sabato, 2 Agosto 2025
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Sciopero treni in Toscana oggi, 13 gennaio 2023

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Trenitalia ha comunicato che uno sciopero potrà causare cancellazioni o variazioni per i treni regionali in Toscana nella giornata di oggi, venerdì 13 gennaio 2023. In particolare la mobilitazione non riguarda direttamente i macchinisti, bensì il personale degli impianti di manutenzione di Firenze-Osmannoro della Direzione regionale toscana di Trenitalia, oltre che gli addetti della Direzione tecnica di viale Lavagnini a Firenze.

I motivi dello sciopero

Lo sciopero del 13 gennaio 2023 è stata indetto dalla Fit-Cisl Toscana “contro la lenta eutanasia degli impianti di Firenze Osmannoro”, spiega il sindacato in un comunicato, segnalando che da anni “le ore di manutenzione dei rotabili in Toscana sono state fortemente ridotte, provocando una perdita di posti di lavoro”. Stando a quanto reso noto dall’organizzazione sindacale, un nuovo progetto di Trenitalia prevede lo stop di alcune “lavorazioni pregiate” nella sede fiorentina, rinunciando a investimenti sugli impianti dell’Osmannoro e mettendo a rischio – dice sempre il sindacato – il futuro della stessa struttura e in prospettiva anche quello della direzione tecnica di viale Lavagnini. Per questo la Fit-Cisl Toscana auspica che si possa arrivare, insieme agli altri sindacati, all’apertura di un tavolo presso la Regione Toscana.

Sciopero dei treni in Toscana oggi (13 gennaio 2023): gli orari

A fronte di questo sciopero, indetto tra le ore 9:01 alle ore 16:59 di venerdì 13 gennaio 2023, Trenitalia ha fatto sapere che in Toscana e nelle regioni limitrofe i treni regionali potrebbero subire cancellazioni o variazioni, con modifiche al servizio e agli orari anche prima e dopo l’inizio della mobilitazione. Non sono previste invece variazioni per i treni a lunga percorrenza, come ad esempio le Frecce e gli Intercity. Per aggiornamenti e informazioni è possibile consultare il sito di Trenitalia, rivolgersi agli uffici informazioni e alle biglietterie FS, oppure chiamare il call center gratuito al numero 800 89 20 21. Lo sciopero non coinvolge gli altri mezzi pubblici: il 13 gennaio, in Toscana, viaggiano regolarmente gli autobus, i pullman extraurbani e la tramvia di Firenze. L’ultimo sciopero dei treni in Toscana risale a un mese fa, in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil.

La Fiorentina va avanti in Coppa Italia. Battuta la Sampdoria

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La Fiorentina accede ai quarti di finale di Coppa Italia dove affronterà il Torino. Allo stadio Artemio Franchi la squadra di Vincenzo Italiano batte (1-0) la Sampdoria al termine di una gara sonnacchiosa e con poche occasioni da rete. Presente, in tribuna, il presidente Rocco Commisso, al rientro in Italia dopo le festività passate negli Stati Uniti. Italiano cambia la squadra e schiera Gollini in porta. In difesa spazio a Ranieri e Terzic. In attacco parte da titolare Jovic. Anche Stankovic attua un bel turn over provando in avanti Montevago.

La partita

Fiorentina che vuole, a tutti i costi, passare il turno e che parte con più convinzione rispetto alla Sampdoria che però, nel primo tempo colpisce la traversa grazie a Rincon. Al 25’ Terzic crossa in mezzo, rimpallo su Ranieri e Barak è veloce a colpire il pallone in girata: mancino ed il portiere blucerchiato Contini battuto per l’1-0 dei viola. Al 38’ c’è un secondo gol, segnato da Jovic, ma annullato per presunto fuorigioco. Una decisione dell’arbitro Paterna non convincente. In sede di moviola l’ex arbitro Cesari ha chiarito la decisione arbitrale: “Il gol di Jovic è in fuorigioco per una scelta valutativa del direttore di gara. L’arbitro ha considerato come una deviazione e non un cambio netto dell’azione il tocco di Rincon. Se l’avesse toccata solo Murillo sarebbe stato regolare il gol”. Comunque, alla fine, il passaggio del turno c’è stato ed i viola potrebbero anche arrivare in semifinale di Coppa Italia.

