venerdì, 22 Agosto 2025
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La Toscana non cambia colore e resta in zona gialla: fino a quando

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La Toscana non cambia colore, resta in zona gialla fino quando i contagi e gli indicatori Covid sono sotto controllo e quindi almeno per tutto il weekend e la prossima settimana: adesso è ufficiale, scongiurato il rischio della zona arancione. A confermarlo è il presidente della Regione Eugenio Giani al termine della riunione della cabina di regia del Ministero della Salute per decidere un eventuale cambio di colore delle regioni. La crisi di governo infatti non blocca il meccanismo di promozioni e retrocessioni in fasce di rischio, perché la gestione dell’emergenza sanitaria rientra tra i cosiddetti “affari correnti” di cui si deve occupare l’esecutivo dimissionario.

La Toscana non cambia colore?

Sul ponte sventola bandiera gialla, ma quella bianca resta un miraggio. Ad oggi, secondo le ultime stime, la situazione della trasmissibilità del virus in Toscana resta stabile con un indice Rt sotto 1, la soglia che farebbe scattare in automatico il passaggio da zona gialla ad arancione. In leggero peggioramento il grado di rischio, che viene calcolato anche in base alla percentuale di letti occupati negli ospedali e all’incidenza dei positivi, ma che per ora non sarebbe tale da giustificare il salto in zona arancione.

Il presidente della Regione Eugenio Giani in un posto su Facebook ha annunciato che la Toscana resta in zona gialla per un’altra settimana almeno. “Ho appena parlato con il Ministro Speranza: mi ha ufficializzato che la Toscana sarà ancora zona gialla. Continuiamo così, manteniamo la responsabilità che ci appartiene e impegniamoci ogni giorno per diminuire sempre più i contagi. La #ToscanasiCura dipende da ciascuno di noi, coraggio!”. A confermare la classificazione sono i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità.

Fino a quando la Toscana resta in zona gialla

Un’altra settimana di restrizioni leggere sembra assicurata. Che sia l’ultima, almeno per un po’? Fare previsioni adesso è azzardato. La Toscana resta in zona gialla fino a sabato 6 febbraio, ma è ancora del tutto prematuro immaginare fino a quando ci resterà oltre.

Gli indici da tenere d’occhio sono essenzialmente di due categorie. Quelli che riguardano l’andamento del contagio, nei quali la Toscana continua ad avere valori tra i migliori delle regioni d’Italia. I dati di ieri, nonostante l’aumento dei casi, indicavano il secondo miglior tasso di positivi per 100 mila abitanti d’Italia (13,46), dietro soltanto alla Basilicata. La percentuale di nuovi positivi sui tamponi effettuati era poi nettamente la più bassa registrata in tutta Italia, il 2,96%.

D’altro canto ci sono i dati che fotografano la situazione ospedaliera per i quali non si registra ancora una netta inversione di tendenza. I pazienti ricoverati negli ospedali sono 779, di cui 103 in terapia intensiva.

Lo scenario più sicuro al momento è quello di arrivare fino a sabato 6 febbraio, per il resto la Toscana resta in zona gialla fino a quando riuscirà a confermare questo andamento. E, auspicabilmente, se al contempo vedrà abbassarsi la pressione sui propri ospedali Covid.

La Fiorentina prova a domare il Toro

Dopo i tre punti conquistati col Crotone, la Fiorentina prova a riprendere il cammino verso posizioni migliori in classifica. Venerdì, nell’anticipo della prima giornata del girone di ritorno, allo stadio Olimpico Grande Torino proverà a battere i granata che navigano nelle zone basse della classifica e cercano disperatamente punti salvezza. Ecco le probabili formazioni di Torino – Fiorentina.

Torino – Fiorentina, le probabili formazioni

Cesare Prandelli viola sta pensando di riconfermare la squadra che ha vinto contro il Crotone. Tra i pali Dragowski, con terzetto difensivo composto da Milenkovic, Pezzella e Igor. A centrocampo, Caceres a destra e Biraghi a sinistra; mentre in mezzo, Castrovilli e Amrabat in cabina di regia. Sulla trequarti Bonaventura e Ribery, a supporto dell’unica punta, Vlahovic.

