domenica, 17 Agosto 2025
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Il giglio di Firenze: significato e storia

Gli stemmi o “arme” comparvero nel Medioevo e assolsero alla funzione di identificare chiaramente chi li portava. In tal senso, il giglio di Firenze possiede un significato chiaro: è il fiore di Fiorenza, non è propriamente un simbolo perché i simboli rimandano ai concetti astratti, affonda radici profonde nella terra, fino allo strato del mito. Infatti, la storia del giglio di Firenze è simbolo più che altro dell’amore dei fiorentini per l’arme della loro città, nell’impegno secolare, a studiare, tramandare, ricercare e spesso immaginare l’origine del fiore.

La storia del giglio bianco che divenne rosso

Le prime testimonianze attendibili sulla storia del giglio di Firenze seguono il 1250, quando la sconfitta di Figline Valdarno provocò la cacciata dell’aristocrazia ghibellina e l’avvento del Primo Popolo. Un esperimento politico nuovo, dominato dai ceti emergenti, mercantili e artigiani. Nonostante una certa distanza dagli eventi, le testimonianze, tra gli altri, di Giovanni Villani e Dante Alighieri sono attendibili. Nel 1251, il nuovo regime scelse di invertire i colori dell’insegna, ottenendo un giglio rosso in campo bianco. In modo da distinguersi dai ghibellini, in esilio con il vecchio fiore candido. In termini poetici, il giglio bianco fu “per division fatto vermiglio” (Paradiso canto XVI). In quel momento, il rosso giglio di Firenze assumeva un chiaro significato politico.

Allora per altro, Firenze partecipava da protagonista alla strabiliante ascesa economica dell’Italia comunale. Così, la prima testimonianza materiale del giglio è davvero preziosa. Infatti, nel 1252, la zecca coniò una moneta ad alto valore, adatta ai traffici internazionali, il fiorino d’oro: con il giglio di Firenze sul lato dritto e il patrono san Giovanni su quello di rovescio. I fiorini segnarono il ritorno del corso monetario aureo nell’Europa medievale e si affermarono quale prima valuta internazionale. Tuttavia, inversione cromatica e moneta d’oro non segnano l’origine, attestando al contrario un’araldica già consolidata. Occorre indagare ancora.

Il giglio di Firenze, significato, storia e leggenda

A partire dalla seconda metà del XII secolo, persone singole in ambito militare (prima), gruppi familiari (poi), quindi intere città (soprattutto da fine secolo) iniziarono a fregiarsi di uno stemma o arme che li identificasse, riportando sullo scudo animali, figure geometriche, forme e colori. Una tendenza sociale collettiva, lontana da miti del fondatore. Comunque, l’araldica è oggi la disciplina che studia tale linguaggio, riconoscendo nel giglio uno dei motivi più diffusi in tutta Europa.

In questo modo, le tradizioni raccolte dai cronisti medievali e collocate al tempo della Firenze romana e altomedievale, come l’ispirazione del giglio al mitico Floriunus, l’antico sbocciare nei pressi del Campidoglio fiorentino (il tempio dedicato alla triade capitolina Giove, Giunone, Minerva) o quale dono dell’imperatore Carlo Magno sono inattendibili. Il significato del giglio di Firenze, qui è fantasioso. Gli stemmi erano secoli di là da venire. Mentre la storia di gigli e valorosi fiorentini alle crociate nobilita, più di quanto possa convincere. Meglio constatare come il giglio seguì la metà del XII secolo e sbocciò definitivamente prima che passassero cento anni, quando divenne rosso. Assumendo le caratteristiche grafiche definitive, nel corso del secolo ancora successivo.

Stemmi Firenze Palazzo Vecchio

Esiste un significato letterale del giglio di Firenze?

