mercoledì, 2 Luglio 2025
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Società di mutuo soccorso: Antonio Chelli nuovo presidente Fimiv

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Per la prima volta un toscano guiderà la Federazione italiana della Mutualità integrativa volontariaAntonio Chelli è stato eletto nuovo presidente della Fimiv. Chelli, presidente della società di mutuo soccorso Reciproca sms e responsabile dell’area vasta costiera di Legacoop Toscana, ha ricevuto l’incarico durante il congresso dei delegati delle Società di Mutuo Soccorso aderenti che si è svolto ieri, 30 novembre, a Roma.

“La pandemia ha evidenziato con particolare forza quanto sia necessario ripensare e integrare le opportunità offerte dal Servizio Sanitario Nazionale per potenziarne efficacia e capillarità ma, anche, quanto sia fondamentale riuscire a fornire servizi di prossimità anche alle comunità più piccole ed isolate – ha affermato – Le Società di Mutuo Soccorso possono produrre azioni di filiera che spaziano dall’educazione alla prevenzione, dalla cura della malattia fino alla non-autosufficienza, passando per la protezione dell’autosufficienza residua, il sostegno nei casi di disagio economico, la cultura dei valori mutualistici. Abbiamo una lunga storia, oggi più che mai proiettata verso il futuro”.

Fringe Benefit 2022: bonus dipendenti fino a 3000 euro, come funziona

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Fringe benefit 2022: arriva il nuovo bonus per i lavoratori dipendenti fino a 3000 euro (ma  non per tutti). Il governo ha innalzato con il decreto aiuti quater, varato per far fronte al caro energia, la soglia limite per i fringe benefit 2022, portata da 600 fino a 3000 euro. Si tratta di una misura valida, al momento, solo per l’anno di imposta 2022, per i beni e servizi non corrisposti in denaro dai datori di lavoro ai lavoratori dipendenti o assimilati. Una misura facoltativa che tuttavia costituisce un importante bonus per i dipendenti per far fronte al carovita e in particolare alle bollette di luce e gas. Vediamo meglio di cosa si tratta e come funziona il cosiddetto “bonus 3000 euro”.

Fringe benefit 2022: cosa sono e chi ne ha diritto

Quando si parla di “fringe benefit”, si fa riferimento a una retribuzione aggiuntiva corrisposta dal datore di lavoro ma dispensata sotto forma di beni e servizi, che è quindi esente da tassazione e non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente. Importante è dunque capire che non sono contributi economici statali erogati in base alla propria situazione reddituale, come ad esempio il bonus 150 euro.

Come dicevamo, si tratta di una retribuzione accessoria e quindi facoltativa per il datore di lavoro: l’azienda può infatti scegliere se erogare il bonus e non è obbligata ad erogare l’intera somma di 3000 euro (il tetto massimo). E’ inoltre possibile riconoscere importi diversi ai vari lavoratori, o erogare il bonus solo ad alcuni e non a tutti. I fringe benefits sono generalmente legati alla mansione svolta dal dipendente e sono pensati proprio per agevolarlo nel portare a termine il proprio lavoro.

Solo per fare qualche esempio, i fringe benefits più “tradizionali” sono l’auto aziendale (da calcolare con le relative tabelle), il cellulare, il pc, i buoni acquisto e i buoni pasto, il servizio mensa, le polizze assicurative, l’assistenza sanitaria, i prestiti personali e gli immobili. In pratica, tutte quelle agevolazioni che compongono il cosiddetto “welfare aziendale”, che varia ovviamente molto da azienda ad azienda.

Il rialzo dei fringe benefit: tetto del “bonus” a 3000 euro per il 2022

I fringe benefits dunque sono sempre esistiti, la novità sta nel fatto che fino ad oggi, e per valori ben più bassi di 3000 euro, concorrevano alla formazione del reddito (con conseguente tassazione). Con il decreto legge numero 176/2022 (decreto aiuti-quater), il cosiddetto “fringe benefit 2022” prevede un bonus dipendenti fino a 3000 euro. In altre parole, la soglia “defiscalizzata” dei fringe benefit passa da 600 euro (come da decreto aiuti-bis di agosto) a 3.000 euro. Questo innalzamento dà un valore ancora più concreto a questo strumento come supporto immediato ed effettivo contro il carovita.

