venerdì, 6 Giugno 2025
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Il confronto Nardella-Salvini: scontro su stadio e scudo verde

Dopo mesi di tensioni politiche è andato in scena l’incontro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Al colloquio Nardella-Salvini si sono affrontati più tempi. L’aeroporto di Peretola, il nodo dell’alta velocità, le tramvie, lo stadio e lo scudo verde.

Nardella-Salvini e l’appoggio del ministro

Durante il confronto Nardella-Salvini è stato chiarito che il ministro è a favore dell’aeroporto di Peretola, così come si deve andare avanti e risolvere la questione del nodo dell’alta velocità, che darebbe più spazio anche per i treni regionali. Salvini ha detto che l’alta velocità è una delle sue priorità e ha rivelato che, prima di arrivare a Firenze, ha fatto una riunione sulla Torino-Lione. Da Nardella è arrivata la richiesta di anticipare il più possibile l’inizio dei lavori.

Le opere su cui non c’è sintonia

Se su aeroporto e alta velocità Nardella e Salvini la pensano allo stesso modo non può dire lo stesso dello scudo verde, il sistema di 81 telecamere creato da Palazzo Vecchio per limitare i veicoli inquinanti in entrata. Salvini ha detto che “l’importante è non fare battaglie ideologiche contro le auto”. E sul sistema delle tramvie è arrivata un altro chiarimento: “Se c’è un’opera che è già in corso non sono per fermarla”, dice Salvini, facendo capire di non essere comunque troppo d’accordo. C’è poi l’affondo sullo stadio, per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi (qui il video di presentazione del progetto). Secondo Salvini i soldi messi a disposizione dal pubblico “non sono sufficienti, mancano dei quattrini. Chi ce li mette?”. Una affermazione che ha irritato Nardella secondo cui comunque “non cambia niente, lo stadio si farà”.

La moschea

Sullo sfondo, oltre alla volontà comunque di arrivare ad una norma sui monopattini, anche il nodo moschea di piazza dei Ciompi, il cui sfratto è previsto per il 16 dicembre. Qui tra Nardella e Salvini non ci sono stati confronti diretti ma botta e risposta. Nardella ha chiesto buon senso nell’affrontare la questione, Salvini però ha affermato che le “leggi si devono rispettare” e che quindi lo sfratto deve essere portato avanti. Un altro punto in disaccordo, non è una sorpresa.

Coin a Firenze, la nuova apertura alla Loggia del grano

Ci siamo: oggi, 14 dicembre 2022, alle ore 11:00, è fissata la nuova apertura del punto vendita Coin alla Loggia del Grano di Firenze dopo la chiusura del negozio “storico” in via dei Calzaiuoli. Segue alle ore 18:00 un evento di inaugurazione aperto a tutti per festeggiare insieme il punto vendita che ha preso posto nell’ex cinema Capitol, davanti all’uscita degli Uffizi.

Coin ha investito un totale di 6 milioni di euro per ricostruire e allestire il nuovo negozio in un luogo di proprietà della Camera di Commercio di Firenze, dotato di una superficie di oltre 2.000 metri quadri. Interessante è anche il legame con il territorio fiorentino e la tradizione toscana, dato per esempio dalla presenza dell’azienda Il Papiro, con la sua carta fiorentina decorata a mano e lavorata con tecniche del XVII secolo, o dal punto ristoro al piano terra, per pranzi e aperitivi, affidato alla catena di panifici Menchetti.

Il tutto, sempre con un occhio di riguardo verso modernità ed eleganza. Una buona notizia infine è il fatto che sia stato interamente riassunto il personale della vecchia sede fiorentina, 45 dipendenti.

La nuova Coin: dagli abiti all’aperitivo sotto la Loggia del grano

Da Coin fiorentini e turisti potranno così vivere uno shopping a 360° rivolta a tutti i tipi di pubblico con tantissime novità tra le quali i tanti servizi offerti, come quello del personal shopping, un’esperienza differente e unica durante la quale i clienti potranno essere seguiti con particolare attenzione, e ancora il tax free o il global refund.  A questo si affianca la partnership al piano terra con “Menchetti dal 1948”, espressione della ristorazione toscana di alto livello. Un concept moderno ed elegante con piante e fiori, che vede protagonista anche una importante rivalorizzazione della Loggia del Grano, unita alla tradizione della storica azienda, tre generazioni di fornai nel cuore della Toscana.

