martedì, 20 Maggio 2025
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Un portale per la sicurezza

Sono queste le tre proposte lanciate dall’assessore alle politiche del lavoro Riccardo Nencini nel corso del convegno su “La responsabilità sociale delle imprese alla luce del nuovo testo unico sulla prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro, iniziative delle istituzioni locali” si è svolto questa mattina nel Salone de’ Dugento a Palazzo Vecchio.

Nel seminario, organizzato dal Comune e dalla Provincia di Firenze, è stato analizzato il decreto legislativo 81/2008 e illustrate le iniziative degli enti locali e delle organizzazioni imprenditoriali in relazione all’entrata in vigore della nuova norma. Nel suo intervento l’assessore Nencini si è concentrato soprattutto sulle proposte operative, tre idee concrete per far diventare la sicurezza sul lavoro una occasione di sviluppo e di formazione oltre che una priorità nell’agenda politica.


L’assessore Nencini ha colto l’occasione del convegno per annunciare la prossima apertura di un portale per la sicurezza dedicato soprattutto alle scuole. “In autunno, all’inizio del prossimo anno scolastico, metteremo a disposizione delle scuole e di tutti i soggetti interessati un portale dedicato alla sicurezza sul lavoro. Sarà uno strumento innovativo, che utilizzerà un linguaggio adeguato ai ragazzi e che vuole avvicinare le nuove generazioni a questo tema con un obiettivo: creare l’abitudine alla sicurezza. Un’abitudine che nel nostro paese purtroppo spesso latita e non solo nell’ambito del lavoro”.

Per quanto riguarda invece la consulta territoriale fiorentina, si tratta, come ha spiegato l’assessore Nencini di una “proposta è rivolta alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, alle imprese e alle loro rappresentanze e riguarda non tanto la sicurezza, quanto sulla responsabilità sociale, ovvero su quel profilo dell’azione di impresa che può qualificare l’impresa come un valore aggiunto. Si deve sapere che a Firenze si lavora meglio anche perché si lavora in condizioni di sicurezza e che questo rappresenta un vantaggio per l’integrazione fra la forza lavoro e l’impresa”. Due gli obiettivi della consulta: prima di tutto deve essere un luogo in cui avvenga lo scambio delle scambio delle buone pratiche fra imprese e lavoro. In secondo luogo deve essere l’interfaccia del territorio rispetto a una sistemazione del Testo Unico che prevede il ruolo delle parti sociali solo a livello regionale.

La terza proposta riguarda invece il livello istituzionale. “In questi anni abbiamo portato avanti con la Provincia un utile e proficuo lavoro comune – ha spiegato l’assessore Nencini -un lavoro che può portare entro questo mandato amministrativo alla firma un atto solenne. Una dichiarazione che impegni nel lungo periodo formalmente le due istituzioni e le due assemblee elettive sul tema della sicurezza sul lavoro”.


   

Auto della Provincia affittasi

Verranno istallate in Via Donizetti (ai numeri 7 e 11), in Via Spontini (al numero 38/r), in Piazza dell’Indipendenza (al numero 4/r) e in Via San Gallo (al numero 3/r) quattro nuovissime Panda Natural Power, ibride metano/ benzina, da “condividere” tra Amministrazione Provinciale e cittadini.

Infatti, dopo l’orario d’ufficio dei dipendenti, le quattro auto saranno a disposizione dei cittadini che vorranno aderire alla “Car Sharing Firenze”. Ai primi cento aderenti la Provincia offre 150 euro a copertura della tariffa chilometrica. Inoltre, in accordo con Car Sharing Firenze, questi ultimi non pagheranno la tassa una tantum di iscrizione al servizio pari a 60 euro.

Ci si abbona alla “Car Sharing Firenze” in Via Amendola 36 (tel. 055 241618), semplicemente dichiarando di voler aderire alla promozione della Provincia di Firenze.

