sabato, 26 Aprile 2025
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Inizia la nuova stagione viola

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Oggi pomeriggio, invece, si presenteranno in sala stampa Prandelli e Corvino (quest’ultimo arrivato ieri in tarda serata).

TIFOSI. Ritiro blindato, per il momento. Non è stato possibile, infatti, far incontrare ai tifosi giunti a Cortina i loro beniamini, che si sono subito ritirati nelle rispettive stanze.

MERCATO. Continua intanto il lavoro del diesse viola Pantaleo Corvino. Sembra sempre più vicino il brasiliano Edinho, mentre per l’attacco, dopo Lucarelli, manca ancora il nome nuovo.

Q2, una serata a tutto tennis

Nella pista di pattinaggio verrà allestito un campo da tennis in erba sintetica dove allievi e maestri federali dell’accademia tennistica daranno vita ad incontri dimostrativi. La Florence Tennis School opera negli impianti del Match Ball di Candeli, alle porte di Firenze.

Costituita nel 2000 su iniziativa di Roberto Sarti e Fabrizio Fanucci, continua a riscuotere, grazie alla qualità del suo lavoro didattico e alle sue strutture d’eccellenza, consensi importanti in ambito regionale, nazionale e internazionale. Oggi vi si allena, fra gli altri, anche l’azzurro Filippo Volandri, numero 41 al mondo.

Ingresso libero. Informazioni ai numeri di telefono 055.2767828/2767813.

Scontro scooter-auto vigili, autista indagato per omicidio colposo

E’ dunque indagato l’agente di polizia municipale che guidava l’auto che si è scontrata, martedì notte, con lo scooter su cui viaggiavano due ragazzi, incidente che ha provocato la morte della 18enne Carlotta Fondelli e il ferimento del suo fidanzato. La procura di Firenze ipotizza i reati di omicidio colposo e lesioni colpose.

“SOTTO CHOC”. E lui, il vigile coinvolto, sarebbe “distrutto e sotto choc”, oltre che assistito da uno psicologo. Lo dice il suo avvocato, che assicura anche che l’agente è a totale disposizione degli inquirenti, che stanno cercando di far luce sull’accaduto per accertare tutte le responsabilità del tragico incidente.

FUNERALI. Intanto, dovrebbe essere sabato il giorno dei funerali di Carlotta: la cerimonia dovrebbe svolgersi nella chiesa dei Sette Santi. Da ieri, infine, Edoardo, il fidanzato di Carlotta di 19 anni, è a conoscenza della morte della sua ragazza.

Torna l’Onda Mediterranea

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Una nuova possibilità di ascoltare suoni e ritmi che provengono da tradizioni e esperienze diverse. Un programma vario che vede graditi ritorni – come quelli di Alessandro Benvenuti e Daniele Sepe – e interessanti novità come il concerto dei Lost, band emergente nel panorama nazionale.

IL CARTELLONE

Sabato 18 Luglio apertura del Festival affidata all’evento “Notte Bianca”, una serata a tutto ritmo, uno spettacolo itinerante della conga santiaguera che richiama la folla per le strade e le piazze del paese per unirsi alla sfilata dei ballerini, ricca di danze, costumi ed esibizione di balli caraibici che si concluderà al Parco Fluviale De Andrè. Lo spettacolo è arricchito dalla partecipazione delle Scuole di Ballo di Pontassieve. Domenica 19 luglio ancora ritmo con il Teatro de La Danza del Caribe, una delle compagnie di danza moderna e folcloristica più prestigiose di Cuba, fondata nel 1988 e diretta dal maestro Eduardo Rivero Walker.

Lunedì 20 luglio va in scena Giovanni Baglioni, figlio del noto cantautore Claudio, con lo spettacolo “Anima Meccanica”, frutto dell’omonimo primo album in uscita per la Sony Music. Un concerto che esalta una forza narrativa ed evocativa mai messa in ombra dall’indiscusso virtuosismo musicale della sua chitarra.

Martedì 21 luglio, torna a Pontassieve, dopo l’esibizione del 2005, Alessandro Benvenuti in uno spettacolo che ripercorre la storia musicale dell’artista artista dal ’68 ad oggi, dai tempi del suo primo gruppo rock, la mitica Vercingetorige Six Company, fino alle peripezie di “Capodiavolo” e al Benvenuti cantautore coraggioso.

