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Sciopero di treni e autobus l’8 marzo 2023 a Firenze e in Toscana

Sono previsti disagi a causa dello sciopero indetto oggi, 8 marzo 2023, anche in Toscana per treni e autobus, nell’ambito di una mobilitazione nazionale che interessa tutti i settori (la tramvia di Firenze invece circola regolarmente). Dai mezzi pubblici alla scuola, dai servizi fino ai musei. Lo sciopero generale è stato proclamato dai sindacati di base Usb, Cub, Cobas e Sgb in occasione della giornata internazionale della donna. A Firenze si preannuncia una giornata caotica sul fronte del traffico, visti anche i lavori della tramvia tra la Fortezza da Basso e piazza della Libertà. Vediamo tutti i dettagli della mobilitazione.

Lo sciopero dei treni in Toscana tra il 7 e l’8 marzo 2023: gli orari

Lo sciopero dei treni dell’8 marzo riguarda anche la Toscana: l’agitazione del personale del gruppo Fs italiane è partito alle 21 del 7 marzo e prosegue per 24 ore, fino alle 21 di oggi. I treni a lunga percorrenza, come per esempio l’Alta velocità, non subiranno modifiche. Al contrario, i treni regionali potranno subire variazioni, anche prima dell’inizio e dopo la fine dello sciopero, comunica Trenitalia, ma è importante precisare che saranno assicurati i servizi essenziali con i consueti orari: le fasce di garanzia in cui circolano i convogli vanno dalle ore 6 alle ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21.

Per informazioni e aggiornamenti è possibile consultare la sezione Infomobilità sul sito di Trenitalia oppure chiamare il call center al numero 800 89 20 21. Sul sito di Trenitalia si trova la lista dei treni garantiti in caso di sciopero.

Lo sciopero degli autobus in Toscana per l’8 marzo. Ok la tramvia di Firenze

Lo sciopero in Toscana dell’8 marzo non è solo dei treni ma riguarda anche i bus, mentre non sono state annunciate modifiche al servizio della tramvia di Firenze. Per gli autobus, come riporta una nota di Autolinee Toscane, il servizio sarà garantito in due fasce orarie, che saranno uguali per tutta la regione. Si tratta della fascia tra le 4.15 e le 8.14 e di quella tra le 12.30 e le 14.29: in questi orari i mezzi pubblici circoleranno, anche a Firenze (ex Ataf e Li-nea), mentre nell’altra parte della giornata la regolarità delle corse dipenderà dalla percentuale di adesione allo sciopero.

Autolinee Toscane ha comunicato che l’anno scorso, in occasione della mobilitazione indetta da Cobas e Cub per la giornata internazionale della donna, il 15,51% dei dipendenti partecipò alla protesta. L’agitazione coinvolgerà sia il personale viaggiante che gli impiegati, compresi quelli delle biglietterie: per operai e impiegati lo sciopero è previsto per l’intero turno di lavoro. Per info è attivo il numero verde 800142424 oppure è possibile consultare sito www.at-bus.it.

Non c’è solo lo sciopero: a Firenze 14 linee di autobus ( le linee 1, 6, 11, 14, 17, 23, 31, 32, 36, 37, C1, C2, C3, C4) saranno deviate a causa di due manifestazioni previste in centro per l’8 marzo. Il primo corteo, che riguarda gli studenti, si svolgerà tra le 10 e le 13, con partenza da piazza D’Azeglio e arrivo in piazza Santissima Annunziata. La seconda manifestazione, organizzata da “Non una di meno” in occasione della festa della donna 2023 partirà dalle 15.30 da piazza Santissima Annunziata e arriverà intorno alle 18 in Santo Spirito.

I motivi dello sciopero generale

L’agitazione è stata indetta da Usb, Cub, Cobas, Sgb, e Us. Tra motivi dello sciopero generale il peggioramento della condizione generale di vita delle donne in ambito sociale, familiare, culturale. Le rivendicazioni che hanno portato allo sciopero generale dell’8 marzo riguardano ad esempio “salute e sicurezza, parità salariale, mancanza di servizi pubblici e gratuiti, tagli alle risorse per la scuola pubblica, sanità pubblica, violenza sulle donne e femminicidi, attacco al diritto di libera scelta in tema di maternità o aborto”.

Lo sciopero è generale e, viene sottolineato, “contro il governo Meloni”: riguarderà anche lavoratori del settore pubblico e privato. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, quello dell’8 marzo è solo l’ultimo di uno lunga lista: lo scorso 17 febbraio Cobas e Usb hanno organizzato una mobilitazione per il personale degli autobus, mentre il 13 gennaio a protestare erano stati gli addetti agli impianti di manutenzione dei treni di FS, con ricadute sulla circolazione dei convogli.

 

Festa della donna 2023 a Firenze: gli eventi dell’8 marzo, dal corteo ai musei

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Eventi nei musei 2023, spettacoli a teatro, incontri nelle librerie, ma anche una manifestazione e un corteo in centro: Firenze si prepara all’8 marzo 2023, con un programma di iniziative per la festa della donna. Ricordiamo che in occasione di questa giornata internazionale, i sindacati di base Cobas, Cub, Usb e Sgb hanno indetto uno sciopero generale che riguarda anche i mezzi pubblici e i settori pubblici e privati. Tra le motivazioni della protesta anche il peggioramento delle condizioni di vita delle donne.

