domenica, 8 Giugno 2025
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Coronavirus, solo cinque nuovi casi in Toscana

Cinque soli nuovi casi di coronavirus in Toscana: non erano così pochi dal 2 marzo scorso. Le ultime notizie parlano poi di cinque decessi e 67 nuove guarigioni: questi i dati del bollettino di oggi, lunedì 25 maggio.

Numeri contenuti sui quali pesa però la quantità ridotta di test che vengono analizzati la domenica: sono 1.138 quelli eseguiti e 1.288 quelli analizzati da ieri, per un totale di 230.273 tamponi fatti dal 1° febbraio scorso.

Coronavirus in Toscana, il bollettino di oggi (25 maggio)

Il totale dei casi sale a 10.067 dall’inizio dell’epidemia. Sette province su dieci non registrano aumenti rispetto a ieri. Tra queste, per la prima volta, anche la provincia di Firenze che resta tuttavia la provincia più colpita nella mappa del coronavirus in Toscana con 3.451 casi complessivi. Si segnalano poi 562 casi a Prato, 673 a Pistoia (2 in più), 1.044 a Massa Carrara, 1.360 a Lucca, 888 a Pisa (2 in più), 552 a Livorno (1 in più), 676 ad Arezzo, 438 a Siena, 423 a Grosseto.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 270 casi per 100.000 abitanti. La media italiana è di circa 381 ogni 100.000. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 536 casi x100.000 abitanti, Lucca con 351, Firenze con 341, la più bassa Siena con 164.

Ad oggi sono 1.447 le persone in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o asintomatiche. Sono 67 in meno rispetto a ieri. Ci sono poi 7.559 persone (-171 rispetto a ieri) isolate e in sorveglianza attiva dopo aver avuto contatti con persone contagiate.

Lieve aumento dei ricoveri, che arriva però dopo 41 giorni consecutivi in diminuzione, per quanto riguarda i ricoveri: oggi sono 189, 3 in più di ieri, di cui 37 in terapia intensiva (1 in meno rispetto a ieri. Per le terapie intensive è il punto più basso dal 9 marzo 2020.

Il punto sui guariti

Con altri 67 guariti, le persone che hanno superato il coronavirus in Toscana dall’inizio dell’epidemia sono 7.416. Di queste, 1.570 sono “clinicamente guarite” (+3 rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche. Altre 5.846 (+64) sono le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Due nuovi decessi in Toscana: le ultime notizie sul coronavirus

I due nuovi decessi sono quelli di due donne dall’età media di 91,5 anni, avvenuti uno in provincia di Firenze e uno di Prato. Il totale dei morti in Toscana sale a 1.015: 370 a Firenze, 46 a Prato, 79 a Pistoia, 141 a Massa Carrara, 134 a Lucca, 85 a Pisa, 58 a Livorno, 45 ad Arezzo, 29 a Siena, 20 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti sulla popolazione residente) per Covid-19 è di 27,2 ogni 100.000 residenti. La media nazionale è di 54,3 e la Toscana è l’11° regione più colpita. Il tasso di mortalità più alto si riscontra in provincia di Massa Carrara (72,4), seguono Firenze (36,6) e Lucca (34,5). Il più basso a Grosseto (9).

Questi i dati aggiornati alle ore 12 e riferiti dal bollettino di oggi, lunedì 25 maggio, grazie all’elaborazione dell’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.

Palestra, il rimborso dell’abbonamento dopo il lockdown per il Covid-19

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Scatta il giorno del “tutti in palestra”, con l’apertura dei centri sportivi dal 25 maggio dopo il lockdown, ma con regole anti- Covid ben precise, e gli utenti si trovano a fare i conti anche con i moduli e le richieste di rimborso dell’abbonamento. I luoghi del fitness sono infatti rimasti chiusi per almeno 76 giorni (un po’ di più nelle regioni che hanno anticipato la serrata e posticipato la riapertura) e il valore complessivo degli indennizzi agli sportivi, secondo una stima di massima fatta dal Condacons, ammonta in tutta Italia a quasi 1,9 miliardi di euro.