L’allenatore

Vincenzo Italiano, a fine gara, si è soffermato sulla presenza del presidente Rocco Commisso allo stadio Artemio Franchi. “Il presidente è sceso negli spogliatoi a farci i complimenti. La prestazione mi è piaciuta, abbiamo concesso poco, segnato e creato tanto. Missione compiuta, era importante vincere e passare il turno. Il nostro difetto – aggiunge l’allenatore viola – è quello di non capitalizzare tutte le occasioni, ce lo portiamo dietro dalle prime giornate e siamo in ritardo in classifica. Ora stiamo guadagnando qualche posto, quella è comunque la lacuna che non riusciamo a colmare, ci manca quel guizzo e voglia di incidere che devono avere i ragazzi. Creiamo tanto e sono sicuro che troveremo la chiave per non lasciare tutte le gare in bilico”.

Dove vedere Fiorentina-Sampdoria: la Coppa Italia in tv

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Cresce l’attesa per la sfida degli ottavi di finale. Per i tifosi che non andranno allo stadio Franchi è quindi essenziale sapere dove vedere Fiorentina-Sampdoria in tv: la partita di Coppa Italia di oggi, giovedì 12 gennaio 2023, sarà trasmessa in diretta e in chiaro sul digitale terrestre, ma non sulla Rai, e pure in streaming. “Nel calcio non esistono gare semplici con risultati scontati”, così il mister viola Vincenzo Italiano ha inquadrato il match di stasera contro i blucerchiati, che vedrà anche il ritorno a Firenze (e in tribuna) del presidente Rocco Commisso. “Puntiamo a superare il turno e continuare anche se il tabellone è complicato. Ci sarà da battagliare”, ha detto l’allenatore.

Coppa Italia 2023: dove vedere Fiorentina – Sampdoria in tv e in streaming

Il fischio di inizio allo stadio Artemio Franchi per la partita di Coppa Italia Fiorentina – Sampdoria è previsto alle ore 18.00 e sarà possibile vederla in diretta tv su Italia 1 (canale 6 del digitale terrestre e in Hd sul canale 506 del telecomando) a partire dalle 17.50 e anche in streaming sulla piattaforma Mediaset Infinity (computer o app per cellulare e tablet). Online saranno disponibili inoltre interviste, pagelle e highlights della sfida. La telecronaca è affidata a Roberto Ciarapica e il commento tecnico sarà di Giancarlo Camolese.

L’avventura in Coppa Italia

I viola puntano alla vittoria, per avanzare in Coppa Italia e affrontare il prossimo primo febbraio il Torino che ha battuto a sorpresa il Milan, fissando così un importante obiettivo della seconda parte della stagione calcistica, dopo un andamento altalenante. Qui le possibili formazioni per Fiorentina-Sampdoria, ma per vedere le effettive scelte dei due allenatori bisognerà aspettare stasera.

Nardella: sì al voto online alle primarie del Pd

Il Pd si avvicina alle primarie del 26 febbraio 2023 e il voto potrà essere espresso anche online. È questa l’indicazione che arriva dai dem, con alcune regole specifiche: il voto online sarebbe consentito per chi si registra entro il 12 febbraio, per coloro che hanno disabilità. E ancora per chi sta all’estero, per gli studenti fuori sede e per chi abita in zone troppo impervie.

Il sindaco Nardella e il voto online alle primarie Pd

Sul voto online alle primarie del Pd il sindaco Dario Nardella, su Rai Radio 1, è stato chiaro. Ha detto che la questione è stata posta in modo tardivo, a congresso iniziato. E che tuttavia per senso di responsabilità i sostenitori della mozione Bonaccini, Nardella ne è il primo, hanno accettato il voto online “come eccezione rispetto alla regola che è la partecipazione fisica ai gazebo”. Tutto questo per “evitare l’ennesima incomprensibile rottura su una questione regolamentare”.

La parola d’ordine, ripetuta anche dal sindaco, è appassionarsi e far appassionare. Logico che sia più complesso con un voto online alle primarie del Pd. Ci si appassiona ad un partito frequentando l’ambiente, andando nei gazebo ed è per questo che in molti preferivano il solo voto fisico. Secondo Nardella “per far appassionare le persone a un congresso non basta ricorrere alle nuove tecnologie. Ci vuole un confronto sui temi, la capacità di comunicare proposte credibili”.