Senza dubbio, l’araldica classifica il giglio di Firenze tra le arme “parlanti”: è il fiore di Fiorenza. Un po’ come le pere della famiglia Peruzzi, la scala del gonfalone della Scala, per fermarci alle nostre mura, o il giglio (lys) della città francese di Lille. Quindi il giglio è davvero comune sulle “prime arme”. Nel Duecento è ovvio che il fiore araldico debba essere un giglio. La diffusione della rosa è successiva. Quanto ai colori, stante il rosso dell’autorità e del Comune di Firenze, le tradizioni araldiche lasciavano poca scelta per la figura sovrapposta che avrebbe potuto essere soltanto gialla o appunto bianca. Come fu il primo giglio. Così, sul significato del giglio di Firenze potremmo fermarci qui, come fanno saggiamente Stefano Guelfi Camaiani e Sergio Raveggi, nel libro Il Giglio di Firenze, edito da Scramasax (2001). Aggiungiamo soltanto che in araldica le sfumature di colore non contano, tanto che l’argento equivale al bianco.

Tuttavia nel corso dei secoli, eruditi e studiosi hanno arrischiato ulteriori ipotesi. Alcuni hanno considerato il giglio di Firenze quale simbolo cristiano, sottolineando soprattutto la simbologia legata alla Madonna e alla festa dell’Annunciazione, tanto cara ai fiorentini. Ma gli stemmi non sono simboli. Altri hanno congetturato una concessione della monarchia francese, cronologicamente da escludersi, in quanto il giglio di Francia è più o meno coevo al fiore di Fiorenza e troppo tardi, i sovrani iniziarono a concederlo agli alleati italiani, come fecero nel 1465 per i Medici. Fino all’ipotesi botanica che ha trovato l’espressione più recente nello studio di Alessandra Perugi, L’Iris di Firenze, edito da Il Valico (2013). Secondo Perugi, nel fiore sull’arme sarebbe possibile distinguere le caratteristiche specifiche dell’iris florentina o giaggiolo, presente nel territorio circostante, come testimonia oggi il giardino dell’Iris, ai piedi di piazzale Michelangelo. Tuttavia l’araldica tende agli schematismi, più che a riprodurre la natura.

Il giglio di Firenze, una storia d’amore

Senza dubbio però, la ricchezza di tradizioni, interpretazioni e rappresentazioni materiali conferma l’amore dei fiorentini per lo stemma della loro città. Infatti, a Firenze l’araldica fu molto vivace. Così, stemmi di famiglia, stemmi delle arti, stemmi di quartieri, stemmi rivali, come la croce del Popolo e l’aquila dell’aristocratica Parte Guelfa, trovarono l’unità nel giglio.

6 maggio, manifestazione Cgil, Cisl e Uil a Bologna

Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana

Si avvicina la grande manifestazione di sabato 6 maggio, dove Cgil-Cisl-Uil scenderanno in piazza a Bologna come inizio di un percorso di lotta, mobilitazione e vertenzialità per modificare le scelte del Governo su fisco, pensioni, lavoro, giustizia sociale. A una situazione straordinaria, come quella che attraversa il nostro Paese a livello socio-economico, occorrono risposte straordinarie e il mondo del lavoro è chiamato a dare un segnale forte: è davvero importante il 6 maggio invadere Bologna, i problemi o ce li risolviamo tutti insieme o non ce li risolve nessuno. La Cgil Toscana ci sarà e saremo tantissimi e tantissime. Più saremo, più possibilità avremo di far invertire la rotta alle politiche del Governo.

Viviamo in un contesto maledettamente difficile e complicato, ulteriormente aggravato prima dalla pandemia e poi dalla guerra. Nel nostro Paese abbiamo milioni di persone in povertà relativa o assoluta, che non si curano adeguatamente perché non hanno risorse per farlo, abbiamo un abbandono scolastico in continuo aumento, abbiamo i salari più bassi d’Europa, abbiamo un lavoro caratterizzato da sfruttamento e precarietà, le pensioni non reggono il passo con l’aumento del costo della vita, continuiamo ad avere medie altissime di morti sul lavoro.

