lunedì, 30 Giugno 2025
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Sammezzano tra i 7 luoghi a rischio d’Europa, al via programma per il recupero

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Il Castello di Sammezzano è uno dei “7 Most Endangered”, i sette siti culturali in pericolo in Europa selezionati dal programma omonimo per mobilitare soggetti pubblici e privati affinché ne venga garantito il recupero. A darne l’annuncio è il movimento civico Save Sammezzano che ha curato la candidatura.

7 Most Endangered” è una campagna di sensibilizzazione promossa a livello comunitario da due soggetti. Il primo è Europa Nostra, una Ong in relazione ufficiale con l’Unesco che si occupa della salvaguardia del patrimonio culturale e naturale dell’Europa. L’altro è la Banca europea per gli investimenti, l’istituzione finanziaria dell’Unione europea per il finanziamento degli investimenti in linea con gli obiettivi politici dell’Unione.

Il Castello di Sammezzano tra i 7 luoghi d’arte a rischio in Europa

Dopo aver superato la prima selezione ed essere entrato tra i 14 luoghi finalisti, il Castello di Sammezzano è stato selezionato come uno dei sette luoghi culturali più a rischio d’Europa per l’anno 2020, unico monumento italiano scelto da questo importante progetto europeo.

Gli altri sei siti che parteciperanno al programma sono: il Teatro Nazionale dell’Albania (Albania), il Castello Jezeří (Repubblica Ceca), l’Y-block, edificio che fa parte del distretto governativo di Oslo (Norvegia), la centrale elettrica Szombierki (Polonia), la Fortezza di Belgrado (Serbia), lo stadio Plečnik (Slovenia).

Dall’Europa un team per salvare Sammezzano

Cosa significa per il Castello di Sammezzano essere scelto tra i “7 Most Endangered” d’Europa? Che verrà costituito un team dedicato di professionisti di altissimo profilo, composto dagli esperti di patrimonio culturale di Europa Nostra ed esperti di finanza della Banca Europea per gli investimenti.

Questo team, insieme alle organizzazioni che hanno curato la candidatura, visiterà i sette luoghi vincitori e si incontrerà con i principali portatori di interesse pubblici e privati. L’obiettivo è quello di identificare possibili fonti di finanziamento e adeguati piani di intervento, mobilitando anche altri soggetti potenzialmente interessati al recupero di Sammezzano.

Firenze deserta nei giorni del coronavirus – La fotogallery

Verranno infine formulate e rese pubbliche una serie di raccomandazioni tecniche e finanziarie sulle quali poter indirizzare le azioni da intraprendere in futuro.

“Il nostro movimento civico – dichiara Francesco Esposito, portavoce di Save Sammezzano – è orgoglioso di questo risultato sorprendente, che ci consente di rappresentare tutt’Italia in questa prestigiosa iniziativa europea e, soprattutto, di favorire energicamente il processo di recupero e valorizzazione di Sammezzano”.

La candidatura del Castello di Sammezzano al “7 Most Endangered” era stata presentata a luglio 2019 tramite  “Imago Mundi Onlus”, un’associazione culturale di Cagliari. Iniziativa che subito ottenne il supporto ufficiale del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Toscana, del Comune di Reggello, del Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes D’Aragona e della Kairos Srl, creditore procedente della procedura fallimentare che fino a pochi mesi fa aveva per oggetto Sammezzano.

Da metà novembre la Sammezzano Castle Srl, società proprietaria del Castello di Sammezzano, è infatti uscita dal fallimento, riottenendone la disponibilità sostanziale.

Il gioiello abbandonato

Su Sammezzano pende da anni infatti un contenzioso legale. Il castello è finito tre volte all’asta giudiziaria per poi tornare nella disponibilità della società che ne era proprietaria.

Il castello, nato nel 1605 come grande fattoria fatta edificare dalla famiglia Ximenes D’Aragona, venne completamente riprogettato da Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona tra il 1853 e il 1889. In quegli anni fu profondamente trasformato in stile orientalista, diventando un esempio unico e pregevole di architettura eclettica in Italia e in Europa.

Il Castello di Sammezzano si trova in grave stato di abbandono da decenni e il suo patrimonio artistico e architettonico rischia di subire danni irreparabili.

