martedì, 12 Agosto 2025
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Condizionatori senza unità esterna: cosa sono e quando sceglierli

Esistono molte tipologie di climatizzatori; fra queste, una di quelle che ultimamente vengono sempre più prese in considerazione è quella dei climatizzatori senza unità esterna. Cerchiamo quindi di capire cosa sono esattamente e quando può essere opportuno optare per questa scelta nel caso sia stia valutando l’acquisto di un climatizzatore.

Cosa sono i climatizzatori senza unità esterna?

Un climatizzatore senza unità esterna è un climatizzatore nel quale il motore è integrato nello split che si trova all’interno di una stanza. Per inciso, l’unità esterna dei climatizzatori tradizionali è quella specie di “cassa” (non molto piacevole a vedersi se guardiamo al mero lato estetico) che viene sistemata all’esterno dell’abitazione, ma che è comunque collegata al climatizzatore.

Perché scegliere un climatizzatore senza unità esterna?

Il climatizzatore senza unità esterna è una soluzione che riesce a conciliare nel migliore dei modi possibili le esigenze estetiche con quelle del comfort abitativo. Ci sono molte persone che non vogliono installare un climatizzatore con unità esterna perché ritengono che quest’ultima deturpi l’estetica della loro casa; ci sono poi anche molte persone che, pur volendo, non possono installare un climatizzatore tradizionale perché bloccate da vincoli o regolamenti sul decoro architettonico di palazzi o abitazioni; è per esempio il caso di coloro che vivono in un centro storico oppure in un condominio.

È in queste situazioni, ma anche nel caso di strutture alberghiere e prefabbricati, che il climatizzatore senza unità esterna è la soluzione ideale; l’installazione di questi apparecchi, infatti, può essere fatta senza recare alcun danno all’aspetto esteriore di una casa o di un palazzo. L’azienda Artel, per esempio, propone climatizzatori senza unità esterna ad aria e ad acqua; i primi sono installabili lungo una parete perimetrale al cui esterno si vedranno soltanto due fori, mentre i secondi possono essere connessi all’impianto idrico risultando quindi del tutto invisibili dall’esterno.

Installazione del climatizzatore senza unità esterna

Per quanto riguarda i climatizzatori ad aria è necessario ricordare che, di norma, per ovvie ragioni, devono essere installati su una parete che dà verso l’esterno; a onor del vero, esiste anche una soluzione diversa; si potrebbe infatti optare per dei lavori di canalizzazione, ma, come facilmente si può comprendere, si tratta di lavori decisamente più invasivi e costosi. Va altresì ricordato che la canalizzazione riduce in parte le prestazioni dell’apparecchio.

Per quanto riguarda invece l’installazione degli apparecchi ad acqua, ci si limita al posizionamento dello split a parete, dell’unità condensante e dei collegamenti (interni) tra i due.

Quali sono gli svantaggi dei climatizzatori senza unità esterna?

Una delle critiche fatte ai climatizzatori senza unità esterna riguarda la loro maggiore rumorosità rispetto ai climatizzatori tradizionali; tale critica aveva fondamento qualche anno fa, ma attualmente sul mercato sono presenti modelli particolarmente silenziosi che seppur leggermente più rumorosi rispetto a quelli tradizionali non creano alcun fastidio all’utente e possono tranquillamente essere installati anche all’interno di un ufficio.

Un’altra critica è relativa alla resa energetica, effettivamente inferiore rispetto a quella di un climatizzatore classico con unità esterna, ma anche a questo riguardo si può dire che i modelli di ultima generazione stanno colmando questo gap.

Bonus sociale 2023 e decreto bollette: le novità dal 1° aprile 2023

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto “salva bollette”, che stabilisce cosa cambia per il bonus sociale dal 1° aprile 2023 e quanto dura questo “sconto” previsto dall’Arera sulle tariffe di luce, gas metano e riscaldamento. Le misure straordinarie per tagliare i costi energetici sarebbero infatti scadute il prossimo il 31 marzo e senza ulteriori provvedimenti sarebbero scattati aumenti per milioni di famiglie. Nonostante sia passata la “fiammata” degli incrementi dei prezzi di luce e gas, le bollette per le famiglie rimangono infatti più salate rispetto al periodo prima del conflitto in Ucraina. Per rifinanziare le misure il governo Meloni ha stanziato 4,9 miliardi di euro. Tra le novità anche un “bonus famiglia” per il gas, che scatterà in autunno.

