mercoledì, 13 Agosto 2025
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Battuta la Cremonese. La Fiorentina vede la finale di Coppa Italia

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Ancora una vittoria per la Fiorentina che, allo stadio Zini di Cremona, batte i grigio rossi 2-0 con le reti di Cabral e Nico Gonzalez ed ipoteca la finale di Coppa Italia. Dominatrice nel primo tempo la squadra viola dimostra, anche nella ripresa di essere maturata e di aver maggior consapevolezza dei proprio mezzi. Vincenzo Italiano alla fine sceglie Barak a centrocampo e schiera Nico Gonzalez e Ikoné a fianco di Cabral. Davide Ballardini opta dall’inizio per l’ex di turno Benassi e si affida a Ciofani, inserendo solo nel secondo tempo Dressers.

La partita

Fiorentina, supportata da quasi cinquemila tifosi al seguito, che parte bene grazie a Cabral che è scatenato fin dall’inizio. Al 13’ calcia dal limite e la alla finisce fuori di poco. Al 20’ Biraghi crossa col destro trovando la testa del brasiliano che supera il portiere Sarr girando la palla in sospensione aerea. Al 39’ c’è un contatto in area tra Aiwu e Nico Gonzalez. L’arbitro Mariani, dopo check col VAR, fa proseguire non ravvisando gli estremi per il rigore. Si va al riposo con i viola avanti di un gol. Nella ripresa sussulto da parte della Cremonese con Bonaiuto su cui però è bravo Terracciano a parare. È ancora Cabral al 71’ a propiziare il rigore. C’è infatti una respinta di mani sulla linea di Aiwu, che verrà poi espulso, che impedisce all’attaccante brasiliano di realizzare lo 0-2. Sul dischetto Nico Gonzalez è glaciale e spiazza Sarr con un’esecuzione lenta e precisa. La gara di ritorno si giocherà al Franchi il 27 aprile. Con questi nove successi consecutivi in gare ufficiali nel corso della stessa stagione (5 in Serie A, 3 in Conference League ed una in Coppa Italia) la Fiorentina ha eguagliato il record assoluto della storia viola stabilito nell’annata 1959-60 quando, la squadra di Carniglia (grazie, soprattutto, ai gol a ripetizione di Hamrin) riuscì ad inanellare 9 vittorie consecutive fra Serie A e Coppa Italia.

L’allenatore

Soddisfatto Vincenzo Italiano. “Abbiamo cercato questo doppio vantaggio e ce lo teniamo, abbiamo meritato di vincere. Nelle coppe abbiamo sempre viaggiato forte, mentre in campionato prendevamo gol a ogni occasione. Ora invece riusciamo anche a scampare certi pericoli, stiamo vincendo tante partite e mettendo in fila tanti risultati, è importante e vogliamo continuare. Il nostro problema era solo la classifica in campionato. Vincere aiuta a lavorare con la mente libera, le giocate arrivano e con esse le vittorie. Siamo stati ripagati, la società non ha mai fatto mancare la vicinanza. Due mesi fa non ci aspettavamo nulla di tutto ciò e ora siamo venuti fuori e ce lo godiamo. Ad inizio stagione abbiamo avuto qualche situazione individuale non bellissima, gente che non giocava da tanto, poi volevamo far bene in Conference. Ora siamo riusciti anche a sistemare la difesa, e quando gli altri arrivano in porta Terracciano c’è. Ci gira bene, ma ci aveva girato male”.

Bambini scappano da scuola: in bus fino a Firenze

Due bambini scappano da una scuola elementare di Bagno a Ripoli (Firenze), arrivano da soli fino al centro del capoluogo toscano in autobus con l’obiettivo di prendere un treno fino a Roma. È  successo nella giornata di lunedì 3 aprile, ma la notizia è stata resa nota solo alcuni giorni dopo. A intercettare i piccoli e capire che qualcosa non andava sono state, per un caso fortuito, le assessore comunali di Firenze alla scuola, Sara Funaro, e alla sicurezza, Benedetta Albanese, che dopo alcune domande ai bimbi hanno fatto intervenire la polizia municipale. La vicenda ha scatenato polemiche sui mancati controlli all’interno dell’istituto scolastico.