 

Una situazione inaccettabile: vogliamo perciò che siano fatte delle scelte politiche che garantiscano un futuro a questo Paese. Purtroppo questo Governo, come anche quelli precedenti, non le sta facendo. Anzi, sta andando in direzione diametralmente opposta, basti vedere la riforma del fisco varata che premia le fasce più ricche anziché le più bisognose.Vogliamo cambiare i contenuti delle decisioni del Governo al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, serve un radicale cambio di passo a cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. E va cambiato anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere, con il confronto.

https://cgiltoscana.it/maggio-di-lotta-al-via-mobilitazione-cgil-cisl-uil-il-6-toscana-a-bologna/

L’appello che faccio a tutti i toscani e le toscane è di partecipare numerosi e numerose: abbiamo pullman e treni speciali da ogni territorio della Toscana, contattate le nostre Camere del lavoro e facciamo sì che l’appuntamento di Bologna diventi la ripartenza di una nuova fase, di una “nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Senza dimenticare che, se non arriveranno risposte, le mobilitazioni andranno avanti.

Rossano Rossi
segretario generale Cgil Toscana

In collaborazione con Cgil Toscana

Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti

Cgil-Cisl-Uil scenderanno in piazza a Bologna il 6 maggio in una grandissima manifestazione, come inizio di un percorso di lotta, mobilitazione e vertenzialità per modificare le scelte del Governo su fisco, pensioni, lavoro, giustizia sociale. Il mondo del lavoro è chiamato a dare un segnale forte: è davvero importante il 6 maggio invadere Bologna, la Cgil Toscana ci sarà e saremo tantissimi e tantissime.

Viviamo in un contesto maledettamente difficile e complicato, ulteriormente aggravato prima dalla pandemia e poi dalla guerra. Nel nostro Paese abbiamo milioni di persone in povertà relativa o assoluta, che non si curano adeguatamente perché non hanno risorse per farlo, abbiamo un abbandono scolastico in continuo aumento, abbiamo i salari più bassi d’Europa, abbiamo un lavoro caratterizzato da sfruttamento e precarietà, le pensioni non reggono il passo con l’aumento del costo della vita, continuiamo ad avere medie altissime di morti sul lavoro. Una situazione inaccettabile: vogliamo perciò che siano fatte delle scelte politiche che garantiscano un futuro a questo Paese. Purtroppo questo Governo, come anche quelli precedenti, non le sta facendo. Anzi, sta andando in direzione diametralmente opposta, basti vedere la riforma del fisco varata che premia le fasce più ricche anziché le più bisognose. Vogliamo cambiare i contenuti delle decisioni del Governo al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, serve un radicale cambio di passo a cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. E va cambiato anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere, con il confronto.

L’appello che faccio a tutti i toscani e le toscane è di partecipare numerosi e numerose: abbiamo pullman e treni speciali da ogni territorio della Toscana, contattate le nostre Camere del lavoro perché se saremo in tanti e in tante forse riusciremo a invertire il corso delle cose. I problemi o ce li risolviamo da soli scendendo in piazza o non ce li risolve nessuno.

Rossano Rossi
segretario generale Cgil Toscana

In collaborazione con Cgil Toscana

Goleada viola contro la Sampdoria

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Tre punti importanti per la Fiorentina che in un colpo solo supera Sassuolo e Monza e agguanta il Bologna in classifica. Contro la Samp finisce cinque a zero nonostante Vincenzo Italiano cambi mezza squadra. Davanti tocca a Jovic, in mezzo Duncan, dietro Ranieri. In porta, al suo esordio in serie A, gioca Cerofolini. Stankovic risponde con Leris a supporto di Gabbiadini e Lammers.

La partita

Prima mezzora senza grandi occasioni da rete. È proprio la Samp, con Lammers, a realizzare il primo vero pericolo in area. L’attaccante però tira alto. Il portiere blucerchiato Ravaglia poi compie un miracolo sul tiro di Castrovilli deviato da Gunter. Nei minuti di recupero Biraghi crossa sul secondo palo per Castrovilli che segna, al volo, di destro. La palla prima rimbalza sul palo e poi entra per l’1-0. Nella ripresa i viola dilagano. Il raddoppio arriva grazie a Dodo, nuovo idolo della Curva Fiesole, che ribadisce in rete l’assist da terra di Jovic dopo una respinta di Ravaglia. Al 66’ è ancora Jovic a servire Duncan che segna il 3-0. Amrabat recupera e manda in porta Kouame per il poker viola, poi Terzic sfrutta il lavoro di Jovic per piazzare nell’angolo il quinto gol. Mercoledì turno infrasettimanale con la Fiorentina di scena a Salerno.

