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Sior Todero alla Pergola

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“Sior Todero Brontolon” è il terzo spettacolo celebrativo dei trecento anni della nascita di Carlo Goldoni ospitato alla Pergola in questa stagione dopo I due gemelli veneziani e La vedova scaltra.

Rappresentata per la prima volta nel gennaio del 1762 al Teatro San Luca di Venezia, la commedia ha riscosso nei secoli successo e consenso del pubblico, divertito dalla messa in scena dei lati peggiori dell’essere umano che si assommano nel carattere del protagonista Sior Todero Brontolon.

Goldoni espone “un carattere odioso” affinché “se ne correggano quelli che si trovano per loro disgrazia da questa malattia attaccati” perché – prosegue – “non vi è niente di più fastidioso, di più molesto alla società di un uomo che brontola sempre” e a questo aggiunge avarizia e superbia a comporre il personaggio del vecchio fastidioso.

Padrone dei destini di famiglia Todero impone il suo potere assoluto cercando in ogni modo di impedire le nozze fra la giovane nipote Zanetta e il ricco e intraprendente Meneghetto, impegnandosi invece a favorire l’unione di lei con il figlio sciocco del suo servile amico, un modo astuto per esser certo che la dote della sposa rimanga sotto il suo vigile controllo.

Il lieto fine costruito con perizia dalla nuora Marcolina, l’unica a tener testa al suocero bisbetico, non vedrà Todero del tutto sconfitto, in fondo la felice combinazione dei matrimoni otterrà come effetto anche quello di risparmiare la dote e spendere il minimo.

Giulio Bosetti col trascorrere degli anni e dell’esperienza teatrale affronta il ruolo di Todero come una conquista: “ Non fa piacere a nessuno invecchiare, non essere più padrone del proprio corpo. Ma all’attore che è condizionato dall’età e dal corpo, talvolta, questo passare del tempo può risultare meno gravoso: ha dovuto aspettare e può finalmente interpretare un ruolo che da giovane non avrebbe assolutamente potuto sostenere. E’ il caso del Todero goldoniano, un personaggio annunciato dal suo autore come “odioso”, ma che invece alla rappresentazione ha sempre trovato il consenso del pubblico e, nella follia del suo agire, può diventare addirittura simpatico. Ecco allora che immergermi nei suoi panni sarà per me una grande conquista. Spero con Todero di portare, nel mio avvenire di uomo, un po’ del suo ottimismo, la quasi certezza di arrivare ai cento e quindese, ai cento e vinti, e forse addirittura all’immortalità”.

Il regista Giuseppe Emiliani ribadisce il valore di “capolavoro” del Sior Todero Brontolon “Uno straordinario risultato artistico frutto dell’eccezionale padronanza tecnica di Goldoni capace di delineare a tutto tondo i caratteri dei personaggi.” Baluardo inespugnabile al cambiamento, il vecchio Todero congela il futuro nel proprio presente, e la scena di Nicola Rubertelli lo inscrive in una stanza circolare, di legno, claustrofobica, a segnare l’immobilità del suo universo familiare, perché come ancora evidenzia Emiliani – “In questa commedia non c’è ‘l’abbraccio finale’. Todero rimarrà sempre coerente con se stesso e incorreggibile”

 

Nuovi alberi al parco dell’Albereta

Gli alberi saranno impiantati nei 13 ettari di verde che si estendono da Ponte da Verrazzano al Viadotto di Varlungo. La Direzione ambiente ha cominciato in questi giorni il reimpianto delle piante, che andrà avanti per tutto il mese di marzo.

Sono diverse le tipologie di alberi che si ergeranno nel parco, con una prevalenza di pioppi. Oltre a loro, spazio a peri, querce, salici, olmi, frassini, ontani, aceri. Il tutto per una spesa complessiva di 70.829 euro, in cui sono compresi anche gli abbattimenti delle piante malate eseguiti mesi fa. Ad abbellire il parco saranno soprattutto pioppi bianchi, che verranno utilizzati per ricreare i filari lungo il camminamento parallelo al corso del fiume.

I salici verranno utilizzati per ricostituire il piano dominato dal bosco e il frassino per ricreare in qualche punto il piano intermedio. L’assessore all’ambiente Claudio Del Lungo ha spiegato che al contrario dei viali – dove è bene seguire un criterio di omogeneità – in un parco è un fatto positivo la presenza di specie differenti. E al parco dell’Albereta è andata proprio così.

