sabato, 28 Giugno 2025
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Dal Verdi al Maggio: i teatri di Firenze chiusi per il coronavirus

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Si abbassa il sipario sui principali teatri di Firenze, almeno per il momento: chiusi dopo il decreto del governo sulla prevenzione del coronavirus. Ora dopo ora i principali palcoscenici fiorentini stanno comunicando l’annullamento o il rinvio degli spettacoli previsti per la prossima settimana, alcuni – come il Teatro Verdi – hanno già annunciato la chiusura addirittura fino agli inizi di aprile. In molti casi sono ancora in via di definizione le procedure per chiedere il rimborso del biglietto.

Sono gli effetti delle nuove regole in vigore fino al 3 aprile 2020 stabilite dal Consiglio dei ministri per arginare la diffusione di Covid-19 evitando così di sovraccaricare gli ospedali e il sistema sanitario: il documento firmato dal premier Giuseppe Conte sospende su tutto il territorio nazionale gli eventi in cui l’affollamento non consenta di mantenere una distanza di almeno un metro tra gli spettatori.

La chiusura del Teatro Verdi di Firenze

Tra i teatri di Firenze, il Verdi ha annunciato la chiusura più lunga, fino a venerdì 3 aprile per le misure scattate in seguito all’emergenza coronavirus: gli eventi in parte sono stati annullati, per altri si sta lavorando per riprogrammarli in nuove date (sul sito ufficiale l’elenco completo).

In dettaglio sono annullate le date di “Kodo” (spettacolo previsto sabato 7 marzo) e Open (domenica 22 marzo): è possibile chiedere il rimborso dei biglietti a partire dal 10 marzo nelle prevendite dove sono stati comprati i biglietti. In via di definizione invece il nuovo calendario di 7 spettacoli che saranno rinviati (chi è in possesso dei biglietti potrà assistere alla nuova data), in dettaglio: Angelo Pintus, Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show, Se devi dire una bugia dilla grossa, SGT Pepper, Giuseppe Giacobazzi, Musicanti, A che servono gli uomini.

I teatri di Firenze chiusi per il coronavirus: Pergola e Maggio Musicale

Stagione sinfonica e operistica sospesa fino a domenica 8 marzo al Teatro del Maggio Musicale fiorentino: vengono sospese le recite della Traviata del 5 marzo, dell’Elisir d’amore per i bambini di domenica 8 e il concerto diretto dal maestro Daniele Gatti di sabato 7, che inizialmente doveva essere diretto da Myung-Whun Chung ora in isolamento in via precauzionale per il coronavirus.

Decisione analoga per il Teatro della Pergola che resterà chiuso fino al 3 aprile, come saranno chiusi anche gli altri teatri che fanno capo alla Fondazione Teatro della Toscana (Teatro Niccolini di Firenze, Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci, Teatro Era di Pontedera). Le procedure di rimborso dei biglietti non potranno partire prima del 3 aprile.

Teatri di Firenze chiusi: il Puccini

Chiuso fino a lunedì 9 marzo anche il Teatro Puccini di Firenze, con il rinvio degli spettacoli in cartellone: “Coast to Coast” con Rocco Papaleo e “I monologhi della vagina”. Lunedì 9 marzo verranno comunicate le nuove date o gli annullamenti e le eventuali modalità di rimborso.

Rinviati gli spettacoli del Teatro di Rifredi

Cambiamenti di calendario anche al Teatro di Rifredi che resterà chiuso almeno fino al 19 marzo. Annunciate già le nuove date degli spettacoli che sono stati rinviati: la rappresentazione de “I promessi sposi” in programma il 6 e il 7 marzo è stata rimandata all’11 e 12 dicembre 2020, lo show “The Primitals” previsto inizialmente dal 12 al 15 marzo è stato riprogrammato dal 22 al 25 ottobre 2020.

Chi è in possesso dei biglietti, comunica la direzione del teatro, potrà usarli per le nuove date, con la possibilità di cambiare giorno avvisando la biglietteria. Per i rimborsi saranno date maggiori informazioni nei prossimi giorni. Rimangono in sospeso le repliche de “Il Principio di Archimede, previste dal 19 marzo al 5 aprile.