“Considerato che – scrive l’associazione dei consumatori in una nota – 20 milioni di cittadini praticano sport in Italia e sono regolarmente iscritti a palestre, centri fitness, circoli sportivi, corsi specifici e che il costo medio di un abbonamento annuale è pari a 450 euro, il valore complessivo dei rimborsi spettanti agli utenti è di circa 1,88 miliardi di euro”.

Palestra e piscina: voucher o rimborso? Come funziona

Tra le misure per il mondo dello sport, il decreto rilancio, all’articolo 216, comma 4 (qui il testo completo del decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale), prevede la possibilità di chiedere un rimborso alle palestre piscine o a qualsiasi altro impianto sportivo per cui si era acquistato un abbonamento prima della chiusura per l’emergenza Covid-19.

In particolare viene data la possibilità ai gestori di fornire al cliente o un rimborso in denaro oppure un voucher che abbia lo stesso valore del periodo per cui non si è usufruito dell’abbonamento, da usare presso la stessa palestra o nella stessa struttura sportiva entro il 25 maggio 2021, ossia entro un anno da quando il dpcm ha permesso la riapertura di queste attività.

Per quanto riguarda i tempi per fare domanda e avere diritto di questo rimborso, il testo del decreto rilancio stabilisce che i clienti possano “presentare, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione  del  presente  decreto, istanza di rimborso del corrispettivo già versato” per  i “periodi di sospensione dell’attività sportiva, allegando il relativo  titolo di  acquisto o la prova del versamento effettuato”.  Palestre, piscine e centri sportivi avranno tempo un mese dalla presentazione della domanda per fare il rimborso o rilasciare il buono.

Rimborsi per le palestre: il numero del Codacons

Per aiutare in queste procedure il Codacons ha attivato un servizio di assistenza telefonica, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 17 al numero 89349966, per informazioni sul rimborso di palestra, piscina e centro sportivo.

Immuni, il codice sorgente su Github: ecco quando uscirà la app

Il codice sorgente della app Immuni è stato pubblicato su Github, sia nella versione Android che in quella iOS: è uno degli ultimi passaggi prima di conoscere la data esatta di quando uscirà l’applicazione, attesa entro 10 – 15 giorni.

Il codice sorgente di Immuni è su Github

Il Ministero dell’innovazione ha rilasciato il codice sorgente di Immuni su Github, la principale piattaforma di hosting dei progetti software. È disponibile su questa pagina. Immuni sarà infatti un’applicazione open source, ovvero non protetta da copyright e dunque completamente accessibile da parte degli utenti, anche nel suo codice sorgente.

Su Github sono disponibili il codice sorgente della versione per dispositivi con sistema Android, per quelli con sistema iOS e tutta la documentazione tecnica. È attiva anche una pagina di discussione sulla piattaforma Developers Italia, aperta alla community degli sviluppatori che stanno già testando la app e che lì possono contribuire con miglioramenti e correzioni.

Come funziona l’app per il tracciamento del coronavirus

Immuni è l’applicazione per il tracciamento del contagio da coronavirus. Funziona così: a ogni utente sarà assegnato un codice anonimo. L’applicazione scambia dati tramite Bluetooth con i dispositivi degli altri utenti che l’hanno installata nel momento in cui si entra in contatto. A fare la spesa, sui mezzi di trasporto, negli spazi pubblici o in casa, quando la distanza è ravvicinata, i dispositivi registrano l’avvenuto contatto, sempre in forma anonima e non accessibile a terzi.

Se una persona risulta positiva al coronavirus può decidere di comunicarlo alla sua applicazione. Il sistema di Immuni invierà una notifica a tutti i dispositivi che negli ultimi 14 giorni (questo sembra essere l’arco temporale scelto) sono entrati a contatto con il positivo, senza condividere i suoi dati personali. Per approfondire: Come funziona Immuni.

