martedì, 8 Luglio 2025
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Rischio mareggiate, allerta meteo dalla Versilia a Follonica

Altro che Ferragosto di fuoco. La Toscana si appresta a scavalcare la metà del mese in balìa del maltempo.

Critica soprattutto la giornata di domani, specie per quanto riguarda la situazione dei mari lungo la costa. Al punto che la protezione civile regionale ha emesso un'allerta meteo per il rischio mareggiate che interessa gran parte del litorale toscano.

ALLERTA METEO

Il provvedimento sarà in vigore dalle 8 alle 24 di domani, giovedì 14 agosto, e varrà per le isole dell'Arcipelago toscano e per il tratto compreso tra la Versilia e il Golfo di Follonica. Le province coinvolte sono Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno e Grosseto.

LE PREVISIONI

Se dalle prime ore del mattino si prevede mare agitato a nord dell'Elba con possibili mareggiate sulla costa. Nell'interno – stando alle previsioni del Consorzio Lamma, si potranno avere rovesci e temporali sparsi. In serata si dovrebbe assistere a un miglioramento e il moto ondoso subirà una lenta attenuazione.

UN FERROGOSTO COSI' COSI'

Meteo incerto anche nel giorno di Ferragosto. I cieli saranno poco e parzialmente nuvolosi sulla costa e sulle zone interne. Nel nord della Toscana il Lamma non esclude che possano verificarsi rovesci, soprattutto sui rilievi. Anche le temperature saranno “pazzerelle”. Niente canicola, le temperature saranno gadevoli ma al di sotto della media. A Firenze la massima non andrà oltre i 26 gradi. Solo a Grosseto si toccheranno secondo il Lamma i 27gradi. 

Chi era Simone Camilli, il reporter ucciso a Gaza

Sempre in prima linea. Con  la sua videocamera. Dalla Palestina alla Striscia di Gaza, fino al Kosovo, ecco chi era Simone Camilli: un videoreporter di guerra che ha documentato con l’obiettivo scontri e vittime, tragedie e catastrofi umanitarie. 35 anni, più volte nella striscia di Gaza, lavorava con diverse agenzie internazionali: dal 2005 collaborava con l’Ap (Associated press), una delle più importanti agenzie di stampa a livello mondiale. Da poco era padre di una bimba.

È stato ucciso nel nord della striscia di Gaza a seguito dell’esplosione di un razzo israeliano, rimasto inesploso e che gli artificieri palestinesi stavno tentando di disinnescare. Con lui hanno perso la vita altre 4 persone.

Chi era Simone Camilli

Originario di Pitigliano, una vita passata a Roma, Simone è figlio di Pierluigi Camilli, attuale sindaco di Pitigliano (Grosseto). Nel 2005 si è laureato in Storia e studi religiosi islamici all’Università La Sapienza di Roma e da allora ha girato mezzo mondo come videoreporter.

Un “curriculum” pieno di esperienze in teatri di  conflitto. In Palestina e nella striscia di Gaza ha documentato l’operazione israeliana “Pilastro di difesa” del 2012, ma anche “Piombo” fuso tra il 2007 e il 2008. E poi ancora la guerra in Georgia nel 2008, il Libano nel 2006 e 2008, gli scontri tra i guerriglieri del Pkk e l’esercito turco nel novembre del 2007.

Il documentario

Per l'Ifad, il fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, dal 2010 ha coordinato le produzioni video in paesi in via di sviluppo. Ha realizzato anche documentari come “About Gaza”, che Simone Camilli ha girato insieme al collega Pietro Bellorini (qui sotto).

In Italia aveva seguito la morte e i funerali di Giovanni Paolo II, con il conseguente conclave per l’elezione di Papa Benedetto XVI e il naufragio della Costa Concordia davanti all’Isola del Giglio. 

In tanti oggi ricordano il videoreporter, anche sui social netowrk. Su Twitter tanti i messaggi “marchiati” con l’hashtag #SimoneCamilli
 

Picasso a Firenze, 3 opere da non perdere

È lei la madrina della mostra fiorentina (vedi foto in basso), Dora Maar, amante e musa di Pablo Picasso, che si vede spuntare dalle locandine dell'esposizione di Palazzo Pitti, dal 20 settembre al 25 gennaio al piano nobile di Palazzo Strozzi.