Manifestazione a Firenze l’8 marzo 2023: corteo da piazza SS Annunziata

“Lotto marzo”. Con questo slogan per la festa della donna 2023 il movimento “Non una di meno” di Firenze ha organizzato lo sciopero transfemminista, una manifestazione di protesta con concentramento in piazza Santissima Annunziata. La mobilitazione, che si è svolta anche l’anno scorso, si svolge ormai da 7 anni. “Scioperiamo dal lavoro dentro e fuori casa, dai ruoli di genere e da tutti i ruoli che ci vengono imposti, dai consumi”, spiegano le organizzatrici (sulla pagina Facebook si possono leggere tutte le motivazioni).

L’appuntamento è alle ore 15 dell’8 marzo in piazza Santissima Annunziata con interventi e performance, poi alle 15.30 il corteo partirà alle ore 17 per snodarsi lungo le vie del centro di Firenze e la manifestazione si concluderà in piazza Santo Spirito. Questo il percorso nel dettaglio: Via Cesare Battisti, Piazza San Marco, Via Cavour, Via dei Gori, Via del Canto dei Nelli, Piazza Madonna degli Aldobrandini, Via dei Conti, Via Cerretani, Via Panzani, Via dei Banchi, Piazza Santa Maria Novella, Via dei Fossi, Piazza Goldoni, Lungarno Corsini, Ponte Santa Trinita, Via Maggio, Via Michelozzi, Piazza Santo Spirito. La conclusione è prevista intono alle 18.30. Il movimento “Non una di meno” ha chiesto di portare in piazza solo striscioni dedicati al tema e non bandiere di partiti o categorie.

Cosa fare a Firenze per la festa della donna 2023: musei gratis l’8 marzo

Una città d’arte come Firenze celebra la festa della donna aprendo i suoi musei a ingresso gratuito. Nei luoghi d’arte statali e in 4 musei civici, dagli Uffizi a Boboli da Palazzo Vecchio al complesso di Santa Maria Novella, l’8 marzo le donne non pagano il biglietto di entrata. Per tutti sono poi previsti eventi speciali come visite guidate gratuite (comprese nel presso dell’entrata, se non si ha diritto all’ingresso omaggio), incontri e conferenze. In questo articolo gli orari e tutti i musei aperti gratis per la festa della donna 2023.

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Visite guidate al Museo Stibbert e a Villa La Quiete

Uscendo dal centro di Firenze, segnaliamo altri due eventi legati all’arte e alla festa della donna. Il Museo Stibbert (zona Rifredi), famoso per la sua collezione di armi a armature antiche, per tutta la settimana dell’8 marzo propone all’interno delle sale giapponesi un percorso tematico dedicato alle “Donne d’oriente. Imperatrici, spose e guerriere“, raccontando storie di potere, coraggio e vita quotidiana grazie agli oggetti in mostra. Prenotazione obbligatoria (055475520 [email protected]), ingresso e visita gratis per tutte le donne.

Sulle colline di Castello invece Villa La Quiete torna a esporre, dopo il restauro, la lunetta della pittrice Ortensia Fedeli raffigurante “Sant’Agata portata in cielo dagli Angeli”, scoperta nei depositi dell’antica dimora. Secondo la storica dell’arte Donatella Pegazzano si tratta dell’unico dipinto finora noto di una pittrice fiorentina del Seicento. Per conoscere da vicino questa opera, l’8 marzo 2023 dalle ore 15.30 il Sistema museale di ateneo dell’Università di Firenze, che gestisce Villa La Quiete, organizza visite guidate con ingresso gratuito e senza prenotazione.

Festa della donna a Firenze: eventi a cinema e a teatro l’8 marzo 2023

Passando al grande schermo, al Cinema La Compagnia di Firenze torna in sala l’8 marzo #Maimute con il talk a ingresso gratuito “L’amore come ultima battaglia” (dalle 19 con Karen Ricci e Elisa Cuter), seguito alle ore 20.30 dalla proiezione del corto “L’ultimo spegne la luce” di Tommaso Sant’ambrogio, in collaborazione con Sentiero Film Factory, e di “Medusa” di Anita Rocha da Silveira. Entrambi i film sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

Il Teatro Niccolini dalle ore 20 ospita “Vestali del silenzio. Le Donne e la loro voce” una serata a ingresso gratuito che porta sul palco suoni, immagini, parole insieme alle studentesse del Conservatorio Cherubini che danno voce alle eroine di Maria Callas, nel centenario della nascita del soprano. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. L’iniziativa è organizzata dal Conservatorio Luigi Cherubini, in collaborazione con il CUG,
Comitato Unico di Garanzia dell’Università degli Studi di Firenze e la Fondazione Careggi
Onlus.