Non solo shopping: qui l’acquirente potrà mangiare pizza alla pala, pane verna (adatto anche agli intolleranti al glutine), dolci, con i quali fare anche colazione, merenda, sfiziosi pranzi e aperitivi. Infine, ma non di poco conto, ci sarà anche un servizio toilette al piano -1, che appartiene al Comune di Firenze ma che è direttamente collegato anche al negozio (oltre alla porta d’accesso sulla strada) grazie ad un ingresso interno.

La nuova apertura di Coin a Firenze: 5 piani per lo shopping

Cinque piani interamente dedicati allo shopping e non solo. Al piano terra, grande spazio quindi alla convivialità grazie non solo a Menchetti e a Il Papiro, ma anche grazie a corner personalizzati di brand beauty trendy (Mac, Kiehl’s Rituals, Teaology) e a marchi di gioielli e bijoux come Maison Gioielli e Le Carose. Il primo piano è invece dedicato alla profumeria con una ricca selezione di brand di tendenza, green e sostenibili (Erborian, Biancamore, Armani, Dior e via dicendo) e una esclusiva beauty room dove potersi lasciare guidare nelle proprie scelte da esperti di bellezza.

Secondo e terzo piano ospitano proposte per uomo e donna con un brand mix ricco di marchi iconici che spaziano dal mondo del contemporary (Chiara Ferragni, American Vintage, solo per citarne alcuni) fino al quello del denim (come Levi’s e Replay). E ancora sono presenti marchi quali Stefanel, Tonello, Boglioli e così via. Gli spazi uomo ospitano inoltre i corner dedicati alle macchine fotografiche e ai device di Polaroid e alla tecnologia per lo sport di Polar. Il mezzanino al quarto piano è riservato all’intimo donna e al mondo del bambino. Infine, il quinto piano è la casa dell’home decoration con i tanti prodotti di Coincasa e una selezione di stili e novità da tutto il mondo. Gli orari di apertura della nuova Coin di Firenze, in piazza del Grano, vanno dalle 10 alle 20, tutti i giorni, da lunedì alla domenica.

ADM, cos’è e perché è importante nei casinò online

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Navigando per il web sarà capitato a tutti di imbattersi nella dicitura “ADM”. Il più delle volte incuriosisce le persone perché non sano nel concreto cosa significa. ADM è la sigla di Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ovvero un ente statale che regolamenta il gioco in Italia. Quest’autorità non fa altro che accertarsi della correttezza dei siti di gioco online, oltre che del gioco in generale. Tramite una licenza ogni operatore sarà in grado di lavorare nel nostro Paese nel pieno rispetto delle regole: attraverso questo collegamento potrai scoprire la lista ufficiale dei casino online attivi in Italia che sono ritenuti sicuri dall’ADM.

Che cos’è l’ADM?

Nella intro dell’articolo abbiamo spiegato in caratteri molto generali cos’è l’ADM, ma proviamo ad andare più nello specifico, rispondendo a tutte quelle domande che vengono fatte attorno all’agenzia di regolamentazione del gioco.

Ricordiamo che ADM sta ad indicare Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che possiede una struttura che si occupa di regolamentare e controllare il gioco nello Stivale. Inizialmente prendeva il nome di AAMS, infatti molti giocatori di casinò online ricorderanno con piacere questa sigla. È un organismo statale che ha il compito di verificare che il gioco fisico (quindi schedine e gratta e vinci) e il gioco online siano corretti e sicuri per gli appassionati. C’è molta attenzione verso la tutela dell’utente, cercando di evitare situazioni spiacevoli, come furto di dati e frodi economiche. Ma come lo fa nello specifico? Quali sono gli strumenti che usa? Scopriamolo.

Cosa fa l’ADM?

Quanto scritto prima basterebbe per capire l’importanza dell’agenzia che da sempre si occupa della tutela della persona. Certamente è un compito duro, specialmente se svolto nel mondo online. Qui bisogna controllare attentamente che ci sia una giusta regolamentazione, un controllo stretto e una vigilanza continua di tutte le attività riguardanti il gioco d’azzardo. Per l’ADM il giocatore deve essere tranquillo e divertirsi senza pensare a problemi sulla privacy e sulla correttezza dei giochi, per questo motivo al giorno d’oggi lo Stato italiano utilizza il pugno duro.