“Il Pd è come l’Incompiuta di Schubert”

Al di là del voto online delle primarie del Pd è tutto il partito a necessitare di un profondo cambiamento. D’altronde i risultati delle elezioni parlano chiaro. Il sindaco Nardella, da buon violinista, ha tirato fuori dal cilindro la metafora. “Il Pd è come l’Incompiuta di Schubert, una sinfonia non completata – ha detto -. Noi dobbiamo recuperare lo spirito di grande idealità che ha messo insieme due grandi tradizioni, quella democratico-cattolica e quella della sinistra, non solo che viene dal Pc ma includerei anche i socialisti”. Per uscire da questo momento servono, secondo il sindaco, grandi idee, forti, su cui lavorare.

La Fiorentina debutta in Coppa Italia contro la Sampdoria

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Dopo la vittoria contro il Sassuolo, in campionato, la Fiorentina torna a giocare, allo stadio Artemio Franchi, giovedì 12 gennaio (alle 18) contro la Sampdoria per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Match, sulla carta, alla portata dei viola che puntano molto alla seconda competizione nazionale. Entrambe le squadre dovrebbero far giocare chi, in campionato, ha collezionato un minor minutaggio.

Le probabili formazioni

Possibile turn-over per la Fiorentina. Vincenzo Italiano dovrebbe infatti dare spazio a chi ha giocato meno. Ballottaggio tra Cerofolini e l’ipotesi Gollini in porta (Terracciano è anche acciaccato), in difesa turno di riposto per Milenkovic, due maglie disponibili al centro tra Igor, Quarta e Ranieri mentre sugli esterni ci saranno Dodò e Terzic. Duncan e Bianco a centrocampo, poi Kouamé, Barak e Saponara alle spalle di Jovic. Cabral non è al massimo della forma e dovrebbe sedere in panchina.

Stankovic dovrebbe proporre Audero in porta. In difesa spazio a Zanoli ed Amione, mentre il terzo potrebbe essere Murru. A centrocampo giocherà Rincon col giovane Yepes. Leris e Augello esterni mentre davanti Montevago potrebbe fare coppia con Lammers. Verre o Djuricic trequartista. La partita sarà trasmessa in chiaro: ecco dove vedere Fiorentina-Sampdoria in tv e in streaming.

Esiste una ricetta originale della ribollita toscana?

La ribollita rappresenta senza dubbio uno dei piatti più conosciuti e apprezzati della cucina toscana, tra i cui aromi il gusto contemporaneo incontra una cucina povera, nonché ingredienti genuini quali fagioli bianchi, bietola, olio, pane toscano raffermo e soprattutto cavolo nero. Lo stesso nome “ribollita” suggerisce la caratteristica distintiva di questa zuppa, differente dalle minestre di verdure, in quanto – il giorno dopo – deve essere bollita di nuovo. L’autunno è il tempo giusto per scoprire la ricetta della ribollita toscana originale. Scopriamo perché.

La storia della ribollita

È ragionevole cercare le origini della ribollita toscana originale nella tradizione delle zuppe vegetali del Medioevo, tra i principali alimenti consumati dalla gente povera. Ma c’è di più. La studiosa Clotilde Vesco nel libro Cucina fiorentina fra Medioevo e Rinascimento (Maria Pacini Fazzi Editore, 1984) ha trascritto le prescrizioni di un ricettario fiorentino, databile entro il XV secolo e compreso tra le Carte Bardi dell’Archivio di Stato di Firenze.

Una delle ricette s’intitola Minestra di tutte le sorte d’erbe. La caratterizza un lungo elenco di ingredienti dalla lattuga al cavolfiore ma soprattutto l’indicazione di freddare il preparato per cuocerlo di nuovo. È plausibile quindi che nei secoli molte minestre a base vegetale siano state ribollite. Nondimeno, la prima attestazione di una ribollita abbastanza simile alla nostra deve attendere il 1930, con la Guida Gastronomica d’Italia del Touring Club.

Ribollita toscana, a caccia della ricetta originale

Come accade quasi sempre nei piatti davvero tradizionali, le origini sono plurime e le ricette mutano, in base alla disponibilità degli ingredienti e alla fantasia del cuoco. Senza dubbio tuttavia una ricetta autorevole è quella dell’Accademia italiana della cucina: l’associazione fondata nel 1953 dal grande giornalista Orio Vergani e riconosciuta ufficialmente quale istituzione culturale della Repubblica italiana, cinquant’anni dopo.