Davide Nicola deve fare a meno degli indisponibili Izzo e Vojvoda. Il tecnico va verso la riconferma dell’undici che ha portato a casa il pari contro il Benevento con Sirigu in porta, Bremer, Lyanco e Rodriguez in difesa. A centrocampo, Singo e Ansaldi saranno gli esterni, mentre in mezzo giocheranno Lukic e Rincon. Da scegliere il terzo di centrocampo tra Linetty e Verdi. In avanti la coppia Zaza-Belotti.

Per me è uno scontro per la salvezza. Quando si cambia ogni allenatore porta il proprio modo di vedere e di gestire il calcio, quello che ho notato – commenta Cesare Prandelli alla vigilia – è che il Torino è diventata una squadra molto concreta che cerca lo scontro da un punto di vista fisico. Chiaro che mancano ancora tante partite ma dobbiamo mantenere questo tipo di mentalità”.

I nuovi acquisti

In questo mercato di gennaio la Fiorentina ha preso l’attaccante russo Aleksandr Kokorin ed il difensore francese naturalizzato marocchino, di origini mauritane Kevin Malcuit. Entrambi sono arrivati a Firenze ma non sono stati convocati. Il ds Daniele Pradè ha fatto capire che il mercato non dovrebbe riservare ulteriori arrivi. A fronte delle partenze di Saponara, Cutrone, Duncan e Lirola, dunque, due sole novità in casa viola.

“Sono d’accordo con Daniele Pradè, il mercato è chiuso. Questo periodo è particolare e drammatico, anche sportivamente ne risentiamo. Il mercato – spiega infine Prandelli – spesso è per gli scontenti e i delusi, abbiamo preferito fare scelte in prospettiva. Le operazioni che abbiamo fatto sono giuste”.

Contagi in Toscana: oggi (28 gennaio) casi di Covid sopra quota 600, 16 morti

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Per il secondo giorno consecutivo crescono i contagi in Toscana: oggi, 28 gennaio, i nuovi casi di Covid superano quota 600, secondo l’aggiornamento dei dati del bollettino della Regione. Un dato del genere non si registrava da 3 settimane, dallo scorso 7 gennaio. Resta grossomodo stabile il numero di tamponi molecolari e antigenici rapidi effettuati in un giorno, oltre 16.000, mentre è in salita tasso di positività: il 3,85% delle persone sottoposte al test in Toscana è risultato positivo al coronavirus.

Continua il calo dei ricoverati negli ospedali, ma aumentano i morti: 16 decessi comunicati oggi,  contro i 12 segnali ieri. Ecco i principali dati del bollettino Covid di oggi, giovedì 28 gennaio 2021, diffuso dalla Regione Toscana.

Contagi in Toscana: i dati del bollettino Covid di oggi (28 gennaio)

  • Nuovi contagi di Covid in Toscana, 28 gennaio: 620 positivi (502 nel precedente bollettino)
  • Tamponi molecolari in 24 ore: 9.642 (ieri 10.398)
  • Test antigenici rapidi: 6.475 (ieri 6.582)
  • Totale test in un giorno: 16.117
  • Tasso dei nuovi positivi: 3,85% (ieri 2,96%)
  • Casi attualmente positivi al Covid: 8.674 (+3,2% rispetto a ieri)
  • Ricoverati: 772 (-7 ricoverati)
  • di questi 100 in terapia intensiva (-3)
  • Morti comunicati oggi: 16 decessi (alcuni risalgono ai giorni scorsi)
  • 18.439 persone in quarantena (738), dopo contatti stretti con una persona positiva

Covid in Toscana, totale dei casi e punto della situazione al 28 gennaio

  • 132.749 casi positivi in Toscana dall’inizio dell’emergenza a oggi (28 gennaio)
  • 119.929 guariti da febbraio 2020 a oggi
  • 4.146 deceduti fino a oggi

I dati su vaccino anti Covid in Toscana

  • 103.453 dosi di vaccino anti-Covid somministrate (dato aggiornato alle ore 13.00 di oggi)
  • di cui 76.362 prime dosi e 27.091 vaccinazioni di richiamo
  • 78,6% percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate

Dati e grafici sull’andamento del Covid-19 in Toscana e sulla campagna vaccinale sono disponibili sul sito dell’Ars, l’Agenzia regionale di Sanità.

