mercoledì, 6 Agosto 2025
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Lorenzo Perra nuovo presidente di Publiacqua

Novità ai vertici della società pubblico-privata che gestisce il servizio idrico tra Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. L’assemblea dei soci ha nominato presidente di Publiacqua Lorenzo Perra, finora assessore al bilancio e alle partecipate del Comune di Firenze. Spetterà a lui il compito di guidare l’azienda durante la trasformazione della spa in società pubblica.

Chi è Lorenzo Perra

Perra, in passato direttore Generale dell’ATO Toscana Centro dei rifiuti e docente all’Università di Firenze di Economia Pubblica, si è dimesso dalla carica di assessore comunale e adesso prende il posto di Filippo Vannoni alla guida di Publiacqua.

“Sono stato assessore dal giugno 2014 a oggi – ha scritto Perra in un lungo post su Facebook – ho esercitato il mio ruolo cercando di fare del bene per la città in cui sono sempre vissuto. Vado via felice, e consapevole del fatto che non tutte le scelte che ho preso sono state azzeccate. Spero che quelle buone siano state però più numerose”.

Perra a Publiacqua e il nuovo cda

L’assemblea dei soci ha eletto anche il nuovo consiglio di amministrazione composto da Annaclaudia Bonifazi, Eva Carrai, Giuseppe Cartelli, Chiara Masini e Riccardo Pieroni.  Il collegio dei revisori è formato da Michele Marallo, nel ruolo di presidente, Alessia Bastiani, Alberto Pecori. Sindaci supplenti Antonio Nicosia e Giuliana Partilora.

Middle East Now 2019: il programma della decima edizione

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Dal 2 al 7 aprile, presso il Cinema Teatro La Compagnia e al Cinema Stensen, torna il Middle East Now, il festival di cinema dedicato al Medio Oriente.

All’inizio, quando ancora si chiamava Film Middle East Now, c’erano pochi film incentrati principalmente sull’Iran e una sola mostra. Quest’anno invece il Middle East Now festival spegne le sue prime 10 candeline con un ricchissimo programma –  ben 44 film, 8 eventi speciali, 6 incontri di approfondimento, 2 mostre e un party – e un tema un po’ speciale.

In omaggio alla lunga strada percorsa negli ultimi 10 anni, il Festival farà un “remix” degli eventi salienti per guardare al futuro del Medio Oriente con l’esperienza del passato.
Tante cose sono cambiate in Medio Oriente, alcuni paesi sono passati con successo attraverso la turbolenta fase delle Primavere Arabe, altri invece come la Siria e lo Yemen sono ridotti in macerie da logoranti conflitti fratricidi, altri ancora come Pakistan e Afghanistan sono teatro di ricorrenti violenze.

Ma, nonostante le notizie che giungono dai giornali, la vita in quei paesi non si è mai fermata, anzi. Proprio questa resilienza, creatività e ricchezza culturale sono da sempre le protagoniste che il Middle East Now ha raccontato andando oltre i film, includendo anche la poesia, il teatro, la musica e ovviamente il cibo.

Il ritorno del regista Asghar Farhadi

Per questa edizione “remix” che torna un po’ sui propri passi, il regista in focus sarà proprio il protagonista della prima edizione, Asghar Farhadi. Allora iniziava a farsi conoscere, mentre oggi è vincitore di due Oscar per Una separazione e per Il Cliente, un Orso d’Oro per About Elly e uno dei più importanti registi iraniani a livello internazionale. Oltre a concedere una retrospettiva sulle sue opere principali, Farhadi dedicherà a tutti i curiosi e appassionati di cinema e Medio Oriente una speciale Masterclass, presso La Compagnia, insieme all’attore Babak Karimi e Marco Luceri. Ad accompagnarlo nel Focus Iran ci saranno anche i registi iraniani emergenti, impegnati a raccontare il proprio paese nonostante le limitazioni, le censure e i tabù.