App immuni: come funziona il tracciamento, quando e dove scaricarla

“L’app ha lo scopo di migliorare efficienza e velocità nell’individuare soggetti che hanno avuto contatti con persone risultate positive agli esami di laboratorio”, scrive il Ministero sul proprio sito. “Il nuovo sistema potrà contribuire anche all’individuazione di eventuali nuovi focolai. Tutto questo nel rispetto della privacy e della sicurezza individuale e nazionale”.

Coronavirus: l’indice Rt nelle regioni e il livello di rischio secondo l’ISS

Quando uscirà Immuni, Sileri: “App pronta a inizio giugno”

In attesa degli ultimi aggiustamenti ci si domanda quando uscirà la versione definitiva dell’app Immuni. Proprio oggi il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha fatto sapere che l’app “sarà disponibile tra 10-15 giorni, per i primi di giugno”. Intervenuto alla trasmissione 24Mattino su Radio 24, Sileri ha aggiunto che: “l’app Immuni rientra in una riorganizzazione della medicina territoriale e della medicina preventiva. È un tracing importantissimo e quando sarà attivo darà ulteriori informazioni su tracciamento e diffusione della malattia”.

Nardella: “Riapriamo la scuola, almeno l’ultimo giorno”

Concedere a tutti i bambini un ultimo giorno a scuola, prima della riapertura prevista a settembre, per incontrare di nuovo i compagni di classe e i maestri: la proposta arriva dal sindaco di Firenze Dario Nardella che ha raccolto gli appelli arrivati da più parti. “Apriamo le scuole l’ultimo giorno di questo anno scolastico triste e assurdo, in sicurezza e con tutte le precauzioni”, chiede il primo cittadino in un video pubblicato su Facebook e indirizzato anche al premier Giuseppe Conte, oltre che a tutti i bambini e i ragazzi italiani rimasti in questi mesi fuori dalle aule.

Nei giorni scorsi la vicemistra all’Istruzione Anna Ascani aveva proposto di organizzare a piccoli gruppi, e anche all’esterno dei locali della scuola, un incontro tra gli alunni delle ultime classi si ogni ciclo (elementari, medie e superiori).

Riapertura della scuola, almeno l’ultimo giorno

L’idea del sindaco di Firenze è quella di chiudere in bellezza l’anno scolastico 2020/2021 riaprendo anche per un solo giorno le scuole di ogni ordine e grado, a partire proprio da Firenze, per un momento di condivisione tra bambini, ragazzi e adulti. “Stiamo riaprendo tutto, dai teatri ai parrucchieri, dai ristoranti ai negozi di vestiti – dice ancora Nardella – Non possiamo allora riaprire ciò che conta di più per un Paese e cioè la scuola? Facciamolo per non lasciare sospesa questa esperienza drammatica anche per i nostri 8 milioni di bambini e adolescenti italiani, per non lasciare loro la sensazione di essere stati abbandonati o l’amarezza di una società incapace di dare loro ciò di cui hanno diritto”.

Scuola e centri estivi, le proposte da Firenze

Proprio da Firenze e dalla Toscana nelle ultime settimane è partita la discussione sull’apertura durante la fase 2 dei centri estivi 2020, per cui il governo ha previsto anche un bonus nel decreto rilancio: iniziative educative e ludiche per i bambini che da una parte aiutino i genitori alle prese con il lavoro, e dall’altra diano la mano ai veri invisibili del lockdown, i piccoli e i ragazzi rimasti a casa.

Proprio a loro si rivolge il sindaco Nardella nel video postato sulla sua pagina Facebook.  “Penso che dovremmo restituirvi un giorno di scuola, prima che finisca l’anno scolastico – dice – per ritrovarvi nelle aule con gioia, per salutare i vostri compagni diventati invisibili e intoccabili, per sorridere ai vostri maestri e insegnanti diventati un’immagine su uno schermo”.

Almeno un giorno di scuola

Riapriamo le scuole, almeno per l’ultimo giorno. Un gesto simbolico per i ragazzi, un messaggio importante al Paese.