Mercoledì 22 luglio DANIELE SEPE & ROTE JAZZ FRAKTION, con musiche tradizionali del mezzogiorno, serbe, greche, bretoni, libanesi, tunisine, canzoni di giacca, carmina burana, e ovviamente brani originali tratti dagli innumerevoli cd che Sepe ha finora pubblicato.

Giovedì 23 luglio, gran finale di Onda Mediterranea con il concerto dei LOST, la sorprendente band vicentina che sta diventando il nuovo fenomeno del panorama musicale italiano. La band arriva a Pontassieve forte del successo del loro album “sospeso” e prosegue un tour importante per un appuntamento imperdibile per i teen-agers.

Un libro sui 20 anni del Premio Letterario Chianti

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La 22° edizione si è celebrata sabato 18 aprile 2009 nella cornice del Teatro Niccolini di San Casciano in Val di Pesa, seguita da una cena conviviale presso l’Albergaccio di Machiavelli di Sant’Andrea in Percussiva, con la vittoria di Stefano Bernazzani, con il romanzo, L’inverno che non dimenticheremo, Mobydick editore 2007, che ha prevalso sugli altri quattro finalisti: Simonetta Agnello Hornby, ‘Boccamurata’, Feltrinelli 2007; Paolo Albani, ‘La governante di Jevons’, Campanotto 2007; Marco Malvaldi, ‘La briscola in cinque’, Sellerio 2007; Michele Mari, ‘Verderame’, Einaudi 2007.
“Stiamo già pensando al modo per raccogliere, seguendo quanto contenuto nel libro, la cronistoria delle edizioni successive alla 21, magari con libretti specifici ad ogni edizione del Premio”, spiega Codazzi. Nel novembre 2008 e venuto a mancare il Presidente storico della Giuria Tecnica Giorgio Luti (Presidente della Giuria fin dalla prima edizione) e con l’accordo della figlia Federica (con la quale “ricordammo nell’intimità di tutti noi in occasione della consegna dei libri finalisti agli oltre trecento lettori il 13 gennaio 2009, presso la Biblioteca Comunale di San Casciano, Val di Pesa la figura del padre e il prestigioso contributo da lui riversato con la sua presenza nella manifestazione”) è intenzione degli organizzatori del premio associare il nome di Giorgio Luti alla manifestazione in maniera indissolubile.
La 23° edizione, quella per la quale secondo consuetudine degli ultimi anni “dovremmo diffondere il relativo Bando entro il 31 luglio – continua Codazzi – subirà un leggero ritardo per effetto delle recenti elezioni amministrative in quasi tutti i sei comuni convenzionati e per quanto il Premio Letterario Chianti sia ormai manifestazione consolidata nei programmi degli stessi comuni, la presenza di nuovi amministratori, Sindaci e Assessori alla Cultura, richiede una riflessione tecnico economica per potenziare ulteriormente la manifestazione e portare quei miglioramenti che si rendono necessari per rendere l’evento sempre più dinamico”.
I dati statistici della manifestazione sono indicati nel volume ma giova ricordare gli anni di durata, gli oltre 100 autori invitati a presentare i loro testi, il considerevole numero dei Lettori (poco meno o poco più di 300 e che avvicendandosi negli anni sono stati sicuramente più di duemila), i 15000 testi acquistati dalle case editrici, e, non ultimo l’elenco dei finalisti e dei vincitori che non ha niente da invidiare alle altre grandi manifestazioni: con la differenza,di non poco conto,che qui non si celebrano autori già affermati ma molto spesso finalisti e vincitori del Premio Letterario Chianti vi hanno trovato la prima consacrazione della loro carriera di scrittori.
Dato non trascurabile è il rapporto tra i costi per la collettività (il Premio costa meno di 20.000 euro di cui attualmente 5000 ai finalisti e 6000 impegnati per l’acquisto dei libri) e i risultati raggiunti, che pongono la manifestazione seconda a nessun altra dello stesso genere .
La produzione del libro si e resa possibile grazie al contributo economico della Cooperativa di Consumo Italia Nuova di Greve in Chianti e della Società di Mutuo Soccorso di Greve in Chianti, nonché alla qualità e alla pazienza della Tipografia F.lli Cappelli e, soprattutto, al meticoloso lavoro di Claudio Molinelli.
Comuni di Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa, Tavaernelle Val di Pesa – Rivista Culturale Stazione di Posta
[email protected] – telefono e fax 055 2776258-www.stazionediposta.it

