giovedì, 26 Giugno 2025
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Scherzi in rianimazione e foto su Facebook, sospesi 4 operatori Asl

Fumavano sigarette e giocavano a fasciarsi il corpo con bende e cerotti, tipo mummia, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Grosseto, dove erano ricoverate persone in terapia intensiva. Sette operatori dell’Asl tra infermieri e medici sono stati identificati tramite alcune foto messe su Facebook e 4 sono già stati sospesi.

SCHERZI. Le foto, postate sul social network da uno dei protagonisti degli scherzi, risalirebbero a un anno e mezzo fa. L’indagine è scattata nel momento in cui un’altra utente di Facebook ha notato gli scatti e, indignata, ha contattato il Corriere della Maremma. Fatti i dovuti accertamenti la redazione del giornale (da cui è tratta la foto che vedete qui a fianco) ha contattato le forze dell’ordine.

SOSPESI. Le prime quattro sospensioni dal servizio sono arrivate oggi da parte dell’Asl di Grosseto. Si tratta di un medico e tre infermieri. “La nostra sensazione – ha precisato il direttore sanitario Danilo Zuccherelli – è che si tratti di un episodio singolo. Inoltre non c’èstata nessuna ripercussione né sui pazienti, che non sono stati coinvolti, né sull’operatività del servizio”. Ma intanto i 4 sono stati sospesi, una misura cautelare per tutelare il buon nome e la professionalità del reparto, che da anni si caratterizza per innovazione organizzativa e piena accessibilità da parte dei parenti.

Novoli in trasferta a Palazzo Vecchio. ”Basta prostitute”

 

Un’insolita conferenza stampa quella tenuta oggi all’ombra del David in Piazza della Signoria dai rappresentanti del Comitato Vivere Novoli. “Abbiamo scelto il capolavoro di Michelangelo perché è il simbolo della vittoria dell’intelletto sulla forza fisica – spiega Paolo Caldesi – Noi cittadini siamo convinti che la ricchezza delle nostre idee sia più forte di qualsiasi altra forma di protesta. Per questo oggi consegneremo ai nostri amministrotori il “manifesto” per la riqualificazione urbana di San Donato”.

LA FORZA DELLE IDEE. E sono in effetti le idee che fanno la forza di questo quartiere e di coloro che abitano le sue zone: l’isolato di San Donato, Villaggio Forlanini, Via di Novoli e Viale  Guidoni. Per combattere il degrado a colpi d’idee e, quando è possibile, con la loro realizzazione.

“GLI ABITANTI DEVONO ESSERE ASCOLTATI”. “In questa fase di discussione della legge regionale sul “cinema” è necessario riflettere sulla vivibilità delle nostre città e, quindi su ciò che in esse è possibile fare anche per garantirne la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Sul modello che abbiamo disegnato anche i cinema devono avere il loro spazio in ogni quartiere ed essere realizzati utilizzando il criterio della densità della popolazione, perché è il diritto di scelta degli abitanti che deve essere tutelato, non il mero interesse commerciale”.

“L’ALTERNATIVA? IL DEGRADO”. Secondo il comitato il complesso del Multiplex rappresenterebbe quindi un potenziale valore per il quartiere, a condizione, però, di saperne sfruttare la struttura. I membri del comitato immaginano spazi di aggregazione e di svago, una ludoteca, negozi e addirittura un mercato. Qualcosa, insomma, che contribuisca alla vivibilità della zona e che non costringa i suoi abitanti a continui spostamenti in auto, anche solo per raggiungere il cinema più vicino. L’alternativa? Degrado e prostituzione, lungo quelle strade che la sera appaiono completamente deserte.

IL QUARTIERE CHE VIVE. Da queste idee in particolare si sviluppa l’intero manifesto presentato oggi al sindaco e ai presidenti di Provincia e Regione, il cui principio guida, snodandosi tra ambiente ed edilizia, vivibilità e sostenibilità, è quello di permettere ad ogni quartiere di “vivere in se stesso”.

La versione completa del “Manifesto per San Donato” è consultabile a questo link.

Ecco BookFace, il primo libro scritto dalla community online

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E’ stato scritto a oltre 70 mani il primo libro nato dalla community di Facebook. Dopo sette mesi di lavorazione collettiva, ovviamente sul social network, il romanzo è adesso compiuto. E si scarica da internet.

PUBBLICATO. Il romanzo, la cui lavorazione è cominciata lo scorso settembre da una pagina Facebook, è stato pubblicato oggi sulla stessa pagina. Quasi 1.500 i fan accumulati nell’arco del tempo e circa 70 gli autori dei numerosi (18) capitoli.