Rimandati gli eventi al Tuscany Hall (ex Obihall)

Il Tuscany Hall ha comunicato il rinvio di alcuni eventi in programma nei prossimi giorni: lo spettacolo “Finché social non ci separi” di  Katia Follesa e Angelo Pisani è stato spostato all’11 maggio, il concerto di Willie Peyote è stato rimandato dal 13 marzo al 4 maggio, l’esposizione internazionale felina dal weekend del 24 marzo al 2 e 3 maggio. Altri aggiornamenti sul sito del Tuscany hall.

Nei dintorni di Firenze: Teatrodante chiuso, Teatro delle Arti di Lastra aperto

Intorno a Firenze, anche il Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio ha deciso di chiudere le porte fino al 3 aprile. Uno dei pochi teatri aperti invece è quello delle Arti di Lastra a Signa, che continua la sua programmazione sia come cinema sia come teatro, con ingressi contingentati: fino al 3 aprile 2020 in sala potranno entrare al massimo 100 spettatori e ognuno avrà il posto numerato a una distanza superiore ad un metro dalle altre persone.

Udinese Fiorentina dove vederla in diretta tv: Sky o Dazn?

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Udinese Fiorentina si giocherà a porte chiuse domenica 8 marzo alle ore 18 al Dacia Arena: ma dove vederla, su Sky o Dazn?

Udinese Fiorentina in diretta tv: sky o dazn?

Udinese Fiorentina sarà trasmessa in diretta e in esclusiva dai canali satellitari Sky anche in 4K HDR per i clienti Sky Q. Diretta a partire dalle ore 18 di domenica 8 marzo 2020.

Udinese Fiorentina in streaming

Gli abbonati Sky potranno seguire la partita anche su Sky Go, l’app di streaming in diretta per seguire i programmi del proprio pacchetto Sky anche su pc, tablet e smartphone.

Udinese Fiorentina sarà trasmessa inoltre anche su NowTv, la piattaforma di streaming a pagamento.

La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da RadioRai.

Udinese Fiorentina in chiaro? 

Non ci sono opzioni per vedere Udinese Fiorentina in chiaro.

Udinese Fiorentina si gioca domenica 8 marzo a porte chiuse. Formazioni

La Fiorentina torna a giocare in campionato. Dopo una settimana di grandi tensioni ed il rinvio di numerose gare di campionato a causa dell’emergenza Coronavirus, la serie A prova a ripartire col recupero delle partite non giocate nell’ultimo fine settimana. Udinese-Fiorentina si svolgerà al Dacia Arena domenica 8 marzo alle 18.

Udinese Fiorentina dove vederla in diretta tv: Sky o Dazn?

Questione stadio

A complicare una situazione già delicata è arrivata la lettera del presidente del club viola Rocco Commisso dove annuncia “a malincuore che la Fiorentina non parteciperà alla gara pubblica per la Mercafir con scadenza prevista per il 7 aprile 2020”. Contestualmente il presidente rilancia la volontà di voler fare uno stadio per la Fiorentina, anche al di fuori del territorio comunale, oppure si propone per un restyling dell’Artemio Franchi. Ipotesi che, a questo punto, prende corpo.

Le formazioni

Per la trasferta di domenica contro l’Udinese la Fiorentina dovrà fare a meno di Dalbert che dovrà scontare il turno di squalifica. Oltre all’esterno brasiliano mancheranno ancora sia Ribèry che Kouamé che stanno proseguendo i programmi di riabilitazione per i rispettivi infortuni alla caviglia e al ginocchio. Iachini cambierà poco riproponendo in avanti Chiesa e Vlahovic. In difesa confermati Milenkovic, Pezzella e Caceres. Centrocampo a cinque con Lirola, Pulgar, Duncan, Castrovilli e Igor.

Il rinvio di una settimana della partita ha permesso a mister Gotti di recuperare anche De Maio, provato in amichevole a fianco di Samir: entrambi devono ritrovare la condizione dopo i rispettivi infortuni, ma sono a buon punto e soprattutto il brasiliano sembra prossimo a tornare tra i titolari. Ai box resta soltanto Prodl, che continua nel lavoro personalizzato e tra poco dovrebbe essere disponibile per la prima volta dopo l’acquisto avvenuto a gennaio. La formazione resterà la medesima degli ultimi match, anche se a centrocampo c’è ancora il ballottaggio tra Mandragora e Jajalo, con il primo favorito. Nestorovski potrebbe rubare una maglia a Lasagna, accanto a Okaka.

