martedì, 6 Maggio 2025
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Cts: qual è il significato della sigla, cosa fa e chi sono i componenti

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Cts è uno degli acronimi più utilizzati dall’inizio della pandemia di Covid, ma qual è il significato di questa sigla, cos’è il Cts, cosa fa e chi sono i componenti? Spesso prima delle decisioni del governo per i nuovi Dpcm sul coronavirus oppure per il “cambio di colore” delle Regioni da zona rossa ad arancione o gialla, si parla di “Cts” o Comitato Tecnico Scientifico, ecco cosa significa questo acronimo.

Emergenza Covid 19, qual è il significato della sigla Cts, cos’è e cosa fa?

La sigla, o più propriamente  l’acronimo, sta per Comitato Tecnico Scientifico, ecco il significato di “Cts”: si tratta del team di esperti che ha il compito di offrire consulenza e supporto per aiutare a superare l’emergenza dovuta al diffondersi del Covid in Italia. Il Cts è stato istituito dal capo dipartimento della protezione civile il 5 febbraio 2020, all’inizio dell’emergenza sanitaria, ed è coordinato da Agostino Miozzo.

Il Cts si occupa di dare consulenza, prima di tutto al capo della protezione civile nazionale e poi anche al governo, sulle restrizioni e sulle misure da adottare per fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus: questo significa che i pareri della squadra di scienziati non sono vincolanti, ma devono essere valutati dall’esecutivo. In sostanza gli esperti sono dei “consiglieri speciali”. Le loro indicazioni vengono discusse a livello politico per poi essere inserite o meno nei vari decreti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, come il Dpcm di Natale.

Chi è Agostino Miozzo, a capo del Comitato Tecnico scientifico sul Covid: la biografia

Ora, dopo aver appurato qual è il significato di Cts, vediamo da chi è composto: i membri sono 26, selezionati tra esperti rappresentati degli Enti e Amministrazioni dello Stato, e i componenti del Comitato Tecnico Scientifico sono coordinati da Agostino Miozzo, già coordinatore dell’Ufficio Promozione e integrazione del Servizio nazionale della protezione civile.

Agostino Miozzo, classe 1953, è un medico con un curriculum di livello: chirurgo specializzato in ginecologia, ha girato il mondo e si è occupato a più riprese di gestione delle emergenze, dai terremoti alle catastrofi naturali fino alle guerre. Ha ricoperto carica di responsabile dei programmi di cooperazione socio-sanitaria in Africa. E’ stato inoltre direttore generale della protezione civile per anni, dal 2002 al 2010, ha guidato l’ufficio sulle emergenze internazionali dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri, e ha lavorato anche per Emergency. Da qualche mese Miozzo è in pensione e coordina, a livello gratuito, gli scienziati membri del CTS – Comitato tecnico scientifico sul Covid-19.

Chi sono i componenti del Cts: la lista dei membri

Gli altri componenti del Cts sono dirigenti che già lavorano nella pubblica amministrazione: il significato di questo è che non percepiscono gettoni di presenza o compensi per la loro consulenza. Oltre al coordinatore Agostino Miozzo, il Cts è composto da:

• Il Presidente dell’lstituto superiore di sanità Silvio Brusaferro
• Il Direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, Claudio D’Amario
• Il Direttore dell’Ufficio di coordinamento degli Uffici di sanità marittima-aerea e di frontiera del Ministero della salute Mauro Dionisio
• Il Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute Achille Iachino
• Il Direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’INAIL Sergio Iavicoli
• Il Direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” Giuseppe Ippolito Giuseppe Ippolito 
• Il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute Franco Locatelli
• Il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco Nicola Magrini
• Il Segretario Generale del Ministero della salute Giuseppe Ruocco
• L’Ispettore Generale della sanità militare del Ministero della difesa Nicola Sebastiani
• Il Direttore Generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute Andrea Urbani
• Il rappresentante della Commissione salute designato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome Alberto Zoli
• Il Direttore del Dipartimento emergenze, anestesiologia e rianimazione del Policlinico Universitario “A. Gemelli” Massimo Antonelli
• Il Direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, neurologiche, ortopediche e della testa – collo del Policlinico Universitario “A. Gemelli” Roberto Bernabei
• Il dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi – con compiti di segreteria del Comitato Fabio Ciciliano
• Il rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ranieri Guerra
• Il Direttore dell’Ufficio prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale del Ministero della salute Francesco Maraglino
• Il Presidente della Società italiana di pneumologia Luca Richeldi
• Il Presidente della Società italiana di pediatria Alberto Villani

Le quote rosa del Cts, i componenti donne

Inoltre, con un’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione del 15 maggio 2020, il Comitato è stato integrato con altri 6 componenti, tutte donne, ovvero:

• Il Presidente del Centro studi Nazionale su Salute e Medicina di Genere Giovannella Baggio
• Il Membro del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute Elisabetta Dejana
• Il Professore Patologia Generale presso l’Universita’ “Federico II” di Napoli Rosa Marina Melillo
• Il Presidente della Federazione Nazionale degli ordini dei chimici e dei fisici Nausicaa Orlandi
• Il Professore Settore Scientifico Disciplinare – Anestesiologia – Dipartimento di Scienze Mediche Orali e Biotecnologiche dell’Università degli Studi G.d’Annunzio (Ud’A) di Chieti-Pescara Flavia Petrini
• Il Direttore Generale Cura della Persona e Welfare della Regione Emilia-Romagna Kyriakoula Petropulacos

Cinema Nervi, un talk online per presentare la mostra dedicata al grande ingegnere

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Un incontro virtuale per presentare la mostra dedicata al grande ingegnere italiano Pier Luigi Nervi. Si chiama “Cinema Nervi” il talk in streaming dal vivo su Facebook giovedì 17 dicembre alle ore 18 organizzato da Manifattura Tabacchi che prossimamente ospiterà l’esposizione.

L’inaugurazione della mostra Pier Luigi Nervi, la Struttura e la Bellezza era prevista per il 9 novembre scorso ma è stata rimandata a data da destinarsi per l’entrata in vigore delle normative anti Covid. Sarà comunque allestita, non appena possibile, negli spazi di Manifattura Tabacchi. La mostra, che raccoglie le principali opere del grande ingegnere italiano, è parte del ciclo itinerante Pier Luigi Nervi, Architettura come sfida, progetto di Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project (Bruxelles) e Laboratorio Nervi Politecnico di Milano (Lecco). È co-prodotta da Manifattura Tabacchi in partenariato con Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.

L’incontro Cinema Nervi nasce in occasione della mostra come omaggio sperimentale e contemporaneo al grande Maestro. È un progetto realizzato in collaborazione con Parasite 2.0, collettivo con base a Milano, Londra e Bruxelles che indaga lo stato dell’habitat umano attraverso un ibrido di architettura, design e arte. Nel dare forma a una rilettura dell’opera di Nervi e del percorso espositivo allestito negli spazi dell’ex-complesso industriale, l’obiettivo è quello di declinare il lavoro in chiave contemporanea e interdisciplinare attraverso i linguaggi del digitale. Un approccio che affonda le sue radici nella sperimentazione sui linguaggi esplorata da NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi.

Uno spin-off intergenerazionale che per l’occasione ha coinvolto cinque studi di architetti, designer e artisti internazionali. Lucia Tahan (Berlino), Clube (San Paolo), Alessio Grancini (Los Angeles), The Pleasure Paradox (Milano, Amsterdam, Amburgo, Rotterdam) e Anabel Garcia-Kurland (Londra) sono stati chiamati a reinterpretare cinque delle architetture in mostra – il Palazzo del Lavoro a Torino, l’Ambasciata Italiana a Brasilia, Manifattura Tabacchi e lo Stadio G. Berta (oggi Artemio Franchi) a Firenze, e la Sede Unesco a Parigi – attraverso uno strumento insolito per la progettazione nel periodo di Nervi, il video. La struttura di Cinema Nervi sarà quindi prima un’architettura digitale che avrà come funzione quella di trasmettere i contributi video e, successivamente, un dispositivo fisico da fruire all’interno della mostra.

Prendendo ispirazione da una delle opere più care al Maestro, il Cinema-Teatro Augusteo di Napoli, Cinema Nervi nasce come un invito a guardare da una nuova prospettiva e a riscoprire l’importanza culturale di Pier Luigi Nervi, la cui lunga attività è stata guidata dall’idea di architettura come forma d’arte, una visione che si ritrova nel patrimonio storico che ha lasciato in eredità.

Il progetto viene presentato in anteprima durante il talk Cinema Nervi, giovedì 17 dicembre alle ore 18:00, e vede la partecipazione di: Andrea Pessina (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Firenze e le province di Pistoia e Prato), Elisabetta Nervi (Associazione Pier Luigi Nervi Research and Knowledge Management Project), Alessandro Colombo (Comitato Scientifico Pier Luigi Nervi, Architettura come sfida), Parasite 2.0 (curatori Cinema Nervi). Introduce e modera Michelangelo Giombini, Head of product development di Manifattura Tabacchi, con Caterina Taurelli Salimbeni, curatrice NAM – Not A Museum.

 

Covid Toscana: 489 nuovi casi. Dati e il bollettino del 16 dicembre

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Sono 489 i nuovi casi di coronavirus rilevati in Toscana oggi, 16 dicembre: dati in risalita rispetto al bollettino Covid di ieri ma a fronte di un numero maggiore di tamponi analizzati.

