domenica, 17 Agosto 2025
Home Blog Pagina 174

I complimenti di Giani a Salvini e l’imbarazzo del Pd. Il video

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani fa i complimenti al vicepremier Matteo Salvini e causa imbarazzo all’interno del Pd toscano. Il dialogo Giani-Salvini, avvenuto ad un convegno degli industriali a Pisa, ha portato tantissime reazioni. E se il centrodestra gongola, il centrosinistra si interroga. E se inizialmente il tutto era passato inosservato, il potere dei social ha portato alla luce quello che è l’ennesimo caso del Partito Democratico in una fase molto tormentata per il partito.

Cosa ha detto Giani a Salvini: il video

Giani si è rivolto a Salvini dicendo che di aver “grande rispetto per” il vicepremier. “Apprezzo e condivido la sua logica del fare. Ho visto un piglio che io sposo”, il commento di Giani. Da lì a pochi minuti si è scatenato il finimondo. Anche perché Salvini nel frattempo ha risposto a Giani su Instagram: “Se lo dice lui vuol dire che stiamo lavorando bene…”, ha scritto Salvini. All’interno del Pd toscano tantissimi imbarazzi: Giani aveva ricevuto pochi giorni prima i complimenti del segretario Elly Schlein ma è chiaro che questa uscita ha riacceso le discussioni.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Matteo Salvini (@matteosalviniofficial)

La posizione di Giani

Dopo il dialogo a distanza Giani-Salvini in area Dem ci sono stati diversi malumori. E d’altronde anche l’intervista del presidente della Regione dove lancia l’idea di una tramvia sotterranea a Firenze non è stata accolta piacevolmente da tutti. In quest’ultimo caso soprattutto è stato il sindaco di Firenze Dario Nardella a rispondere. A chi gli chiedeva un commento sull’ipotesi di Giani, Nardella ha ricordato gli impegni sulle tante linee della tramvia da fare, aggiungendo che al momento “abbiamo altre priorità”. Una risposta fredda che fa capire il clima di tensione che c’è. Un clima di tensione che si allarga a tutto il Pd toscano. Ad esempio il terreno di scontro è anche sul Centro di permanenza temporanea. Nardella ha sempre detto che se il Cpr non è un’idea percorribile, come ha fatto capire più volte Schlein, “si devono trovare delle alternative”.

La Fiorentina in volo verso la semifinale di Conference League

0

Un ritorno dei quarti di finale di Conference League che si presenta abbordabile per la Fiorentina che giovedì alle 18,45 allo stadio Artemio Franchi si gioca la semifinale della terza coppa continentale contro il Lech Poznan, strapazzato in casa per 4-1. La squadra polacca arriva comunque in Italia con la voglia di ben figurare.

Le probabili formazioni

Vincenzo Italiano presenterà alcuni cambi dato che questa è la sesta partita del mese di aprile e che sono in arrivo ancora le sfide in campionato contro Monza e Sampdoria e la semifinale di Coppa Italia contro la Cremonese. Probabile un turno di riposo per Amrabat (non in perfette condizioni fisiche), Dodô e Milenkovic. Terracciano, confermato tra i pali, guiderà una difesa composta da Venuti e Biraghi in qualità di laterali, mentre al centro non è da escludere l’utilizzo di Ranieri ed uno tra Igor e Martinez Quarta. A centrocampo i favoriti sono Mandragora e Castrovilli, ma potrebbe essere impiegato anche Bianco. Come trequartista ballottaggio tra Bonaventura e Barak. Sugli esterni Saponara e Ikoné per far riposare Nico Gonzalez ma le alternative non mancano: Brekalo, Kouame o Sottil. Solito dubbio davanti. Italiano sta puntando su Cabral ma potrebbe essere l’ora di Jovic.

L’olandese Van Den Brom potrebbe proporre, davanti a Bednarek, Pereira e Rebocho come esterni bassi e la coppia centrale composta da Milik e Satka. Sulla linea mediana Murawski insieme allo svedese Karlström. In avanti Sousa in posizione centrale con Skoras e Valde esterni a supportare Ishak vertice offensivo.