La chiave di tutto di Gino Vignali. La recensione

Tutto ha inizio in un gelido inverno nella Riviera romagnola, quando davanti al Grand Hotel di Rimini viene trovato il cadavere di un clochard. Si occupa delle indagini la bellissima vice questore Carlotta Confalonieri Bonnet che, manco a farlo apposta, abita in una suite del Grand Hotel, coadiuvata da una squadra investigativa tanto variegata quanto irresistibile: l’ispettore Orlando Appicciafuoco, intellettuale appassionato di letteratura latina, la meticolosa nerd Cecilia Cortellesi e il vice sovrintendente Emerson Leichen Palmer Balducci, calciatore del Corpolò in Seconda categoria.

Quello del senzatetto, soprannominato “Vagano” per via del suo recitare a memoria l’inizio del film Amarcord di Fellini, è solo il primo di una serie di omicidi che prosegue con il ritrovamento del cadavere di un etiope prima e di una spogliarellista poi, entrambi collegati col mondo della droga. Il mistero si infittisce quando il medico legale rinviene una chiave nello stomaco di Vagano, il quale ha evidentemente preferito ingoiarla e farsi torturare piuttosto che consegnarla al suo assassino. Le indagini proseguono serrate, ogni componente della squadra porta il suo prezioso contributo tra una battuta e un litigio. E sono proprio i rapporti tra i membri del pool investigativo il pezzo forte di questo giallo: i personaggi sono delineati in modo impeccabile e riescono, con le loro bellissime caratterizzazioni, ad alleggerire i tragici eventi narrati.

In questo, il romanzo ricorda gli stupendi libri della spagnola Alicia Gimenez Bartlett. Gino Vignali, il Gino del duo di autori comici “Gino e Michele”, è al suo primo romanzo “da solista”. Un esordio notevole visto che confeziona un libro frizzante, con la sua immancabile verve comica, ma allo stesso tempo delicato ed avvolgente. Veramente un piacere leggerlo.

Il nome del vento di Patrick Rothfuss. La recensione

Patrick Rothfuss ha scritto una saga fantasy unica, completamente diversa da tutte le altre. Un perfetto mix tra Harry Potter, Il signore degli anelli e Game of Thrones. Il libro racconta la storia di Kvothe, seguendolo in tutte le fasi della sua crescita assumendo così i tratti del romanzo di formazione.

Fin da piccolo Kvothe vaga per tutta Temerant, di città in città, con i suoi genitori e il gruppo di Edema Ruh, una dinastia di teatranti e cantastorie nomadi. Un giorno, tornando all’accampamento, trova tutti i suoi compagni uccisi e dilaniati. Nascostosi per la paura, intravede un gruppo di figure oscure avvolte in una strana e cupa ombra e circondati da fuochi blu. Sono i Chandrian, personaggi di cui si sa poco o niente, citati solo in alcune antiche fiabe da bambini. Kvothe, spaventato e solo, inizia a vagare senza meta, vivendo prima nascosto nei boschi e poi per le strade di Tarbean e delle altre città che incontra nel suo cammino.

Pian piano decide di mettere a frutto gli insegnamenti del suo anziano maestro Abenthy, un “arcanista” che aveva iniziato a svelargli qualche trucchetto: farà di tutto per entrare all’Accademia e studiare da arcanista. Qui incontrerà amici fedeli, ragazze ammalianti, strozzini e potentissimi nemici e, tra mille avventure, porterà avanti il suo unico vero obiettivo: scoprire di più sui Chandrian, sugli assassini della sua famiglia, stanarli e sconfiggerli. La storia di questo primo volume della saga abbraccia tutta la giovinezza di Kvothe.

Lo vediamo crescere e maturare, diventare responsabile e commettere tremendi errori. Lo seguiamo nei difficili approcci amorosi e nelle difficoltà economiche, nei momenti di euforia e in quelli di estrema tristezza.