 

Quando finirà la “quarantena” per il coronavirus: oltre il 13 aprile?

Sul fronte dei casi di contagio da coronavirus ci sono i primi segnali positivi, ma è troppo presto per capire quando finirà la “quarantena” con tutte le limitazioni che derivano dal blocco totale in Italia: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso la proroga fino al 13 aprile 2020 delle misure di “lockdown”, con un nuovo decreto che conferma tutte le misure messe in atto finora dal governo, come la chiusura dei negozi e la stretta  sugli spostamenti. Questo però non vorrà dire che il giorno di Pasquetta dovrà necessariamente sancire la fine di tutti i divieti.

Per non vanificare gli sforzi fatti finora, ha avvisato a più riprese l’Istituto superiore di Sanità, il cosiddetto “distanziamento sociale” e la chiusura di aziende, scuole, negozi, palestre, parrucchieri, centri estetici e luoghi affollati dovrà proseguire fino a quando la curva dei contagi non scenderà effettivamente. In soldoni i dati di pochi giorni possono indicare un trend di massima, ma l’andamento delle infezioni da coronavirus Covid-19 è comprensibile solo guardando un periodo più lungo. Quindi si naviga a vista, per questo il governo mette in campo decreti da rinnovare ogni 15 giorni o poco più.

Il decreto e la proroga fino al 13 aprile 2020 delle misure anti-coronavirus

Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive e alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti”, ha annunciato il premier Conte il primo aprile dopo la firma del nuovo dpcm.  Una decisione anticipata poche ore prima, in un’informativa al Senato, dal ministro alla Salute Roberto Speranza. “La battaglia è ancora lunga e sbagliare i tempi o anticipare misure sarebbe vanificare tutto – aveva detto Speranza, rispondendo indirettamente a chi chiedeva una riapertura progressiva delle aziende prima di Pasqua -. Attenzione ai facili ottimismi, che possono vanificare i sacrifici fatti non dobbiamo confondere i primi segnali positivi con un segnale di cessato allarme”.

Quando finirà la “quarantena” per il coronavirus e si potrà tornare a circolare liberamente?

C’è ancora da aspettare per la fine della “quarantena” da coronavirus in Italia, il 13 aprile con tutta probabilità non sarà la data X. “Non siamo nelle condizioni di dire che il 14 aprile allenteremo le misure – ha chiarito Conte -. Quando gli esperti ce lo diranno, entreremo nella fase 2 di allentamento graduale per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza, della ricostruzione, del rilancio”.

In pratica non ci sarà un “bomba libera tutti” per cui sarà possibile circolare liberamente, con la riapertura contemporanea delle aziende, dei negozi e delle scuole. Prima vivremo – ha spiegato il premier – un periodo di convivenza con il virus durante il quale solo alcuni settori saranno riaperti.  Rimarranno le regole di distanziamento sociale e contro l’affollamento degli spazi, dovremmo anche abituarci a portare spesso la mascherina.

È infatti ancora difficile dire quando i nuovi casi di coronavirus saranno ridotti a zero: secondo uno studio dell’Einaudi Institute for Economics and Finance pubblicato dal Corriere della Sera l’ultima regione a uscire dell’emergenza sarà la Toscana tra il 5 e il 16 maggio, ma si tratta di proiezioni tutte da confermare. Da qui la data del 13 aprile per la proroga delle misure anti-coronavirus: solo dopo Pasqua i numeri dei contagi daranno un migliore quadro della situazione, anche per ritoccare o cambiare le regole della “quarantena”.

Quando aprono negozi, bar, parrucchieri, palestre e scuole?

Le aperture avverranno, a detta degli esperti, in modo graduale per evitare un’ondata di ritorno dei contagi da coronavirus. Sul tavolo del governo ci sono diversi scenari: prima potrebbero tornare a lavorare le aziende legate alle filiere alimentari e farmaceutiche, via via le altre. Per i negozi e le palestre sono invece allo studio norme severe contro gli assembramenti di persone. Molte altre attività dovranno aspettare di più per l’apertura: in fondo all’elenco figurano tutti i locali e i negozi dove si crea affollamento e  dove è difficile far rispettare la distanza di almeno un metro tra le persone come bar, ristoranti, pub, discoteche, ma anche parrucchieri e centri estetici.