THRILLER. Tormentati intrecci sentimentali si confondono con una trama da giallo a tratti fantascientifico. Ma la struttura narrativa è salva, dal primo all’ultimo post, anzi no capitolo.

L’IDEA. L’idea è venuta a Roberto Secci, libero professionista in comunicazione e relazioni con i media, che ha realizzato l’opera in collaborazione con Eleonora Galbiati, web marketing specialist. Nato come “esperimento letterario”, aperto alla fantasia di tutti coloro che volessero partecipare, Bookface è adesso un romanzo vero e proprio. Che sogna (assieme agli oltre 70 autori) di essere pubblicato su carta. “BookFace è nato per gioco – spiega Roberto Secci – ma se oggi, giocando a fare gli scrittori, siamo arrivati fin qui, non ce ne vogliano i critici più convinti se sogniamo la pubblicazione della nostra opera letteraria. Il desiderio resta quello di poter sfogliare un giorno il nostro romanzo, unico nel suo genere che pur non avendo la presunzione di entrare nella lista dei migliori romanzi scritti, racchiude in sé tanti piccoli mondi e le emozioni di piccoli e grandi scrittori”.

CHI SONO GLI AUTORI. La pagina BookFace, che continua a raccogliere consensi tra gli utenti del social network, ad oggi conta 1.421 fan: nello specifico il 60% degli utenti sono donne con una prevalenza della fascia d’età 25 – 32 anni (22%). Prevalenza confermata anche dal restante 40% degli uomini che hanno aderito al progetto (12%). Da un punto di vista geografico la città che vanta maggiori adesioni è Roma con 549 utenti, seguita da Milano con 247 fan.

Ecco dove potete leggere il romanzo completo:
http://www.facebook.com/?ref=home#!/pages/BookFace/103975119655713

I turisti peggiori del mondo? Non sono italiani

Sorpresa, gli italiani all’estero salvano la faccia. Nonostante la reputazione degli italioti in gita non sia delle migliori, i peggiori turisti del mondo sarebbero gli inglesi.

LA CLASSIFICA. A stilare la classifica è il sito di comparazione di voli low cost Skyscanner, attraverso un sondaggio che analizza varie “categorie”: la disponibilità a imparare la lingua locale, la maleducazione, l’ubriachezza molesta, la voglia di testare la cucina del luogo e l’entità delle mance lasciate a camerieri, tassisti e alberghi. Ad aggiudicarsi la prima posizione in quattro categorie su cinque le categorie sono proprio gli abitanti del Regno Unito.

MALEDUCATI. I più maleducati però sarebbero i russi, seguiti da tedeschi, americani, inglesi e francesi. Gli italiani, a dispetto di ciò che si dice in giro, non compaiono nemmeno nella top five.

MEA CULPA. A fare mea culpa sono gli inglesi stessi, che si sono autovotati come peggiori turisti del mondo: è dalla Gran Bretagna che è arrivato l’80% degli oltre 1000 voti raccolti dal sito web.

TIRCHI. Tra i meno propensi ad aprire il portafoglio per lasciare la mancia ci sono anche tedeschi e cinesi, mentre l’ubriachezza molesta è decisamente anglofona, con inglesi e americani in testa alla classifica.

I MIGLIORI. I turisti più ben accetti, invece, sono gli scandinavi, votati come i migliori nel rapporto con la lingua locale, i giapponesi, considerati i più gentili e ben educati. Gli australiani sarebbero i migliori nel tastare cibo e bevande locali, mentre sono gli americani a render più felici gli operatori con le mance più generose. Aspetto in cui invece gli italiani non eccellono.

Piazza Nobili, liberata? Non dalle auto

Il benzinaio se ne va, arriva il parcheggio selvaggio. Succede in piazza Nobili, dove, dopo anni di battaglia tra residenti e amministrazione il distributore è stato chiuso. Ed è stato adottato come park.

LEGGI LA PRIMA PUNTATA: Piazza Nobili, il benzinaio chiude, la soap continua

 

PIAZZA? Tutto intorno alla pompa di benzina, in doppia/tripla fila, talvolta anche davanti alla rastrelliera delle bici, residenti e passanti utilizzano lo spazio come un vero e proprio parcheggio. Eh sì che di fame di posti auto ce n’è, in zona, ma manca anche una vera e propria piazza. E ridotta così, anche piazza Nobili appare più che altro uno slargo di via Marconi dove forse si riesce a trovare un buco per appoggiare la macchina.

BONIFICA. Sui tempi della bonifica dell’impianto ancora non vi è certezza, ma l’assessore all’ambiente Stefania Saccardi si è impegnata in prima persona affinché avvenga il prima possibile. Per lo smantellamento dell’impianto, però, bisognerà aspettare le tempistiche della compagnia petrolifera che ne è proprietaria.