Le novità del decreto bollette dal 1° aprile 2023: quanto dura il bonus sociale per luce e gas

Il decreto salva bollette ha confermato il bonus sociale per luce e gas nei confronti delle famiglie con un Isee fino a 15.000 euro, ecco quanto dura: lo “sconto” è previsto anche nel secondo trimestre 2023 e quindi fino al 30 giugno 2023. Senza un ulteriore intervento governativo dal 1° aprile sarebbero tornati in vigore i requisiti precedenti: taglio della bolletta solo per i nuclei familiari con un Isee fino a 9.530 euro, innalzato a 20.000 euro per le famiglie numerose, ossia con almeno 4 figli a carico.

Confermati anche altri interventi come l’Iva dal 10% al 5% per il metano (anche per il tele-riscaldamento) e il taglio degli oneri di sistema solo per il gas: questi costi fissi saranno quindi azzerati nelle bollette fino al 30 giugno 2023 per anche per chi non ha diritto al bonus sociale. Tornano, ma solo per aprile e al 35% rispetto al valore applicato nel primo trimestre, le aliquote negative per i costi di commercializzazione del gas (componente Ug2) per i consumi fino a 5.000 metri cubi l’anno. Per la luce torna il bonus sociale, ma dal 1° aprile 2023 le bollette risulteranno più salate perché con il nuovo decreto il governo non coprirà più i costi fissi degli oneri di sistema, che torneranno a essere pagati da tutti gli utenti.

Come richiederlo e a quanto ammonta

Toccherà ora all’Arera, l’Authority che si occupa di energia, stabilire a quanto ammonterà il bonus sociale dal 1° aprile 2023 per luce e gas, secondo quanto previsto dal nuovo decreto salva bollette. Gli “sconti” vengono infatti definiti trimestralmente in base all’andamento dei prezzi sul mercato all’ingrosso. Come successo nei mesi scorsi, il bonus bollette sarà pieno per i redditi più bassi (Isee fino a 9.530 euro oppure fino a 20.000 per le famiglie con almeno 4 figli a carico). Chi ha un Isee tra 9.530 e 15.000 euro riceverà l’agevolazione ridotta dell’80% rispetto alla componente integrativa.

Non è necessario richiedere il bonus sociale per luce e gas, perché viene riconosciuto automaticamente nella bolletta se si rispettano i requisiti e si ha un Isee aggiornato al 2023. Per il riscaldamento centralizzato la procedura invece è leggermente diversa, perché gli utenti interessati ricevono a domicilio una comunicazione e un modulo da parte di AU – Acquirente Unico.

Cos’è il bonus famiglia 2023 per le bollette del riscaldamento e da quando arriva

Tra le novità il decreto prevede un nuovo “Bonus famiglia” che sarà introdotto da ottobre 2023 nelle bollette del gas e del riscaldamento a metano dei nuclei familiari che non ricevono già il bonus sociale, senza tetto Isee. L’agevolazione scatterà se il prezzo del gas supererà una soglia limite. Verrà erogata ogni mese secondo una quota fissa in base alla zona climatica dove si vive (la stessa presa in considerazione per le date di accensione del riscaldamento). La cifra sarà più alta per le utenze in territori con temperature medie più rigide e progressivamente scenderà per quelle dove il clima è più mite.

“102 metri”, le fotografie di Nicolò Degiorgis al MAD

“102 metri” sono sia quelli che separano l’Istituto Penitenziario di Bolzano dal Museion, museo di arte contemporanea del capoluogo dell’Alto Adige, sia quelli che dividono il Panopticon dagli spazi di MAD Murate Art District. E proprio “102 metri” è il titolo del lavoro svolto dal fotografo Nicolò Degiorgis, protagonista della personale curata da Valentina Gensini e allestita proprio all’interno del complesso dell’ex carcere delle Murate a Firenze (Piazza delle Murate) fino al 30 aprile 2023 grazie alla collaborazione tra Kunsthistorisches Institut in Florenz e MAD nell’ambito del progetto europeo GAP – Graffiti Art in Prison.

Un intimo dialogo tra museo e carcere, tra memoria dei luoghi e dimensione artistica con il semplice – ma non banale – fine di raccontare le contraddizioni in atto all’interno di alcune realtà come quella del carcere. La mostra è aperta dal martedì al sabato dalle ore 14:30 alle 18:30. L’inaugurazione della mostra “102 metri” è prevista mercoledì 29 marzo alle 18:00.

Il percorso in mostra al MAD – Murate Art District

Il fotografo Nicolò Degiorgis ha la sensibilità per trattare questa importante tematica e si pone quasi come antropologo dando voce ai detenuti attraverso un mezzo neutro e semplice quale la pratica artistica per far viaggiare i loro pensieri fuori dalla barriera che costantemente li separa dal mondo reale. Ecco che la distanza dei “102 metri” si accorcia dando luogo anche a spazi comuni: un vero e proprio gioco di specchi tra due luoghi, che richiede all’osservatore attenzione e cura.