I tamponi analizzati sono infatti 12.190, ai quali si aggiungono 4.569 test rapidi. Ad anticipare i contenuti del bollettino Covid di oggi, 16 dicembre, è stato, come d’abitudine, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani su Facebook.

Covid, il bollettino della Toscana (16 dicembre)

Il totale dei casi registrati in Toscana da inizio epidemia sale a 113.610, così divisi per provincia:

  • 31.686 a Firenze (119 in più rispetto a ieri)
  • 9.945 a Prato (20 in più)
  • 10.062 a Pistoia (33 in più)
  • 7.300 a Massa (49 in più)
  • 11.612 a Lucca (80 in più)
  • 15.854 a Pisa (66 in più)
  • 7.937 a Livorno (41 in più)
  • 10.116 ad Arezzo (41 in più)
  • 4.600 a Siena (30 in più)
  • 3.943 a Grosseto (10 in più)

A questi si aggiungono poi 555 casi positivi notificati in Toscana ma che riguardano residenti in altre regioni.

Scende il numero dei ricoverati, oggi 1.303 (67 in meno rispetto a ieri) e scende anche quello dei pazienti in terapia intensiva. Un dato da tenere in particolare considerazione visto che da questo dipende buona parte della possibilità della Toscana di passare in zona gialla. Oggi i pazienti in terapia intensiva sono 202, complessivamente 12 in meno di ieri.

I decessi registrati oggi sono 47, 22 uomini e 25 donne con un’età media di 81,3 anni. Aumentano i guariti, 1.671 in più da ieri.

Covid in Toscana 16 dicembre, i dati di oggi sui contagi

Giani ha poi annunciato il primo traguardo della prenotazione del vaccino anti Covid riservata a medici, personale sanitario e delle Rsa. La piattaforma Prenota vaccino, lanciata ieri, ha già superato le 20 mila prenotazioni.ù

Più di 20.000 operatori sanitari toscani hanno già prenotato il vaccino anticovid“, scrive Giani. “Per una #ToscanaSicura stiamo mettendo in campo un piano vaccinale che possa permetterci al più presto di ripartire!”.

Toscana zona gialla, niente anticipo: resta zona arancione fino al 20 dicembre

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I tempi non saranno affrettati. Nonostante la richiesta formale del presidente della Regione Eugenio Giani al governo, la Toscana non sarà zona gialla fino a domenica 20 dicembre, quando scadranno le due settimane di zona arancione. Con lo spettro che questa zona gialla possa durare meno di 24 ore, viste le restrizioni agli spostamenti in vigore a partire da lunedì 21 dicembre.

La Toscana resta arancione

Se già dallo scorso fine settimana, quando Giani inoltrò la richiesta al governo, le possibilità di una promozione anticipata sembravano basse, adesso sono praticamente ridotte a zero. In meno di una settimana l’orientamento del governo è passato dal guardare con un certo favore alla possibilità di allentare le restrizioni al mettersi al lavoro per introdurne di nuove e più stringenti. Complici le scene viste in tutta Italia domenica scorsa: dove è stato permesso di uscire e riaprire i negozi, la gente si è precipitata a fare shopping. Più di quanto il governo si sarebbe aspettato.

Toscana zona gialla, ecco quando: da domenica 20 dicembre

Giunti ormai al mercoledì, con il nuovo rapporto dell’Istituto superiore di sanità in arrivo venerdì 18 dicembre, uno scatto in avanti solo per la Toscana è ormai escluso. “Il dossier della Toscana non sarà rivalutato prima di venerdì” hanno dichiarato dal Comitato tecnico scientifico al Corriere Fiorentino. Sarà l’ordinanza che il ministro della Salute firmerà proprio venerdì a riportare la Toscana in zona gialla: quando? Da domenica 20 dicembre.

Anche Giani, ieri, aveva fatto un mezzo passo indietro: “Mi sono messo nelle condizioni di avere fornito tutti i dati obiettivi della situazione, aver approfondito con Brusaferro (Silvio, presidente dell’Istituto superiore di sanità, ndr) e Speranza i nostri dati: la competenza è loro, abbiamo visto che non c’è nemmeno da ipotizzare una concertazione con il presidente della Regione come sembrava possibile nella legge”. Così aveva detto Giani intervistato da Radio Bruno Toscana. “La competenza – aveva poi insistito – è loro, loro decidono come cabina di regia e come Ministero, è inutile che io mi metta ad assumere posizioni: io devo fornire loro i dati, gli argomenti, perché venga riconosciuto alla Toscana il livello che io ritengo giusto, che è la zona gialla, ma io mi fermo lì“.

Un giorno solo in zona gialla: il rischio del 20 dicembre in Toscana

Va anche ricordato che il passaggio della Toscana in zona gialla non è automatico. Tutti i 21 indicatori dovranno rientrare entro i limiti previsti per la fascia di rischio inferiore. A preoccupare è il dato delle terapie intensive, che ancora ieri contavano 214 pazienti.