Ecco quindi che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non fa altro che assicurarsi che tutti possano accedere alle piattaforme di gioco nella maniera più trasparente possibile e con titoli che promuovano la correttezza. Per questo i controlli rigorosi in fase di assegnazione della licenza vengono fatti per molto tempo e con alti costi. Chi riceve la licenza ha la certezza di essere sicuro per chi vi atterra sopra, allo stesso modo chi non rispetta i requisiti stabiliti verrà rifiutato e non potrà operare in Italia, nemmeno se possiede altre licenze straniere.

Qual è il vantaggio di giocare su un casinò ADM?

Intrattenersi su un sito regolamentato dall’ADM è la scelta migliore. Tutti i giocatori decidono di voler passare il proprio tempo lì per avere un gioco sicuro e trasparente. Per questo il vantaggio riguarda sicuramente una maggior sicurezza nelle puntate e nell’inserimento dei propri dati, resi illeggibili da protocolli avanzati. Inoltre i giocatori che decidono di atterrare lì sopra sanno che c’è:

  • la vigilanza sulle società di gioco d’azzardo autorizzate;
  • la regolamentazione delle offerte di gioco;
  • controllo rigido sulla pubblicità del gioco;
  • la tutela dei minori e degli utenti vulnerabili;
  • la lotta all’illegalità nel settore.

The Who a Firenze Rocks 2023: i biglietti per il concerto

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Scatta la caccia ai biglietti per il secondo grande nome di Firenze Rocks 2023: The Who si esibiranno sabato 17 giugno in un concerto che si preannuncia già memorabile, visto che lo storico gruppo britannico sarà accompagnato sul palco della Visarno Arena dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Si tratta dell’unica data italiana del tour europeo 2023 che toccherà anche Berlino, Parigi e Barcellona con un suggestivo live orchestrale.

I biglietti per il concerto dei The Who a Firenze Rocks 2023

L’annuncio segue quello più “pop” dei primi headliner del festival, i Maroon 5, in programma nella giornata di chiusura, il 18 giugno. La prevendita dei biglietti per i The Who a Firenze Rocks 2023 inizia in anteprima giovedì 15 dicembre dalle ore 10 per chi scarica l’App ufficiale della kermesse (disponibile per iOs e Android), mentre per tutti la vendita si aprirà dal giorno dopo, dalle ore 11.00 del 16 dicembre nei botteghini autorizzati e su Ticketmaster, Ticketone, Vivaticket. Pete Townshend, Roger Daltrey e la band eseguiranno le canzoni di quasi 60 anni di carriera, tra cui i brani dagli album simbolo Tommy e Quadrophenia, oltre all’ultimo lavoro in studio Who, il primo dopo 13 anni.

Il tour europeo vedrà sul palco anche il chitarrista e cantante Simon Townshend, il tastierista Loren Gold, la seconda tastierista Emily Marshall, il bassista Jon Button, il batterista Zak Starkey e la voce di Billy Nicholls, oltre al direttore d’orchestra Keith Levenson, alla violinista Katie Jacoby e alla violoncellista Audrey Snyder.

Orchestra e rock ‘n’ roll

“È meraviglioso poter tornare in Europa dopo una lunga assenza, per suonare a Firenze, Berlino, Parigi e Barcellona, quattro delle mie città preferite al mondo – ha commentato  Pete Townshend – Non vediamo l’ora di portare il nostro grande spettacolo orchestrale e di suonare anche alcune vecchie canzoni rock ‘n’ roll in stile Who dal nostro repertorio”. Questo nuovo viaggio della band segue l’acclamata tournée negli USA e “The Who Hits Back”, che fino allo scorso novembre ha visto il gruppo condividere il palco con alcune delle migliori orchestre d’America.

3 curiosità sulla “Fontana dell’uomo della pioggia” di Folon a Firenze sud

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Impossibile non notare la Fontana dell’uomo della pioggia situata a Firenze sud, nella rotonda davanti al Tuscany Hall. L’opera, composta dalla statua Pluie (che significa letteralmente “pioggia”) e dalle strutture circostanti necessarie al suo funzionamento e alla sua illuminazione colorata nelle ore notturne, si trova precisamente al centro della rotatoria tra lungarno Aldo Moro e viale Enrico de’ Nicola ed è stata realizzata dall’artista belga Jean Michel Folon. In questo articolo, ti svelerò 3 curiosità che forse non sai di questa divertente statua, entrata ormai nel cuore dei fiorentini.