Il ricco programma di proiezioni andrà però oltre l’Iran, dall’Afghanistan fino all’Algeria e il lavoro dei registi racconterà l’incontro, la convivenza e le peculiarità di identità e gruppi anche molto diversi tra loro. Per tutti coloro che vorranno ampliare lo sguardo oltre il cinema, per questa edizione è previsto un interessante e ricco calendario di eventi speciali.

Middle East Now - Asghar-Farhadi

I Punti delle 19:30 e la mostra Flavours of Iraq

Come ogni anno, tornano i Punti delle 19.30, incontri di approfondimento a cura di esperti, giornalisti, diplomatici e storici sugli eventi storici e politici più importanti degli ultimi 10 anni. Ad accompagnarli sullo stesso tema, all’ingresso del Cinema la Compagnia, ci sarà l’interessantissima installazione intitolata Flavours of Iraq ispirata al lavoro del regista-giornalista Fleurat Alimi e dell’illustratore Leonard Cohen (che firma anche la locandina di questa edizione). Flavours of Iraq è una collezione di 20 cortometraggi animati nei quali il protagonista, nonché regista, racconta la storia del suo paese, l’Iraq, fin da quando fu portato dalla famiglia la prima volta all’età di 6 anni.

Le foto di Dalia Khamissy e il documentario su Dareen Tatour

Di più pregnante attualità è  invece la mostra fotografica Until We Return (Finché non torniamo) della fotografa libanese Dalia Khamissy. Nei suoi viaggi attraverso il Libano, ha fotografato e raccontato le vite dei rifugiati siriani che hanno attraversato il confine per sfuggire alla guerra. Ma anche la pièce “I, Dareen T.” si concentra su un difficile argomento tornato agli onori dell’attualità. Al Teatro Florida sarà presentata in anteprima l’opera-documentario ispirato alla vita della poetessa palestinese Dareen Tatour condannata dalle autorità israeliane per “incitazione alla violenza” nelle sue poesie e nei suoi post su Facebook.
Per questa quinta edizione della residenza d’artista del Middle East in collaborazione con Crossway Foundation Residency e Le Murate – PAC, sarà presentata la mostra The Glass Between Us di Mohamed Alfaraj. L’artista, alla sua prima esposizione in Italia, proporrà dal 4 aprile al 4 maggio un ragionamento sulle diverse identità dell’Arabia Saudita.

Dalia-Khamissy - Middle East Now 2019

La cucina: tra sensi e religione

Non poteva mancare, infine, l’approfondimento culinario. L’ospite d’onore quest’anno sarà Anissa Helou, Chef libanese esperta di cucina islamica, che venerdì 5 aprile presenterà il suo ultimo lavoro “Feast: Food of the Islamic World” nel quale ricerca le peculiarità della cucina religiosa capace di trascendere i confini e unire il mondo in un’unica esperienza sensoriale. Silvia Chiarantini, ospite ricorrente e collaboratrice del Middle East, proporrà giovedì 4 aprile invece un aperitivo remix: per una sera, saranno mescolati i sapori, le spezie, le ricette, per dare vita ad un’ideale unione delle diverse sponde del Mediterraneo.

Anissa Helou - Middle East Now

La musica

Infine, per un’esperienza completamente nuova, da non perdere sarà l’apertura del Festival, martedì 2 aprile, con la presentazione del duo libanese Love and Revenge composto da Rayess Bek musicista e cantante hip hop e Randa Mirza, video artist, che propongono un interessante mix tra la musica moderna e un’installazione visiva dell’età d’oro del cinema egiziano e arabo degli anni ’40.
Per 4 giorni, si aprirà una finestra sul mondo mediorientale e per non perdere neanche un appuntamento è possibile consultare il programma del Middle East Now Festival.