Bambini scappano da una scuola di Bagno a Ripoli (Firenze): la ricostruzione

Secondo quanto emerso, i due bambini di 6 e 7 anni nella mattinata di lunedì sono arrivati regolarmente in una primaria di Bagno a Ripoli a bordo di un pullmino e poi sono stati consegnati al personale della scuola: dovevano percorrere due rampe di scale, ma sono rimasti al piano terra e riusciti a scappare. Evitando la sorveglianza di custodi e maestre sono passati da una porta secondaria (dotata di allarme), hanno attraversato il grande giardino e infine sono sgattaiolati attraverso un buco nella rete di recinsione.

Da qui hanno percorso circa 800 metri fino alla fermata dell’autobus numero 31, presumibilmente affollato vista l’ora di punta, sono saliti a bordo e hanno raggiunto  il centro Firenze. Il caso ha voluto che davanti al palagio di Parte Guelfa si siano imbattuti nell’assessora comunale alla scuola Sara Funaro e nell’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese, che stavano rientrando nel loro ufficio dopo un incontro in Palazzo Vecchio. Vedendo i due piccoli con gli zaini in spalla e spaesati, hanno rivolto loro delle domande: i bambini hanno detto di stare andando alla stazione per prendere un treno verso Roma. A questo punto le due assessore hanno fatto intervenire gli agenti della polizia municipale, che grazie al numero di telefono riportato sul diario di uno dei due, sono riusciti ad avvisare la mamma del piccolo.

“Alla scuola chiediamo chiarezza”

Due bambini che scappano da scuola e arrivano da soli fino al centro di Firenze, senza essere notati. Una vicenda che lascia molti dubbi. Prima di tutto sulla sicurezza dell’istituto elementare di Bagno a Ripoli: il sindaco Francesco Casini ha chiesto alla scuola di fare chiarezza. “Quello che è accaduto è un fatto gravissimo – ha detto il primo cittadino – È andata bene, ma poteva davvero finire in tragedia“.

Da parte sua la dirigente scolastica ha puntato il dito contro la carenza di personale, parlando di risorse sottodimensionate per un istituto grande e con una struttura complicata, piena di via di fuga. Restano però dei punti oscuri. Il primo sull’allarme della porta secondaria usata dai piccoli per uscire: era disattivato? Oppure è scattato e i custodi non l’hanno sentito? Il secondo riguarda la mancata notifica dell’assenza ai genitori tramite il registro elettronico. La maestra in classe ha appurato che i due bambini non erano presenti, ma l’avviso non è partito. Adesso i genitori dei due “fuggitivi” stanno valutando se sporgere denuncia contro la scuola.

Tre ospiti ‘illustri’ da Orsanmichele al Museo del Bargello di Firenze

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Tre capolavori della statuaria bronzea del Rinascimento si spostano dal Museo di Orsanmichele di Firenze per approdare al Museo Nazionale del Bargello: Lorenzo Ghiberti, Andrea del Verocchio e il Giambologna sono i tre ospiti ‘illustri’ del nuovo allestimento che sarà visitabile fino al 4 settembre 2023.

Ghiberti, Verrocchio e Giambologna: da Orsanmichele al Bargello di Firenze

A seguito della chiusura temporanea del complesso monumentale di Orsanmichele, tre opere del celebre ciclo scultoreo situato sulla facciata orientale di via de’ Calzaiuoli vengono trasferite fino al 4 settembre al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti, l’Incredulità di san Tommaso di Andrea del Verrocchio e il San Luca del Giambologna sono le sculture selezionate per la mostra temporanea, curata da Benedetta Matucci, che scandiscono passaggi fondamentali del Rinascimento fiorentino e che permetteranno al pubblico di approfondirne la storia e la rilevanza artistico-culturale a livello nazionale e internazionale.