La mostra è suddivisa in due parti: la prima, disposta in orizzontale all’interno di particolari teche metalliche, vede protagonista l’espressione personale dell’artista con dei veri e propri dittici fotografici che mettono a confronto gli spazi del Museion, una struttura vivace e moderna nata negli anni Duemila con l’obiettivo di archiviare, salvaguardare e promuovere la cultura, e il carcere di Bolzano, un edificio decadente costruito nel XVIII secolo con finalità completamente opposte. La seconda, invece, vede protagonista – grazie ad una serie di grandi fotografie esposte alle pareti – l’espressione collettiva, data dal lavoro svolto direttamente dai detenuti all’interno del Carcere di Bolzano al termine del Corso di “Arte e Fotografia”, tenuto dal fotografo stesso.

102 metri di Degiorgis: “Prison Museum”, non solo un libro

La mostra “102 metri” di Nicolò Degiorgis al MAD – Murate Art District, con le fotografie e installazioni dell’artista, si legge a partire da “Prison Museum” (Ed. Rorhof): non solo libro in quanto oggetto, ma concetto e pensiero a fianco alle opere nate dalla collaborazione del fotografo con i detenuti. In mostra ritroviamo materiali quali il cartone e il metallo, gli stessi che troviamo anche sulla copertina e sul dorso del catalogo. All’interno, gli scatti realizzati negli spazi del carcere di Bolzano e di Museion, il museo di arte moderna e contemporanea della città, grazie all’esperienza di Nicolò Degiorgis come insegnante presso l’Istituto Penitenziario e come curatore ospite presso Museion.

 

Riapre l’ex Joyce di Firenze: da pub a caffè letterario di Ditta Artigianale

Non più “Joyce pub” ma “Ditta Artigianale piazza Ferrucci“: a Firenze, dopo anni di stop, riapre il locale all’incrocio con lungarno Cellini. E cambia vocazione: non più una meta per la notte, ma un caffè che vivrà soprattutto di giorno, con colazioni, pranzi di lavoro, aperitivi e appuntamenti letterari. Lo storico stabile, di proprietà dell’architetto Marco Casamonti, è stato al centro di lavori di ristrutturazione e la nuova “gestione” sarà presentata ufficialmente il 30 marzo 2023.

Un caffè letterario

Si tratta del quinto locale della catena fondata da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore di caffè, dopo quelli già attivi in centro, tra via dei Neri, via dello Sprone, via Carducci e lungarno Soderini Ancora non è stata annunciata la data esatta dell’apertura del nuovo Ditta Artigianale di piazza Ferrucci, al posto dell’ex Joyce, ma ormai si tratta di giorni.

Questa nuova esperienza vuole inserirsi all’interno di una comunità, fatta di gallerie d’arte e piccoli negozi di vicinato, proponendo il format del caffè letterario. Un luogo, viene spiegato nella nota che lancia la riqualificazione, dove immergersi nella letteratura contemporanea in mezzo alle piante, “gustando caffè mono origine, cocktail e prodotti da forno home made, realizzati nella nuova bakery”. Intanto nel cortile del locale sono già spuntati ombrelloni colorati, grandi fioriere e tavoli.

Il caffè di Ditta Artigianale nell’ex Joyce pub di Firenze: riapre il locale, ma non alle ore piccole

Il Joyce, pub caro alla movida fiorentina, aveva chiuso i battenti prima della pandemia a causa di un fallimento. L’immobile era stato poi acquistato da una società che fa capo al noto architetto Marco Casamonti, dello studio Archea, che tra i tanti progetti ha curato anche quello per il Viola park della Fiorentina. L’edificio, una palazzina storica, è grande 160 metri quadrati con un guardino da 330 metri quadri.

Niente più ore piccole, assicura la nuova gestione firmata Ditta Artigianale, anche per il rispetto del vicinato: negli anni del Joyce pub erano frequenti le proteste e le segnalazioni da parte degli abitanti della zona per schiamazzi notturni.

L’opzione dello stadio alla Scuola Marescialli di Firenze

Sullo stadio a Firenze si torna a parlare dell’opzione Scuola Marescialli dei Carabinieri, a Castello, per ospitare la Fiorentina nel periodo dei lavori all’Artemio Franchi. È il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a dire che questa possibilità lo convince. In questo modo i viola, durante il periodo del trasloco forzato da Campo di Marte causa interventi di restyling, potrebbe restare comunque a Firenze. Accontentando anche i tifosi che si sono mobilitati per chiedere di non trasferire la squadra in altre città, come ad esempio Modena.