Il cinghiale nel mondo antico in mostra

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Nel mondo antico il cinghiale aveva un forte significato simbolico. Per i celti era un animale sacro, rappresentazione della forza divina allo stato selvaggio. In India la manifestazione della forza creatrice che pone fine al caos originale. Nelle culture mediterranee il cinghiale veniva identificato con la Morte, per il colore scuro e le abitudini notturne: ucciderlo significava sconfiggere l’Oltretomba. Nel mondo greco, fin da Omero, era il simbolo del coraggio virile, dell’indomabile ferocia e dell’audacia propria del guerriero. Per questo i Greci, come spiega lo storico Senofonte, consideravano la caccia al cinghiale un allenamento fondamentale per educare i giovani alla guerra. Gli Etruschi lo ritenevano a diretto contatto con le divinità infernali, lo cacciavano di notte o all’alba, con cani feroci e sembra con pantere, al suono dei flauti. Per i Greci era il kapros, per i Latini il tuscus aper trasformatosi nell’italiano cinghiale, attraverso il volgare toscano cignale.
Castiglion Fiorentino, in Toscana tra Arezzo e Cortona (sede di un Museo archeologico e da oltre venti anni impegnata in campagne di scavo per la presenza di importanti aree archeologiche etrusche), dedica a questo animale la prima mostra archeologica mai realizzata prima d’ora su questo argomento.  Curata da Margherita Scarpellini (etruscologa, direttore scientifico del Museo Civico Archeologico), organizzata dal Comune di Castiglion Fiorentino e da ICEC con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ed il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, la mostra presenta al pubblico cinquanta pezzi, molti dei quali inediti, che vanno dal VII sec. a. C. al III sec. d. C., provenienti dai maggiori musei archeologici della Toscana (MAEC di Cortona, Museo Archeologico delle Acque di Chianciano Terme, Museo Guarnacci di Volterra, Museo Archeologico Nazionale G. C. Mecenate di Arezzo, Museo Archeologico Nazionale di Firenze) oltre che da Museo Casa Siviero, Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria e collezione Cassa di Risparmio di Firenze.
L’idea della mostra, nasce dalla scoperta di un’area sacra etrusca nella parte più antica della cittadina toscana, nel piazzale del Cassero, dove sono stati rinvenuti centinaia di ossa di animali, tra cui molte zanne di cinghiale: offerte sacrificali, in onore, forse, di una divinità protettrice della caccia.
Simbolo della mostra una stupenda scena di caccia, rappresentata in una matrice di una coppa in terra sigillata aretina ( la tipica produzione ceramica dal colore rosso, che in epoca romana rese Arezzo famosa in tutto il mondo). Nella straordinaria scena dal forte senso naturalistico, un cinghiale esce da un canneto, affrontato da un guerriero con una lunga lancia ed un feroce cane; da dietro una bellissima figura maschile nuda, con un leggero mantello mosso dal vento, si torce per raccogliere la forza e colpire l’animale con una scure. Una scena fortemente evocativa, non lontana da quella che doveva essere la realtà. Sappiamo infatti che gli Etruschi cacciavano il cinghiale a gruppi armati, accompagnati da cani particolarmente feroci, discendenti dei mastini assiri, impiegati anche nella caccia all’orso, al cervo e al lupo.
La mostra è suddivisa in cinque sezioni Il Cinghiale nei riti e nelle offerte votive, Il Cinghiale nell’iconografia, Il Cinghiale nel mito, Armi e cani e Il Cinghiale nell’Alimentazione.