Fino ad arrivare al libro successivo, La paura del saggio, edito anch’esso da Mondadori. La scrittura di Rothfuss è incredibilmente avvincente e poetica. Kvothe resterà dentro di voi per sempre, non lo dimenticherete e faticherete a non immedesimarvi in lui o a non chiedervi cosa avrebbe fatto Kvothe in determinate situazioni della vostra vita. Un libro consigliato davvero a tutti, anche e soprattutto a chi non ama il fantasy.

Scomparsa di Florencia Etcheves. La recensione

Con lo scopo di studiare le conseguenze della violenta eruzione del vulcano Tunik, la professoressa Roviralta organizza una gita a El Paraje, in Patagonia, nel sud dell’Argentina; per le cinque studentesse sedicenni del prestigioso collegio di Buenos Aires è un’occasione unica per evadere dalla monotonia scolastica e sperimentare le libertà della vita. Una volta arrivate in Patagonia non riescono a resistere al fascino della fuga proibita ed “evadono”, all’insaputa della professoressa Roviralta, per andare a ballare. Al momento di tornare però una di loro manca all’appello: Cornelia Villalba è scomparsa, e nessuna di loro ha idea di dove possa essere. Nessuna traccia, se non una catenina ritrovata nella neve; le indagini sono un buco nell’acqua e non portano a nessuna pista da seguire. La scomparsa della loro compagna di classe segna in modo indelebile l’esistenza delle studentesse, che si portano dietro il vuoto doloroso e la rabbia data dal non sapere cosa sia successo a Cornelia: di lei non si saprà più nulla.

Dieci anni dopo Pipa Pelari, una delle ragazze che erano con Cornelia Villalba in Patagonia, è diventata un’agente di polizia in forza alla squadra omicidi. Ritrovatasi insieme alle altre ex compagne in occasione di una messa commemorativa in memoria di Cornelia, Pipa riprecipita nell’incubo che aveva tentato di scacciare e, fomentata dalla madre di Cornelia che vive nella convinzione che la figlia non sia mai morta, riapre le indagini; scopre così che a partire dalla scomparsa dell’amica, anno dopo anno, è stato pubblicato un necrologio sul giornale da qualcuno che è voluto restare anonimo.  Le ricerche condurranno Pipa Pelari in un turbinio di angosce e paure che credeva ormai sopite, portandola a scoperchiare il marcio che accomuna bassifondi e salotti lussuosi della società argentina.

Florencia Etcheves , nota giornalista argentina di cronaca nera, ha vinto per ben due volte il premio Martin Fierro come miglior giornalista donna. Il suo lavoro la porta ad essere a stretto contatto con i casi criminali più eclatanti del suo paese, e sfrutta questa “familiarità” per scrivere in maniera egregia questo piacevolissimo giallo in salsa argentina.

 

Scomparsa
di Florencia Etcheves
Marsilio
18 euro

Miami Blues di Charles Willeford. La recensione

Il detective Hoke Moseley, cronicamente depresso e sempre squattrinato, vive all’Eldorado: un albergo fatiscente popolato da immigrati cubani e pensionati abbandonati a se stessi. Reduce da un divorzio che lo ha relegato a una vita squallida e decadente, Moseley affoga spesso i suoi dolori nell’alcool.

Il suo destino si incrocerà, in una torrida Miami, con quello di Freddie Frenger, detto Junior, appena uscito dalla galera di San Quentin. Junior, atterrato all’aeroporto di Miami con in tasca un buon numero di carte
di credito rubate, si imbatte subito in Martin, un Hare Krishna che prova ad attaccar bottone ignaro della pericolosità del suo interlocutore. Junior infatti reagisce spezzandogli un dito e provocandone la morte per shock. Il detective Moseley si reca quindi all’aeroporto per indagare sull’accaduto; il caso però non è semplice, le circostanze sono poco chiare e i testimoni latitano.

Nel frattempo Junior, che ha con se solo le carte di credito rubate e una valigia trafugata in aeroporto, prende una camera all’International Hotel dove chiede di avere una squillo; conosce in questo frangente Susan, una ragazza giovanissima e decisamente ingenua. Junior ne approfitta e la ascolta, la fa parlare e la corteggia, riuscendo a conquistarla all’istante. Decide quindi di “fidanzarsi” con Susan, in arte Pepper, e di trasferirsi nel suo appartamento, così da avere una base sicura e anonima per la sua temporanea vita da
impostore in quel di Miami. Susan lo accudirà, sottostando ai suoi voleri, e non accorgendosi della sua vita da ladro e assassino.

