sabato, 7 Giugno 2025
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Tamponi oltre quota 200 mila: le notizie di oggi sul coronavirus in Toscana

Resta stabile il numero di nuovi casi di coronavirus rilevati in Toscana, 30 rispetto a ieri. Dieci di questi sono conferme di quanto emerso dai test sierologici promossi dalla Regione nell’ambito della campagna di screening di massa. Ci sono poi 252 guarigioni, solo 3 i decessi. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo il bollettino della Regione di oggi, sabato 16 maggio.

Sale così a 9.913 il totale dei casi di coronavirus rilevati in Toscana dall’inizio dell’epidemia.

Il numero di tamponi eseguiti supera quota 200 mila: sono infatti 200.703 grazie ai 3.338 eseguiti da ieri e ai 4.844 analizzati. Scende intanto sotto quota tremila il numero degli attualmente positivi, che sono oggi 2.943. Mai così pochi dal 25 marzo scorso.

L’aumento più consistente è anche oggi in provincia di Firenze, la più colpita nella mappa del contagio con 3.385 casi complessivi (14 in più rispetto a ieri). Nelle altre province, sono 550 a Prato (4 in più), 661 a Pistoia (5 in più), 1.042 a Massa Carrara (5 in più), 1.338 a Lucca (2 in più), 877 a Pisa, 541 a Livorno, 669 ad Arezzo, 429 a Siena, 421 a Grosseto.

Coronavirus in Toscana, le notizie di oggi

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia per numerosità di casi con circa 266 positivi ogni 100.000 abitanti. La media nazionale, a ieri, era di 371. Massa Carrara resta la provincia più colpita con 535 ogni 100.000 abitanti. Seguono Lucca con 345 e Firenze con 335. La più bassa è ancora Siena con 161.

Ad oggi si contano 2.643 persone in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o prive di sintomi (meno 220 rispetto a ieri). Sono 9.153 (più 156 rispetto a ieri) le persone isolate in sorveglianza attiva dopo aver avuto contatti con persone contagiate.

Il numero dei ricoverati scende a 300, 5 in meno di ieri e valore più basso dal 16 marzo, due mesi esatti fa. Di questi, 66 pazienti sono in terapia intensiva (uno in meno rispetto a ieri), nuovo minimo dal 14 marzo.

Con 252 guariti in più nelle ultime ventiquattro ore, il totale sale a 5.991. Di questi, 1.602 sono le persone “clinicamente guarite” (89 in più rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione. Altre 4.389 (+163) sono le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Ultime notizie sul coronavirus in Toscana: i dati del 16 maggio

I tre nuovi decessi sono un uomo e due donne con un’età media di 81,7 anni. Una persona è deceduta nella provincia di Prato, due in quella di Massa Carrara. Sale a 979 il numero totale dei morti dall’inizio dell’epidemia in Toscana, cosi ripartiti: 351 a Firenze, 45 a Prato, 77 a Pistoia, 141 a Massa Carrara, 131 a Lucca, 81 a Pisa, 53 a Livorno, 45 ad Arezzo, 28 a Siena, 19 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano, ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano, ovvero il numero di deceduti in rapporto alla popolazione residente è di 26,2 per 100.000 residenti. La media nazionale è di 52,4 e la Toscana è la 12° regione più colpita. Il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (72,4 per 100.000 residenti), Firenze (34,7) e Lucca (33,8). Il più basso a Grosseto (8,6).

Sono i dati elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus e riportati nel bollettino di oggi, sabato 16 maggio, della Regione Toscana.

Il testo del nuovo decreto. Spostamenti e riaperture, cosa cambia dal 18 maggio

Riaprono le attività commerciali, si torna a circolare liberamente nella propria regione. È una specie di “fase due e mezzo” quella che inizia lunedì 18 maggio: il governo ha approvato un nuovo decreto, il decreto legge 16 maggio, per regolare spostamenti e riaperture di cui è disponibile il testo integrale in formato pdf e docx per Word.

Coronavirus, cosa cambia col nuovo decreto dal 18 maggio

Dal 18 maggio, spostamenti liberi all’interno della propria regione di residenza senza autocertificazione, con mezzi propri e pubblici. Vietati invece gli spostamenti fuori regione: si potrà “sconfinare” solo in caso di comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Sempre consentito il rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza, anche al di fuori della regione in cui ci si trova.

Decreto rilancio, tutti i bonus e il testo pdf completo dal Cdm di oggi

Il 3 giugno 2020 è il giorno in cui l’Italia riapre agli spostamenti tra regioni diverse. Non è ancora un “liberi tutti”, perché anche gli spostamenti interregionali potranno essere limitati “secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Se i dati sul contagio da coronavirus dovessero tornare a peggiorare, o se alcune zone venissero considerate ancora ad alto rischio, le autorità centrali e regionali potrebbero decidere di introdurre dei nuovi divieti.

