lunedì, 21 Luglio 2025
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Coronavirus in Toscana, 9 nuovi casi: dati e notizie del 21 luglio

Ci sono 9 nuovi casi di coronavirus in Toscana e non risulta, almeno per quanto riferito dal bollettino regionale, che siano casi riconducibili ai focolai individuati nei giorni scorsi. Dopo due giorni a quota zero, si torna a contare anche un paziente in terapia intensiva: queste le ultime notizie e i dati sul contagio da coronavirus in Toscana di oggi, martedì 21 luglio.

Coronavirus in Toscana, dati e casi del 21 luglio

Il totale dei casi rilevati in Toscana sale a 10.384, di cui 326 attualmente attivi. I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 395.061, 3.063 in più rispetto a ieri. La mappa del coronavirus in Toscana aggiornata con gli ultimi dati segna 3.239 casi complessivi nella provincia di Firenze (3 in più rispetto a ieri), 549 in quella di Prato, 749 a Pistoia, 1.056 a Massa, 1.371 a Lucca (4 in più), 943 a Pisa (1 in più), 482 a Livorno, 690 ad Arezzo (1 in più), 429 a Siena, 405 a Grosseto. Altri 471 casi sono stati notificati in Toscana ma riguardano residenti in altre regioni.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia per numerosità di casi con circa 278 positivi ogni 100.000 abitanti, contro una media italiana di circa 405. Il tasso più alto in provincia di Massa Carrara con 542, seguono Lucca con 353 e Firenze con 320. Il più basso a Livorno con 144.

Il bollettino del 21 luglio sul coronavirus in Toscana

Stabile il numero di persone isolate a casa, anche oggi 314. Altre 774 persone (+12 rispetto a ieri) sono anch’esse isolate dopo aver avuto contatti con persone contagiate. Torna a salire invece il numero dei ricoverati negli ospedali toscani. Oggi si contano complessivamente 12 pazienti, due in più di ieri, di cui uno in terapia intensiva.

Ci sono però anche 6 nuove guarigioni, per un totale che sale a 8.927, circa l’86% dei contagiati. Questi si dividono tra 143 persone “clinicamente guarite” (-6 rispetto a ieri) e 8.784 (+12) dichiarate guarite a tutti gli effetti, con doppio tampone negativo.

Un nuovo decesso, quello di una donna di 81 anni nella provincia di Firenze, porta il totale dei morti per coronavirus in Toscana a 1.131. Così ripartiti per provincia: 416 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 173 a Massa Carrara, 143 a Lucca, 90 a Pisa, 61 a Livorno, 50 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano è di 30,3 morti per 100.000 residenti, contro il 58,1della media italiana (11° regione). Il più alto si riscontra a Massa Carrara (88,8), seguita da Firenze (41,1) e Lucca (36,9), il più basso a Grosseto (10,8).

Conte in Europa: cosa ha ottenuto e cosa ha concesso nell’accordo per il Recovery fund

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’ha definita la “migliore intesa possibile”. Alle prime luci del mattino di Bruxelles il Consiglio europeo ha raggiunto l’accordo sul cosiddetto Recovery fund e sul bilancio pluriennale dell’Unione europea per il settennato 2021-2027. Quattro giorni di trattative febbrili, snervanti, più volte sul punto di saltare ma che hanno portato a un risultato storico per le istituzioni europee. Cosa ha ottenuto e cosa invece ha concesso il presidente del consiglio Giuseppe Conte in Europa al termine delle trattative che hanno portato all’accordo sul Recovery fund?

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Cos’è il Recovery fund

Recovery fund è in realtà il nome col quale è stato informalmente ribattezzato il piano “Next Generation Eu”. Si tratta di un nuovo strumento temporaneo per la ripresa creato in risposta all’emergenza coronavirus. Ad approvarlo all’unanimità è stato il Consiglio europeo, l’organismo che riunisce i capi di stato e di governo dei 27 paesi membri dell’Unione europea.

Quali sono le caratteristiche del Recovery fund? Il piano ha una capacità finanziaria di 750 miliardi di euro. Di questi, 390 miliardi sono sussidi a fondo perduto, che quindi gli stati non dovranno restituire. I restanti 360 miliardi sono invece prestiti.

Il Recovery fund si fonda su tre pilastri:

  1. Strumenti che servono a finanziare i piani nazionali di ripresa e superamento della crisi elaborati dai singoli Stati membri
  2. Misure volte a stimolare gli investimenti privati e sostenere le imprese in difficoltà
  3. Iniziative per “trarre insegnamenti dalla crisi“: prevenzione, tutela del mercato unico, transizione verde e digitale

Nel corso delle trattative sono stati inserite alcune condizionalità inizialmente non previste per il Recovery fund. Da una parte, il rispetto delle raccomandazioni specifiche per ciascun paese del semestre europeo. Ovvero, un’indicazione di massima su quali sono i settori e le procedure critiche sui quali ciascun paese deve intervenire con maggiore urgenza.