I sapori di Taste


Il vintage negli abiti lo conoscono tutti, ma il “vintage gastronomico“? Con “Taste”, il salone del gusto di Pitti Immagine – alla stazione Leopolda – sarà possibile trovare anche qualcosa di molto simile a questa idea.

Tra i temi di questa edizione infatti ecco il “C’era una volta” alla riscoperta di bibite, piatti e prodotti “cult” di un tempo come il chinotto, la cedrata… Ideato dal “Gastronauta” Davide Paolini.

Taste sarà un viaggio in cinque tappe: avremo il “taste tour” alla scoperta e alla degustazione di vecchi e nuovi elementi gastronomici e per conoscere i prodotti delle aziende; il “taste tools” con gli oggetti e le attrezzature legati al mondo della cucina tra food & kitchen design; il “taste press” dove sarà possibile trovare le migliori riviste di eno-gastronomia provenienti da tutto il mondo; il “taste ring” che sarà l’arena ideale dove il Gastronauta organizzerà incontri-scontri attorno al gusto e al cibo di qualità; ed infine il “taste shop”, dove sarà possibile acquistare tutto ciò che si è visto e assaggiato durante il percorso.

Arrivato alla terza edizione, dopo il grande successo di pubblico degli anni precedenti, Taste vede protagoniste oltre 150 aziende selezionate in tutta Italia ma diventa soprattutto punto di incontro per tutti gli appassionati e cultori del cibo di qualità alla ricerca dell’autenticità e dell’originalità dei sapori.

In occasione di questa edizione, alla Stazione Leopolda va in scena “nonsoloAlimentari. Oggetti di design e artigianato per la tavola e la cucina”, una mostra-installazione sul tema degli oggetti e degli strumenti da tavola e da cucina curata dall’architetto-designer Paola Navone. All’interno di un’area di 300 mq, una grande tavola imbandita diventa l’habitat naturale per gli articoli di circa 50 aziende: protagonisti sono pezzi che si distinguono per qualità nell’estetica e per l’originalità nella riscoperta della grande tradizione artigiana locale e italiana. La mostra è concepita per dialogare con i nuovi percorsi del gusto, mettendo l’accento su quel décor della tavola e della cucina che corrisponde all’eccellenza che Taste ricerca per i cibi.

Inoltre 30 immagini nel piazzale e all’ingresso di Stazione Leopolda, un allestimento ad alto impatto scenografico dedicato all’arte e alla creatività contemporanea della cucina: “Le mani in pasta” è una mostra-evento che vede la collaborazione di un noto giornale di moda, il mensile “Velvet”. Le immagini di Francesca Brambilla, fotografa specializzata in food, ritraggono mani di famosi chef impegnati nelle delicate tappe e coinvolgenti fasi di preparazione dei piatti.

Aperta al pubblico dalle 10-22 e il lunedì 9.30-16.30 – ingresso € 8 – anche eventi musicali e progetti speciali. www.tastefirenze.it

600mila euro per “nuove” strade

La proposta è stata presentata da Graziano Cioni, assessore alla sicurezza e vivibilità urbana, e approvata nella seduta di ieri (7 marzo) dalla Giunta comunale. I tre progetti esecutivi sono stati elaborati anche grazie alle segnalazioni della Polizia Municipale e riguardano quelle situazioni considerate di pericolo.

Andando a vedere in dettaglio i vari interventi, per quanto riguarda via del Fossetto questi riguarderanno il risanamento della carreggiata e del marciapiede destro, che verrà allargato e messo a norma e riguarderanno, anche, l’abbattimento delle barriere architettoniche nel tratto compreso tra via di Brozzi e via de’ Cattani. Date le dimensioni della strada e le normative vigenti, niente potrà essere fatto, invece, per il marciapiede sinistro, che risulta essere quasi inesistente. 300.000 euro sono i soldi che saranno necessari per tutto il lavoro.

Passando a viale Europa il progetto prevede la manutenzione straordinaria dei marciapiedi che vanno da via Svezia a via Andorra con rifacimento completo del sottofondo e dell’asfaltatura. Per questi lavori la somma prevista ammonta a 100.000 euro.

Gli interventi sui marciapiedi del quartiere 2 riguardano viale Righi nel tratto compreso fra via Lungo l’Africo e piazza Edison, mentre nel quartiere 5 i marciapiedi soggetti a risanamento saranno quelli di via Clementi (lati numeri civici dispari e pari) e di via Agnolo Poliziano (lato numeri civici pari tra viale Milton e via Lorenzo il Magnifico). Per questa serie di interventi il costo previsto è di 200.000 euro.

