domenica, 25 Maggio 2025
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Lavori di Publiacqua in viale Redi, nel weekend possibili disagi

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Sarà un weekend intenso dal punto di vista del traffico per chi deve percorrere viale Redi a Firenze. Inizieranno infatti alle 21 di oggi, venerdì 12 novembre, e andranno avanti per tutto il fine settimana i lavori di Publiacqua nel viale, una delle principali arterie della città. L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo allaccio alla rete fognaria e comporta la chiusura delle due corsie del viale lato San Jacopino tra via Catalani e via Landini. La circolazione sarà traslata sulla semicarreggiata lato ferrovia con l’utilizzo di una corsia per senso di marcia. Prevista anche la chiusura di via Landino e via Catalani lato viale Redi.

Termine lavori su Viale Redi

I problemi di traffico dovrebbero essere soltanto nel weekend dal momento che Publiacqua fa sapere di voler terminare i lavori (e quindi ripristinare la normale viabilità) alle ore 5 di lunedì 15 novembre. Itinerari alternativi: per i veicoli provenienti da viale Redi lato Novoli e diretti in via Catalani/via Landini da viale Redi-via Cassia; per i veicoli provenienti da viale Belfiore e diretti in via Catalani/via Landini da via Benedetto Marcello-via Cimarosa-piazza San Jacopino-via del Ponte all’Asse-viale Redi-via Cassia.

Stile rock da uomo: le regole per l’outfit perfetto

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Quando andiamo in cerca di uno stile nell’abbigliamento maschile che sia in grado di trasmettere decisione e grande tenacia nella vita di tutti i giorni, è ovvio che il primo pensiero che attraversa la nostra mente è quello che rimanda allo stile rock. Con i suoi eccessi sofisticati e tanta grinta da vendere, un outfit di questo tipo sa sempre come trasformarci in supereroi urbani pieni di fiducia in se stessi e che puntano in alto.

Osare qui è la regola ma ci sono alcuni punti fermi che non possono mai mancare per fare in modo che un simile outfit sia sempre riconoscibile. Il riferimento è in primis agli anfibi, opzione mai banale ed estremamente versatile quando si tratta di calzature rock. Sanno interpretare qualsiasi situazione ma risultano particolarmente adatti a raccontare un mood che potrà essere sia frizzante che scapestrato oppure più orientato verso il casual.

I colori e i materiali ma anche le stampe sono aggressive

Per quanto riguarda gli abbinamenti con il resto dell’outfit, partiamo dal presupposto che il colore dominante dovrà essere il nero, con qualche dettaglio nei toni del rosso oppure – in maniera molto classica – in bianco. Il pantalone sarà in genere anch’esso scuro e il più delle volte completamente in pelle. Si potrà però optare anche per varianti più tradizionali in fatto di colori e materiali, a patto che il pantalone sia strappato o comunque dia l’impressione di essere molto ‘vissuto’.

Altri elementi chiave dello stile rock da uomo sono poi le borchie ma anche le stampe animalier mentre come materiale alternativo alla pelle troviamo il suede. Si deve sempre ricordare che il tema della trasgressione è centrale e ispira qualsiasi abbinamento di abiti, accessori e calzature. In questo senso viene lasciata molta libertà per personalizzare l’outfit a proprio piacimento in modo che racconti qualcosa di chi lo indossa.

Pantaloni, t-shirt e giacche: ogni dettaglio racconta agli altri chi siamo

I pantaloni saranno il più delle volte molto stretti, nel rispetto dello stile delle grandi star della musica rock attive nel passato. A coprire il tutto si potranno indossare cappotti lunghi fin sotto il ginocchio, anche qui in pelle oppure più impattanti ad esempio con stampe animalier.

Così come non potranno mancare le giacche corte, piene di borchie e spille, anch’esse rigorosamente in pelle. Sopra i pantaloni via libera, in puro stile Ramones, alle t-shirt total white o total black facendo attenzione a che queste non risultino mai troppo larghe (meglio optare ancora una volta per abiti aderenti, magari con loghi oppure grafiche divertenti e accattivanti).

Se optate per una giacca di jeans, allora sarà meglio puntare a un paio di sneakers anziché sugli anfibi uomo che invece ‘chiamano’ la pelle. Immancabili infine gli occhiali da sole, rigorosamente neri e in stile aviatore, da tenere finché non tramonta il sole (e, magari, anche dopo).