Hoke Mosley, intanto, subisce un subdolo attacco mentre è nella sua squallida camera all’Eldorado: viene massacrato di botte e gli viene rubata al dentiera. Inizierà quindi ad indagare su più fronti e a dare la caccia
a Junior.

Un romanzo noir, ma che di noir ha solo il pretesto, incorniciato in una caldissima Miami, città crudele ed affascinante allo stesso tempo. Charles Willeford usa una scrittura avvolgente e assolutamente non frenetica, soffermandosi sulla quotidianità immorale dei due protagonisti che viene descritta in maniera accattivante e seducente, tanto da farvici affezionare. Da questo bellissimo romanzo ha tratto ispirazione Quentin Tarantino per realizzare “Pulp Fiction”.

 

Miami Blues
di Charles Willeford
Feltrinelli
17 euro

Pensati con il cuore, superato il milione di euro di donazioni

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Pensati con il cuore, la campagna di crowdfunding della Fondazione Il Cuore si scioglie per sostenere i progetti di solidarietà promossi dalle associazioni del territorio fiorentino, supera il milione di euro di donazioni.

Altri cinque progetti si realizzeranno infatti grazie alla generosità di tutti i donatori che negli ultimi 40 giorni hanno contribuito alla campagna. Al traguardo delle quattro edizioni, Pensati con il cuore registra all’attivo 66 progetti realizzati e oltre un milione di euro raccolti e messi a disposizione dei progetti delle associazioni sul territorio.

Pensati con il cuore, finanziati con un milione

“La Fondazione Il Cuore si scioglie conferma il suo ruolo di promotore di solidarietà – afferma Daniele Lanini, responsabile progetti di crowdfunding della Fondazione Il Cuore si scioglie – Pensati con il cuore nasce come una sfida, quella di unire solidarietà online, attraverso il meccanismo delle donazioni sulla piattaforma Eppela, e offline, facendo appello alle sezioni soci sul territorio e ad eventi come cene ed incontri. Il nostro obiettivo, oltre a raccogliere i fondi per realizzare i singoli progetti, è quello di attivare comunità e solidarietà e trovare spazi di riflessione su tematiche come l’inclusione, le disabilità, il contrasto alla violenza di genere, il disagio abitativo e l’integrazione”.

Il crowdfunding della Fondazione Il cuore si scioglie

Pensati con il Cuore nasce nel 2017 come campagna di crowdfunding per sostenere le tante realtà che in Toscana, ogni giorno, si impegnano per il bene comune del proprio territorio, per mobilitare i cittadini e le sezioni soci sul territorio per realizzare progetti concreti proposti dalle singole associazioni.

Finora sono stati 66 i progetti realizzati, con 30.000 persone coinvolte e 1.004.000 mila euro messi a disposizione di chi sul territorio affronta problematiche relative alla povertà, alla disabilità, all’integrazione e alla violenza di genere, con un crescendo di partecipazione e di donazioni.

La dinamica dell’iniziativa prevede che ogni progetto, selezionato dalla Fondazione in collaborazione con la sezione soci sul territorio, venga attivato online sulla piattaforma Eppela, con un traguardo da raggiungere e un budget necessario per essere realizzato. Metà della cifra deve essere raggiunta in maniera partecipata, la restante parte viene cofinanziata dalla Fondazione il Cuore si scioglie, che raddoppia quanto raccolto fino a un massimo di 7.500 euro. Quasi tutti i progetti Pensati con il cuore più recenti hanno previsto la possibilità di raggiungere due obiettivi, il primo con un importo più basso ed il secondo da attivare al raggiungimento di una cifra più alta.

