mercoledì, 14 Maggio 2025
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Parrucchieri aperti in zona rossa, centri estetici chiusi

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Dai negozi fino ai coiffeur, il Dpcm di novembre ha stabilito le regole per le chiusure zona rossa: aperti parrucchieri e barbieri, mentre i centri estetici sono chiusi nei territori più a rischio Covid. L’allegato 24 del Dpcm del 3 novembre 2020 specifica infatti quali servizi alla persona possono rimanere attivi anche nelle cosiddette “regioni rosse”, ossia i territori che ricadono nello scenario 4 di massima gravità per i contagi (al momento sono Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria, ma presto si aggiungeranno Campania e Toscana).

Dpcm: parrucchieri aperti in tutta Italia, anche in zona rossa (Toscana compresa)

La questione è stata al centro di un dibattito all’interno del governo prima della firma del Dpcm. I parrucchieri e i barbieri possono restare aperti su tutto il territorio nazionale, siano essi in zone verdi, arancioni o rosse. C’è un però: questo tipo di negozi, come tutti gli altri servizi alla persona, possono essere attivi solo con il via libera delle Regioni, che valutano l’andamento dei contagi sui singoli territori (articolo 1, comma 9, lettera “gg” del Dpcm del 3 novembre 2020).

Nel caso la regione ricada nello scenario 4, quello di massima allerta per il Covid (la cosiddetta “zona rossa”), l’allegato 24 al Dpcm del 3 novembre indica la lista dei servizi per la persona che possono restare comunque aperti, ecco l’elenco:

  • Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
  • Attività delle lavanderie industriali
  • Altre lavanderie, tintorie
  • Servizi di pompe funebri e attività connesse
  • Servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere

Zona rossa, i centri estetici sono aperti o chiusi?

Come si vede dall’elenco, non sono compresi i centri estetici, questo vuol dire che gli estetisti e le estetiste possono rimanere aperti in tutta Italia, eccezion fatta per quelle regioni che saranno classificate come “zone rosse” in base ai 21 parametri del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità: in queste ultime regioni (e quindi dal 15 novembre anche in Toscana) il Dpcm ne dispone la chiusura, mentre i parrucchieri hanno la possibilità di aprire.

L’allegato 24 al Dpcm del 3 novembre (pdf)

L’elenco delle attività legate ai servizi per la persona per cui è consentito continuare a lavorare in caso di “scenario 4” è consultabile negli allegati dal Dpcm di novembre, pubblicati sul sito del governo: qui è possibile scaricare il pdf (l’allegato 24 è a pagina 198).

“Uffa”, all’ospedale Meyer di Firenze arriva l’autotampone

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L’ospedale pediatrico Meyer di Firenze “brevetta” l’autotampone nasale. Proprio così, il team del laboratorio di immunologia del nosocomio dei bambini ha dato vita a “Uffa“, il kit da tampone autosomministrato per la diagnosi del Covid-19.

Uffa, il Meyer di Firenze brevetta l’autotampone

Uffa, che limita il tampone al solo naso, ha già superato con successo la prima fase dello studio, e a partire dalla prossima settimana verrà consegnato agli operatori (circa 1500) che lavorano all’ospedale che potranno utilizzarlo senza l’ausilio del personale sanitario, permettendo di snellire la procedura di esecuzione del tampone, senza comprometterne l’efficacia.

Come funziona l’autotampone “Uffa” del Meyer di Firenze

Un kit dall’aspetto giocoso, come nella tradizione dell’ospedalino fiorentino è quello che viene consegnato a chi deve farsi il tampone da solo. Sulla confezione c’è scritto “Uffa. Il tampone nasale fai da te per la diagnosi di Covid19” e dentro c’è tutto l’occorrente – simile in tutto e per tutto al kit utilizzato dagli operatori sanitari – per fare l’autoscreening: il tampone vero e proprio, delle etichette per identificarlo, due bustine trasparenti e un foglio con le istruzioni. Il campione prelevato dal naso viene poi accuratamente sigillato e depositato nell’urna che si trova all’ingresso della zona dei laboratori, all’interno dell’ospedale.