L’allenatore

Soddisfatto Vincenzo Italiano. “I primi venti minuti, dove la Sampdoria ci ha fermati, sono stati il lato negativo. Poi ci siamo sbloccati e abbiamo fatto davvero bene. Abbiamo sfruttato l’entusiasmo e lo stadio. Una grande Fiorentina. Stiamo trovando continuità e condizione. I giocatori cambiano molti ruoli. Abbiamo la mente libera. Il gol a fine primo tempo ci ha sbloccato mentalmente. Con più spazi abbiamo sfruttato le nostre occasioni. Jovic ha dato una grande risposta. L’attaccante deve fare gol, ma non è l’unica cosa. Oggi ha corso e rincorso. L’atteggiamento è stato fantastico. Voglio un Jovic con la testa dentro la Fiorentina”.

Eventi per il ponte del 1 maggio a Firenze: fiori, artigianato e sagre

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Non mancano gli eventi in occasione del ponte del 1 maggio 2023: a Firenze sono tante le cose da fare per la festa dei lavoratori. Le mostre dedicate all’artigianato, come quella alla Fortezza da Basso, ai fiori, nel giardino dell’Orticoltura, e l’apertura dei principali musei. E poi i mercatini, la fiera alle Cascine e le numerose sagre nei dintorni di Firenze. Ecco il sommario

Eventi fino al ponte del 1 maggio a Firenze: la mostra dell’artigianato

Non una semplice fiera dedicata alle eccellenze, ma una vera e propria festa è quella che potrete trovare prendendo parte alla Mostra internazionale dell’artigianato (Mida), ospitata alla Fortezza da Basso di Firenze. L’edizione 2023 è dedicata alla creatività con oltre 400 espositori e un programma di eventi fino al 1° maggio (fino a venerdì l’orario va dalle 10 alle 20, da sabato alla festa dei lavoratori dalle 10 alle 22). La grande novità è che, all’interno della kermesse, si svolge un secondo appuntamento dal titolo “Abita“, il salone dell’arredo e della casa del futuro. Ampio spazio viene dato anche alle mostre, alle dimostrazioni e agli show cooking. Tutto quello che c’è da sapere sulla mostra dell’artigianato 2023 a Firenze lo potete scoprire nel dettaglio leggendo il nostro articolo.

La mostra dei fiori al giardino dell’Orticoltura, fino al 1 maggio

Il giardino dell’Orticoltura di Firenze è conosciuto anche per la tanto attesa mostra dei fiori. Un grande mercato di piante, con un programma di eventi collaterali, che sono iniziati il 25 aprile e che proseguiranno fino al ponte del 1 maggio: l’orario va dalle ore 09:00 alle ore 19:30Florovivaismo, orticoltura e frutticultura sono protagonisti con 75 espositori specializzati. Un piccolo paradiso per chi ha il pollice verde, dove trovare tante specie diverse, ricevere consigli dagli esperti e assistere a dimostrazioni pratiche. L’ingresso è gratuito. Per saperne di più potete leggere il nostro articolo sulla Mostra dei fiori a Firenze.

Mostra fiori firenze giardino orticoltura orari dati
La mostra dei fiori al Giardino dell’Orticoltura

Il Giardino dell’Iris di Firenze visitabile anche per il ponte del 1 maggio

Se siete amanti della natura, questo “ponte” farà proprio al caso vostro. Il Giardino dell’Iris ha infatti riaperto i suoi cancelli il 25 aprile e rimarrà accessibile fino al 20 maggio, consentendo così al pubblico di ammirare le migliaia di varietà diverse di questo fiore, nel parco situato ai “piedi” del piazzale Michelangelo. L’ingresso è gratuito, dalle ore 10:00 alle 18:00; ultimo ingresso alle 17:30. Vengono svolte anche visite guidate su prenotazione. Qui i dettagli sull’apertura 2023 del Giardino dell’iris.