C’è poi la questione del possibile grande esodo del 20 dicembre. Dal 21 dicembre sarà infatti vietato spostarsi tra regioni. E dunque chi vorrà raggiungere la famiglia fuori regione per le feste avrà tempo dalle 5 della mattina di domenica, quando finisce il coprifuoco, fino alle 22 dello stesso giorno, quando scatta il coprifuoco successivo. Con il rischio di vedere grandi folle riversarsi nelle stazioni ferroviarie.

La cultura online vale quanto quella in presenza? Intervista a Sergio Givone

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Musei chiusi, sale da concerto vuote, teatri sprangati. Così come cinema, biblioteche, auditorium. Il Covid-19 ci ha fatto velocemente abituare (o rassegnare?) a una cultura vissuta in diretta ma a distanza, online, seduti comodamente sul divano di casa, fruita attraverso uno schermo, un monitor, un dispositivo digitale. E allora ecco un profluvio di opere d’arte filtrate da pixel, di concerti in streaming, di festival a cui partecipare online. È stata una risorsa poter continuare a godere della cultura, anche se da lontano. Un espediente che, grazie al tempo dilatato del lockdown, ha consentito – dati alla mano – a tanti di riprendere contatto con il vastissimo patrimonio di cui disponiamo.

Quali sono i pro e i contro della cultura online, un sapere vissuto attraverso il filtro di un monitor?

“Vedo soprattutto contro”. Sergio Givone*, filosofo e ordinario di estetica all’Università di Firenze, ha pochi dubbi. “Per chi fa il mio mestiere, il silenzio e il raccoglimento sono preziosi, è vero. E questo periodo di allontanamento forzato ci ha permesso di riconquistarli. Ma il costo di questa riconquista è altissimo perché contempla l’allontanarsi dai luoghi della cultura”.

In che senso questo rappresenta un handicap?

Perché la cultura è luogo. La cultura ha bisogno di essere vissuta dove la si fa. Nelle biblioteche, nei musei, nei teatri, nelle aule universitarie. Bisogna stare di fronte all’opera d’arte per poterne godere. I libri bisogna poterli scegliere a scaffale aperto. Un libro chiama l’altro. E un’idea nasce da un fallimento. Magari andando alla ricerca di un libro che non troviamo, ci imbattiamo in un altro che ci apre la mente.

I supporti digitali non aiutano in questo senso? O forse non bastano?

Certo, abbiamo i dvd, le cassette, ammesso che si abbia ancora un apparecchio che ci consente di leggerle (ride, ndr), ma non basta. In questi mesi ho rivisto cose che non vedevo da tanto tempo. Ma non è sufficiente, c’è una grande nostalgia per i luoghi della cultura. Per i musei in cui hai un’opera d’arte a poca distanza da te, per le aule universitarie e le sale conferenze, dove ti rivolgi direttamente alla gente; e se hai una persona di fronte, ti accorgi se si sta annoiando o se interagisce con te.

Dunque gli svantaggi della distanza, della cultura online vincono totalmente sui vantaggi…

Qualche vantaggio c’è, non lo nego. A volte persino dimentico che viviamo in questa situazione.  Scrivo, sento musica, guardo film e spettacoli e per certi versi non mi pesa, sto quasi meglio di prima, ma lo svantaggio la vince sul vantaggio. La perdita vince su quello che ho riconquistato, non possiamo fare a meno della cultura dal vivo.

Crede che riusciremo a trarre una lezione da questo periodo di difficoltà?

Tendiamo a imparare così poco dalle disgrazie… Dovremmo farlo, ma non è così. In questo senso, il Covid-19 rappresenta un’occasione. Ci ha permesso di recuperare valori che avevamo perso. Ci ha permesso di riflettere sul fatto che finché abbiamo le cose non ne soffriamo la mancanza. Quello che fa davvero male, la vera povertà culturale, è il non rendersi conto della mancanza. Non sentirne più il bisogno sarebbe il male più grande.

In questo senso spero che il Covid-19 ci lasci un po’ di fame. La mancanza, il non avere a disposizione quello che si vuole, ricrea in gusto, fa rinascere il piacere. Nel momento in cui le cose diventano rare si apprezzano di più. Pensi a un pezzo di pane. Se ce ne fosse meno, ritroveremmo il gusto di quel pane. Lo stesso mi auguro che succeda per le grandi opere. Non ci rendiamo conto di quanto siano rare e importanti fino a quando non ci vengono a mancare.

A proposito di pane, è passata alla storia la triste uscita di quel ministro che disse “con la cultura non si mangia”…

Abbiamo fatto finta di credere che la cultura non fosse essenziale. E invece è importante dal punto di vista economico come moltissimi altri settori. In un’economia come la nostra dove non si vive di solo terziario, anche il cinema, il teatro e i musei sono attività economicamente rilevantissime. Figuriamoci se possiamo considerarle non essenziali.