1. Come mai la statua di Folon si trova a Firenze?

La statua è arrivata a Firenze in occasione della Social Forum Europeo, rete che aveva l’obiettivo di mettere insieme associazioni e movimenti no-global contrari al neoliberismo, alla globalizzazione capitalistica e a qualsiasi forma di imperialismo, tenutosi a Firenze dal 6 al 9 novembre 2002. L’opera doveva essere pertanto temporanea, eppure è entrata nell’immaginario comune fiorentino, tanto che la “Fontana dell’uomo della pioggia” è stata poi donata al Comune di Firenze e inaugurata l’anno successivo.

2. Che cosa rappresenta la “Fontana dell’uomo della pioggia”?

Come mai questa statua attira l’attenzione di fiorentini e turisti? Vi siete mai chiesti cosa vi incuriosisce? Proviamo a dargli una spiegazione, e sottolineo “una” perché ognuno di fronte a un’opera d’arte contemporanea potrà sviluppare un proprio pensiero. La scultura in bronzo di Folon raffigura un distinto “omino” alto all’incirca tre metri, che indossa un lungo cappotto e, sopra la sua testa, un cappello da gentiluomo. In altre parole, l’abbigliamento ricorda quello di personaggi dipinti in quadri celebri dell’Ottocento: primo fra tutti Strada di Parigi in un giorno di pioggia di Gustave Caillebotte.

L’elemento che incanta un po’ tutti è però il fatto che l’uomo, al posto delle falde dell’ombrello, spruzzi un getto d’acqua “a cupola” che simula l’ombrello, che però in realtà non è fisicamente realizzato dall’artista! Ecco il paradosso: lo spruzzo d’acqua dovrebbe bagnare, e in effetti simula il gocciolare della pioggia, ma è in realtà al tempo stesso anche una forma di riparo.

Rotonda Firenze sud Folon uomo della pioggia

3. Lo sapevi che … le mille sfortune della statua di Folon

Insomma, è proprio il caso di dirlo: la Fontana dell’uomodella pioggia di Folon in quel di Firenze sud è proprio sfortunata. Infatti, la povera scultura bronzea è stata restaurata molte volte a causa dei tanti incidenti stradali che ha subito nel tempo. Ve ne racconto due fra i 4 totali, per arrivare finalmente a capire la soluzione adottata oggi per proteggerla dall’ennesima sfortuna! Eh già perché, nonostante tutto, i fiorentini vogliono che rimanga al suo posto a qualsiasi costo.

Era l’alba dell’8 marzo 2015: alle ore 04:30 circa, l’opera è stata fortemente danneggiata dall’urto provocato da un incidente stradale da parte di un’auto uscita a gran velocità dal parcheggio della vicina discoteca. La vettura ha colpito in pieno la scultura e alcuni cartelli stradali nelle vicinanze, che sono a loro volta finiti addosso ad un’altra macchina. L’opera si è letteralmente spezzata in due e, sia il troncone superiore che quello inferiore, sono finiti in strada e sono stati terribilmente danneggiati. Il 14 dicembre 2015, la scultura bronzea è stata nuovamente ricollocata nella sua sede originaria in seguito a un attento restauro.

Due anni dopo, è avvenuto un incidente analogo. Il nuovo allestimento risale al 2019, quando l’opera è stata protetta da eventuali incidenti grazie ad una pedana paraurti alta circa 80 centimetri rispetto alla vasca della fontana, il cui bordo è stato portato a 40 centimetri. E’ stata anche aumentata la pendenza dell’aiuola, mentre si è lavorato per migliorare l’illuminazione pubblica. Non ci resta che incrociare le dita e sperare che la povera statua sia al sicuro! E se vi incuriosiscono le opere d’arte al centro delle rotonde fiorentine, leggete anche l’articolo sulla statua davanti Porta Romana.

Firenze terza città per qualità della vita: la classifica del Sole 24 ore

La classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita premia Firenze. Il capoluogo toscano si piazza al terzo posto nazionale, dietro solo a Bologna e Bolzano. Rispetto al 2021 Firenze ha guadagnato 8 posizioni, addirittura 24 rispetto al 2020.