Coronavirus divieti limitazioni
Foto: Agenzia Fotografica Italiana

Anche le scuole non apriranno a breve, i più ottimisti indicano il 4 maggio come possibile data del ritorno sui banchi, i pessimisti invece vedono già l’anno scolastico finire con gli studenti chiusi nelle proprie case, dietro a uno schermo di computer. Fatto sta che il governo sta decidendo misure d’emergenza per mettere “al sicuro” gli esami di maturità e di terza media, nel caso che la serrata continuasse a oltranza, con colloqui da svolgere solo online.

Coronavirus in Toscana, salgono i casi ma è record di tamponi

Tornano a crescere i nuovi casi di positività al coronavirus in Toscana: 259 casi, 63 in più di ieri, ma c’entra molto l’alto numero di tamponi analizzati nelle ultime 24 ore. I morti sono 9, il minimo dall’inizio della fase acuta dell’epidemia. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana e i dati aggiornati ad oggi, mercoledì 1 aprile.

Coronavirus, il bollettino del 1 aprile in Toscana

I contagiati dall’inizio dell’epidemia salgono a 4.867 in Toscana. I decessi sono 253. Queste le 9 morte riportate nel bollettino di oggi, mercoledì 1 aprile, con l’indicazione di sesso, età, comune di domicilio: M, 89, Rosignano Marittimo; M, 59, Riparbella; F, 88, Scandicci; F, 91, Signa; F, 84, Empoli; F, 64, Pieve a Nievole (Pt); M, 80, Prato; F, 73, Grosseto; M, 95, Bucine.

Guarda la mappa del contagio in Toscana

Sale il numero dei guariti: 5 guarigioni virali in più che portano a 42 i cosiddetti “negativizzati” e due guarigioni cliniche, per un totale che sale a 140. I casi attualmente positivi e in cura rimangono dunque 4.432.

I pazienti ricoverati in ospedale sono in totale 1.417, di cui 297 in terapia intensiva. Si tratta di quattro nuovi ricoveri da ieri, tutti in terapia intensiva.

È record di tamponi

La novità positiva del giorno è il record di tamponi effettuati, ben 3.410. Questo grazie all’avvio del programma che prevede esami a tappeto nelle Rsa. Solo nella Asl nord ovest negli ultimi due giorni ne sono stati fatti 791 (416 sugli ospiti e 375 sugli operatori).

Coronavirus, le ultime notizie dalla Toscana (1 aprile)

Di tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 1.158 Firenze, 333 Pistoia, 290 Prato (totale Asl centro: 1.781), 771 Lucca, 611 Massa-Carrara, 491 Pisa, 295 Livorno (totale Asl nord ovest: 2.168), 263 Grosseto, 312 Siena, 343 Arezzo (totale sud est: 918).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 36.575 tamponi, su 32.495 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Sono 13 i laboratori toscani impegnati 24 ore al giorno nell’analisi dei tamponi.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 14.071 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 6.618 nella Asl centro, 6.018 nella Asl nord ovest, 1.435 nella Asl sud est.

Luisanna Messeri e le video ricette della quarantena (da rifare a casa)

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La partenza è affidata a una bella pappa al pomodoro, si passa poi alle polpette di patate, per chiudere in bellezza con la “torta senza” perché priva di burro, uova e zucchero. Il menu delle ricette della quarantena però è ancora lungo: ogni giorno all’ora del tè Luisanna Messeri, chef fiorentina famosa per la partecipazione al programma tv La prova del cuoco, dispensa consigli e indicazioni per fare a casa propria i grandi classici della tradizione toscana, ma anche piatti di pasta sfiziosi, secondi gustosi e dolci inaspettati, come i cioccolatini senza cioccolato.

La cuoca va in diretta Facebook tutti i pomeriggi alle ore 17.30, minuto più minuto meno, dalla sua cucina in Mugello, collezionando like e commenti dai fedeli spettatori. Finora i video hanno superato le oltre 2 milioni e 700 mila visualizzazioni. Le preparazioni culinarie sono condite da aneddoti e curiosità, com’è nello stile di questa signora dei fornelli, ma i protagonisti sono soprattutto i prodotti del territorio. Perché in tanti durante questo isolamento forzato hanno riscoperto il piacere cucinare in casa e i sapori della porta accanto.