È in ogni angolo della città, nelle gigantografie e sulle piccole targhe che penzolano nei bus. Per lei, per Dora, che come tutte le amanti del grande artista ha vissuto di un fortissimo amore-odio nei suoi confronti, questo è una sorta di riscatto essere la protagonista, il simbolo, dell'appuntamento fiorentino.

 

La mostra

Picasso e la modernità spagnola. Opere della collezione del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, curata da Eugenio Carmona, contiene 90 opere in totale di cui circa 35 del maestro, tutte di altissima qualità e tutte in arrivo dal museo madrileno. Ma quali sono i tre fiori all'occhiello?

Il Reporter ha selezionato i suoi preferiti. E ha deciso di raccontarveli un po'.

L'amante intellettuale e i guanti insanguinati


Pablo Picasso (Malaga 1881‐Mougins 1973) Ritratto di Dora Maar 27 marzo 1939, olio su tavola, cm 60 x 45. Collezione del Museo Reina Sofía, Madrid, DE01840, immagine soggetta a diritto d’autore

 

Il primo è, inutile dirlo, il Ritratto di Dora Maar del 1939. Chi non conosce bene la loro storia, deve sapere che il pittore e la fotografa francese – che avevano 26 anni di differenza – si incontrarono a Parigi grazie ad un amico comune, il poeta Paul Eluard.

Una delle prime volte in cui si videro Dora, che indossava dei guanti bianchi, era intenta a colpire con un coltello lo spazio tra un dito e l'altro, senza apparentemente prestare troppa attenzione alle ferite che si procurava e alle macchie ai suoi guanti candidi. Picasso ne rimase talmente colpito che conservò a lungo quei guanti su una mensola nel suo studio.

Di lì a poco cominciarono a frequentarsi e la loro relazione – molto turbolenta – andò avanti per nove anni. La Maar veniva continuamente umiliata dal pittore, anche se lui la considerò per molto tempo la sua musa, ritraendola in tantissimi dipinti.

Nel 1943 (dopo nove anni dal loro incontro) Picasso la lasciò e lei cadde in una profonda depressione, tanto che fu ricoverata e subì numerosi elettroshock. Nonostante questo, viene ricordata come una delle pochissime amanti del pittore che non morì suicida (se si può considerare una consolazione).

La modella giovanissima

Pablo Picasso (Malaga 1881‐Mougins 1973) Donna seduta appoggiata sui gomiti (Marie –Thérèse) 8 gennaio 1939, olio su tela, cm 92 x 73. Collezione del Museo Reina Sofía, Madrid, DE01162, immagine soggetta a diritto d’autore

Il secondo dipinto che abbiamo scelto ritrae un'altra delle sue amanti (che niente avevano a che vedere con la moglie, con la quale rimase sposato fino alla morte nonostante i pessimi rapporti), Marie-Thérèse Walter e si intitola “Donna seduta appoggiata sui gomiti (Marie –Thérèse)”.

Il rapporto con Marie-Thérèse, dalla quale il maestro ebbe anche un figlio e che fu lasciata per Dora Maar, era molto diverso da quello che avrà in futuro con la fotografa. Mentre Picasso considerava la Maar un'intellettuale, per la Walter nutriva soprattutto un'attrazione fisica.

La maniera differente in cui l'artista percepiva le due donne si capisce anche dal modo in cui le ha dipinte nel corso degli anni. Maria-Thérèse era sempre colorata e raggiante, mentre la Maar, cupa e melanconica. Anche lei visse un rapporto controverso col pittore e finì per uccidersi, qualche anno dopo la morte di Picasso.