Uber Eats arriva a Scandicci, Sesto, Campi e Prato (non solo a Firenze)

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In città sono in arrivo nuovi rider “verdi”: dopo essere sbarcato a Firenze, adesso il servizio di consegna a domicilio dell’app di food delivery Uber Eats si allarga anche a Scandicci e presto a Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato. Una volta completato questo “upgrade”, il servizio interesserà circa 700 mila persone. Dalla pizza al sushi, dal cinese all’indiano, si fa sempre più agguerrita in Toscana la concorrenza tra le varie applicazioni che assicurano la consegna a domicilio, come Glovo, Just Eat, Deliveroo e, appunto, Uber Eats.

Uber Eats nella piana di Firenze (Scandicci, Sesto Fiorentino Campi Bisenzio) e Prato: quando

L’app di Uber Eats è arrivata a Firenze quasi due anni fa e dal 27 gennaio 2021 il servizio di consegna a domicilio è attivo a Scandicci, dal 28 gennaio per chi abita a Campi Bisenzio, mentre a febbraio i rider verdi saranno al lavoro anche a Sesto Fiorentino (4 febbraio) e nel comune di Prato (11 febbraio). Questo servizio di food delivery permette di ordinare i piatti preferiti via app oppure collegandosi al sito ufficiale nei ristoranti, pagando online o alla consegna a domicilio (in contanti). La novità è la funzione Pick Up per prenotare e ritirare autonomamente i piatti dal ristorante prescelto.

I ristoranti che fanno food delivery

Sulla piattaforma Uber Eats, sono attivi 150 ristoranti a Firenze per la consegna a domicilio e presto molti altri si aggiungeranno tra Scandicci, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Prato : tra questi anche i panini scandiccesi targati “Da Saba” o il sushi da asporto del “Panda” sempre a Scandicci, la pizza dei “Fratelli La Bufala dei Gigli” o di “Rossopomodoro” a Prato e i piatti del “Roadhouse” di Campi Bisenzio.

Lavorare con Uber Eats a Firenze e Prato

Per diventare un rider di Uber Eats, basta avere più di 18 anni, accedere alla sezione lavora con noi del sito ufficiale e registrarsi con il proprio mezzo (bici, scooter o moto).

Cashback 2021: importo minimo e rimborso massimo per ogni transazione

Fatta la legge trovato l’inganno, potremmo dire. Viste le regole sull’importo minimo e massimo per ogni transazione legata al cashback 2021, da nord a sud aumentano le segnalazioni dei furbetti che usano vari espedienti per accumulare un maggiore rimborso o un alto numero di operazioni per scalare la classifica del super cashback. Vediamo allora come funziona questa iniziativa e quali sono le regole sulla transazione minima.

Importo minimo perché la transazione sia valida per il cashback 2021

Nessuna transazione minima per il cashback 2021. Se si è iscritti al programma e si è registrata e attivata la propria carta (bancomat, carta di debito, credito e prepagata) sull’app IO, ogni volta che si paga con la moneta elettronica in un negozio fisico è possibile ottenere un rimborso. Esiste un tetto massimo del bonus che si può ottenere in ogni operazione e al termine di ogni periodo della campagna, ma perché una transazione sia valida per il cashback 2021 non è previsto un importo minimo.

Quindi si ottiene il 10% anche su una spesa di pochi centesimi. Servono però almeno 50 transazioni elettroniche in 6 mesi, tra il 1° gennaio e il 30 giugno. L’importo minimo è invece previsto dalla lotteria degli scontrini, che dovrebbe partire a febbraio 2021 parallelamente al cashback: pagando con carte elettroniche nei negozi di fisici si potrà partecipare alle estrazioni di premi in denaro per acquisti superiori a 1 euro.

L’importo massimo per il rimborso del cashback

C’è però un importo massimo per operazione su cui si può ottenere il cashback 2021: il rimborso del 10% è riconosciuto per una spesa massima di 150 euro in un’unica transazione elettronica. Quindi se si superano i 150 euro in un unico scontrino si otterranno sempre 15 euro (il 10% di 150 euro) e non di più.