Gepostet von Dario Nardella am Montag, 25. Mai 2020

Secondo il primo cittadino il “primo errore del lockdow è stato proprio quello di mettere” i bambini “all’ultimo posto dell’agenda politica”, rimandando la questione a settembre. “Chi aiuterà i vostri genitori che tornano al lavoro? – si chiede Nardella – Chi ascolterà il vostro dolore? Chi curerà la vostra ansia e angoscia?”. Da qui la proposta di una riapertura simbolica della scuola in tutta Italia, da Nord a Sud, per fare un vero regalo di fine anno scolastico agli alunni.

Quando finisce la scuola: l’ultimo giorno di lezioni a giugno 2020

Si avvicina infatti l’ultimo giorno dell’anno scolastico 2020, quando si spegneranno anche i computer e i tablet per la fine della didattica a distanza. Nella maggior parte delle regioni la scuola finirà il prossimo 10 giugno (Toscana, Liguria, Piemonte, Friuli, Campania, Basilicata), in molte altre il 6 giugno (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Campania, Molise, Sicilia e Sardegna). E poi l’8 giugno in Lombardia, Lazio e Abruzzo; ultima campanella (a distanza) il 9 giugno in Umbria e Calabria; il 12 in Valle d’Aosta e il 16 giugno a Bolzano e Trento.

Bonus colf, badanti e lavoratori domestici: via alla domanda sul sito Inps

È attiva da questa mattina la procedura online sul sito dell’Inps per fare domanda e richiedere il bonus colf e badanti, l’indennità da 500 euro riconosciuta ai lavoratori domestici per i mesi di aprile e maggio, che verrà pagato in un’unica soluzione da 1000 euro.

Bonus colf e badanti, i requisiti

Si tratta di una delle misure straordinarie introdotte dal Decreto rilancio per far fronte all’emergenza Covid. Il bonus spetta ai lavoratori domestici, colf e bandanti con uno o più regolari contratti di lavoro alla data del 23 febbraio 2020: tra i requisiti, una durata di almeno 10 ore settimanali (anche sommando più contratti) e il non essere conviventi con il datore di lavoro.

Il bonus spetta anche a chi percepisce il reddito di emergenza di cittadinanza, ma solo se l’ammontare è inferiore ai 500 euro al mese. In questo caso l’assegno verrà aumentato fino a raggiungere i 500 euro. L’indennità non sarà invece erogata a chi ha altri contratti di lavoro non domestico, a chi percepisce una pensione né a chi riceve già altre indennità del Decreto rilancio.

Assistenti civici, in arrivo il bando: saranno volontari, nessuno stipendio

La platea potenziale del bonus riguarda 625 mila badanti, colf e lavoratori domestici. Per questa misura il governo ha previsto un limite di spesa complessivo di 460 milioni di euro.

Domanda sul sito Inps: al via la procedura

La domanda per il bonus da 500 euro deve essere presentata dai lavoratori domestici titolari del contratto, sia direttamente attraverso il sito dell’Inps che tramite Caf e patronati.

Spostamenti tra regioni dal 3 giugno: apertura a rischio?

La procedura sul sito Inps è attiva da questa mattina: per richiedere il bonus colf e badanti è necessario autenticarsi, utilizzando il proprio Spid o il pin personale. Una volta fatta l’autenticazione si possono consultare le guide per la corretta compilazione della domanda.

Il bonus verrà poi erogato in un’unica soluzione con un versamento da 1000 euro, la somma delle due indennità da 500 euro previste dal bonus badanti

Assistenti civici, in arrivo il bando: saranno volontari, nessuno stipendio

Una schiera di 60 mila volontari che avranno il compito di aiutare i cittadini durante questa fase 2, caratterizzata dal distanziamento sociale e da altre misure di sicurezza anti coronavirus, per le strade, nelle spiagge, nei parchi e negli altri luoghi delle città italiane. Sono gli assistenti civici, nuova figura che verrà reclutata attraverso un bando rivolto a disoccupati, inoccupati, percettori di reddito di cittadinanza o di altri ammortizzatori sociali: si tratta di volontari che in quanto tali non percepiranno uno stipendio, anche se sarà prevista qualche forma di rimborso spese.