Al Teatro di Fiesole va in scena invece una serata di informazione e sensibilizzazione organizzata dal Centro antiviolenza Artemisia con il contributo di Fondazione CR Firenze, per sostenere donne e minori nei percorsi di uscita dalla violenza. Alle 19 talk di apertura, alle ore 20 apericena e alle ore 21 lo spettacolo teatrale comico dal titolo “Sante Donnacce!” di e con Maria Cassi, accompagnata da Leonardo Brizzi al pianoforte. Per prenotazioni e informazioni: [email protected]

L’Hard Rock Cafe celebra le grandi voci femminili

In occasione del mese internazionale delle donne (International Womens Month 2023) l’Hard Rock Cafe di Firenze dedica 3 serate speciali a questo tema: in particolare, l’8 marzo alle 21.00 propone l’Italian Women Tribute, il primo rock show esistente in Italia dedicato alle più grandi voci femminili italiane interpretato da una band tutta al femminile. La formazione acustica è composta da: Michela Ronzoni (voce), Elisa Bernazzani (chitarra acustica e cori), Viola Cioppa Fai (percussioni e cori). Prenotazioni online.

Fino al 31 marzo l’Hard Rock Cafe in tutto il mondo promuove una raccolta fondi dedicata quest’anno alla salute della donna, in partnership con l’associazione internazionale Women Who Rock (WWR). Per sostenere la campagna a Firenze saranno in vendita t-shirt in edizione limitata con il motto “Rock Women’s Health” e tre speciali drink.

Presentazione e social knit al Libraccio

Chiudiamo questa guida su cosa fare a Firenze l’8 marzo per la festa della donna 2023 con gli eventi organizzati dalla libreria Libraccio di via de’ Cerretani. Dalle ore 17.00 un pomeriggio di iniziative: la presenza del “social knit“, ossia il laboratorio di uncinetto per creare manufatti in favore della raccolta fondi per il centro antiviolenza Artemisia; la mostra d’arte della pittrice Silvia Calonaci “Le stagioni delle donne”; infine la presentazione del libro di racconti “E ovunque donne che parlano la mia stessa lingua edizioni” (Vita Activa) di Silvia Meacci. Dialoga con l’autrice Francesca Tofanari.

Musei gratis a Firenze l’8 marzo 2023 per la festa della donna

Una festa della donna tra i grandi capolavori dell’arte e con visite guidate tematiche (a costo zero). Mercoledì 8 marzo 2023, i musei di Firenze saranno gratis per tutte le donne, dagli Uffizi al Bargello, fino alla Galleria dell’Accademia. In alcuni luoghi d’arte sono anche in programma iniziative per celebrare in modo diverso questa giornata internazionale.

I musei gratis a Firenze per l’8 marzo 2023

Grazie all’iniziativa promossa a livello nazionale dal Ministero della Cultura, anche a Firenze tutti i musei statali saranno a ingresso gratuito per le donne nella giornata della loro festa, ecco gli orari e quali luoghi sono aperti l’8 marzo:

  • Galleria degli Uffizi dalle ore 8.15 alle 18.30
  • Palazzo Pitti dalle 8.15 alle 18.30
  • Giardino di Boboli dalle 8.15 alle 17.30
  • Museo del Bargello dalle 08.15 alle 13.50
  • Cappelle Medicee dalle 08.15 alle 18.50
  • Palazzo Davanzati dalle 08.15 alle 13.50
  • Galleria dell’Accademia dalle 8.15 alle 18.50
  • Museo di San Marco – dalle 8.15 alle 13.50
  • Museo Archeologico Nazionale di Firenze – dalle 8.30 alle 14.00
  • Museo dell’Opificio delle Pietre Dure dalle ore 8.15 alle ore 14.00

Come successo per la scorsa festa della donna, il Comune di Firenze ha annunciato anche l’apertura gratuita di 4 musei civici per tutte le donne nella giornata dell’8 marzo, ecco i luoghi e gli orari:

  • Museo di Palazzo Vecchio – dalle ore 9.00 alle 19.00, compresa la mostra Giacometti – Fontana. La ricerca dell’assoluto
  • Torre di Arnolfo – dalle 9.00 alle 17.00 (in caso di pioggia è accessibile solo il camminamento di ronda)
  • Complesso di Santa Maria Novella – dalle 9.30 alle 17.30
  • Museo Novecento – dalle 11.00 alle 20.00, compresa la mostra Lucio Fontana. L’origine du monde 

L’ultimo ingresso è un’ora prima della chiusura.

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Gli affreschi di Andrea Bonaiuti, nel cappellone degli spagnoli di Santa Maria Novella

Gli eventi speciali nei musei fiorentini per la festa della donna

Accanto all’apertura gratis per le donne, i musei statali di Firenze proporranno anche eventi speciali (per tutti) durante la giornata dell’8 marzo. Il Museo del Bargello propone la visita guidata tematica gratuita “La nobildonna e i pegni d’amore” (ore 10 e 12), che – partendo dalla spiegazione de La Dama col Mazzolino di Andrea del Verrocchio accompagnerà le visitatrici e i visitatori in un percorso attraverso una serie di oggetti legati alla figura della nobildonna nel Rinascimento.

Nella Cappelle medicee tour focalizzati su Eleonora di Toledo (ore 11.00, 12.00, 16.00, 17.00), mentre a Palazzo Davanzati sarà possibile partecipare a quattro percorsi tematici (ore 9.15 – 10.15 – 11.15 – 12.15): l’emancipazione della donna in ambito domestico grazie ai tanti merletti conservati nel museo; amore cortese e intrighi sentimentali con “La Castellana di Vergy: virtù e vizi” partendo dalle camere da letto affrescate; il racconto della leggenda di Tristano e Isotta partendo dalle storie ricamate sulla trecentesca Coperta Guicciardini; miti e storie legate alle donne rappresentate all’interno del Palazzo.