Le ricette della quarantena: Luisanna Messeri adotta i piccoli produttori

Marmellate, salumi, ortaggi, conserve, farine: Luisanna Messeri, con le sue “ricette della quarantena” ha deciso di valorizzare anche le eccellenze di piccoli fornitori locali, come agricoltori e allevatori, messi a dura prova dalla crisi scatenata dal coronavirus, lanciando due hashtag: #ioadottounproduttoretoscano e #adottaunproduttoretoscano.

“Sono tanti i piccoli produttori e imprenditori dell’agroalimentare che hanno registrato un consistente calo commerciale e non sanno come vendere i loro ortaggi, le loro conserve, le loro farine, le loro marmellate, i loro salumi. Attraverso le mie dirette Facebook cerco di dare il mio contributo per farli conoscere e promuovere i loro prodotti”, spiega Luisanna Messeri che ora vuol far crescere questa idea nata durante le ricette della quarantena. “Sto pensando al coinvolgimento di altri amici, magari anche fuori regione, per rendere l’azione più incisiva nell’ottica di sostenere e supportare la Toscana partendo proprio da chi rappresenta un’eccellenza di questa terra”.

Intanto noi ci gustiamo le divertenti ricette di casa Messeri, la nostra preferita – non a caso – è proprio quella di un piatto tipico di Firenze, la pappa al pomodoro (qui sotto il video).

La Pappa al Pomodoro. Ricettine classico. Firenze sogna! #IoLoFaccioACasa @IoLoFaccioACasa ????

Pubblicato da Luisanna Messeri su Venerdì 27 marzo 2020

Il bonus per gli autonomi potrebbe salire a 800 euro

Un bonus “rinforzato”, da 800 euro invece che da 600, per tutte le partite Iva e gli autonomi sia Inps che delle casse private, a partire dal mese di aprile: a patto però di poter dimostrare di esser stati danneggiati economicamente dall’emergenza coronavirus. È la misura allo studio del governo, anticipata dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

Partite Iva, il bonus sale a 800 euro?

Proprio oggi si sono aperte le richieste del bonus per il mese di marzo, quello da 600 euro. Una misura che riguarda potenzialmente 5 milioni e mezzo di lavoratori e che, chiarisce la ministra, sarà prorogata anche per i prossimi mesi, fin quando durerà l’emergenza.

Come funziona il bonus da 600 euro per gli autonomi

Non solo. “Per aprile – ha detto ieri Catalfo – pensiamo anche di far salire l’aiuto a 800 euro“.  Un impegno ribadito stamani anche dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il bonus per autonomi e partite Iva potrebbe salire di duecento euro e toccare quindi gli 800, per gli iscritti all’Inps e per i lavoratori delle casse private fermi a causa del coronavirus.

Coronavirus, il bonus da 600 euro anche ai professionisti

Con tutta probabilità, però, le condizioni per ottenere il bonus da 800 euro saranno più stringenti rispetto a quelle imposte per l’attuale premio da 600.

Ad oggi, infatti, sono due le condizioni. Un reddito 2018 inferiore ai 35 mila euro, oppure un reddito fra 35 e 50 mila euro ma con una riduzione (dimostrabile) delle attività di almeno il 33% rispetto al primo trimestre 2019.

È probabile che d’ora in avanti tutti dovranno dimostrare il danno economico, anche chi ha redditi più bassi.

Quando arriva il bonus da 600 euro?

Nel frattempo, lavoratori autonomi, professionisti e partite Iva aspettano il bonus da 600 euro: quando arriva? Si tratta di un premio relativo al mese di marzo, pertanto, salvo ritardi, sarà accreditato entro la fine del mese di aprile. I 600 euro saranno versati ai lavoratori autonomi idonei al premio direttamente sul conto corrente. Si tratta di un bonus esentasse.

Coronavirus: si può fare jogging? E le passeggiate con bambini?