Robin Food: partono a Firenze le consegne della cooperativa dei rider

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Sono iniziate a Firenze le consegne di cibo a domicilio da parte dei ciclofattorini di Robin Food, la giovane cooperativa fiorentina di rider fondata da sette soci (Duccio, Nadim, Simone, Alessandro, Luca, Salvatore, Mahmad) che si propone come alternativa locale e sostenibile ai grandi colossi del food delivery.

Come ordinare il proprio pasto a domicilio con Robin Food

Chi desidera ordinare il proprio pasto a domicilio e farselo recapitare dai ciclofattorini di Robin Food può effettuare il proprio ordine andando su www.robinfoodfirenze.it , dove potrà scegliere tra i primi ristoranti fiorentini che hanno aderito al progetto nelle zone della città raggiunte dalle consegne.

Nei mesi scorsi la cooperativa aveva lanciato una campagna di crowdfunding su Eppela, attraverso cui sono stati raccolti 6mila euro, punto di partenza per l’avvio delle attività. Ora la cooperativa, che aderisce a Legacoop Toscana e che nel giugno 2021 ha siglato un protocollo con Nidil Cgil Firenze in cui si impegna ad applicare correttamente ai propri soci e lavoratori la disciplina del lavoro subordinato, punta ad ampliare il più possibile la rete dei ristoranti partner.

“Abbiamo contrattualizzato i nostri soci con un contratto di lavoro di tipo subordinato, per adesso part time – afferma Simone di Giulio, presidente di Robin Food – Ora puntiamo a coinvolgere il maggior numero possibile di ristoratori, invitandoli a diventare partner del nostro progetto di food delivery sostenibile e a contribuire a rendere più giusto ed etico il lavoro dei rider”.

La cooperativa, inoltre, è insieme ad altre aziende del food delivery, tra le realtà che hanno siglato un protocollo di intesa con Regione Toscana, Cgil, Cisl, Uil e comitato regionale consumatori utenti per per la tutela effettiva dei diritti dei rider, che orienta i firmatari verso un chiaro inquadramento dei ciclofattorini addetti alla consegna di alimenti come lavoratrici e lavoratori subordinati e che punta, anche attraverso un albo delle imprese e un marchio etico, a far crescere tra consumatrici e consumatori la consapevolezza sulla “sostenibilità etica” della scelta fatta dalle aziende aderenti.

Come diventare partner di Robin Food

I ristoratori che desiderano diventare partner di Robin Food possono contattare la cooperativa mandando un messaggio nella sezione “diventa partner” del sito
https://www.robinfoodfirenze.it/diventa-partner , oppure scrivendo a [email protected]

A Firenze è monopattino mania: condizioni e costi della modalità sharing

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Tutti vogliono i monopattini. Chi li compra, chi li usa in sharing. E la conversione in legge del Decreto infrastrutture 121 del 2021 agevola in realtà le aziende dal momento che ad oggi non c’è obbligo del casco (per i maggiorenni) così come non sono un obbligo targa e assicurazione Rc. Le nuove regole incidono in particolare su velocità, sosta e luci.

Le nuove regole (e multe) per i monopattini

Sul primo punto è previsto che la nuova velocità massima sia 20 km/h, contro i 25 km/h attuali. La velocità scende poi a 6 km/h nelle aree pedonali. Sulla sosta sarà vietato posteggiare i monopattini nei marciapiedi: chi non rispetta le regole dovrà pagare una multa per violazione dell’articolo 158 (comma 5) del codice della strada. Il problema sarà l’accertamento: i vigili dovranno sanzionare direttamente il conducente o la società di noleggio che poi, in un secondo momento, individuerà il trasgressore. Complicato rimuovere il mezzo, dal momento che non è targato.

Tra le novità – e questo è un aspetto centrale – l’installazione delle frecce per i cambi di direzione e dello stop. Dal 1 luglio 2022 frecce e stop saranno un obbligo per i monopattini venduti, quelli in circolazione dovranno essere adeguati entro il 1 gennaio 2024. Sarà poi vietato trasportare altri passeggeri.