Guernica: L'inno antifascista di Picasso

Pablo Picasso (Malaga 1881‐Mougins 1973) Testa di cavallo. Schizzo per Guernica 2 maggio 1937, olio su tela, cm 65 x 92. Collezione del Museo Reina Sofía, Madrid, Legato Picasso, 1981, DE00119, immagine soggetta a diritto d’autore

L'ultimo dipinto selezionato è il particolare dello studio preparatorio di uno dei più impattanti dipinti mai realizzati dall'artista. Si tratta della “Testa di cavallo” realizzato mentre stava studiando come comporre Guernica, il mastodontico capolavoro creato dopo il bombardamento aereo della città omonima, durante la guerra civile spagnola.

Il quadro fu creato per decorare il padiglione spagnolo durante l'Esposizione mondiale di Parigi del 1937 e su ordine dell'artista non sarebbe dovuto tornare in Spagna fino alla fine del fascismo.

E Picasso fu accontentato, perché per un periodo fu ospitato al Moma di New York e rientrò in patria (al Reina Sofia) otto anni dopo la morte dell'artista e sei dopo la scomparsa del dittatore Francisco Franco.

Certo, la Testa di cavallo – come gli altri disegni preparatori esposti a Firenze in una sezione speciale – non sono magniloquenti come l'enorme tela (oltre 7 metri per 3) custodita a Madrid, ma ognuno di essi contiene tutta la forza e il dolore che il pittore voleva esprimere il quel momento.
 

Reporter ucciso a Gaza: è il figlio del sindaco di Pitigliano / VIDEO

E’ il figlio del sindaco di Pitigliano il videoreporter morto nella Striscia di Gaza. Simone Camilli, 35 anni, stando a quanto emerge, ha perso la vita in seguito all’esplosione di un missile insieme ad altre sei persone.

IL LUTTO

E nel comune in provincia di Grosseto è subito scattato il lutto: “Tutte le manifestazioni in programma sono sospese fino a data da definire in conseguenza del grave lutto che ha colpito la famiglia del sindaco Pier Luigi Camilli”, si legge in una nota del Comune.

GIORNALISTI

Anche l’attuale sindaco di Pitigliano è un giornalista, così come il figlio, che ha perso la vita proprio mentre stava svolgendo il suo lavoro a Gaza (qui un videoreportage realizzato da Camilli ripreso da Youtube).

IL MINISTRO

Appresa la notizia, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Simone Camilli a Gaza. “La morte di Simone Camilli è una tragedia, per la famiglia e per il nostro Paese”, ha detto. “Ancora una volta è un giornalista a pagare il prezzo di una guerra che dura da troppi anni e per la seconda volta in pochi mesi piangiamo la morte di ragazzi impegnati con coraggio nel lavoro di reporter”, ha ricordato Mogherini.” E se ve ne fosse stato bisogno, l'uccisione di Simone dimostra ancora una volta quanto urgente sia arrivare a una soluzione finalmente definitiva del conflitto in Medio Oriente”, ha aggiunto. “Ai famigliari e agli amici di Simone voglio esprimere a nome mio e di tutto il governo le condoglianze per questa perdita così dolorosa”, ha concluso il ministro.

IL TELEGRAMMA DI ROSSI

Un messaggio di cordoglio arriva anche dal presidente della Regione Enrico Rossi, che a nome dell'intera giunta ha inviato un telegramma al padre del videoreporter. “La perdita di un figlio – scirve Rossi – è la prova più difficile che la vita possa metterci davanti. Confido che il calore e l'affetto degli amici e della famiglia possano spingerti a guardare avanti perché a noi che restiamo è data la possibilità di onorare il ricordo dei nostri cari rinnovando il nostro impegno per la pace e il bene comune. Sono certo che è questo quello che Simone ti chiederebbe”.

Aereo atterra a Firenze, principio di incendio

Fumo e fiamme sulla pista dell’aeroporto di Firenze, dopo che un aereo della compagnia Vueling è atterrato questa mattina allo scalo di Peretola. Subito dopo che il velivolo, proveniente da Parigi, ha toccato terra si è alzato una nuvola di fumo e alcuni addetti hanno visto una fiammata. Un “principio di incendio” viene spiegato.

I passeggeri, 120 circa, sono stati fatti scendere dall’aereo. Non ci sarebbero feriti, secondo quanto conferma la compagnia area anche tramite il suo account ufficiale su Twitter. Sul web circolano alcune foto in cui si vede l’aereo circondato da una nuova grigia, con i vigili del fuoco in azione.