Dove necessario i lavori comporteranno anche la realizzazione di opere accessorie come, per esempio, la sostituzione di chiusini, griglie e pozzetti, di caditoie stradali o il rifacimento della segnaletica orizzontale. Le opere rientrano nel piano triennale degli investimenti.

Centauri, ciclisti, automobilisti, ma anche semplici pedoni potranno viaggiare e camminare con maggiore sicurezza.

Filippo Frittelli in libreria

Eppure i medici avevano detto che quel male terribile si poteva curare e, infatti, dopo un anno e mezzo di chemioterapia tutti avevano ormai sperato. Ma il dramma, si sa, è sempre in agguato e la fine di Lorenzo (questo il nome del fratello) segna l’inizio di una vita diversa, completamente nuova rispetto a un presente in cui, addirittura, si progettano vacanze al mare e serate con gli amici.

Il dolore, quello inarrivabile e sconvolgente di una perdita così grave, diventa il centro di un’esistenza difficile e finisce per determinare i momenti e gli accadimenti di una vita che somiglia sempre di più a un caos. Una confusione fatta d’angoscia, senso di impotenza e ansia. Cose che finiscono per disegnare una nuova realtà, abnorme e pesante, che forse solo il fondo del precipizio – rappresentato da un epilogo thailandese – potrà riscattare. Per facilitare in seguito una nuova partenza.

Sullo sfondo, con cadenze letterarie ben scritte, una Firenze disincantata ed il provincialismo della Toscana della costa. “Anarchia in casa mia” segna anche il debutto nella narrativa di Filippo Frittelli, finora regista ad autore di teatro. Al suo attivo diversi lavori, tra cui “Commedia Necessaria” (2006) e “Ora pro nobis” (2007). Un suo racconto è in corso di pubblicazione nell’antologia fiorentina Giulio Perrone.

Più tempo per lo shopping

Le attività commerciali cambiano orario. Nel comune di Firenze, nella stagione estiva, gli amanti dei libri potranno perdersi fra gli scaffali delle librerie, dietro copertine colorate e autori italiani e stranieri dalle 7 della mattina fino alle una di notte. Sempre nello stesso perimetro comunale e sempre nel periodo estivo, inoltre, i laboratori alimentari artigianali e industriali, e le imprese commerciali, quali rosticcerie, gelaterie, pasticcerie, gastronomie, panetterie, creperie, pizzerie da asporto, friggitorie, yogurterie, cioccolaterie e distributori di kebab, potranno essere aperti dalle 7 fino alle una di notte, così che i golosi potranno gustare un buon gelato o un cornetto ripieno di cioccolato al chiaro di luna. Nella stagione invernale, invece, quando le giornate sono corte e è freddo, le porte verranno chiuse alle 24.

È quanto è stato deciso dalla giunta di Palazzo Vecchio nella riunione di ieri mattina, 7 marzo, su proposta dell’assessore alle attività produttive, Silvano Gori, riguardo alle attività non strettamente connesse al “commercio”, come disciplinato dal decreto del ministro Bersani.

Più tempo quindi per i cittadini da dedicare allo shopping, sia che questo serva per scegliere libri o sia impiegato a saziare l’appetito e a soddisfare il palato. Attualmente, infatti, senza distinzioni stagionali, le librerie chiudono i battenti alle 24, mentre le imprese artigianali e quelle commerciali coinvolte dalla decisione comunale, rispettivamente all’una di notte e alle 24.

I nuovi orari prenderanno avvio con l’ingresso dell’ora legale e, quindi, dell’ora solare e così a continuare. Anche i distributori automatici (nei locali esclusivamente adibiti a tale attività) sono interessati da questa ridistribuzione degli orari: dalle 7 alle 14 per quelli che si trovano nel centro storico e dalle 7 alle 22 per quanti collocati nella restante area comunale.

Una decisione, quella dei nuovi orari, che è stata presa in accordo con le associazioni di categoria e dei consumatori. Per tutte le altre attività commerciali, invece, niente di nuovo all’orizzonte: gli orari rimarranno 7-24 nel centro storico e 7-22 nella restante area.

Tutti pronti, quindi, per spostare con l’arrivo della buona stagione, di un’ora la lancetta dell’orologio e per stare qualche ora in più a girare da un negozio all’altro.