Le parole di Giani sullo stadio alla Scuola Marescialli di Firenze

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha parlato di “occasione per il calcio e per l’atletica”. Naturalmente per far sì che la Fiorentina vada allo stadio Marescialli di Firenze andrebbe allargata la capienza dell’impianto di Castello con tribune alternative. Tutto ciò, come ha spiegato anche Giani, “costerebbe alla Fiorentina di meno che andare ad affittare uno stadio”. Nel frattempo, oltre all’ipotesi Scuola Marescialli, a Campi Bisenzio il candidato sindaco (con l’omonima lista civica) Riccardo Nucciotti ha rilanciato l’ipotesi di realizzare il nuovo stadio a Campi Bisenzio.

Pnrr e le novità sul Franchi

In attesa di capire se l’opzione dello stadio alla Scuola Marescialli sia davvero percorribile, c’è la grande partita relativa al Pnrr e alle osservazioni della Commissione europea sui 55 milioni dei 200 complessivi per il restyling del Franchi di Firenze. Da Palazzo Vecchio non filtra preoccupazione. Il sindaco Dario Nardella ha affermato di voler chiedere “udienza alla Commissione europea perché le sue osservazioni sulla riqualificazione del Franchi sono incomprensibili”.

Il sindaco ha anche dichiarato che il progetto Franchi “è un’eccellenza e risponde a tutti i canoni imposti dai bandi a cui abbiamo partecipato. Se non meritano di passare il Franchi o il Bosco dello Sport di Venezia”, ovvero l’altro progetto sotto la lente d’ingrandimento, allora “l’intero Pnrr dovrebbe essere messo in discussione”. Nardella è dunque pronto a volare a Bruxelles. Così da difendere il nuovo impianto che dovrebbe sorgere entro fine 2026 e i cui lavori dovrebbero partire entro fine anno.

Tassa di soggiorno a Firenze: esenzioni e costo dal 1° aprile 2023

Dal 1° aprile 2023 aumenta la tassa di soggiorno a Firenze, con il Comune che ha introdotto però nel regolamento dell’imposta maggiori esenzioni al pagamento di questo “extra-costo” per i turisti. Si va dai 3,50 euro a notte per gli hotel a una stella e i campeggi, fino agli 8 euro dei 5 stelle. Palazzo Vecchio ha così sfruttato l’articolo 787 della manovra finanziaria del governo Meloni, che dà la possibilità di prevedere un’imposta di soggiorno più cara nelle città con presenze turistiche che superino di venti volte il numero dei residenti. Le novità sulle eccezioni sono state introdotte con una delibera dell’assessore Giovanni Bettarini.

Tassa di soggiorno a Firenze nel 2023: chi paga e a quanto ammonta il costo per persona

A Firenze le nuove tariffe della tassa di soggiorno scattano dal 1° aprile 2023: il maggiore rincaro dell’imposta è per gli hotel da 3 stele in su e per l’extralberghiero, come bed and breakfast e Airbnb. Queste due categorie passano da 4,50 euro a 6 euro e da 4 a 5,50 euro. Il pagamento è dovuto da parte di tutti coloro che alloggiano in città in strutture ricettive (compresi gli appartamenti in affitto) per le prime 7 notti di permanenza (i bambini sotto i 12 anni non pagano la tassa di soggiorno, i dettagli sulle altre esenzioni 2023 nel capitolo successivo). Ecco la tabella dei nuovi prezzi, approvati dalla giunta comunale:

  • 3,50 euro tassa di soggiorno per gli alberghi e agriturismo a 1 stella e per i campeggi di Firenze
    (finora era 3 euro)
  • 4 euro tassa di soggiorno per gli ostelli della gioventù e per le case per ferie
  • 4,50 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 2 stelle di Firenze
    (finora era 4 euro)
  • 6 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 3 stelle
    (finora era 4,50 euro)
  • 7 euro tassa di soggiorno per gli alberghi, gli agriturismo e i residence a 4 stelle
    (finora era 4,90 euro)
  • 8 euro tassa di soggiorno per gli alberghi e gli agriuturismo a 5 stelle
    (finora era 5 euro)
  • 5,50 euro per l’extra alberghiero e le locazioni turistiche a Firenze, ad esempio Airbnb e Bed and Breakfast (B&B)
    (finora era 4 euro)
  • 7 euro per le residenze d’epoca

Chi non paga la tassa di soggiorno a Firenze: le esenzioni

Dal 1° aprile 2023 aumentano le tariffe ma crescono anche le esenzioni al pagamento della tassa di soggiorno a Firenze, secondo quanto previsto dal nuovo regolamento. In particolare non pagano i portatori di handicap a cui si aggiungono adesso gli accompagnatori. Niente imposta per i dipendenti che soggiornano per lavoro in città per più di 7 giorni (anche se non consecutivi): saranno tenuti al pagamento della tassa di soggiorno per un massimo di 7 giorni l’anno. “Le modifiche introdotte sono state richieste durante gli incontri con gli operatori del settore per chi soggiorna in città per lavoro e per gli accompagnatori delle persone con handicap, scelte importanti che rivendichiamo”, ha spiegato l’assessore al bilancio Bettarini.