Usa permesso contraffatto: preso

Gli agenti del distaccamento di Campo di Marte sono quindi intervenuti e dai primi controlli è emerso che effettivamente il contrassegno era contraffatto: per la precisione si trattava di una fotocopia a colori dell’originale. I vigili hanno quindi effettuato un accertamento sul titolare del permesso, un invalido residente in via Brunetto Latini che è risultato essere in casa. Il badante dell’uomo, tra l’altro non autosufficiente e in carrozzella, ha spiegato ai vigili che l’auto veniva utilizzata dalla moglie dell’invalido. La donna è sopraggiunta poco dopo, accompagnata da una amica. La moglie dell’invalido, alle contestazioni degli agenti di Polizia Municipale, ha protestato fermamente: a suo dire, infatti, il permesso esposto era l’unica documentazione posseduta e non era in grado di spiegare dove si trovasse l’originale.

La donna è stata denunciata per uso di atto falso e falsità materiale ed ideologica commessa da privato. Il contrassegno è stato sequestrato.

Permessi ztl più veloci

Chi ha necessità di avere un permesso temporaneo per l’accesso alla ztl ha adesso ha un’opportunità in più. Ai distaccamenti della Polizia Municipale e agli sportelli della Sas al Parterre, si sono infatti aggiunti i due check-point dei bus turistici di viale XI Agosto (zona ingresso autostrada A11) e di via Visconti di Venosta (all’altezza del viadotto Marco Polo).

La novità, prevista dal nuovo disciplinare della ztl, ha l’obiettivo di agevolare l’utenza proveniente dalle principali direttrici del territorio metropolitano: i due check point, già a disposizione per l’accesso dei bus turistici in città, sono aperti tutti i giorni dalle 7.30 alle 20 con orario continuato.

Il rilascio dei permessi temporanei di accesso in ztl continua ad essere effettuato anche presso l’Ufficio rilascio contrassegni della Sas al Parterre (piazza della Libertà 12), aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16.30. E ovviamente presso i distaccamenti della Polizia Municipale di via delle Terme, Porta Romana (piazza della Calza), Fortezza (via Guido Monaco 15), Campo di Marte (viale Maratona 2), Gavinana-Galluzzo (via di Villamagna 23), Isolotto-Legnaia (via di Legnaia 2/g), Rifredi (via Benedetto Dei 2/a).

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito dei servizi alla strada o contattare [email protected], telefono 055-6580543.

Il Partito democratico in tour

E’ quanto partirà lunedì prossimo, con prima tappa a Pistoia, e che vedrà il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, la vicesegretaria, Caterina Bini, e i membri del coordinamento regionale del partito, raggiungere, di qui ad ottobre, tutti i 13 coordinamenti territoriali del Pd nella regione. Ogni tappa sarà organizzata in due riunioni distinte: una con il gruppo dirigente locale del partito, e un’altra più allargata a cui sono invitate forze associative, economiche e sociali del territorio.

“E’ così che vogliamo ascoltare l’opinione della società diffusa e conoscere le realtà locali. Tra meno di un anno rinnoveremo 215 amministrazioni comunali – commenta Andrea Manciulli -. Negli scorsi mesi ci siamo dovuti concentrare sulla struttura del partito, oggi è necessario occuparci del merito delle questioni. E per le candidature e i programmi, ad integrare le nostre valutazioni di partito ci attendiamo, dagli incontri di questo tour, giudizi molto franchi dalle categorie: un contributo indispensabile di cui vogliamo tenere conto. Andremo di persona a conoscere da vicino le varie situazioni, non nascondendoci quelle che sono le aree di crisi di consenso per il nostro partito che le analisi post-elettorali hanno evidenziato. Incontreremo i dirigenti dei coordinamenti territoriali e le personalità anche per portare le loro istanze alla conferenza programmatica di ottobre”.

Nel frattempo – ha detto ancora Manciulli – partirà il nostro impegno per la petizione nazionale lanciata in questi giorni per la difesa delle regole democratiche contro le forzature e le leggi del governo e per far ripartire l’Italia, cominciando da stipendi e pensioni. Lo faremo approfittando anche della mobilitazione e della partecipazione in questa stagione delle feste: dalla Toscana arriveranno tante firme e tanti cittadini alla manifestazione del 25 ottobre”.

