mercoledì, 13 Agosto 2025
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Eugenio Giani è presidente della Regione Toscana, presto la nuova giunta

La nuova giunta regionale, con i nomi degli assessori, sarà annunciata dal neo presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a metà ottobre, in occasione della  prima seduta del nuovo Consiglio regionale. A dettare i tempi è stato lo stesso Giani durante la cerimonia di proclamazione nella sala del Pegaso, in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze.

Eugenio Giani presidente della Regione Toscana, con la cravatta rossa

Stavolta a passare di mano non è stata solo la tradizionale campanella (con tanto di impugnatura a forma di giglio fiorentino) ma anche una cravatta rossa, che il presidente uscente Enrico Rossi ha donato al suo successore, come 10 anni fece l’allora governatore uscente Claudio Martini con lui, perché in Toscana “questo colore ha un certo peso”, ha scherzato Rossi.

Eugenio Giani lascia così la carica di presidente del Consiglio regionale e dall’8 ottobre 2020 è ufficialmente governatore della Toscana, l’ottavo dal 1970, il quarto a essere eletto direttamente dai cittadini, e corona una carriera politica trentennale: “Ci sarà continuità con quello fatto fino ad oggi da Enrico Rossi, mi ispirerò ai valori che rappresenta simbolicamente questa cravatta rossa e a quelli di libertà. Voglio rappresentare la Toscana unita“, ha detto di fronte ai giornalisti.

Gli assessori: quando sarà annunciata la nuova giunta regionale toscana

Eugenio Giani presenterà i nomi dei suoi assessori lunedì 19 ottobre 2020, durante la prima seduta del Consiglio regionale con gli eletti dall’ultima tornata elettorale. Ancora bocche cucite sulla possibile formazione della giunta regionale: Giani non si sbilancia neppure sull’assessorato alla Sanità, quello più di strategico in questo periodo di emergenza Covid. Il neo presidente della Regione preferirebbe non assumere l’interim, ma al momento non esclude del tutto questa eventualità.

Due le priorità da affrontare in questi primi giorni da presidente della Regione per Giani: il patto per l’occupazione in Toscana e la ricostruzione del ponte di Albiano Magra, in provincia di Massa Carrara, crollato nell’aprile scorso.

Giotto, Duje e le altre: la migliore pizzeria a Firenze e in Toscana secondo il Gambero Rosso

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Tante conferme, a partire da Giotto e Duje, e qualche new entry, a Firenze come nel resto della Toscana: è uscita “Pizzerie d’Italia 2021”, la guida del Gambero Rosso alla migliore pizzeria napoletana, a quella italiana e altre proposte più insolite. Ecco quali sono le toscane che si sono aggiudicate i “tre spicchi”. Una classifica che segue di pochi giorni (e in larga parte conferma) quella stilata da 50 Top pizza 2020.

Quest’anno, vista l’emergenza Covid che ha inciso non poco anche sul settore, Gambero Rosso ha deciso di sospendere il sistema di giudizio classico, quello con voti e classifiche. Resta però l’indicazione dei “tre spicchi” per le eccellenze.

La migliore pizzeria a Firenze secondo il Gambero Rosso

Firenze si conferma una delle città di riferimento per la buona pizza: ben 7 delle 11 pizzerie della Toscana segnalate con i tre spicchi si trovano infatti nel capoluogo. Ci sono tutte le pizze più rinomate di Firenze, da Duje a Giotto, da Le Follie di Romualdo a Il Vecchio e il mare. E poi ancora Al Fresco e Sud. Entra in classifica anche Giovanni Santarpia, sulla carta una new entry visto che si tratta di una pizzeria di recente apertura, ma di fatto una conoscenza ben nota per gli amanti della pizza a Firenze.

In Toscana: sorpresa Chicco di Colle Val d’Elsa

E nel resto della regione? La guida del Gambero Rosso aiuta a farsi un’idea su quale sia la migliore pizzeria della Toscana. Anche in questo caso sono molte le conferme. Si prendono i tre spicchi per la migliore pizza napoletana ‘O Scugnizzo di Arezzo, Disapore La Pietra di Cecina e Battil’oro di Querceta, nel comune di Seravezza.