Secondo l’Accademia, per fare la ribollita toscana originale servono questi ingredienti: fagioli secchi cannellini, cavolo nero, cavolo verza, bietola, patate, cipolle, carote, coste di sedano, pomodori, pane raffermo, olio extravergine d’oliva, sale e pepe.
Quindi, preparati gli ingredienti, occorre:

  1. Rosolare in olio carote, sedano e cipolle, tagliati a fettine.
  2. Aggiungere i pomodori a pezzi e le altre verdure, opportunamente tagliate a strisce.
  3. I fagioli devono restare a mollo per 12 ore e cuocere separatamente. Una volta cotti, metà deve essere passata al setaccio e versata nella pentola delle verdure, assieme all’acqua di cottura.
  4. La cottura deve essere lenta e protrarsi per un’ora. I fagioli ancora interi vanno aggiunti poco prima di spegnere il fuoco.
  5. In una zuppiera, le fette di pane raffermo attendono che la zuppa vi sia versata sopra. Operazione da ripetere, aggiungendo almeno un secondo strato di pane e di zuppa, quindi fino a raggiungere la quantità desiderata.

A questo punto, è pronta… la minestra! Perché si trasformi in ribollita, occorre attendere fino al giorno dopo. Quando la zuppiera potrà tornare sul fuoco per gli ultimi dieci minuti. Da ultimo basta un filo d’olio.

E la “ribollita” di Pellegrino Artusi

Pellegrino Artusi espresse il Risorgimento e l’unità italiana, raccogliendo le ricette della penisola in un libro destinato a farsi classico, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (1891). Eppure nella raccolta, la ribollita toscana originale non si trova. Ciò nonostante, una Zuppa Toscana di Magro alla Contadina può rappresentare, in un certo senso, la ribollita dell’Artusi.

La ricetta è molto simile a quella dell’Accademia italiana della cucina. Semplicemente, l’Artusi consiglia pane scuro, sempre raffermo, e limita la preparazione al primo giorno, consigliando di servire la minestra preferibilmente da fredda. Molti fiorentini aggiungono che il pane raffermo debba essere anche toscano, ovvero insipido. Un’indicazione che al tempo del ricettario delle Carte Bardi poteva darsi per scontata, assieme a filiera corta e stagionalità delle erbe. A questo riguardo, ricordiamo come il cavolo nero si raccolga in autunno e d’inverno. Il momento è dunque ottimo per cucinare l’originale ribollita toscana.

Aumento pensioni a febbraio 2023: il pagamento della rivalutazione

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Un aumento delle pensioni a febbraio 2023: è quanto si attendono milioni di pensionati per i quali a gennaio l’Inps ha “bloccato” la rivalutazione, in attesa dell’approvazione della legge di bilancio contenente la nuova tabella dell’adeguamento all’inflazione. L’istituto previdenziale finora ha infatti riconosciuto la perequazione piena solo a una platea ristretta (minime e assegni fino a 2.101,52 euro lordi), perché nei giorni in cui venivano definiti i cedolini di gennaio, il Parlamento stava limando il testo della manovra, in particolare le regole sulla rivalutazione. Un capitolo del provvedimento economico riguarda infatti la percentuale di applicazione degli aumenti delle pensioni: il vecchio sistema a tre fasce è stato modificato con 7 diversi “scalini” di reddito e il nuovo modello sarà applicato dall’Inps presumibilmente a febbraio (con il riconoscimento degli “arretrati” di gennaio), ma sul netto del cedolino potrebbe influire ancora il conguaglio fiscale dello scorso anno.

Il “bonus” per le pensioni minime

Come detto, la rivalutazione piena delle pensioni (+7,3%) è stata riconosciuta dall’Inps già a gennaio per gli assegni fino a 4 volte il minimo (2.101,52 euro lordi): per questa fascia di reddito quindi il netto di febbraio 2023 cambierà poco. Un’eccezione riguarda le minime che per effetto della legge di bilancio cresceranno dell’8,76% (da 525,38 euro a 572 euro) con un incremento ancora maggiore per quanto riguarda gli over 75 (da 525,38 euro a 597 euro), grazie a un “bonus” studiato dal governo per i redditi più bassi. Bisogna poi dire che questi adeguamenti sono calcolati in base alla rivalutazione provvisoria, calcolata sulle stime Istat dell’inflazione comunicate a novembre. Il dato definitivo sarà sicuramente più alto, basti pensare che a dicembre l’inflazione media annua è salita all’8,1%. In futuro ci saranno quindi aggiustamenti al rialzo degli assegni pensionistici per effetto della perequazione definitiva.