Steve Hackett a Firenze: concerto per il Musart Festival

Steve Hackett arriva in concerto a Firenze giovedì 18 luglio, unica data italiana, per il suo “Genesis revisited tour 2019” . Per la prima volta eseguirà interamente l’album dei Genesis Selling England by the Pound. Il chitarrista è uno dei nomi di punta della quarta edizione del Musart Festival, che si svolge in piazza Santissima Annunziata dal 13 al 14 luglio.

La scaletta del concerto

Oltre a proporre in versione integrale l’album “definitivo dei Geneis”, uscito nel 1973, Steve Hackett a Firenze porterà anche alcuni dei brani del suo lavoro solista più famoso, Spectral Mornings di cui in questo 2019 ricorre il 40esimo anniversario. Nella scaletta del concerto spazio poi ai successi dei Genesis e anche a una preview di alcune canzoni che saranno incluse nel nuovo album.

Sul palco sarà accompagnato dalla sua band: alle tastiere Roger King; a batteria, percussioni e voce Gary O’Toole; al sax, flauto e percussioni Rob Townsend; al basso e chitarra Jonas Reingold e alla voce Nad Sylvan.

Steve Hackett a Firenze, i biglietti

Sono già partite le prevendite dei biglietti per il concerto di Steve Hackett a Firenze, i prezzi vanno dai 28 euro del quarto settore ai 57 del primo settore.

Steve Hackett tour 2019 firenze Musart festival 2019

Gli altri ospiti del Musart festival 2019

Si arricchisce così di un altro tassello il programma del Musart Festival 2019. Sul palco, che sarà allestito nella cornice storica di piazza SS Annunziata, saliranno anche l’etoile della Scala di Milano Roberto Bolle (13 luglio), il direttore d’orchestra Nicola Piovani (15 luglio), Francesco De Gregori (16 luglio), Loreena McKennitt (20 luglio), l’ensemble Synphony Orchestra per il gran concerto della barriera con musiche della serie tv “Game of trones – Il trono di spade” (22 luglio), la reunion dei Perigeo (23 luglio) e il concerto all’alba con Danilo Rea (24 luglio).

Festa per Batistuta: Firenze è pronta, le anticipazioni

Firenze fa festa per Batistuta e per i suoi 50 anni (compiuti lo scorso primo febbraio), con un evento pubblico nel cuore della città, in piazza della Signoria. Secondo le stime del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sono attese 50mila persone per “spegnere” le candeline insieme a uno dei bomber più amati della storia della Fiorentina.

“BATI 5Oth Anniversary”, gli orari

L’appuntamento per questa festa di compleanno molto speciale è fissato domenica 31 marzo a partire dalle ore 18.00. L’evento durerà fino alle 20.00 circa, con accesso libero e gratuito. A seguire, dalle 20.30 in poi, la cena di gala nel chiostro di Santa Maria Novella (riservata e su prenotazione, [email protected]), preceduta da un’asta benefica il cui ricavato andrà alla Fondazione Meyer di Firenze.

Le anticipazioni sulla festa per Batistuta a Firenze

In piazza della Signoria, accanto all’ospite d’onore, ci saranno anche le persone più care Batigol: la moglie Irina Fernández, tutti e 4 i figli (Thiago, Lucas, Joaquín e Shamel), ma anche il padre Osmar e mamma Gloria.

Arriverà anche una rappresentanza dei giocatori viola di oggi, impegnati fino alle 17.00 al Franchi per la partita di campionato contro il Torino,  ex calciatori della Fiorentina, membri dello staff gigliato che sono stati accanto al Re Leone durante la permanenza a Firenze e i dirigenti del club.

Festa Batistuta Firenze locandina 31 marzo piazza della Signoria cena gala

Ancora top secret la lista precisa degli ospiti, ma al momento circolano i nomi di Baiano, Torricelli. In via di definizione anche la scaletta della serata, che dovrebbe essere rivelata a breve.