Unica presenza toscana tra le pizzerie premiate con i tre spicchi per la migliore pizza all’italiana è Chicco, di Colle Val d’Elsa, alla sua prima menzione nella guida. A Chicco va anche il premio per la Pizza dell’anno nella categoria “Pizza all’Italiana” con la sua “Marinara all’aglione”. La più classica delle pizze rivisitata però con un prodotto toscanissimo come l’aglione con aggiunta di pomodorini gialli dell’azienda il Cavolo a Merenda.

Pizzeria: la migliore in Toscana nel 2021 secondo Gambero Rosso

Tre Spicchi – Pizza napoletana

  • ‘O Scugnizzo – Arezzo
  • Disapore La Pietra – Cecina (LI)
  • Duje – Firenze
  • Le Follie di Romualdo – Firenze
  • Al Fresco – Firenze
  • Giotto – Firenze
  • Giovanni Santarpia – Firenze
  • Sud – Firenze
  • Il Vecchio e il Mare – Firenze
  • Battil’oro Fuochi + Lieviti + Spiriti – Seravezza (LU)

Tre Spicchi – Pizza all’italiana

  • Chicco – Colle Val d’Elsa (SI)

Non solo al tavolo: la migliore pizzeria a taglio in Toscana

Ma non c’è solo quella al tavolo, la pizza è il cibo da strada per eccellenza. Per questo Gambero Rosso ha previsto anche un premio per la migliore pizzeria a degustazione e per quella a taglio: tra queste, non mancano pizzerie di Firenze e del resto della Toscana.

Tre spicchi per la pizzeria a degustazione vanno a La Divina Pizza, a Firenze in zona Santa Croce, a Lo Spela di Greve in Chianti e ad Apogeo Giovannini di Pietrasanta.

A Menchetti di Arezzo le tre “rotelle” come miglior pizzeria a taglio, unica toscana inserita nella categoria.

Tre Spicchi – Pizza a degustazione

  • La Divina Pizza – Firenze
  • Lo Spela – Greve in Chianti (FI)
  • Apogeo Giovannini – Pietrasanta (LU)

Tre Rotelle – Pizza a taglio

  • Menchetti – Arezzo

Quando si può togliere la mascherina all’aperto senza rischiare la multa

Con il decreto legge Covid, in attesa del nuovo dpcm di ottobre, arriva da subito una stretta sulle mascherine, il governo ha disposto l’obbligo di indossarle anche all’aperto e la norma è entrata in vigore oggi, 8 ottobre. Ma quando si può togliere la mascherina senza rischiare una multa? Nelle settimane scorse, alcune Regioni avevano giù emanato ordinanze locali per rendere obbligatorie le mascherine quando si esce all’aria aperta. E i dubbi sono tanti: la mascherina va messa anche quando si va in bici o in auto da soli ed è possibile toglierla se impegnati a fare sport e attività fisica? E in quali casi non sono necessarie le mascherine per i bambini? Le mascherine vanno messe anche dentro casa? Cerchiamo di fare chiarezza.

La regola generale, si legge nel testo del decreto legge, è questa: la mascherina è obbligatoria anche all’aperto quando  “non sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”. Spiegato in modo semplice: le mascherine vanno portate sempre con sé quando si esce e vanno messe in tutti quei casi in cui si potrebbero incontrare persone diverse da quelle con cui si vive insieme.

Quanto costa stare senza mascherina: la multa

Iniziamo proprio dalle sanzioni previste per chi sta senza mascherina quando invece vige l’obbligo di indossarla: chi decide di toglierla rischia una multa salata. Secondo le regole previste finora dai vari dpcm del premier Conte e confermate dal decreto Covid del 7 ottobre, chi non la mette ad esempio nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, all’interno dei negozi, a bordo del treno o in macchina se si viaggia con persone non conviventi, può incorrere in una sanzione da 400 a 1.000 euro.