BICI&CASSONETTI. In compenso è stato finalmente risolto il problema dei cassonetti, che impedivano la visibilità dell’incrocio, provocando non pochi problemi agli ignari pedoni che tentavano di attraversare. L’intera fila di recipienti che si trovava dal lato benzinaio è stata spostata all’inizio di via Inghirami. Al suo posto è nata una capiente rastrelliera per le bici.

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Pronti. Attenti. Half Marathon!

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Si scrive Vivicittà Half Marathon Firenze, si legge sport, solidarietà, ambiente. Domenica 3 aprile, tutti a correre! Per competere, per divertirsi o più semplicemente per stare insieme.

LO SPORT E’ PER TUTTI. Quest’anno la maratona di corsa su strada, giunta ormai alla ventottesima edizione, vuole raggiungere e superare i 3.500 iscritti di ogni età, per una manifestazione che sarà, come vuole il principio fondante della Uisp (organizzatrice dell’evento), una grande festa di sport per tutti.

CORSA E ETICA. “Vivicittà – ha sottolineato il vicesindaco Nardella – conferma la grande tradizione del podismo nella nostra città. Si tratta di una classica che oltre all’aspetto sportivo racchiude in sé significati etici. Quest’anno poi farà parte integrante del programma della domenica ecologica”.

SOLIDARIETA’. Anche quest’anno la manifestazione sarà una grande festa di sport per tutti, con un’ attenzione speciale rivolta alla solidarietà internazionale grazie a una raccolta di fondi (un euro per ogni iscritto) per la realizzazione di un campo sportivo polivalente in Senegal e alla promozione dell’attività fisica fra i più giovani.

21 km. TROPPI? Non siete proprio allenatissimi? Un po’ di fiatone (o un po’ di pancetta) vi impediscono anche solo di immaginarvi a correre tutti i 21 km della gara agonistica? Nessun problema: per voi ci sono i 10 chilometri della gara non competitiva e il chilometro e mezzo della Tommasino Run per i bambini e le famiglie (a iscrizione gratuita). Tre percorsi previsti, quindi, tutti con partenza e arrivo da piazza Santa Croce.

AMBIENTE E SOSTENIBILITA’. Tante poi le iniziative all’insegna del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. La partnership con Publiacqua consentirà di utilizzare l’acqua di rete in tutti i punti di ristoro lungo il percorso eliminando le bottigliette di plastica, grazie anche all’utilizzo di speciali bicchieri in “mater-bi” (plastica vegetale ottenuta dal mais), smaltibile come rifiuto organico. Grande attenzione anche alla raccolta differenziata con Quadrifoglio che metterà a disposizione nell’area partenza/arrivo cassonetti per i rifiuti organici, plastica, alluminio e speciali raccoglitori lungo il percorso.

Per informazioni, iscrizione e percorso www.mediauisp.it

Pane, salame e musica, metti nel carrello la Music Card

Una tessera per pagare, una per accumulare i punti e una per ascoltare la musica, scaricare, regalare le hit del momento e gestire infinite playlist. La catena di supermercati Esselunga si inventa il suo Itunes e sbarca su internet con un negozio virtuale. Di musica, però, stavolta.

MUSIC CARD. Per accedere all’Esselunga MusicStore basta acquistare una Music Card, in vendita nei supermercati in diverse “taglie”: da €9,90 con 15 canzoni scaricabili e un mese di streaming illimitato; da €29,90 con 50 canzoni scaricabili e due mesi di streaming illimitato; da €49,90 con 120 canzoni scaricabili e tre mesi di streaming illimitato. Una volta registrati sul sito www.esselunga.it si accede alla piattaforma musicale tramite il link di Esselunga MusicStore. Prima di acquistare la Music Card è possibile vagliare le possibilità entrando in “visita gratuita” nel negozio virtuale.

CONTRO I PIRATI. “Con questo progetto – dichiara Roberto Selva, Direttore acquisti Non-Food di Esselunga – ci proponiamo di offrire un’accessibile alternativa al canale della pirateria musicale”. Il progetto è reso possibile dalla collaborazione  con le principali case discografiche da Sony Music a Universal Music, da Warner Music a Emi Music e Sugar e con Dada.net.

A Lucca si parla del futuro del welfare regionale

Un piccolo esercito di lavoratori, oltre 10mila, per più di 160 aziende, che ogni giorno dannno il loro contributo al welfare regionale. Sono i numeri del mondo delle cooperative sociali aderenti a Legacoop Servizi Toscana. Per riflettere sul futuro del sistema del welfare toscano e sul ruolo che può giocare la cooperazione sociale, a Lucca il primo aprile si tiene un confronto tra enti locali, sindacati e cooperative.