Decreto rilancio, legge 77/2020: in Gazzetta ufficiale il testo definitivo (pdf)

Il Super freno di emergenza: come funziona

E poi il “Super freno di emergenza“, un meccanismo di sicurezza aggiunto al Recovery fund su proposta del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Se un paese ritiene che una delle misure presentate da un altro degli stati membri presenti di gravi criticità, può “tirare il freno” e congelare l’erogazione dei fondi comunitari per quella misura. Se ciò avviene, la misura incriminata viene portata con urgenza sul tavolo del Consiglio Europeo o dell’Ecofin (Consiglio economia e finanza, al quale partecipano tutti i ministri dell’Economia dei paesi Ue) per essere ridiscussa.

Quello sul Recovery fund è un accordo storico. Mai prima d’ora l’Unione europea aveva accettato di creare debito comune per finanziare trasferimenti fiscali ai propri paesi membri. L’idea di un debito comune europeo appariva inimmaginabile, ad esempio, per la Germania quattro mesi fa o per i paesi nordici appena poche settimane fa. Le risorse per finanziare il Recovery fund saranno in gran parte raccolte sui mercati finanziari attraverso l’emissione titoli di stato europei.

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Cosa ha ottenuto Giuseppe Conte in Europa

Centrale è stato il ruolo di ciascuno dei 27 capi di stato e governo impegnati nella lunga e difficile trattativa, la seconda più lunga di sempre per un Consiglio europeo.

Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte si è reso protagonista in particolare per l’aspro scontro con l’omologo olandese Mark Rutte, alla testa dei paesi cosiddetti “frugali”: ma cosa ha ottenuto e quali concessioni ha fatto per arrivare all’accordo sul Recovery fund?

L’Italia ha dovuto riequilibrare la ripartizione tra fondo perduto e prestiti della propria quota. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea sono scesi – di poco – i sussidi a fondo perduto, da 81,8 a 81,4 miliardi di euro. È aumentata considerevolmente la quota di prestito, da 90,9 a 127,4 miliardi. Per un totale di 208,8 miliardi di euro: l’Italia sarà il maggior beneficiario del Recovery fund.

L’accordo prevede tra l’altro che i fondi del Recovery fund possano essere utilizzati anche retroattivamente, sulle misure adottate dal 1° febbraio 2020 che rispettano i criteri.

Paesi del sud contro paesi frugali? Il compromesso

L’accordo finale è un compromesso che si colloca più o meno a metà strada tra le posizioni “estreme” emerse subito dopo l’annuncio franco-tedesco della volontà di lavorare a un piano comune per la ripartenza. Da una parte i paesi del sud, compresa l’Italia, che chiedevano soldi a fondo perduto. Lo stesso Giuseppe Conte il 18 maggio scriveva che i 500 miliardi a fondo perduto della proposta franco-tedesca erano “un primo passo importante”, ma che c’era ancora bisogno di “ampliare il #RecoveryFund”. Nell’accordo conclusivo i miliardi a fondo perduto, come detto, sono 390.

D’altra parte i paesi frugali – Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Austria e Finlandia – che inizialmente chiedevano di non concedere risorse a fondo perduto e di utilizzare soltanto i prestiti, con forti forme di controllo da parte degli altri paesi membri su come venivano spesi. L’olandese Rutte si è speso molto per l’introduzione del diritto di veto per ciascun paese membro. Al posto della quale è stato introdotto il più moderato meccanismo del freno di emergenza.

Conte e l’accordo sul Recovery fund in Europa

Non c’è il veto ma ci sono comunque meccanismi di controllo molto stringenti, cosa che l’Italia non voleva. I piani nazionali di riforma dovranno passare per l’approvazione del Consiglio a maggioranza qualificata. E il testo finale prevede il raggiungimento degli obiettivi – chiamati milestones e targets – durante il percorso per poter continuare a usufruire delle risorse. L’Italia ha ottenuto tanto, quantitativamente. Ma anche una serie di patti da rispettare: piani di riforma conformi alle condizionalità, prestiti da rimborsare secondo il calendario condiviso, obiettivi da raggiungere.