Lo spazio dedicato a questi tre ‘illustri’ ospiti arricchisce il tradizionale percorso espositivo tra le sale del Bargello, all’interno delle quali sono state predisposte apposite didascalie per individuare i legami storici e artistici con le vicende di Orsanmichele e con i tre scultori protagonisti della mostra temporanea. Un’operazione museale resa possibile grazie al partenariato tra i Musei del Bargello, l’Opificio delle Pietre Dure e i Laboratori di Restauro di Firenze che hanno partecipato al disallestimento, alla movimentazione e al monitoraggio dello stato conservativo dei bronzi esposti.

bargello firenze ospiti illustri
Foto allestimento della mostra ‘Ghiberti, Verrocchio e Gianbologna. Ospiti ‘illustri’ da Orsanmichele’ al Museo Nazionale del Bargello di Firenze

La chiusura temporanea e i lavori di restauro di Orsanmichele

Da 12 dicembre 2022 fino al 22 settembre 2023, il Complesso Monumentale di Orsanmichele sarà protagonista di lavori straordinari di restauro, messa in sicurezza, riallestimento e miglioria degli accessi. Il progetto, diretto da Tommaso Barni, è stato reso possibile grazie ai finanziamenti straordinari legati al Piano Strategico GPBC Grandi Progetti Beni Culturali del Ministero della Cultura. Il palazzo trecentesco, conosciuto come l’antica loggia per il mercato e per il deposito del grano, è uno dei più importanti monumenti pubblici fiorentini.

Oltre a conservare alcune tra le più importanti statue del Rinascimento, dalla metà degli anni Novanta ha iniziato a ospitare le statue originali dei santi patroni delle Arti fiorentine, progressivamente rimosse dai tabernacoli esterni e sostituite da copie. In occasione della mostra allestita presso il Museo Nazionale del Bargello – che rimarrà aperta anche il weekend di Pasqua – SenzaFiltro Comunicazione ha realizzato un video che documenta le vicende conservative e allestitive del complesso di Orsanmichele attraverso la riproduzione di numerose fotografie storiche e moderne acquisite digitalmente. 

firenze bargello ospiti illustri
Complesso di Orsanmichele, Firenze

Informazioni e orari 

La mostra Ghiberti, Verrocchio e Gianbologna. Ospiti ‘illustri’ da Orsanmichele sarà visitabile fino al 4 settembre 2023 presso il Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Gli orari del museo rispettano il seguente calendario:

  • dal 9 aprile al 30 giugno 2023. Lunedì, venerdì, sabato e domenica: 08:15-18:50. Mercoledì, giovedì: 08:15-13:50. Martedì chiuso.
  • dal 1 luglio al 4 settembre  2023. Lunedì, venerdì e sabato: 08:15-18:50. Mercoledì, giovedì e domenica: 08:15-13:50. Martedì chiuso.

I biglietti sono invece acquistabili sul www.bargellomusei.beniculturali.it

Firenze vara un nuovo piano casa

Un piano casa a Firenze e richieste di fondi a livello nazionale. Questo perché, come ha detto il sindaco Dario Nardella, “il grido d’allarme delle città italiane è diventato fortissimo”. La partita è su due fronti. Un dibattito nazionale e strettamente legato alla città metropolitana di Firenze. A livello nazionale si chiedono strumenti per poter agire “su contributi affitti, contributi fiscali e strumenti per favorire gli affitti di lungo periodo”. E ancora “norme nuove per affrontare gli affitti turistici brevi, fondi per il patrimonio dell’edilizia popolare”.

Il piano casa a Firenze: i prossimi passi

Nardella ha convocato oltre 50 attori legati al mondo della casa per un confronto sul piano del Comune di Firenze. E dopo aver elencato quelle che sono le priorità a livello nazionale ha detto che si dovrà trovare un minimo comun denominatore tra tutti. Il tavolo era vario: da rappresentanti degli studenti ai docenti universitari, dai sindacati degli inquilini ai proprietari immobiliari. Da ora ci saranno incontri settoriali su alloggi universitari, affitti brevi, contratti, pianificazione urbanistica, alloggi popolari. Il tutto con l’obiettivo di siglare un patto per l’abitare entro fine anno, come ha detto Nardella. Contestualmente saranno invitati anche i sindaci dell’area metropolitana.

I numeri

Intanto i numeri sono piuttosto preoccupanti ed è per questo che serve un piano casa a Firenze (e in tutta Italia). A Firenze ci sono 169 procedimenti di sfratto in corso, 330 in tutta la Città metropolitana. Inoltre ci sono 800 alloggi liberi che vanno ristrutturati ma ci sono risorse solo per finanziare la metà. Per il resto bisogna avanzare richieste, ha chiarito Nardella, “a chi ha più poteri di noi sui fondi per le politiche abitative”. E quindi a due interlocutori: Regione e Stato. Certo, se se si vedono i dati delle altre città italiane Firenze non è la peggiore. Ma ancora tanto lavoro è da fare.