Il Museo archeologico nazionale di Firenze organizza tre visite gratuite a cura  del direttore e delle due delle curatrici delle sezioni etrusca e egizia: alle 10 si parla di miti e storie di donne nel mondo classico; alle 11 della vita delle donne al tempo degli antichi Etruschi; infine alle 12.00 dei volti femminili nel museo egizio. Gli Uffizi, oltre a essere aperti gratis per le donne l’8 marzo, propongono alle 17 nell’auditorium Vasari la conferenza “Donne elettroniche. La nascita dell’arte digitale nel lavoro di Lynn Hersham Leeson e Rebecca Allen”, tenuta da Ilaria Bonacossa, direttrice del Museo dell’Arte Digitale di Milano. Spazio alla solidarietà invece alla Galleria dell’Accademia, che ospita dalle 9 alle 17.30 i volontari di Corri la Vita per raccogliere donazioni. Qui gli altri eventi per la festa della donna 2023 a Firenze.

Anche nei musei di Firenze potrebbero verificarsi disagi a seguito dello sciopero generale indetto dai sindacati di base per l’8 marzo.

Perché via Tornabuoni si chiama così?

Perché via Tornabuoni si chiama così? La risposta pare semplice. Palazzo Tornabuoni segna la toponomastica di una delle strade del centro di Firenze più famose e luccicanti. Tuttavia, è possibile approfondire. Gli antenati della famiglia portarono un nome diverso, Tornaquinci. Poi Simone di Tieri di Ruggero Tornaquinci prese un nuovo stemma e fondò un nuovo casato. Le ragioni di quella scelta dipesero dalla politica fiorentina.

Gli Ordinamenti di Giustizia

Tra il 1293 e il 1295, il gonfaloniere Giano della Bella promulgò i così detti Ordinamenti di Giustizia. Nella narrazione politica dei vincitori, il Popolo punì i grandi o magnati per la loro violenza e prepotenza. Nella ricerca storica un po’ datata, il ceto mercantile stabilizzò il predominio sulla vecchia aristocrazia delle case torri. Senza dubbio, fu compilata una lista di famiglie “grandi” che avrebbe subito pesanti discriminazioni e soprattutto l’esclusione dai pubblici uffici di Firenze, ovvero dal potere politico. Secondo questa visione: bottega, banca, commercio e Fiorino d’oro prevalsero sul mondo di cavalierato, diritti feudali, guelfismo e ghibellinismo. Il che ha, se non altro, il merito di chiarire la tendenza elitaria del Popolo delle arti fiorentine. I Tornabuoni comunque ancora non c’erano.

Gli studi più recenti hanno sfumato la distinzione sociale rigida. Le famiglie di popolo potevano acquisire diritti feudali nelle campagne o l’aristocrazia antica partecipare ai commerci. Alcuni evitarono o finirono nella lista dei magnati senza una motivazione troppo chiara. Altri restano un po’ difficili da classificare. In ogni caso, i Tornaquinci erano una delle famiglie guelfe più antiche di Firenze e non ebbero scampo.

Da Tornaquinci a Tornabuoni

I grandi continuarono a influenzare la politica cittadina in diversi modi, a partire dal controllo della Parte Guelfa, ovvero il partito guelfo. Non di meno, l’esclusione dalle cariche fu un colpo duro. E alcuni non riuscirono a sopportarlo. Tanto più che i fiorentini disposero una procedura per diventare popolani. Occorreva fare richiesta, cambiare nome, stemma e attendere il pronunciamento dei consigli. Ma anche scegliere un momento favorevole o fare in modo che il passaggio risultasse utile alla corrente politica prevalente in quel momento: nel caso di Simone Tornaquininci, quella degli Albizi, impegnata contro gli Alberti. Fu infatti proprio Maso degli Albizi a sollecitare il passaggio nel Popolo di alcuni magnati che sperava lo sostenessero.

Così, diversi uomini della vecchia aristocrazia preferirono il Popolo. I Tornaquinci contavano già una lunga tradizione di smembramenti. Tra i quali, Simone rappresentò addirittura il quinto ramo ad andarsene. Vale la pena di osservare alcuni precedenti. Nel 1364, Niccolò di Ghino Tornaquinci aveva fondato i Popoleschi: una presa di posizione chiara. Nel 1380, Cipriano e Iacopo di Ghiachinotto Tornaquinci mutarono in Ghiachinotti: diversi magnati derivarono un casato popolare dal nome del padre o di un antenato. Infine il 19 novembre 1393, Simone scelse Tornabuoni: in ricordo di un’origine prestigiosa ma accompagnata da virtù.

Perché via Tornabuoni si chiama così?

Simone e i suoi discendenti non mutarono il quartiere di residenza che rimase Santa Maria Novella. E appartennero al gonfalone del Leone Bianco. Ignoriamo dove abitassero esattamente fin verso il 1466, quando iniziarono i lavori per la costruzione dell’attuale Palazzo Tornabuoni, che oggi si trova tra la via a cui dà il nome, via degli Strozzi e via dei Corsi, prima della piazzetta Antinori. Il progetto spettò all’architetto Michelozzo Michelozzi. L’allora via dei Belli Sporti, caratterizzata dai molti balconi, avrebbe finito per cambiare nome in via Tornabuoni.