Questo il quadro normativo. Ma se abito a Firenze e voglio un monopattino elettrico a noleggio come devo fare? Ecco i brand attivi in città, con la procedura che è uguale per tutti: si scarica l’applicazione, si inserisce il metodo di pagamento e si scansiona il codice Qr in modo da sbloccare il veicolo. Ogni compagnia prevede sblocchi a pagamento (eccetto per gli abbonamenti) e poi il costo della corsa.

Bit monopattino
dal sito bitmobility.it

Bit Mobility

Chi non vuole noleggiare un Bit… Con Bit Mobility la tariffa è di un euro per lo sblocco e 0,15 euro al minuto per la corsa (che diventa 0,05 euro al minuto in caso di tappa e pausa del Bit, senza però terminale il noleggio). Se a fine corsa l’utente parcheggia in uno degli stalli indicati con l’icona del Bit Point (si riconosce nell’app) può usufruire di un 50% di sconto sullo sblocco appena effettuato.

L’azienda propone quattro pacchetti di abbonamento:“Unblock daily” propone sblocchi limitati, 15 minuti gratis e dura 24 ore (costo 2,99 euro), “Easy Bit” (3.99 euro) propone sblocchi illimitati, 60 minuti di tempo incluso. Con “Unblock weekly” (10.99 euro), valido per una settimana, gli sblocchi sono illimitati e i minuti gratis sono 110. Infine “Unbitable monthly” (24.99) offre 60 minuti gratis al giorno e due sblocchi gratis al giorno per un mese.

Bird

A Firenze è attivo ‘Bird‘. Per potervi accedere si scarica l’applicazione e in tempo reale è possibile vedere la mappa della città dove poter prendere il monopattino. L’app dice in tempo reale la distanza e l’autonomia del mezzo. Il costo dello sblocco è di un euro e poi di 0,20 euro per minuto avviato. Esistono più abbonamenti: si va dal pass trimestrale con sblocchi illimitati per 90 giorni (7,99 euro) al pass mensile (8,49 euro). Il pass giornaliero costa 9,99 euro.

TiMove

In questo caso lo sblocco del monopattino è offerto a 50 centesimi, la tariffa al minuto è di 0,15 centesimi e quella giornaliera di 14,90 euro. L’azienda propone però anche un pacchetto orario da 3,49 euro: in questo caso l’utente può avere 4 sblocchi gratuiti e 60 minuti di noleggio. L’altro pacchetto, giornaliero, ha appunto una validità di 24 ore e offre sblocchi gratuiti illimitati al prezzo di 8,90 euro. In entrambi i casi si può effettuare l’acquisto direttamente dall’app TiMove.

CallforCraft: gli artigiani fiorentini a ‘scuola’ di digitalizzazione

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Artigianato e innovazione sono due mondi che sembrano lontani ma che in realtà sono più che collegati. È in quest’ottica che, grazie alla ‘CallforCraft’ sono stati selezionati 12 artigiani fiorentini per partecipare al progetto di formazione digitale e mentoring avanzata cofinanziato dal Programma europeo Interreg. Le 12 attività che hanno vinto la possibilità di partecipare al bando hanno iniziato un percorso che le porterà a migliorare la loro presenza online attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’e-commerce, dei social, e di tutti gli strumenti digital che possono sostenere lo sviluppo di impresa.

I partner del progetto CallforCraft

L’iniziativa CallforCraft è stata ideata da Murate Idea Park, incubatore di impresa, progetto della Scuola di Scienze aziendali e tecnologie industriali ‘Piero Baldesi’ insieme al Comune di Firenze. Il progetto si inserisce all’interno di quello europeo Crafts Code, con la finalità di valorizzare il settore dell’artigianato a livello internazionale, anche in seguito ai gravi danni che la pandemia mondiale ha causato alle PMI. Successivamente alla chiusura del bando, il team MIP (Murate Idea Park), insieme all’Assessorato alla Promozione Economica del Comune di Firenze, al Punto Impresa Digitale di Camera di Commercio di Firenze, Artex (Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana), Confartigianato Firenze e CNA Firenze, ha selezionato le 12 PMI artigiane che saranno supportate per migliorare la loro presenza online, attraverso l’ottimizzazione dell’utilizzo dell’e-commerce, dei social media e di tutti gli strumenti digital che possono sostenere lo sviluppo di impresa.