La cifra di questa contravvenzione varia in base alla gravità dell’infrazione: sono le forze dell’ordine a stabilire l’importo della multa per chi sta senza mascherina. Il governo ha annunciato che ci saranno maggiori controlli sul rispetto delle regole. La multa da 400 a 1.000 euro scatta anche per i gestori dei negozi, dei locali e delle attività dove non viene fatto rispettare l’obbligo di indossare la mascherina: in questi casi si rischiano anche sanzioni più severe, come la chiusura da un minimo di 5 a un massimo di 30 giorni.

Quando si può togliere la mascherina: in bici e quando si corre

La mascherina non è obbligatoria quando si pratica sport, ad esempio quando si corre e si fa jogging (ricordiamo però che è bene mantenere una distanza di sicurezza doppia dalle altre persone in questi casi). Stesse regole anche quando si va in bici: in sella è consentito stare senza mascherina. È possibile toglierla perché in caso di attività fisica intensa, come la corsa, il nostro corpo ha la necessità di essere ben ossigenato.

Mascherina obbligatoria quando si corre sport in bici

Mascherina in macchina da soli o in moto: quando non c’è l’obbligo

Quando si viaggia in auto con persone non conviventi (per esempio con  gli amici) la mascherina è sempre obbligatoria, allo stesso modo vige l’obbligo di indossarla anche quando ci si sposta a bordo di moto e scooter accompagnati da soggetti con cui non si abita insieme. Nel caso invece nell’abitacolo della macchina o sulla sella dei motocicli si trovino persone che condividono la stessa casa, è possibile togliere la mascherina. Ovviamente se ci si viaggia in auto da soli è possibile tirare giù la mascherina.

Mascherine per bambini, le regole

La mascherina non è obbligatoria per i bambini sotto i 6 anni e per quegli individui che sono affetti da patologie o disabilità incompatibili con l’uso del dispositivo di sicurezza. In questi casi si può stare senza le mascherine, non si rischia la multa, ma bisogna fare attenzione alla distanza. Sopra i 6 anni la mascherina va messa.

Mascherina quando si cammina e si fa una passeggiata: si può togliere?

La regola generale è quella di indossare la mascherina quando ci sono altre persone nei paraggi, si può togliere invece quando si è in posti desolati, dove “è garantito l’isolamento rispetto a persone non conviventi”: ad esempio quando si va a camminare in campagna o nei boschi (da soli o insieme a conviventi), quando si lavora nel proprio orto o in giardino.

Mascherine in casa: la mascherina va messa anche dentro le abitazioni private?

Tra i luoghi chiusi, l’unico in cui non è previsto espressamente l’obbligo di indossare la mascherina è l’abitazione privata: la raccomandazione del governo Conte è però quella di indossare le mascherine anche dentro casa, rispettando la distanza di sicurezza, quando si ospitano amici, conoscenti o parenti con cui non si convive, proteggendo in particolare le persone più fragili, come gli anziani.

“Dobbiamo stare attenti – ha spiegato il premier Conte incontrando i giornalisti dopo la firma del decreto legge Covid – gli esperti ci dicono che oggi le relazioni familiari e amicali sono quelle in cui più si diffonde il contagio”. Da qui la “forte raccomandazione” del presidente del Consiglio. “Ci sono persone anziani, fragili e vulnerabili: rispettiamo anche in famiglia la distanza, proteggiamole indossando le mascherine se ci avviciniamo a loro. Se riceviamo amici, conoscenti e famigliari che non convivono con noi, stiamo attenti”.

Obbligo mascherina in Toscana: quando è obbligatoria all’aperto e al chiuso

Dopo il decreto legge Covid del 7 ottobre 2020, scatta anche in Toscana il nuovo obbligo per la mascherina, e la Regione non potrà decidere allentamenti delle regole ma solo emanare ordinanze più restrittive: quindi in Toscana la mascherina è obbligatoria sempre, anche all’aperto e nei luoghi chiusi? E nelle case private? Quali sono le eccezioni?

Da oggi, 8 ottobre 2020, è entrato in vigore il decreto legge varato dal governo Conte con le norme anti-coronavirus che ci traghetteranno fino al prossimo dpcm: il provvedimento, che scadrà il 15 ottobre, impone regole uniformi per l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, valide in tutto il territorio nazionale (e quindi anche in Toscana).