Bonus bebè 2020 Inps per le neo-mamme: domanda, importo e Isee

Prima si chiamava “bonus mamma domani”, ora è semplicemente “bonus bebè”: per il 2020 l’importo di questo assegno, riconosciuto per ogni nuova nascita, varia in base al valore Isee e anche chi ha un reddito più alto può fare domanda all’Inps di questo sostegno alla maternità. Rispetto al “vecchio” assegno di natalità infatti la legge di bilancio 2020 (ben prima dell’emergenza coronavirus) ha rimodulato le soglie e questa agevolazione può essere richiesta anche da chi ha un Isee sopra i 40.000 euro.

Per il 2021 e sostenere le nascite, a rischio crollo per l’effetto della crisi scatenata dal Covid, il governo invece è al lavoro per introdurre un assegno universale, non solo per i bebè, ma per i figli fino a 21 anni. Ma vediamo i dettagli.

Soglie Isee e l’importo del bonus mamma

Per il 2020 sono state cambiate le soglie Isee (Isee minorenni), in base alle quali viene calcolato l’importo del bonus bebè, si va da un minimo di 960 euro in un anno a un massimo di 2.304, ecco a quanto a ammonta di preciso l’assegno:

  • 160 euro al mese fino al primo anno di età (il bonus bebè sale a 192 per i figli successivi al primo) per chi ha un Isee fino a 7.000 euro
  • 120 euro al mese fino al primo anno di età (144 euro nel caso di figli successivi al primo) per un Isee tra 7.000 e 40.000 euro
  • 80 euro al mese fino al primo anno di età (l’importo dell’assegno di natalità cresce a 96 euro per i figli successivi al primo) per le famiglie con un Isee superiore a 40.000 euro oppure se non si è presentato l’Isee

Nel caso di gemelli o parti plurigemellari il bonus bebè 2020 è maggiorato dal secondo figlio nato in ordine di tempo in poi, se la mamma è alla prima gravidanza, se invece non si tratta di una prima maternità la maggiorazione viene riconosciuta a tutti i gemelli.

Bonus bebè 2020: i requisiti, come funziona e quando fare domanda all’Inps

Possono fare richiesta all’Inps i genitori italiani e stranieri (con regolare permesso di soggiorno) con residenza in Italia e che vivono nella stessa abitazione del neonato: il bonus bebè viene riconosciuto per ogni nuovo nato nel 2020, ma anche per l’adozione di bambini o affidamenti preadottivi avvenuti quest’anno.

L’assegno spetta dal mese di nascita (oppure dal mese di ingresso in famiglia del figlio adottivo) e il bonus bebè 2020 deve essere richiesto all’Inps entro 90 giorni da quando è venuto alla luce il neonato, altrimenti l’importo viene riconosciuto solo dal mese di presentazione della domanda. La richiesta può essere fatta online sul sito dell’Inps con il pin o lo Spid (sezione “Assegno di natalità – Bonus Bebè”) oppure presso un patronato o ancora chiamando il contact center al numero 803164 (06164164 da cellulare).

Bonus baby sitter 2020 anche per nonni e zii, come richiederlo all’Inps

Quanto tempo dura il bonus bebè 2020, i pagamenti e come viene erogato dall’Inps

A seguito della maternità, il bonus bebè 2020 viene riconosciuto dal mese di nascita del bambino, sempre che si faccia la domanda entro 90 giorni, per un massimo di un anno (viene comunque sospeso al compimento del primo anno): i pagamenti vengono fatti ogni 30 giorni dall’Inps, a partire dal mese successivo a quello di presentazione della domanda, e l’importo viene erogato tramite un bonifico bancario sul conto corrente, sul libretto postale o sulla carta prepagata con IBAN che devono essere intestati alla mamma o al papà che hanno fatto richiesta.

Dal 2021: ciao bonus bebè, arriva l’assegno per i figli a carico

Intanto, in tempi di emergenza Covid, il governo è al lavoro sul Family Act, un disegno di legge con misure per la famiglia dal 2021 in poi: l’ipotesi è quella di far scomparire il bonus bebè, per introdurre un assegno universale per i figli a carico, pagato dalla nascita fino ai 21 anni, con una maggiorazione dal terzo figlio in poi. La misura è stata pensata anche per sostenere le nascite in un periodo difficile: secondo gli esperti l’incertezza legata al coronavirus potrà far crollare le nascite di nuovi bebè in Italia.

Dove vedere Lazio Cagliari in tv: Sky o Dazn?

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Per la trentacinquesima giornata del campionato di Serie A Lazio Cagliari si sfideranno il 23 luglio alle ore 21.45 a porte chiuse, ma dove vedere Lazio Cagliari in tv su Sky o Dazn?

Lazio Cagliari in tv: Sky o Dazn?