La Fiorentina a Cremona per l’andata della semifinale di Coppa Italia

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Primo atto della semifinale di Coppa Italia. La Fiorentina sale allo stadio Zini di Cremona per affrontare una squadra che sta pensando, soprattutto, a salvarsi ma che in Coppa Italia ha fatto fuori sia il Napoli che la Roma. La qualificazione alla finale, per i viola, è tutta da conquistare.

Le probabili formazioni

Vincenzo Italiano non ha fatto giocare da titolari nella vittoriosa gara contro l’Inter Milenkovic, Amrabat e Gonzalez. Tutti e tre sono attesi dal 1° minuto a Cremona anche se il serbo ha qualche linea di febbre. Pronto, eventualmente, Quarta. L’altro posto è di Igor in difesa, davanti a Terracciano; Mandragora in mediana con Amrabat, Gonzalez sulla fascia destra con Ikoné dall’altra parte. Completano la formazione Dodò e Biraghi da terzini, Bonaventura dietro alla punta che dovrebbe essere ancora Cabral. Assente anche Saponara, anche lui con qualche linea di febbre. Saranno circa 4000 i tifosi al seguito dei viola. Hanno promesso, anche se in trasferta, una bella coreografia.

Davide Ballardini dovrà fare a meno di Ferrari, Chiriches, Acella ed Okereke. Carnesecchi sarà il portiere, davanti a lui Aiwu, Bianchetti e Vasquez. Sernicola e Valeri sono gli esterni, Pickel avanti su Castagnetti per affiancare Meité e l’ex di turno Benassi. In avanti, senza Okereke, Ciofani, Dessers e Tsadjout si giocano due posti.

L’allenatore

Vincenzo Italiano ha presentato la partita. “L’anno scorso non andò bene in semifinale di Coppa Italia, stavolta daremo l’anima per superare questo ostacolo anche se ci aspetta una sfida difficile”. Ed aggiunge: “Affrontiamo una squadra che ha qualità e forza e che in questa competizione ha eliminato due big come Napoli e Roma, quindi servirà massima attenzione – ha continuato il tecnico viola attraverso i canali del club – anche se sono partite che si giocano sui 180 minuti, ogni errore può influenzare il passaggio del turno. Di sicuro è una sfida bella da giocare per noi, c’è grande soddisfazione per essere arrivati fin qui”.

Quando fare il cambio delle gomme invernali-estive: la data 2023

Si avvicina la data in cui “mettere a riposo” gli pneumatici invernali: ecco quando si può fare il cambio e montare le gomme estive, che ci accompagneranno per una buona parte del 2023. Nonostante il colpo di coda del freddo a inizio aprile, si avvicina il giorno in cui non ci sarà più l’obbligo di viaggiare con dotazioni “da neve”. Chi non ha scelto le 4 stagioni, avrà un mese di tempo per andare dal gommista. Dopodiché gli automobilisti che circoleranno con copertoni inadatti alle temperature rischieranno una multa. Sì, perché anche cambiare le gomme invernali è obbligatorio in molti casi.

L’obbligo di montare gomme invernali nel 2023 ed entro quando fare il cambio con quelle estive

Prima di tutto vediamo fino a quando è obbligatorio viaggiare con pneumatici invernali o avere le catene nel bagagliaio: è necessario circolare tenendo a bordo dotazioni “da neve” fino al 15 aprile 2023. Non bisogna cambiare per forza le gomme invernali entro questo termine, ma ci sarà qualche settimana di tempo per mettersi in regola se si hanno ruote con un codice di velocità “ridotto”. Quindi meglio fissare con un buon anticipo l’appuntamento dal gommista, senza però assaltare i rivenditori in queste settimane di inizio aprile.