Ad annunciare la novità sono il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia e il presidente dell’Anci Antonio Decaro, in un comunicato congiunto.

Dai parchi alla movida, i compiti dell’assistente civico

“È il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese dando dimostrazione di grande senso civico”, ha detto Boccia. I volontari, è stato chiarito dopo un confronto all’interno del governo, non avranno un ruolo di controllo e vigilanza (cosa che compete alle forze dell’ordine), ma saranno coinvolti in azioni di pubblica utilità ad esempio – ha chiarito Boccia – portare cibo e medicine ai soggetti fragili che non possono uscire di casa, aprire e chiudere parchi e altre attività utili ai Comuni in questa particolare fase.

“Sono stati i volontari, con noi amministratori – ha aggiunto Decaro – a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti”.

Assistenti civici, quando esce il bando e i requisiti

Il bando per reclutare i 60 mila assistenti civici sarà rivolto a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, ai percettori di reddito di cittadinanza o a chi riceve altri ammortizzatori sociali. Questi gli unici requisiti. Gli assistenti saranno coordinati dalla Protezione civile, che distribuirà i volontari tra le Regioni in base alla disponibilità e alla necessità.

Ma quando esce il bando per gli assistenti civici? Boccia e Decaro hanno annunciato che il bando verrà pubblicato entro questa settimana.

Assistenti civici, nessuno stipendio

Gli assistenti civici saranno volontari e in quanto tali non vengono pagati: non riceveranno uno stipendio vero e proprio, ma è molto probabile che siano previste alcune forme di compenso o rimborso spese. Trattandosi di figure chiamate a muoversi su tutti il territorio nazionale, almeno le spese per i trasporti e per i pasti verranno rimborsate.

Coronavirus: 15 nuovi casi, 79 i guariti. Il bollettino del 24 maggio

Quindici nuovi casi, 5 dei quali emersi grazie ai test sierologici, e due decessi: questo il bilancio del bollettino di oggi, 24 maggio, sul coronavirus in Toscana. Le ultime notizie confermano una situazione sotto controllo, con il numero dei guariti che continua ad aumentare: il 73% dei contagiati dall’inizio dell’epidemia, ad oggi, ha superato il virus.

Coronavirus in Toscana, il bollettino di oggi (24 maggio)

Il totale dei casi di coronavirus in Toscana dall’inizio dell’epidemia raggiunge i 10.062, distribuiti così per provincia: 3.451 a Firenze (6 in più rispetto a ieri), 562 a Prato (3 in più), 671 a Pistoia (2 in più), 1.044 a Massa Carrara, 1.360 a Lucca (3 in più), 886 a Pisa (1 in più), 551 a Livorno, 676 ad Arezzo, 438 a Siena, 423 a Grosseto.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 270 casi per 100.000 abitanti. La media italiana è di circa 380 ogni 100.000 abitanti. Le province di notifica con il tasso più alto restano Massa Carrara con 536 casi per 100.000 abitanti, Lucca con 351, Firenze con 341, la più bassa Siena con 164.

Le ultime notizie sul coronavirus in Toscana

Complessivamente, 1.514 persone sono in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o asintomatiche (meno 55 rispetto a ieri, meno 3,5%). Sono 7.730 (meno 89 rispetto a ieri, meno 1,1%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva perché hanno avuto contatti con persone contagiate.

Si riducono ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid che oggi sono complessivamente 186 (11 in meno di ieri), di cui 38 in terapia intensiva (2 in meno rispetto a ieri). È il punto più basso dal 9 marzo per le terapie intensive e dal 12 marzo per i ricoveri totali.