Dove e quando la mascherina è obbligatoria in Toscana: le regole per i luoghi all’aperto

Ad oggi, dunque, le regole sono queste: in Toscana l’obbligo di indossare la mascherina, coprendo naso e bocca, vale in tutti i luoghi all’aperto, in ogni momento della giornata, quando esiste la possibilità di incontrare persone non conviventi. Le mascherine devono essere portate sempre con sé, quando si esce di casa, perché – si legge nel decreto legge nazionale – vanno indossate quando non “sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi”.

Spiegato in parole semplici: quando si va in strada, nelle piazze, nei giardini la mascherina è obbligatoria a qualunque ora del giorno e della notte, si può togliere se invece ci si trova in luoghi isolati (da soli o con soggetti con cui si vive nella stessa abitazione), dove è improbabile incrociare altre persone. E’ il caso, ad esempio, di una camminata nei boschi o in campagna.

In bici, mentre si fa sport: quando si può togliere

Anche in Toscana, come nel resto d’Italia, la mascherina non è obbligatoria quando si compie attività fisica, si corre o si fa sport, ma deve essere mantenuta la distanza di sicurezza di almeno 2 metri dagli altri. Si può stare senza mascherina anche quando si va in bici.

I bambini sotto i 6 anni e le persone affette da patologie o disabilità incompatibili con questi dispositivi di protezione sono esentati dall’indossare le mascherine. Qui i dettagli su quando si può togliere la mascherina e su quali multe sono previste.

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Toscana: obbligo di mascherina nei luoghi chiusi, anche in casa?

Restano le regole già previste dai precedenti dpcm: in Toscana, come nel resto del Paese, la mascherina è obbligatoria, in tutti i luoghi pubblici chiusi, come nei negozi, al supermercato, nei centri commerciali, dal parrucchiere, sui mezzi pubblici (bus, tramvia, treni e via dicendo), in bar e ristoranti (in questo caso si può togliere solo quando ci si trova al tavolo per consumare un pasto o una bevanda), negli uffici e sui posti di lavoro dove restano i protocolli di sicurezza già stabiliti anche dalla Regione.

Il nuovo decreto legge non prevede espressamente l’obbligo di indossare le mascherine dentro casa, ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – incontrando la stampa – ha detto di raccomandare l’uso della mascherina anche nelle abitazioni private quando si ricevono ospiti, come amici o parenti.

Coronavirus Toscana: oggi 300 nuovi casi, mai così tanti dopo il lockdown

Sono 300 i nuovi casi di coronavirus rilevati nell’ultimo giorno in Toscana, l’aumento giornaliero più alto dallo scorso 2 aprile: questo il valore che spicca tra i dati e le notizie riportati dal bollettino regionale sull’andamento del Covid-19 di oggi, mercoledì 7 ottobre. Ci sono poi 2 nuovi decessi.

L’età media dei 300 nuovi positivi è di 40 anni circa. Tra di loro, com’è ovvio, sono molti i giovani: il 22% ha meno di 20 anni, il 25% tra 20 e 39 anni, il 36% tra 40 e 59 anni, il 12% tra 60 e 79 anni, il 5% ha 80 anni o più. Il 68% risultata asintomatico, il 27% pauci-sintomatico. Uno solo dei nuovi casi è riconducibile a rientri dall’estero, il 38% è invece legato a un precedente caso.

Coronavirus in Toscana: i dati del 7 ottobre

I positivi rilevati in Toscana dall’inizio dell’epidemia sono 16.273, di cui 4.428 attualmente positivi. I ricoverati sono 151 (6 in più rispetto a ieri), di cui 28 in terapia intensiva (stabili). I due decessi sono tutti di uomini con un’età media di 84,5 anni. I decessi sono quindi due e non quattro come inizialmente comunicato dalla Regione e riportato anche in questo articolo.