Noi fiorentini, quale insegnamento dovremmo trarre?

Dobbiamo imparare a tornare nei piccoli musei, nelle chiese di campagna, a frequentare i teatri minori e i luoghi fuori dai soliti itinerari, questo dovremmo imparare. Bisogna vivere Firenze in modo diverso, non pensando di andare a fare una veloce scorpacciata di arte. Non è così, la cultura si conquista con il tempo, la calma, lo studio. Vivendola in modo diverso da come l’abbiamo vissuta fino ad oggi.

Sergio Givone*Sergio Givone è un filosofo e accademico, professore ordinario di estetica all’Università di Firenze. Tra le sue numerose opere: La storia della filosofia secondo Kant (1972), Ermeneutica e romanticismo (1982), Storia del nulla (1995), Eros/ethos (2000), Prima lezione di estetica (2003), Il bibliotecario di Leibniz (2005), Metafisica della peste (2012), Fra terra e cielo. La vera storia della cupola di Brunelleschi (2020)

Colori capelli: i colori di tendenza per l’a/i 2020/2021

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Con l’autunno è scoppiata la mania del mushroom blonde, ossia il biondo fungo: una nuance che mischia sagacemente biondo, castano e grigio argento e che si è confermata essere una delle colorazioni più trendy e rappresentative per la moda capelli autunno/inverno 2020/2021, ma non è la sola. La gamma dei colori per la nuova stagione si è riempita di sfumature e tonalità ricercate, originali e in grado di includere ogni tipo di riflessi, da quelli più caldi e avvolgenti a quelli più freddi e sofisticati. Per il castano, per esempio, oltre alle intramontabili nuance del cioccolato e del caramello, si affermano anche quelle più scure e decise del moka, colore che diventa ricercato e audace con l’aggiunta dei riflessi viola. Colori, sfumature e riflessi che si trovano nell’ampia gamma di prodotti per capelli disponibili sul sito di Garnier, il marchio di cosmesi sempre al passo con i tempi. È ora, quindi, di scoprire quali sono le colorazioni su cui puntare per una chioma all’ultimo grido.

La stagionalità, dai colori della tavola e della natura a quelli dei capelli

È proprio l’autunno con i suoi colori a ispirare le nuove nuance per la moda capelli autunno/inverno 2020/2021. Il castano più trendy è nei toni del caramello, cioccolato e miele; nuance che possono essere create per coprire il colore originale al 100% oppure per fare dei balayage creativi e alla moda, come l’unione fra una base castana impreziosita dalle calde e avvolgenti sfumature del ramato. Per un tocco intenso, pronto a richiamare alla mente un bel tazzone di cioccolata bollente, il consiglio è quello di puntare sul gloss, il trattamento che fa sembrare i capelli morbidi e luminosi, proprio come il caldo abbraccio della golosa bevanda.

Per i biondi, invece, le tendenze per l’autunno/inverno 2020/2021 si spingono su delle tonalità più fredde, come quelle del biondo rosa pastello e di quelli perla, vaniglia, latte e champagne, fino al biondo grano: il trait d’union fra biondo caldo e freddo. E il biondo platino? Per la prossima stagione questa nuance lascia il posto allo smoky blonde, un platino dalle sfumature argentate, e al grown out blonde, un biondo deciso caratterizzato da una ricrescita marcata e ben visibile (così anche la frequenza del ritocchino dal parrucchiere è dilatata).

Se i colori castani sono caldi e i biondi invece tendenzialmente freddi, per i rossi è la spezia come la cannella a dettarne le nuove tonalità cromatiche. Oltre al rosso pumpkine quello cinnamon, è tornato a essere molto richiesto anche il biondo fragola, ma è bene fare attenzione perché non sta bene con tutti gli incarnati; per non fare errori, basta ricordare alcune regole base dell’armocromia. Infine, rame dorato, rame ciliegia e rosso mogano completano la gamma delle nuance di rosso più alla moda per i restanti mesi del 2020 e i primi del 2021.

E per i capelli grigi e arcobaleno, c’è speranza? Certo, ammessi e, anzi, consigliati se rientrano, però, nelle tonalità pastello, così da creare un effetto glamour e decisamente chic.

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Quarantena obbligatoria e rientro in Italia: chi la deve fare, la lista dei Paesi

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Viaggiare all’estero è sempre più difficile. Le regole dell’ultimo Dpcm di dicembre estendono la quarantena obbligatoria per il rientro in Italia nel periodo di Natale anche a chi fa turismo in Europa e riscrive le norme sul tampone obbligatorio: ma chi deve fare la quarantena, quando e per quanti giorni? E qual è la lista dei Paesi per cui è prevista questa misura restrittiva? Va detto che il Ministero degli Esteri, visto l’evolversi dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, sconsiglia di viaggiare all’estero, se non per ragioni strettamente necessarie.