Qualità della vita a Firenze, una enorme crescita

La crescita di Firenze come qualità della vita è legata soprattutto al primo posto nella macro-categoria ‘Cultura e tempo libero’. Un primo posto a livello nazionale che rende soddisfatto il sindaco Dario Nardella che ha investito molto sulla cultura. Firenze si difende anche in ‘Ambiente e servizi’, col sesto posto (qui Pisa è al primo posto, Siena al secondo). Stesso risultato in ‘Demografia e società’. Firenze non va bene invece nella voce ‘Giustizia e sicurezza’, dove si segnala l’86° posto su 107. In ‘Affari e lavoro’ Firenze è al 9° posto, in ‘Ricchezza e consumi’ al 31°.

Firenze si posiziona al primo posto nazionale nella categoria ‘Cultura e tempo libero’ guadagnando 4 posizioni rispetto al 2021 (basta pensare al successo dell’Estate fiorentina). Questo è dovuto anche al risultato, ottimo, di alcune sottocategorie. Ad esempio la città è al secondo posto in Italia per ‘Palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali’, al terzo posto per ‘Patrimonio museale’ e al terzo posto per ‘Indice di sportività’. In quest’ultimo caso il salto rispetto al 2021 è stato di tre posizioni. Contento il sindaco Nardella: “Firenze ha guadagnato otto posizioni – ha detto -. Merito dei fiorentini prima di tutto, ma anche del sistema sociale, economico e amministrativo della città che evidentemente ha risposto bene al Covid e a tutte le sue conseguenze”.

La classifica nazionale e l’exploit toscano

Non c’è solo Firenze a fare bene come qualità della vita. La classifica del Sole 24 Ore evidenzia che nella top ten ci sono ben tre città toscane: si tratta di Siena, al quarto posto, e Pisa, al decimo posto. A livello nazionale buoni risultati anche per Trento (5°), Aosta (6°), Trieste (7°), Milano (8°) e Parma (9°). Per quanto riguarda le altre toscane fuori dalla top ten Arezzo è al 37°posto. Seguono Prato (45°), Lucca (47°), Livorno (52°), Grosseto (57°), Massa (60°) e Pistoia (64°). Qui tutti  dati della classifica del Sole 24 Ore.

Come imparare un perfetto inglese: dalle lezioni online ai gruppi madrelingua

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A lavoro, se si viaggia molto o si è deciso di intraprendere un percorso di studi all’estero: parlare un buon inglese oggi si rivela utile in moltissime occasioni, essendo diventata una sorta di lingua passe-par-tout e cioè parlata da tutti o quasi.

Come si può, però, imparare un perfetto inglese? Raramente basta quanto fatto sui banchi di scuola o in università: per quanto siano certo una buona base di partenza, regole grammaticali e di costruzione della frase, liste di vocaboli, esercizi di listening e conversation non garantiscono di riuscire a comprendere una vera conversazione in inglese, né tanto meno di riuscire a parteciparvi attivamente.

Tre modi, i migliori, per imparare un perfetto inglese

Forse il modo migliore per imparare un perfetto inglese è trasferirsi o trascorrere un periodo di studio o di lavoro all’estero, meglio se in un paese anglofono. Essere continuamente esposti a stimoli linguistici e letteralmente immergersi nell’idioma permette, infatti, di familiarizzare con l’uso che della lingua viene fatto ogni giorno. Sarà più semplice, così, comprendere anche le più sottili sfumature di frasi fatte ed espressioni di uso comune e come vengono applicate di fatto anche le più minuziose tra le regole grammaticali. Anche se non tutti dopo un’esperienza da expat cominceranno a parlare come madrelingua, insomma, è più probabile che si acquisirà in questo modo tanta fluenza quanto basta per scrivere e parlare in un ottimo inglese.

Naturalmente anche lo studio fa la sua parte: per imparare un perfetto inglese e farlo velocemente, cioè, non si dovrebbe rinunciare a seguire lezioni individuali o corsi di gruppo, meglio se con insegnanti madrelingua. Le scuole di inglese online e sul territorio hanno ormai un catalogo di proposte molto ampio e diversificato capace di venire incontro alle esigenze di ogni possibile cliente e in cui non mancano formule personalizzabili, con più momenti dedicati per esempio allo speaking. Formule avanzate, come quelle di un corso d’inglese C1 online, permettono invece non solo di imparare perfettamente l’inglese ma di farlo in maniera certificata e riconosciuta all’estero: sono l’ideale quando è richiesto di conoscere l’inglese soprattutto per ragioni lavorative.