Sono dunque state confermate nel bonus dipendenti 3.000 euro per il 2022 anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. È questo forse l’aspetto più interessante e da considerare con maggiore attenzione.

Fringe benefit per le bollette: come funziona

Conosciuto come “Fringe Benefit 2022” o “bonus dipendenti 3000 euro”, talvolta, questa misura viene anche identificata come “bonus bollette 3000 euro“. Pur non essendo una terminologia corretta (come abbiamo visto i fringe benefits non si riferiscono solo alle bollette), è vero che queste agevolazioni possono coprire anche questo tipo di spesa. Il bonus è previsto per tutte le utenze domestiche di immobili ad uso abitativo appartenenti a un dipendente, o ai suoi familiari, indipendentemente che vi abbia o meno la residenza o il domicilio.

A tal riguardo, dipendenti e datori di lavoro devono rispettare le seguenti regole:

  • le spese o i rimborsi erogati con fringe benefit bollette devono riguardare gli immobili posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, anche se il lavoratore non risiede né è domiciliato in quell’immobile, ma deve essere il dipendente stesso a sostenere i pagamenti delle utenze (bollette intestate a chi riceve il bonus, quindi);
  • al fine di permettere l’erogazione del fringe benefit da parte del datore di lavoro, l’ammontare delle spese sostenute deve essere provato attraverso documenti ufficiali o autocertificazioni compilate dal lavoratore;
  • il datore di lavoro deve acquisire e conservare, per eventuali controlli futuri, la documentazione che giustifichi la somma spesa e l’inclusione nel limite del valore di 3.000 euro del fringe benefit bollette;
  • il datore di lavoro deve acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del dipendente in grado di attestare che le spese non siano già state oggetto di richieste di rimborso, non solo presso il medesimo datore di lavoro ma anche presso altri;
  • Il dipendente è tenuto a conservare tutta la documentazione necessaria per attestare la regolarità delle fatture in caso di controllo;
  • Il datore di lavoro può anche erogare somme ai dipendenti nel 2022, o entro il 12 gennaio 2023, che fanno riferimento in realtà a fatture che saranno poi emesse nel 2023. L’importante è siano comunque relative ai consumi del 2022.

È opportuno sottolineare che l’aumento della soglia di esenzione relativa ai fringe benefit può essere considerato alla stregua di un “bonus smart working“, dal momento che rappresenta un’opportunità per i lavoratori in casa, costretti a sostenere costi maggiori, in termini di utenze, rispetto ai dipendenti che si recano in ufficio. Infine ricordiamo che per far fronte al caro-bollette è previsto il bonus sociale per luce e gas (qui i dettagli), che prevede uno sconto in fattura per le famiglie con redditi bassi.

Natale al Campo di Marte 2022: torna il grande mercato allo stadio

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I banchi degli ambulanti tornano a invadere le strade intorno allo stadio Artemio Franchi di Firenze, per il mercato straordinario “Natale al Campo di Marte 2022“, in programma domenica 4 dicembre dalle 8.00 alle 19.00. Una giornata per fare shopping e curiosare tra i numerosi stand, ma soprattutto un’occasione unica per gli acquisti da mettere sotto l’albero.

Dove si svolge il mercato “Natale al Campo di Marte 2022”

La fiera promozionale si tiene lungo viale Paoli e viale Fanti nella zona dello stadio. Nel cuore di Campo di Marte approderanno oltre 230 banchi dei mercatini rionali di Firenze e della Città metropolitana per un grande mercato natalizio (l’anno scorso l’evento si svolse l’8 dicembre, quest’anno la data scelta è la domenica prima della festa dell’Immacolata). L’offerta di prodotti sarà davvero sconfinata. Si va dall’abbigliamento alla biancheria, dai gadget ai giocattoli, dagli addobbi ai casalinghi fino alle immancabile proposte gastronomiche e allo street food. Qui trovate la nostra guida a tutti i mercatini di Natale 2022 a Firenze e dintorni.

Il “cugino” di Rionalissima

La manifestazione dedicata allo shopping di Natale, che quest’anno festeggia la sua decima edizione, è organizzata da Anva Confersecenti Firenze, l’associazione nazionale dei venditori ambulanti che in autunno e in primavera, sempre a Campo di Marte, organizza il grande mercato di “Rionalissima“. Aggiornamenti e informazioni sui canali di comunicazione della Confesercenti fiorentina.