I progetti vincitori

I vincitori sono stati divisi in quattro settori: per il settore orafo ‘Naa Studio, Gioielli Firenze’, ‘Liljia Gioielli Firenze’, ‘Roco’, ‘Arfasatti’, ‘Il Galeone’ mentre per il settore pelletteria sono stati selezionati ‘Fp Pelletterie’, ‘Quoio’ e ‘Infinity Firenze’. ‘Essère Atelier’ è stata scelta per il settore moda, mentre per la manifattura il trio di aziende è composto da ‘Cecilia Falciai’, ‘Made in Sipario’ e ‘Federica Tessari Candele’.

Come dichiarato dall’assessore al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi “il progetto rappresenta un’opportunità importante per queste aziende artigiane perché attraverso il sostegno di Mip verrà favorito un nuovo approccio allo sviluppo dell’artigianato che si radica nella tradizione ma guarda anche al futuro avvalendosi di strumenti innovativi”. Il presidente Mip e Ssati Claudio Terrazzi ha sottolineato che l’obiettivo è “sostenere e rilanciare l’artigianato fiorentino, fiore all’occhiello di tutto il Paese”.

Monopattino elettrico, la legge: nuove regole stradali per frecce e casco

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Limiti di velocità, casco obbligatorio solo per alcune fasce di età, frecce e stop indispensabili per circolare (ma non da subito), assicurazione per i mezzi in sharing: il dl Infrastrutture diventa legge e porta nuove regole stradali per chi viaggia sul monopattino elettrico, con una stretta. Il provvedimento, che prevede una revisione del codice della strada con novità anche in altri settori, è stato approvato in via definitiva dal Senato.

Velocità massima per i monopattini elettrici: qual è il limite fissato dalla legge e dove si può andare?

Le nuove regole contenute nella legge Infrastrutture prevedono una stretta sui limiti di velocità per chi viaggia a bordo di un monopattino elettrico: si può andare massimo a 20 chilometri orari (finora era 25 km/h), ma la soglia scende a 6 chilometri l’ora nelle aree pedonali.

I monopattini elettrici possono circolare sulle strade urbane dove vige un limite di velocità fino a 50 km/h, nelle aree pedonali (dove il limite di velocità, come detto, è di 6 km/h) e dove sono presenti percorsi misti pedonali-ciclabili. Non si può invece viaggiare sui marciapiedi pedonali, dove è consentita soltanto la spinta a mano del mezzo.

Non c’è più l’obbligo di disporsi su un’unica fila, ma i monopattini possono procedere affiancati fino a un massimo di due mezzi. Vietata inoltre la circolazione contromano di questi veicoli elettrici, ad eccezione delle strade dotate di corsie ciclabili a doppio senso.

Il limite di età: chi può “portare” il monopattino elettrico e per chi è obbligatorio il casco, le nuove regole

La nuova legge fissa anche i limiti di età per viaggiare sui monopattini elettrici, che possono essere guidati solo da chi ha più di 14 anni compiuti, inoltre il casco è obbligatorio per i minori di 18 anni. Per gli altri invece la protezione è facoltativa, nonostante molte città, come Firenze, abbiano chiesto un obbligo più esteso. Nel capoluogo toscano il sindaco Dario Nardella firmerà un’ordinanza ad hoc per imporre l’uso del casco per tutti dal 1° dicembre 2021.

Come succede per le bicilette, anche per i monopattini elettrici non viene prevista né la targa, né l’assicurazione (ad eccezione dei mezzi in sharing che devono essere coperti per la responsabilità civile – RC).

Non si può andare in due sul monopattino elettrico

Le nuove regole del codice della strada confermano il divieto di trasportare altre persone, oltre al conducente, sui monopattini elettrici: quindi non si può andare in due. Inoltre non è consentito trainare altri veicoli o farsi trainare e non è permesso portare a bordo oggetti e animali.

Stretta sui monopattini: da quando l’obbligo di fecce, stop e giubbotto catarifrangente

Per circolare sul monopattino elettrico non serve la targa, mentre dal 1° luglio 2022 diventa obbligatorio per legge dotare i monopattini in vendita in Italia di frecce per indicare la svolta e dei segnali di frenata. Per i mezzi che già circolano c’è più tempo per adeguarsi entro il 1° gennaio 2024.