Nella prima sezione della mostra, sono presentate numerose zanne di cinghiale – rinvenute nello scavo del santuario etrusco castiglionese, ma anche in altre località toscane – un bronzetto (cm 5, fine VI sec. a.C) ed alcune statuette votive ad effige di cinghiale. IL CINGHIALE NELL’ICONOGRAFIA, per il periodo etrusco, presenta alcune bellissime ceramiche corinzie ed etrusco corinzie decorate con serie di animali. In questa sezione anche alcune gemme preziose appartenute al tesoro mediceo, tra cui una in calcedonio e corniolo con cavaliere che caccia il cinghiale. Esposte anche alcune monete, in particolare una delle prime coniate da una città etrusca, detta “moneta della Maremma” (3 cm per 17,53 g), con un cinghiale dal pelo irsuto. In argento, datata ai primi decenni del V secolo a.C., è stata attribuita alla zecca di Populonia. Tra gli oggetti, del periodo romano, in questa sezione, alcuni particolarmente curiosi come l’anello maschile in bronzo con accoppiamento tra un cinghiale ed una scrofa. In questo periodo, infatti, il cinghiale rappresentava il concetto di virtus e varie persone assunsero aper come nome proprio o la sua immagine come emblema personale. Esposta anche un’insegna di potere di un magistrato, un vero e proprio scettro, realizzato con una zanna di cinghiale lunga 15 cm, originariamente ricoperta d’oro.
La terza sezione (IL CINGHIALE NEL MITO) mostra come alcuni miti greci, in cui appare la cattura e l’uccisione del cinghiale, abbiano fortemente influenzato l’iconografia e la letteratura. Primo fra tutti il mito di Meleagro e la caccia al cinghiale caledonio. Eneo, re di Calidone, aveva offerto sacrifici a tutte le divinità, ma si era dimenticato di Artemide. La dea per punirlo gli inviò un mostruoso cinghiale che devastava tutto ciò che incontrava. Ovidio lo raffigura come un toro, con zanne elefantesche, setole come spade e fiamme che gli uscivano dalla bocca. Per vincerlo il re, riunì i più famosi eroi del tempo tra cui suo figlio Meleagro e la vergine Atalanta. L’animale ne uccise molti, finché non cadde sotto i colpi del giovane Meleagro (come si vede nel famoso cratere Francois di Chiusi 570-560 a.C.). In mostra, cinque urne cinerarie etrusche di epoca ellenistica e alcune coppe in terra sigillata aretina delle fabbriche di M. Perennius e di Cn. Ateius, databili al I sec. a.C. – I sec. d.C.. Altro mito greco è quello di Eracle ed il cinghiale di Erimanto per il quale vengono esposti una splendida anfora attica a figure nere della cerchia del pittore di Antimenes (515 a.C.) e uno skyphos (520-515 a.C.) del Pittore di Teseo, un unicum per l’iconografia in cui l’eroe sottomette lo spaventoso cinghiale con un ginocchio. Nella quarta sezione viene affrontato IL TEMA DELLE ARMI E DEI CANI: esposti cuspidi e puntali di lancia, di scure e di ascia, oltre a lunghi spiedi, le armi usate per la cattura del cinghiale. Tra i reperti di questa sezione anche un flauto. Il CINGHIALE NELL’ALIMENTAZIONE è l’ultimo argomento della mostra: sappiamo che gli Etruschi e i Romani facevano abbondante uso di carne di cinghiale che veniva bollito con erbe aromatiche o cotto alla brace. In ambito romano basta la descrizione del banchetto di Trimalcione nel Satyricon di Petronio: la pietanza forte era costituita da un enorme cinghiale con datteri dal cui ventre aperto usciva un volo di tortore. Esposti spiedi, tripodi, alari, fornelli, coltelli ed altri oggetti usati nell’alimentazione.
Catalogo a cura della Tiphys edizioni con saggi a cura di Carlotta Cianferoni, Cristiana Franco, Maurizio Martinelli, Giulio Paolucci, Paolo Bruschetti, Paolo Giulierini , Luca Fedeli, Silvia Vilucchi, Laura Paoli, Sara Mencarelli, Stella Menci, Valentino Minocchi, Piero Fusi, Luca Mattioli, M.G.Scarpellini, Paola Zamarchi Grassi, Sara Faralli, Mario Iozzo, Luca Mattioli

Chiesa di San Filippo, Piazza del Collegio, Castiglion Fiorentino (Ar)
date: 19 luglio – 18 ottobre 2009
Inaugurazione: 18 luglio 2009, ore 18.00
Orari: 10.00- 12.30 – 16.00/18.30 festivi chiusura 19.00, giorno di chiusura lunedì
biglietto: intero 4 euro, ridotto 2,00
Info e Prenotazioni: tel. 0575- 659457 sito internet: www.icec-cf.it

Firenze-Elba in aereo: 30 minuti e 35 euro

Firenze e l’isola d’Elba diventano più vicine. Partirà infatti dal prossimo anno un nuovo collegamento aereo tra il capoluogo toscano e l’isola: il collegamento presentato da Elbafly. Si tratta di una cooperativa pubblico-privata che ha il compito di sviluppare i collegamenti aerei con l’isola, insieme a provincia di Livorno, Firenze, Regione.

Una volta che il volo sarà a regime, basteranno solo 30 minuti per arrivare allo scalo di Marina di Campo. Previsti due collegamenti giornalieri tra Firenze e l’isola d’Elba, per un costo di 35 euro più tasse.