Durante la festa per Batistuta, Firenze celebrerà il giocatore anche con i suoi  goal più spettacolari. “Sono emozionato – ha scritto Gabriel Batistuta su Facebook – ho appena scoperto che all’evento verranno proiettati tutti i miei gol più belli”. Non è escluso che Bati, prima della festa in piazza della Signoria, passi anche dallo stadio per vedere in azione la Fiorentina di oggi.

Batigol e la città di Firenze

L’evento intitolato “BATI 5Oth Anniversary” è organizzato da SenseMedia, la casa di produzione del docufilm “El Número Nueve” che promette sorprese durante la serata, in collaborazione con il Comune. Il legame di Batistuta con Firenze è forte: dal 2016 è cittadino onorario della città, mentre 10 anni prima l’allora sindaco Domenici consegnò al giocatore le chiavi della città.

I 5 punti principali del programma elettorale di Nardella

Dalla realizzazione di nuove linee della tramvia, allo smantellamento del campo rom del Poderaccio per creare un parco dedicato all’educazione ambientale. E poi un “villaggio Montedomini” per gli anziani soli e la creazione di Comitati per la sicurezza diffusi nei quartieri. Sono alcuni dei temi forti del programma elettorale di Dario Nardella, che nella serata di mercoledì 27 marzo ha aperto ufficialmente la sua campagna per le prossime elezioni comunali.

Davanti a una sala rossa del Palacongressi gremita, Nardella ha fatto il punto sui suoi 5 anni da sindaco, ma ha anche indicato le priorità e gli obiettivi che si pone per il suo secondo mandato a Palazzo Vecchio.

“La nostra sfida è quella di dare a Firenze l’opportunità di crescere ancora, di vincere ancora, di promuovere uno sviluppo sostenibile, solidale e inclusivo – ha detto dal palco – Firenze è una città che vuole essere davvero un faro per l’Italia e per l’Europa. La nostra forza è che di là non c’è un’idea e non c’è un progetto – ha continuato riferendosi agli avversari politici – noi abbiamo invece una visione e proprio per questo abbiamo la responsabilità di portarla fino in fondo, di darle le gambe e di realizzarla”.

Ecco quindi i 5 punti principali del programma elettorale, presentati davanti alla platea del Palacongressi. Tra i presenti anche il governatore della Toscana Enrico Rossi e i familiari di Duccio Dini, il giovane travolto e ucciso lo scorso anno in via Canova durante un inseguimento tra auto.

Ambiente

Uno degli argomenti centrali della serata è stato l’ambiente. “È ancora vivo il ricordo delle migliaia di giovani scesi in piazza per Fridays for Future. Noi vogliamo una città ambientalmente sostenibile, dove l’ambientalismo non è il freno allo sviluppo, ma una guida perché lo sviluppo sia sostenibile”.

Nardella ha rilanciato l’idea dello “Scudo verde”, un sistema di varchi all’ingresso della città per regolare l’accesso a veicoli inquinanti e bus turistici, un progetto che vada oltre l’attuale concetto di ztl. Spazio poi all’educazione con la creazione di un grande parco dedicato all’ambiente e al clima tra le aree del Poderaccio (con lo smantellamento dell’attuale campo rom entro l’anno) e dell’ex industria Gover, collegate tra loro grazie a una nuova passerella sull’Arno e servite dalla futura linea 4 della tramvia.

La tramvia di Firenze e l’aeroporto

Dopo la messa l’estensione della linea 1 e l’entrata in funzione della linea 2, l’obiettivo secondo Nardella è proseguire con la costruzione di nuovi collegamenti su ferro: la linea verso Bagno a Ripoli con qualche miglioramento e “senza tagliare alberi”, promette; la 4 tra Le Piagge e Porta a Prato e anche un nuovo tracciato per l’Osmannoro su cui stanno già lavorando gli industriali fiorentini, annuncia dal palco.