“È un’occasione importante – spiega Caterina Bini – perché questo tour che ci permetterà di conoscere meglio tutte le aree della nostra regione. Cercheremo di capire insieme ai dirigenti locali, ai militanti e alle forze sociali quali sono le esigenze, i problemi, le questioni attraverso cui passa lo sviluppo di ogni territorio. Questo – prosegue Caterina Bini – è un percorso che ci porterà alla conferenza programmatica del prossimo autunno dove il Partito Democratico farà la sua proposta politica a tutti i toscani. Nel 2009 infatti ci saranno le elezioni in quasi tutti i comuni della regione e noi ci vogliamo arrivare partendo da questa campagna di ascolto del territorio, come è nell’approccio di un partito federale quale è il Pd”.

In dettaglio, il tour partirà lunedì 14 luglio a Pistoia. Venerdì 18 sarà la volta di Grosseto, il 21 luglio Livorno, il 25 Prato. Il giro negli altri coordinamenti territoriali riprenderà poi a settembre.

Un aperitivo… a Sollicciano

“Incontrarci in giardino”. E’ l’iniziativa che si è svolta ieri pomeriggio, nel giardino della sezione femminile del carcere di Sollicciano. Erano presenti l’assessore all’accoglienza e integrazione Lucia De Siervo, il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, l’assessore provinciale Stefania Saccardi, il direttore del carcere Oreste Cacurri, il provveditore regionale dottoressa Maria Pia Giuffrida e le associazioni promotrici dell’incontro, l’Arci provinciale di Firenze e Nosotras.

“Il Comune di Firenze, con le molte attività trattamentali garantite (corso di danza, corso di musica, attività ginnica) – ha spiegato l’assessore all’accoglienza e integrazione Lucia De Siervo – contribuisce a far sì che il periodo di detenzione delle persone nei carceri fiorentini sia periodo di sconto della pena, ma non di abbandono della comunità. Solo investendo sulle persone otterremo una società più sicura“.

L’Arci gestisce per le amministrazioni locali gran parte delle attività trattamentali che si svolgono in carcere e l’associazione Nosotras è impegnata da anni nella promozione e nel sostegno delle donne immigrate. L’iniziativa, consistita in un aperitivo aperto alla cittadinanza, preparato dalle detenute, è stata organizzata grazie all’Arci di Firenze, in collaborazione con l’associazione Nosotras, il Comune di Firenze e la Provincia di Firenze. Tra le varie attività che si sono tenute nel giardino anche uno spettacolo di danza popolare, dove hanno partecipato alcune detenute che hanno frequentato il corso durante l’anno.

Graffiti al Duomo: “Pace fatta”

In particolare, l’assessore ha cercato di rassicurare la diciannovenne studentessa, che durante il colloquio è scoppiata in un pianto a dirotto. All’incontro ha partecipato anche la presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore Anna Mitrano. “La solidarietà e i messaggi di scuse della città di Gifu mi porta a dire: non parliamone più – ha detto ancora l’assessore Giani -. Chiudiamo definitivamente questa vicenda che non scalfisce minimamente i rapporti fra l’Italia e il Giappone e fra Firenze e Gifu, due città legate da patto di amicizia da trenta anni. E proprio per questo che abbiamo voluto fa coincidere questo incontro col tradizionale appuntamento del 9 luglio per ricordare il bombardamento di Gifu, avvenuto appunto il 9 luglio del 1945″.

L’assessore Giani, infatti, ogni anno sale sulla Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio in ricordo di quella giornata (dove morirono 1.383 persone e furono devastati 20.426 edifici) per sventolare la bandiera della pace mentre suonano i rintocchi della Martinella. “Abbiamo voluto unire le due cose – ha concluso l’assessore Giani – per confermare i rapporti fra le nostre due città. Questa vicenda non ha fatto altro che rinforzare questo legame e da tutto questo abbiamo appreso, anche se non ce n’era bisogno, l’amore e la sensibilità del popolo giapponese verso l’Italia. Ma adesso per favore spegniamo i riflettori”.