A seguito al principio di incendio, all’aeroporto di Firenze si sono registrati ritardi nei voli in partenza e in arrivo. Il volo Vueling da Parigi era previsto in arrivo alle 10.55.

Bici in preferenziale, no dagli autisti Ataf: ”Troppi rischi”

Biciclette in corsia preferenziale, insorgono gli autisti dei bus. Gli abituali frequentatori delle linee gialle dicono no alla decisione di Palazzo Vecchio di aprire alle due ruote alcune preferenziali in città. Sei, per la precisione, tutte collocate al di fuori del centro storico, molto trafficate e prive di percorsi ciclabili sicuri. Da qui la richiesta al Comune di Firenze di fare marcia indietro, ritirando al più presto il provvedimento.

“TROPPI RISCHI”

La questione sicurezza – che la misura dell'amministrazione avrebbe voluto risolvere – è paradossalmente nel mirino dei conducenti dell'Ataf. I pericoli per le bici e non solo, è il loro parere, lasciando liberi i ciclisti di pedalare al fianco dei bus, anziché diminuire aumenteranno.

L'allarme arriva dai rappresentanti della Fit-Cisl: “I problemi di sicurezza legati alla circolazione delle biciclette nelle corsie preferenziali, che di fatto avviene già anche senza alcun provvedimento del Comune, sono stati pesantemente sottovalutati dagli uffici competenti”, attaccano.

PROBLEMI PER FRENATA E SORPASSO

Uno degli aspetti che più preoccupa gli autisti è la frenata. “Un autobus – dicono – pesa parecchie tonnellate e pur andando a velocità ridotta ha spazi di frenata molti lunghi avendo a bordo persone in piedi. La bicicletta invece può frenare in un metro e il fatto più pericoloso è che non ha una luce di stop, quindi in caso di frenata improvvisa sta allo sguardo dell’autista e alla sua prontezza frenare senza fare male a nessuno”.

Altra grana, il sorpasso. “La bici – dicono perplessi i conducenti dell'Ataf – dovrebbe viaggiare vicina al marcipiede, dovrebbe rimanere uno spazio sufficiente senza riga continua per sorpassare in piena sicurezza, passando ad almeno un metro e mezzo alla sinistra della bicicletta. Tutto ciò non è così scontato in una città come Firenze”.

RITIRARE IL PROVVEDIMENTO

I conducenti della Cisl infine puntano il dito contro i ciclisti indisciplinati, chiedendo maggiori controlli. “C'è chi percorre le preferenziali nei modi più impensabili e rischiosi – dicono -: contromano, distanti dal marciapiede, con il telefonino in mano, con gli auricolari nelle orecchie, facendo manovre improvvise”. Viene presa ad esempio via La Marmora, una strada molto trafficata dai mezzi di trasporto pubblico e che pur avendo nelle vicinanze una pista ciclabile “viene letteralmente invasa dai ciclisti, che mettendosi davanti ai bus non danno loro nessuna possibilità di sorpasso”.

In una parola, per gli autisti dell'Ataf, il provvedimento del Comune comporterà “troppi rischi”. Tanti da spingerli a chiedere a Palazzo Vecchio di ripensarci e fare marcia indietro: “Non si aspetti che si verifichino eventi spiacevoli” dicono. 

Bici nelle corsie preferenziali a Firenze, gli autisti Ataf dico no

Bici sì o bici no? Non solo è una polemica agostana. La decisione del Comune di consentire il passaggio delle bici nelle corsie preferenziali a Firenze (per la precisione in sei busivie) ha scatenato un polverone. Da una parte le associazioni dei ciclisti festeggiano per il via libera atteso da tempo (“Finalmente si può!” commenta Fiab – Firenzeinbici), dall’altra gli autisti Ataf storcono il naso.

La Fit-Cisl di Ataf boccia il provvedimento di Palazzo Vecchio per “gli evidenti problemi di sicurezza legati alla circolazione delle biciclette nelle corsie preferenziali”, si legge in una lettera aperta del sindacato, indirizzata all’assessore al traffico Stefano Giorgetti.