Cosa fare e cosa vedere: musei aperti il primo maggio a Firenze (ma non gratis)

Per gli amanti dell’arte e della bellezza, lunedì 1 maggio 2023 sarà una vera e propria risorsa. Molti sono infatti i musei aperti a Firenze, ma in occasione della festa dei lavoratori i luoghi d’arte statali non saranno gratis, come successo per la festa della Liberazione. Dopo i 100mila visitatori registrati nel ponte del 25 aprile alle Gallerie degli Uffizi, si prevede un altro weekend da tutto esaurito. Il primo maggio, tra gli altri, sono aperti gli Uffizi (08:15 -18:30), il Giardino di Boboli (08:15 -18:30), il Bargello (08:15 -18:50) e le Cappelle Medicee (08:15 -18:50). Ma la lista è lunga (e alcuni musei sono sempre ad accesso libero): qui l’elenco delle mostre e dei musei aperti a Firenze il primo maggio 2023.

Eventi per lo shopping nel ponte del 1 maggio: mercatini a Firenze e mercato alle Cascine

Firenze si riempie anche di mercati: primo fra tutti, quello straordinario alle Cascine (dal ponte della tramvia fino alla passerella dell’Isolotto), tanto amato dai fiorentini. Qui, nella giornata del 1 maggio (dalle ore 09:00 alle 20:00), troverete di tutto: abbigliamento, calzature, piante, cibo, e molte altro ancora. Per saperne di più, potete leggere il nostro articolo dedicato alla fiera alle Cascine. Il parcheggio del Tuscany Hall ospiterà invece la mostra mercato di antiquariato e modernariato Collezionare a Firenze – Artigianarte (sabato 29 e domenica 30 aprile 2023, dalle ore 10:00 alle 19:00). Domenica 30 aprile anche il Galluzzo è in fiera, dalle ore 08:00 alle 20:00, con un mercatino di generi vari e tante novità. E per finire a Scandicci, da venerdì 28 a domenica 30 aprile (dalle ore 09:00 alle 19:00), ci sarà la Fiera a Villa Costanza, dedicata a dischi, fumetti e vintage.

Bright Festival 2023 (28-30 aprile 2023) alla Stazione Leopolda

Non mancano gli eventi che precedono il ponte del 1 maggio a Firenze. Tra questi ricordiamo che, da venerdì 28 fino a domenica 30 aprile, si terrà la V edizione di “Bright Festival”, allestita negli ambienti della Stazione Leopolda. Una mostra immersiva che riunisce alcuni dei migliori esponenti italiani e internazionali del settore creativo digitale. Un percorso tra ambientazioni digitaliesperienze interattiveinstallazioni luminose e live performance. Sul sito ufficiale è possibile scaricare il programma completo del Bright Festival 2023.

Bright Festival 2023 Firenze eventi 28 29 30 aprile 2023
Bright Festival 2023: Farnesina Digital Art Experience

Sagre nei dintorni di Firenze

Per chi stava sperando invece in un ponte più “godereccio”, tante sono le sagre nei dintorni di Firenze, come quella del cinghiale e della pizza a Pontassieve (dal 29 aprile al 1 maggio nel Campo sportivo comunale), quella del cacciucco e gamberoni alla griglia alla Rufina (29-30 aprile e 1 maggio, stadio comunale Fabio Bresci). In Mugello si mangiano tortelli e funghi prugnoli a Scarperia (29-30 aprile e 1 maggio, al circolo MCL) e anche a Borgo San Lorenzo (28-29-30 aprile e 1 maggio, Foro Boario). Infine a Empoli si svolge la decima Sagra del carciofo al Pozzale, tra il circolo Arci e il giardino comunale, dal 29 aprile fino al 7 maggio.

Sull’onda dell’entusiasmo la Fiorentina torna a giocare in campionato

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Dopo aver ottenuto la finale di Coppa Italia domenica 30 aprile alle 18, in campionato, la Fiorentina riceve allo stadio Artemio Franchi la Sampdoria. Probabili alcuni cambi, tra i viola, rispetto alla gara giocata giovedì contro la Cremonese. La Sampdoria è alla disperata caccia di punti per evitare la retrocessione in serie B.