In aereo su Firenze: volano le giovani aquile

Non c’è da preoccuparsi se in questi giorni si scorgerà nei cieli di Firenze un piccolo aereo dell’Aeronautica militare. Fino al 21 aprile 29 allievi della Scuola Militare Aeronautica “G. Douhet”, con sede alle Cascine, sono impegnati in quelle che in gergo vengono chiamate “attività di familiarizzazione al volo”. Dopo le lezioni teoriche gli studenti del corso “Taurus” salgono a bordo dei velivoli al fianco di piloti istruttori del 60esimo Stormo di Guidonia.

In aereo su Firenze: le esercitazioni delle “Giovani Aquile”

Il tipo di aereo usato per le esercitazioni nei cieli sopra Firenze è un velivolo da turismo piccolo, quadriposto, monomotore: Siai S.208/M. L’attività è la seconda fase del progetto “Giovani Aquile”, un programma triennale per accrescere nei giovani allievi la passione per il volo e per la cultura aeronautica. Obiettivo, viene spiegato, far maturare la capacità di pianificazione, progettazione, analisi e gestione di situazioni complesse.

La prima parte della formazione ha previsto invece un corso di volo a vela su un aliante “Grob Twin Astir” presso il 60esimo Stormo di Guidonia. La terza fase consisterà in una serie di voli motivazionali, presso uno o più Stormi dell’Aeronautica Militare, destinati agli allievi dell’ultimo anno dell’Istituto.

Una scuola superiore aeronautica

Oltre a questo progetto, durante i tre anni di permanenza presso il liceo dell’Aeronautica Militare, gli allievi e le allieve della Douhet hanno la possibilità di cimentarsi in altre attività di cui alcune a carattere prettamente aeronautico, come il corso di Volo da Diporto o Sportivo a motore.

Aeronautica militare giovani aquile volo aereo Firenze

Al momento sono 100 gli allievi, di cui 53 ragazze, che frequentano la Scuola Militare Aeronautica “Giulio Douhet”, inaugurata a Firenze nel 2006. Si tratta di un istituto di istruzione secondaria di secondo grado che svolge i corsi del secondo triennio negli indirizzi classico e scientifico, al quale si accede per concorso pubblico. Le attività sono a tempo pieno con modalità organizzative di tipo collegiale.

Bonus trasporti, quante volte si può richiedere e il codice antifrode

Dalla scadenza del voucher alla procedura per annullare il codice antifrode del buono, fino ai dubbi più comuni su come usufruire del nuovo bonus trasporti 2023: i requisiti, quante volte si può richiedere, quando e come usare il buono. Sono tante le domande che i nostri lettori ci rivolgono sul funzionamento del sostegno riattivato dal 17 aprile 2023. Il contributo ammonta a massimo 60 euro al mese da scalare dal prezzo dell’abbonamento (mensile o annuale) per i mezzi pubblici, come autobus, metropolitana, treni regionali, interregionali e ad alta velocità (ad esempio Trenitalia). In questa guida spieghiamo come utilizzare il bonus, dove e fino a quando usare il voucher, rispondendo agli interrogativi più frequenti.

Bonus trasporti: cosa si intende per reddito complessivo. Personale o familiare?

Chiariamo subito i requisiti per il bonus trasporti: l’aiuto economico, riconosciuto come sconto sul titolo di viaggio, spetta a chi l’anno scorso ha dichiarato un reddito complessivo fino a 20.000 euro e si ottiene presentando una domanda online. Durante la richiesta è necessario fare un’autocertificazione, spuntando una casella in cui si dichiara di non superare questa soglia. Per il bonus trasporti 2023 si prende in considerazione il reddito personale complessivo lordo (per intenderci, quello che risulterà dalla dichiarazione dei redditi): non serve né l’Isee, né il reddito familiare.

Come usare il bonus trasporti online e dove trovare il codice identificativo antifrode?