Avanti poi sulla nuova pista dell’aeroporto, per uno sviluppo della scalo fiorentino e perché gli aerei non passino sopra le zone abitate della parte ovest della città.

 Dario Nardella elezioni comunali apertura campagna elettorale

Il Villaggio Montedomini

50 appartamenti per anziani soli, quelli che fanno parte della cosiddetta “fascia grigia”, ossia troppo “ricchi” per avere diritto alle case popolari, ma che comunque fanno fatica ad arrivare a fine mese. È questo il progetto per Montedomini dove creare un innovativo villaggio residenziale di coabitazione, in cui potrebbe prendere posto anche un’accademia per la terza età.

La sicurezza

Nardella fa il punto su quanto fatto finora in tema di sicurezza cittadina: 623 telecamere, nuove luci led, eventi culturali diffusi anche in periferia. Per il suo secondo mandato lancia la proposta del “vigile a 10 minuti”, ossia la presenza di una pattuglia della polizia municipale a una distanza colmabile in 10 minuti a piedi. Altra idea quella dei Comitati di Sicurezza di Quartiere, che coinvolgano cittadini, istituzioni e forze dell’ordine.

Urbanistica e il programma elettorale di Nardella

Sul fronte urbanistico poi l’obiettivo è continuare con il recupero dei “buchi neri” , grandi aree dismesse nel cuore dei diversi rioni di Firenze, e completare la “ricucitura” dei quartieri, come per la “vasca” di viale Belfiore dove nascerà il secondo Student Hotel fiorentino.

Korea Film Fest: la serata conclusiva, i premi e il party sudcoreano

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Il Florence Korea Film Fest, la rassegna fiorentina dedicata al meglio della cinematografia sud coreana, è in dirittura d’arrivo. Per la serata conclusiva, che si svolgerà stasera, i curatori hanno puntato su una delicata pellicola che affronta il tema del legame madre-figlio, intitolata “Beautiful days”.

Il film, che ha aperto il Busan International Film Festival nel 2018, è l’esordio al genere fiction del documentarista Jero Yun – presente in sala- da sempre studioso dei complicati rapporti familiari. Il lungometraggio segue le vicende di una donna nordcoreana costretta ad abbandonare gli affetti. La pellicola esamina il lento ricucirsi del legame madre-figlio dopo 14 anni di distacco.

Durante la serata si svolgerà la cerimonia di premiazione del festival con la consegna del premio della giuria e del pubblico delle sezioni in competizione: Orizzonti Coreani e Independent Korea.

La Giuria

La giuria del Florence Korea Film Fest, presieduta dall’attrice, sceneggiatrice e regista Emanuela Mascherini, è inoltre composta da: Silvia Minelli, direttore organizzativo del Florence Queer Festival; Michele Baldini, collaboratore della rivista Lungarno, esecutivo del Centro Cinema Fratelli Taviani e presentatore del Rock Contest di Controradio; Federico Frusciante, musicista e critico conosciuto per i suoi dissacranti e schietti video su Youtube che spaziano da recensioni cinematografiche a consigli letterari e musicali e Roberto Pecorale, docente di lingua e cultura cinese.

Il Party

Domani, venerdì 29 alle 21:00, il festival si chiude con un party coreano al Buh! Circolo Culturale Urbano (in via Panciatichi,16). La festa sarà animata dalla perfomance di break-dance che vede protagonisti sul palco i Seoul City B-Boy (Gamblerz Crew). Si tratta di una compagnia di ballo di Seoul composta da ballerini B-boy che in 15 anni hanno vinto circa 40 competizioni a livello mondiale: il primo e unico gruppo di ballerini coreani ad aver vinto per due volte la competizione internazionale di break-dance “Battle of the Year”; tenutasi in Germania e ad aver trionfato in gare contro gli Stati Uniti.
In apertura una performance di tip tap curata dai Tuballoswing e ispirata al film di apertura del festival “Swing Kids” e a concludere l’evento il dj set di K-Tiger, la prima radio italiana 100% K-POP, un’abbreviazione che sta a significare musica pop coreana, genere musicale seguito da oltre 2 milioni di persone in tutta Italia, molto apprezzato dai giovanissimi.