Le probabili formazioni

Ci saranno, quasi certamente, dei cambi nella formazione titolare che Vincenzo Italiano metterà in campo domenica. Previsto il ballottaggio tra Dodo e Venuti e tra Biraghi e Terzic, al centro rientra Quarta e con lui Ranieri. Pronto a tornare dall’inizio anche Amrabat con Mandragora, sulla trequarti da valutare Bonaventura: se non ce la fa, tocca di nuovo a Barak. Davanti possono rifiatare Cabral e Gonzalez. Potrebbe giocare Jovic, ma non è escluso l’impiego di Kouamè al centro dell’attacco. Al posto di Gonzalez potrebbero giocare Ikoné e uno tra Brekalo e Sottil.

La Sampdoria, come accennato, è a caccia di punti per la salvezza. Il tecnico Dejan Stankovic non avrà ancora a disposizione in difesa Nuytinck con Gunter, Murillo e Amione a comporre la retroguardia a protezione di Ravaglia. A centrocampo Winks farà coppia con Rincon con Zanoli e Augello sulle corsie laterali mentre davanti manovreranno Leris e Gabbiadini in appoggio a Lammers.

Fiorentina in finale di Coppa Italia. Affronterà l’Inter

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La Fiorentina pareggia la gara di ritorno contro la Cremonese e grazie al 2-0 ottenuto all’andata affronterà l’Inter, il prossimo 24 maggio, all’Olimpico di Roma nella finalissima di Coppa Italia 2022/2023. Alla fine Vincenzo Italiano sceglie Mandragora a centrocampo accanto a Castrovilli e Barak. In avanti Nico Gonzalez e Ikoné a supporto di Cabral. Davide Ballardini conferma Sarr in porta e si affida ad Okereke in attacco.

La partita

Fiorentina che domina il gioco ma non riesce mai ad essere incisiva in attacco. La Cremonese non concede niente e si difende spesso ad uomo chiudendo tutti gli spazi. Partita bloccata e priva di emozioni. Del resto la Fiorentina, memore della gara giocata la settimana prima contro il Lech Poznan, cerca di controllare le poche folate offensive dei grigiorossi. Al 28’ Castrovilli per Nico Gonzalez. Il traversone dell’argentino è per Cabral che viene anticipato da Lochoshvili. Al 38’ Dodò reclama un calcio di rigore per un contatto in area: l’arbitro però non ha dubbi e ammonisce il terzino viola per simulazione. Nella ripresa il primo vero affondo è di Biraghi ma chiude in area Ferrari. Al 74’ Terracciano devia un tiro di Pickell. Dopo un minuto ci prova Nico Gonzalez ma il pallone finisce alto sulla traversa. Anche all’84’ sia Cabral che Sottil non riescono a centrare la porta. Grazie alla vittoria all’andata la Fiorentina è, comunque, in finale di Coppa Italia dopo nove anni. Appuntamento all’Olimpico di Roma, contro l’Inter, il prossimo 24 maggio.

L’allenatore

Soddisfatto a fine gara Vincenzo Italiano. “È un’annata incredibile. Continuiamo a spingere, ad andare forte nonostante siamo arrivati alla cinquantesima partita stagionale. Abbiamo disputato una partita generosa anche stasera”. La Curva Fiesole ha realizzato una coreografia con la scritta “Vinci!”. “Quando è così il Franchi può darci una grande mano. Siamo felici di aver regalato questo sogno a tutta Firenze. Subire gol poteva compromettere ancora una volta una partita che ci vedeva in vantaggio. Non subirlo – aggiunge Italiano – era un obiettivo e ci siamo riusciti. Potevamo anche far gol, ma volevamo andare in finale. Non abbiamo concesso nulla, con le partite andata e ritorno l’importante è superare il turno. Già domenica abbiamo un’altra partita importante, mi auguro che i nostri attaccanti possano ripartire già dalla prossima gara”.