Una volta presentata la domanda online sul sito bonustrasporti.lavoro.gov.it il sistema genera un codice identificativo (antifrode) del bonus trasporti, con un QR code, che viene fornito all’utente insieme a tutte le informazioni del voucher: dati del richiedente, scadenza, gestore per cui si può usufruire dello sconto e l’importo. E se viene perso? Niente paura, basta accedere di nuovo al portale ufficiale, selezionare “Visualizza Bonus” e si avranno sott’occhio tutte le richieste fatte.

L’icona con la freccia serve per scaricare di nuovo il buono. Il codice identificativo antifrode (si trova nella sezione “dati del bonus”, sotto la dicitura “codice”) e il QR code servono per usare il bonus trasporti presso il gestore prescelto in fase di domanda: le modalità (online o in biglietteria) per usufruire dello sconto sull’abbonamento dipendono dalla singola azienda di trasporto pubblico. Per quanto riguarda il Trenitalia il bonus trasporti 2023 si può usare per compare un abbonamento di seconda classe o per il livello standard (treni regionali e nazionali) presso le biglietterie, le agenzie di viaggio abilitate oppure online (inserendo il codice antifrode al momento del pagamento nella sezione “usa crediti elettronici, bonus o carta regalo”).

Come si può annullare il codice del bonus trasporti e richiederlo di nuovo

Può capitare che una volta richiesto il voucher e arrivati ad usarlo, ci si accorga di aver scelto il gestore del servizio pubblico sbagliato: in questo caso si può annullare il bonus trasporti 2023 e rifarlo. Il buono infatti è nominativo e può essere speso solo nell’azienda scelta in fase di domanda, durante lo stesso mese di emissione. Dopo aver controllato con cura il codice del gestore, è possibile annullare il vecchio bonus trasporti collegandosi al sito ufficiale, cliccando su “visualizza bonus”. Dalla tabella che viene visualizzata bisogna selezionare l’icona del cestino. Una volta confermata la procedura di annullamento del precedente bonus trasporti, bisognerà rifarlo con una nuova richiesta seguendo la consueta procedura online.

Entro quando usare il bonus trasporti: quando scade?

Bisogna tenere presente che ogni bonus trasporti ha una data di scadenza, perché il codice identificativo antifrode si può utilizzare solo una volta ed entro il mese solare di emissione: cosa si intende quindi ed entro quando usarlo per non perdere lo sconto? Il significato dell’espressione “mese solare” è che quel codice va usato per compare un abbonamento entro la fine del mese in cui si è fatta richiesta: ad esempio se si è ottenuto un bonus trasporti ad aprile si potrà usare entro il 30 aprile, se si richiede a maggio il voucher scadrà il 31 maggio, e così via.

Attenzione, però. Il bonus può essere “speso” anche per comprare un abbonamento che parte dal mese successivo: ad esempio ad aprile è possibile usare il buono per acquistare un abbonamento mensile per maggio o un abbonamento annuale che parte dal 1° maggio 2023.

Quante volte si può richiedere?

L’ultimo dubbio comune è quante volte si può fare il bonus trasporti: la risposta è che ogni persona può richiedere una volta al mese il buono da massimo 60 euro e può ripetere questa procedura ogni mese, fino a quando è stato finanziato il bonus trasporti, ossia entro il 31 dicembre 2023 (sempre che rimangano fondi a disposizione). Il buono è cumulabile con altre agevolazioni, ad esempio se si ha un abbonamento agevolato Isee, e i genitori possono richiederlo per i figli minorenni a carico.

Se le risorse stanziate dal governo non si esauriranno prima ogni persona può richiedere un bonus trasporti al mese fino al termine dell’anno: uno ad aprile, uno maggio e via dicendo fino a dicembre 2023. Ricordiamo che non è cumulabile: se non si spende tutto l’importo di un bonus trasporti, il “credito residuo” non si potrà usare per un altro acquisto il mese successivo e la cifra rimanente non si sommerà all’eventuale voucher del mese successivo.