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri. Sono 4.613 i casi complessivi ad oggi a Firenze (72 in più rispetto a ieri), 1.036 a Prato (29 in più), 1.123 a Pistoia (14 in più), 1.565 a Massa (4 in più), 1.988 a Lucca (31 in più), 1.862 a Pisa (40 in più), 830 a Livorno (24 in più), 1.335 ad Arezzo (57 in più), 732 a Siena (19 in più), 639 a Grosseto (10 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 436 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 547 x100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 803 casi x100.000 abitanti, Lucca con 513, Firenze con 456, la più bassa Livorno con 248.

Covid, 300 nuovi casi in Toscana: non succedeva da aprile

Complessivamente, 4.279 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (225 in più rispetto a ieri, più 5,6%). Sono 9.883 (1.085 in più rispetto a ieri, più 12,3%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 3.306, Nord Ovest 4.691, Sud Est 1.886).

Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 151 (6 in più rispetto a ieri, più 4,1%), 28 in terapia intensiva (stabili rispetto a ieri).

Le persone complessivamente guarite sono 10.673 (67 in più rispetto a ieri, più 0,6%): 324 persone clinicamente guarite (7 in meno rispetto a ieri, meno 2,1%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 10.349 (74 in più rispetto a ieri, più 0,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Sono 1.172 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 423 a Firenze, 54 a Prato, 85 a Pistoia, 180 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 97 a Pisa, 65 a Livorno, 53 ad Arezzo, 33 a Siena, 25 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 31,4 x100.000 residenti contro il 59,7 x100.000 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (92,4 x100.000), Firenze (41,8 x100.000) e Lucca (38,4 x100.000), il più basso a Grosseto (11,3 x100.000).

La pizza più buona a Firenze e in Toscana: top 50 delle pizzerie

La migliore pizza di Firenze si mangia da Giotto e da Le Follie di Romualdo, mentre altre 4 pizzerie della Toscana entrano nella top 50 italiana che racchiude i maghi della rotonda pietanza. Andando però a spulciare la classifica, nelle posizioni che vanno dal 51esimo al 100esimo posto, troviamo degli altri must fiorentini, come Il Vecchio e il Mare, Santarpia, e altre due pizzaioli attivi in terra Toscana per un totale di 6 province su 10 con almeno un locale premiato (Firenze, Lucca, Arezzo, Livorno, Siena e Pisa).

Questi riconoscimenti arrivano (virtualmente in tempi di Covid) dalla 50 Top pizza 2020, prestigiosa classifica online delle migliori pizzerie in Italia e nel mondo.

Top 50 pizza: a Firenze premiate 2 pizzerie (e altre 3 fuori classifica)

La prima pizzeria di Firenze inclusa nella Top 50 pizza si incontra alla posizione numero 15: a conquistare il premio è  Le Follie di Romualdo, locale in uno degli angoli più suggestivi di Firenze, San Niccolò (via San Niccolò, per la precisione). Romualdo Rizzuti spazia dai gustosi antipasti fino a 10 pizze d’autore, senza dimenticare quella fritta. Un vero e proprio exploit, visto che l’anno scorso il locale era in fondo alla classifica.

L’altra pizza di Firenze da premio è al 42esimo posto con Giotto bistrot, piccolo locale in via Veracini (zona piazza Puccini – viale Redi) dove il giovane pizzaiolo Marco Manzi stupisce con le sue creazioni. Si va dalle classiche a quelle gourmet. Quest’anno ha conquistato ben 49 posizioni per entrare nella Top 50.

Più sotto, ma sempre nelle prime 100 posizioni, troviamo altre 3 pizzerie di Firenze: Il Vecchio e il Mare di via Gioberti (posizione numero 66), Giovanni Santarpia con la sua nuova pizzeria in via Senese (69) e infine la Divina Pizza di Borgo allegri, zona centro storico (74).