Ecco la lista aggiornata delle esenzioni dalla tassa di soggiorno dal 1° aprile 2023 a Firenze:

  • portatori di handicap e accompagnatori
  • lavoratori dipendenti che soggiornano in città per più di 7 giorni in un anno (anche non consecutivi)
  • dipendenti delle strutture ricettive che soggiornano in città per lavoro
  • bambini sotto i 12 anni
  • persone che assistono i ricoverati presso le strutture sanitarie (massimo due persone per paziente)
  • pazienti in day hospital
  • studenti iscritti all’università di Firenze
  • forze dell’ordine, vigili del fuoco e addetti di protezione civile che dormono in città per servizio

Per non pagare la tassa di soggiorno e godere dell’esenzione è necessario compilare il modulo pdf messo a disposizione sul sito del Comune di Firenze che va consegnato al gestore della struttura ricettiva. Inoltre è prevista una riduzione del 50% dell’imposta per le gite scolastiche delle medie e superiori e per gli sportivi con meno di 16 anni che partecipano a iniziative o tornei organizzati in collaborazione con il Comune di Firenze.

Il confronto con le altre città d’arte

Il nuovo regolamento sulla tassa di soggiorno è stato approvato dal Consiglio comunale di Firenze il 27 marzo 2023. L’incremento è stato fortemente criticato nelle settimane scorse dalle associazioni di categoria Assohotel Confesercenti, Aia Federalberghi e Confindustria sezione industria alberghiera Firenze, secondo cui questo ritocco al rialzo delle tariffe fa di Firenze la città più cara d’ItaliaVenezia, dicono le associazioni di categoria, arriva fino a un massimo di 5 euro di imposta (con importi minori in bassa stagione e modulati in base alla zona dove si trovano gli hotel); a Roma i turisti pagano 7 euro per i 5 stelle e 6 euro per i quattro stelle, mentre per i tre stelle si scende a 4 euro, che diventano 3 euro per gli una e due stelle.

Secondo le imprese del comparto alberghiero la decisione del Comune di Firenze influenzerà le dinamiche dei prezzi, spingendo i turisti, soprattutto le comitive, verso soluzioni più economiche, anche di pochi euro. Inoltre c’è la concorrenza dei comuni dell’area metropolitana, dove l’imposta è nettamente inferiore. Da parte sua l’amministrazione comunale ha risposto che con l’imposta di soggiorno, che è a totale carico dei turisti, saranno recuperate risorse per i servizi, senza gravare sui cittadini.

Stadio Franchi di Firenze: a rischio i 55 milioni del Pnrr

Sul Franchi, lo stadio di Firenze, ci sono ostacoli col Pnrr. Circa 55 milioni dei 200 complessivi (oltretutto senza il ricalcolo dell’adeguamento dei prezzi), dunque più di un quarto, sono sotto la lente di ingrandimento della Commissione europea. Quelle risorse arrivano da un contributo del ministero dell’Interno attraverso i piani urbani integrati e la Ue ha chiesto ulteriori specifiche in modo da valutare l’ammissibilità del finanziamento. C’è un mese di tempo.

Pnrr e problemi: non solo lo stadio Firenze

Non c’è solo lo stadio di Firenze a essere interessato dal Pnrr e da accertamenti della Commissione europea. C’è infatti il “Bosco dello sport” di Venezia e in questo caso la cifra su cui servono approfondimenti tocca i 90 milioni di euro. Più di Firenze dunque. Da Palazzo Vecchio si parla di fiducia affinché tutto vada bene. Nel frattempo il sindaco Dario Nardella ha parlato col ministro per gli affari europei Raffaele Fitto, con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e con il presidente di Anci Antonio Decaro per cercare di trovare soluzioni. Firenze, Venezia e il governo insieme in modo da risolvere il problema.

“Dietrofront immotivato”

Proprio Decaro è stato duro nel commentare la comunicazione della Commissione europea. Ha parlato di un dietrofront grave e immotivato. “Se si definanziano progetti come questi peraltro con gare aperte e aggiudicazioni in corso, i sindaci non potranno restare in silenzio: non esiteremo a difendere queste scelte”. È ovvio che se a Firenze qualcosa dovesse andare male, anche il Comune sarebbe in difficoltà visto che quei 55 milioni sotto la lente d’ingrandimento sono necessari per portare a termine il progetto. Magari scatterebbero compensazioni ma nessuno da Palazzo Vecchio vuole pensare a questa ipotesi. E neanche i tifosi della Fiorentina che sognano il nuovo impianto e intanto si dividono su dove la squadra dovrà andare a giocare durante i cantieri. Tra le ultime idee circolate anche uno stadio provvisorio per i viola alla scuola marescialli carabinieri di Castello durante i due anni in cui l’Artemio Franchi sarà inagibile per i lavori. Sempre che tutto vada bene.