Dove, quando e come: le risposte in sintesi

  • Cosa si intende per reddito complessivo – per richiedere il bonus trasporti bisogna dichiarare un reddito personale lordo fino a 20.000 euro. Il valore è quello al netto di deduzioni (come ad esempio per i contributi pensionistici).
  • Dove trovare il codice identificativo del bonus trasporti – Scaricando il pdf dal sito bonustrasporti.lavoro.gov.it e cercando, nella sezione “dati del bonus”, la voce “codice”
  • Si può annullare il bonus trasporti e rifarlo – Sì, sempre dal sito ufficiale, l’annullamento è possibile dalla sezione “Visualizza bonus”
  • Come usare il bonus trasporti – presso le biglietterie oppure online, a seconda delle regole previste dal singolo gestore (per Trenitalia in tutti e due i modi)
  • Entro quando usare il bonus  – entro il mese solare di emissione del singolo bonus trasporti (scadenza a fine mese)
  • Quante volte si può richiedere il bonus trasporti – una volta al mese per ogni persona con reddito fino a 20.000 euro annui, fino a esaurimento dei fondi
  • Entro quando si può richiedere il bonus trasporti – entro il 31 dicembre 2023 (se i fondi non si esauriranno prima).

In caso di ulteriori dubbi rimandiamo alle FAQ del Ministero del Lavoro, oppure è possibile contattare l’Urp online dello stesso dicastero.

Publiacqua: “Attenzione alle truffe”

Falsi incaricati dell’acquedotto che suonano alla porta; impostori che – spacciandosi per tecnici – cercano di entrare in casa con il pretesto di controllare perdite dal contatore; fantomatici operatori di Publiacqua che per telefono propongono l’installazione di depuratori domestici. Sono alcune delle scuse più comuni usate dai truffatori per compiere furti e raggiri. Per mettere in guardia gli utenti Publiacqua lancia la campagna di informazione “Attenzione alle truffe!“, in collaborazione con i Comuni di Firenze, Prato, Pistoia e la Polizia di Stato.

“Publiacqua non entra a casa a tua”

Gli utenti più a rischio sono gli anziani, spesso presi di mira dai malintenzionati. Sono numerose le segnalazioni arrivate dal territorio nelle ultime settimane e che  rischiano di aumentare con l’arrivo della bella stagione e delle vacanze. “Publiacqua non entra a casa a tua” è uno degli slogan usati su manifesti, volantini, pagine pubblicitarie e spot radio e tv per mettere in guardia i cittadini.

La campagna sarà diffusa su tutto il territorio dei 46 Comuni dove Publiacqua gestisce il servizio idrico, tra Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. Previsti anche incontri pubblici in circoli, centri anziani e luoghi di ritrovo in collaborazione con le amministrazioni comunali e le forze di polizia locale.

Falsi incaricati di Publiacqua: le truffe più comuni

Per dare forma al messaggio è stata scelta la penna di Leonardo Cardini, che ha realizzato fumetti per raccontare in maniera leggera situazioni reali riportate nel corso degli anni dalle vittime di truffatori. Controlli sulle perdite dal contatore domestico; analisi di qualità sull’acqua che sgorga del rubinetto di casa; verifiche sul pagamento delle bollette; vendita di potabilizzatori per il lavello della cucina: sono tante le scuse usate per le truffe da parte di persone che si spacciano come incaricati di Publiacqua, per entrare nelle abitazioni e, alla prima distrazione, razziare soldi e gioielli.

“Troviamo semplicemente disgustosi gli episodi che anche nelle settimane scorse hanno avuto come vittime persone anziane ed in buona fede – spiega Lorenzo Perra, presidente di Publiacqua – Dopo aver diramato comunicati ed acquistato spazi sui giornali e nonostante questo aver visto il ripetersi di questi episodi, abbiamo deciso di promuovere una vera e propria campagna di sensibilizzazione ed informazione rivolta agli anziani ma anche alle loro famiglie”. La regola principale è non fidarsi se qualcuno si presenta alla porta come operatore di Publiacqua. Non farlo entrare in casa e segnalare subito l’accaduto alle forze dell’ordine.

