mercoledì, 9 Luglio 2025
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The Decameron arriva su Netflix: la serie è stata girata a Firenze?

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Una commedia dark in stile pop ambientata nella Firenze del 1348 colpita dalla peste: la serie tv The Decameron, in arrivo su Netflix, inquadra il capolavoro di Giovanni Boccaccio sotto una luce diversa. I puristi già storcono la bocca davanti a questo adattamento americano, ma la creatrice Kathleen Jordan promette che il nuovo lavoro sarà anche una riflessione sui conflitti di classe in tempo di pandemia, un tema d’attualità se guardiamo alla recente emergenza Covid. Insomma il Decamerone boccaccesco è stato solo uno spunto da cui partire. La storia si concentra sulle vicende dei nobili che per sfuggire alla pestilenza si rifugiano in una villa della campagna toscana. Peccato però che la produzione sia stata girata solo in piccola parte a Firenze, senza toccare Certaldo, paese di origine dello scrittore.

Quando esce The Decameron su Netflix

Gli 8 episodi da un’ora di The Decameron saranno disponibili dal 25 luglio 2024 in streaming su Netflix e anche a Firenze c’è attesa per capire come sarà “riscritta” l’opera di Boccaccio. La serie tv è stata ideata da Kathleen Jordan, che ha già firmato Teenage Bounty Hunters e American Princess, mentre la produttrice esecutiva è Jenji Kohan (GLOW, Orange Is the New Black). I primi 4 episodi sono stati diretti da Michael Uppendahl, già dietro la macchina da presa di American Crime Story e Fargo. Il trailer di The Decameron promette scintille, calcando la mano su uno scatenato festino a base di vino e sesso, con sketch e colpi di scena.

Dov’è stata girata la serie tv di Netflix The Decameron: a Firenze, ma non solo

Nonostante The Decameron sia ambientato in Toscana, la serie è stata girata soltanto in piccola parte Firenze, di cui sono stati immortalati soprattutto i luoghi simbolo (piazza del Duomo e piazza della Signoria e l’area di San Miniato al Monte). Le riprese poi si sono svolte in larga parte a Cinecittà e tra Roma e la Tuscia per gli esterni. Nelle immagini si riconoscono il quartiere San Pellegrino di Viterbo e il castello Ruspoli di Vignanello, sempre nel viterbese. Già in occasione dei primi ciak si erano levate polemiche per aver escluso Certaldo, terra natia di Giovanni Boccaccio. Una scelta, spiegarono i produttori, dettata da motivi logistici e pratici.

La trama

La vicenda narrata dal Decameron di Netflix si svolge a Firenze nel 1348. Per sfuggire alla peste nera, alcuni nobili, accompagnati dalla loro servitù, si rifugiano a Villa Santa nella campagna toscana per attendere tempi migliori e comportasi come se fuori nulla stesse accadendo. Presto questo diversivo si trasforma però in una lotta per la sopravvivenza, che evidenzia le differenze di classe sociale. Tra i protagonisti Dioneo, un medico sicuro di sé, la saggia e riservata Stratilia, la libidinosa e contraddittoria Neifile, il carismatico e astuto Panfilo, l’affabile ma imbranato maggiordomo Sirisco, la dipendente e devota serva Misia, la ingenua padrona di casa Pampinea, il nobile Tindaro, la bizzarra Filomena  e l’obbediente ma imprevedibile serva Licisca. Nel cast figurano tra gli altri Tony Hale (comico statunitense che ha partecipato a serie tv come Arrested Development, Chuck e Veep), Zosia Mamet (Mad Men, United States of Tara) e Tanya Reynolds (Sex Education, Delicious).

Il trailer

Virus sinciziale, in Toscana anticorpo monoclonale gratis per i bambini

Al via in Toscana la campagna per offrire, gratis ai bambini più piccoli, l’immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale: non si tratta di un vaccino, ma di un nuovo anticorpo monoclonale che ha mostrato un’ottima efficacia nella prevenzione delle infezioni pediatriche ed è stato già largamente usato in altri paesi europei. L’agente patogeno colpisce in particolare i bimbi causando problematiche ai polmoni e ai bronchi, come bronchioliti. Il progetto si stima avrà un costo di 3 milioni di euro, ma punterà alla tutela della salute dei neonati e soprattutto sulla drastica riduzione delle spese per l’ospedalizzazione.

Secondo i dati diffusi dalla Regione e dall’ospedale pediatrico Meyer, ogni inverno un bambino su 50 finisce in ospedale a seguito dell’infezione da virus sinciziale e tra i piccoli ricoverati uno su quattro ha necessità di cure in terapia intensiva. Possibili anche complicanze a lungo termine come l’asma e il broncospasmo.“Nelle scorse stagioni – spiega Paolo Morello, direttore generale del Meyer di Firenze – il nostro ospedale è stato messo a dura prova dall’epidemia del virus sinciziale, con trecento ricoveri ogni anno. Nel periodo di maggiore intensità, abbiamo registrato anche 15-20 accessi ogni giorno: numeri imponenti che ci hanno costretti ad affrontare l’emergenza, interrompendo le attività non urgenti”. In tutta la Toscana lo scorso inverno sono stati circa 800 i ricoveri per virus respiratorio sinciziale e di questi 160 bimbi hanno avuto necessità di cure in terapia intensiva.