Confronto Sgarbi-Nardella: dalla Loggia Isozaki a Sammezzano

Un confronto tra Vittorio Sgarbi e Dario Nardella a Roma, dove il sottosegretario alla Cultura e il sindaco di Firenze hanno parlato delle prossime partite politiche e culturali della città, in un incontro che ha riguardato anche il ministro della transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin. Si è parlato molto degli impianti fotovoltaici. Da una parte Nardella ha ribadito di voler favorire l’installazione di tali impianti, con la necessità di superare le autorizzazioni di vincolo paesaggistico.

Sammezzano: “potrebbe essere acquistato dallo Stato”

Se Nardella parla, naturalmente Sgarbi non tace. E infatti il sottosegretario ha detto che probabilmente servono nuovi strumenti legislativi e che è inutile infierire su territori di pregio sia dal punto di vista storico, artistico e paesaggistico, preferendo invece per i nuovi impianti eolici e fotovoltaici zone industriali dismesse.

Sgarbi ha parlato anche del Castello di Sammezzano, affermando che si tratta di un complesso che “può avere una vocazione versatile, ma in ogni caso va tutelato. Per questo ritengo che, per eliminare ogni rischio, potrebbe essere acquistato dallo Stato. Credo che sarebbe la soluzione giusta”.

Il nodo Isozaki e le posizioni Sgarbi-Nardella

Nel confronto Sgarbi-Nardella naturalmente si è parlato anche della Loggia di Isozaki per l’uscita della Galleria degli Uffizi, progetto fermo da oltre 20 anni e su cui l’Ordine degli Architetti di Firenze era intervenuto qualche settimana fa (e addirittura nel lontano 2016) per chiedere a Sgarbi un dialogo, di essere parte attiva e ribadire l’importanza dello strumento dei concorsi (come avvenuto per la riqualificazione dello stadio Franchi). Sulla Loggia la posizione è chiara. Nardella vuole portare a termine la Loggia, Sgarbi è invece contrario. Per lui niente Isozaki e niente nuovo mezzo. Sgarbi ha detto di voler suggerire alla soprintendenza di “pensare a un progetto semplice, a una sistemazione magari a verde, senza dover fare altri bandi internazionali che non hanno alcun motivo di essere”. Secondo Sgarbi “lì non c’è bisogno di una loggia”.

Quando viene approvata la legge di bilancio 2023

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Fondi contro il caro energia, rottamazione delle cartelle esattoriali, nuove regole sulle pensioni, opzione donna e molto altro. I 174 articoli della manovra economica firmata dal governo Meloni arrivano alla Camera in queste ultime settimane del 2022: ma quando viene approvata la legge di bilancio 2023 ed entra in vigore? I tempi per scongiurare il cosiddetto esercizio provvisorio (ossia la possibilità di gestire soltanto le operazioni di ordinaria amministrazione, senza variazioni di bilancio e senza stanziare nuovi fondi), sono molto stretti. In particolare la discussione parlamentare sarà molto limitata.

Cos’è la legge di bilancio

Chiamata fino a pochi anni fa “finanziaria“, la manovra economica è una legge che contiene il bilancio del nostro Paese: questo vuol dire che nel documento sono fissati gli obbiettivi di spesa per l’anno successivo e le entrate previste. In sostanza il governo stabilisce come vuole spendere i soldi dello Stato, stabilendo le priorità e le misure (ad esempio quelle sulle pensioni), ma soprattutto deve indicare dove trovare le risorse economiche per finanziare queste attività. È l’articolo 81 della Costituzione italiana a definire cosa vuol dire legge di bilancio, entro quando deve essere approvata e quando entra in vigore.

L’iter prevede la presentazione al Parlamento da parte dell’esecutivo delle sue proposte, con un disegno di legge, in seguito Camera e Senato passano all’esame del testo e possono apportare modifiche. Per la struttura bicamerale italiana, entrambi i rami del Parlamento devono approvare un testo identico e questo può comportare dei tempi lunghi per il passaggio a Montecitorio e a Palazzo Madama, che possono “rimpallarsi” più volte il provvedimento. Stavolta però i tempi di approvazione della legge di bilancio 2023 sono ridotti all’osso: la manovra del governo Meloni è quella che arriverà in aula più in ritardo, a causa della data delle elezioni anticipate, fissate a ridosso del periodo normalmente dedicato alla manovra finanziaria.