Lorenzo Perra, Presidente di Publiacqua; Benedetta Albanese, Assessore alla Sicurezza Urbana del Comune di Firenze; Commissario Capo della Polizia di Stato Nadia Giannattasio

L’impegno per la legalità

La campagna si lega all’impegno di Publiacqua nel campo della legalità e della sicurezza. La società nel 2021 ha intrapreso  un percorso per rafforzare il sistema di prevenzione della corruzione, integrando le regole di controllo previste dalla legge, con gli standard della certificazione UNI ISO 37001:2016. A queste attività si affianca un impegno sempre maggiore sul fronte della sicurezza sul lavoro. Publiacqua si è dotata di uno spazio dedicato alla formazione sulla sicurezza del proprio personale operativo (Officina Prevenzione e Sicurezza). Una “palestra” in cui dal 2021 ad oggi sono state fatte 1.800 ore di formazione.

Tutti i colori di Skim in un docufilm

0

Una serata aperta a tutti, alla Biblioteca delle Oblate di Firenze, per presentare il docufilm “Genesi – L’armonia del Kaos”, che racconta l’omonima mostra dello street artist Skim, ospitata la scorsa estate nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. Il cortometraggio, realizzato dall’artista e dal curatore dell’esposizione Simone Teschioni Gallo, sarà presentato mercoledì 26 aprile 2023, alle ore 19.30, nella Sala Sibilla Aleramo dall’Associazione culturale Almatlante.

Il docufilm “Genesi – L’armonia del Kaos”

La pellicola ha lo scopo di approfondire, attraverso riprese inedite, il dietro le quinte della mostra e il linguaggio pittorico di uno dei più talentuosi artisti contemporanei italiani provenienti dal mondo dei graffiti e della street art. L’evento di presentazione ha il patrocinio del Comune di Firenze, del Comune di Scandicci e della Città metropolitana di Firenze.

“L’esposizione ha coinvolto la bellezza di 47.600 persone – spiega Simone Teschioni Gallo – un’energia e un ritorno culturale davvero importante, che abbiamo voluto convogliare e raccontare in questo breve corto documentario, a testimonianza di come l’arte e la cultura, declinate in chiave contemporanea, siano un linguaggio trasversale in grado di arrivare a tutti”.

I colori di Skim

Il cortometraggio ripercorre anche le tappe che hanno portato all’esposizione “Genesi – L’armonia del Kaos”. Il racconto è affidato allo stesso Skim, fiorentino classe 1985, intervistato nel colorato studio a Scandicci. Il suo stile è caratterizzato da tinte vivaci e accattivanti, con un tono tra l’ironico, il caustico e il poetico. Skim si occupa di pittura, illustrazione, fumetti, graffiti, design, grafica e performance dal vivo. Collabora anche con associazioni di ragazzi disabili e con scuole in tutta Italia, portando avanti il suo progetto di colorarne i grigi muri e insegnare ai ragazzi l‘arte dei graffiti, lasciando ovunque il suo segno.

Il viaggio immersivo tra Firenze e Gerusalemme nella Sala D’arme

0

Dal 19 al 29 aprile 2023, la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio accoglie Firenze e Gerusalemme. Un viaggio immersivo tra le due città per una visione di pace, un progetto che si articola in una video installazione – a cura di Guglielmo Magagna – e in una ricca programmazione di eventi tematici, insieme a due attività per le scuole secondarie.

Firenze e Gerusalemme raccontate nella video installazione immersiva in Sala D’arme

La profondità della storia e della civiltà umana raccontata dall’avvolgente video installazione di Guglielmo Magagna nella Sala D’Arme di Palazzo Vecchio. Dal 19 al 29 aprile 2023, l’ex deposito di armi e munizioni ospita una nuova visione pacifica: Firenze e Gerusalemme. Un viaggio immersivo tra le due città per una visione di pace, un progetto curato dal giovane video maker veronese e dal suo team di collaboratori per intrecciare le storie e le sfide di due città di grande bellezza.