Le persone complessivamente guarite salgono a 7.349 (più 79 rispetto a ieri): 1.567 persone “clinicamente guarite” (meno 110 rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 5.782 (più 189 rispetto a ieri) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Si registrano poi due nuovi decessi, un uomo e una donna, con un’età media di 83 anni, entrambi notificati nella provincia di Firenze. I deceduti dall’inizio dell’epidemia sono 1.013, cosi ripartiti per provincia: 369 a Firenze, 45 a Prato, 79 a Pistoia, 141 a Massa Carrara, 134 a Lucca, 85 a Pisa, 58 a Livorno, 45 ad Arezzo, 29 a Siena, 20 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 27,2 x100.000 residenti contro il 54,2 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (72,4 x100.000), Firenze (36,5 x100.000) e Lucca (34,5 x100.000), il più basso a Grosseto (9,0 x100.000).

Infine i tamponi, che hanno raggiunto quota 229.135: 3.089 eseguiti in più rispetto a ieri, 3.698 quelli analizzati. I dati riportati nel bollettino di oggi sono stati elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.

Coronavirus, 12 nuovi casi in Toscana. Solo due i decessi

Il contagio da coronavirus in Toscana Resta in linea con il trend degli ultimi giorni, con 12 nuovi casi rilevati da ieri e 21° giorno con aumenti al di sotto delle 40 unità: queste le notizie del bollettino regionale di oggi, sabato 23 maggio. Si registrano poi due soli decessi e 30 nuovi guariti.

Il totale dei casi dall’inizio dell’epidemia raggiunge quota 10.047. Dei 12 nuovi rilevati da ieri, due sono emersi grazie alla campagna di test sierologici avviata dalla Regione Toscana alla fine di aprile.

Ultime notizie sul coronavirus in Toscana

L’aumento più consistente è ancora in provincia di Firenze, la più colpita in termini assoluti. Qui i casi sono in totale 3.445 (9 in più rispetto a ieri). Nella mappa del contagio da coronavirus in Toscana si segnalano poi 559 casi a Prato, 669 a Pistoia, 1.044 a Massa, 1.357 a Lucca (1 in più), 885 a Pisa, 551 a Livorno (1 in più), 676 ad Arezzo, 438 a Siena (1 in più), 423 a Grosseto.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 269 ogni 100.000 abitanti. La media italiana, a ieri, era di circa 379 ogni 100.000. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 536 casi ogni 100.000 abitanti, Lucca con 350, Firenze con 341. La più bassa Siena con 164.

Ci sono 1.569 persone (-13 rispetto a ieri) in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o asintomatiche, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi. Altre 7.819 sono le persone isolate dopo aver avuto contatti con pazienti positivi (-175 rispetto a ieri).

Coronavirus in Toscana, il bollettino di oggi (23 maggio)

I pazienti ricoverati nei posti letto Covid sono 197, 7 in meno di ieri. Di questi, 40 sono in terapia intensiva (2 in meno rispetto a ieri). È il punto più basso dal 10 marzo 2020 per le terapie intensive.

Le persone complessivamente guarite salgono a 7.270 (più 30 rispetto a ieri): 1.677 persone “clinicamente guarite” (più 13 rispetto a ieri, più 0,8%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 5.593 (più 17 rispetto a ieri, più 0,3%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Si registrano due nuovi decessi, due uomini, con un’età media di 76 anni. Si trovavano uno in provincia di Firenze e uno di Livorno. Sono 1.011 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 367 a Firenze, 45 a Prato, 79 a Pistoia, 141 a Massa Carrara, 134 a Lucca, 85 a Pisa, 58 a Livorno, 45 ad Arezzo, 29 a Siena, 20 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso toscano grezzo di mortalità (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 27,1 x100.000 residenti contro il 54,0 x100.000 della media italiana (siamo l’11esima regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (72,4 x100.000), Firenze (36,3 x100.000) e Lucca (34,5 x100.000), il più basso a Grosseto (9,0 x100.000).