Immunizzazione virus sinciziale: in Toscana gratis per neonati e bambini più piccoli

In particolare la Regione Toscana offre, gratuitamente, la somministrazione dell’anticorpo monoclonale che protegge dal virus sinciziale a tutti i bambini nati tra il 1° aprile 2024 e il 31 marzo 2025, indipendentemente dalla presenza di patologie concomitanti e dalla eventuale prematurità. “L’utilizzo dell’anticorpo è consigliato dalle società scientifiche nei bambini sotto l’anno di età che sono a maggior rischio di infezione”, viene spiegato.

Per i piccoli nati tra il 1° aprile 2024 e il 30 settembre 2024, i genitori saranno chiamati direttamente dal pediatra di famiglia che effettuerà la somministrazione nel suo ambulatorio durante il mese di ottobre. Quelli nati dal 1° ottobre 2024 al 31 marzo 2025 saranno invece immunizzati presso i punti nascita prima della dimissione ospedaliera. L’offerta sarà ulteriormente integrata dai punti di somministrazione che saranno predisposti dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl. “La Toscana è una delle prime regioni in Italia a dare avvio alla campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale: una scelta che abbiamo fatto consapevoli del contributo che darà alla tutela della salute delle bambine e dei bambini”, ha affermato l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini.

L’anticorpo monoclonale, cos’è e come funziona

Questa protezione contro il virus sinciziale avviene con un’iniezione, un po’ come succede per un vaccino. Il funzionamento però è diverso. La vaccinazione stimola la produzione di una risposta immunitaria, l’anticorpo monoclonale invece è un “pacchetto di difese” già pronto per l’uso. “Quando ci ammaliamo produciano da soli anticorpi. Ecco in questo caso gli anticorpi vengono prodotti in un laboratorio e messi in una piccola siringa. Quando ci vengono iniettati siamo già protetti per almeno per sei mesi“, ha spiegato Chiara Azzari, responsabile del Laboratorio di immunologia dell’AOU Meyer Irccs.

Il nuovo anticorpo monoclonale contro il virus sinciziale ha mostrato una riduzione di oltre l’80% dei ricoveri ospedalieri nei neonati e una significativa riduzione della gravità delle condizioni dei bambini. Altri paesi europei come la Spagna hanno iniziato la profilassi nella scorsa stagione e hanno visto un calo nel numero dei ricoverati tra il 70 e il 97% nelle diverse regioni. I risultati analoghi sono stati ottenuti negli Stati Uniti, in Francia e in Lussemburgo.

Festa dell’Unicorno 2024, tornano concerti e ospiti

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Si prospetta un programma ricco di eventi per la Festa dell’Unicorno 2024. La rassegna, che si svolgerà come sempre a Vinci da venerdì 26 luglio a domenica 28 luglio, arriva alla diciottesima edizione, a prova del grande affetto riservatogli dagli appassionati del mondo fantasy. L’iniziativa infatti è una delle maggiori fiere del genere Fantasy in Italia, e il programma della Festa dell’Unicorno 2024 comprende cosplay e attività varie che passano dai fumetti ai videogiochi, agli anime e ai cartoni animati.

In calendario oltre 400 eventi, in virtù della prevedibile elevata partecipazione. Ad esempio i visitatori assisteranno alla Parata dell’Armata dell’Unicorno, in cui tutti i partecipanti saranno travestiti come personaggi del mondo fantasy, oppure potranno partecipare a concerti serali per tutti i gusti. La città è stata divisa in zone riconoscibili con un simbolo sulla mappa, in modo da permettere ai visitatori di potersi orientare meglio tra le varie attività. Saranno previsti anche degli ospiti speciali, come Cristina d’Avena in concerto, o l’attore Liam Cunningham, famoso per il suo ruolo nella serie tv Trono di Spade.

Entusiasmo nelle parole del neoeletto sindaco di Vinci, Daniele Vanni: “La Festa dell’Unicorno è un’enorme vetrina per la città di Vinci, per le strutture ricettive e le attività che ne traggono beneficio. Quest’anno prevediamo le 30.000 presenze se non oltre: se siamo arrivati alla diciottesima edizione ci sarà un motivo”. Anche dagli organizzatori traspare ottimismo: “Ormai siamo tra le principali manifestazioni del genere Fantasy. Abbiamo ridotto la durata degli spettacoli per permettere ai visitatori di potersi godere della totalità della Festa. Orgogliosi di essere tornati ai concerti e agli ospiti speciali pre-pandemia“.