Tra scorci paesaggistici e architettonici, il regista racconta i piccoli frammenti di quotidianità delle persone che li abitano: i saperi e le discipline delle botteghe, gli ambienti domestici, i grandi mercati e le vie più nostalgiche, i luoghi di cura e di assistenza.

firenze Gerusalemme sala d'arme
“Firenze e Gerusalemme. Un viaggio immersivo tra le due città per una visione di pace”

Il ricordo di Giorgio La Pira e una cartolina per raccogliere le riflessioni

Firenze e Gerusalemme. Un viaggio immersivo tra le due città per una visione di pace racconta di popoli, culture e religioni anche attraverso la relazione tra iconici monumenti del patrimonio artistico, tra cui lo stesso Palazzo Vecchio che in questo mese ospita un’altra mostra temporanea. La Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore dialoga con il Muro del Pianto di Gerusalemme con uno sguardo trasversale, ricordando una celebre citazione del sindaco Giorgio La Pira: “La città non è un cumulo di casuali pietre ma un insieme organico e funzionale. Ogni città ha una propria anima fatta dalle persone che ne hanno fatto la storia”. La frase è stata riportata anche nella cartolina che il pubblico troverà all’ingresso della Sala D’Arme, dove ogni persona potrà lasciare il proprio pensiero e depositarlo nell’urna che raccoglierà le varie testimonianze. 

Il palinsesto di eventi tematici alla Sala D’Arme di Palazzo Vecchio che intrecciano Firenze e Gerusalemme

Il ricco palinsesto di appuntamenti – realizzati da Comune di Firenze, MUS.E e Commissariato di Terra Santa della Toscana – pone in dialogo due luoghi geograficamente lontani ma legati da una forte spiritualità e dal patrimonio storico-artistico. La rassegna si apre giovedì 20 aprile, alle ore 21:00, con l’incontro Giorgio la Pira, tra concretezza e utopia “La città sul monte”. Costruire oggi una comunità che accoglie; segue il giorno dopo, alle ore 16:00, un incontro a cura di Andrea Bocelli Foundation dedicato ai progetti di orientamento scolastico e professionale; poi sabato 22 aprile, ore 10:30, il dialogo sull’Enciclica di Papa Giovanni XXIII di cui ricorrono i sessant’anni dalla pubblicazione.

La programmazione si riapre mercoledì 26 aprile, dalle ore 18:00, con Visioni di pace nella città plurale; il 28 aprile è la volta di Valentina Zucchi di MUS.E che modera l’incontro intitolato Firenze: la nuova Gerusalemme; infine, il palinsesto si chiude il 29 aprile, ore 17:00, al Museo Marino Marini con Gli scavi al Santo Sepolcro: rileggere la storia e costruire relazioniL’accesso alla video installazione e la partecipazione al palinsesto di eventi sono gratuite e sono stare realizzate in collaborazione con Fondazione Giorgio La Pira, Andrea Bocelli Foundation Ente Filantropico e Fondazione Giovanni Paolo II.

Previsti anche appuntamenti per le scuole: un approfondimento dedicato a Giorgio La Pira per il workshop L’anima della città rivolto alle scuole secondarie di secondo grado e un’attività per quelle di primo e secondo grado intitolata Firenze, la nuova Gerusalemme. Per partecipare alla prima attività è necessario contattare la Fondazione Giorgio La Pira all’indirizzo [email protected] o al numero 055 284542; per la seconda, le prenotazioni vengono effettuate mandando una mail a [email protected] o allo 055 2616788. 

Tramvia sotterranea a Firenze, l’idea fa discutere

Il possibile progetto della tramvia sotterranea a Firenze, annunciato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in un’intervista al Tirreno, ha portato diverse reazioni. Occorre precisare che al momento è solo un’idea i cui fondi, servono circa 200 milioni, vanno trovati. L’idea in questione è creare un sottoattraversamento del centro da piazza Beccaria a via Jacopo da Diacceto per cui sarà prevista una sola fermata in piazza della Repubblica.