DOVE E QUANDO. L’iniziativa, intitolata “Welfare al futuro: cooperative sociali e comunità”, è organizzata da Legacoop Servizi e Legacoopsociali Toscana e si svolgerà nella sala Accademia 1 del Palazzo Ducale a partire dalle 10.

IL PROGRAMMA DEI LAVORI. La deputata Raffaella Mariani partirà dalla situazione del welfare nazionale per poi parlare delle ricadute sulle realtà locali, mentre il presidente del Consorzio sociale Costa Toscana Paolo Bongianni si concentrerà sul tema della rete di cooperative presenti sul territorio. Poi si svolgerà una tavola rotonda, dal titolo “Per un welfare di comunità: vincoli e opportunità”.

LA COOPERAZIONE SOCIALE. Le cooperative sociali che fanno parte di Legacoop Servizi Toscana contano più di 7mila soci e circa 10.200 lavoratori, la maggioranza dei quali ha un contratto a tempo indeterminato. Nel primo anno della crisi economica, dal 2008 al 2009, il numero degli occupati in queste cooperative è aumentato dell’1,8%. Il 53% dei lavoratori ha meno di 40 anni e il 74% sono donne.

Una casa per le famiglie dei bambini del Meyer

Nascerà all’interno di una casa colonica di proprietà dell’Università di Firenze, la nuova struttura per accogliere le famiglie dei bambini ricoverati all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, residenti fuori città.

LA NUOVA CASA. L’edificio, 450 metri quadrati,  sarà adesso ristrutturato. Saranno realizzate otto camere con bagno, di cui una per l’utenza diversamente abile, cinque ambienti di supporto e servizio al piano terra (cucina comune, luoghi di gioco e di studio), oltre ad uno spazio esterno attrezzato. La nuova struttura nascerà grazie all’accordo firmato dall’Università di Firenze, dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer e dalla Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia, associazione senza scopo di lucro che offre accoglienza ai bambini malati e alle loro famiglie.

L’ACCORDO. Sarà la Fondazione a farsi carico delle spese di ristrutturazione dell’edificio in via Alderotti 95, mentre l’Università concederà la struttura in comodato d’uso gratuito. Solo l’anno scorso l’ospedalino di Firenze ha dimesso oltre 2mila bambini provenienti da fuori regione, il 20 per cento del totale dei pazienti ricoverati nel 2010.

Tendopoli a Pisa, subito i lavori. I primi profughi già in settimana

 

Partiranno quanto prima i lavori preparatori per la realizzazione della tendopoli di Coltano, vicino a Pisa. I primi immigrati potrebbero essere trasferiti qui da Lampedusa già sul finire di questa settimana. E tra governo e amministrazioni locali lo scontro si fa sempre più duro.

LAVORI. I lavori consistono nell’impermeabilizzazione del terreno, un tempo paludoso. Non c’è ancora una data certa per l’entrata in funzione del campo, individuato dal governo per contribuire all’emergenza profughi, “ma noi dobbiamo procedere immediatamente con i lavori di messa in sicurezza – ha dichiarato stamattina il prefetto di Pisa, Antonio De Bonis – e già in queste ore stiamo ultimando le procedure necessarie”. I primi arrivi (il campo dovrebbe ospitare circa 500 persone) potrebbero arrivare già nel weekend. La gestione dell’accampamento sarà poi affidata alla Croce Rossa.

SIT-IN. Fermamente contrari alla tendopoli sia il governatore Rossi, che ha più volte ribadito la necessità di ospitare i migranti in piccole strutture distribuite sul territorio, sia il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi (Pd).  Questo pomeriggio alle 17.30 i partiti di centrosinistra che appoggiano la Giunta Filippeschi daranno vita a un sit-in di protesta davanti a Coltano.

SCONTRO. “La scelta di Coltano – sottolinea Filippeschi – è stata rifiutata da tutte le istituzioni locali non solo perché imposta dall’alto, ma soprattutto perché più che rispondente ad un’emergenza è sembrata precostituire una struttura permanente di contenimento per gli immigrati senza permesso di soggiorno”. Una ipotesi, quella di una sorta di Cie, a cui gli enti locali toscani, Rossi in primis si sono sempre opposti.

MISCELA ESPLOSIVA. Il problema della tenuta idraulica però non è l’unico e sicuramente non il più grave. A poca distanza dal luogo scelto per la tendopoli, infatti, c’è già un accampamento dove vivono circa 500 rom. Una situazione che rischia di diventare una miscela esplosiva. Ieri Filippeschi ha scritto al ministro dell’interno Maroni, ma per ora, fa sapere il sindaco, non ha ricevuto nessuna risposta.