Meyer, lo studio che sta dietro all’autampone “Uffa”

Il Meyer ha realizzato un tutorial e istruzioni scritte per guidare nella corretta esecuzione dell’autotampone e dal 6 ottobre al 9 novembre 2020 ha distribuito 803 tamponi Uffa ad altrettanti operatori. Nello stesso periodo sono stati effettuati, sia su operatori che su pazienti, 1016 tamponi rino-faringei “classici” ad opera di operatori sanitari. Nessun tampone è risultato non valido, né nel gruppo autosomministrato, né nel gruppo eseguito dagli operatori. Questo ha provato che i tamponi autosomministrati sono adeguati quanto quelli effettuati da operatori sanitari. Le due metodiche di somministrazione risultano quindi sovrapponibili e quindi equivalenti dal punto di vista diagnostico.

Uffa autotampone Meyer laboratorio
La teca per il deposito dell’autotampone Uffa in laboratorio

Dalla prossima settimana l’autampone anche ai piccoli pazienti Covid

“Uffa! diventerà pratica corrente e strutturata dell’ospedale Meyer e verrà utilizzato come test di screening periodico su tutti gli operatori – ha spiegato Alberto Zanobini, direttore generale del Meyer – Proteggere gli operatori per noi significa proteggere i bambini. Ma gli scenari che l’autosomministrazione del tampone può aprire dal punto di vista dell’impatto sull’organizzazione sanitaria sono imprevedibili. Potrebbe essere una fondamentale soluzione al problema del sovraffollamento dei centri tamponi, siano essi nelle strutture sanitarie o nei drive-through. Siamo contenti di aver dato, come Meyer, un input alla ricerca in questa direzione”.

Il passo successivo sarà infatti quello di far utilizzare il tampone ai genitori con bambini ricoverati nel reparto Covid del Meyer. “Riteniamo opportuno continuare lo studio includendo anche i bambini positivi ricoverati nel nostro ospedale – ha spiegato Chiara Azzari, responsabile del Laboratorio di Immunologia – saranno anche i genitori a fare loro il tampone per i controlli periodici durante il loro ricovero. Possiamo ragionevolmente aspettarci che non ci sarà nessuna differenza tra l’adeguatezza dei tamponi eseguiti dai genitori e quelli effettuati dagli operatori. Avere un tampone solo nasale e somministrato da babbo o mamma anziché da un operatore sarà altrettanto valido ma sicuramente molto meno invasivo per i bambini”.

 

Contagi in Toscana, 13 novembre: casi di coronavirus in aumento, i dati

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Dopo giorni di dati incoraggianti, il coronavirus torna a correre secondo il bollettino di oggi: aumentano i contagi in Toscana il 13 novembre con oltre 2.400 casi di Covid in più, cresce il rapporto tra positivi e tamponi (indice di quanto circola il virus nella regione), mentre oggi si contano purtroppo 55 morti per Covid-19.

In salita anche i ricoverati negli ospedali toscani, sia nei posti letto convenzionali (+12) sia in terapia intensiva. Intanto stasera è attesa la pubblicazione del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, in base al quale le regioni vengono classificate in zona gialla, arancione e rossa.

Coronavirus, contagi in Toscana: il bollettino del 13 novembre 2020

Ecco, in sintesi, i dati resi noti dalla Regione:

  • Nuovi contagi in Toscana nelle rilevati nelle ultime 24 ore: 2.478 
    (ieri i casi positivi in più erano stati 1.932)
  • Persone attualmente affette dal coronavirus: 50.129 (+2,5%)
  • Ricoveri totali nei posti di letto Covid: 1.921 (+12 persone)
  • di questi 265 (+9 persone) sono in terapia intensiva
  • Tamponi effettuati: 1.294.003 (+18.423 test fatti nell’ultima giornata)
  • rapporto tra casi postivi e numero di tamponi (esclusi quelli i test di controllo per chi era già contagiato): 28,5% (ieri questo parametro era al 24,3%, il giorno prima al 27,4%)