Si può o non si può? Questo il dilemma, soprattutto in momenti difficili come questi. A fare chiarezza su jogging e passeggiate gentore-bambini ci ha pensato l’ennesima circolare del Viminale che ha precisato ai Prefetti di tutta Italia cos’è ammesso e cosa no ai tempi del coronavirus, quando si può uscire per attività motoria e quando invece si rischia la multa.

Da più parti erano stati sollevati dubbi di interpretazione delle regole. Le mamme chiedevano a gran voce la possibilità di uscire, anche solo per poco, con i bambini, dall’altra gli sportivi rivendicavano la possibilità di fare una corsa vicino casa, mentre chi aiuta anziani e disabili si domandava se è lecito portare fuori gli assistiti per pochi passi. Il Ministero dell’Interno ha specificato che le regole generali sugli spostamenti non cambiano: si può uscire dalla propria abitazione solo per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute. Ci sono delle delucidazioni su casi particolari.

Queste indicazioni però non valgono per 3 Regioni (Sicilia, Campania e Friuli Venezia Giulia) che con proprie ordinanze hanno vietato ogni attività all’aperto, anche la corsa, fino al prossimo 4 aprile.

Coronavirus, Jogging sì o no: è ammesso, a patto che…

La circolare del Viminale interviene su un “lato oscuro” delle regole anti-coronavirus, ossia se sia consentito o no fare jogging. Ebbene il documento dice che è possibile fare una corsa, ma da soli e nei pressi della propria abitazione, evitando sempre affollamenti e rispettando la distanza di almeno un metro se si incrociano altre persone.

E la camminata da soli?

Nella circolare si parla di “attività motoria” a cui sono riconducibili anche forme di movimento diverse dalla corsa: quindi è possibile fare una breve camminata, anche a passo veloce, vicino al proprio domicilio, sempre da soli, evitando assembramenti e rispettando la distanza minima di sicurezza di un metro dagli altri.

Passeggiate con i bambini: sì alla camminata genitore figlio?

Eccoci arrivati alla questione molto cara a mamma e papà: si può uscire a fare brevi passeggiate con i propri bambini? Intorno a questo punto c’è stato un po’ di caos. La circolare del Viminale permette una camminata insieme ai figli, con delle forti limitazioni in questo momento di emergenza per il coronavirus: è consentito solo a un genitore (e non a entrambi) portare con sé a prendere una boccata d’ossigeno il figlio minorenne (o i figli minorenni, ma solo se si tratta di fratelli, sorelle o minori che convivono nella stessa abitazione), nei pressi dell’abitazione.

Non è ammesso l’accesso ai giardini e ai parchi. Stop anche all’attività ludica: i bimbi non possono giocare liberamente all’aperto e questo divieto vale anche per bici, monopattini e affini.  Dopo la circolare è arrivata la precisazione del premier Giuseppe Conte: “In fase di interpretazione – ha detto durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il prolungamento delle limitazioni fino al 13 aprile – abbiamo detto che se un genitore va a fare la spesa, si può consentire l’accompagno di un bambino. Ma questo non significa che si possa andare a spasso. Non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione e di guardia proprio ora che si vedono risultati positivo”.

Passeggiate di anziani e disabili

L’ultimo capitolo riguarda i diversamente abili e gli anziani che possono fare brevi passeggiate nei pressi di casa, accompagnati dalle persone che ne curano l’assistenza, come ad esempio le badanti. Questa attività, si legge nella circolare del Ministero dell’Interno, è consentita “in ragione della riconducibilità dei medesimi spostamenti a motivazioni di necessità o di salute”.

Jogging, passeggiate con i bambini o anziani: il testo della circolare del Viminale (pdf)

Come detto restano comunque in vigore le regole generali per limitare la diffusione del coronavirus, anche quando si esce di casa: divieto di assembramento e obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro. In più gli spostamenti devono essere ridotti al minimo, quindi è consigliabile che le camminate e le corse siano sporadiche. Qui è possibile scaricare la circolare del Ministero dell’Interno del 31 marzo (pdf). Aggiornamenti sul sito del Viminale.

Da Milano a Firenze, open day online per Ied

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Sei città italiane unite per un giorno, all’insegna dell’alta formazione. Da Milano a Firenze, da Torino a Roma, passando per Cagliari e dall’Accademia Aldo Galli di Como, sabato 4 aprile 2020 le sedi dell’Istituto Europeo di Design – Ied sono coinvolte nel primo open day totalmente online.