I fiorentini medievali vivevano un rapporto forte con il proprio quartiere, continuamente rinnovato. I legami di vicinato erano sostegno, potere e politica. Un discendente di Simone, Giovanni, avrebbe commissionato al Ghirlandaio gli affreschi dedicati alla Vergine, di quella che sarebbe diventata la fastosa Cappella Tornabuoni, nella chiesa domenicana di Santa Maria Novella. Dove, Michelangelo Buonarroti partecipò ai lavori pittorici, da giovane assistente.

Medici e Tornabuoni

Simone non poté realizzare personalmente le ambizioni politiche, morendo pochi giorni dopo il passaggio da “superbo” magnate a cittadino “buono”. Il successo spettava ai posteri. L’ascesa culminò nel 1443, con il matrimonio tra Lucrezia di Francesco Tornabuoni e Piero di Cosimo de’ Medici (detto il Vecchio). Si trattava dei futuri genitori di Lorenzo il Magnifico. Infatti, proprio il legame con i Medici risultò decisivo perché i Tornabuoni iniziassero a sedere continuativamente negli uffici pubblici fiorentini.

Quando nel 1434, l’esilio di Cosimo il Vecchio finì (consigliamo un’app che racconta i suoi luoghi), l’adesione medicea divenne stretta. Del resto, il sistema di governo che rese i Medici signori occulti di Firenze, lasciava in piedi le istituzioni della Repubblica Fiorentina, salvo controllare le “elezioni” a beneficio di uomini di fedeltà provata, come i Tornabuoni. Cosimo e Lorenzo ricoprirono direttamente gli incarichi pubblici con discrezione e raramente, rimanendo nella forma semplici popolani. Infine, paradossalmente, lo stesso momento politico che permise la massima influenza dei Tornabuoni, inclinò verso l’abolizione degli Ordinamenti di Giustizia. Ormai, la distinzione tra magnati e popolani aveva perso senso. La partecipazione al governo dipendeva dal favore dei Medici. Senza dubbio in via Tornabuoni.

Cutaia arriva al Maggio Musicale Fiorentino come sovrintendente

Onofrio “Ninni” Cutaia arriva al Maggio Musicale Fiorentino come nuovo sovrintendente al posto del dimissionario Alexander Pereira. L’annuncio al termine del Consiglio di indirizzo che ha scelto appunto il profilo dell’attuale dirigente del ministero della Cultura. A lui un compito molto complicato visto che a giugno dovrà essere in tutti i modi approvato il bilancio 2022 dell’ente lirico. Il nome di Cutaia è stato scelto all’unanimità.

Maggio Musicale Fiorentino, chi è Cutaia

Il lavoro di Ninni Cutaia al Maggio Musicale non potrà prescindere dall’aspetto economico. Attualmente il teatro ha un buco di bilancio di 3,5 milioni nel 2022 e deve restituire circa 12 milioni al fondo di ripatrimonializzazione dello Stato a causa dell’uso fatto da Pereira. Siciliano, classe 1959, Cutaia è stato direttore dello spettacolo dal vivo dal 2015 al 2020 all’interno del ministero della Cultura diventandone poi direttore generale per la creatività.

A livello teatrale Cutaia è stato il primo direttore del Mercadante di Napoli per poi passare a direttore dell’Ente teatri italiani. Secondo indiscrezioni il ministro alla Cultura Gennario Sangiuliano potrebbe nominare Commissario proprio Cutaia, vista la situazione difficile dell’ente. L’incontro tra il sindaco Dario Nardella, che è anche presidente della Fondazione del Maggio, e Sangiuliano è in programma oggi, 7 marzo.

Pereira e il problema stipendi

L’ex sovrintendente Alexander Pereira non avrà alcuna buonuscita perché non prevista dal contratto, come ha chiarito dal vicesindaco Alessia Bettini. Quindi per lui, che si è dimesso a fine febbraio, non ci sarà neanche la possibilità di avere i soldi chiesti per il trasloco.

L’arrivo di Cutaia al Maggio Musicale Fiorentino avrà come prima puntata del nuovo corso il pagamento degli stipendi ai dipendenti, circa 300. Il 10 marzo, giorno in cui di solito arrivano i compensi, è molto vicino e in cassa non ci sono fondi. Su questo punto Nardella ha annunciato che nei prossimi giorni saranno erogati 1,2 milioni dalla Città metropolitana come contributo annuo per il teatro. Oggi, intanto, ci sarà l’assemblea dei lavoratori e si prevedono molte tensioni. Cutaia non si è preso un compito facile.

Come cambia il reddito di cittadinanza nel 2023 con il nuovo decreto

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Secondo la bozza del nuovo decreto legge lavoro il reddito di cittadinanza nel 2023 cambierà nome e si chiamerà “Mia” (sigla di “Misura di inclusione attiva“), con una stretta sui requisiti, sugli importi e sulla durata del pagamento. Una somma più leggera e per un periodo di tempo più limitato. Il governo Meloni sta studiando le modifiche al sussidio, dopo che la legge di bilancio ha già ridotto a 7 mensilità l’Rcd per le persone occupabili. Chi non viene toccato dalla modifica introdotta dalla manovra sono i nuclei familiari con disabili, con minorenni a carico oppure over 60. E proprio su queste categorie sta riflettendo l’esecutivo per le modifiche alla normativa. Al momento circa 1,1 milioni di famiglie ricevono il contributo, per un ammontare medio di 549 euro. Vediamo come cambia il reddito di cittadinanza nel 2023.