La tramvia sotterranea per il centro di Firenze e le reazioni

L’idea della tramvia sotterranea di Firenze ha portato diverse reazioni politiche. Fratelli d’Italia, attraverso il consigliere Jacopo Cellai, ha chiesto “maggiore chiarezza su tutti i progetti perché l’idea lanciata da Giani può riaprire una discussione su quanto è stato presentato fino ad ora”. Cellai ha osservato che si tratta di un progetto alternativo “a quello del sindaco Nardella”. E si fa riferimento anche a Cecilia Del Re, silurata dalla giunta perché aveva fatto riferimento alla proposta di far arrivare la tramvia al Duomo.

“Questo progetto mette in discussione tutto, molto di più dell’ipotesi di Del Re”, ha affermato Cellai. Secondo il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin servono meno parole e più concretezza e non manca il riferimento a quella che secondo la Lega è una invasione di campo nei confronti del sindaco Nardella.

Tram sotto il centro? “Ora abbiamo altre priorità”

Proprio il sindaco Nardella è intervenuto sul tema, intervistato da Toscana Tv. Ed è stato piuttosto freddo nei confronti di Giani. “Se mi interessa parlare ora del sottoattraversamento del centro con la tramvia come discusso da Giani? No, direi di no – ha detto -. Ora noi abbiamo altre priorità, vogliamo realizzare i progetti che abbiamo e che sono già tanti. Ai nostri cittadini dobbiamo parlare un linguaggio concreto, occuparci di cose che si possono fare”.

D’altronde Nardella ha detto che si deve finire la linea Libertà-San Marco, devono partire i lavori per Bagno a Ripoli e quelli per Campi Bisenzio. Inoltre presto arriverà il progetto definitivo della linea stadio-Rovezzano per un totale di 1,1 miliardi di euro di investimenti. Come dire: per le idee adesso non c’è tempo.

I segreti del Tepidarium, la serra nel Giardino dell’Orticoltura di Firenze

Il Tepidarium del Roster è l’elegante serra del Giardino dell’Orticoltura di Firenze, realizzata nella seconda metà dell’Ottocento, che oggi ospita eventi pubblici o privati per periodi limitati di tempo. Un tempo però nacque con un motivo ben preciso e nel corso degli anni ha mantenuto anche un primato, grazie alle sue “fattezze”. Questo piccolo gioiellino in stile liberty è custodito nello spazio verde che si trova fra via Vittorio Emanuele II e via Bolognese, poco fuori dal centro storico. Un luogo ricco di storia, arte e botanica.

Che cos’è il Tepidarium del Roster e la sua storia

La storia ha inizio nel 1880, quando la Federazione orticola italiana incarica la Regia società toscana di organizzare la prima esposizione nazionale nel Giardino dell’Orticoltura a Firenze. Per l’occasione decisero di realizzare un tepidario (o Tepidarium). Ma cos’è? Si tratta di una grande serra riscaldata attraverso delle stufe, destinata ad accogliere piante esotiche di tutti i tipi. E a chi fu affidato il progetto? All’architetto e ingegnere Giacomo Roster, da cui naturalmente l’edificio ha preso il nome.

Già collaboratore di Giuseppe Poggi nella realizzazione dei viali e degli edifici di piazza Beccaria, l’uomo ideò un progetto che ebbe da subito un gran successo, tanto da essere accumunato alle grandi architetture di ferro e vetro europee, tra le quali si ricorda il Palazzo di Cristallo di Joseph Paxton (1851) a Londra. Dopo l’inaugurazione del 19 maggio 1880, un cronista del quotidiano La Nazione lo accostò infatti a questo importante edificio spagnolo.

Tepidario Roster Firenze

La serra del Giardino dell’Orticoltura di Firenze è la più grande d’Italia?

Certo che sì! Il Tepidarium del Roster è il più grande in Italia e uno dei più grandi in Europa. Com’è fatto? La serra nel Giardino dell’Orticoltura di Firenze presenta una pianta rettangolare e misura 38,50 per 17 metri di larghezza con un’altezza massima, nella navata centrale, di 14 metri. Gli oltre 650 metri quadri di superficie sono sovrastati da una copertura con “tegole” di vetro che si sovrappongono in modo tale da non far filtrare la pioggia all’interno.