“Stay home and design your future!”: questo lo slogan scelto per la giornata di presentazioni dei corsi, dei master, dei laboratori e delle attività  con un invito a cogliere, anche in questo momento di difficoltà mondiale, nuovi stimoli per guardare al proprio futuro, progettandolo.

Come si svolge l’open day online dello Ied

Tutta l’offerta sarà a disposizione attraverso una pagina dedicata del sito con dirette web dello staff di docenti e la possibilità di fare colloqui e richiedere informazioni in pochi click. L’open day 2020 dello Ied presenta ai suoi futuri studenti un lavoro corale, a cui hanno partecipato direttori, docenti e coordinatori, che dalle loro abitazioni rivolgono messaggi alle nuove leve creative.

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito dell’istituto. In programma 18 live su internet da tutte le sedi, che riguarderanno i corsi triennali, master e di formazione continua, in ambito design, moda, arti visive, comunicazione, arte e restauro, oltre a una presentazione di tuta l’offerta formativa in lingua inglese.

In apposite stanze virtuali, gli interessati potranno inoltre incontrare gli advisor per ricevere tutte le informazioni sull’iscrizione e fare domande via chat. A disposizione infine una serie di materiali multimediali, come video di presentazione e clip girate nei laboratori Ied. Quest’ultime saranno alla base della futura biblioteca digitale delle lavorazioni dell’Istituto europeo di design.

E le borse di studio Ied che coprono i costi

Durante l’open day Ied sarà presentato anche il bando 2020/2021 per 104 borse di studio triennali, che coprono totalmente o parzialmente i costi dei corsi presso le sedi di Milano, Cagliari, Firenze, Roma, Torino e presso l’Accademia Galli di Como.

Ied Firenze Istituto Europeo Design

“Abbiamo chiamato questo Open Day Stay home and design you future! per due motivi fondamentali: il primo è proprio la necessità di stare a casa, in questo difficilissimo momento storico; il secondo è di avere la capacità in questo frangente di andare oltre, la capacità di innovare, che è in sostanza il motore dell’intera umanità – afferma Emanuele Soldini, Direttore IED Italia – . Ci troviamo in una situazione dove non possiamo permetterci di perdere la voglia di fare un passo oltre, di guardare al nostro futuro, di immaginare quello che faremo domani”.

Firenze: al via test sierologico del coronavirus per tutti, prenotazione online

Un test sierologico degli anticorpi per scoprire se si è positivi al coronavirus disponibile per tutti i residenti a Firenze e in molti comuni della provincia: al via mercoledì 1° aprile la prenotazione sul sito CupSolidale.it, a prezzo calmierato di 25 euro (55 euro per eseguirlo a eseguire a casa).

Quello che si potrà prenotare è un test sierologico rapido qSars-CoV-2 IgG/IgM Covid 19. Non è il tampone, di cui si sente spesso parlare in questi giorni.

Si tratta invece di un esame sierologico sul sangue che può rilevare la presenza degli anticorpi al coronavirus. Nel caso in cui ci siano gli anticorpi specifici Sars-Cov2 nel nostro sangue, è assai probabile che si sia contratto il coronavirus, anche se non se ne sono manifestati i sintomi.

L’iniziativa è della startup fiorentina di prenotazioni sanitarie private online CupSolidale.it che ha raggiunto un accordo con una rete di laboratori di analisi accreditati privati e gestirà in esclusiva l’organizzazione del sistema di prenotazione su appuntamento.

CupSolidale.it ha deciso di non trattenere alcuna commissione per il servizio svolto.

Cup solidale, cos’è e come prenotare una visita

Test sierologico coronavirus, chi lo può fare?

La prenotazione è aperta a tutti i residenti nel comune di Firenze. Possono fare il test sierologico per coronavirus anche i residenti di alcuni comuni limitrofi a Firenze. Questo l’elenco completo dei Comuni in cui è possibile effettuare il test a domicilio:

  • Firenze
  • Bagno a Ripoli
  • Pontassieve
  • Fiesole
  • Scandicci
  • Signa
  • Lastra a Signa
  • Calenzano
  • Campi Bisenzio
  • Empoli
  • Impruneta
  • San Casciano
  • Sesto Fiorentino
  • Vaglia

La mappa del contagio in Toscana

Come prenotare il test per il coronavirus

Si può prenotare esclusivamente online a partire da mercoledì 1 aprile all’indirizzo https://www.cupsolidale.it/test-covid19.