I progetti, nei diversi ambiti, hanno avuto l’obiettivo di organizzare soluzioni per i più piccoli – è il caso di alcune realtà come doposcuola  ed oratori –  e per le persone con disabilità o comunque fragili, a cui si è assicurata di volta in volta una casa, autonomia e la possibilità di inserimenti lavorativi, sia attraverso il potenziamento di percorsi formativi, di cui alcuni nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, sia attrezzando mezzi di trasporto che rendessero possibile la partecipazione dei giovani e dei soggetti con difficoltà alle attività formative. Un altro capitolo ha riguardato il finanziamento dell’acquisto di ausili dedicati, come possono essere quelli per la comunicazione dei bambini con disturbi dello spettro autistico, mentre altri crowdfunding hanno portato al reperimento delle dotazioni per i laboratori. Fra i vari progetti, anche due esperienze culinarie, per dare opportunità di impiego nel settore a ragazzi con disabilità e alcuni dedicati ad intervenire nel contrasto della violenza di genere.

I traguardi di Pensati con il cuore

  • il progetto di inclusione sociale e welfare di comunità, fondato sull’idea di condivisione e di prestito di oggetti, l’Oggettoteca. Per la “biblioteca delle cose”, che a Firenze ha trovato casa in via Pagano n. 26 ed la cui conduzione è affidata a giovani con diverse abilità o in situazioni di fragilità sociale, Pensati con il cuore ha finanziato l’ampliamento dell’attività, attraverso l’acquisto di nuovi strumenti per la catalogazione e il deposito, e l’incremento dei partecipanti;
  • il Lab-Oratorio di Figline Valdarno che i soci Coop e la Fondazione Il Cuore si scioglie hanno sostenuto perché possa continuare a rispondere alle esigenze delle famiglie di poter avere un luogo dove i propri figli possano vivere un’esperienza educativa e di socializzazione, attraverso lo studio con persone qualificate e attività ricreative dove i ragazzi possono esprimere i propri talenti per trasformarli in passioni;
  • il crowdfunding Dacci una mano, promosso a Empoli per allargare il numero dei ragazzi in difficoltà che la cooperativa Pegaso mette in grado di entrare nel mondo del lavoro, attraverso un impiego come confezionamento di scotch, il montaggio di imballaggi di cartone e l’assemblaggio di accessori per capelli., attraverso l’allestimento dei nuovi locali e l’introduzione di ulteriori tutor;
  • la sfida solidale di GiocaNara, per mettere al centro delle attività del Centro Antiviolenza La Nara di Prato i minori vittime di violenza assistita intrafamiliare, a rischio di importanti effetti nocivi per lo sviluppo psico-emotivo. La raccolta fondi ha finanziato spazi e attività per i piccoli ospiti delle case rifugio e di seconda accoglienza, oltre a un percorso di sostegno alla genitorialità per le madri vittime e di aiuto per superare le difficoltà scolastiche per i bambini.
  • attraverso il progetto Basta un click, con ASA, Associazione Sindromi Autistiche che si occupa di bambini e giovani adulti con Disturbi dello Spettro Autistico e Disabilità Cognitiva nella piana fiorentina, Pensati con il cuore ha promosso l’acquisto di mezzi per potenziare le abilità comunicative dei soggetti, in modo che possano seguire un percorso di vera inclusione all’interno della società.

Svuota cantine a Firenze, tornano i mercatini nel Quartiere 4

C’è già chi pensa alla bella stagione. Come succede ormai da quattro anni, in primavera Firenze viene invasa dalle bancarelle degli Svuota cantine, piccoli mercatini in cui i cittadini mettono in vendita o scambiano oggetti di seconda mano, e il Quartiere 4 ha già annunciato le date per questa prima parte del 2020, aprendo le iscrizioni per l’evento in programma all’Isolotto.

Data, orario e il luogo

Domenica 10 maggio, dalle ore 9.00 alle 18.00, duecento banchi prenderanno posto lungo viale dei Bambini per l’iniziativa che il Q4 ha chiamato “Svuota la cantina”: questo cambio di location si è reso necessario per lavori di riqualificazione in corso in piazza dell’Isolotto, luogo che finora ha ospitato la manifestazione.

In particolare  le postazioni degli “ambulanti per un giorno” saranno collocate nei due percorsi lastricati e pedonali in viale dei Bambini, fino a piazza dei Tigli, nel cuore dell’Isolotto vecchio. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata alla domenica successiva, 17 maggio.