La durata: per quanti giorni bisogna fare la quarantena al rientro in Italia?

Prima di tutto vediamo le regole sulla quarantena (chiamata in gergo tecnico isolamento fiduciario). La quarantena obbligatoria, quando prevista, dura 14 giorni come l’incubazione del virus Covid-19 e dipende dal Paese da cui si proviene, indipendentemente dalla nazionalità dei viaggiatori: le regole del Dcpm valgono quindi anche per i cittadini italiani che tornano a casa dopo un viaggio all’estero.

Nel caso sia prevista quarantena, l’isolamento fiduciario scatta subito dopo il rientro in Italia: è necessario raggiungere nel minor tempo possibile la propria casa (o l’abitazione individuata per fare la quarantena) ma senza usare mezzi di mezzi di trasporto pubblico diversi da quello con cui si è rientrati sul suolo nazionale. Per esempio se si arriva in aereo è possibile prendere un velivolo per un’altra destinazione. Via libera invece alla auto a noleggio o ai taxi.

Il modello di autocertificazione per il rientro in Italia

Qualsiasi sia il Paese di provenienza, quando si rientra in Italia dall’estero va compilato il modello di autocertificazione (sul sito del Ministero degli Esteri il modulo in pdf aggiornato), in cui riportare i propri dati personali, la località estera da cui si rientra e la lista dei Paesi in cui si è viaggiato negli ultimi 14 giorni, oltre a dichiarare di non essere risultato positivo al Covid-19 e il luogo dell’isolamento fiduciario (se previsto).

Le regole del Dpcm di dicembre, chi deve fare la quarantena anti-Covid dopo il rientro in Italia?

Secondo il Dpcm di dicembre, deve fare la quarantena obbligatoria al rientro in Italia chi arriva da Paesi extra Unione Europea ed extra Schengen. Per quanto riguarda gli Stati dell’UE e dell’area Schengen dal 10 dicembre al 21 dicembre è previsto il tampone obbligatorio (molecolare o antigenico per il Covid-19), da fare 48 ore prima di arrivare sul territorio nazionale: in caso non si faccia il test è previsto l’isolamento fiduciario.

Per chi soggiorna in Paesi dell’Unione Europea o dell’area Schengen dal 21 dicembre al 6 gennaio, il Dpcm prevede regole più restrittive: niente più tampone, scatta direttamente la quarantena obbligatoria al rientro in Italia per chi viaggia per motivi non considerati di necessità (come il turismo), lavoro e salute. Quarantena obbligatoria anche per chi si reca in Europa tra il 21 dicembre e il 6 gennaio e torna in Italia entro il 15 gennaio (giorno di scadenza del Dpcm del 3 dicembre). In caso di viaggi per necessità, lavoro e salute è obbligatorio solo il tampone negativo e non la quarantena. Gli unici Stati per cui non sono previste limitazioni sono San Marino e il Vaticano.

Obbligo di tampone: l’elenco dei Paesi europei

Il nuovo Dpcm prevede, dal 10 al 21 dicembre, il tampone obbligatorio effettuato nelle 48 ore prima del rientro in Italia, per chi proviene da questi Paesi:

  • Austria
  • Belgio
  • Bulgaria
  • Cipro
  • Croazia
  • Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia)
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte)
  • Germania
  • Grecia
  • Irlanda
  • Lettonia
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Portogallo (incluse Azzorre e Madeira)
  • Repubblica Ceca
  • Romania
  • Regno Unito (incluse isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro)
  • Slovacchia
  • Slovenia,
  • Spagna (inclusi territori nel continente africano)
  • Svezia
  • Ungheria
  • Islanda
  • Norvegia
  • Liechtenstein
  • Svizzera
  • Andorra
  • Principato di Monaco

Se non viene effettuato il tampone, al rientro in Italia scatta la quarantena obbligatoria di 14 giorni.

Viaggi all’estero e turismo, chi deve fare la quarantena al rientro in Italia

Come detto ci sono delle regole più restrittive per chi viaggia tra il 21 dicembre e il 6 gennaio in Unione Europea e in area Schengen e rientra in Italia entro il 15 gennaio: in questo caso, all’arrivo sul territorio nazionale, scatta la quarantena obbligatoria di 14 giorni. 3 le eccezioni per cui non è prevista la quarantena obbligatoria, ma solo il tampone negativo (da effettuare nelle 48 ore prima del rientro): chi viaggia per motivi di salute, lavoro o necessità. Queste le provenienze per cui sono valide le limitazioni:

  • Austria
  • Belgio
  • Bulgaria
  • Cipro
  • Croazia
  • Danimarca(incluse isole Faer Oer e Groenlandia)
  • Estonia
  • Finlandia
  • Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte)
  • Germania
  • Grecia
  • Irlanda
  • Lettonia
  • Lituania
  • Lussemburgo
  • Malta
  • Paesi Bassi
  • Polonia
  • Portogallo (incluse Azzorre e Madeira)
  • Repubblica Ceca
  • Romania
  • Regno Unito (incluse isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro)
  • Slovacchia
  • Slovenia,
  • Spagna (inclusi territori nel continente africano)
  • Svezia
  • Ungheria
  • Islanda
  • Norvegia
  • Liechtenstein
  • Svizzera
  • Andorra
  • Principato di Monaco

La quarantena obbligatoria è prevista sempre per tutti gli italiani che rientrano da Paesi extra area Schengen.