Il programma della Festa dell’Unicorno 2024

Per la diciottesima edizione della Festa dell’Unicorno è stato pensato un programma molto variegato, che spazia dai test di vario genere (ad esempio scopri il tuo Patronus, a quale casa di Hogwarts appartieni) a spettacoli dal vivo ed esposizioni, oltre alle immancabili gare di cosplay. Tra le iniziative inoltre si conferma la Parata dell’Armata dell’Unicorno, una sfilata di 300 cosplayer che sfileranno per le vie di Vinci, con iscrizione obbligatoria. Gli interessati potranno partecipare a molte altre sfilate a tema, come quelle su Star Wars, Creature Fantastiche o il Trono di Spade.

Saranno presenti numerosi ospiti, come Pietro Ubaldi, doppiatore di Doraemon e Patrick Stella, Cristina d’Avena, memorabile cantante delle sigle dei cartoni tv, e Liam Cunningham, attore famoso soprattutto per il suo ruolo nella serie Tv Game of Thrones dal successo mondiale, nella quale interpreta il ruolo di Davos Seaworth.

I concerti della Festa dell’Unicorno 2024: da Cristina d’Avena ai Meganoidi

La rassegna non è solo un modo per celebrare il mondo fantasy, spesso visto principalmente nell’aspetto del cosplay, ma anche per far avvicinare le persone in un momento di unione e amicizia. Venerdì 26 inaugureranno la serata alle 20.30 le Alabarde Spaziali, una band cover di sigle dei cartoni che farà da apertura al concerto di Cristina d’Avena alle 22.00, storica interprete delle sigle dei cartoni animati che hanno fatto parte della colonna sonora di molte infanzie. Sabato 27 alle 21.30 si esibiranno i Rhapsody of Fire, band symphonic power metal di Trieste con oltre un milione di copie vendute. Domenica 28 invece è la volta dei Banana Split alle 21.00 con le loro cover delle sigle dei cartoni, per terminare con l’esibizione dei Meganoidi alle 22.00. Tutti i concerti sono inclusi nell’acquisto del biglietto di ingresso.

La mappa

La Festa dell’Unicorno si svolge dal 2005 ogni anno, tranne le interruzioni nel 2020 e 2021 a causa dell’emergenza Covid. Gli eventi sono tutti ambientati nella cittadina di Vinci, alle porte di Firenze. Data la quantità notevole di attività, la città è divisa in zone, ognuna con un nome e uno stemma medievale personale, che proporranno attività varie:

  • Corte dei Sogni: stemma blu, da Via Rossi a Piazza Guidi, verranno creati allestimenti e Photoset con animazioni e giochi, e danze orientali e fusion
  • Cittadella dei Cavalieri, stemma rosso, da Via Rossi a Via Fucini, passando per Via Montalbano, accampamento medievale con musiche e duelli
  • Rocca Incantata, stemma verde, in Piazza del Castello, giochi di ruolo, concorsi e photoset
  • Villaggio degli Gnomi, stemma arancione, tra Via Fucini e Via Roma, concorso “Vino a Fumetti” e Area Lego
  • Valle del Vapore, stemma marrone, tra Piazza della libertà e Via Giovanni XXIII, photoset e laboratori
  • Abisso d’Acciaio, stemma grigio, Via Pierino Da Vinci, duelli con spade laser, area tiro Paintball e Soft air, incontri con gli ospiti
  • Fumetti e Follie, stemma azzurro, da via Buozzi a Via dei Martiri per via Matteotti, gare cosplay, giochi e animazioni spaghetti western
  • Anfiteatro del Bardo, stemma gialli, Via Cerretana, concerto di Cristina d’Avena, area Harry Potter
  • Città degli Incubi, stemma viola, via Cermenati, escape room e percorso di sopravvivenza

I biglietti della Festa dell’Unicorno 2024

Per l’acquisto dei biglietti sono previste due modalità distinte: online o sul posto nei giorni dell’evento. Riguardo la modalità online i prezzi sono 12 euro intero, e da 9 a 7 euro il ridotto giovani e il “ridotto cosplay”, ossia chi si presenterà in costume, ai quali aggiungere circa 2,5 euro di commissioni. Invece per chi invece volesse prendere i biglietti dal vivo ci sarà un sovrapprezzo di 4 euro rispetto al biglietto online, senza però le commissioni, e chi vive a Vinci avrà la possibilità di pagare 5 euro un biglietto giornaliero o 10 euro per il pass di tutti e tre i giorni.

Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale della Festa dell’Unicorno.

Cambio fornitore energia elettrica: quando conviene e come fare il confronto

Con il passaggio al mercato libero, molti utenti si sono trovati di fronte a una giungla di tariffe in cui è difficile capire cosa conviene e quale sia il migliore prezzo: per fare il cambio di fornitore di energia elettrica ci sono degli aspetti che conviene analizzare per il confronto dei costi. A differenza di altri settori, per la luce la comparazione non è così immediata e non è facile capire con quale offerta risparmiare di più.

Sono previste penali o costi per il cambio di fornitore di energia elettrica?