Inoltre dall’entrata in vigore della legge Infrastrutture scatta una stretta per gli spostamenti notturni sui monopattini: da mezz’ora dopo il tramonto e per tutta la notte bisognerà circolare indossando il giubbotto catarifrangente o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità. Quest’obbligo non è previsto durante il giorno in caso di condizioni di scarsa visibilità, come ad esempio la nebbia.

Dove si può parcheggiare con i monopattini senza rischiare una multa

La sosta selvaggia costa caro a chi lascia il monopattino sul marciapiede, fuori dalle aree ad hoc individuate dai Comuni: la multa per divieto di sosta prevista dalla revisione del codice della strada va da 41 a 168 euro. Ai monopattini è comunque permesso parcheggiare nei posti riservati alle biciclette, alle moto e ai motorini. Previsto inoltre il sequestro per chi trucca il motore.

Per quanto riguarda i mezzi in sharing, i gestori saranno obbligati a chiedere ai propri utenti di mandare la foto del parcheggio alla fine di ogni noleggio, in modo tale da scoraggiare la sosta in spazi non consentiti.

Monopattino elettrico, quando entra in vigore la legge con le nuove regole stradali

Dopo l’approvazione del Senato e la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il testo della legge Infrastrutture sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 novembre 2021 e le nuove regole stradali per chi si sposta a bordo di un monopattino elettrico saranno immediatamente operative. Ecco quindi in sintesi cosa cambia dal 10 novembre per i monopattini elettrici:

  • cambia il limite massimo di velocità dei monopattini, 20 km/h (6 km/h nelle aree pedonali
  • si può guidare il monopattino elettrico dai 14 anni in su
  • obbligo di casco per i minori di 18 anni
  • sequestro del monopattino per chi trucca il motore
  • divieto di sosta sui marciapiedi, fuori dalle aree adibite al parcheggio
  • giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti da mezz’ora dopo il tramonto
  • frecce e stop obbligatori dal 1° luglio 2022 per i monopattini nuovi, entro il 1° gennaio 2024 per i mezzi che già circolano sulle strade

Legacoop Toscana dona alle scuole il libro con gli scritti di Lorenzo Orsetti

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Legacoop Toscana dona alle scuole toscane interessate a riceverlo il libro che raccoglie gli scritti di Lorenzo Orsetti, il giovane fiorentino ucciso in Siria mentre combatteva a fianco del popolo curdo.

“ORSO, Scritti dalla Siria del Nord Est” in dono alle scuole toscane

Legacoop Toscana ha deciso di sostenere l’Associazione “Lorenzo Orsetti Orso Tekoser” attraverso varie azioni, tra cui l’acquisto di 1000 copie del libro “ORSO, Scritti dalla Siria del Nord Est” da donare alle scuole toscane.
Il libro è curato da Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo, e i proventi della vendita saranno destinati alla realizzazione di un ambulatorio pediatrico a Kobane, che verrà intitolato a Lorenzo Orsetti. Legacoop Toscana ha inviato una lettera ai dirigenti delle scuole superiori toscane per promuovere il progetto, chiedendo ad ogni scuola di individuare i docenti che possono essere interessati a ricevere le copie del libro per svolgere un lavoro di approfondimento con gli studenti delle classi quarte e quinte.

“Vorremmo diffondere nella nostra regione il messaggio di Lorenzo, soprattutto alle nuove generazioni – afferma la vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani -. Crediamo però che per farlo correttamente sia opportuno coinvolgere chi le nuove generazioni le forma e le educa, poiché può trattarsi di una lettura complessa. Crediamo che quella di Orso sia una storia che ci può aiutare a capire che c’è bisogno di impegno e non si deve pensare che i concetti di democrazia e libertà siano scontati, anche se siamo nati nella parte più fortunata del mondo”. Entro la fine dell’anno scolastico verrà organizzato un incontro online con i genitori di Lorenzo Orsetti e il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini, al quale saranno invitati i professori e i ragazzi che avranno partecipato al progetto.

Per i docenti interessati: come richiedere copia del libro

I docenti che desiderano ricevere copia del libro possono inviare una email all’indirizzo [email protected] indicando nome e cognome, indirizzo di posta elettronica, istituzione scolastica di appartenenza e ordine di classe con la quale si intende aderire al progetto (classi quarte o quinte).