I casi particolari: per Svizzera, Ucraina e Croazia al rientro in Italia è prevista la quarantena obbligatoria?

Facciamo quindi degli esempi concreti. Se si rientra in Italia dalla Svizzera entro il 20 dicembre è necessario fare un tampone nelle 48 ore precedenti l’arrivo sul suolo nazionale, ma se si va a sciare o per motivi di turismo nel paese elvetico tra il 21 dicembre e il 6 gennaio quando si torna in Italia bisognerà fare la quarantena obbligatoria. Stesso discorso per una nazione che fa parte dell’Unione Europea, come la Croazia: tampone se il rientro in Italia precede il 21 dicembre, dopo questa data bisogna stare in isolamento per 14 giorni se si sono compiuti viaggi per motivi diversi da quelli di necessità.

Per quanto riguarda Paesi extra Schengen, come ad esempio l’Ucraina, è sempre prevista la quarantena obbligatoria. Sul sito Viaggiare sicuri le informazioni sugli spostamenti da e verso l’estero in questo momento di allerta Covid con le indicazioni sulla quarantena per chi rientra in Italia.

Luminarie a Firenze, la top five delle luci di Natale 2020

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A Firenze le luminarie di Natale non si lasciano “spegnere” nemmeno nel 2020, anzi: la città si veste di luci per portare un po’ di serenità e di atmosfera natalizia alla famiglie. Complice F-Light, Florence Light Festival che ormai da tradizione accende Firenze di bagliori colorati nel periodo delle feste, (quasi) ogni angolo di Firenze sembra “sbrilluccicare”. Ecco la top 5 delle luminarie preferite dalla redazione del Reporter, in centro e non solo.

F-Light: da Ponte Vecchio a Palazzo Medici Riccardi

Luminarie Firenze Flight Ponte Vecchio
Il Ponte Vecchio con la proiezione ispirata ai versi danteschi in occasione di Flight. Foto: Nicola Neri

Si intitola “Sight, dalla Selva oscura alla luce” l’edizione di quest’anno del Florence Light Festival, in omaggio a Dante. Promosso dal Comune di Firenze e organizzato da MUS.E, con la direzione artistica di Sergio Risaliti, F-Light Sight, fino al 6 gennaio rivestirà di luce gli spazi urbani, grazie a video-mapping, proiezioni, lightshow e installazioni artistiche. La manifestazione coinvolge come sempre numerosi luoghi fiorentini, ridelineando il profilo notturno della città: dalle piazze principali a Ponte Vecchio, dal Forte Belvedere alle torri e porte medievali, da Palazzo Medici Riccardi al Museo Novecento. Un omaggio particolare è dedicato alle strutture ospedaliere, baluardo prezioso nella resistenza al Covid, nemico che ha stravolto il nostro presente.

Luminarie di Natale: gli alberi d’artista in tre piazze fiorentine

Albero d'artista Flight Piazza santo Spirito
L’albero d’artista di Mimmo Paladino in piazza Santo Spirito – Foto: Nicola Neri

Si rinnova anche l’appuntamento con Three artist trees, i tre alberi d’artista firmati da Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino e Domenico Bianchi installati rispettivamente in Piazza Gino Bartali, Piazza Santo Spirito e Piazza Santa Maria Novella.

Un grande classico, le luminarie di Natale della Rinascente

Rinascente Luminarie Firenze
La facciata della Rinascente di Firenze

Torna come ogni anno il grande cubo di luce del centro storico fiorentino, ovvero le illuminazioni del maxistore Rinascente, che quest’anno impreziosisce l’allestimento con una scritta (anch’essa luminosa). Una cascata di lucine che copre interamente le due facciate dello stabile che ospita i grandi magazzini affacciate su piazza della Repubblica e via degli Speziali.

Le luminarie 2020 nel centro di Firenze, da Piazza Duomo a via Tornabuoni

Natale 2020 Firenze Tornabuoni
Uno scorcio di via Tornabuoni

Oltre al più classico degli alberi di Natale del centro di Firenze, ovvero il bellissimo abete di piazza Duomo, acceso come da tradizione dal sindaco Dario Nardella l’8 dicembre, un’altra amatissima tappa per gli amanti delle luminarie è via Tornabuoni che risplende ogni anno di più. Anche per il 2020 tra cascate di luci, stelle e fiocchi è un vero e proprio “pacchetto regalo” sotto il quale passeggiare (mantenendo rigorosamente il distanziamento).