Se spostarsi all’estero non è possibile e anche frequentare una scuola d’inglese sembra una soluzione “protetta” e lontana dalla vita reale, si può provare a perfezionare il proprio inglese circondandosi di persone che lo parlino ogni giorno e come prima lingua. Ciò è reso tanto più facile dal fatto che nella maggior parte delle città italiane, specie se grandi, ci sono ormai comunità anglofone numerose, e spesso ben organizzate in circoli e associazioni, che tra le tante attività svolgono anche attività culturali indirizzate all’intero territorio e non solo ai propri membri. Se anche trovare il circolo di cultura britannica che organizza seminari o presentazioni di libri è difficile, comunque nessuno vieta di frequentare con più assiduità quel vecchio amico inglese o quel collega di università americano e chiedere loro di bandire l’italiano per tutto il tempo trascorso insieme: sarà decisamente un ottimo modo, più informale, per imparare un perfetto inglese.

Fi Pi Li a pedaggio: controllo con sistemi satellitari

Una società per azioni 100% pubblica per gestire la superstrada Fi Pi Li e che può inserire un pedaggio. È l’ultima idea sulla Firenze-Pisa-Livorno, strada molto trafficata e considerata per molti un incubo anche per i continui cantieri. Si vorrebbe investire per renderla anche più sicura ma devono esserci entrate ed ecco allora l’idea dell’introduzione di un pedaggio.

Un pedaggio sulla Fi Pi Li, come funziona

Il pedaggio sulla Fi Pi Li non sarà per tutti. Nello studio commissionato dalla Regione Toscana all’advisor Kpmg si parla di un pedaggio per i mezzi pesanti, i camion sopra le 3,5 tonnellate. Sempre nello studio si parla anche di un piano B, un accordo che porterebbe la nuova società, Toscana Strade, a dividersi le somme ricavate degli autovelox con le province di Pisa, Livorno e la Città metropolitana di Firenze. Se da una Fi Pi Li con il pedaggio si potrebbe ricavare tra i 12 e i 15 milioni di euro all’anno, con gli autovelox l’importo è di circa 15 milioni (l’ultimo dato è del 2019).

In quanti percorrono la superstrada

La Fi Pi Li ha bisogno di costante manutenzione, da qui l’idea di un pedaggio. Entrate certe in modo da poter investire. D’altronde ogni giorno sono 55mila i veicoli che percorrono questa strada in direzione di Empoli, Pontedera, Pisa, Livorno e naturalmente Firenze. Dei 55mila veicoli al giorno, un buon 20% sono mezzi pesanti: ecco perché si potrebbe arrivare ad un incasso di 12-15 milioni di euro l’anno. Naturalmente i camionisti sono in rivolta.

Il presidente regionale della Fita Cna Toscana Michele Santoni ha detto, senza mezzi termini: “Se pensano di trattarci come il bancomat per tappare le buche e finanziare una spa pubblica si sbagliano: ci faremo sentire in tutti i modi, a costo di bloccare la strada”.

Sistemi satellitari per il controllo del pedaggio sulla Fi Pi Li

Intanto il presidente della Regione Eugenio Giani ha confermato la proposta di una “quota di pedaggio per camion e tir che possono essere controllati con sistemi satellitari senza bisogno di fare i caselli”. Quindi l’idea è di non realizzare caselli, ma controllare il tutto con dei sistemi satellitari.

Giani ha inoltre specificato che per rifare la superstrada “le risorse del Pnrr o dei fondi europei non sono utilizzabili perché per scelta non si è voluto finanziare le strade, quindi, l’unico modo è quello di autogenerare delle risorse come del resto avviene già in Veneto, in Lombardia, nel Lazio dove le regioni si sono organizzate”. La ‘battaglia’ è appena iniziata e nel frattempo i cantieri sulla superstrada sono una costante.