Party Florence Korea Film Fest

 

Il Negroni, 100 anni anche a Firenze

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Il Negroni nasce 100 anni fa a Firenze. Via Tornabuoni, la Grande Guerra è finita da poco. In un pomeriggio come tanti, il conte Camillo Negroni, nobile fiorentino cosmopolita e di spirito vivace, si concede un po’ di relax all’elegante Caffè Casoni, quando invece del solito drink chiede al suo barman di fiducia, Fosco Scarselli, qualcosa di più “robusto”.

È lui stesso a proporre di modificare la ricetta dell’Americano inserendo tra gli ingredienti il gin al posto della soda. Un’intuizione che passerà alla storia: siamo nel 1919 e in quel momento nasce il Negroni, il “re” dei cocktail per eccellenza.

Il Negroni e 100 anni di storia

Da allora è trascorso un secolo e il Negroni, un secolo e non sentirlo, ne ha fatta di strada. Negli anni ‘60 la ricetta a base di gin, Campari e vermouth rosso viene resa ufficiale dalla International Bartenders Association e da diversi anni il cocktail è sul podio dei più ordinati al mondo. Culla del Rinascimento ma anche del più famoso degli aperitivi, Firenze ha già iniziato a festeggiare le cento candeline del “suo” Negroni.

Negroni, a Firenze una settimana dedicata al drink

Se a febbraio il cinema Odeon ha ospitato la finalissima della Campari barman competition, sfida a colpi di shaker tra centinaia di bartender dedicata a nuove interpretazioni del Negroni, nel mese di giugno si terrà la Negroni week Firenze, una settimana di iniziative a scopo benefico che coinvolgerà centinaia di locali fiorentini. Nel frattempo in molti locali fiorentini si possono gustare variazioni del Negroni sul tema del centenario.

Uno dei più gettonati è l’Old style ideato da Luca Picchi, barman di Gilli e ricercatore della miscelazione, che ha ricostruito la storia delle origini del Negroni con due libri, “Sulle tracce del conte” per Plan edizioni e “Negroni Cocktail, una leggenda italiana” edito da Giunti.

Dal Negroni sbagliato alle mille varianti della ricetta

“Il mio Negroni del centenario – spiega Picchi – viene servito in un vassoio stretto e lungo, al centro c’è un bicchiere di acqua gassata aromatizzata, a sinistra un Negroni classico con fetta d’arancio e a destra una gelatina di Negroni con scorza di arancia candita”. Un mix di passato e futuro e soprattutto di sperimentazione.

Negroni 100 anni Firenze ricette ingredienti Luca Picchi
Foto: pagina Facebook Caffè Gilli

La stessa che si rintraccia in un’altra creatura di Picchi, l’Insolito. “Cercavo un profumo che disorientasse chi beve l’aperitivo e ho pensato al caffè, alle sue qualità più nobili, al sentore di tostato e di vaniglia – dice il bartender scrittore –. Ho costruito una miscela fatta da un Negroni classico, con un tocco di China Clementi e qualche goccia di bitter orange. E prima di servirlo gli concedo tre quattro passaggi su un colino contenente chicchi di caffè. È il mio Negroni preferito”.

Picchi è tra i sostenitori della proposta di collocare una targa in via Tornabuoni per celebrare i 100 anni del Negroni, “parte integrante di questa città e frutto di una serie di coincidenze storiche che meritano di essere ricordate”. Secondo Picchi, ad esempio, influì sulla nascita e la diffusione del cocktail il lungo vissuto del conte Camillo negli Stati Uniti, prima nel Wyoming, dove per anni fece il mandriano in una fattoria, e poi a New York, dove fondò un’altolocata scuola di scherma, proprio durante la “golden age of cocktail” che aprì le porte alla miscelazione dei drink.