A livello generale il cambio di fornitore di energia elettrica è gratuito per numerose aziende, ma è buona regola controllare bene il contratto sottoscritto con il precedente gestore, per capire se ci sono penali di uscita. Dal 1° gennaio 2024 infatti l’autorità nazionale di regolamentazione (Arera) consente agli operatori di prevedere nei nuovi contratti costi per il recesso anticipato (ossia per chi richiede il passaggio prima della fine naturale dell’accordo), per quelli con prezzo bloccato o in cui la durata delle condizioni economiche o dello stesso contratto sia stata fissata per un periodo determinato di tempo.

Nonostante questa possibilità, la stragrande maggioranza delle società per ora non ha applicato penali. In ogni caso la loro presenza deve essere esplicitata in modo chiaro nei documenti che il consumatore sottoscrive. Quindi la prima regola per scegliere (o cambiare) un buon fornitore di energia elettrica nel mercato libero è spulciare bene il contratto, da cima a fondo. Discorso diverso nei primi 14 giorni di adesione (vedi sotto).

Quanto tempo serve per il cambio del fornitore della luce?

Quando si fa un cambio di fornitore di energia elettrica nel mercato libero bisogna prendere in considerazione i tempi per il passaggio, che non è immediato. Per “transitare” da un gestore a un altro basta fare richiesta alla nuova società che, una volta firmato il contratto, si occuperà delle pratiche per la variazione. È bene chiarire che in questo periodo di attesa non c’è rischio di restare senza luce: se si sono saldate regolarmente tutte le bollette non ci saranno interruzioni di servizio e l’elettricità sarà fatturata dal vecchio operatore.

Il tempo necessario per il cosiddetto switching (cambio da un fornitore all’altro) va da uno a due mesi. Di norma, spiega l’authority nazionale sul suo sito, se il nuovo gestore avvia la procedura entro il decimo giorno del mese, il cambio potrà essere attivato dal primo giorno del mese successivo. Altrimenti la pratica slitterà in avanti di un altro mese. Nel malaugurato caso in cui l’utente rimanga senza un fornitore (ad esempio per il fallimento dell’azienda) la luce non sarà “tagliata”, si entrerà nelle cosiddette Tutele graduali, una via di mezzo tra il vecchio mercato tutelato e quello libero.

Scegliere il fornitore di energia elettrica nel mercato libero: come orientarsi e risparmiare

Per quanto riguarda il confronto delle tariffe tra i diversi fornitori di energia elettrica, ci sono alcuni aspetti da verificare prima di fare il cambio, ecco come orientarsi. Le varie aziende propongono contratti a prezzo fisso, in cui la tariffa dell’energia elettrica viene stabilita alla sottoscrizione e rimane uguale per un periodo determinato di tempo (ad esempio 12 o 24 mesi), oppure a prezzo variabile (detto anche indicizzato), ossia di mese in mese il costo della materia prima varia in base alla quotazione sul mercato (in base al PUN, il Prezzo Unico Nazionale) più un contributo in centesimi di euro per ogni kWh (il cosiddetto spread). Il PUN può essere controllato sul sito del Gestore Mercati Energetici (GME): gme.mercatoelettrico.org o sui motori di ricerca.

Nel mercato libero conviene di più il prezzo fisso o quello variabile? Dipende. Allo stesso modo dei mutui, il prezzo fisso è più alto di quello applicato in quel dato momento sul mercato, però mette al sicuro da aumenti improvvisi, come successo con lo scoppio della guerra in Ucraina. D’altro canto con un prezzo bloccato non si può godere di risparmi in bolletta quando il costo dell’energia cala. Dunque se si hanno bassi consumi e il prezzo dell’energia tende a una diminuzione potrebbe essere conveniente un prezzo variabile, ma va presa in considerazione anche la propria propensione al rischio di un aumento del costo e bisogna tenersi aggiornati sulla quotazione dell’energia, per evitare brutte sorprese quando arriva il “conto”.

L’altro dubbio: conviene più la luce monoraria (con lo stesso costi tutto il giorno) o bioraria (con fasce diverse, in base alle quali si spende di più durante il giorno e meno di notte)? Anche qui dipende: basta prendere una calcolatrice e fare i conti sulla propria situazione. Sulle bollette sono riportati i consumi divisi in fasce orarie (F1, F2 e F3): sarà sufficiente moltiplicare questi valori per le tariffe praticate dal gestore per fare un confronto tra monoraria e bioraria. In genere, se si hanno consumi medi, la differenza si attesta in pochi euro l’anno. I consumi energetici possono essere controllati anche online sul portale www.consumienergia.it, accedendo con Spid.

Le tariffe dell’energia: cosa verificare quando si fa un cambio di fornitore

Quindi il primo aspetto da controllare è la tariffa dell’elettricità, espressa in Kilowattora (kWh), ma attenzione a non farsi abbindolare dal “miglior prezzo” e da falsi risparmi in bolletta. Prima del cambio bisogna verificare anche il CCV, ossia il costo di commercializzazione e vendita: costi fissi stabiliti dal singolo fornitore che paghiamo indipendentemente dai consumi.