La partita tra Lazio Cagliari sarà trasmessa su Dazn, il servizio di video streaming online dedicato agli eventi sportivi. Dazn è accessibile su smart tv, computer, tablet e smartphone, oltre che console per videogiochi e praticamente tutti i dispositivi in grado di trasmettere.Gli abbonati Sky però non disperino. Grazie all’accordo tra Sky e Dazn, anche i clienti del servizio di pay tv satellitare possono vedere le partite trasmesse su Dazn. Gli abbonati a Sky Q, My Sky HD o Sky HD possono infatti attivare il canale satellitare Dazn 1 che andrà ad aggiungersi alla loro offerta. Maggiori informazioni sul sito di Sky.

Lazio Cagliari in streaming

Lazio Cagliari non sarà invece trasmessa su SkyGo, l’app di streaming di Sky per pc, tablet e smartphone, né su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Lazio Cagliari in chiaro? 

Nonostante si fosse parlato della possibilità di trasmettere in chiaro il ritorno della Serie A, non ci sono opzioni per vedere Lazio Cagliari in chiaro.

Dove vedere Udinese Juventus in tv: Sky o Dazn?

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Grande attesa per Udinese Juventus il 23 luglio alle ore 19.30 che si giocherà a porte chiuse per la trentacinquesima giornata del campionato: ma dove vederla in tv, su Sky o Dazn?

Udinese Juventus in tv: Sky o Dazn?

Udinese Juventus sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky, anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. Diretta a partire dalle ore 19.30 del 23 luglio 2020 sui canali Sky Sport Serie A. Gara in diretta anche su Sky Sport.

Udinese Juventus in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming per seguire in diretta i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.Udinese Juventus sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Udinese Juventus in chiaro? 

Nonostante si fosse parlato della possibilità di trasmettere in chiaro il ritorno della Serie A, non ci sono opzioni per vedere Udinese Juventus in chiaro.

Dove vedere Torino Verona in tv: Sky o Dazn?

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Grande attesa per Torino Verona il 23 luglio alle ore 21.45 che si giocherà a porte chiuse per la trentacinquesima giornata del campionato: ma dove vederla in tv, su Sky o Dazn?

Torino Verona in tv: Sky o Dazn?

Torino Verona sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky, anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. Diretta a partire dalle ore 21.45 del 23 luglio 2020 sui canali Sky Sport Serie A. Gara in diretta anche su Sky Sport.

Torino Verona in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming per seguire in diretta i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.Torino Verona sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Torino Verona in chiaro? 

Nonostante si fosse parlato della possibilità di trasmettere in chiaro il ritorno della Serie A, non ci sono opzioni per vedere Torino Verona in chiaro.

Coronavirus, in Toscana tamponi e test sierologici in luoghi movida e locali

Tamponi e test sierologici per scovare il coronavirus nei luoghi della movida, dai locali notturni ai punti di ritrovo, al mare come nelle più famose città della Toscana. È questa l’idea lanciata dal governatore Enrico Rossi: uno screening volontario, a campione, lì dove la vita notturna è più presente, come nelle località balneari della regione, piene di turisti, e nelle città d’arte.

Lotta al coronavirus in Toscana e movida: l’idea di tamponi e test sierologici

Secondo la Regione, il caso della costa catalana in Spagna e i recenti casi italiani, dimostrerebbero un forte legame tra nuovi i focolai di coronavirus e la vita notturna, con positivi anche tra i più giovani, anche perché in questi contesti le distanze e le misure anti-Covid sono più difficili da mettere in pratica.

“E’ un suggerimento molto giusto che arriva dal professore Andrea Crisanti (il virologo che fa parte del team di esperti del cosiddetto ‘modello Veneto’, ndr)  e mi sembra un buon modo per continuare a tracciare la diffusione del virus e prevenire lo sviluppo di nuovi focolai fuori controllo”, dice Rossi.

E i controlli negli aeroporti toscani

Intanto continua il pressing sui Ministeri dell’Interno e della Salute per un migliore tracciamento degli arrivi dall’estero, per evitare i contagi di ritorno. Non tutti i passeggeri in arrivo negli aeroporti toscani da Paesi extra Schegen compilano l’autodichiarazione, indicando il proprio stato di salute e il domicilio dove fare la “quarantena”, ossia i quattordici giorni di isolamento fiduciario. Per questo nei giorni scorsi il presidente della Regione Toscana ha minacciato di bloccare i voli dall’Albania.