Covid in Toscana, la situazione fino a oggi

  • Contagi totali di coronavirus in Toscana dall’inizio della pandemia a oggi, 13 novembre 2020: 74.330
  • Morti per coronavirus in Toscana: 1.793 (+55 decessi solo oggi)
  • Guariti totali: 22.408 (+1.210 persone dichiarate guarite nelle ultime 24 ore)
  • incidenza del virus Covid-19 in Toscana: 1.993 casi ogni 100.000 abitanti (ottava regione in Italia)
  • tasso grezzo di mortalità per coronavirus in toscana: 48,1 deceduti ogni 100.000 abitanti (undicesima regione in Italia)

Coronavirus in Toscana 12 novembre, i contagi provincia per provincia

Ecco quindi i dati dei contagi in Toscana divisi per provincia (in base alla residenza dei pazienti) con il relativo incremento di positivi registrato oggi (13 novembre).

  • 21.698 casi totali a Firenze (712 in più rispetto a ieri)
  • 6.450 a Prato (226 in più)
  • 6.150 a Pistoia (231 in più)
  • 4.041 a Massa (204 in più)
  • 10.446 a Pisa (362 in più)
  • 6.944 a Lucca (205 in più)
  • 5.327 a Livorno (150 in più)
  • 3.160 Siena (99 in più)
  • 7.175 ad Arezzo (198 in più)
  • 2.384 a Grosseto (91 in più)

555 i casi positivi notificati in Toscana, si riferiscono a persone residenti in altre regioni. Approfondimenti e grafici sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità, aggiornati alle ore 18.00 di ogni giorno. Nuove notizie sui contagiati di coronavirus in Italia nel tardo pomeriggio di oggi.

Seconde case in Toscana, ordinanza di Giani: quando si può andare

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Le disposizioni nazionali del Dpcm 3 novembre lo vietano, ma in Toscana si può. Un’ordinanza del presidente della Regione Eugenio Giani allarga infatti le maglie dei casi in cui si può andare nelle seconde case in Toscana, nonostante al momento si trovi in zona arancione.

Ordinanza della Regione Toscana: quando si può andare nelle seconde case

La legge nazionale stabilisce infatti che si può andare nelle seconde case in zona arancione solo senza uscire fuori dal proprio comune di residenza. E sempre tra le ore 5 e le 22, nel rispetto del coprifuoco. Se la casa si trova in un comune diverso, andarci è consentito per “porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili”: un guasto, un crollo, l’effrazione dei ladri. Situazioni di emergenza, come hanno chiarito anche le Faq del governo.

L’ordinanza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani allarga le possibilità e i casi in cui si può andare nelle seconde case. “È consentito raggiungere seconde case, per lo svolgimento delle attività di manutenzione e riparazione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene“, si legge nel testo.

Caccia e raccolta olive in zona arancione: ordinanza della Regione Toscana

Seconde case, in Toscana si può

In Toscana non è quindi necessario che ci sia una vera e propria emergenza per poter andare nelle seconde case. Basta che lo si debba fare per le normali attività di manutenzione. Con dei limiti ben precisi: “lo spostamento potrà essere esclusivamente individuale con obbligo di rientro in giornata presso l’abitazione abituale”.

In sintesi: andare nelle seconde case in Toscana si può, ma lo si deve fare da soli, per le sole attività di manutenzione e con l’obbligo di rientrare nella prima casa entro la giornata.

Caccia e raccolta olive in zona arancione: ordinanza della Regione Toscana

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I casi specifici in cui si può andare a caccia fuori comune, in zona arancione, e anche quando è consentito “sconfinare” se si è impegnati nella raccolta delle olive: fa chiarezza solo in parte la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Vengono definite nuove regole per raccolta e frangitura delle olive, pesca, raccolta dei funghi. Giani ha però aggiunto di non esser potuto intervenire sulla caccia, almeno per il momento.

A livello nazionale rimangono infatti da chiarire alcuni dettagli pratici delle limitazioni previste dal Dpcm di novembre per le regioni finite nella fascia di rischio intermedio, quella comunemente chiamata “area arancione”. Se su alcuni punti si conosce già l’interpretazione ufficiale delle norme, per esempio su quando è possibile uscire dal comune dove si vive per fare la spesa al supermercato, su altri rimangono i dubbi. E in una regione come la Toscana, dove l’autunno è anche il momento di caccia (in primis del cinghiale) e di raccolta delle olive, c’era molta attesa per capire cosa si può fare e cosa no in base alle regole per la zona arancione.