 

Forward, il progetto di Flo che aiuta le donne a costruire il futuro

Si chiama Forward e sta per Fashion, Craft and Design for Women Empowerment il progetto nato a Firenze che mette al centro le donne. Un programma nato dalla lungimiranza dalle imprenditrici fiorentine che animano la cooperativa Flo concept, realtà che da anni si fa promotrice di un nuovo concetto di impresa di moda che, senza sacrificare lo stile e la qualità del prodotto, inserisce donne provenienti da situazioni di disagio e difficoltà, aiutandole a “imparare un mestiere”.

Flo concept, che quest’anno compie 13 anni di vita, è la capofila di Forward, progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dell’educazione per adulti Erasmus +, e da sempre fa dialogare lo stile e la creatività con l’inclusività, la sostenibilità e l’economia.

Flo e non solo: insieme per il futuro delle donne

Insieme a Flo, hanno aderito al progetto Forward FISM, agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana, in Romania l’organizzazione TON (The Open Network for Community Development) e in Portogallo, Design Foundation for Woman and Crafts in collaborazione con Terrafoundation e Experimenta design creando una rete virtuosa internazionale.

L’obiettivo è semplice quanto ambizioso, migliorare la qualità delle opportunità di apprendimento a disposizione di 10 donne in situazioni di svantaggio. Come? Generando un’offerta educativa flessibile e focalizzata su ciascuna di loro. In soldoni viene loro proposto un percorso formativo gratuito, sviluppato per offrire l’opportunità di acquisire nuove competenze. L’obiettivo del programma è quello di contribuire a colmare le lacune nella loro educazione, migliorare la loro imprenditorialità e, di conseguenza, il loro possibile accesso al mercato del lavoro.

Flo concept forward donne Funaro
Un momento della presentazione del progetto FORWARD, a cui ha partecipato anche l’assessore all’educazione, welfare e immigrazione del Comune di Firenze Sara Funaro.

A Firenze sono dieci le donne, tra i 25 ai 65 anni di età, a cui è stata la data possibilità di partecipare. Italiane e straniere, hanno potuto scegliere se seguire un corso in sartoria nel laboratorio della cooperativa Flo concept, avvicinandoci all’arte del cucito, o nel negozio di Lungarno Corsini, facendo formazione per addette alle vendite.

“Siamo partite dalle basi – spiega Elisabetta Renzoni, presidente di Flo concept -: che cos’è la moda, i colori, gli stili, le categorie merceologiche, le tipologie di tessuto e di manifattura. E ancora, che cos’è una cucitura alla francese, i macchinari, gli strumenti da utilizzare in sartoria. E poi, per chi invece ha scelto il percorso in negozio, come si sta al pubblico, il rapporto col cliente, la cassa, il magazzino. Insomma, un po’ di tutto, a partire dall’abc”.

Forward, progetto pilota da esportare in Europa

Il corso, che è durato circa 4 mesi e si conclude a fine marzo 2023 ha come obiettivo quello di creare un modello di corso sperimentato in modo che altre realtà europee possano prenderlo come punto di riferimento. “Il nostro primo scopo è creare un valore aggiunto per queste donne, che però vanno accompagnate lungo il percorso – continua Elisabetta -. E da questo punto di vista la flessibilità e la disponibilità a parlare è fondamentale. Non dobbiamo dimenticare che per loro, partecipare a un’iniziativa del genere è una grande occasione per uscire di casa. E uscire di casa è il primo passo verso l’indipendenza”.

 

Tariffe Tari a Firenze per il 2023, via libera dal Consiglio comunale

Il Consiglio comunale di Firenze ha approvato le tariffe Tari 2023. Secondo le opposizioni, come Fratelli d’Italia, l’aumento “è dell’11,5%”. L’imposta sui rifiuti ha avuto il via libera dell’aula, la delibera – che era stata approvata in giunta – è stata portata in aula dall’assessore al bilancio Giovanni Bettarini. L’atto è propedeutico proprio all’approvazione della delibera sul bilancio, in programma il 29 marzo.