 

Viaggiava con due chili di cocaina: arrestato un livornese

In auto con 2 chili di cocaina: fermato e arrestato un livornese. L’uomo viaggiava con la droga nascosta nell’intercapedine del bagaglio: è stato fermato per un controllo all’uscita del casello autostradale della Spezia.

La sostanza, una volta tagliata ed immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa 600mila euro. A scoprire la presenza della droga è stato il fiuto del cane Osin. Nell’auto sono stati trovati anche settemila euro. L’uomo è stato dunque arrestato.

Anziana muore investita da auto

Investita mentre attraversa la strada: morta un’anziana. La donna è deceduta all’ospedale di Careggi, dove era stata trasportata dopo essere stata investita da un’auto: l’incidente è avvenuto aFigline Valdarno.

L’anziana, di 81 anni, è stata investita in prossimità delle strisce pedonali, mentre stava attraversando via Galileo Galilei. L’uomo alla guida dell’auto, un cinquantenne del luogo, si è fermato e ha cercato di prestare i primi soccorsi. Sul posto è intervenuto anche l’elisoccorso, ma i medici non hanno potuto salvarle la vita.

VIA DI VILLAMAGNA. Ieri, a Firenze, era morto un uomo di 62 anni, dopo essere stato investito in via di Villamagna.

A settembre torna Corri la vita

Si tratta di una corsa podistica, ma anche di una passeggiata per famiglie, che riunisce in un un’unica occasione sport, beneficenza, cultura e impegno sociale. Vi potranno partecipare atleti e non che affronteranno, a seconda dell’età e del livello di preparazione, due percorsi-itinerari differenziati per lunghezza e difficoltà. Alla corsa competitiva di 10 km verrà, infatti, affiancata una passeggiata di 5 km che si snoderà tra il centro storico e l’Oltrarno, con soste per visitare giardini, chiese, palazzi e musei che apriranno eccezionalmente le loro porte per questa speciale occasione.

Per ogni edizione viene scelto un colore simbolo per la maglietta ufficiale della manifestazione, e per la prossima, grazie ad un sondaggio lanciato su Facebook dagli organizzatori, gli oltre 2.400 “amici virtuali” di Corri la vita hanno scelto – tra i colori proposti – l’arancione “per la sua energia, la vitalità che trasmette, il calore che emana”.

E il nuovo colore ha già conquistato nuovi testimonial tra cui Sergio Muniz, il popolare attore e vincitore della seconda edizione de “L’Isola dei famosi”; il ventiquattrenne nipote del Senatore Robert Kennedy, Bobby Kennedy III, regista impegnato in molte cause ambientaliste e civili; l’”uomo pesce” Umberto Pellizzari, famoso campione di apnea e conduttore di molti programmi dedicati alla scoperta dei fondali marini; Jimmy Ghione, agguerrito inviato di “Striscia la notizia” e di Andrea Agresti, cantante e componente de Le Iene. Nuovi testimonial che si vanno ad aggiungere agli oltre 170 testimonial che hanno aderito finora a questa iniziativa tra le più importanti e popolari di Italia, e che possono essere trovati sul sito www.corrilavita.it.

La maison Salvatore Ferragamo l’anno scorso ha realizzato 12.000 magliette che sono state donate ai partecipanti al momento dell’iscrizione mentre per la prossima edizione ne sono state previste ben 14.000. Molte le iniziative di sostegno e le novità, tra cui la collaborazione con la XXVI edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini, che per il prossimo 26 settembre sta organizzando una importante asta battuta da Christie’s – presieduta dal visconte David Linley, presidente di Christie’s – con oggetti donati dagli espositori e il cui intero ricavato sarà devoluto al finanziamento delle iniziative sostenute da Corri la vita.

Le iscrizioni si apriranno a Firenze il 1° di settembre.

Sarà possibile iscriversi alla corsa e alla passeggiata presso:
LILT Viale Volta, 173 – Firenze, tel. 055 576939
Firenze Marathon Viale Fanti, 2 – Firenze, tel. 055 5522957
L’Isolotto dello Sport Via dell’Argingrosso, 69 A/B – Firenze
 
Sarà possibile iscriversi esclusivamente alla passeggiata presso:
FILE Via San Niccolò, 1 – Firenze, tel. 055 2001212
Universo Sport Piazza Duomo, 6/7/8r – Firenze
Universo Sport via Masaccio, 201/d  – Firenze
Universo Sport via Sandro Pertini, 36/Viale Guidoni – Firenze.