Contribuirono la vivacità culturale della Firenze degli anni ‘20, la notorietà del conte, personaggio elegante e coltissimo, gardenia all’occhiello e mantello, le sue conoscenze autorevoli in mezza Europa e negli States. Ed influì pure la concomitanza dell’inizio del movimento futurista, che condusse fuori dai locali di Firenze quel cocktail che il conte Camillo ordinava come “il solito!” e oggi tutto il mondo chiama, semplicemente, Negroni.

Cercasi cittadini-danzatori alla Palazzina dell’Indiano e all’Isolotto

Quattro laboratori per ideare insieme le azioni coreografiche collettive che inaugureranno a inizio maggio la nuova stagione della Palazzina dell’Indiano e che saranno protagoniste a giugno durante il Festival Isolotto_Cantieri Culturali.

A proporli sono l’Accademia sull’arte del gesto e il centro di produzione Virgilio Sieni, che hanno lanciato un “appello” non solo ai performer e ai danzatori ma anche ai comuni cittadini, interessati a partecipare a un percorso dedicato all’arte del gesto. Non ci sono limiti di età.

Il progetto, intitolato Quarto paesaggio, vuole valorizzare le periferie di Firenze, le potenzialità degli abitanti e il loro ambiente di vita quotidiano, lavorando sul senso di comunità.

I laboratori del “Quarto paesaggio”

Negli spazi di PIA – Palazzina Indiano Arte (piazzale dell’Indiano alle Cascine) e in quelli dei Cantieri Goldonetta (via Santa Maria 23/25) si tengono due laboratori per progettare l’azione collettiva che animerà l’inaugurazione della Palazzina: uno  composto da 8 incontri con inizio il 16 aprile e un secondo di 3 appuntamenti con partenza il 28 aprile. C’è tempo fino al 12 aprile per iscriversi.

Per quanto riguarda invece il Festival Isolotto #3 Cantieri Culturali fino al 12 maggio è possibile presentare domanda per partecipare ai laboratori (il primo da 9 incontri in partenza il 17 maggio e un secondo da due incontri con inizio il 21 giugno) che si svolgeranno alle ex Baracche Verdi dell’Isolotto (via degli Aceri), alla palestra della scuola primaria della Montagnola (via Giovanni da Montorsoli, n.1) e in vari spazi all’aperto del Quartiere 4.

Per partecipare è prevista una quota di 20 euro per la copertura assicurativa (solo per chi non ha già partecipato quest’anno ai progetti dell’Accademia sull’arte del gesto). Informazioni sul sito del centro di produzione Virgilio Sieni. “Quarto paesaggio” è sostenuto da Fondazione CR Firenze, Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze.

Gelato patrimonio Unesco? La proposta da Firenze

Far riconoscere il gelato come patrimonio dell’Unesco, insieme all’arte del gelatiere italiano. La proposta arriva da Firenze, patria del celebre gusto del Buontalenti e dei primi esempi di gelato italiano. A lanciare l’idea è il gelatiere fiorentino Vetulio Bondi che guida anche l’associazione dei Gelatieri artigiani fiorentini, nata per la promozione del gelato artigianale a chilometro zero.

La proposta di candidatura arriva dopo che il Comune di Firenze, insieme alla Regione Toscana e l’Accademia della fiorentina, è al lavoro per chiedere che la bistecca alla fiorentina sia inclusa tra i patrimoni dell’Unesco, al pari di altre tradizioni culinarie italiane come la pizza napoletana, entrata nell’elenco nel 2017.