Ad esempio se non usiamo la luce per un anno intero, pagheremo comunque questa voce, che al momento va da un minimo di circa 96 euro l’anno (8 euro al mese, 16 euro se si ha una bolletta bimestrale) in su. In caso di bassi consumi, è conveniente scegliere una tariffa con un CCV basso, anche se paghiamo leggermente di più la materia prima, invece che un contratto con un costo della luce inferiore, ma con costi fissi alti.

Altro aspetto da controllare è il contratto, per verificare l’eventuale presenza di costi per il recesso anticipato o per servizi aggiuntivi, che possono gonfiare le bollette. Tutto è riassunto nel documento con le condizioni tecnico economiche (CTE) che ogni fornitore di energia elettrica è tenuto a consegnare: un utile strumento per confrontare le tariffe. Il paragone può essere fatto anche sul Portale Offerte dell’Arera, inserendo i dati e i propri consumi: www.ilportaleofferte.it 

Cambio del fornitore di energia elettrica senza consenso: entro quando fare recesso

Con il passaggio al mercato libero, le associazioni dei consumatori segnalano frequenti truffe legate al cambio di operatore tramite “telefonate pirata“: call center che chiamano i cittadini spacciandosi per il gestore che ha in carico l’utenza, danno informazioni errate e poi, anche con il sotterfugio della registrazione della chiamata, avviano la procedura del cambio di fornitore di energia elettrica.

Come difendersi? Prima di tutto non fare nulla per telefono o tramite rappresentanti che propongono contratti porta a porta, meglio controllare i vari documenti online e fidarsi di società che conosciamo. Se comunque caschiamo nel tranello, il consumatore ha diritto a 14 giorni per il ripensamento, per annullare il cambio di fornitore e tornare con il vecchio. Il modulo andrà inviato via raccomandata, mail, pec o fax.

Le cose da sapere in sintesi

  • Leggere bene il documento con le condizioni tecnico economiche (CTE) che ogni gestore è obbligato a fornire prima della firma del contratto, anche per verificare eventuali costi di recesso anticipato o servizi aggiuntivi a pagamento;
  • Tenere conto che il cambio tra un fornitore di energia elettrica e l’altro non è immediato, può durare da 1 a 2 mesi;
  • Scegliere se conviene più un prezzo fisso dell’energia o un prezzo variabile, monorario o biorario in base ai propri consumi e alla propria propensione al rischio;
  • Controllare il costo di commercializzazione e vendita (CCV), tariffe fisse che l’utente paga indipendentemente da quanto consuma;
  • Tenere presente che è possibile il recesso gratuito dopo aver sottoscritto un’offerta. Ci sono 14 giorni dal momento in cui si riceve copia del contratto per esercitare il diritto di ripensamento e tornare al vecchio fornitore

A Firenze fino a 400 euro di multa per il gioco delle tre carte

Per i truffatori che nel centro di Firenze raggirano ignari turisti con il gioco delle tre carte (o delle tre campanelle) la multa si fa più salata e sale a 400 euro. È quanto prevede un’ordinanza firmata dalla sindaca Sara Funaro dopo le numerose segnalazioni della presenza di gruppi che con questo trucco spillano soldi al malcapitato di turno. La polizia municipale potrà sanzionare gli organizzatori ma anche i collaboratori, come i pali che avvisano della presenza delle forze dell’ordine o i “figuranti” che fingendosi giocatori incitano le vittime a puntare.

Come funziona la truffa delle tre campanelle

Il funzionamento del gioco tre carte ormai è ben collaudato e a cascarci sono soprattutto gli stranieri che arrivano in città: ci sono tre campanelle sotto cui viene messa una pallina, chi indovina dov’è vince. Peccato che la pallina scompare quando è stato incastrato qualche ignaro turista. I falsi giocatori, anche con un po’ di baccano, prima si fanno notare, puntano e fanno sembrare semplicissimo conquistare il premio.

Quando la vittima, uno dei tanti visitatori che passano lungo le strade del centro di Firenze, viene convinta a puntare (si va da 50 euro in su) la prima volta porta a casa il bottino, ma poi inizia a perdere, perché la pallina rimane nascosta nelle mani di chi conduce il gioco delle tre carte. La presenza di questi gruppi è stata segnalata nei luoghi con il maggior passaggio di persone: dalla zona di San Lorenzo, dove i residenti hanno anche affisso manifesti per mettere in guardia da questo trucco, a piazza Duomo. 

L’ordinanza del Comune di Firenze contro il gioco delle tre carte

La nuova ordinanza firmata dalla sindaca di Firenze Sara Funaro vieta su tutto il territorio comunale il gioco delle tre carte o altri giochi di strada simili sul suolo pubblico o in luoghi soggetti al passaggio pubblico. Il provvedimento “innalza fortemente la sanzione pecuniaria rispetto a quanto previsto nel regolamento di Polizia urbana, estendendo il divieto a tutti coloro che prendono parte non in buona fede a tali attività e non solo a chi le organizza”, ha spiegato la prima cittadina.