La bozza di decreto: fino a quando sarà pagato il reddito di cittadinanza nel 2023

Stando alle indiscrezioni sul nuovo decreto legge lavoro, il “vecchio” reddito di cittadinanza potrà essere richiesto fino al 31 agosto 2023 e comunque potrà essere pagato al massimo fino al termine dell’anno. Gli occupabili potranno percepirlo per un massimo di 7 mesi. Dopo questo periodo, prevede la bozza del provvedimento, il reddito di cittadinanza cambierà e verrà sostituito dalla “carta Mia” (Misura di inclusione attiva) per durare 12 mesi, contro i 18 mesi di oggi. Sono queste le ipotesi al vaglio del governo Meloni.

Il nuovo sussidio contro la povertà prevederà l’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro anche per i minorenni con almeno 16 anni, che abbiano finito la scuola dell’obbligo, se non impegnati in un percorso di studio. Potranno essere esonerati dall’obbligo i componenti delle famiglie con “carichi di cura”, ossia con figli fino ai 3 anni o con disabili gravi.

Importi, Isee e requisiti: come cambia l’Rcd con la “Misura di inclusione attiva”

Secondo le ipotesi contenute sempre nella bozza del decreto, il tetto Isee per ottenere il nuovo reddito di cittadinanza scenderà a 7.200 euro e la soglia massima del reddito familiare sarà fissata a 6.000 euro (moltiplicati per il parametro della scala di equivalenza). Dunque l’esecutivo sta pensando a diverse regole (e a differenti importi) per due diverse tipologie di beneficiari: da una parte le famiglie con over 60, minori e disabili, dall’altra i nuclei familiari di “occupabili”

  • 375 euro per un massimo di 12 mesi per gli “occupabili”, ossia chi può lavorare;
  • 500 euro per 18 mesi per le persone che non possono lavorare (over 60, minori e disabili) oppure chi ha un reddito molto basso (fino a 3mila euro annui).

Secondo la bozza, i minori saranno esclusi dalla scala di equivalenza e avranno diritto, se usufruiscono dell’assegno unico e universale, a 50 euro al mese. Previste inoltre agevolazioni per i datori di lavoro che assumeranno chi beneficia della Mia.

Quando sarà pubblicato il nuovo decreto legge sul reddito di cittadinanza e sulla Mia

Al momento, è bene specificarlo, si tratta di ipotesi perché il governo Meloni sta ancora scrivendo il decreto legge che riformerà il reddito di cittadinanza e istituirà il nuovo sussidio chiamato “Mia” a partire – presumibilmente – da settembre 2023. Il provvedimento, che conta una dozzina di articoli, dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri entro la fine di marzo. Dopodiché il testo dovrà essere bollinato e firmato dal presidente della Repubblica e infine il decreto legge sul nuovo reddito di cittadinanza sarà pubblicato sul pdf della Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore.

Entro 60 giorni dalla pubblicazione dovrà però essere convertito in legge dalla Camera e dal Senato, dove potrebbero essere introdotti dei correttivi. Insomma il percorso per cambiare il reddito di cittadinanza è solo all’inizio e non basterà un decreto legge per definire le regole dopo il 2023.

Chiuso il casello di Firenze Sud sull’A1: esenzione del pedaggio

Da oggi, lunedì 6 marzo 2023, fino alle ore 24 del 12 marzo è chiuso il casello di entrata di Firenze Sud dell’A1, l’autostrada che collega Milano con Napoli. E saranno inevitabili i disagi per chi abita in questa zona della città e vuole arrivare in autostrada per dirigersi verso la capitale. Ci sono i fatti i lavori della terza corsia nel tratto Firenze Sud-Incisa e questo ha provocato la chiusura, solo verso Roma. Buone notizie però dal punto di vista dei pedaggi: non ci saranno costi aggiuntivi perché chi dovrà percorrere la tratta Impruneta-Firenze Sud, pagherà come se si utilizzasse la stazione di Firenze Sud.

Il casello di Firenze Sud dell’A1 chiuso verso Roma: i lavori

E’ chiuso dunque il casello di Firenze Sud dell’A1, in entrata verso Roma. Questo il dettaglio dei lavori (nell’intera tratta ci sono lavori da molto tempo). Sono previste attività di riqualifica come, nello specifico, pavimentazione e sostituzione delle barriere che, per ragioni tecniche, necessitano di essere svolte in assenza di traffico. Per questo è stata decisa la chiusura.

Naturalmente questo potrà complicare i piani dal punto di vista del traffico: tutti gli aggiornamenti e i percorsi alternativi si potranno trovare su ‘My Way in onda su Sky Meteo24, in particolare sui tg di Sky, La7 e La7d. Per chi è in viaggio è consigliato ascoltare la radio, con Rtl 102.5 e Isoradio 103.3 Fm che potranno dare aggiornamenti in tempo reale. Qui la pagina di Autostrade dove si trovano gli aggiornamenti sul traffico. Naturalmente si può anche controllare i pannelli luminosi lungo l’autostrada.