La Tari 2023 a Firenze

La Tari 2023 a Firenze, aveva spiegato il Comune in sede di approvazione in giunta, “subirà l’incremento deciso con l’approvazione del piano economico finanziario dell’Ato rifiuti”. E tale incremento ha portato diversi malumori. Per Alessandro Draghi e Jacopo Cellai di Fdi “il piano ‘Firenze città circolare’ ha fallito e il porta a porta si è rivelato inadeguato e molto dispendioso”. Per i fiorentini, sempre secondo Fdi, il costo di Alia per i fiorentini è “da 107 a 119 milioni”.

Il consigliere del gruppo centro Emanuele Cocollini sulla Tari a Firenze per il 2023 ha fatto un po’ di calcoli. Secondo Cocollini si tratta “di un aumento di 200 euro per le imprese e di 20 euro per le famiglie, solo nell’ultimo anno”. Le imprese, sempre secondo Cocollini, “passano da una media di 2.717 euro annue nel 2022 a 2.916 nel 2023; per le famiglie non va certo meglio: si passa da una media di 181 euro nel 2022 a 199 nel 2023. L’aumento complessivo è di 11 milioni di euro”.

Aumenti per la tassa di soggiorno

Oltre alla Tari a Firenze per il 2023 in aula si è votato anche il nuovo regolamento sulla tassa di soggiorno a Firenze: la delibera è passata e ci saranno alcune esenzioni nuove, tra cui quella per chi accompagna i portatori di handicap e per chi soggiorna per lavoro in città oltre i sette giorni anche se non consecutivi.

Le polemiche in aula però si sono concentrate sull’aumento dell’imposta, che scatterà dal 1 aprile. Le nuove tariffe della tassa di soggiorno a Firenze, in vigore appunto dal 1 aprile, arriveranno fino a 8 euro a notte – a persona – per gli hotel 5 stelle (oggi è 5 euro), con 5,50 euro per l’extra-alberghiero (oggi è 3 euro) e 7 euro per le residenze d’epoca.

Cresce l’attesa per MIDA, l’87° Mostra Internazionale dell’Artigianato, alla Fortezza da Basso dal 25 aprile al primo maggio

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Tutto è pronto per MIDA, la Mostra Internazionale dell’Artigianato, organizzata da Firenze Fiera in collaborazione con le principali istituzioni e associazioni di categoria, che si svolgerà alla Fortezza da Basso dal 25 aprile al primo maggio.

Una mostra che rappresenta da sempre un evento irrinunciabile per tanti appassionati del ‘saper fare’, un viaggio entusiasmante alle radici della creatività con un’infinita varietà di creazioni e prodotti che strizzano l’occhio all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità, presentati in Fortezza da tanti espositori provenienti da ogni angolo d’Italia e da vari paesi del mondo, da sempre attrazione ‘vitale’ per il pubblico in visita alla fiera.

Nell’edizione 87 anche ABITA

L’edizione n. 87 si svolgerà in contemporanea con ABITA, l’evento sul ‘pianeta’ casa a 360° che offrirà soluzioni innovative nel settore dell’arredamento, della bioedilizia, del design, del verde. ABITA è organizzata da Sicrea in collaborazione con Confartigianato Firenze, Confesercenti Firenze e CNA Firenze.

Occasione ghiotta per il pubblico che potrà visitare entrambe le mostre con lo stesso biglietto d’ingresso incontrando espositori, tecnici ed esperti dei vari settori, per un’offerta sempre più completa ed esaustiva, un appuntamento da non perdere per chi desideri trascorrere una giornata intera all’interno di una Fortezza storica, in mezzo ad un’ampia campionatura di proposte fra antichi saperi e l’artigianato 4.0.

Numerose le imprese artigiane, i designer, i progettisti, i giovani maker che saranno presenti in fiera riconfermando la forza attrattiva di MIDA per il lancio dell’artigianato del futuro. Saranno ancora una volta loro i veri protagonisti che si riprenderanno la scena In Fortezza presentando su una superficie espositiva di oltre 25mila metri quadrati, ad un pubblico di appassionati e di operatori qualificati (+ di 56.500 i visitatori dell’edizione 2022), non solo alchimie e segreti di bottega ma anche pezzi unici esclusivi e ipertecnologici. Parole d’ordine: creatività, bellezza, innovazione per un futuro del ‘fatto a mano’ sempre più green e sostenibile, attrattivo e al passo con i tempi.

Il palinsesto dell’edizione 2023

Ricco il palinsesto degli eventi in programma con mostre, convegni, workshop, laboratori didattici e lavorazioni in diretta e la partecipazione attiva della community artigiana globale.