Se sulla propria auto sono stati montati gli pneumatici invernali, identificati sul lato del copertone dalle lettere M+S (che stanno per mud e snow, fango e neve), con un codice di velocità inferiore a quello previsto sul libretto di circolazione per le gomme estive, bisognerà necessariamente fare il cambio nel giro di un mese. Il codice di velocità si trova sul lato della gomma, dopo la lettera H e indica la velocità massima per cui sono omologate i copertoni: basterà controllare sul libretto quale codice di velocità V è previsto, per capire se c’è l’obbligo di fare il cambio gomme invernale-estivo.

Il 15 maggio 2023: ecco quando c’è l’obbligo di cambiare le gomme invernali con le estive nel caso di pneumatici con un codice di velocità inferiore a quello riportato sul libretto di circolazione per le ruote “estive”. Dopo questa data si rischia una multa da 422 a 1.682 euro con il ritiro del libretto di circolazione. In queste situazioni inoltre il veicolo non supera la revisione. Gli esperti consigliano comunque di effettuare la sostituzione passato il 15 aprile anche degli altri tipi di gomme invernali (indice di velocità uguale o superiore rispetto a quello riportato sul libretto di circolazione) per evitare un’usura anomala e consumi di benzina più elevati.

Gomme invernali: quando montarle nel 2023

15 novembre: ecco quando bisognerà cambiare le gomme estive con quelle invernali nell’autunno 2023, sempre che non si preferisca semplicemente tenere nel baule le catene da neve o che non si siano montate ruote 4 stagioni. La differenza sta nei tasselli: più spessi in quelli estive, più sottili in quelli invernali per garantire una maggiore presa sul ghiaccio e sul bagnato anche grazie a particolari scanalature che diminuiscono il rischio di aquaplaning.

In entrambi i casi bisogna stare attenti anche all’usura degli pneumatici, per viaggiare sempre in sicurezza: secondo il codice della strada il battistrada deve essere profondo almeno 1,6 millimetri. Sotto questa soglia le gomme vanno necessariamente cambiate. A livello generale con un treno di pneumatici nuovi si possono percorrere tra i 20.000 e i 40.000 chilometri, a seconda della tipologia del veicolo e delle caratteristiche delle strade. Anche se si fanno pochi chilometri, c’è l’obbligo di cambiare gomme (estive, invernali e 4 stagioni) quando siano trascorsi 10 anni dall’acquisto.

Dopo quanto tempo cambiare gli pneumatici?

Queste quindi le date dell’obbligo per il cambio delle gomme invernali-estive 2023, salvo ordinanze locali più restrittive:

  • 15 aprile 2023 – fine dell’obbligo di dotazioni invernali (gomme invernali, 4 stagioni o catene da neve a bordo);
  • 15 maggio 2023 – obbligo di cambiare le gomme invernali con quelle estive, se il codice di velocità degli pneumatici è inferiore a quello previsto sul libretto. Negli altri casi la sostituzione è fortemente consigliata per ridurre i consumi;
  • 15 novembre 2023 – inizio dell’obbligo di dotazioni invernali (cambio gomme estive).

Controlli degli alberi a Firenze, via al piano del Comune

Il Comune di Firenze vara un piano straordinario di controlli alberi a seguito dell’albero caduto alla scuola elementare Montagnola, all’Isolotto. Dopo l’episodio del 7 marzo scorso nel parco delle scuole Vittorio Veneto e Pestalozzi e quello del 9 febbraio alle Cascine, stavolta è venuta giù una quercia. Per fortuna l’episodio si è verificato nel fine settimana, a scuola chiusa.

Il Comune ha reso noto anche qualche dettaglio relativamente alla caduta della quercia ad alto fusto. La pianta è caduta per il cedimento dell’apparato radicale, probabilmente a causa del forte temporale che ha interessato Firenze nella notte tra venerdì e sabato.
L’albero era stato controllato il 6 aprile con Visual Tree Assessment senza evidenza, si spiega da Palazzo Vecchio, “di difetti gravi e senza interventi di potatura prescritti. La prossima VTA era in programma quindi dopo due anni, ad aprile 2024”.

Il piano di controlli degli alberi a Firenze

Il Comune di Firenze ha dato il via al piano di controlli alberi. Saranno investite risorse pari a 300mila euro, grazie a un emendamento sul bilancio comunale 2023-2025, approvato in Consiglio comunale mercoledì scorso. Il piano prevede un potenziamento delle attuali verifiche dello stato di salute degli alberi e si aggiungerà ai controlli già in campo. Ci saranno prove strumentali aggiuntive rispetto a quelle normalmente effettuate: su un totale di 4500 alberi presenti nei giardini scolastici, Palazzo Vecchio stima di sottoporre a prove aggiuntive circa 1500 esemplari.