Rossi propone due soluzioni: obbligo per i passeggeri dei voli di compilare l’autocertificazione al momento dell’acquisto del biglietto o prima dell’imbarco, così da poter attivare la quarantena al momento dell’arrivo da Paesi extra Schengen, oppure il controllo del passaporto per chi arriva in Italia da Paesi extra-Ue facendo scalo in Paesi dell’area Schengen.

Decreto rilancio, legge 77/2020: in Gazzetta ufficiale il testo definitivo (pdf)

Con la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo, approvato alla Camera e al Senato per la conversione in legge, le modifiche al decreto rilancio sono entrare in vigore: la versione integrale della legge n° 77/2020 del 17 luglio è consultabile anche in pdf.

Cosa prevede? Si tratta di un provvedimento mastodontico che in oltre 260 articoli e 230 pagine definisce un corpus sterminato di misure introdotte per fronteggiare la crisi scatenata dal coronavirus: si va dal super bonus per le ristrutturazioni (110 per cento), al reddito di emergenza per le famiglie in difficoltà, dagli incentivi auto (con grosse novità introdotte dalla conversione in legge) al bonus baby sitter che il testo del decreto rilancio estende anche ai centri estivi 2020. Escluso invece il bonus matrimonio 2021.

L’iter in parlamento della legge di conversione n° 77/2020 del 17 luglio

Il decreto rilancio del governo (numero 34 del 19 maggio 2020) doveva essere convertito in legge entro il 18 luglio: il suo cammino in parlamento è iniziato alla Camera, dov’è stato approvato lo scorso 9 luglio con l’aggiunta di 35 emendamenti, poi il testo (blindato, quindi nei fatti definitivo) è arrivato in Senato, prima nella Commissione bilancio, poi in aula per la discussione e il voto.

Anche a Palazzo Madama, come già successo davanti ai deputati, il governo ha posto la fiducia: il disegno di legge rilancio è stato approvato il 16 luglio con 59 voti a favore, 121 contrari e nessun astenuto. Il testo della legge di conversione del decreto rilancio (legge del 17 luglio 2020, n°77) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 luglio per entrare in vigore il giorno dopo. In totale il provvedimento vale 55 miliardi di euro. Qui in sintesi tutti i bonus del decreto rilancio.

Il testo definitivo del decreto rilancio 2020 in Gazzetta Ufficiale: dove scaricarlo in pdf

Il testo definitivo in pdf del decreto rilancio, così come approvato da Camera e Senato per la conversione in legge, con tutte le sue modifiche, è stato pubblicato in in Gazzetta Ufficiale.

Dove vedere Spal Roma in tv: Sky o Dazn?

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Per la trentacinquesima giornata del campionato di Serie A Spal Roma si sfideranno il 22 luglio alle ore 21.45 a porte chiuse, ma dove vedere Spal Roma in tv su Sky o Dazn?

Spal Roma in tv: Sky o Dazn?

La partita tra Spal Roma sarà trasmessa su Dazn, il servizio di video streaming online dedicato agli eventi sportivi. Dazn è accessibile su smart tv, computer, tablet e smartphone, oltre che console per videogiochi e praticamente tutti i dispositivi in grado di trasmettere.Gli abbonati Sky però non disperino. Grazie all’accordo tra Sky e Dazn, anche i clienti del servizio di pay tv satellitare possono vedere le partite trasmesse su Dazn. Gli abbonati a Sky Q, My Sky HD o Sky HD possono infatti attivare il canale satellitare Dazn 1 che andrà ad aggiungersi alla loro offerta. Maggiori informazioni sul sito di Sky.

Spal Roma in streaming

Spal Roma non sarà invece trasmessa su SkyGo, l’app di streaming di Sky per pc, tablet e smartphone, né su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Spal Roma in chiaro? 

Nonostante si fosse parlato della possibilità di trasmettere in chiaro il ritorno della Serie A, non ci sono opzioni per vedere Spal Roma in chiaro.

Dove vedere Sampdoria Genoa in tv: Sky o Dazn?

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Grande attesa per Sampdoria Genoa il 22 luglio alle ore 21.45 che si giocherà a porte chiuse per la trentacinquesima giornata del campionato: ma dove vederla in tv, su Sky o Dazn?

Sampdoria Genoa in tv: Sky o Dazn?

Sampdoria Genoa sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky, anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. Diretta a partire dalle ore 21.45 del 22 luglio 2020 sui canali Sky Sport Serie A. Gara in diretta anche su Sky Sport.

Sampdoria Genoa in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming per seguire in diretta i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.Sampdoria Genoa sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Sampdoria Genoa in chiaro? 

Nonostante si fosse parlato della possibilità di trasmettere in chiaro il ritorno della Serie A, non ci sono opzioni per vedere Sampdoria Genoa in chiaro.