Zona arancione, quando si può andare a cacciare fuori dal comune di residenza

Dopo il declassamento per il rischio Covid, Federcaccia e la Confederazione dei cacciatori hanno chiesto un chiarimento alla Regione sulla questione.

L’intenzione dichiarata del presidente della Regione Eugenio Giani era quella di consentire gli spostamenti liberi nella zona arancione toscana per i cacciatori che hanno il loro ambito territoriale di caccia fuori dal comune di residenza o domicilio, in ogni caso compilando l’autocertificazione. Ciò però non è stato possibile. Dopo essersi consultato con gli uffici tecnici e legali della Regione, Giani ha detto – durante la diretta Facebook con la quale ha presentato l’ordinanza – che una sua decisione in merito avrebbe potuto creare un conflitto di competenze.

Una disposizione simile sarebbe potuta passare come un’ordinanza di revoca (e non di interpretazione) della legge nazionale, con i rischi legali che ne potrebbero conseguire. In attesa di chiarire il quadro, Giani ha detto di aver preferito lasciare il punto in sospeso per evitare “di complicare ancora di più”. Pertanto al momento nella regione Toscana, zona arancione, resta vietato andare a caccia fuori dal proprio comune di residenza.

La regione è divisa in 15 diverse aree per l’attività venatoria, qui la mappa degli ATC.

La raccolta delle olive nella Toscana arancione

Oltre che per cacciare, in molti si chiedono se si può uscire dal comune di residenza per raccogliere le olive, all’interno di una regione considerata zona arancione. In questo caso l’ordinanza della Regione Toscana è chiara: sono consentiti gli spostamenti anche fuori dal comune di residenza per la raccolta delle olive se questa avviene su terreni propri o del proprio nucleo familiare, ed è permesso anche andare ai frantoi per la frangitura.

In particolare, l’ordinanza della Regione Toscana consente “gli spostamenti, anche al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione, per effettuare la raccolta delle olive su terreni di proprietà o di cui si ha la disponibilità giuridica, direttamente o tramite appartenenti al medesimo nucleo familiare, da intendersi come conviventi, parenti o affini entro il secondo grado”. Oltre a questi sono permessi poi “gli spostamenti, anche al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione, effettuati per andare e tornare dai frantoi al solo scopo di consegnare il raccolto e ritirare il prodotto finito”.

Toscana, quando si può andare a raccogliere funghi e tartufi  fuori dal proprio comune

La raccolta di funghi e tartufi fuori dal proprio comune nella Regione Toscana sarà consentita invece solo ai professionisti del settore. Per i tartufi, possono andare in un altro comune solo colore che:

  • sono in possesso del tesserino di raccoglitore ai sensi dell’articolo 11 della l.r. 50/1995
  • sono in regola con il pagamento della tassa regionale
  • sono titolari di partita Iva specifica o del versamento dell’F24 per sostituto di imposta entro i 7.000 euro.

Discorso simile per i funghi: possono andare a raccoglierli fuori dal comune di residenza solo gli imprenditori agricoli e i soci di cooperative agricolo-forestali che lo fanno a titolo professionale.

E tutti gli altri? In Toscana si può ancora andare a raccogliere i funghi e i tartufi a titolo amatoriale, ma solo all’interno del proprio comune.

Caccia, raccolta olive e le altre regole in zona arancione: quando l’ordinanza della Regione Toscana

Oltre a caccia e raccolta delle olive, l’ordinanza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani tocca anche la questione delle seconde case e degli spostamenti tra comuni. La firma è arrivata in serata e le nuove misure sono già in vigore. Giani ha presentato l’ordinanza in diretta su Facebook.