Oggetti riciclati in mostra

E chi l’ha detto che gli oggetti usati non possono diventare arte? Basta un po’ di fantasia e un barattolo vuoto diventa una lampada o una vecchia cassetta di frutta si trasforma in un Arco di Trionfo. Basta guardare con nuovi occhi oggetti vecchi. Basta recuperare, valorizzare quelli che per molti sono solo rifiuti e scarti. Gli oggetti riciclati diventano i protagonisti della mostra che si svolgerà dal 6 al 15 aprile presso la Sala delle Vetrate in piazza Madonna della Neve e che raccoglierà le migliori opere d’arte realizzate mediante il riutilizzo di materie, oggetti e manufatti.

L’iniziativa fa parte del ciclo di appuntamenti “Se non ora quando? Un mondo diverso comincia adesso” organizzati dall’assessorato alla partecipazione democratica e nuovi stili di vita insieme allo sportello Eco Equo. Un modo nuovo per fare arte e per dare sfogo alla propria creatività. Oggetti che di norma vanno nel cestino dell’immondizia, questa volta vengono esposti sotto le luci della ribalta.

La mostra si inserisce all’interno di APRE (Galleria di progetti e prodotti per un’architettura sostenibile). Abbinato a questa iniziativa c’è il premio RiartEco, consistente in un fine settimana a Saturnia per due persone, che verrà consegnato all’autore dell’opera che riceverà il maggiore gradimento del pubblico.

Potranno partecipare tutti i “riciclatori artisti” modellando, ispirati dalla loro immaginazione, materie prime non tossiche o le cosiddette materie seconde ovvero materiale da smaltire come rifiuto. Per partecipare devono essere inviate le opere entro il 31 marzo 2008 all’associazione Pop Point of Presence ([email protected]; in[email protected] ) che selezionerà fra queste le più interessanti da esporre.

Le creazioni verranno votate dal pubblico attraverso un apposito modulo disponibile all’ingresso della mostra. Tutte le informazioni per partecipare si trovano sul sito : www.ruotati.com e presso lo sportello EcoEquo del Comune al Parterre.

Per il resto basta cercare fra i rifiuti, capovolgere le prospettive, aggiungere un pizzico di creatività e manualità e “l’opera d’arte riciclate” è in mostra.

 

Un computer per solidarietà

E’ stato presentato a Palazzo Vecchio One Laptop Per Child (OLPC), un portatile a basso costo adatto ai bambini e disegnato per imparare a imparare.  L’evento, organizzato dall’assessorato all’informatica del Comune di Firenze, ha visto la partecipazione di Nicholas Negroponte, fondatore del Massachusetts Institute of Technology (MIT) Media Lab di Boston ed ideatore del laptop XO-OLPC, dell’assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri, che ha invitato alla presentazione dell’Olpc gli alunni di una classe quarta della scuola elementare Cairoli e di una quinta della scuola elementare Vittorio Veneto, e di alcuni professori dell’area informatica e comunicazione.

“È un progetto educativo, non solo un semplice portatile – ha affermato Nicholas Negroponte – il laptop è una risposta alla sfida globale di combattere l’analfabetizzazione, l’inclusione sociale ed il divario digitale. ” Il laptop XO, un portatile adatto per i bambini e disegnato per imparare a imparare”.L’unicità del progetto OLPC Italia sta nel suo obiettivo: creare un modello pilota di cooperazione decentralizzata tra diverse città, supportato da un insieme di partner pubblici e privati, che sostengono azioni ed iniziative create su misura per i paesi in via di sviluppo.

La cooperazione a livello locale porta ad un sistema di solidarietà civica, che oltrepassa le barriere burocratiche create dai Governi centrali.Partendo da questi presupposti Firenze si candida ad essere la prima città, su scala internazionale, ad adottare OLPC promuovendo G1G1: ogni studente italiano che acquisterà un laptop, ne donerà un altro ad un suo coetaneo che vive in uno dei paesi in via di sviluppo gemellati con la città di Firenze e che sono i seguenti: Lima (Perù), Hebron (Territori Palestinesi), Nazareth (Israele), Salvador Bahia (Brasile) , Bucharest (Romania), India e Benin. Mobilitando risorse e partner, OLPC Italia tende a creare una rete di solidarietà civica internazionale, gestendo in prima persona l’implementazione ed il monitoraggio di tali progetti nei PVS.Il progetto OLPC è stato fondato da Nicholas Negroponte con un nucleo di veterani del Media Lab, e ha presto coinvolto persone di talento e costanza eccezionali, provenienti dall’ambiente accademico, dalle belle arti e dalla comunità open source.

Ogni persona che partecipa porta con sé un insieme di capacità uniche, e una profonda passione per il progetto. La campagna G1G1 presentata negli Stati Uniti a novembre, ha venduto sul territorio americano oltre 200.000 macchine in un mese e mezzo.