Inoltre, a differenza dell’extra cashback di Natale, nel 2021 il programma dei rimborsi è semestrale: dal 1° gennaio al 30 giugno il rimborso massimo che si può ottenere è di 150 euro totali (dunque per una spesa massima di 1.500 euro). Stessa cifra anche per i 6 mesi successivi: quindi in tutto il 2021 dal cashback si potrà guadagnare al massimo 300 euro, più l’eventuale premio del super cashback. Il rimborso sarà pagato entro 60 giorni dalla conclusione del periodo di riferimento. Tutte le info sul sito ufficiale di Italia Cashless.

I furbetti del rimborso

Nelle intenzioni dei promotori, questo meccanismo dovrebbe incentivare le transazioni elettroniche anche per piccoli importi di tutti i giorni, per comprare il pane o pagare un caffè al bar. Nei fatti alcuni furbetti del cashback stanno sfruttando queste regole sull’importo minimo e massimo per racimolare più rimborsi e scalare più velocemente la classica del super cashback. Alle casse dei supermercati sono comuni le richieste di dividere il conto in più scontrini, una volta passata quota 150 euro, in modo “recuperare” il 10% di rimborso anche per le spese che superano l’importo massimo consentito.

Le ultime segnalazioni arrivano dai distributori di benzina self service, dove alcuni utenti sono stati “sorpresi” mentre frazionavano in più transazioni il pieno di carburante (ad esempio 5 transazioni da 4 euro circa per 20 euro di rifornimento). Niente di illegale sia ben inteso, ma solo un trucchetto per accumulare un numero più alto di transazioni valide per il super cashback. Questo bonus da 1.500 euro sarà corrisposto infatti dopo il 30 giugno ai 100.000 utenti che avranno effettuato il numero maggiore di transazioni elettroniche.

IED Firenze: open days 2021 per presentare i corsi

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Non un giorno di open day, ma un’intera settimana di open days 2021 targati IED, per scoprire i percorsi di studio e la metodologia didattica dell’Istituto Europeo di Design a Firenze, Milano, Roma, Torino, Cagliari e all’Accademia Aldo Galli di Como. Tutto online. Come successo l’anno scorso, la presentazione dell’offerta formativa, dai corsi triennali ai master fino alla formazione continua, si trasferisce sul web con un programma di incontri pratici per diversi settori: design, moda, arti visive, comunicazione, arte e restauro.

Il calendario degli open days 2021 di IED Firenze

Da lunedì 1° a venerdì 5 febbraio, ogni giorno sarà dedicato a più workshop, sulle singole aree dei corsi triennali, per realizzare un progetto sotto la guida di un docente. Ecco qualche esempio: fashion o jewelry sketch e fashion styling moodboard per l’area moda martedì 2; diario creativo per l’area comunicazione mercoledì 3; graphic design o videogiochi per il cinema per l’area arti visive giovedì 4; strategic design thinking per l’area design venerdì 5.

Inoltre lunedì 1° febbraio i corsi triennali saranno presentati in inglese, per chi vuole intraprendere fin da subito un percorso di studio in lingua, e mercoledì 3 ci sarà la presentazione dell’Accademia Aldo Galli di Como per tutti coloro che sono interessati all’Alta Formazione Artistica nei campi della moda, del design, delle arti visive e della conservazione e restauro dei beni culturali.

Non solo workshop

Durante la settimana di Open Days sarà possibile interagire con gli Advisor IED, le figure dello staff (anche della sede di Firenze) pronte ad accompagnare gli studenti nella loro scelta  per chiarire qualsiasi dubbio sui percorsi formativi e sul processo di ammissione e iscrizione. Chi ha già le idee chiare, può prenotare un colloquio motivazionale con il coordinatore del corso e iniziare fin da subito il processo di ammissione. Informazioni sull’open day di IED sul sito ufficiale dell’Istituto Europeo di Design.

Covid Toscana, 27 gennaio: contagi in aumento, i dati del bollettino di oggi

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Continuano le oscillazioni della curva epidemica. I nuovi contagi di Covid in Toscana, aggiornati a oggi 27 gennaio, sono 502, in aumento rispetto a ieri, quando i casi positivi al coronavirus erano stati 346: i dati arrivano dal bollettino della Regione Toscana. In aumento i tamponi molecolari e rapidi effettuati (oltre 10.000 in un giorno), cresce leggermente il tasso di positività, ma rimane molto inferiore ai livelli registrati nei giorni precedenti. Nelle ultime 24 ore quasi 3 persone sottoposte al tampone su 100 sono risultate positive.