  • Caccia, pesca, raccolta delle olive e dei funghi: il testo completo in pdf dell’ordinanza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

Notte dei ricercatori in Toscana, l’edizione 2020 è online

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Torna anche nel 2020 la Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici in Toscana, ma si svolge online. La manifestazione, nata nel 2005 per iniziativa della Commissione UE, quest’anno si è data appuntamento venerdì 27 e sabato 28 novembre e, al contrario degli anni passati, si svolgerà sulla rete per creare, seppure distanza, un dibattito tra cittadini e i ricercatori.

La kermesse, che viene organizzata in tutta Europa, in Toscana prende il titolo di Bright-Night. Al centro della manifestazione, promossa dall’Università a Firenze e dagli altri atenei della regione, il tema della sostenibilità sociale e ambientale in riferimento all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e al 20° anniversario della Carta Europea dei Diritti.

Notte dei Ricercatori 2020 a Firenze, il programma degli eventi online

Il clou della manifestazione si svolgerà venerdì 27 novembre, ma già nei giorni precedenti si potrà accedere a un paio di eventi virtuali. Martedì 24, appuntamento con “L’era dei rifiuti” a cura di Ateneo Sostenibile, il presidio green Unifi e giovedì 26 sarà la volta di “Mini talks per Maxi scienziati”, iniziativa per gli under 12, in collaborazione con Festival delle Scoperte e Biblioteca delle Oblate.

Venerdì 27 si entrerà nel vivo della Notte dei Ricercatori 2020 con “La ricerca per tutti”, cinque mini conferenze online tenute dai ricercatori fiorentini e dedicate ai temi “Un mondo migliore per tutti”, “Per una comunità sostenibile”, “Ricerca… in salute!”, “Futuri-amo” e “Sosteniamo il pianeta”. Sempre il 27 novembre, si parlerà di un argomento molto dibattuto in questi mesi,  didattica a distanza e didattica in presenza, nell’iniziativa a cura del Polo universitario penitenziario Toscano.

Sabato 28 novembre la manifestazione proseguirà con le premiazioni del concorso “La ricerca in tre minuti”, bandito dall’Ateneo fiorentino e dedicato a innovatività e impatto sociale dei progetti degli assegnisti e dottorandi Unifi con una giuria composta dagli studenti delle scuole medie superiori.

Gli eventi collaterali di Bright Night 2020, la Notte dei Ricercatori in Toscana

Durante la Notte dei Ricercatori 2020 Bright-Night sarà possibile anche guardare video su altri temi, che vanno dalla paleontologia all’antropologia, a cura del Sistema Museale di Ateneo, e assistere a esperimenti, dimostrazioni e laboratori ideati da Open Lab, la struttura per la diffusione della cultura scientifica Unifi. Online saranno disponibili anche podcast e giochi scientifici e, grazie alla piattaforma digitale del Cinema La Compagnia di Firenze, il 27 e il 28 sarà possibile vedere gratuitamente on demand i pluripremiati documentari sulla sostenibilità “Antropocene” e “Un mondo in pericolo”.

Come partecipare all’edizione online

BRIGHT-NIGHT è promossa dall’Università, in collaborazione con altri enti culturali e di ricerca, nel quadro dell’iniziativa congiunta della Regione Toscana – nell’ambito di Giovanisì, il progetto per l’autonomia dei giovani – e degli atenei toscani. Per partecipare e avere maggiori informazioni sulla Notte dei Ricercatori 2020 in Toscana – Bright Night si può visitare il sito di Unifi o quello della manifestazione.

Qualità & Servizi, la mensa toscana nella top ten di Foodinsider

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Il servizio di mensa scolastica di Qualità & Servizi è nella top ten dei migliori d’Italia secondo l’osservatorio Foodinsider. Qualità & Servizi, società pubblica che gestisce le mense delle scuole della Piana Fiorentina, sale al nono posto nella classifica nazionale (l’anno scorso era al quindicesimo) e vede così per la prima volta un’azienda toscana entrare nell’ambitissima top ten.

“Questo riconoscimento – ha detto Filippo Fossati, amministratore unico di Qualità & Servizi – è la conferma di un processo di rinnovamento e di riorganizzazione aziendale improntata alla massima efficienza e ricerca della qualità. Un processo che ha coinvolto le maestranze a cui dedichiamo questo riconoscimento. Lo sforzo messo in campo dall’azienda proprio nel momento di maggior crisi del settore è stata la migliore risposta possibile. Investimenti e nuove tecnologie per confermare la nostra volontà di offrire un servizio di ristorazione di eccellenza”.