“Per il Comune di Firenze – si legge in una nota – sostenere la candidatura del gelato avrebbe anche lo scopo di ribadire la supremazia storica e culturale della città nell’ambito del food. Un ulteriore riconoscimento per l’artigianato fiorentino, da sempre celebrato nel mondo per l’eccellenza, in questo caso applicato al mondo del gelato”.

Il Gelato patrimonio Unesco e la sua storia

Negli ultimi anni Vetulio Bondi, eletto personaggio dell’anno per la categoria Pasticceri nell’ambito del premio Italia a tavola, ha lavorato insieme ai Gelatieri Artigiani Fiorentini al recupero e alla valorizzazione di storia e tradizione del gelato a Firenze. Tra le scoperte, anche quella che riguarda lo zuccotto fiorentino.

Gelato Unesco Vetulio

Questo dolce, secondo le ricerche, era già noto ai tempi di Caterina de’ Medici e si chiamava in suo onore Elmo di Caterina. Ancora una volta sarebbe una creazione da attribuire all’architetto Bernardo Buontalenti, inventore del gelato semifreddo così come oggi lo conosciamo.

Tramvia, a Firenze più negozi lungo le 2 nuove linee

La tramvia di Firenze ha portato in città nuovi negozi e nuove attività imprenditoriali. A dirlo è una ricerca dell’ufficio statistica del Comune di Firenze. Tra il 2013 e il 2018, nelle zone interessate dai cantieri per la linea 2 e per lo sviluppo della 1, è aumentato il numero di imprese iscritte alla camera di commercio.

I dati

In particolare le imprese sono cresciute del 11,5% sull’area interessata dai binari della T2 e dell’8,2% per il tracciato della linea 3.1 (ossia l’estensione della T1 che va dalla Stazione all’ospedale di Careggi).

“Se guardiamo i dati esaminati dall’ufficio Statistica, infatti, vediamo che dal 2013 al 2018 il commercio a Firenze ha segnato un + 10,5% proprio in corrispondenza del percorso della linea 1 – dice l’assessore allo Sviluppo economico Cecilia Del Re – . Un fenomeno che si sta verificando, con tempi ancora più rapidi, anche per le due nuove linee di tramvia”.

Per quanto riguarda solo i negozi lo studio segnala incrementi per le attività commerciali che si trovano lungo la linea 2 della tramvia verso l’aeroporto (+15,6% tra il 2013 e il 2018), mentre ha sostanzialmente retto il commercio lungo la Linea 3.1.

“I dati dimostrano che nuove attività sono state aperte laddove si realizzavano le infrastrutture – commenta l’assessore alla statistica Lorenzo Perra – segno che la tramvia fa bene all’ambiente ma anche all’economia. Nelle aree interessate dai cantieri il numero di imprese è cresciuto notevolmente, più della crescita registrata su tutto il Comune, che vive una situazione di crescita nonostante un contesto economico italiano, regionale e provinciale che ha invece visto diminuire il numero delle aziende”.

tramvia Firenze sistema tramviario

La tramvia di Firenze il posto di lavoro

L’analisi ha studiato anche l’impatto sull’occupazione dei lavori per le due linee tramviarie fiorentine:  sono 1900 i lavoratori coinvolti nella costruzione delle infrastrutture a cui si aggiungono i 430 nuovi occupati tra gli autisti del tram.

In occasione dei cantieri della tramvia il Comune di Firenze ha anche siglato un accordo per la sicurezza sul lavoro, che ha introdotto per la prima volta in Italia il tesserino elettronico per gli operai e i tecnici impegnati negli interventi. “Si è trattato – spiega Stefano Giorgetti, assessore alle grandi opere – di un elemento importante a livello di sicurezza, di conoscenza sulle reali presenze nei cantieri, sulla loro formazione e sul rispetto delle normativa. E, ormai con i lavori praticamente conclusi (restano soltanto da completare alcune sistemazioni collaterali alle linee tranviarie), possiamo evidenziare come non si siano verificati gravi incidenti nei cantieri della tramvia”.