Alla Sala della Volta andrà in scena UP TO THE CRAFT – Percorsi generativi. La mostra è promossa da Fondazione CR Firenze e curata dal suo soggetto strumentale Associazione OMA –Osservatorio dei Mestieri d’Arte insieme all’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Architettura. La selezione raccoglie percorsi generativi di artigiani, artisti, designer e imprenditori ma anche progetti dall’alto valore inclusivo e sociale e prototipi di studenti universitari che si esercitano sull’ibridazione tra artigianato e design secondo le logiche del riuso e riciclo. Uno scambio di contenuti che consente all’artigiano di innovare i modelli e conoscere le nuove tendenze di recupero di materiali realizzati secondo i metodi e gli strumenti del material tinkering favorendo l’economia circolare. A fianco deli manufatti più tradizionali, in mostra sono esposte le sperimentazioni degli studenti del corso di laurea triennale in Product, Interior, Communication and Eco-Social Design all’interno del seminario MaterialsXdesign del Dipartimento di Architettura di Firenze e si pongono come proposta d’innovazione all’intersezione tra design e artigianato, con un focus particolare sui materiali Do It Yourself. Le sperimentazioni si inseriscono all’interno della cornice di senso della sostenibilità e mettono il materiale al centro del progetto. Alla Palazzina Lorenese, dal 25 aprile e per tutta la durata di MIDA 2023, è in programma su prenotazione un ricco calendario di laboratori gratuiti a carattere pratico-interattivo rivolti a bambini e ragazzi tra i 6 e gli 11 anni (per iscrizioni: https://www.osservatoriomestieridarte.it/apprendisti-di-bottega/)

Wo-Men at Work, Artisti e Artigiani di Toscana è la mostra fotografica di un professionista nel campo della comunicazione audiovisiva, Stefano Lupi che alla Sala dell’Arco realizza questa iniziativa come un omaggio a tutta la Toscana. Un documento d’autore che racconta la passione, l’arte, il genio, la storia e la creatività di tutto un territorio, la laboriosità della sua gente, la storia che l’ha fatta grande e l’ha resa unica nei secoli, col solo scopo di portare alla luce il lavoro di uomini e donne spesso non conosciuti, ma che costituiscono il motore e le eccellenze di una regione e di un paese. Protagonisti artisti e artigiani doc che con i loro volti e all’interno dei loro atelier e botteghe, raccontano cento storie vissute che meritano di essere portate alla luce per non andare perdute.

Per sancire ancora una volta lo stretto connubio fra arte, artigianato e collezionismo, sulla scìa del successo della mostra Officina Bardini svoltasi al Museo Bardini, verrà allestita alla Sala Ottagonale, Officina Bardini in Fortezza, organizzata dal Comune di Firenze con MUS.E, dalla Direzione Regionale Musei della Toscana e dall’Università degli Studi di Firenze. La mostra sarà visitabile in forma guidata ogni 30 minuti: a tutti coloro che prenoteranno la visita sarà riservato il biglietto online ridotto MIDA a €6 (prenotazione obbligatoria: [email protected] 055-2768224).

L’intento della mostra è quello di illustrare, nelle sue varie fasi, la metodologia di lavoro e il complesso sistema artigianale e al contempo imprenditoriale messo in atto dai Bardini attraverso il dialogo suggestivo fra alcune opere del Museo omonimo e un significativo nucleo di documenti, fotografie, manufatti e strumenti di lavoro (colori, scalpelli, sgorbie, ecc.) conservati nel vicinissimo Palazzo Mozzi Bardini.

Forte del successo dell’edizione scorsa, la Scuola Le Arti Orafe (LAO) allestirà alla Polveriera la mostra Formazione e oreficeria contemporanea – Gioielli e moda, un’area interamente dedicata alla formazione orafa con la presentazione dei lavori realizzati da studenti e docenti LAO e ampi spazi per dimostrazioni dal vivo. Sarà anche presentato il risultato di un progetto di collaborazione con Accademia Italiana, con abiti concepiti da studenti di AI e gioielli appositamente realizzati da allievi LAO.

Sul fronte del ‘gusto’ al piano attico del padiglione Spadolini verrà allestito uno spazio Show Cooking a cura di Unicoop Firenze il 29, 30 aprile e 1 maggio con degustazione gratuita ed eventi e per conto dell’Associazione Cuochi della Toscana nei restanti giorni di svolgimento della fiera (25,26,27 e 28 aprile).

Informazioni utili

Orario di apertura: 25-29-30 aprile e 1° maggio: 10.00/22.00 – 26-27-28 aprile: 10.00/20.00
Ristorazione all’aperto: aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00 (con ingresso gratuito nei giorni 26-27-28 aprile dalle 20.00 alle 22.00).
Biglietto d’ingresso: Intero: € 7,00
Ridotto: Soci UNICOOP.FI e Associati CNA e CONFARTIGIANATO (valido nei giorni 26,27 e 28 aprile): € 5,00

INFO: www.mostrartigianato.it