Quando è lo sciopero dei benzinai

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Non solo la mobilitazione generale indetta da Cgil e Uil, in questo mese di dicembre 2022 è in arrivo anche uno sciopero dei benzinai che durerà per 3 giorni, mettendo a rischio il pieno ai distributori di carburante in autostrada. La protesta di 72 ore è stata indetta dalle organizzazione di categoria Faib, Fegica e Anisa. I gestori delle aree di servizio protestano contro l‘abuso delle cosiddette “royalty” che hanno fatto aumentare i prezzi di benzina e diesel venduti lungo la rete autostradale rendendoli meno appetibili per i consumatori, e l’assenza di una vera riforma del settore. Vediamo allora quando inizia e quando finisce lo sciopero dei benzinai.

Quando è lo sciopero dei benzinai in autostrada a dicembre

Lo sciopero dei benzinai comincia ufficialmente alle ore 22 di martedì 13 dicembre e finisce alle ore 22 di venerdì 16 dicembre 2022: la “serrata” riguarda in particolare le aree di servizio lungo le autostrade. Le associazioni di categoria criticano infatti le regole per i distributori autostradali, denunciando “il disinteresse della politica, dei concessionari e delle compagnie a ridare competitività e servizi alla rete autostradale” e la penalizzazione dei gestori, messi in crisi dal crollo delle vendite, dall’aumento dei costi e dal mancato adeguamento degli accordi e dei margini economici.

Faib, Fegica e Anisa hanno indetto la protesta anche per: il mancato riconoscimento, nei provvedimenti in preparazione per la rete, della “continuità gestionale” nelle aree di servizio; la perdita di ogni sostenibilità economica e della dignità dei gestori e dei loro dipendenti; la mancata ristrutturazione di una rete con troppi punti vendita e sempre meno redditività.  Qui in particolare le motivazioni.

Quali sono aperti

Lo sciopero dei benzinai che inizia in tutta Italia il 13 dicembre riguarda soltanto le pompe che si trovano in autostrada, non interessa invece i distributori lungo le strade urbane e in città, che rimarranno normalmente aperti. Come succede per gli altri scioperi, i prefetti hanno comunque individuato la lista degli impianti autostradali che dovranno garantire i servizi minimi restando in attività: l’elenco è disponibile sui siti delle rispettive prefetture.

Firenze Rocks 2023: i primi biglietti per i Maroon 5

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Sono i Maroon 5 i primi headliner annunciati per Firenze Rocks 2023, con il via alla vendita dei biglietti per l’ultima data del festival: la band di Los Angeles arriverà sul palco della Visarno Arena domenica 18 giugno. Nei prossimi giorni è previsto l’annuncio di altri nomi che calcheranno il palco, con il secondo gruppo “di punta” della kermesse.

Maroon 5 a Firenze Rocks 2023: i biglietti

Da mesi si susseguivano le ipotesi sugli artisti del Firenze Rocks 2023 e il nome dei Maroon 5 ha colto di sorpresa molti, con qualche critica sui social per la svolta pop del festival. Il gruppo capitanato da Adam Levine il prossimo anno sarà impegnato in un tour europeo che partirà il 13 giugno da Lisbona per poi fare tappa in Spagna, Repubblica Ceca, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Francia e concludersi a Londra il 3 luglio.

I biglietti per il concerto dei Maroon 5 al Firenze Rocks (e per l’intera giornata del 18 giugno) saranno disponibili – in anteprima per i clienti di Vodafone Happy – a partire dalle ore 11 di mercoledì 14 dicembre, mentre la vendita generale è prevista dalle ore 12.00 di venerdì 16 dicembre su TicketOne e TicketMaster.

Il concerto alla Visarno Arena

Sul palco del Firenze Rocks 2023 il gruppo, uno dei più longevi della musica pop, porterà i suoi più grandi successi, tra cui anche le canzoni dell’ultimo album in studio “Jordi”, che risale all’estate del 2021. Il disco contiene anche l’ultimo singolo di successo della band Beautiful Mistakes con Megan Thee Stallion, che è entrato nella Top 20 delle classifiche HOT 100, Top 40 e Hot AC.

Attivo ormai da 27 anni, il gruppo ha conquistato i fan e la critica grazie al suono ibrido rock/R&B introdotto fin dall’album di debutto, Songs About Jane. Ad oggi, la band ha ottenuto tre Grammy Awards, totalizzando oltre 90 milioni di vendite di album, 550 milioni di singoli in tutto il mondo e certificazioni d’oro e di platino in più di 35 Paesi.