I test eseguiti hanno raggiunto quota 226.046, 3.541 in più rispetto a ieri. Quelli analizzati oggi sono 3.666. Gli attualmente positivi sono 1.766, -1,1% rispetto a ieri. Si registrano 2 nuovi decessi: 2 uomini, con un’età media di 76 anni.

Questi i dati accertati alle ore 12 di oggi ed eleborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.

Regionali Toscana, ipotesi election day il 13 settembre

Un giorno solo, il 13 settembre, per votare le comunali, le regionali, il referendum per il taglio dei parlamentari e le elezioni suppletive per Camera e Senato: si fa strada insomma l’ipotesi di un election day che coinvolgerebbe anche le elezioni regionali 2020 in Toscana.

Niente di concreto, ma questo è l’orientamento del governo. A dirlo è stato il sottosegretario all’Interno Achille Variati durante la discussione del decreto in materia elettorale in commissione alla Camera.

Il decreto che ha rinviato la data delle elezioni prevista in primavera stabilisce che non si possa andare al voto prima del 15 settembre. È stato però presentato un emendamento per anticipare di due giorni il termine.

Questo perché, raccogliendo anche il suggerimento del comitato tecnico scientifico,  è meglio che si vada a votare quando le temperature sono ancora calde e una seconda ondata del coronavirus è meno probabile.

L’election day consentirebbe anche di accorpare tutti gli imminenti appuntamenti elettorali in un giorno solo, evitando di far tornare gli elettori più volte alle urne, creando assembramenti. Si ragiona anche su due date alternative: il 20 e il 27 settembre, le due domeniche successive.

Se convocato per il 13 settembre, l’election day vedrebbe svolgersi le elezioni regionali in Toscana, Campania, Veneto, Puglia, Liguria, Marche, Valle D’Aosta.

La proposta ha però raccolto la contrarietà delle opposizioni e fa discutere anche all’interno della maggioranza. Votare a metà settembre vorrebbe dire concentrare nel pieno dell’estate la raccolta delle firme e l’organizzazione dei comitati elettorali. Oltre a una campagna elettorale nel mese di agosto.

Seconde case in Toscana, dal 3 giugno si può andare (anche in vacanza)

La Toscana toglie il veto: dal 3 giugno si potrà andare nelle seconde case, anche quelle di chi risiede fuori regione. Via libera dunque ai weekend e alle vacanze al mare, in montagna o nelle campagne toscane. Resta però l’incognita delle eventuali disposizioni governative sulla libertà di spostamento tra le regioni.

Coronavirus: l’indice Rt nelle regioni e il livello di rischio secondo l’ISS

Seconde case in Toscana: via libera alle vacanze dal 3 giugno

Il governo ha infatti stabilito per decreto che dal 3 giugno possano riprendere gli spostamenti liberi tra regioni diverse. Un’apertura che potrebbe però essere vincolata all’indice di rischio di ogni regione. Ciò significa che gli spostamenti sarebbero consentiti solo tra regioni con lo stesso indice.

Ad oggi, Lombardia, Umbria e Molise hanno un indice “moderato”, contro l’indice “basso” delle altre regioni italiane. Ciò significa che, se passerà questa linea, chi abita dove l’indice è “moderato” potrà spostarsi solo tra quelle tre regioni. E dunque, lombardi, umbri e molisani proprietari di seconde case in Toscana non potrebbero raggiungerle, nemmeno dal 3 giugno.

La prossima settimana sarà cruciale, sia per l’evoluzione del contagio che per le decisioni del governo in tema di spostamenti. Intanto però la Regione Toscana ha tolto il vincolo per l’accesso alle seconde case. Ad oggi infatti è permesso raggiungerle solo a chi ha il proprio medico curante in Toscana. Di fatto, solo ai residenti.

Viaggi all’estero e coronavirus, quando si potrà andare

Una disposizione che cesserà di avere efficacia il 3 giugno 2020, come stabilisce l’ordinanza 59 della Regione Toscana: porte aperte dunque ai proprietari di seconde case anche per le vacanze. Sempre che la legge nazionale lo permetta.