Dall’inizio dell’anno sono 77 le multe per il gioco delle tre carte, pratica già messa al bando dal regolamento di polizia municipale. “Grazie a questa ordinanza il contrasto al fenomeno sarà più agevole perché aumentano le sanzioni e i soggetti che possono essere sanzionati” – ha detto l’assessore alla Sicurezza Andrea Giorgio. In arrivo anche una campagna di sensibilizzazione a cura della Prefettura di Firenze che sarà rilanciata dal Comune.

Dove andare al mare in Toscana: le spiagge più belle

In hotel o camping, in villaggi o case di villeggiatura, secondo Federalberghi la nostra regione è una delle mete italiane più gettonate per le vacanze 2024: ma dove andare al mare in Toscana e quali sono le spiagge più belle e pulite? Per rispondere a questa domanda, abbiamo passato in rassegna le principali classifiche dei litorali.

Le spiagge più belle: Maremma, Costa d’argento e Isola d’Elba

La “Bibbia” per chi vuole andare a caccia di belle spiagge e litorali dove trovare mare cristallino è la guida redatta dal Touring Club italiano in base dalle analisi di Legambiente: anche nel 2024 la Toscana si piazza al secondo posto in Italia, dietro alla Sardegna, per numero di riconoscimenti di eccellenza (le “cinque vele”) . Il punteggio massimo è stato assegnato a 4 zone: Maremma toscana, Isola di Capraia, Costa d’argento e Isola del Giglio. L‘Elba anche quest’anno si ferma un gradino sotto, a quattro vele, che sventolano a Marciana Marina. Il dossier, che viene stilato da oltre 20 anni dal Touring Club, ha passato in rassegna oltre 430 comuni costieri italiani prendendo in considerazione la pulizia delle acque, ma anche l’attenzione all’ambiente e la presenza di servizi.

Mare bello Toscana posti dove andare 2023 Argentario Porto Santo Stefano
Porto Santo Stefano, all’Argentario (Grosseto)

Spiagge più belle e mare più pulito della Toscana: dove andare secondo il Touring

Entriamo nel dettaglio della classifica. Ecco quindi dove andare in Toscana per trovare mare pulito e belle spiagge secondo la guida 2024 del Touring club e di Legambiente. Sono tre le località che hanno ottenuto il massimo riconoscimento (5 Vele):

  • Castiglione della Pescaia (Maremma Toscana, Grosseto) 5 vele
  • Isola di Capraia 5 vele
  • Capalbio (Costa d’Argento) 5 vele
  • Isola del Giglio 5 vele

Sempre per quanto riguarda il mare più bello della Toscana ecco le spiagge che conquistano 4 vele:

  • Marciana Marina (Isola d’Elba) 4 vele
  • Magliano in Toscana, Orbetello (Costa d’Argento e Isola del Giglio in provincia di Grosseto) 4 vele
  • Follonica, Marina di Grosseto, Scarlino (Maremma Toscana, provincia di Grosseto) 4 vele
  • San Vincenzo (Costa degli Etruschi), che quest’anno passa da 3 a 4 vele

Queste le altre zone premiate con 3, 2 e una vela:

  • Castagneto Carducci (Costa degli Etruschi) 3 vele
  • Capoliveri, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio (Isola d’Elba) 3 vele
  • Monte Argentario (Costa d’Argento) 3 vele
  • Cecina e Bibbona (Costa degli Etruschi) 2 vele
  • Marina di Pisa e Tirrenia (litorale pisano) 2 vele
  • Camaiore (Versilia) 2 vele
  • Forte dei Marmi, Pietrasanta, Viareggio (Versilia) 1 vela
Isola del Giglio mare
L’Isola del Giglio

Le spiagge bandiera blu 2024 in Toscana per vacanze sostenibili

Le Bandiere Blu sono invece una certificazione rilasciata dalla Foundation for enviromental education (FEE – Fondazione per l’educazione ambientale) per la gestione sostenibile del territorio, dall’educazione ambientale alla qualità delle acque. I comuni della Toscana che si fregiano delle Bandiere Blu 2024 sono 18 (una località in meno rispetto all’anno scorso) con oltre 30 spiagge: posti dove andare, secondo la Fondazione, per le azioni intraprese a favore della tutela del mare e dell’ecosistema.

L’analisi prende infatti in considerazione le politiche ambientali delle città balneari, dalla gestione delle acque reflue allo smaltimento dei rifiuti. La Toscana è seconda in Italia per numero di riconoscimenti. Tra i comuni e le spiagge premiate figurano anche Castigioncello, Marina di Castagneto Carducci, il Parco Naturale della Sterpaia, Castiglione della Pescaia, Principina a Mare e le spiagge di Orbetello. Qui la mappa delle spiagge bandiera blu 2024 in Toscana.

Biennale dell’antiquariato: l’edizione 2024 da Tiziano a De Chirico

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Torna dal 28 settembre al 6 ottobre 2024 la Biennale Internazionale dell’Antiquariato e Firenze si prepara ad accoglierla.

La 33ma edizione della Biennale vedrà a Firenze, a Palazzo Corsini, il meglio della scena mondiale con 80 gallerie e 14 nuove prestigiose partecipazioni internazionali.