Case Passerini, basta cattivi odori

A inaugurare la nuova realizzazione sono stati il sindaco di Firenze Leonardo Domenici e i primi cittadini di Sesto Fiorentino e Calenzano, Gianni Gianassi e Giuseppe Carovani, l’assessore provinciale all’ambiente Luigi Nigi e il presidente di Quadrifoglio Marco Maria Samoggia.

Gli interventi sono stati realizzati da Quadrifoglio per una spesa di circa 13 milioni di euro, e hanno riguardato la realizzazione di due nuovi edifici, la trasformazione della struttura produttiva e di maturazione del compost attraverso la realizzazione di biocelle e la modifica strutturale di alcune separazioni tra i capannoni esistenti per permettere la massima fruibilità interna.

Prima del nuovo intervento, il reparto compostaggio di Case Passerini era costituito da due capannoni chiamati “Compostaggio 1” e “Compostaggio 2”. In entrambe le strutture si realizzava lo stesso processo di lavorazione: mediante l’ausilio di pompe veniva immessa aria nei cumuli di rifiuto organico (rivoltati periodicamente), in modo da favorire il processo aerobico di compostaggio. L’aria derivante dal processo di fermentazione dei rifiuti organici veniva rilasciata all’esterno dopo aver subito un trattamento, generando però maleodoranze per gli abitanti delle zone circostanti. L’ampliamento e l’ottimizzazione dell’impianto di compostaggio è stato attuato sia per aumentare la capacità di trattamento della frazione organica (che passerà da 22.000 a 70.000 tonnellate all’anno), sia per eliminare i problemi di maleodorazione: il vecchio impianto trattava 60.000 metricubi/ora di aria maleodorante, col nuovo ne saranno trattati 360.000.

Nel nuovo impianto, il processo di fermentazione avviene all’interno di 14 biocelle (parallelepipedi chiusi e sigillati) e le emissioni vengono poi filtrate attraverso biofiltri (strato di materiale miscelato con carboni attivi alto circa 2 metri che deodora completamente l’aria). Tutte le opere realizzate migliorano anche le condizioni di lavoro degli operatori che non saranno più a diretto contatto con i rifiuti. Il sistema chiuso infatti è seguito attraverso un software di rilevamento e analisi della temperatura che consente di intervenire e migliorare il processo di maturazione attraverso l’immissione di aria alla temperatura necessaria ad ottimizzare tutto il processo. L’intervento è stato realizzato senza mai sospendere la normale raccolta così da permettere di continuare a trasformare in compost il rifiuto organico differenziato dai cittadini. Il prodotto finale che prende il nome di “ammendante compostato”, non emette alcun cattivo odore e può essere utilizzato in agricoltura e in floricoltura. L’ampliamento e l’ottimizzazione dell’impianto di compostaggio consente un aumento del 62% della produzione di ammendante.

Con le nuove 14 biocelle, infine, aumenta anche la potenzialità di trattamento dei rifiuti organici. Questo permetterà di allargare il sistema di raccolta dei materiali organici di origine domestica, che garantirà anche a Firenze il superamento della soglia complessiva del 40% di raccolta differenziata. Ad aprile saranno sistemati nelle varie zone della città ancora sprovviste i nuovi cassonetti con coperchio marrone per gli scarti organici domestici. Saranno complessivamente 1.000 i cassonetti su tutto il territorio comunale. Inoltre nel “Castrum Romano” la raccolta dell’organico – già effettuata presso gli esercizi di ristorazione – sarà estesa anche alle utenze familiari e analogo allargamento è previsto al resto del centro storico, laddove non sarà possibile sistemare cassonetti.

La nuova sfida de “Il Reporter”

Cercheremo di seguire tutti questi temi con la filosofia che ha sempre caratterizzato l’avventura de Il Reporter: dando spazio a tutti senza però, quando lo riteniamo utile, nascondere la nostra opinione. Per questo una redazione, costituita per lo più di giovani, è già al lavoro. Ma questo quotidiano d’informazione on-line non sarà solo nostro, sarà anche un po’ di tutti voi.

Come potete vedere ci sono molti spazi dedicati ai lettori. Qui infatti potranno essere pubblicate anche molte delle lettere che non trovavano spazio sul mensile cartaceo: ci sono spazi dedicati ai commenti, alle vostre segnalazioni, persino alle foto ed ai filmati che vorrete inviarci. Se collaborerete con noi vinceremo sicuramente la nostra sfida. Buona lettura e buon lavoro a tutti.

Marco Agnoletti