L’esenzione del pedaggio per chi non può usare l’entrata di Firenze Sud

Se è chiusa la stazione di Firenze Sud sull’A1 si dovrà arrivare fino al casello di Firenze Impruneta. Da questo punto di vista è stato trovato un accordo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con le istituzioni locali: fino al 12 marzo ci saranno esenzioni, intanto in direzione nord, dove è prevista l’esenzione del pedaggio tra le stazioni di Firenze Sud e Impruneta per tutti gli utenti.

In direzione sud ci sarà l’esenzione del pedaggio del tratto Impruneta-Firenze Sud per tutti gli utenti provenienti da Impruneta la cui stazione di uscita sarà tra alcune mete. Ovvero Incisa, Valdarno, Arezzo, Monte San Savino, Valdichiana, Chiusi. L’agevolazione sarà applicata in automatico ad ogni transito effettuato sia per gli utenti dotati di sistemi di telepedaggio che per coloro che utilizzano i tradizionali sistemi di pagamento.

Una Fiorentina perfetta batte i campioni d’Italia

La Fiorentina si impone per 2-1 all’Artemio Franchi contro il Milan. A decidere sono le reti di Nico Gonzalez e Jovic, entrato nella ripresa. È la seconda vittoria consecutiva per gli uomini di Vincenzo Italiano. Erano quattro mesi che non accadeva. Viola che hanno messo in difficoltà i rossoneri fin dai primi minuti di gioco con un pressing alto ed intenso. Tante le occasioni da rete con sempre qualche sbavatura in fase di realizzazione. Italiano non schiera Milenkovic in difesa e conferma Cabral al centro dell’attacco. Pioli si affida all’ex Rebic e farà entrare Ibrahomovic nell’ultima mezzora d’Europa. Ricordato Davide Astori a cinque anni dalla scomparsa.

La partita

Milan lento e prevedibile nella prima mezzora. Viola molto concreti che costruiscono molte azioni da gol. Al 19’ ed al 20’ ci prova Nico Gonzalez ma è bravo Maignan a parare in entrambe le occasioni. Al 26’ è Bonaventura ad impegnare la difesa rossonera. Salva Tomori sulla linea. Al 33’ si vede il Milan con Giraud ma Terracciano para. Il secondo si apre col rigore per la Fiorentina. È il 47’ Tomori atterra Ikonè. L’arbitro Di Bello non ha dubbi ed assegna il penalty. Nico Gonzalez si incarica della battuta: conclusione perfetta e Maignan spiazzato, con il pallone che va ad insaccarsi alla sinistra del portiere rossonero. Solo allora i campioni d’Italia iniziano a premere sull’acceleratore. Al 51’ Terracciano salva su Giraud. Dopo 7 minuti ancora il portiere viola si oppone a Theo Hernandez. Al 68’ è Bonanventura, di sinistro, a tirare fuori. Al 78’ il direttore di gara decreta un calcio di rigore a favore del Milan per un possibile fallo di mano di Arthur Cabral in area gigliata: l’arbitro poi torna sui suoi passi una volta rivista l’azione al monitor. L’attaccante brasiliano aveva colpito il pallone di testa. Esce Cabral per Jovic ed all’87’ c’è una palla in verticale di Ikoné per Dodò. L’esterno brasiliano lascia partire un cross verso il centro dell’area di rigore dove c’è Jovic che, con un gran colpo di testa in tuffo, trafigge Maignan. È il 2-0. In pieno recupero contropiede rossonero finalizzato al meglio da Theo Hernandez che, entrato in area gigliata, di sinistro mette il pallone sotto la traversa e non lascia scampo a Terracciano. Finisce 2-1. Una vittoria importante per i viola che, fino a questa partita, non erano mai riusciti a battere una grande del campionato.

L’allenatore

Soddisfatto, a fine gara, Vincenzo Italiano. “Finalmente una gara di qualità contro una squadra in netta crescita contro il Milan. I ragazzi, finalmente, hanno espresso una grande qualità. Vittoria meritata. Oggi abbiamo difeso molto bene, anche se abbiamo fatto fatica a uscire dalla nostra area. A volte perdi le partite, come contro il Bologna, ma oggi abbiamo difeso bene. Ci sta soffrire in una gara. Giovedì la Conference League. Mancano allenamenti, abbiamo pochi giorni, ma tutti sanno che tutti avranno spazio. Ultimamente stiamo coinvolgendo tutti. Sono felice quando uno subentra e fa bene come Cabral. Con questa mentalità – aggiunge l’allenatore viola – possiamo fare molto bene. Adesso siamo abituati a preparare le gare in pochi giorni. Abbiamo dimostrato che i nostri attaccanti sanno fare gol. Abbiamo visto un Franchi tutto esaurito In casa abbiamo sempre avuto una grande accoglienza, Abbiamo deluso i nostri tifosi, ma oggi abbiamo ripagato i nostri tifosi”.

La Fiorentina contro il tabù big

Sarà una partita all’insegna di Davide Astori quella che si giocherà sabato (alle 20,45) allo stadio Artemio Franchi tra Fiorentina e Milan. Proprio in occasione della partita le due squadre ricorderanno il quinto anniversario della morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina cresciuto nelle giovanili del Milan. L’Associazione Davide Astori ha organizzato, prima della gara, una raccolta fondi per cui si è schierato in prima persona anche Stefano Pioli, allenatore rossonero e tecnico di Davide nel momento della sua scompara.