A chi arriverà l’aumento delle pensioni nel cedolino di febbraio 2023

Le pensioni da 2.101,53 in su devono vedere ancora l’applicazione della rivalutazione: l’Inps nella circolare 135 dello scorso 22 dicembre aveva specificato che la perequazione per questi cittadini sarebbe stata “attribuita sulla prima rata utile al momento di approvazione della norma indicata” (ossia la legge di bilancio), quindi a febbraio 2023. Si attende inoltre l’accredito degli aumenti non applicati a gennaio. Attenzione però: alcuni pensionati vedranno abbassarsi il netto del cedolino per effetto dei conguagli delle tasse dell’anno appena concluso. Tra gennaio e febbraio l’Inps trattiene le eventuali cifre a debito risultanti dalla differenza tra le ritenute versate e quelle dovute.

+++ AGIORNAMENTO: A differenza di quanto previsto in un primo momento, l’Inps ha comunicato che l’aumento arriverà marzo: qui le info sul pagamento dell’aumento delle pensioni

A quanto ammontano gli aumenti delle pensioni

Dunque, al netto di eventuali ritenute per il conguaglio e per l’Irpef, a febbraio 2023 anche le pensioni sopra 4 volte il minimo aumenteranno, in base alla nuova tabella della rivalutazione. Sopra questa soglia l’adeguamento all’inflazione viene applicato in modo proporzionale al reddito pensionistico: più il lordo è alto, minore è la percentuale di aumento (qui una tabella con una simulazione degli aumenti).

  • Tra 4 e 5 volte il minimo
    da 2.102 a 2.627 euro lordi
    aumento +6,20% (85% della rivalutazione)
  • Tra 5 e 6 volte il minimo
    da 2.627 a 3.152 euro
    aumento +3,87% (53% della rivalutazione)
  • Tra 6 e 8 volte il minimo
    da 3.152 a 4.203 euro
    aumento +3,43% (47% della rivalutazione)
  • Tra 8 e 10 volte il minimo
    aumento +2,7% (37% della rivalutazione)
  • Oltre 10 volte il minimo
    più di 5.254 euro
    aumento +2,34% (32% della rivalutazione)

Quando è previsto il pagamento della pensione a febbraio 2023

Secondo il calendario stilato dall’Inps, il pagamento delle pensioni sul conto corrente bancario avverrà nel primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì 1° febbraio 2023. Per chi invece vorrà ritirare in contanti la pensione agli sportelli di Poste Italiane è previsto il seguente programma:

  • cognomi dalla A alla C – mercoledì 1° febbraio 2023;
  •  cognomi dalla D alla K – giovedì 2 febbraio 2023;
  • cognomi dalla L alla P – venerdì 3 febbraio 2023;
  • cognomi dalla Q alla Z – sabato 4 febbraio 2023 (al mattino)

La nuova pista dell’aeroporto di Firenze: arriva il taxi-drone

Tra le novità della nuova pista dell’aeroporto di Firenze anche il cosiddetto ‘vertiporto’, ovvero l’aeroporto per droni civili per il trasporto di persone. Un vero e proprio taxi-drone. È questo uno degli annunci fatti in occasioni della conferenza stampa di chiusura del percorso di partecipazione del dibattito pubblico alle cui conclusioni Toscana Aeroporti dovrà rispondere entro un mese. In Italia su questo fronte si sta attrezzando Fiumicino e ci sta pensando anche Firenze.

La nuova pista dell’aeroporto di Firenze e i lavori

Secondo il presidente della Regione Eugenio Giani la nuova pista “obliqua” dell’aeroporto di Firenze è uno dei tasselli di un progetto ben più ampio, quell’area integrata urbana di Firenze, Prato e della Piana che sarà inserita nel piano regionale di sviluppo. In totale nel documento finale sono contenute 38 domande sul progetto dello scalo fiorentino e appunto Toscana aeroporti dovrà rispondere.

Dal punto di vista delle tempistiche l’amministratore delegato di Toscana Aeroporti Roberto Naldi è ottimista e ha fatto sapere che i lavori dovrebbero partire già a gennaio 2024. C’è anche fiducia, sempre parole di Naldi, “sui 150 milioni di soldi pubblici, confermati dal Governo ed Enac pochi mesi fa”. Da parte di Enac c’è l’indicazione di iniziare i lavori a gennaio 2024 ma poi sono tante le variabili che potrebbero anche far slittare i tempi.

