi fattura fino a 400 mila euro
  • il 15% delle perdite per chi ha fatturati fra 400 mila e 1 milione di euro
  • il 10% per imprese con volume d’affari fra 1 milione di euro e 5 milioni di euro

Il valore minimo del contributo a fondo sarà in ogni caso non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per imprese e soggetti diversi dalle persone fisiche. Il contributo non concorre alla base imponibile delle imposte sui redditi.

Come richiedere il contributo a fondo perduto? Si dovrà presentare per via telematica una richiesta all’Agenzia delle entrate entro 60 giorni dalla data di avvio della procedura. L’importo verrà poi versato dall’Agenzia direttamente sul conto corrente bancario o postale dell’impresa.

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