La sigla sindacale fa presente che di fatto i ciclisti circolano normalmente dentro le linee gialle “anche senza alcun provvedimento del Comune” con problemi di sicurezza legati soprattutto al lungo spazio di frenata degli autobus r alla difficoltà di sorpasso delle bici .

Autobus vs bici

“Molti ciclisti sono attenti e rispettano in pieno il codice della strada, ma spesso a creare pericolo è il comportamento di alcuni indisciplinati che percorrono le corsie preferenziali nei modi più impensabili e rischiosi – scrive ancora la Fit Cisl – contromano, distanti dal marciapiede, con il telefonino in mano, con gli auricolari nelle orecchie, facendo manovre improvvise”. Il sindacato chiede quindi che il provvedimento sia ritirato al più presto (qui la lettera integrale).

Le nuove regole: bici in 6 corsie preferenziali di Firenze

La “svolta delle bici” è stata annunciata nei giorni scorsi e prevede il transito dei ciclisti in alcune busvie ben precise: situate lungo strade molto trafficate e senza piste ciclabili sicure. Per conoscere la mappa dettagliata, nel nostro articolo sono specificate le 6 corsie preferenziali di Firenze dove sono ammesse le biciclette.

E il re della Malesia fa shopping all’outlet

Anche le teste coronate si danno agli acquisti negli outlet, non solo nelle vie dell'alta moda. Com’è successo per Abdul Halim di Kedah. Il nome non vi dice niente? Ebbene è il re della Malesia, ha 87 anni ed è il monarca più anziano del Paese asiatico.

Re Abdul Halim di Kedah è stato “avvistato” ieri mentre girava tra i negozi del Barberino Designer Outlet. Di certo non è passato inosservato. Insieme a lui c’era la moglie, ma anche un “esercito” di cortigiani, 30 persone che hanno accompagnato sua altezza nella vacanza in Toscana. 

Shopping “reale”

Anche i re fanno shopping: Abdul Halim di Kedah, alla sua seconda visita nell’outlet di Barberino di Mugello, si è portato a casa abiti e accessori. Ha comprato anche qualche regalino per la moglie. Tra i marchi più apprezzati dal sovrano  Lacoste, Prada, Tommy Hilfiger,  Puma e Samsonite.

Chi è Abdul Halim

Per la cronaca: il re della Malesia viene scelto ogni cinque anni tra i sovrani ereditari degli stati che compongono la Federazione. Il suo ruolo è per lo più cerimoniale. Nel dicembre 2011  Abdul Halim di Kedah è stato proclamato per la seconda volta sovrano della Malesia. Prima di allora lo era stato tra il 1970 e il 1975.

Le biblioteche di Firenze aperte ad agosto

Ottimi luoghi dove refrigerarsi in caso di colpi di calore o dove ripararsi se il meteo dovesse fare brutti scherzi. Sono le biblioteche di Firenze, aperte in questo mese di agosto, alcune anche sabato, ma a turno. Utilissime anche per chi è in partenza ed è a caccia del titolo giusto da portare in villeggiatura.

13 biblioteche di Firenze aperte ad agosto

Tutte le biblioteche comunali fiorentine si prenderanno una pausa, fermando attività e prestiti, ma in diversi periodi del mese a seconda della zona della città. Unico periodo di vacanza condiviso: il ponte del 15 agosto. Tra ferragosto e domenica 17 tutte le biblioteche saranno chiuse al pubblico.

Per il resto la maggior parte (sette biblioteche) sprangheranno porte e portoni nella settimana di Ferragosto, mentre una (la biblioteca del Palagio di Parte Guelfa) ha già fatto le sue vacanze. Ma vediamo nel dettaglio la mappa delle biblioteche di Firenze aperte durante agosto, zona per zona.