I contrari alla nuova pista dell’aeroporto di Firenze

Se naturalmente Firenze è favorevole alla nuova pista (e nel frattempo stanno arrivando nuove aziende nello scalo), i Comuni di Sesto, Campi, Calenzano e Poggio a Caiano hanno confermato la loro contrarietà. In generale il rischio ricorsi c’è e anche questa variabile potrebbe portare problemi. “Il metodo seguito è il più corretto – ha dichiarato Naldi -. Io presenterò ai primi di febbraio un pacchetto di interventi sulla Piana, dalle scuole alle tramvie, dal parco alle strade. Poi i ricorsi stanno nelle cose ma quando le cose sono fatte per bene il Tar non le blocca, basta vedere Piombino”.

Vaccino Covid in Toscana, quarta dose: come fare la prenotazione

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Il servizio di prenotazione del vaccino anti-Covid in Toscana ha registrato un aumento delle richieste per la quarta dose, durante questo mese di gennaio 2023, mentre sono aperte le procedure per la quinta, riservata però solo ad alcune categorie. Le notizie sui contagi in Cina, unite all’allerta per la nuova variante Kraken, stanno spingendo sempre più persone a sottoporsi all’ulteriore iniezione booster. Secondo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si va verso il richiamo annuale per il vaccino Covid, un po’ come succede per l’influenza. Essenziale quindi ricordare come fare la prenotazione della quarta dose del vaccino anti-Covid in Toscana: chi può farla, dove, quando e dopo quanti mesi. Solo nell’ultima settimana 6.000 persone hanno riservato un posto sul portale web regionale.

Vaccino Covid in Toscana: chi può fare la quarta dose e dove

Anche in Toscana la quarta dose di vaccino anti-Covid può essere fatta gratuitamente da tutti gli over 12, dagli anziani ai giovani, dagli operatori sanitari alle donne in gravidanza, anche se non affetti da patologie preesistenti, con diverse modalità di prenotazione:

  • sul web, collegandosi al portale prenotavaccino.sanita.toscana.it per fare la quarta dose presso i centri vaccinali;
  • dal medico di famiglia, per effettuare l’iniezione nello studio;
  • dal farmacista, per fare la somministrazione in farmacia.

Per i soggetti estremamente fragili con una grave compromissione del sistema immunitario (indicati in via prioritaria anche per gli altri richiami di vaccino) la somministrazione del vaccino anti-Covid è fortemente raccomandata: in Toscana non devono fare la prenotazione, ma vengono contattati direttamente dai centri di riferimento delle strutture specialistiche. In questo caso specifico per informazioni si può contattare il numero unico regionale 800-556060.

Quando fare la quarta dose di vaccino anti-Covid

Per tutti la nuova vaccinazione con quarta dose, spiega la Regione Toscana, è raccomandata dopo 4 mesi (120 giorni) dalla somministrazione della terza, sempre che nel frattempo non si sia risultati positivi. Chi ha avuto il Covid dopo la terza dose, può fare la quarta somministrazione sempre dopo 120 giorni dalla diagnosi di positività. I prodotti usati per la dose numero 4 sono quelli che impiegano una tecnologia per i vaccini a Rma, con lo stesso dosaggio usato per il primo richiamo booster.

Sono disponibili due formulazioni del nuovo vaccino anti- Covid bivalente Pfizer – Comirnaty: quella che protegge dal virus originario di Wuhan (come i primi vaccini) oltre che dalla variante Omicron 1 e una seconda versione “tarata” sul ceppo di Wuhan e sulla mutazione Omicron Ba 4-5.

E la quinta dose di vaccino anti-Covid

Se la prenotazione della quarta dose è aperta a tutti gli over 12, la quinta dose del vaccino anti Covid anche in Toscana è disponibile per categorie specifiche, ecco chi può farla dopo 4 mesi dall’ultima iniezione o dall’infezione da Covid:

I nuovi incentivi statali auto e moto 2023, con o senza rottamazione

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Partono le domande per i nuovi incentivi statali auto 2023, il cosiddetto “ecobonus” del Mise (Ministero dello Sviluppo economico) per chi compra macchine elettriche, ibride o a basse emissioni di CO2, oppure moto e scooter, con o (per alcuni modelli) senza rottamazione. Sul piatto ci sono in tutto 630 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio di due anni fa, che aveva stilato un piano triennale per incentivare l’acquisto di mezzi meno inquinanti. Da oggi, 10 gennaio 2023, il Mise ha attivato la piattaforma su cui i concessionari auto potranno fare richiesta dei nuovi incentivi statali, fino a esaurimento dei fondi disponibili.