Segno meno per i ricoverati negli ospedali, stabile l’occupazione delle terapie intensive, mentre oggi si contano 12 morti in più. Ecco i dati del bollettino Covid della Regione Toscana, aggiornato al 27 gennaio 2021.

Covid Toscana 27 gennaio, i dati sui contagi di oggi

  • Nuovi contagi di Covid in Toscana, 27 gennaio: 502 positivi (ieri 346, 422 nel precedente bollettino)
  • Tamponi molecolari in 24 ore: 10.398 (ieri 7.749)
  • Test antigenici rapidi: 6.582 (ieri 6.035)
  • Totale test in un giorno: 16.980
  • Tasso dei nuovi positivi: 2,96% (ieri 2,5%); 7,3% escludendo di test di controllo
  • Casi che ad oggi sono ancora positivi al Covid: 8.405 (-0,2%)
  • Ricoverati:  779 (-6 ricoverati)
  • di cui 103 in terapia intensiva (stabili)
  • Decessi comunicati oggi: 12 morti (alcuni risalgono ai giorni scorsi)

Coronavirus in Toscana, totale dei casi e vaccino: l’andamento

  • 132.129 casi positivi al Covid in Toscana da febbraio a oggi (27 gennaio)
  • 119.594 guariti totali dall’inizio dell’epidemia
  • 4.130 morti per Covid-19 ad oggi (27 gennaio)
  • 98.753 dosi di vaccino anti-Covid somministrate fino a oggi
  • di cui 76.076 prime dosi e 22.776 vaccinazioni di richiamo

Da Firenze ad Arezzo: i dati dei contagi di Covid nelle province della Toscana

Ecco qui i dati divisi per provincia, riportati nel bollettino Covid del 27 gennaio, diffuso dalla Regione Toscana:

  • 36.720 totali a Firenze dall’inizio dell’emergenza (113 in più rispetto a ieri)
  • 11.180 a Prato (36 in più)
  • 11.219 a Pistoia (51 in più)
  • 8.345 a Massa-Carrara (50 in più)
  • 13.609 a Lucca (46 in più)
  • 17.901 a Pisa (34 in più)
  • 10.154 a Livorno (54 in più)
  • 11.934 ad Arezzo (50 in più)
  • 6.043 a Siena (41 in più)
  • 469 a Grosseto (27 in più)
  • 555 i casi sono stati notificati in Toscana, ma si riferiscono a residenti in altre regioni.

Approfondimenti sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità.

Saldi 2021: a Firenze l’inizio (ufficiale) degli sconti invernali. Ma quando finiscono?

A guardar bene i primi saldi del 2021, a Firenze come in Toscana, sono iniziati già all’inizio di gennaio con la possibilità per i negozi di fare sconti anticipati, ma ora arrivano le svendite invernali ufficiali. E se molte boutique e grandi catene di abbigliamento avevano già “tagliato” i cartellini, adesso i consumatori attendono nuovi ribassi, anche fino al 70%, per dare la caccia all’occasione perfetta, tra giacche, scarpe e accessori.

Inizio dei saldi invernali 2021 a Firenze: la data

Secondo il calendario stilato dalla Regione Toscana, l’inizio ufficiale dei saldi invernali 2021 – anche a Firenze – è fissato per sabato 30 gennaio 2021: la partenza è stata posticipata di 3 settimane rispetto al normale, per effetto della zona rossa natalizia e dall’emergenza Covid. Fin dal 1° gennaio però i negozi hanno avuto la possibilità di  fare promozioni e sconti, con una sorta di anticipo dei saldi. Così in molte vetrine sono comparsi ormai da settimane cartelli con riduzioni di prezzo allettanti per chi deve rinnovare il guardaroba.

Secondo Confesercenti Firenze, quest’anno l’inizio dei saldi non porterà grandi affari per i negozi: i fiorentini spenderanno più della media italiana (115 euro a testa contro i 110 delle stime nazionali), ma meno rispetto all’anno scorso quando il budget per gli sconti invernali era stato di 160 euro. Gli articoli più ricercati per i saldi invernali 2021 a Firenze sono giacche pesanti, piumini, scarpe di marca.