Centro

Dopo una breve vacanza tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, la biblioteca del Palagio di Parte Guelfa (Piazzetta di Parte Guelfa) resterà attiva tutto il mese, facendo compagnia anche a chi rinuncerà alle ferie fuori città. Fino al 15 settembre l’orario va dalle 9.00 alle 19.00, dal lunedì al venerdì. Il sabato è aperta dalle 9 alle 13, ad eccezione di Ferragosto, come già detto.

La Biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 26) sarà aperta ad agosto solo per metà: gli scaffali andranno in ferie da Ferragosto fino 24 agosto. Riaprirà il giorno dopo alle 14.00. Al contrario, in Oltrarno la Biblioteca Pietro Thouar (via Mazzetta 10) riapre lunedì 18 dopo una settimana di “villeggiatura”. Stesso discorso per la Biblioteca dei Ragazzi (via Tripoli 24), che finisce le vacanze dopo il ponte ferragostano.

Ferie lunghe invece per la biblioteca di San Jacopino, la Fabrizio De Andrè (via delle Carra, 2) dal 9 al 24 agosto.

Biblioteca delle Oblate - Biblioteche di Firenze aperte per agosto

Dal profilo Facebook della Biblioteca delle Oblate

Campo di Marte e dintorni

Riapre il 18 agosto la biblioteca Dino Pieraccioni in via Nicolodi 2, che “manda” in ferie l’altra punto-libri in zona: la biblioteca Mario Luzzi (via Ugo Schiff, 8  in zona via Gabriele D'Annunzio), off dal 15 al 24 agosto.

Isolotto

All’Isolotto si rimarrà a secco di libri, ma solo fino a dopo Ferragosto: la BiblioteCaNova riapre il 18 agosto. Il Punto lettura Luciano Gori (in via degli Abeti a due passi da piazza dell’Isolotto) seguirà un orario estivo fino al 31 agosto: lunedì 9.30-12.30; martedì 17.30-19.00; mercoledì 9.30-12.30; giovedì 17.30-19.00.

Firenze sud, le biblioteche aperte ad agosto

Riapre i battenti il 18 agosto la Biblioteca di Villa Bandini (via di Ripoli, 118). Due settimane di ferie nel cuore di agosto invece per la Biblioteca del Galluzzo (Via Senese, 206), dal 9 al 24 agosto

Rifredi e Novoli

La Biblioteca dell’Iti Leonardo da Vinci (via del Terzolle 91) resta in vacanza fino al 18 agosto. Stesso discorso per la Biblioteca dell’Orticoltura in via Vittorio Emanuele II, 4. Quella che resterà chiusa dal 15 al 24 agosto è invece la Filippo Buonarroti, in Viale Guidoni, 188.

Sul sito del comune sono disponibili tutte le informazioni sulle biblioteche di Firenze aperte a agosto.

Tragedia di San Fele, è il giorno del lutto cittadino a Lastra a Signa

A Lastra a Signa è il giorno del lutto cittadino. Sono in programma oggi, 13 agosto, alle 16 al Parco della Rimembranza a San Fele, in provincia di Potenza, i funerali della famiglia Tronnolone, originaria di San Fele ma residente ormai da oltre quarant’anni a Lastra a Signa.

LUTTO CITTADINO

In segno di cordoglio e di partecipazione al dolore dei familiari, il sindaco Angela Bagni ha deciso di proclamare il lutto cittadino per la giornata di oggi. Una delegazione dell’amministrazione comunale composta dallo stesso primo cittadino e dall’assessore Stefano Calistri parteciperà inoltre alla cerimonia funebre, con il gonfalone del Comune.

L'ORDINANZA

Nell’ordinanza con cui il sindaco Bagni ha proclamato il lutto cittadino, viene spiegato che sono previste per oggi anche l’esposizione delle bandiere a mezz’asta o listate a lutto sugli edifici comunali e pubblici e la sospensione, per l’intera giornata dei funerali, di tutte le manifestazioni ricreative aperte al pubblico, organizzate o patrocinate dal Comune. Sarà poi osservato un minuto di silenzio negli uffici comunali alle 10.

LA TRAGEDIA

La tragedia, costata la vita a 4 membri della famiglia Tronnolone, era avvenuta sabato scorso, 9 agosto, a San Fele.