L’iter della manovra economica Meloni: le date

Secondo la Costituzione la legge di bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre 2022, per entrare in vigore dal 1° gennaio 2023. Dopo il via libera del Consiglio dei ministri dello scorso 21 novembre, la bozza del testo della manovra ha subito alcune modifiche, arrivando a 174 articoli, e il 29 novembre è arrivato il testo “bollinato” dalla Ragioneria dello Stato che ha verificato le coperture finanziarie.

A questo punto sono possibili ulteriori modifiche, se non incideranno sulle cifre economiche della legge di bilancio, e il dl approda in Parlamento, all’esame delle Commissioni bilancio di Camera e Senato, che effettueranno le audizioni da venerdì 2 a lunedì 5 dicembre 2022. Intanto il 7 dicembre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontrerà i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl per un confronto sulla manovra. Una volta finito il passaggio in commissione, l’arrivo nell‘aula di Montecitorio è prevista per martedì 20 dicembre 2022: la conferenza dei capigruppo ha fissato la discussione alle ore 10.30, mentre la votazione avverrà dalle 14 in poi.

Quando viene approvata la legge di bilancio 2023: le date

L’obiettivo è arrivare a un ok della Camera prima del 25 dicembre, per poi trasmettere il testo al Senato, dove verrà esaminato tra Natale e San Silvestro. Insomma la legge di bilancio sarà approvata in extremis, forse lo stesso 31 dicembre 2022, per garantirne l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2023. Visti i tempi cortissimi, il passaggio a Palazzo Madama sarà simbolico: il Senato – per evitare il ritorno della legge alla Camera con uno sforamento dei tempi e la conseguente introduzione dell’esercizio provvisorio – dovrà approvare il testo della Camera senza modifiche.

Cooperative di lavoro: “serve una politica di detassazione”

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In 10 anni i salari dei soci e dei dipendenti delle cooperative di lavoro più esposte verso gli appalti pubblici hanno visto un calo del 9%, ma nonostante ciò queste realtà garantiscono ancora remunerazioni medie superiori del 17% rispetto alle imprese private. È quanto emerge dalla ricerca “La cooperazione di lavoro in Toscana. Analisi delle condizioni lavorative 2010-2020”, curata dal Coordinatore di Generazioni Legacoop Toscana Giovanni Chiesi e presentata a Livorno in un’iniziativa di Legacoop Toscana al Palazzo del Portuale.

Un mondo fatto di cooperative sociali che si occupano di servizi sociosanitari e educativi,  cooperative di produzione e servizi, cooperative forestali e cooperative culturali. A incidere è stata la progressiva perdita di marginalità negli appalti pubblici, il cui valore nominale tra il 2010 e il 2020 è diminuito del 5%. Parallelamente sono aumentati i costi di gestione, viene spiegato.

“Le cooperative hanno tutelato l’occupazione”

“In questi anni le cooperative hanno tutelato l’occupazione e il salario dei propri soci scontrandosi con un mercato del lavoro al ribasso che riduce diritti e tutele – sottolinea il presidente di Legacoop Toscana Roberto Negrini -. Il sistema pubblico, se da un lato ha aiutato i lavoratori con bonus e con una diminuzione della tassazione sui redditi medio-bassi, dall’altro con le politiche degli appalti genera una politica ribassista dei prezzi che deprime il mercato sia pubblico che privato”.

Dall’indagine emerge anche una riduzione del vantaggio monetario della partecipazione dei soci (ristorno), un aumento del part-time e una decrescita dell’inquadramento medio collegato al turn over generazionale. Vengono segnalati poi altri fenomeni come la riduzione dei contratti stabili (con un momentaneo recupero dovuto agli effetti della pandemia nel 2020), l’insorgenza anche nel movimento cooperativo del fenomeno delle “grandi dimissioni” e una tenuta sulla sicurezza sul lavoro.