La realizzazione in ferro del tepidario venne affidata alle Officine Michelucci, con le 24 colonne portanti in ghisa della fonderia Lorenzetti, cave proprio per far defluire le acque piovane. Al suo interno era riscaldata da stufe e ospita due vasche con nicchie decorate da rocce spugnose sul modello delle grotte di Boboli. Un omaggio all’architettura manierista ad opera dell’intagliatore fiorentino Francesco Marini. Attorno alla navata centrale, a circa 6 metri di altezza, corre poi un ballatoio dal quale era possibile osservare dall’alto le piante esposte.

Il tepidarium dell’Orticoltura ha una peculiarità: oltre ad ospitare piante, sia in terra che in vaso, nel corso degli anni è stato utilizzato anche come sede di mostre ed esposizioni, ma anche per manifestazioni musicali e artistiche. Un edificio che ha quindi tante sfaccettature culturali, oltre al suo uso più immediato, quello botanico naturalmente. Ancora oggi è uno degli spazi dove ogni anno tra il ponte del 25 aprile e quello del 1° maggio si svolge la mostra di fiori e piante, organizzata dalla Società Toscana di Orticultura.

Tepidario Roster Firenze notte

La serra è stata sempre così bella o ha avuto anche qualche “accidente”?

Durante tutto l’arco temporale del Novecento, il Tepidarium del Giardino dell’Orticoltura ebbe un declino inesorabile e costante, soprattutto nel periodo a cavallo delle guerre mondiali. Per questo motivo, ha subito anche due interventi di restauro: il primo tra il 1933 e il 1936 e il secondo negli anni Duemila, tornando all’antico splendore.

Nuove regole per i pannelli fotovoltaici a Firenze

Nuove regole per i pannelli fotovoltaici a Firenze, è infatti arrivato l’ok dal Consiglio comunale, all’unanimità, agli atti sulla variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico e alle modifiche al regolamento edilizio. In pratica si potrà installare pannelli fotovoltaici a Firenze anche nell’area delle “buffer zone” delle Ville Medicee di Castello e del Poggio Imperiale.

Il dettaglio delle regole sui pannelli fotovoltaici a Firenze

Il dettaglio delle regole dei pannelli fotovoltaici a Firenze è questo. Resta esclusa l’installazione dei pannelli fotovoltaici nel centro storico Unesco e rimangono esclusi i “campi fotovoltaici” (per legge regionale) ma, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, è ammessa l’installazione dei pannelli. Ovunque sulle falde di copertura (tranne nel centro storico).

Per quanto riguarda i resede di pertinenza delle abitazioni (escluso centro storico) sono previste alcune limitazioni: massimo 5 kw per unità immobiliare nelle zone di pianura e collina e fino a 20 kw in zona B (non centro storico) e senza limite in zona D. E’ inoltre ammessa l’installazione a terra per aziende agricole in zona collinare (oltre 5 kw solo per autoconsumo). E ancora l’installazione a terra oltre l’autoconsumo per aziende agricole nelle zone di pianura.

Fotovoltaico: “più agevole la transizione energetica”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, a proposito delle nuove regole per i pannelli fotovoltaici, ha spiegato che si tratta di “un atto importantissimo. Le nuove regole dell’urbanistica collegate alle semplificazioni per l’installazione dei pannelli, per la quale non occorrono più autorizzazioni edilizie tranne nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, rendono più agevole la transizione energetica”. Soddisfazione anche da parte dell’assessore all’ambiente Andrea Giorgio.

Mentre si segnalano le polemiche sulle assenze in aula sia dello stesso Nardella che del vicesindaco Alessia Bettini, coloro che avrebbero dovuto parlare della delibera sulle nuove regole dei pannelli fotovoltaici a Firenze. Al loro posto a prendere la parola è stato invece l’assessore Giovanni Bettarini.