Le probabili formazioni

La Fiorentina non ha mai vinto contro le prime della classifica. Contro il Milan gli uomini di Italiano tenteranno l’impresa, reduci dalla vittoria ottenuta in trasferta a Verona. Nella linea difensiva davanti a Terracciano rientrerà Milenkovic a fianco di Igor. A sinistra Biraghi al posto dell’infortunato Terzic. Ballottaggio aperto tra Barak e Bonaventura a centrocampo, in attacco Saponara e Ikone si contendono un posto nel tridente completato da Gonzalez e Cabral.

Stefano Pioli cambierà qualcosa nella formazione anche perché dovrà fare a meno degli squalificati Leao e Krunic. Al posto del bosniaco potrebbe giocare Bennacer, anche se Pioli valuterà il suo utilizzo molto attentamente. In alternativa Pobega o Vranckx. Al posto di Leao dovrebbe esserci Rebic, assieme a De Ketelaere al posto di Dìaz e a uno tra Giroud e Origi. Saelemaekers farà rifiatare Messias. Possibile l’impiego di Ibrahimovic a gara in corso.

Manifestazione a Firenze sabato 4 marzo: corteo per la scuola, il percorso

Un grande manifestazione a Firenze sabato 4 marzo 2023, un corteo antifascista a “difesa della scuola e della Costituzione”, organizzato dalle sigle sindacali FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola, fiorentine e nazionali. La mobilitazione, che ha raccolto numerose adesioni da tutta Italia, è stata indetta a seguito del pestaggio di alcuni studenti dei collettivi di sinistra davanti al liceo Michelangiolo e delle polemiche per la lettera della preside del liceo Leonardo da Vinci. In città sono attese almeno 50mila persone, oltre a molti esponenti politici, tra i quali la neo segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Le motivazioni del corteo antifascista

La manifestazione di Firenze nasce da una richiesta lanciata dalle rappresentanze sindacali unitarie delle scuole fiorentine, che è stata raccolta dalle sigle di settore di Cgil, Cisl e Uil, oltre che dalle federazioni nazionali della scuola. L’obiettivo, si legge in una nota congiunta dei sindacati, è dire no “a una violenza squadrista da condannare senza se e senza ma, per ribadire che l’affermazione e la difesa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza costituiscono un preciso dovere per tutta la comunità scolastica e per quanti a diverso titolo vi agiscono”.

L’appuntamento del 4 marzo segue le altre iniziative organizzate nei giorni scorsi, a seguito dell’aggressione di alcuni studenti del Liceo Michelangiolo da parte di giovani di Azione studentesca: prima la manifestazione promossa il 21 febbraio a Campo di Marte, nei pressi della sede dell’organizzazione di destra, poi il flash mob andato in scena domenica scorsa di fronte al Liceo Leonardo da Vinci, per esprimere solidarietà alla preside Annalisa Savino. La sua lettera agli studenti, con una riflessione dopo il pestaggio, era stata al centro delle critiche del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Il percorso e l’orario della manifestazione antifascista di Firenze di sabato 4 marzo

Gli organizzatori hanno diffuso i dettagli sulla manifestazione di sabato 4 marzo 2023, dall’orario al percorso, che interesserà soprattutto la zona del centro di Firenze: la partenza è prevista alle ore 14 da piazza Santissima Annunziata e la conclusione alle 15 in piazza Santa Croce con il comizio finale (qui il volantino dell’iniziativa). Il corteo, durante il suo itinerario, toccherà anche il liceo classico Michelangiolo, in via della Colonna. In piazza Santa Croce sono previsti gli interventi degli eletti nelle Rsu degli istituti scolastici fiorentini, dei rappresentanti della società civile e delle associazioni. Ecco nel dettaglio il percorso della manifestazione di sabato 4 marzo nel centro di Firenze:

  • Piazza Santissima Annunziata (concentramento)
  • Via della Colonna
  • Piazza d’Azeglio
  • Via della Mattonaia
  • Via S.Verdiana
  • Via dell’Agnolo
  • Via de’Macci
  • Via Ghibellina
  • Via delle Conce
  • Via San Giuseppe
  • Via delle Casine
  • Lungarno della Zecca Vecchia
  • Piazza Cavalleggeri
  • Corso Tintori
  • Via Magliabechi
  • Piazza Santa Croce (comizio finale)

Nel capoluogo toscano i sindacati attendono “tutte le realtà democratiche e antifasciste”. Tra le adesioni anche quella del sindaco Dario Nardella, che ha fatto appello “a tutte le forze sociali e politiche a partecipare”. Anche il governatore della Toscana Eugenio Giani ha confermato la sua presenza. Alla manifestazione parteciperanno inoltre i Cobas, che chiedono le dimissioni del ministro Valditara, molte delegazioni da tutta Italia e un nutrito numero di associazioni tra le quali Arci, Anpi e Acli.

I bus deviati dalla tarda mattinata del 4 marzo

Autolinee Toscane, che gestisce il servizio dei bus a Firenze, ha comunicato che sette linee (6, 14, 23, 31, 32, C2 e C3) subiranno momentanee deviazioni, dalle ore 12 al termine della manifestazione. Anche altre linee potrebbero subire rallentamenti e disagi.