Dalla detassazione all’equiparazione dei salari

Proprio Legacoop Toscana, a cui aderiscono 550 le cooperative di lavoro per un totale di 22 mila occupati e 1,3 miliardi di euro di valore della produzione, chiede degli interventi. “Sono quanto mai necessari una politica di detassazione del lavoro e un ampliamento della no tax area, nonché forti investimenti pubblici sui servizi per migliorare le condizioni dei lavoratori degli appalti, raggiungendo la parità salariale con i lavoratori del pubblico”, spiega Negrini.

Nel dettaglio sono tre le proposte avanzate da Legacoop Toscana: piena equiparazione salariale tra i lavoratori impiegati nel settore pubblico e quelli impiegati nelle esternalizzazioni; limiti chiari al part-time a livello legislativo; superamento della logica degli appalti, prediligendo coprogettazione, coprogrammazione, accreditamento e project financing come modalità principali di esternalizzazione.

Firenze vara il piano verde: 1.500 alberi e nuovi parchi

Firenze vara il più grande piano verde mai realizzato in città. Il 2023 sarà un anno record grazie ai 18 milioni di fondi europei Pon Metro con risorse aggiuntive React: si tratta di 68 interventi tra giardini riqualificati e restituiti ai cittadini, piccoli giardini. Spazio anche a 1800 metri quadrati di pareti verdi su scuole ed edifici comunali, a 2000 metri lineari di strade e piazze che saranno alberati, 1500 nuovi alberi, tre ‘aree quiete’.

Cosa prevede il piano verde di Firenze

Tra gli interventi le aree verdi pubbliche avranno progetti per sei milioni. C’è poi la forestazione urbana suddivisa nelle nuove piantagioni (3,3 milioni) e nel rinverdimento (1,7 milioni). Il piano verde di Firenze coinvolge naturalmente anche i giardini pubblici con un investimento per 2,7 milioni e anche il risanamento acustico per 300mila euro. Previsto il recupero delle aree Argingrosso e Poderaccio e un corposo investimento per il parco Florentia (quasi 4 milioni).

Per quanto riguarda gli alberi alle Cascine l’investimento è di mezzo milioni. Spazio poi ad interventi all’ex caserma Lupi di Toscana, all’ampliamento della fruibilità dell’area del parco di Villa Strozzi, alla valorizzazione del giardino di via del Mezzetta con 115 nuovi alberi. Sarà riqualificato il giardino ex Meccanotessile, così come la Fattoria dei ragazzi.

Le dichiarazioni

Il sindaco Dario Nardella ha detto che si tratta di un piano rivoluzionario, come mai visto finora. E in effetti il piano verde di Firenze sarà davvero da record. Nardella ha sottolineato che una delle priorità è fare interventi contro il rumore, puntando da un lato alla riduzione dell’inquinamento e all’aumento delle superfici verdi fruibili. E poi, ha dichiarato il sindaco, “stiamo lavorando a un piano molto ambizioso, un global service dell’ambiente sul modello Milano”.

Oltre ai piani sulle tramvie è battaglia totale all’inquinamento. L’assessore all’ambiente Andrea Giorgio ha chiesto di rendere gli spazi verdi più vivi e vissuti possibile. Eventi, iniziative. Un modo per aumentare la socialità e rendere l’aria più respirabile.

Le migliori scuole superiori di Firenze secondo la classifica di Eduscopio

ITIS Meucci sul podio degli istituti tecnici che preparano al meglio i loro studenti al mondo del lavoro, mentre lo scientifico Machiavelli e il classico Michelangiolo passano a pieni voti l’esame delle migliori scuole superiori di Firenze per chi vuole poi andare all’università: sono le prime nella classifica di Eduscopio 2022, se guardiamo i numeri fiorentini. Il progetto della Fondazione Agnelli ha analizzato i dati di 1,2 milioni di diplomati italiani in tre anni scolastici successivi, in circa 7.700 indirizzi di studio. Un piccolo auto in tempo di open day e dubbi di ragazzi (e genitori) sul percorso da imboccare.