Qualità & Servizi, ecco come è entrata nella top ten di FoodInsider

Circa cinquanta i menù scolastici presi in esame dall’osservatorio non istituzionale FoodInsider, che vede Qualità & Servizi piazzarsi al nono posto mentre Firenze è scivolata dal 12° al 18°. L’indagine, svolta in collaborazione con Slow Food, valuta l’equilibrio e l’impatto sull’ambiente e si sofferma sullo scenario post-lockdown ovvero su come la pandemia abbia inciso sulla qualità del cibo distribuito.

Da fornitori locali al bio fino a Pappa Express, tutti i plus di Qualità & Servizi

Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano, questi i comuni soci dell’azienda, che usufruiscono della mensa virtuosa, che utilizza prodotti di aziende locali con attenzione al biologico e alla stagionalità. Poco più di due mesi fa, all’indomani della riapertura delle scuole, Qualità e Servizi aveva presentato Pappa Express, uno speciale carrello fatto realizzare appositamente dai vertici della società per sporzionare alimenti caldi e appena preparati direttamente al tavolo dei bambini (all’occorrenza anche in classe) ed evitare le monoporzioni in tempo di Covid19 e di distanziamento obbligato, anche a tavola.

“Al posto dei lunch box che hanno invaso le mense italiane noi abbiamo risposto con il carrello che porta il servizio di ristorazione direttamente nelle classi – ha detto il direttore Antonio Ciappi -, pasti di qualità perfettamente conservati e serviti caldi sul posto. Ma la rivoluzione era già iniziata anni fa – conclude il direttore – con la scelta di privilegiare i fornitori di zona, i prodotti naturali, la stagionalità e la tradizione gastronomica”.

 

 

Confini del comune di Firenze: dove trovare la mappa ufficiale (interattiva)

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Nell’era della zona arancione, tutti a caccia della mappa ufficiale dei confini del comune di Firenze, per capire fin dove si può arrivare, senza disattendere le regole sul blocco degli spostamenti intercomunali. Perché in definitiva sono pochi i fiorentini che conoscono al millimetro i limiti amministrativi della città.

E la mappa si fa più “intricata” nelle zone di confine: ad esempio il comune di Firenze finisce prima o dopo il centro commerciale di Ponte a Greve? E la zona intorno all’ospedale di Torregalli: quale area è su Scandicci e quale invece su Firenze? Senza dimenticare i casi particolari, come quel pugno di strade poco dopo Trespiano, diviso su tre comuni diversi: Firenze, Fiesole e Sesto Fiorentino.

Zona arancione: blocco degli spostamenti fuori dal comune di Firenze

Come ormai noto, dall’11 novembre 2020 la Toscana è finita nella zona arancione, che prevede delle limitazioni agli spostamenti: è possibile uscire di casa (anche se è raccomandato ridurre al massimo i movimenti non necessari) ma non si possono varcare i confini del comune dove si vive (in questo caso Firenze), eccetto che per motivi di lavoro, salute, necessità o per andare a scuola. Insomma non è consentito lasciare il comune di residenza o di domicilio per la classica passeggiatina o per andare a trovare gli amici. E quando si va “oltre confine” il viaggio è da giustificare con il famoso modello di autocertificazione.

Le FAQ del governo prevedono pure delle situazioni specifiche in cui è permesso andare da un Comune a un altro vicino, ad esempio quando quello in cui si abita non è dotato di un supermercato o di un particolare servizio come l’ufficio postale. Ma non è il caso di Firenze, dove è presente veramente di tutto.

La mappa ufficiale dei confini del comune di Firenze

Se non ci si fida al 100% di Google Maps, ci sono i siti ufficiali degli enti locali pieni di cartografia, che spesso però è messa a disposizione in formati difficilmente consultabili da un normale utente. Palazzo Vecchio fa eccezione, perché sulla rete civica è presente una sezione dedicata agli open data, anche con una mappa ufficiale dei confini del comune di Firenze, che si può consultare in modo interattivo, zoomando fino alla singola strada. Ecco il link per consultare online la mappa dei confini di Firenze e delle aree dei quartieri.