L’ecobonus viene riconosciuto direttamente nella fattura, come riduzione del prezzo. Uno sconto a tutti gli effetti. L’importo massimo del contributo viene calcolato se si dà indietro il vecchio veicolo, mentre senza rottamare la vecchia auto o la vecchia moto la cifra si riduce e il bonus è previsto solo per l’acquisto di mezzi elettrici. Ecco i dettagli.

Per quali modelli sono previsti i nuovi incentivi statali auto, moto e scooter 2023 (con rottamazione)

Il Mise ha reso noto la ripartizione delle risorse per le diverse categorie: 575 milioni di euro vanno per le automobili, 40 milioni per le moto e gli scooter e infine 15 milioni per i veicoli commerciali. Auto elettriche, ibride o veicoli a basse emissioni: sono questi modelli per i quali si possono richiedere i nuovi incentivi statali con la rottamazione della vecchia macchina, vediamo a quanto ammonta l’ecobonus per le tre diverse fasce.

  • Incentivi 2023 per le auto elettriche
    – emissioni di CO2 0-20 grammi per chilometro
    – in tutto 190 milioni di euro (il 5% va per car sharing e noleggio)
    – importo ecobonus: 5.000 euro con rottamazione auto (2.500 euro per le società di noleggio)
    – tetto massimo di spesa 42.700 euro (Iva inclusa)
  • Incentivi 2023 per le auto ibride e plug-in
    emissioni di CO2 21-60 grammi per chilometro
    – in tutto 235 milioni di euro (il 5% va per car sharing e noleggio)
    – importo ecobonus: 4.000 euro con rottamazione auto (2.000 per le società di noleggio)
    – tetto massimo di spesa 54.900 euro (Iva inclusa)
  • Incentivi statali 2023 per auto a basse emissioni (euro 6, gpl, metano)
    – emissioni di CO2 61-135 grammi grammi per chilometro
    – in tutto 150 milioni di euro
    – importo ecobonus: 2.000 solo con rottamazione auto
    – tetto massimo di spesa 42.700 euro (Iva inclusa)

L’ecobonus 2023 senza rottamazione auto (e moto)

Gli incentivi statali 2023 sono previsti anche senza rottamare la propria macchina solo per chi acquista auto elettriche (l’ecobonus in questo caso scende da 5.000 a 3.000 euro senza rottamazione) o per quelle ibride plug-in che si possono ricaricare alla colonnina (il contributo cala da 4.000 a 2.000 euro), ma non per le altre categorie di veicoli a basse emissioni. Gli automobilisti che compreranno mezzi con emissioni di anidride carbonica nella fascia tra 61 e 135 grammi per chilometro (ad esempio euro 6, gpl, metano), avranno diritto agli incentivi solo con la rottamazione della vecchia auto, con uno “sconto” di 2.000 euro.

Per quanto riguarda moto e scooter, senza rottamazione si possono ottenere gli incentivi statali soltanto per acquistare cicli e motocicli elettrici: in questo caso il contributo scende dal 40 al 30% del prezzo fino a un massimo di 3.000 euro. Per moto e scooter non elettrici l’ecobonus è previsto esclusivamente con rottamazione (vedi sopra).

Le regole: quali auto si possono rottamare e chi fa domanda

Gli incentivi statali sono riservati a chi sottoscrive un contratto di acquisto di un’auto nuova dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, fino a esaurimento dei fondi, ma non è chi compra a dover far domanda al Mise. Spetta infatti ai concessionari gestire la pratica registrandosi sulla piattaforma ufficiale ecobonus.mise.gov.it. Per usufruire dell’incentivo la consegna della nuova macchina deve avvenire entro 180 giorni dalla prenotazione e la nuova auto deve restare dello stesso proprietario per almeno 180 giorni, mentre quella da rottamare (da euro 0 ad euro 4) deve essere intestata da almeno 12 mesi alla stessa persona. Gli incentivi statali possono essere richiesti anche se l’auto sottoposta a rottamazione è di proprietà di uno dei familiari conviventi dell’acquirente.