Due milioni di euro al 10eLotto: è successo a Montelupo Fiorentino

Il 10eLotto è un gioco molto popolare, dato che in Italia sono in tantissimi a dedicarsi a questo passatempo. Non deve dunque stupire quanto accaduto a Montelupo Fiorentino, sebbene le cifre finali siano davvero fuori scala. Il fortunato giocatore, infatti, ha riscosso un montepremi di 2.000.000€ giocando soltanto 3€. Naturalmente, come accade spesso in questi casi, non ci si trova di fronte ad una situazione normale ma ad una vera e propria occasione speciale, piuttosto rara. Si tratta quindi di un tema da approfondire.

Montelupo Fiorentino: con 3€ vince 2.000.000€

Basandosi su una notizia lanciata da AGIMEG giorni fa, a Montelupo Fiorentino si è verificata una vincita particolarmente elevata. Come anticipato più volte, si parla di un incasso di 2.000.000€ con una giocata di soli 3€. Non stupisce soltanto la portata della vincita, ma anche la probabilità statistica, considerando che si tratta di un paese in provincia di Firenze abitato da 14.000 persone. Così, il fortunato vincitore è entrato nell’archivio 10eLotto 2023 con una somma davvero notevole, segnando il record ad oggi più importante.

 

Data la somma vinta, non deve sorprendere un altro fatto, sottolineato fra l’altro dalla stessa AGIMEG. Si parla infatti della vincita più alta di sempre in questo particolare paese toscano, dunque il record di Montelupo Fiorentino. E anche se si tratta di un gioco tutto sommato giovane, non c’è dubbio sul fatto che molto probabilmente questo record resterà immutato per lungo tempo. Nel mentre, però, qualcuno fra i 14.000 abitanti di Montelupo Fiorentino oggi festeggia, e non poco.

Giocare sì, ma con attenzione: le dichiarazioni del sindaco

Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino, ha commentato la vincita del proprio concittadino, usando delle parole che è il caso di riportare. Nello specifico, Masetti ha dichiarato di essere felice per la persona risultata vittoriosa al 10eLotto. Allo stesso tempo, però, ha voluto mettere in guardia sulle problematiche legate al gioco. Si tratta ovviamente di un tema molto delicato, come tutti noi sappiamo: una precisazione di questo tipo, dunque, è sempre d’obbligo.

 

Il sindaco di Montelupo Fiorentino ha sottolineato anche la difficoltà, a livello statistico, di ottenere una vincita del genere. Una sola probabilità su un totale di 44 milioni, e bastano già queste cifre per comprendere la portata di un evento destinato a segnare un record difficilissimo da battere. Le cinquine secche, infatti, sono decisamente complesse da indovinare.

 

Paolo Masetti ha voluto concludere la propria intervista con un appello al concittadino, ma anche agli altri vincitori nei giochi con vincite in denaro: donare una certa cifra per sostenere le persone e le famiglie in difficoltà. Sarebbe un bel modo per impiegare la propria fortuna per fare del bene, e per sostenere il prossimo.

 

In conclusione, Montelupo Fiorentino sarà sicuramente ricordata per molto tempo come una delle città dove è stata registrata una delle vincite più grandi, ma senza distogliere l’attenzione sulla necessità di giocare consapevolmente.

 

In collaborazione con agimeg.it

Rinviato lo sfratto della moschea di Firenze

Un film già visto. Lo sfratto della moschea di Firenze in piazza dei Ciompi non si è verificato ed è stata decisa una proroga fino all’8 giugno. Non proprio ciò che chiedeva l’Imam Izzedin Elzir che ha sempre parlato di 1° novembre come tempo desiderato per arrivare a una soluzione. Tanto da ripetere anche oggi: “Noi staremo qui fino al primo novembre”. Comunque lo sfratto oggi, 27 aprile, non è avvenuto e non ci sono stati problemi di sicurezza.

Mancato sfratto della moschea a Firenze: cosa è accaduto

Questa mattina alla comunità islamica è stato notificato l’atto di sfratto della moschea a Firenze. È stato l’ufficiale giudiziario, incaricato dal tribunale, a entrare nella struttura intorno alle 9.30. Non si sono verificati momenti di particolare tensione, solo un presidio da parte di circa 50 fedeli, numeri comunque molto lontani da quelli che erano stati annunciati. Lo sfratto era già stato rinviato altre volte con conseguenti polemiche da parte della proprietà, il fondo pratese Finvi. Per il Comune erano presenti gli assessori Sara Funaro e Andrea Giorgio: c’erano poi il presidente della comunità ebraica fiorentina Enrico Fink e il direttore del Centro diocesano per il dialogo interreligioso, monsignor Alfredo Iacopozzi. Dopo un colloquio di circa 40 minuti la decisione finale: è stato deciso il rinvio fino all’8 giugno.