Quando scatterà il servizio

Si stima di avviare il servizio entro la fine di aprile e fino a settembre in modo da non gravare troppo nella fase di apertura delle scuole. Nel frattempo il Comune sta anche procedendo per avere una zonizzazione approfondita del rischio legato alla presenza degli alberi, soprattutto nei giardini pubblici. Sono anche allo studio metodi innovativi per la mappatura tridimensionale. E la valutazione delle alberature stradali con macchine ad alto rendimento che permettano di studiare lo stato degli alberi in maniera automatizzata.

Il sindaco Dario Nardella ha ribadito che la cura del verde “è una priorità per l’amministrazione. Vogliamo una città non solo con sempre più alberi ma sempre più alberi controllati e sicuri. Il rischio zero non esiste ma dobbiamo limitarlo al massimo delle nostre capacità. Le scuole sono un luogo particolarmente sensibile e vogliamo concentrare ora proprio lì i nostri sforzi”. L’assessore all’ambiente Andrea Giorgio ha evidenziato che “è la prima volta di un piano del genere. Ed è la prima volta che si apre una discussione su come potenziare il sistema dei controlli sugli alberi della città”. Col nuovo piano di controllo alberi a Firenze l’obiettivo è evitare ogni tipo di problematica, visto che ormai tali fenomeni non sono più eccezionali.

Dove si trova la Madonna del puzzo: curiosa opera nel centro di Firenze

In Oltrarno, l’angolo tra Borgo San Jacopo e via Toscanella rispetta il canone tradizionale degli spazi fiorentini: blocchi di pietra, strade strette, edifici storici. In alto, un’edicola protegge l’immagine sacra. La Madonna porta il velo sui capelli e guarda il cielo, quindi alza il braccio e si ribella alle pose rinascimentali, correndo a tapparsi il naso con due dita, mentre un topolino le cammina addosso, tra l’avambraccio e la mano. È la Madonna del puzzo di Firenze, una Vergine dai lineamenti, decisi, forti, contemporanei: all’inizio degli anni Ottanta, l’edicola dove oggi si trova l’opera era vuota. Il vecchio protettore di questo incrocio doveva essersene fuggito via. Almeno così, ci pare plausibile.

Dove si trova la Madonna del puzzo: una storia fiorentina un po’ originale

In ogni caso, il puzzo dipendeva da un cassonetto dell’immondizia, collocato proprio dove si trova la nicchia. E poiché via della Toscanella è molto stretta, il cassonetto appestava l’aria in maniera insopportabile. Allora, l’artista fiorentino Mario Mariotti (1936-1997) che teneva bottega al numero 7 rosso della stessa strada, realizzò nel 1984 una testa femminile in terracotta: dialogo di tradizione medievale, arte contemporanea e giusta protesta. L’ironia ebbe successo. Il cassonetto filò via. La Madonna del puzzo si trova ancora al suo posto, a pochi passi da uno dei simboli di Firenze, Ponte Vecchio.

Neppure il cassonetto fu l’unico scempio, al quale Mario Mariotti pose rimedio. L’incrocio fra via dello Sprone e Borgo San Jacopo ospita in alto uno stemma della famiglia Medici e in basso – a livello del suolo – un allegro sbuffo d’acqua, la seicentesca Fontana dello Sprone. Purtroppo, sempre nel 1984, un semaforo e un segnale stradale presero dimora esattamente tra lo stemma e la fontana: la rottura di un’armonia. Tanto più che a differenza della fonte in stile grottesco, la nuova “installazione” risultò semplicemente orrida.

Allora, Mariotti aggiunse un cartello: “tu che lo sguardo a questa fonte poni nota la differenza fra le palle e i coglioni”. Nessun dubbio, le palle erano quelle dello stemma mediceo. Chi fossero i coglioni, va lasciato immaginare. Di certo anche segnale stradale e semaforo dovettero andarsene, proprio come il cassonetto davanti alla Madonna del puzzo.