In mostra pezzi da museo: da una testa del vescovo Andrea de’ Mozzi (1296-1300 ca.), attribuita a un collaboratore di Arnolfo di Cambio proposta da Botticelli Antichità alla Madonna col Bambino del Bronzino dell’antiquario Maurizio Canesso. E ancora, la Madonna con il Bambino e la Santa Maria Maddalena di Tiziano, due capolavori – riconosciuti come autentici del maestro veneziano da illustri esperti d’arte, tra cui Federico Zeri – che arriveranno a Firenze con la galleria Carlo Orsi e il raro “Paesaggio Notturno con Storie di Cerere” di Jan Brueghel I, detto dei Velluti, presentati dalla Galleria Caretto & Occhinegro. Solo alcuni dei pregiatissimi pezzi che troveranno spazio alla Biennale dell’Antiquariato 2024 a Firenze che vedrà in mostra anche gioielli più vicini alla contemporaneità, come  il pastello divisionista di Umberto Boccioni (Ritratto di giovane, 1905 circa) proposto da Antonacci Lapiccirella mentre per il Novecento sono annunciate alcune opere di Le Corbusier da Tornabuoni Arte, Alberto Savinio da Sperone Westwater con un “Notturno” del 1950 e un De Chirico del 1933 da Farsetti intitolato Le figlie di Minosse (Scena antica in rosa e azzurro II).

Biennale 2024: a Firenze il meglio dell’antiquariato internazionale

Tra gli espositori dell’edizione 2024 della Biennale a Firenze gallerie di antica tradizione come Colnaghi, fondata nel Settecento, Agnews, londinese è del 1817, la galleria Enrico Frascione – la cui famiglia si occupa di dipinti antichi dalla fine dell’800 e vanta la partecipazione alla Biennale di Firenze dalla prima edizione nel 1959 – e ancora Botticelli Antichità, inaugurata proprio nel 1959, Bacarelli e Longari.

La maggior parte delle gallerie che esporranno alla BIAF, ha all’attivo in media dai 30 ai 50 anni di esperienza come Sarti, Tornabuoni, Lampronti, Piva, Sperone & Westwater, Dickinson il cui fondatore Simon Dickinson in passato ha scoperto opere di Botticelli, Tiziano e Rubens, tra i molti.

BIAF 2024: tra i galleristi, i talent scout dei capolavori

Tutte queste gallerie, piccole o grandi che siano, hanno contributo a formare il gusto dei collezionisti internazionali e hanno venduto – e tuttora vendono – capolavori ai musei più importanti al mondo.

Non fanno eccezione a questi elevati standard le Gallerie di recente fondazione o dirette da giovani galleristi, che porteranno a Palazzo Corsini nuove scoperte e rarità. Tornano a Firenze Caretto & Occhinegro e Romano Fine Arts ed entra per la prima volta Flavio Gianassi con sede a Londra, che esporrà un’accurata selezione di dipinti e sculture italiane dal XIV al XVII secolo tra i quali una grande croce dipinta di Giovanni da Rimini e tre piccoli tondi di Bicci di Lorenzo. Prima partecipazione anche per altre due gallerie estere molto prestigiose: Lullo Pampoulides (Londra) e Rob Smeets (Ginevra).

Su tutte, sia che trattino l’antico che il contemporaneo, vigilerà il Comitato di Vetting composto da 55 esperti dei vari settori (dipinti, sculture, ceramiche, arredi, disegni, argenti). Un pool di studiosi chiamato a verificare ogni singolo oggetto prima che le porte di Palazzo Corsini aprano ufficialmente.

Treno in ritardo o sciopero: il rimborso (Italo e Trenitalia)

Se il treno è in forte ritardo o è stato cancellato o in caso di sciopero è possibile chiedere il rimborso alla compagnia che ha emesso il biglietto, Trenitalia o Italo. L’indennità è prevista dal Regolamento europeo entrato in vigore nel giugno 2023, ma non si applica per circostanze eccezionali, come il maltempo, gravi catastrofi naturali, persone sui binari, furto di cavi, emergenze a bordo, sabotaggi. Gli scioperi non rientrano nelle “circostanze eccezionali”, quindi è possibile richiedere il rimborso per ritardi in caso di proteste del personale.

Dopo quanto ritardo si può chiedere il rimborso del biglietto del treno?

Ritardi folli, che possono superare anche le 2-3 ore, e treni cancellati: periodicamente nelle nostre stazioni si ripropone questo scenario per scioperi o guasti tecnici. Allora come tutelarsi? Se il treno ad alta velocità o regionale su cui si viaggia registra un forte ritardo è possibile chiedere un rimborso, ecco quanto è questo risarcimento:

  • Un voucher pari al 25% del costo del biglietto (solo Trenitalia) – Se il treno ad alta velocità arriva a destinazione con un ritardo tra 30 e 59 minuti (si tratta di un bonus sconto, non di un rimborso monetario vero e proprio). Non è previsto per i regionali;
  • Rimborso del 25% del costo del biglietto – se il treno ad alta velocità o regionale (importo pagato di almeno 16 euro) arriva a destinazione con un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti;
  • Rimborso del 50% del costo del biglietto – se il treno ad alta velocità o regionale (importo pagato di almeno 8 euro) arriva a destinazione con un ritardo uguale o superiore a 120 minuti.