La migliore pizza in Toscana: le pizzerie top

Pizza da leccarsi i baffi anche in altre 6 pizzerie della Toscana: 4 rientrano nella top 50, le altre si trovano invece se si guarda anche alle migliori 100. La pizzeria più buona in Toscana, che si piazza sopra anche alle due premiate a Firenze, è ‘O scugnizzo di Arezzo, al nono posto, che si guadagna anche il premio Giovane pizzaiolo dell’anno 2020 con Gennaro Police. Segue a poca distanza Apogeo di Pietrasanta (Lucca), che conquista l’undicesima posizione. Buon piazzamento anche per La Ventola di Rosignano Marittimo (Livorno), al 41esimo posto, mentre più giù, sul 49esimo gradino, si trova Battil’oro di Querceta (Lucca).

Uscendo di poco dalla Top 50 pizza, in Toscana si trova anche La Pergola di Radicondoli (Siena), che si ferma al 58esimo posto, mentre in fono alla classifica, al 99esimo posto si piazza ZenZero di Pisa.

Le pizzerie nella top 100 a Firenze e in Toscana

Ecco in sintesi i locali toscani premiati dalla Top 50 pizza e quelli che sono segnalati dalla guida online nelle prime 100 posizioni:

  • 9 O’ Scugnizzo – Arezzo
  • 11 Apogeo – Pietrasanta (Lucca)
  • 15 Le Follie di Romuoaldo – Firenze
  • 41 La Ventola – Rosignano Marittimo (Livorno)
  • 42 Giotto – Firenze
  • 49 Battil’oro – Querceta (Lucca)
  • 58 La Pergola – Radicondoli (Siena)
  • 66 Il Vecchio e il mare – Firenze
  • 69 Giovanni Santarpia
  • 74 La Divina pizza – Firenze
  • 99 ZenZero – Pisa

Nuovo Dpcm: per quali paesi c’è il tampone obbligatorio

Si allunga la lista dei paesi dai quali sarà obbligatorio sottoporsi a tampone al rientro in Italia dopo viaggi all’estero: a quelli già inclusi nell’elenco, il nuovo Dpcm di ottobre aggiunge Olanda, Belgio e Gran Bretagna.

Nuova regole per chi torna da viaggi all’estero

Gli spostamenti resteranno liberi verso gran parte dei paesi dell’Unione europea. La regola generale per chi si muove in Europa resta infatti quella di compilare un’autodichiarazione e nulla più. L’aggravarsi della curva del contagio ha però convinto il governo a introdurre nuove restrizioni per chi torna da alcuni stati membri dell’Unione. Il nuovo Dpcm di ottobre introduce quindi il tampone obbligatorio per chi torna da viaggi in tre paesi stranieri.

Tampone obbligatorio: da quali paesi? L’elenco

Una misura già prevista per chi proveniva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna e da alcune regioni della Francia. Dal momento in cui il nuovo Dpcm entrerà in vigore, l’obbligo di tampone verrà esteso anche a chi torna da Olanda, Belgio e Gran Bretagna.

L’elenco completo dei paesi al rientro dai quali il tampone è obbligatorio diventa quindi:

  • Croazia
  • Grecia
  • Malta
  • Spagna
  • Gran Bretagna
  • Paesi Bassi (Olanda)
  • Belgio
  • Alcune regioni della Francia, in particolare: Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts-de-France, Ilȇ-de-France (la regione di Parigi), Nuova Aquitania, Occitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Le misure di sicurezza riguardano tutti coloro che rientrano in Italia dopo esser stati in questi paesi, anche nel caso in cui si solo transitati dagli stessi nei 14 giorni precedenti. È necessaria anche un’autodichiarazione.

Olanda, Belgio, Francia: per chi è obbligatorio il tampone

Chi torna da viaggi in Olanda, Belgio, Gran Bretagna o negli altri paesi previsti dal Dpcm dovrà sottoporsi al tampone obbligatorio direttamente all’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine, quando possibile. Altrimenti dovrà eseguire il test entro 48 ore dal rientro presso l’azienda sanitaria locale di riferimento. In alternativa si può anche presentare il referto medico di un tampone risultato negativo nelle 72 ore precedenti.

Le persone rientrate da viaggi o transiti nei paesi indicati dal Dpcm devono mettersi in contatto con il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per comunicare il loro rientro. Per chi rientra da viaggi in Francia ma in regioni diverse da quelle comprese nell’elenco non è obbligatorio il tampone.