L’artista Mario Mariotti

Una visita alla Madonna del puzzo può rappresentare l’occasione per ricordare Mario Mariotti, proprio nel quartiere dove visse e lavorò. Un artista poliedrico, agro-dolce, che si espresse dal teatro, all’arte grafica per libri e manifesti, in pittura, scultura, gesso e plastica. Quindi con le proiezioni: come il gigantesco “No” sulla cupola del Duomo, in occasione del referendum abrogativo della legge sul divorzio (1974) o delle immagini vivaci, sulla facciata della basilica di Santo Spirito (1980). Nell’esperienza pubblica, commistione tra organizzazione di eventi per il Comune di Firenze e arte partecipata o performativa. E nell’esperienza più intima di Animani e umani: le mani dipinte e le dita intrecciate per evocare tutta una fauna variopinta di bestie e persone. Con una partecipazione originale e poetica alla Biennale di Venezia, distribuendo retini per acchiappar farfalle, da solo, fuori, in piazza (1972).

Stefano Pezzato, curatore del bel catalogo, Mario Mariotti: vita, progetti, opere e azioni, pubblicato dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (2011), ha ritrovato le parole dell’artista, in occasione della sua mostra personale presso la Galleria Vivita di Firenze:

Il mio lavoro è dedicato a quanti, e sono troppi, che

dell’arte non ne vogliono proprio sapere e in nessun modo

la vogliono conoscere (che non passeranno in queste

stanze e non si fermeranno su queste righe, se non per

sbaglio) ma si contentano di considerarla, con istintiva

diffidenza, una cosa semplicemente straordinaria

Madonna Puzzo via Toscanella Mario MariottiLa Madonna del puzzo oggi

Intanto la Madonna del puzzo veglia sempre, lì dove si trova, legata alla storia e al tessuto urbano di Firenze. Anche dopo l’atto vandalico del 2002, l’associazione Canto ai Quattro Leoni si è presa cura di lei, facendola restaurare. In questo modo, la Madonna del puzzo cresce in popolarità e vive: estendendo il proprio significato, a soccorso da tutti i mali di degrado urbano. Testimonianza ironica del genio fiorentino di Mario Mariotti.

Conference League, allerta per l’arrivo degli ultras del Lech Poznan

Massima allerta per gli ultras del Lech Poznan, una tifoseria non proprio tranquilla che il 20 aprile arriverà a Firenze. In quella data infatti si disputa il ritorno dei quarti di finale di Conference League tra Fiorentina e la squadra polacca. E se, ad esempio, i tifosi del Feyernoord (la squadra olandese gioca contro la Roma) non potranno andare all’Olimpico, per ora non c’è alcun divieto per i tifosi del Lech Poznan.

Fiorentina – Lech Poznan, pericolo per l’arrivo degli ultras

Il problema dell’arrivo degli ultras del Lech Poznan c’è. Sia perché ne arriveranno molti (dipenderà anche dal risultato dell’andata, una settimana prima) sia perché si tratta di una delle tifoserie più pericolose d’Europa. Ultras di estrema destra che negli ultimi anni hanno creato diversi problemi, tra scontri e coreografie. In passato, ad esempio, in curva comparì il volto di Pablo Escobar. E ancora in occasione di una gara a Sarajevo ci furono tanti scontri con la polizia.

Il sindaco ne parlerà con il Ministro dell’Interno

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, in riferimento agli ultras del Lech Poznan, è stato chiaro. Serve massima attenzione. “Non possiamo permetterci di mettere a rischio la nostra città”, ha detto a margine di un evento a Firenze. Nardella parlerà col ministro degli interni Matteo Piantedosi perché la sicurezza andrà pianificata con anticipo rispetto all’evento. “Sono sicuro che il ministro ci darà la massima attenzione – ha aggiunto il sindaco – e gli chiederò il massimo impegno perché Firenze è patrimonio mondiale, e non possiamo accettare anche che un solo tifoso arrechi danno alle nostre bellezze artistiche. Massima attenzione alla partita di Conference“.

Non è la prima volta che tra l’altro le due tifoserie si incrociano. Era già accaduto nel 2015 e anche lì ci furono problemi: uno striscione del Viola Club Polonia venne rubato nel parcheggio al termine della gara in Polonia. E a Firenze furono fatte diverse scritte di estrema destra.