Accettiamo le vostre scuse – ha sottolineato anche Anna Mitrano – e voglio comunicarvelo in Palazzo Vecchio, davanti all’assessore Giani, in modo che questo assuma anche un atto ufficiale”.

L’impressionismo a Palazzo Strozzi

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Le tecniche nascoste di Monet, Renoir e Van Gogh, si terrà a Palazzo Strozzi dall’11 luglio al 28 settembre 2008 e vedrà esposte oltre sessanta opere, tra cui capolavori di Manet, Monet, Renoir, Van Gogh, Gauguin, Caillebotte, provenienti dal Wallraf-Richartz-Museum & Fondation Corboud di Colonia. La mostra non si limita a presentare al pubblico straordinari dipinti raramente esposti fuori dal territorio tedesco, ma invita il visitatore ad ammirare le opere impressioniste non solo come capolavori, ma quali straordinari esempi di una tecnica pittorica rivoluzionaria.

Alcune innovazioni, tra cui l’introduzione dei tubetti di colore, permisero per la prima volta agli artisti di trasferirsi all’aria aperta e di dipingere con una libertà senza precedenti. Non solo, anche le nuove teorie scientifiche sul colore stimolarono i pittori ad analizzare attentamente gli effetti di luce e ombra e a riportarli sulla tela. La mostra offre la possibilità di osservare le tele impressioniste analizzandone le tracce lasciate da pennelli, matite e spatole, per meglio comprendere come lavorassero gli artisti e come abbiano creato le loro opere.

I capolavori di questi pittori sono spesso enigmatici e le opinioni espresse da critici e studiosi non sempre corrispondono a quanto riscontrabile nelle opere stesse. Gli esperti si avvalgono di lenti di ingrandimento, raggi x, riflettografie infrarosse e di altre tecniche sempre più sofisticate, per trovare una risposta a queste domande, ma spesso i risultati delle ricerche non sono definitivi. Impressionismo: dipingere la luce espone alcuni dipinti sui quali non si è ancora fatta chiarezza e invita il pubblico a esprimere la propria opinione e a raccogliere gli indizi presenti nella mostra; costituisce, quindi, la prima esposizione che propone al visitatore di calarsi nei panni dei curatori e degli esperti, partecipando al loro lavoro di ricerca. Il percorso culmina nella scoperta che un dipinto appartenente alla collezione del Wallraf-Richartz-Museum, a lungo ritenuto un Monet, è in realtà un falso coevo! I dipinti impressionisti non sono solo capolavori, ma anche dei puzzle.

La mostra invita il pubblico a riflettere su tre domande fondamentali relative a ogni singola opera:

– E’ stata realizzata in maniera veramente spontanea?

L’obiettivo di molti impressionisti era cogliere l’impressione di un preciso istante e tradurla sulla tela in modo del tutto spontaneo, ma non sappiamo quanto questi pittori fossero davvero istintivi. Questa sezione della mostra presenta i risultati degli studi in materia: disegni oggi invisibili perché coperti da strati di colore, schizzi realizzati a scopo di studio e altre meticolose preparazioni, dimostrano come, dietro a un’apparente spontaneità, artisti come Gauguin, Van Gogh o Caillebotte lavorassero in modo metodico. La riflettografia infrarossa eseguita sul Ponte di Clichy di Van Gogh, rivela ad esempio un dettagliato disegno preparatorio e linee di costruzione prospettica.

E’ è stata dipinta veramente all’aria aperta?