Sedi e ammessi al concorso straordinario della scuola in Toscana

L’Usr della Toscana, l’ufficio scolastico regionale, ha pubblicato il primo elenco delle sedi dove si svolgeranno le prove del concorso straordinario della scuola (secondaria di primo e secondo grado) e i candidati ammessi. Si tratta di una procedura riservata ai docenti precari, con almeno 3 anni di servizio.

I test, in base al calendario reso noto dal Ministero dell’Istruzione, sono in programma a partire dal 22 ottobre 2020 e continueranno – in base alla classe di concorso – fino al 16 novembre: in Toscana, stando alle stime dei sindacati della scuola, sono in ballo oltre 2.500 posti per altrettante cattedre.

Le prove di esame

Per portare a termine le prove del concorso, composte da 5 quesiti sulla materia per cui si concorre più un quesito sulla lingua inglese, i candidati avranno 150 minuti di tempo. Per quanto riguarda i quesiti specifici per la classe di concorso si tratterà di 5 domande a risposta aperta, mentre quello dedicato alla lingua inglese (livello B2) verterà sulla comprensione di un testo e sarà composto da 5 domande sempre a risposta aperta.

Concorso straordinario della scuola: le sedi delle prove in Toscana e l’elenco dei candidati ammessi

È il singolo ufficio scolastico regionale a dover fissare le sedi dove si tengono le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria e questa comunicazione, ha stabilito il Ministero dell’Istruzione, deve avvenire entro 15 giorni dalla data in cui sono previsti i test: in Toscana i primi elenchi, per le prove del 22 ottobre (classi di concorso A009, A042 e  B015), sono stati pubblicati online nella serata del 6 ottobre, poi nei giorni successivi verranno resi noti i luoghi e gli ammessi alle altre date. In Toscana le prove saranno ospitate principalmente in istituti superiori.

Per conoscere nel dettaglio le sedi, è possibile collegarsi alle sezione notizie del sito dell’Usr della Toscana, dove vengono via via pubblicati i pdf con l’elenco dei candidati ammessi per le diverse classi di concorso e la rispettiva scuola che ospiterà le prove.

Carcere di Sollicciano: l’altra scuola che riparte

Se n’è parlato per mesi e alla fine la campanella è tornata a scandire il ritmo delle giornate nelle scuole. In tutte le scuole. Anche in quelle da cui non si può uscire: a Sollicciano, nella Casa circondariale Gozzini e all’Istituto per minori, in realtà la didattica – assicurata dal Cipi, il Centro provinciale di insegnamento per gli adulti, dal Liceo Russell Newton e dall’Istituto superiore Sassetti Peruzzi – non si è mai veramente interrotta in questa speciale scuola.

I tre istituti di detenzione fiorentini sono stati tra i pochi in Italia a garantire la continuità di insegnamento anche in questi mesi di emergenza, con risultati soddisfacenti soprattutto per i detenuti. Forti di questa esperienza sono ora pronti a ripartire, nonostante le incertezze. Quando a marzo venne disposta la chiusura totale delle scuole, insegnanti e dirigenti si sono interrogati sulle possibili alternative per mantenere attiva la didattica, anche a distanza.

Tra restrizioni e difficoltà… trenta studenti diplomati

In carcere c’era però un problema in più: gli studenti potevano studiare autonomamente, avendo già ricevuto i libri, ma visto il divieto di collegarsi a internet dall’interno era difficile mantenere un rapporto diretto. È stato grazie ai tablet e ai telefoni acquistati dal Ministero della Giustizia per i colloqui familiari che si è trovata la soluzione. Collegandoli alle Lim, le lavagne interattive multimediali già presenti e in uso, gli insegnanti hanno proiettato le lezioni e portato avanti il programma fino alla fine dell’anno scolastico.

Risultato? Trenta studenti del liceo diplomati e circa 25 studenti delle medie promossi. In queste settimane la didattica in presenza è ripartita anche nei tre istituti carcerari. Le aule, già dotate di banchi singoli, sono state riorganizzate per assicurare la distanza tra alunni e insegnanti (possibili vettori di contagio) e laddove la capienza non ha permesso di accoglieretutti gli studenti sono stati organizzati altri momenti di formazione.