Attenzione: per prenotare l’esame è necessaria la richiesta del medico curante. Anche una ricetta “bianca” è sufficiente.

Al momento della prenotazione si potrà scegliere una tra le strutture sanitarie convenzionate per eseguire il test. Per potersi recare nella struttura scelta non bisogna avere sintomi né essere in regime di quarantena.

Ma si può anche scegliere di eseguire il test a casa, nel caso in cui si accusino sintomi influenzali o non si possa uscire per altri motivi. Nei prossimi giorni sarà infatti possibile richiedere il test a domicilio dall’indirizzo https://www.cupsolidale.it/test-covid19-domicilio.

Gli appuntamenti saranno erogati secondo orari precisi e scaglionati, così da evitare assembramenti. Bisogna presentarsi all’appuntamento 15 minuti in anticipo, con autocertificazione e riepilogo della prenotazione (che verrà notificata via mail).

Durante l’attesa si dovrà sempre mantenere la distanza di sicurezza di un metro.

La risposta sarà poi disponibile in poche ore con un referto scaricabile dal portale dedicato.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

Quanto costa il test degli anticorpi

CupSolidale.it ha chiesto e ottenuto dai soggetti privati coinvolti un prezzo calmierato del kit.  Il costo del test è di 25 euro. Quello del test a domicilio è di 55 euro.

Anche il pagamento avviene online, direttamente sul sito di CupSolidale.it.

Come funziona il test sierologico per coronavirus

Il test qSars-CoV-2 IgG/IgM è un test diagnostico immunocromatografico per il rilevamento qualitativo di anticorpi IgG ed IgM di COVID-19. Si esegue con il prelievo di una piccola quantità di sangue, effettuato da personale medico. È un test certificato dall’Unione Europea e già validato in diverse regioni.

Il test rileva l’eventuale presenza degli anticorpi IgM e IgG specifici del COVID-19 che sono prodotti dall’organismo in presenza dell’infezione. Se ci sono gli anticorpi, è segno che si è (o si è stati) contagiati dal coronavirus.

Questa tipologia di test serve a misurare la reazione dell’organismo al virus e quindi fornisce informazioni importanti sulla sua risposta immunitaria. La presenza di anticorpi IgM nel sangue rivela che l’infezione virale è in corso. Gli anticorpi IgG sono quelli che conservano memoria del virus e proteggono il soggetto nel caso ne venga nuovamente a contatto.

Per le immunoglobuline G (IgG), la cui presenza rivela un’infezione pregressa il test ha una sensibilità relativa del 100%, una specificità relativa del 98% e un’accuratezza del 98,6%.

Per le immunoglobuline M (IgM), che invece segnalano che l’infezione è in atto il test ha una sensibilità relativa dell’85%, specificità relativa 96% e accuratezza del 92,9%.

Dove fare il test per il coronavirus a Firenze

Le strutture sanitarie in cui è possibile prenotare il test sierologico per il coronavirus tramite CupSolidale.it sono:

  • Nuova Igea (Firenze)
  • Salus Medica (Firenze)
  • Istituto Medico Nord Firenze (Firenze)
  • Misericordia di Sesto Fiorentino (Sesto Fiorentino)
  • Misericordia di San Casciano (San Casciano)
  • Studi Medici Arcobaleno (Casalguidi)

10 e lotto sospeso, stop per MillionDay. Restano solo i Gratta e Vinci

Con l’emergenza coronavirus si ferma anche la dea bendata: dopo lo stop a Lotto, Superenalotto e Simbolotto, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha deciso una nuova stretta e ha sospeso anche gli altri giochi rimasti attivi finora, come le estrazioni del 10 e Lotto, MillionDay, Win For Life e VinciCasa. Dal 31 marzo ferme inoltre tutte le scommesse online, quelle sportive e non, anche di eventi simulati. Non è sospesa invece la vendita dei Gratta e Vinci, i tagliandi potranno restare nelle tabaccherie, eccetto che nelle zone d’Italia dove le amministrazioni locali abbiano deciso il blocco temporaneo delle lotterie istantanee.