Contagi in Toscana il 12 novembre: 1.932 nuovi casi di Covid

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Calano i nuovi contagi di Covid in Toscana, secondo i dati del bollettino del 12 novembre, continua a a rallentare anche il rapporto tra positivi al coronavirus e tamponi, ma resta alta l’allerta negli ospedali della regione con 35 ricoveri in più nell’ultima giornata e 37 nuovi morti.

Intanto la Toscana supera i 70.000 contagiati da inizio dell’epidemia: ad oggi i casi positivi al coronavirus sono 71.852, un numero che comprende anche i guariti e i decessi. Vediamo nel dettaglio la situazione.

Contagi Covid in Toscana: i dati del 12 novembre

  • Nuovi contagi in Toscana nelle rilevati nelle ultime 24 ore: 1.932 (ieri i casi positivi in più erano stati 2.507)
  • Persone attualmente affette dal coronavirus: 48.916 (+2,1%)
  • Ricoveri totali nei posti di letto Covid: 1.909 (+35 persone)
  • di questi 256 (+10 persone) sono in terapia intensiva
  • Tamponi effettuati: 1.275.580 (+15.786 test fatti nell’ultima giornata)
  • rapporto tra casi postivi e numero di tamponi (esclusi quelli i test di controllo per chi era già contagiato): 24,3% (ieri questo parametro era al 27,4%)

Coronavirus in Toscana, la situazione fino a oggi

  • Contagi totali di Covid in Toscana dall’inizio della pandemia al 12 novembre 2020: 71.852
  • Morti per Covid-19 in Toscana:  1.738 (+37 decessi solo oggi)
  • Guariti totali: 21.198 (+879 persone dichiarate guarite nelle ultime 24 ore)
  • incidenza del coronavirus: 1.927 casi ogni 100.000 abitanti (settima regione in Italia)
  • tasso grezzo di mortalità per coronavirus in toscana: 46,6 deceduti ogni 100.000 abitanti (undicesima regione in Italia)

Covid in Toscana 12 novembre, i contagi per provincia

Ecco la “mappa” dei contagi da Covid-19 in Toscana, con i casi complessivi di Covid-19, provincia per provincia, e il relativo incremento di positivi registrato nel bollettino di oggi (12 novembre). I dati sono in base alla residenza dei pazienti.

  • 20.986 Firenze (498 in più rispetto a ieri)
  • 6.224 a Prato (194 in più)
  • 5.919 a Pistoia (184 in più)
  • 3.837 a Massa (116 in più)
  • 6.739 a Lucca (154 in più)
  • 10.084 a Pisa (331 in più)
  • 5.177 a Livorno (127 in più)
  • 6.977 ad Arezzo (145 in più)
  • 3.061 a Siena (103 in più)
  • 2.293 a Grosseto (80 in più).

555 i casi positivi notificati in Toscana, si riferiscono a persone residenti in altre regioni. Approfondimenti e grafici sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità. L’aggiornamento dei dati sui contagiati di coronavirus in Italia è atteso nel tardo pomeriggio di oggi.

Chiavetta per tutti i cassonetti e porta a porta: il piano di Alia per Firenze

Parole d’ordine: tracciare ogni sacchetto e riciclare il più possibile. Così chi differenzierà di più pagherà di meno e allo stesso tempo gli scarti saranno divisi in modo migliore per recuperarne una porzione maggiore. Parte da questi assunti il pianoFirenze Città Circolare” lanciato dal Comune di Firenze e da Alia, società di servizi ambientali della Toscana centrale: tra le novità pratiche, da qui al 2023, l’arrivo della chiavetta magnetica per aprire tutti i cassonetti (non solo quello dell’indifferenziato) e della raccolta porta a porta de rifiuti nelle zone collinari o con poche abitazioni.