Questa domanda riferita al luogo di creazione dei dipinti, ha trovato una risposta, per esempio, nel rinvenimento di granelli di sabbia mescolati ai colori del Mare a Saint-Palais di Armand Guillaumin e nella scoperta di polline di pioppo in Biancheria stesa ad asciugare sulla riva della Senna di Gustave Caillebotte. Questi dati dimostrano che i due quadri furono effettivamente dipinti en plein air. Tra le critiche iniziali che investirono le opere impressioniste vi era quella della loro apparente incompletezza. Lo stile rapido, la frequente assenza della firma e della vernice finale, contrastavano con le consuetudini del tempo e rappresentavano un problema per critici, collezionisti, mercanti e addirittura per gli artisti stessi. La cornice divenne l’elemento che denotava la completezza del quadro, poiché molti pittori reputavano che la sua forma e il suo colore dovessero armonizzarsi con il dipinto, esaltandolo. Camille Pissarro, per esempio, era un sostenitore della semplice cornice bianca, come quella ricostruita per Frutteto a Pontoise, tramonto. Oggi, purtroppo, sono molto rari i quadri impressionisti che conservano ancora la cornice originale.

L’ultima domanda che la mostra pone al visitatore è: “Come vediamo oggi i dipinti degli impressionisti?”. Tutte le opere cambiano nel tempo, sia per effetto di un naturale processo di invecchiamento, sia a causa di interventi, ritocchi e restauri. Gli studi condotti dimostrano come le alterazioni della tela, della preparazione o degli strati cromatici, influiscano sull’aspetto complessivo dell’opera. In Fattoria a Bazincourt di Pissarro, ad esempio, sono state individuate aggiunte apportate da mani estranee allo scopo di “migliorare” il dipinto. Allo stesso modo, le moderne tecnologie possono smascherare falsi realizzati quando gli artisti erano ancora in vita, segno della loro crescente fama, o confermare l’incerta attribuzione di un dipinto a un artista famoso. Ne è un esempio, nell’ambito della mostra, il dibattito sull’assegnazione del Ritratto di una giovane donna, proposto come opera di Edouard Manet.

“Gioco dell’oca” a villa Favard

In calendario, al parco di Villa Favard, in via Aretina 511, alle 17.30, “Il gioco dell’oca nel Paese delle meraviglie”, presentato dalla compagnia Teatrosfera.

I personaggi della fiaba di Alice condurranno i piccoli fino all’arrivo, attraverso un percorso pieno di tranelli e peripezie. Ingresso libero. Per informazioni, 055/2767828.

 

Tratta umana, patto Toscana-Romania

Oltre alla Toscana, hanno siglato il protocollo le Regioni Piemonte, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Sicilia e, e le Province autonome di Trento e Bolzano. Gli altri firmatari sono il ministero del lavoro, della famiglia e delle pari opportunità della Romania, il dipartimento per le pari opportunità della presidenza del consiglio dei ministri e il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali italiani. L’intesa parte dalla constatazione che la Romania è paese di origine di molte delle vittime della tratta, nella maggior parte dei casi donne o ragazzi, vittime di violenza e sfruttamento a fini sessuali, mentre l’Italia è un paese di destinazione e transito.

“Grazie al Fondo sociale europeo – spiega l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – è possibile mettere in campo una serie di interventi che, utilizzando lo strumento della cooperazione transnazionale, aiutino a estirpare e prevenire il fenomeno, così come previsto dalla carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, da una serie di atti delle Nazioni Unite e di altri organismi nazionali e internazionali. Anche la Toscana è interessata al triste fenomeno della tratta: ci proponiamo allora di collaborare con le altre regioni per dare a queste persone l’opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro regolare, aiutandole così a creare le basi per sottrarsi o non cadere vittima del traffico clandestino di persone”.

Nell’intesa di Bucarest vengono evidenziate le linee di fondo che serviranno poi per l’attuazione di interventi concreti, che potranno essere finanziati grazie alle misure del Fondo sociale europeo per il periodo 2007-2013. Il Fondo sociale europeo infatti prevede iniziative per l’inclusione sociale delle vittime della tratta e per il loro inserimento nel mercato del lavoro. Fra le iniziative, che potranno essere gestite con il coinvolgimento del governo romeno, scambi di esperienze e informazioni e la promozione di studi comparativi. L’apporto del Fondo sociale europeo nel sostegno alle vittime della tratta è stato al centro di una tavola rotonda che ha preceduto, oggi a Bucarest, la firma del protocollo d’intesa.