Sconti fino al 70%, ma i negozi dei centri commerciali e degli outlet non sono sempre aperti

Da Zara a Intimissimi, da Benetton a Guess, fino ai piccoli negozi di abbigliamento, da sabato 30 gennaio le percentuali di sconto saranno alte fin da subito, dal 40% in su, in alcuni casi anche fino al 70%. In molti approfitteranno poi del 10% di “sconto extra” del cashback, per chi paga con le carte elettroniche. Discorso diverso per l’assortimento: viste le promozioni delle ultime settimane, la scelta si è via via ristretta, quindi è meglio sbrigarsi per trovare ancora delle occasioni.

Non bisogna poi dimenticare che anche nella zona gialla Toscana i negozi dentro i centri commerciali sono aperti dal lunedì al venerdì, mentre devono stare chiusi il sabato e la domenica (ad eccezione dei punti vendita di beni essenziali, come i supermercati): questo vale anche per i parchi commerciali, come l’outlet di Barberino e The Mall, chiusi nel fine settimana. Via libera invece all’apertura durante il weekend dei negozi del centro storico di Firenze e per quelli in periferia, sempre che non facciano parte di centri commerciali, come quello di San Donato a Novoli che è chiuso sabato e domenica. Insomma, tra Dpcm, limiti su quante persone possono entrare in un negozio e regole anti-Covid, quest’anno lo shopping per il saldi invernali assomiglia più a una caccia al tesoro.

Saldi 2021 a Firenze: quanto durano e quando finiscono

Quest’anno diminuisce anche il tempo a disposizione per i saldi invernali (ufficiali) a Firenze: gli sconti finiscono a febbraio, perché nel 2021 durano solo 30 giorni (normalmente continuano per 60 giorni). Dunque, secondo le date ufficializzate dalla Regione, i saldi invernali iniziano il 30 gennaio e durano fino al 28 febbraio 2021.

Come funzionano le elezioni in Italia: cosa succede in caso di voto

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Quale sarà l’esito della crisi di governo in corso è al momento impossibile saperlo. Un terzo incarico a Giuseppe Conte con una maggioranza allargata, un nuovo premier, un governo tecnico, un governo di unità nazionale. Altrimenti resterà solo il ritorno alle urne: nel caso, ecco come funzionano le elezioni in Italia e quali sarebbero le differenze rispetto alle ultime elezioni politiche del 2018.

Cosa dice la Costituzione

Prima di tutto, l’Italia è una Repubblica parlamentare. Ciò significa che i cittadini eleggono i loro rappresentanti nei due rami del Parlamento: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica. Il Parlamento ha il potere di nomina del Presidente della Repubblica e il potere di concessione della fiducia al governo.

Quella del Presidente del consiglio e dei ministri membri del governo non è una carica elettiva: non sono cioè i cittadini a nominarli con delle elezioni. Diverse parti politiche negli ultimi anni hanno denunciato un capo del governo a loro inviso come “Presidente non eletto dal popolo”, ma è una frase che di fatto non ha fondamento giuridico in Italia.

Come funzionano le elezioni in Italia

Si vota a suffragio universale: tutti i cittadini che abbiano superato i 18 anni di età votano per la Camera, tutti quelli che abbiano superato i 25 anni di età votano anche per il Senato. Il voto si svolge lo stesso giorno per entrambi i rami del Parlamento, su schede elettorali diverse.

È la legge elettorale che stabilisce come funzionano le elezioni politiche in Italia. Ad oggi il sistema elettorale per le elezioni politiche è il cosiddetto “Rosatellum bis”, in vigore dal 2017 (qui il testo completo della legge elettorale).

Prevede lo stesso sistema sia per la Camera che per il Senato. Un sistema “misto”, che assegna il 61% dei seggi disponibili con un meccanismo proporzionale e il 37% con meccanismo maggioritario uninominale a turno unico.

Il maggioritario uninominale a turno unico prevede in pratica che il territorio nazionale sia diviso in un certo numero di collegi elettorali. Per ciascun collegio viene eletto il solo candidato che risulta più votato degli altri. Il sistema proporzionale assegna invece i seggi disponibili alle liste in gara in modo, appunto, proporzionale al totale dei voti che hanno raccolto. La quota proporzionale del Rosatellum prevede uno sbarramento del 3% delle preferenze: chi non lo supera, resta fuori dal Parlamento. In questo sistema non è prevista la possibilità di esprimere preferenze per un candidato.