… E le luminarie di Firenze fuori dal centro: dall’Isolotto alle Cure

Natale 2020 luminarie cure
Piazza delle Cure – Foto: Nicola Neri

Ma le luminarie fiorentine luccicano anche fuori dal centro storico, per dare un barlume di speranza in questo buio 2020. È così che si accende il grande albero in piazza dell’Isolotto e alle Cure, e si accendono le luminarie alle Piagge e a San Donato a Novoli, nei piccoli borghi e nei centri commerciali naturali. Perché senza luci non è Natale, nemmeno questo Natale fuori dall’ordinario.

 

Covid in Toscana: 15 dicembre, i dati dei contagi. Il bollettino della Regione

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Calano i nuovi contagi di Covid in Toscana oggi, 15 dicembre, e aumentano i tamponi, anche se i test sono inferiori alla media delle scorse settimane: i dati del bollettino della Regione parlano di 332 casi positivi al coronavirus in più a fronte di 8.572 tamponi molecolari. 4.135 i test rapidi effettuati. Stando alle ultime notizie, cala anche il rapporto tra positivi e tamponi, dal 6,2% di ieri al 3,9% di oggi (12% se si escludono gli esami di controllo per persone già contagiate).

Diminuisce il numero di soggetti attualmente infetti dal virus Sars Cov2, scendono anche i ricoverati (meno 33 in un giorno), ma ci sono 4 letti in più occupati in terapia intensiva. Ancora preoccupante il numero di morti: 45 quelli comunicati oggi dalla Regione. Ecco in sintesi dati sui contagi di Covid in Toscana oggi, martedì 15 dicembre 2020.

Covid in Toscana  15 dicembre, i dati di oggi sui contagi

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana (15 dicembre 2020): 332 (ieri erano 445)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 8.572 (il giorno precedente 7.132)
  • Test antigenici rapidi: 4.135
  • Rapporto positivi/tamponi in Toscana: 3,9% (12% se si escludono i tamponi di controllo)
  • Attualmente positivi: 16.264 (-7% rispetto a ieri)
  • Numero di ricoverati: 1.370 (-33 rispetto al bollettino di ieri)
  • cui in terapia intensiva: 214 (+4 rispetto a ieri)
  • Quanti morti oggi in Toscana per Covid 19: 45 decessi (età media di 82 anni)
  • Guariti nelle ultime 24 ore: 1.502

* Nota: alcuni dei decessi comunicati oggi si riferiscono a morti avvenute nei giorni precedenti.

Coronavirus in Toscana, l’andamento al 15 dicembre e il punto della situazione

  • Contagiati dall’inizio dell’emergenza: 113.121
  • Tamponi totali dall’inizio dell’emergenza: 1.733.863
  • Guariti dall’inizio della pandemia: 93.619
  • Morti totali in Toscana da febbraio a oggi: 3.238

I dati dei contagi per provincia

Ecco la situazione provincia per provincia, in base ai dati del bollettino della Regione Toscana del 15 dicembre.

  • 31.567 casi complessivi ad oggi a Firenze (81 in più rispetto a ieri)
  • 9.925 a Prato (12 in più)
  • 10.029 a Pistoia (27 in più)
  • 7.251 a Massa (16 in più)
  • 11.532 a Lucca (48 in più)
  • 15.788 a Pisa (48 in più)
  • 7.896 a Livorno (14 in più)
  • 10.075 ad Arezzo (26 in più)
  • 4.570 a Siena (13 in più)
  • 3.933 a Grosseto (47 in più).
  • 555 i casi positivi notificati in Toscana, ma riferiti a persone residenti in altre regioni.

Sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità sono pubblicati i grafici sull’andamento del Covid-19 in Toscana, che verranno aggiornati alle ore 18.00  con i dati del bollettino di oggi, 15 dicembre. Nel tardo pomeriggio si conosceranno anche quanti contagiati ci sono in Italia oggi.

Dove vedere Fiorentina Sassuolo in tv: Sky o Dazn?

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La Fiorentina, reduce dalla brutta sconfitta contro l’Atalanta, incontra il Sassuolo mercoledì 16 dicembre alle 20.45, allo Stadio Artemio Franchi: ma dove vederla in tv, su Sky o Dazn?

Dove vedere Fiorentina Sassuolo in tv: sky o dazn?

La partita sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky: Sky Sport  (numero 252 del satellite) anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. 

Dove vedere Fiorentina Sassuolo in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming in diretta per seguire i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.
Fiorentina Sassuolo sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.
La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Fiorentina Sassuolo in chiaro? 

Non ci sono opzioni per vedere Fiorentina Sassuolo in chiaro.