Bonus terme: come richiederlo e cosa comprende il voucher

Via alle domande per il contributo da 200 euro da usare nei servizi termali. Come richiederlo, cosa comprende il bonus terme, dove e quando prenotare: in questa guida vi spieghiamo cosa fare per ottenere il voucher-sconto che parte proprio in questi giorni.

Cosa comprende il bonus terme 2021, anche il soggiorno in hotel?

Il bonus terme è senza Isee: funziona senza tetti di reddito e per richiederlo gli unici requisiti sono essere maggiorenni e residenti in Italia. Inoltre è possibile fare domanda del voucher, che consente uno sconto massimo di 200 euro, solo una volta per persona (non si può dare ad altri) ed è consentito usare il buono soltanto in una struttura. L’agevolazione sarà disponibile fino a quando non saranno esauriti i fondi, pari a 53 milioni di euro.

Il bonus terme non comprende i costi del soggiorno e del pernottamento in hotel, né le spese fatte al ristorante e al bar delle strutture convenzionate, mentre si può usare il buono per pagare l’ingresso in piscina, i massaggi, i trattamenti di benessere e di bellezza nelle spa degli entri accreditati, le cure termali se quest’ultime non sono già passate dal Servizio Sanitario Nazionale. Allo stesso modo il voucher terme può essere utilizzato per gli esami diagnostici e le visite specialistiche. Per richiederlo inoltre non serve associare al bonus altri servizi come pernottamenti o acquistare prodotti aggiuntivi.

Bonus terme senza Isee come richiederlo, dove fare la prenotazione del voucher e entro quando usarlo

I cittadini possono fare richiesta del bonus terme direttamente alle strutture: l’elenco messo a punto da Invitalia, agenzia del Ministero dello Sviluppo economico, comprende tutti gli enti accreditati. Non è possibile inserire direttamente la domanda nel portale, ma bisogna passare dai centri termali convenzionati.

In particolare il voucher funziona in questo modo: prima bisogna prenotare il bonus terme contattando la struttura prescelta, poi il centro inserirà la richiesta nel sistema e infine lo stesso ente confermerà all’utente la prenotazione del buono. Soltanto dopo questo step, il cittadino potrà fissare trattamenti e servizi entro 60 giorni e finire di usare il voucher da 200 euro nella stessa struttura termale entro 45 giorni dall’inizio delle prestazioni.

Quando fare domanda del buono e l’elenco degli enti accreditati

Il portale di Invitalia per fare domanda del bonus terme si è aperto oggi, 8 novembre 2021, ma per l’alto numero di accessi alla piattaforma la procedura è stata sospesa fino alle ore 12.00 del 9 novembre: per richiederlo ci sarà quindi ancora tempo. E come detto solo le strutture termali possono accedere al portale per inserire le domande.

Come abbiamo spiegato in questo articolo, l’elenco che comprende le strutture ricettive convenzionate per il bonus terme viene aggiornato periodicamente da Invitalia, in base alle richieste degli stessi enti. Al momento sono 190 le terme accreditate in tutta Italia, di cui 16 solo in Toscana.

Sul sito predisposto da Invitalia per il buono terme si trovano le risposte ai dubbi più comuni (FAQ) sul voucher da 200 euro.

Bonus terme in Toscana: l’elenco delle strutture convenzionate che lo accettano

Dal celebre stabilimento di Saturnia, alle “vasche” di Montepulciano, dalla Grotta Giusti fino alle calde acque di San Giuliano, Rapolano, Chianciano, Sorano e della Versilia: l’elenco delle strutture convenzionate che accettano il bonus terme 2021 in Toscana vede al momento una quindicina di enti accreditati sul portale di Invitalia. La nostra regione è la quarta in Italia per numero di stabilimenti che aderiscono all’iniziativa, dopo Veneto, Emilia Romagna e Campania. La lista però potrebbe allungarsi nelle prossime settimane.

Invitalia, l’agenzia del Ministero dello Sviluppo economico a cui è affidata la gestione dell’agevolazione, aggiornerà il database periodicamente, in base ai nuovi centri che completeranno la procedura di accreditamento.