Il Parlamento così eletto resta in carica per cinque anni, a meno che le Camere non vengano sciolte a seguito di una crisi politica o di qualche altra ragione. Un’eventualità che in Italia, in epoca repubblicana, si è verificata in 9 delle 17 legislature precedenti a quella in corso.

La legge elettorale e il Parlamento in Italia

Ad oggi il Parlamento italiano conta 630 seggi alla Camera e 315 al Senato. A questi si aggiungono poi 12 deputati e 6 senatori eletti dai cittadini italiani residenti all’estero e sei senatori a vita.

Dalla prossima legislatura, ovvero dalla prossima volta che si terranno elezioni politiche in Italia, il numero dei parlamentari sarà ridotti a 600 in totale: 400 alla Camera e 315 al Senato, più un massimo di 5 senatori a vita. È l’effetto del taglio dei parlamentari votato nel corso di questa legislatura e confermato poi dal referendum costituzionale del settembre 2020.

Si è parlato spesso, soprattutto negli ultimi giorni, della possibilità di riformare il sistema elettorale italiano in senso totalmente proporzionale. Nel caso in cui la crisi di governo in corso portasse allo scioglimento anticipato delle Camere, si tornerebbe però al voto con il Rosatellum, il sistema attualmente in vigore.

Le ultime elezioni politiche del 2018

Si è votato per le ultime elezioni politiche in Italia nel 2018. Il risultato vide la netta affermazione del Movimento 5 stelle, con una percentuale di voti raccolti superiore al 32% sia alla Camera che al Senato. A seguire, il Partito democratico con il 19% circa, poi la Lega sopra al 17%. Forza Italia al 14%, Fratelli d’Italia al 4%, Liberi e uguali al 3%, + Europa sopra al 2%. La composizione dei seggi ha riflettuto i risultati delle urne.

Da Firenze a Mauthausen: una storia da non dimenticare

È successo qui, lungo le strade di Firenze: il tempo ne ha lavato via i segni ma per riscoprirne la memoria basta arrampicarsi appena un ramo più in alto sull’albero genealogico. Laura Piccioli, fiorentina, 35 anni, collaboratrice di lunga data de Il Reporter, si è fatta carico di questa eredità. A ottobre è stata eletta presidente della sezione di Firenze dell’Aned, l’associazione nazionale degli ex deportati, per continuare a testimoniare la storia dello zio Mario.

“Era il 7 marzo del 1944”, racconta.  “Aveva 17 anni, abitava con i genitori e il fratello a San Frediano, lavorava in una pizzicheria del quartiere. La sera prima sua madre non era tornata a casa. C’era stato uno sciopero alla Cartiera Cini dove lei lavorava e girava voce che gli operai erano detenuti alle Scuole Leopoldine. Lui esce di casa per cercarla. All’ingresso trova due carabinieri che non lo fanno entrare, viene allontanato ma poco dopo un fascista in borghese lo raggiunge e gli dice di seguirlo all’interno delle Scuole. Lì vede la mamma: ancora non sa che potrà vederla di nuovo solo 15 mesi dopo”.

Da Firenze a Mauthausen, la storia di Mario Piccioli

L’8 marzo Mario viene caricato su un convoglio in partenza dalla stazione di Santa Maria Novella. “Un carro bestiame chiuso col filo spinato. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, ma tutto sommato era tranquillo, sapeva di non aver fatto niente di male”. Arriva a Mauthausen dopo un viaggio da incubo durato quattro giorni, chiusi nel vagone senza un bagno, senza mangiare. Dalla stazione al campo di concentramento sono cinque chilometri.

“Attraversano a piedi la cittadina, che a mio zio rimane impressa: un paese fantasma,
spettrale, nessuno per le strade, nessuno alla finestra. Eppure era abitato”. Arrivato al campo viene spogliato, rasato e disinfettato “da tre delinguenti: li ha sempre chiamati così, con la «g». Gli danno un paio di mutande e una camicia usata. Gli indicano una montagna di zoccoli di legno, i deportati dovevano prenderne un paio il più in fretta possibile. Senza provarli, quindi era facile ritrovarsi con due scarpe destre o due numeri diversi. Per lui fu il primo forte trauma”.