I 5 centri culturali “alternativi” dove cercare nuovi eventi a Firenze

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Una chiesa sconsacrata, un appartamento nel centro storico oppure un’antica villa del Millecinquecento. A Firenze i centri culturali non mancano, spesso si trovano in spazi insoliti che non sempre sono facili da scoprire: ecco 5 progetti poco conosciuti ma che meritano di essere seguiti per le loro interessanti programmazioni. Ogni spazio ha la propria identità e offre la possibilità di partecipare a mostre, rassegne, presentazioni di libri, corsi, concerti, performance e tanti altri eventi, sia durante la settimana che nel weekend.

  1. C4 Centro di Contaminazione Creativa e Culturale
  2. Gada Playhouse
  3. Connections – Ex Fila
  4. L’appartamento
  5. FAF – Female Arts in Florence

C4 Centro di Contaminazione Culturale

C4 – Centro di Contaminazione Creativa e Culturale è la sede operativa dell’associazione culturale Three Faces e della redazione di StreetBook Magazine. È un centro culturale polifunzionale nella zona di Rifredi, un luogo di riferimento per l’ambito creativo che ospita eventi di ogni genere: dai più ‘classici’ come mostre e presentazioni di libri, ai più insoliti come le serate di giochi da tavolo e scacchi, le battle di karaoke, oppure l’accoppiata beer pong e disegno libero.

C4 Centro di Contaminazione Culturale
Via Celso, 12r – Firenze
Instagram

Uno dei 5 centri culturali di Firenze è in una chiesa sconsacrata: Gada Playhouse

In una chiesa sconsacrata nel cuore del quartiere di Sant’Ambrogio, c’è un progetto culturale che forse in pochi conoscono. Gada Playhouse offre la possibilità di frequentare corsi di danza contemporanea, ginnastica ipopressiva, yoga, Tai Chi, laboratori teatrali e tanto altro. Oltre a queste attività, capita spesso che durante il weekend ci sia qualche concerto, performance, sessione di ascolto o proiezione.

Gada Playhouse

Via de Macci, 11 – Firenze
Instagram

Connections – Ex Fila

Dopo 10 anni di chiusura, l’auditorium dell’Ex Fila ha riaperto lo scorso 28 gennaio e non si è più fermato. Oltre a essere un punto di riferimento per la musica dal vivo a Firenze, negli ultimi mesi ha ospitato anche proiezioni, talk, swap party, dj set e performance. L’Ex Fila è anche un bar/caffetteria e spazio di coworking, si trova nella zona di Coverciano, all’interno di un’antica villa del Millecinquecento che, dopo essere stata la sede fiorentina dell’azienda di matite Fila, si è trasformata in uno spazio d’aggregazione e di promozione sociale e culturale.

Connections – Ex fila

Via Leto Casini, 11 – Firenze
Instagram

firenze centri culturali Connections - Ex Fila
Connections – Ex Fila

L’appartamento

L’appartamento è un’associazione culturale che si trova al primo piano di un palazzo storico nel centro di Firenze, all’interno di un vero e proprio appartamento dove poter sorseggiare un aperitivo ma, soprattutto, prendere parte a una proposta formativa davvero poliedrica e trasversale. Lo spazio, di oltre 200 metri quadrati, ospita un’ampia offerta di corsi come ceramica, falegnameria, legatoria, disegno e pittura dal vero, visible mending e ricamo, fotografia e yoga; per avere maggiori informazioni consigliamo di visitare il sito o i canali social.

L’appartamento
Via dei Giraldi, 11 – Firenze
Sito web

FAF – Female Arts in Florence

In zona San Frediano c’è FAF – Female Arts in Florence, uno spazio multidisciplinare e interculturale che promuove l’arte contemporanea attraverso la condivisione di esperienze e la sinergia tra donne creative. Oltre a ospitare eventi come mostre, workshop, festival e rassegne, FAF è uno store che propone prodotti sostenibili e di qualità, realizzati da artiste e artigiane.

FAF – Female Arts in Florence
Borgo S. Frediano, 131r – Firenze
Instagram

FAF - Female Arts in Florence
FAF – Female Arts in Florence