Come richiedere il bonus terme agli stabilimenti della Toscana che lo accettano

Il bonus terme 2021 prevede uno sconto immediato in fattura di massimo 200 euro per servizi come trattamenti termali (anche sanitari se non già passati dal Servizio sanitario nazionale), massaggi, ingressi alle piscine, trattamenti di benessere ed estetici delle spa termali, forniti dalle strutture accreditate con Invitalia.

Non copre invece i costi per la ristorazione e per l’ospitalità, come le camere. Non è obbligatorio pernottare nella struttura per ottenere il bonus terme e non ci sono tetti Isee o di reddito da rispettare. Basta essere maggiorenni e risiedere in Italia.

Per richiedere il bonus terme alle strutture che aderiscono in Toscana, è necessario consultare l’elenco aggiornato degli stabilimenti, sceglierne uno e contattarlo direttamente via mail o internet: sarà lo stesso centro termale convenzionato a prenotare il buono (dall’8 novembre 2021 in avanti), poi l’utente sceglierà i servizi da scontare. Il “voucher” potrà essere richiesto una sola volta per persona e usato in un unico stabilimento entro 30 giorni dall’emissione. Le agevolazioni saranno disponibili fino a esaurimento dei fondi.

Quali sono le strutture convenzionate in Toscana per il bonus terme 2021: l’elenco di Invitalia

Invitalia ha pubblicato sul suo portale la prima lista degli enti accreditati per il bonus terme: al momento in Toscana sono 16 le strutture convenzionate che accettano l’agevolazione, su un totale di oltre 180 in tutta Italia. Tra queste figurano i Bagni di Casciana (Pisa), Grotta Giusti, le Terme di Saturnia in Maremma, i Bagni di Pisa a San Giuliano, le terme della Versilia, ma il numero maggiore è nel senese: l’Antica Querciolaia di Rapolano Terme, Fonteverde a San Casciano dei Bagni, le Terme di Chianciano e quelle di Montepulciano, per fare qualche esempio.

Le migliori terme naturali in Toscana: libere e in hotel, ecco dove sono

Qui sotto l‘elenco delle strutture convenzionate che aderiscono al bonus terme in Toscana, aggiornato all’8 novembre 2021, con gli stabilimenti divisi per provincia.

  1. Massa Carrara – Terme della Versilia, Montignoso
  2. Pistoia – Grotta Giusti, Monsummano Terme (IHC Italian Hospitality Collection)
  3. Pistoia – Terme di Montecatini Spa, Montecatini Terme
  4. Pisa – Bagni di Casciana, Casciana Terme Lari
  5. Pisa – Terme Villa Borri, Casciana Terme Lari
  6. Pisa – Bagni di Pisa, San Giuliano Terme (IHC Italian Hospitality Collection)
  7. Livorno – Terme dell’Isola d’Elba San Giovanni, Portoferraio
  8. Siena – Terme di Montepulciano, Sant’Albino
  9. Siena – Terme Antica Querciolaia, Rapolano Terme
  10. Siena – Terme di San Giovanni, Rapolano Terme
  11. Siena – Terme di Chianciano, Chianciano Terme
  12. Siena – Terme Fonteverde, San Casciano dei Bagni (IHC Italian Hospitality Collection)
  13. Siena – Albergo le Terme, San Quirico d’Orcia
  14. Grosseto – Terme di Saturnia, Manciano
  15. Grosseto – Hotel Terme Marine Leopoldo II, Marina di Grosseto
  16. Grosseto – Antiche terme acqua di Sorano, Sorano

Dove consultare gli aggiornamenti sulla lista di Invitalia

La lista degli enti accreditati è consultabile sul sito bonusterme.invitalia.it insieme a tutte le altre informazioni sull’agevolazione.

Ponte Vecchio, i segreti della Torre dei Mannelli

A Firenze, il capo del Ponte Vecchio, sulla sponda sinistra dell’Arno, si conclude con la massiccia Torre dei Mannelli da loro edificata “alla coscia del Ponte” nel 1248 sul canto di Via de’ Bardi. Inizialmente si disse “la torre nuova de’ figlioli di Mannello”. Di fede ghibellina il Crollalanza così descrive la famiglia: Antica e cospicua, denominata in antico dei Pontigiani, e divisa in molti rami, dette dieci priori alla Repubblica fiorentina. Luca, dell’Ordine dei Predicatori, vescovo di Osimo nel 2345; Francesco, amicissimo del Boccaccio, ricopiò fedelmente tutto il Decamerone; Jacopo podestà di Montecatini e di tutta la Val di Nievole nel 1344; Amaretto, uomo di guerra; Ugolino uditor di Rota in Roma. Arma: Di rosso, a tre pugnali d’argento posti in banda, uno sopra l’altro.