I progetti per la ripartenza nella scuola di Sollicciano

“Sicuramente prenderemo l’abitudine di distribuire i libri fin da subito”, spiega Claudio Pedron, coordinatore didattico del Cpia 1 Firenze responsabile del programma scolastico. “Grazie a nuovi fondi acquisteremo altre Lim per i tre istituti, in previsione di una eventuale chiusura ma soprattutto per sviluppare nuove attività didattiche”.

Oltre alle lezioni frontali riprenderà anche il vasto e dinamico programma di attività per favorire il dialogo culturale. Teatro, incontri e laboratori sono confermati. Resta invece, per il momento, l’incertezza sulle due attività formative più innovative lanciate negli ultimi anni a Sollicciano: il progetto “Scuola in carcere e Carcere a scuola”, che ha portato a momenti di confronto tra gli alunni della scuola carceraria e quelli delle scuole fiorentine, e le uscite culturali di “Educare alla Bellezza. Conoscere i Musei Fiorentini”.

Palawanny, ci siamo. Entro un anno la nuova casa de Il Bisonte volley

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Il Bisonte Firenze sta vincendo la sua partita più grande: l’anno prossimo avrà il suo palazzetto, il cosiddetto “Palawanny”. Una vittoria del patron Wanny Di Filippo, del Comune e di tutto lo sport fiorentino. Un’arena polifunzionale capace di ospitare competizioni nazionali e internazionali, ubicata a San Bartolo a Cintoia. Una struttura all’avanguardia che permetterà alla società di fare un salto di qualità importante.

Aspettando il Palawanny di Firenze, la stagione del Bisonte

Contentissimo il presidente dell’Azzurra, Elio Sità: “Abbiamo chiuso una stagione abbastanza travagliata, sia sul fronte tecnico che su quello della pandemia, ma ora cerchiamo di guardare al futuro, sperando di poter giocare il campionato con serenità e prima o poi anche con un po’ di pubblico. Abbiamo un progetto a lunga scadenza sul quale crediamo molto e per questo voglio ringraziare tutti i nostri sponsor, ma anche il sindaco Dario Nardella. Sono fiero di poter tornare a parlare del progetto del Palazzo Wanny: ci lavoriamo da quattro anni ma il merito va solo e soltanto a Wanny Di Filippo. Stiamo cercando di fare tutto il possibile per dare alla società e alla città un impianto importante e polifunzionale. Speriamo che questo sia l’ultimo campionato che giochiamo al Mandela Forum, per cominciare già dal prossimo anno a usare la nuova struttura. È stato un parto difficile, perché abbiamo presentato il progetto il 2 dicembre 2016, però siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto e speriamo di presentare la squadra della prossima stagione al Palazzo Wanny”.

palazzo wanny 2Il volley fiorentino

Nelle parole del presidente c’è la felicità per la costruzione del PalaWanny di Firenze, ma anche quella di avere il miglior allenatore per questo tipo di progetto, Marco Mencarelli, e un roster di sicura prospettiva. La veterana, la centrale Sara Alberti, ci crede: “Come nuovo capitano auguro alle mie compagne di potersi sentire come mi sento io. Questa più che una squadra è una famiglia, io sono qui dal 2017 e ogni anno è piacevole entrare in campo con la voglia di giocare e di dimostrare. È una sensazione fantastica giocare con questa spinta, speriamo di toglierci grandi soddisfazioni perché siamo una squadra che può arrivare lontano”.

Rimane il rimpianto per la semifinale di Supercoppa italiana sfiorata contro Novara, nel quarto di finale perso per 3 a 2 al tie-break. Supercoppa andata a Conegliano che ha vinto facile contro Busto Arsizio.

Scandicci? Fermata ancora una volta in semifinale dalla stessa Conegliano. Si preannuncia un’altra stagione da eterna seconda per la Savino Del Bene. E se i programmi saranno rispettati, a questo punto lo sarà anche nella corsa alla costruzione dell’impianto di proprietà.