Clima tranquillo

Dopo la parte formale nella direzione della moschea, i legali della proprietà e della comunità islamica si sono spostati nel giardino di piazza dei Ciompi per trovare un accordo sul rilascio dell’immobile, e le scadenze temporali successivamente emerse rispecchiano le rispettive posizioni. Al confronto è stato presente nei pochi minuti iniziali l’ufficiale giudiziario, che poi esaurito il suo compito se ne è andato. La vicenda si è continuata a svolgere in un clima tranquillo.

Insomma, tutto secondo i piani. Il sindaco di Firenze Dario Nardella aveva fatto un appello affinché tutto si svolgesse nella massima sicurezza e così è stato. La prossima puntata sarà l’8 giugno con la speranza che in realtà la vicenda si possa chiudere prima e arrivi l’acquisto della comunità islamica di un fondo da adibire a moschea.

Torna la Street Rave Parade a Firenze, percorso in Oltrarno

Sabato 29 aprile 2023 torna a Firenze la “Street Rave Parade: smash repression“, la manifestazione antiproibizionista che si muoverà lungo un percorso in Oltrarno, toccando piazza Pitti, piazza Poggi e piazzale Michelangelo. Ad annunciare l’iniziativa alcuni volantini e manifesti che sono comparsi lungo l’itinerario del corteo, che sarà accompagnato da musica techno sparata a tutto volume e da balli in strada. L’evento segue la street Parade dello scorso 17 dicembre, quando circa 2.000 persone sfilarono per le vie della città, e si inserisce in un calendario di appuntamenti analoghi che si sono tenuti nei giorni passati: sabato 22 aprile la parata ha fatto tappa a Bologna e Torino.

Le motivazioni della manifestazione

Il corteo è stato organizzato, viene spiegato sui volantini che circolano in città, contro il “ddl antirave e l’effetto domino che ha creato, inasprendo sempre di più le pene verso ogni tipo di occupazione, comprese quelle abitative”. I promotori chiamano a raccolta “chi attivamente attraversa gli spazi liberati, temporanei o permanenti” ma anche le “soggettività marginalizzate“, come le “realtà transfemministe, antifasciste e antirazziste, le lotte anti carcerarie, antiproibizioniste, l’antipsichiatria, il movimento ecologista, la classe lavoratrice”.

A Firenze, per la Street Rave Parade del 29 aprile 2023, potrebbero arrivare migliaia di persone. Sabato scorso, a Bologna, l’evento ha richiamato circa 10.000 giovani.

“Street Rave Parade 2023: smash repression” a Firenze, l’orario e il percorso

Stando ai manifesti comparsi in città e all’evento pubblicato su Facebook, il concentramento del corteo è previsto per le ore 14 di sabato 29 aprile a Porta Romana. Da qui il percorso della Street Rave Parade di Firenze interesserà alcuni luoghi simbolo del centro: toccherà via Romana, piazza Pitti, via de’ Bardi, Lungarno Torrigiani, Lungarno Serristori, piazza Poggi e da viale Poggi risalirà fino piazzale Michelangelo.

Sugli stessi manifesti, i promotori hanno anche riportato alcuni consigli per la cittadinanza, ad esempio non parcheggiare i veicoli lungo il percorso (“potrebbero venire involontariamente danneggiati al passaggio di molte persone e potrebbero essere di impedimento al passaggio di mezzi di soccorso”, viene scritto), tenere aperti bar e punti ristoro, offrire acqua e toilette ai manifestanti. E ancora mettere in strada sacchi della spazzatura e decorare le strade con messaggi di supporto. Gli organizzatori rivolgono poi un invito: “ballate con noi senza giudicare nessun* a partire da voi stess*”.