L’obiettivo è incrementare, nel giro di cinque anni, la raccolta differenziata dall’attuale 53,7% al 70% e portare i rifiuti riciclati al 60%. “Riusciremo a farlo grazie al senso di responsabilità dei cittadini – spiega l’assessore all’ambiente Cecilia Del Re – una scelta che ci consentirà di arrivare in anticipo sugli obiettivi dati dall’Europa”. Ecco le novità in arrivo da qui al 2023.

Porta a porta: la “mappa” delle prime zone di Firenze

Addio ai cassonetti, arrivano i bidoncini da tenere in casa, dotati di codice personale. Nelle aree collinari e in quelle con basso numero di abitanti sarà attivato il porta a porta, cinque giorni a settimana: i diversi contenitori andranno lasciati sulla soglia dell’abitazione in base al calendario dei ritiri.

Unica eccezione il vetro, da buttare nelle campane collocate in strada. La rivoluzione è partita da Ponte a Ema e Castello. Continuerà in via Bolognese, via Faentina, Settignano e nelle altre zone, per interessare 25 mila utenze.

A Firenze i cassonetti intelligenti Alia, chiavetta non solo per l’indifferenziato

Tutti i coperchi, non solo quelli dell’indifferenziato, si apriranno solo con la chiavetta magnetica consegnata a ogni utente da Alia e i contenitori avranno sensori per rilevare il grado di riempimento, riducendo così i viaggi dei camion della nettezza. Sono gli 8 mila “Abin” intelligenti brevettati da Alia che saranno sistemati nelle zone densamente abitate del comune di Firenze, per un totale di 151 mila utenze: si parte a primavera in viale Milton, piazza della Libertà e sui viali. I colori: marrone per l’organico, giallo per carta e cartone, azzurro per gli imballaggi, verde per il vetro e grigio per l’indifferenziato.

30 nuovi cassonetti interrati nel centro storico di Firenze

Le isole interrate presenti nel centro storico di Firenze diventeranno smart, per aprirle servirà un pass magnetico. E il vetro andrà da sé, non con la plastica. Da qui al 2023 nell’area Unesco di Firenze saranno create altre 30 nuove postazioni sotto il livello stradale in modo da servire in tutto 44 mila utenze.

Per i turisti ci saranno chiavette temporanee e app, per le attività commerciali e gli alberghi del centro resta il porta a porta (anche notturno per le attività ricettive), mentre in periferia sarà esteso il ritiro a domicilio di carta e cartone dedicato ai negozi.

La chiavetta di Alia “A-pass” e l’app

La chiavetta elettronica di Alia “A-pass”, consegnata a ogni utente, servirà per aprire i cassonetti smart di Firenze e tracciare i comportamenti delle persone, ma anche per usufruire dei servizi, come ecofurgoni ed ecocentri, dove portare ingombranti o i rifiuti che non vanno nel cassonetto. Allo stesso tempo consentirà di stanare i furbetti della Tari: chi non paga la tassa non potrà richiedere la chiave. Prevista inoltre una app che farà da guida alla differenziata e permetterà di accedere ai punti di raccolta.

Il piano dei rifiuti di Firenze: sconti in bolletta e premi

L’obiettivo è monitorare in tempo reale la quantità dei rifiuti differenziati e il comportamento di ogni cittadino sulla raccolta, per individuare chi viola le regole e premiare i più ricicloni. Una volta a pieno regime, dal 2023, il piano prevedrà per i più virtuosi vantaggi fiscali, come sconti sulla tassa dei rifiuti, e premi green, ad esempio bici.

È possibile seguire l’evoluzione del progetto su www.firenzecittacircolare.it, dove controllare anche la mappa con le tempistiche dell’introduzione della nuova raccolta, via per via.

Firenze Città Circolare: nuove centrali del riciclo

Alia investirà 120 milioni di euro per creare in Toscana nuove filiere corte dedicate all’economia circolare, con una ricaduta sul territorio stimata in 40-50 milioni di euro tra posti di lavoro, indotto, produzione di materiali e risparmio energetico. Tra le nuove fabbriche del riciclo in progetto anche quella per il trattamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, dai cellulari ai pc. Intanto sta già nascendo un impianto a Montespertoli per produrre biometano dagli scarti umidi.