Gioco sospeso: perché lo stop a 10 e lotto e Milionday

La decisione è stata presa, ha spiegato l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in un comunicato ufficiale, per le situazioni di rischio che si sono verificate in alcune zone del Paese con i clienti delle ricevitorie che – pur di giocare i propri numeri – non osservavano le regole che limitano al massimo gli spostamenti e le norme anti-affollamento, disposte per impedire la diffusione del coronavirus. In molti casi le persone, dopo la giocata, rimanevano dentro i punti vendita in attesa dell’estrazione.

Lo scorso 21 marzo la stessa agenzia aveva disposto per il medesimo motivo la sospensione del lotto e di molti giochi collegati come Superenalotto, Superstar, Eurojackpot, Sivincetutto e Simbolotto, in aggiunta alla  chiusura di sale da gioco, bingo e scommesse. Dal 31 marzo, l’elenco delle attività bloccate fino a nuova disposizione si allunga e abbraccia tutti i giochi legati ai numeri oltre alle scommesse virtuali.

La vendita dei Gratta e Vinci non è sospesa, ma “attenzione agli assembramenti”

La Fit, la Federazione tabaccai italiani, ha comunque rinnovato l’appello a tutti i rivenditori perché sia posta “la massima attenzione e cura affinché la vendita e la partecipazione ai Gratta e Vinci non generi assembramenti o raggruppamenti di qualsiasi tipo”.

Coronavirus in Toscana, frena il contagio: 196 casi e 13 morti

È un bollettino incoraggiante quello di oggi, martedì 31 marzo, se confrontato con quelli dei giorni scorsi: 196 nuovi casi e 13 morti in Toscana. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana e i dati aggiornati ad oggi.

Il dato che lascia ben sperare più degli altri è quello dell’aumento percentuale dei contagi: +4,4%, il migliore registrato dall’inizio dell’epidemia. E ciò si registra “nonostante” il grande aumento di tamponi eseguiti. Solo nell’ultima giornata sono stati 3.066 quelli analizzati, il secondo maggior numero dal 1° febbraio.

Coronavirus, il bollettino del 31 marzo in Toscana

Il numero totale dei contagiati sale a 4.608 dall’inizio dell’emergenza. Sono 244, invece, i decessi. Queste le 13 morti registrate in Toscana nelle ultime 24 ore. Con l’indicazione di sesso, età, comune di domicilio: M, 73, Capannori; M, 58, Piombino; F, 84, Pontremoli; F, 98, Pontedera; M, 86, Massarosa; M, 85, Pisa; F, 87, Empoli; M, 86, Campi Bisenzio; M, 68, Vaglia; F, 86, Campi Bisenzio; F, 91, Prato; F, 80, Piandisco Castelfranco; F 89, Siena.

Coronavirus, le ultime notizie dalla Toscana (31 marzo)

Aumentano i guariti: 4 nuovi “negativizzati” (37 in totale) e 3 nuovi guariti clinicamente (101), per un totale di 138 guariti. Al netto di morti e guariti, i casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 4.226.

Si registrano 18 nuovi ricoveri in ospedale da ieri, per un totale aggiornato di 1.413 ricoverati. Di questi, 293 in terapia intensiva, 14 in più da ieri.

Guarda la mappa del contagio in Toscana

Di 4.608 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test, questa è la suddivisione per provincia di segnalazione, che non sempre corrisponde necessariamente a quella di residenza: 1.087 Firenze,  332 Pistoia, 258 Prato (totale Asl centro: 1.677), 729 Lucca, 561 Massa-Carrara, 471 Pisa, 280 Livorno (totale Asl nord ovest: 2.041), 257 Grosseto, 301 Siena, 332 Arezzo (totale sud est: 890).

Più di tremila tamponi in un giorno

I tamponi effettuati dal 1° febbraio salgono a 33.165 su 29.111 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore, come detto, ne sono stati fatti 3.066.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 14.083 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 6.887 nella Asl centro, 5.786 nella Asl nord ovest, 1.428 nella Asl sud est.