La storia della Torre dei Mannelli sul Ponte Vecchio

Nel luglio del 1322 la torre patì danni a seguito dell’incendio che, come racconta Giovanni Villani nella sua Nuova Cronica: “A dì 7 di luglio vegnente s’apprese il fuoco in sul Ponte Vecchio, ed arsero tutte le botteghe da mezzo il ponte in qua con molte case sotto le volte: in fra quattro settimane e vegnenti s’appresero l’altre botteghe dall’altro lato, ed arsero tutte, e le case de’ Mannelli.

Mannelli, l’unica torre superstite e la trattativa col Vasari

Questa bella torre è l’unica superstite delle quattro iniziali poste ai “capi” che controllavano il ponte ai rispettivi angoli. La possente torre fu oggetto di intensa trattativa quando Cosimo volle costruire il “corridore” passante proprio attraverso il loro torrione. I Mannelli però si opposero decisamente a tale richiesta, non permettendo l’attraversamento della propria residenza e costringendo il Vasari ad applicare un marchingegno tale da non violare la loro proprietà. Con geniale soluzione l’architetto applicò alla torre dei Mannelli grandi mensoloni esterni sui quali fece girare attorno il corridoio, come tuttora lo si può vedere. Decisione saggia ed equa che accontentò Cosimo in quanto vide realizzato il suo progetto di unire attraverso il “corridoio” il Palazzo Vecchio col Palazzo Pitti ed i Mannelli perché rimasero fieri padroni in casa propria, senza aver dovuto sottostare con sudditanza al potere costituito.

La fontana dei Mannelli da Ponte Vecchio a Santo Spirito

I fieri Mannelli non riuscirono però ad opporsi, nel 1689, agli Ufficiali di Parte Guelfa quando decisero di spostare la pila della fonte che ornava il piede della loro torre all’angolo con Via de’ Bardi, per porla in Piazza Santo Spirito a scopo di abbeveratoio per gli animali. Sempre dal Bisdosso, (Tomo II. Pag. 385), infatti si legge: A d’ 23 Maggio 1689 d’ordine del Magistrato della Parte fu levata la Pila della fonte che era alla coscia del Ponte Vecchio da mano manca nella parete del muro della casa dei Mannelli, la qual Pila fu posta in su la Piazza di Santo Spirito per ricever l’acqua che esce dalla fonte situata nel muro del Convento dell’Agostiniani per esser la Pila di codesta fonte rotta, e serve per comodo dell’abbeverar le bestie.

Questo antico abbeveratoio esiste ancora perché lo si riconosce in quello applicato ai piedi della fontana in Piazza di Santo Spirito. Sappiamo che nel 1812 l’architetto Giuseppe del Rosso fu incaricato dall’allora vigente amministrazione napoleonica, di collocarvi al centro, la presente fontana che già adornava il primo chiostro dell’attiguo, omonimo convento della chiesa di Santo Spirito. Di ciò tramanda il ricordo Giuseppe Richa nelle sue Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine: Nel mezzo del medesimo chiostro, da un vivaio bene adorno di conci, scaturisce un’acqua che reca delizia e fresco d’Estate al viver comune de’ Padri, e fu fatta a spese di Fra Domenico Conti l’anno 1660.

Oggi la Torre Mannelli è di proprietà privata ed è stata trasformata in una residenza di lusso, una splendida suites proprio sul Ponte Vecchio, dove dalla grande terrazza puoi ammirare, quasi toccare… il Duomo, il campanile di Giotto, la galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti!

Leggi le altre storie di C’era una volta Firenze

Curiosità, personaggi, leggende e buffi aneddoti dalla storia di Firenze, raccontati ogni mese da Luciano e Ricciardo Artusi, i più importanti studiosi e divulgatori della storia fiorentina. La vita popolare e gli intrighi di palazzo, le tradizioni, le arti e gli antichi mestieri della Firenze che fu