I mesi nei campi di concentramento

Poi la divisa col triangolo rosso dei deportati politici e un numero, 57344. Dovrà presto imparare a conoscerlo. “Venivano fatti appelli infiniti in tedesco, due o tre volte al giorno. Le SS chiamavano il tuo numero, se non rispondevi venivi massacrato di botte. Mi diceva «non so come ho fatto a impararlo» ma poi non lo ha più dimenticato, continuando a pronunciarlo in un modo che era anche buffo da sentire”. Qualche tempo dopo Mario viene
trasferito ad Ebensee, un sottocampo di Mauthausen all’epoca ancora in costruzione.

“Gli chiedevo sempre: «come hai fatto a salvarti?». La sua risposta è sempre stata la stessa: «ho avuto fortuna»”. La fortuna, ad Ebensee, ha le sembianze di una malattia
“falsificata” che ti concede qualche giorno di isolamento in infermeria. O quelle di un
nazista – si fa per dire – compassionevole: “Una volta doveva spingere una carriola
carica. Un ufficiale delle SS gli urlava di fare in fretta. Lui si gira e fa segno di non farcela, di essere esausto. I militari avevano con sé dei cani addestrati a fare due cose. La prima, afferrarti alla caviglia e trascinarti a terra. La seconda, mordere alla gola per uccidere. Il nazista glielo aizza contro, il cane prende mio zio alla caviglia e lo getta a terra. Poco dopo però il soldato richiama il cane in un atto inatteso di pietà che, di fatto, lo risparmiò”.

L’anno della Liberazione e lungo viaggio di ritorno

Viene liberato il 5 maggio del 1945 dagli americani. La solita fortuna, o l’istinto di sopravvivenza, lo riportano a Firenze, prima con un viaggio in treno, sempre in un vagone per il bestiame ma in direzione contraria, stavolta senza filo spinato. Scende a Bolzano,
da lì prosegue su un camion fino a Forlì e poi in autostop. Arriva a Firenze quasi un
mese dopo. Mario era un ragazzo alto più di un metro e ottanta. Quando arriva pesa
31 chili.

“Torna a casa e racconta cosa gli è successo, ma nessuno gli crede. Erano storie oltre l’immaginabile, talmente disumane da risultare incredibili”. Lui, come molti altri deportati, si chiude nel silenzio e per molti anni dovrà sopportare da solo anche la condanna del ricordo. Fino agli anni Sessanta, quando con le fotografie e i filmati degli americani comincia una presa di coscienza collettiva su cosa siano stati i campi di sterminio. “È allora che inizia anche il suo percorso all’interno dell’Aned, gli incontri nelle scuole e come accompagnatore degli studenti nei viaggi della memoria ai campi di concentramento. Ha portato la sua testimonianza fin quando ha potuto, poco prima della morte”.

Firenze e la memoria della deportazione: “La radice del male esiste ancora oggi”

Ora tocca a chi resta. “È un problema che mi pongo. Mio zio è morto nell’agosto 2010, io sono entrata nell’associazione a settembre. L’ho fatto anche per un senso di dovere. La mia è l’ultima generazione che ha avuto una relazione diretta con queste storie, i ragazzi di oggi non ce l’hanno. Quando vado nelle scuole a parlare della deportazione
ne restano turbati. Gli studenti che partecipano ai viaggi della memoria cambiano. Ma, nonostante tutto, lo sentono come un qualcosa di estremamente lontano da loro.

Questo è il punto: far capire da cosa è nato, che la radice del male è la stessa ed esiste
ancora oggi. Le immagini che arrivano dalla Bosnia, dai campi di Lipa, con ragazzi
che camminano in ciabatte sulla neve, in qualche modo mi hanno riportato ai racconti
dello zio con i suoi zoccoli sulla neve. Sono circostanze diverse ma non dobbiamo
ignorarle”. Né dimenticare che il male, ottant’anni fa, era sul portone di casa nostra.

I progetti di Aned Firenze per la memoria

“Stiamo lavorando alla creazione di alcuni percorsi della memoria in giro per Firenze. Degli itinerari guidati, in collaborazione con altre associazioni, per raccontare la storia della deportazione direttamente nei luoghi in cui è nata. La casa dove abitava l’ex deportato, il posto in cui è stato preso. Ce ne sono tanti. Un conto è dire che c’è stata la deportazione. Un altro dire che è successa a questa persona, proprio davanti a casa tua”.