Attenzione però: non è possibile chiedere l’indennità se prima di comprare il biglietto si era informati del ritardo oppure se, usando un servizio diverso o passando da un percorso alternativo, il ritardo è minore di 60 minuti.

Inoltre, sia per Trenitalia che per Italo, se la partenza del treno è in ritardo di almeno un’ora e non si intende iniziare il viaggio è possibile ottenere il rimborso totale del biglietto, cosa consentita anche in caso di sciopero (la richiesta si può fare dall’annuncio della mobilitazione all’orario di partenza del convoglio prenotato)

Come e quando richiedere il rimborso del biglietto a Trenitalia e Italo in caso di ritardo

È possibile fare richiesta di rimborso dal termine del viaggio ed entro 12 mesi da quando si è verificato il ritardo del treno. Per quanto riguarda Trenitalia la domanda si può fare direttamente dalla propria area riservata (sito o app) se si è acquistato online, ricercando il biglietto, oppure compilando il modulo web sul sito ufficiale. Inoltre ci si può rivolgere alle biglietterie presenti in stazione, al call center che risponde al numero a pagamento 892021 (per biglietti comprati online, su app o per telefono) o ancora all’agenzia di viaggio che ha emesso i titoli di viaggio.

Per il ritardo dei treni regionali di Trenitalia c’è sempre lo stesso modulo online di richiesta rimborso, oppure un modello pdf da compilare e spedire alla direzione locale competente.

Per quanto riguarda Italo non è necessario richiedere il rimborso per il ritardo del treno da 60 minuti in su perché questo viene riconosciuto automaticamente entro 30 giorni. L’importo viene erogato tramite voucher, Credito Italo o, per gli iscritti al programma Italo Più, sul Borsellino Italo: per convertire in denaro questo buono è necessario presentare un’ulteriore richiesta online (questa la pagina). L’importo sarà inviato via bonifico entro 30 giorni dalla domanda. Qui le risposte ai dubbi più comuni.

Treni in ritardo (anche l’alta velocità): guasto a Firenze Rovezzano

Una nuova giornata di passione per chi è in viaggio. Non c’è solo il problema informatico di Microsoft che sta bloccando gli aerei in tutto il mondo, l’Italia si scopre ancora una volta divisa in due per il guasto ferroviario a Firenze Rovezzano che sta causando pesanti ritardi per tutti i treni in transito, sia per i convogli ad alta velocità (Trenitalia e Italo), sia per gli intercity e i regionali. I primi problemi si sono registrati dalle ore 8.30 di oggi, venerdì 19 luglio.

Treni in ritardo: cosa è successo a Firenze Rovezzano

Rete Ferroviaria Italiana parla di un “inconveniente tecnico alla linea elettrica nei pressi di Firenze Rovezzano” che sta provocando ritardi di oltre due ore. Secondo quanto emerso, la linea di alimentazione sarebbe stata danneggiata dal passaggio di un treno ad alta velocità. Per permettere l’intervento dei tecnici è stato così necessario deviare i convogli sulla linea convenzionale Firenze-Valdarno, con un allungamento dei tempi di percorrenza e ripercussioni anche sulla circolazione dei regionali.

Il problema è stato risolto intorno alle ore 11.00, ma rimangono forti disagi: alla stazione di Santa Maria Novella alcuni treni diretti al Sud (Napoli centrale e Salerno) hanno accumulato un ritardo che arriva a 150 minuti. Alcuni collegamenti regionali sono stati cancellati.

I ritardi

È possibile monitorare il ritardo dei treni online sul sito Viaggiatreno e sul servizio Infomobilità di Trenitalia, dove è presente la lista dei convogli dell’alta velocità direttamente coinvolti dal problema tecnico a Firenze Rovezzano. Inoltre sono state attivate corse bus tra Pontassieve e la Stazione Santa Maria Novella. In caso di ritardo del treno superiore a 59 minuti è possibile richiedere il rimborso di parte del biglietto.

Preso Pongracic. Milenkovic ceduto al Nottingham Forest

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Marin Pongračić, calciatore croato con cittadinanza tedesca, è il nuovo difensire della Fiorentina. Arriva dal Lecce, ha 26 anni, e andrà a sostituire il serbo Nikola Milenkovic che è stato ceduto al Nottingham Forest.

Cambio in difesa

Lo scambio tra i coetanei Nikola Milenkovic e Marin Pongracic farà risparmiare circa un milione di euro netto l’anno sull’ingaggio per i toscani. Marin Pongracic è rinato al Lecce dove, soprattutto nella scorsa stagione, ha saputo farsi notare. La Fiorentina per aggiudicarselo ha bruciato la concorrenza del Rennes, pareggiando l’offerta dei bretoni (15 milioni di euro più 1 di bonus) e spuntandola grazie alla volontà del giocatore. Per lui ingaggio da oltre 2 milioni di euro l’anno.