Tra i parametri presi in considerazione ad esempio il tasso di studenti che una volta finito il ciclo superiore ha trovato un’occupazione, quelli che hanno una qualifica professionale in linea con l’indirizzo di studi che hanno seguito, ma anche la media dei voti di chi poi ha scelto l’università. La “classifica” di Eduscopio 2022 è divisa in due grandi tronconi: le scuole più orientate a formare ragazze e ragazzi in vista del loro debutto nel mondo professionale e quelle invece che forniscono una buona formazione nella prospettiva degli studi universitari. In questi due grandi mondi ci sono poi delle sotto-classifiche che riguardano i diversi indirizzi.

I migliori licei di Firenze secondo Eduscopio 2022

Così sfogliando l’edizione 2022/2023 di Eduscopio e cercando i dati delle migliori scuole secondarie di secondo grado di Firenze si scopre che i punteggi più alti in assoluto per i licei della città (nella sezione dedicata alle superiori che preparano meglio gli studenti all’università) sono stati totalizzati dallo scientifico Niccolò Macchiavelli e dal classico Michelangiolo. Per le scienze applicate è al top invece il liceo Leonardo da Vinci.

Vediamo nel dettaglio i primi tre licei fiorentini per indirizzo, in ordine di punteggio:

  • Licei classici – Michelangiolo, IS Alberti-Dante, Galileo
  • Licei scientifici – Machiavelli, Castelnuovo, Leonardo da Vinci
  • Scienze applicate – Leonardo da Vinci, Gobetti-Volta (Bagno a Ripoli), Gramsci
  • Scienze umane – Machiavelli, Enriques-Agnoletti (Sesto Fiorentino), Pascoli
  • Linguistico – Machiavelli, Pascoli, Russel-Newton (Scandicci)

Le migliori scuole superiori di Firenze per guarda al mondo del lavoro

L’altro capitolo della “classifica” di Eduscopio riguarda le scuole superiori che invece formano ragazzi pronti a cogliere le opportunità del mercato del lavoro e in questo campo il massimo dei voti va all’ITI Meucci, con il 77,69% degli ex studenti che hanno trovato un’occupazione di almeno 6 mesi nei 2 anni successivi alla maturità. In ambito tecnico primeggia il Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli (per trovare una scuola sul territorio comunale fiorentino bisogna scendere fino alla quarta posizione del Cavour-Pacinotti), per quello professionale il Saffi, nei servizi, e il Leonardo da Vinci, per il settore dell’artigianato e dell’industria.

Ecco i tre migliori risultati per indirizzo di studi:

  • Tecnico – economico Gobetti-Volta (Bagno a Ripoli), Calamandrei (Sesto Fiorentino), Russel-Newton (Scandicci)
  • Tecnico -tecnologico Meucci, Leonardo da Vinci, Cellini-Tornabuoni
  • Professionale (servizi) Saffi, Buontalenti, Leonardo da Vinci
  • Professionale (industria e artigianato) Leonardo da Vinci, Cellini-Tornabuoni

Come consultare la classifica 2022 di Eduscopio

Secondo l’indagine di quest’anno, il Covid ha avuto pesanti ricadute sul mercato dei lavoro, basti pensare che in Italia la percentuale dei diplomati che ha lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dall’uscita dalla scuola superiore è scesa del 4,4%.

Sul sito Eduscopio studenti e genitori possono esplorare i risultati ottenuti dalle scuole superiori di tutta Italia, comprese quelle di Firenze e dei dintorni, scoprendo quali sono le migliori secondo i parametri presi in considerazione dal progetto. Prima di tutto va scelto il tipo di percorso, se più orientato al mondo del lavoro oppure a una successiva formazione universitaria. Poi si seleziona l’indirizzo di studi, la città e anche quanto si è disponibili a spostarsi per seguire le lezioni. Per ogni scuola è possibile consultare la scheda con tutti i dati.

Contratto statali: aumento degli stipendi con il bonus 2023

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Nonostante il prossimo rinnovo del contratto degli statali sia ancora lontano, gli stipendi dei dipendenti pubblici avranno un aumento una tantum nel 2023: arriverà un “bonus” che sarà corrisposto solo il prossimo anno in attesa che i ccnl delle diverse categorie vengano siglati. Quelli firmati da poco infatti si riferiscono al triennio 2019-2021. La novità è prevista dall’ultima bozza della legge di bilancio che inizia ora il suo iter parlamentare. Per il comparto dei lavoratori della pubblica amministrazione la manovra stanzia 1 miliardo di euro.