Le iscrizioni per lo Svuota cantine del Quartiere 4 di Firenze

Per partecipare è necessario essere residenti nel Quartiere 4 di Firenze e non essere iscritti nel registro delle imprese. Questo vincolo è stato inserito per evitare la partecipazione di chi fa commercio per professione. Per quanto riguarda le iscrizioni, la domanda di partecipazione a “Svuota la cantina” deve essere presentata dal 9 al 20 marzo 2020 anche via mail ([email protected]), compilando il modulo disponibile online sul sito del Q4 e allegando la copia di un documento di identità.

I 200 spazi a disposizione saranno assegnati in base all’ordine di presentazione delle richieste e verrà data priorità a chi è rimasto escluso dall’ultima edizione del mercatino. Solo le persone a cui sarà assegnato un posto per lo svuota cantine del 10 maggio saranno avvertite telefonicamente, mentre l’elenco degli ammessi sarà pubblicato sul sito del Quartiere 4 di Firenze, dopo la scadenza del bando.

Coronavirus: Università Firenze, cosa cambia: aule chiuse, esami e tesi

Fino al 15 marzo le università sono chiuse in tutta Italia per l’allerta coronavirus e anche a Firenze l’ateneo ha deciso misure speciali. Il rettore Luigi Dei ha firmato il decreto che recepisce le disposizioni del governo: dagli esami alle tesi fino alle biblioteche, ecco cosa cambia.

Università chiuse: stop alle lezioni in aula anche a Firenze

Come succede nel resto d’Italia, da giovedì 5 fino a domenica 15 marzo saranno sospese tutte le attività didattiche dell’ateneo in qualsiasi sede: stop quindi alle lezioni frontali in aula, alle esercitazioni in laboratorio sul campo o fuori sede.

Lezioni online su Moodle

A seguito dell’allerta per il nuovo coronavirus, da lunedì 9 marzo le lezioni in aula saranno gradualmente sostituite da forme di didattica online messe a punto dall’Università di Firenze: gli studenti potranno seguire video-lezioni registrate sulla piattaforma di e-learning Moodle o su una nuova piattaforma che sarà comunicata sul sito ufficiale dell’ateneo.

Coronavirus: cosa cambia per esami e tesi dell’Univeristà di Firenze

Gli esami universitari sono sospesi fino al 15 marzo, mentre chi aveva già fissato la discussione della propria tesi potrà presentarsi alla sessione: restano in vigore i calendari già decisi. I presidenti delle commissioni potranno decidere la discussione a porte chiuse, per evitare contatti ravvicinati tra gli accompagnatori degli studenti.

Stop poi ai ricevimenti degli studenti da parte dei professori, che potranno però essere contattati via mail.

Biblioteche universitarie e spazi di studio

Fino al 15 marzo non saranno accessibili gli spazi di studio e gli spazi delle biblioteche universitarie di Firenze, rimarrà però attivo il servizio di prestito libri con ingressi controllati per evitare sovraffollamento. Le biblioteche di Scienze Sociali e Umanistiche inoltre non saranno aperte nelle ore serali e al sabato.

Segreteria studenti e orientamento: come contattarle

Chiuse al pubblico le segreterie studenti come anche i servizi di front-office e di orientamento: il decreto firmato dal rettore dell’Università di Firenze prevede che queste attività siano fatte da remoto (sul sito dell’ateneo, via mail e telefono, con il servizio SMS, qui in contatti). Per casi di necessità è possibile fissare un appuntamento per poi presentarsi personalmente.

L’appello del rettore: “No alla paura”

In seguito alle misure di prevenzione contro il coronavirus e alla chiusura delle scuole e università italiane per 10 giorni, il rettore dell’ateneo fiorentino ha comunicato le novità in un videomessaggio destinato alla comunità accademica. “Vorrei fare un appello alla calma – ha detto –  La situazione è sicuramente seria e non ha precedenti nella storia degli ultimi decenni, ma deve essere affrontata senza paura – ha aggiunto -. Abbiamo un vaccino contro la paura? Sì, l’homo sapiens lo possiede: è la conoscenza. Usciremo da questa situazione non con un miracolo, supereremo le difficoltà usando la lucidità della ragione”. Qui sotto il video messaggio integrale.