Da quando l’aumento degli stipendi degli statali con il “bonus” in attesa del rinnovo del contratto

Se il testo della legge di bilancio sarà confermato, i dipendenti pubblici statali in attesa del rinnovo del contratto nazionale di lavoro avranno un aumento dell’1,5% dello stipendio lordo (limitato al trattamento di quiescenza). 1° gennaio 2023: ecco da quando ci sarà il pagamento del bonus, che verrà corrisposto su 13 mensilità. Sulla carta viene definito come un “emolumento accessorio”. Si tratta di un mini-bonus contro l’inflazione che il governo Meloni ha deciso di mettere sul tavolo, visto che le risorse per il rinnovo del contratto degli statali ancora non ci sono.

Secondo le stime del Sole 24 Ore, questo aumento dell’1,5% pre-contratto varrà per i dipendenti statali dei ministeri da circa 20 euro mensili in più per i livelli più bassi, a 74 euro dei dirigenti. La misura è contenuta nell’ultima bozza della manovra che in questi giorni sarà all’esame della Commissione bilancio della Camera dei deputati.

I tempi del passaggio in Parlamento sono piuttosto stretti e per evitare l’esercizio provvisorio il testo andrà approvato entro il 31 dicembre: questo vuol dire che eventuali modifiche potranno essere introdotte alla Camera, ma – per rispettare le scadenze – il Senato dovrà confermare la manovra approvata dai deputati senza fare cambiamenti.

Ccnl, arretrati e tabelle retributive

Per la quantificazione degli arretrati e delle nuove tabelle retributive 2023 degli statali bisognerà invece attendere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle categorie. Di recente sono stati firmati i Ccnl di alcuni comparti, come enti locali, sanità e scuola, che riguardano il periodo 2019-2021 con aumenti di stipendio e con il pagamento degli arretrati.

Intanto sulla busta paga di novembre 2022, per gli statali con un reddito inferiore a 20.000 euro ,scatterà il pagamento del bonus 150 euro, come previsto dal decreto aiuti ter. Un piccolo sostegno in un momento in cui il caro-via sta erodendo il potere di acquisto degli italiani.

Tav a Firenze, passi avanti per la stazione Foster

Forse ci siamo. Per la stazione Foster di Firenze e dunque il tunnel Tav siamo ad un momento decisivo: è stata infatti aggiudicata la maxi gara da un miliardo di euro per la realizzazione del tunnel. I lavori dovrebbero concludersi per il 2028. Ad aggiudicarsi gli interventi il consorzio che che ha come capofila Impresa Pizzarotti & C. e come impresa consorziata Saipem. Appena l’opera del passante ferroviario sarà pronta ci sarà una separazione dei treni dell’alta velocità con i regionali, in modo da poter potenziare le corse e ridurre i disagi.

I dettagli della stazione Foster e della Tav di Firenze

Il tunnel è lungo circa sette chilometri. Ci sono due gallerie parallele poste a circa 20 metri di profondità, completate con due tratti terminali in superficie: a nord tra le stazioni di Firenze Castello e Firenze Rifredi, e a sud nei pressi della stazione di Firenze Campo di Marte. La nuova stazione Foster di Firenze sarà davvero un toccasana. La stazione riservata ai treni Av sarà collegata con quella di Santa Maria Novella che servirà i treni regionali attraverso un people mover. Per quest’ultima opera, che è necessaria, serve però trovare le risorse, circa 75 milioni.

Le reazioni della politica

Va detto che sui tempi della realizzazione della stazione Foster di Firenze è l’ennesimo annuncio e le polemiche non sono mancate, ma stavolta quantomeno c’è la novità dell’aggiudicazione della gara. Per chi vuole approfondire qui i dettagli dell’impresa che ha vinto. Nel frattempo sono arrivate le reazioni politiche. Il sindaco Dario Nardella parla di svolta positiva: “Finalmente un passo concreto in avanti per il progetto alta velocità grazie al successo della gara di Rfi che rappresenta una svolta decisiva per realizzare un’infrastruttura fondamentale per Firenze e l’area metropolitana fiorentina”, ha spiegato. Anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani parla “di svolta vera, quella che da tempo auspicavamo e per la quale mo sono battuto”. Vediamo se è la volta buona.