Viaggi all’estero dal 3 giugno

Sempre il 3 giugno 2020 tornerà la possibilità di effettuare spostamenti da e per l’estero. Si parla per il momento di paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen e anche in questo caso potrebbero applicarsi restrizioni sulla base del rischio epidemiologico dei paesi di provenienza e destinazione. Liberi invece i transiti da e per la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano.

Gli spostamenti saranno vietati ai soggetti risultati positivi al coronavirus e ancora in quarantena, così come alle persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi, fino alla fine del loro periodo di isolamento.

Decreto rilancio, Conte: “Domenica il testo in Gazzetta ufficiale”

Cadono tutte le limitazioni su chi si può incontrare: sarà possibile quindi vedere gli amici così come chiunque altro. Resta il divieto di assembramenti e l’obbligo di rispettare tutte le misure preventive, a partire dalla mascherina facciale.

Le riaperture: cosa prevede il nuovo decreto legge per il 18 maggio

Lunedì 18 maggio è il giorno delle riaperture delle attività economiche: bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e centri commerciali. Tutto, però, deve svolgersi “nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio”. Distanziamento sociale di almeno un metro, obbligo di mascherine e tutte le regole di sanificazione previste per ciascun settore economico. Il mancato rispetto porterà alla sospensione dell’attività.

Il testo del decreto legge 16 maggio, formato pdf

Il Decreto legge 16 maggio 2020, pubblicato in Gazzetta ufficiale, è il nuovo decreto che regolamenta la nuova fase dell’emergenza coronavirus al via dal 18 maggio: eccolo in formato pdf e docx per Word.

  • Il testo del decreto legge 16 maggio 2020 in formato pdf: scarica qui
  • Il testo del decreto legge 16 maggio 2020 in formato docx per Word: scarica qui

Toscana, domani la riapertura: negozi, ristoranti e parrucchieri al via il 18 maggio

Niente riapertura graduale in Toscana: dopo aver sostenuto la necessità di un calendario con partenze differenziate, il presidente Enrico Rossi ha detto che la Regione si adeguerà alla normativa nazionale. Negozi di vicinato, centri commerciali, parrucchieri, bar, ristoranti sono autorizzati alla riapertura già da lunedì 18 maggio, anche in Toscana, nel rispetto delle linee guida nazionali.

Non senza polemica, per quello che Enrico Rossi ha definito un “contrordine” del presidente del consiglio Giuseppe Conte rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi. Ma visto che tutti potranno ripartire, ripartirà anche la Toscana.

Coronavirus: niente riapertura graduale in Toscana

“La mia opinione era e resta diversa”, ha scritto Enrico Rossi su Facebook. “Ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto ad quadro nazionale”.

Anche perché la ripresa dei liberi spostamenti tra regioni diverse prevista per il 3 giugno, finirebbe per annullare gli effetti locali “di eventuali interventi a favore di una maggiore sicurezza”.

“I nostri dati – ha scritto Rossi – sono migliori rispetto a quelli di tante regioni sia in termini di mortalità sia in termini di diffusione e controllo del contagio”. Ma il governatore non ha nascosto la sua amarezza. “Diversamente dalle decisioni, comunicate dal presidente Conte ieri mattina, di una ripartenza graduale e di una distanza di due metri per molte attività, ieri sera il governo ha deciso la svolta. O meglio, un vero contrordine. La distanza si è ridotta notevolmente, ad un solo metro, e l’elenco delle attività da riaprire si è allungato, praticamente a tutte e subito“.

Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

La Toscana si allinea: riaperture dal 18 maggio

Già nei giorni scorsi il presidente Enrico Rossi aveva ribadito più volte la sua linea di prudenza, in attesa del nuovo decreto del governo. Suscitando anche le critiche da parte dell’opposizione in Consiglio regionale e di alcuni sindaci.

Il piano iniziale era infatti quello di un calendario di riaperture a step in Toscana. Per non rischiare di dover tornare indietro o, ancora peggio, dover istituire zone rosse, creando una situazione a macchia di leopardo all’interno di uno stesso territorio.

Così si era ipotizzato di far ripartire subito i negozi di vicinato, e poi via via parrucchieri, centri estetici, mercati ambulanti non alimentari. Per finire a fine maggio con bar e ristoranti, sempre secondo le linee guida Inail.

Non sarà così. Il governo ha deciso per il tutto e subito e sarà tutto e subito anche in Toscana. “Oggi – ha scritto Rossi –, appena saremo in possesso delle disposizioni nazionali, adotteremo, allineandoci con esse, le ordinanze regionali in Toscana”.

Enrico Rossi: “Avrei preferito più cautela”

Avrei preferito maggiore cautela – aggiunge Rossi –, ma sono sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto”.

Da due elementi non si potrà prescindere per le riaperture in sicurezza dal 18 maggio in Toscana. Il primo, “la nostra consapevolezza di cittadini nell’assumere comportamenti appropriati che evitino quanto più possibile la diffusione dei contagi”. E poi “la capacità del servizio sanitario regionale di individuare e isolare i casi positivi”.

Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

Spostamenti liberi all’interno della regione di residenza, riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti, incontri tra amici: il governo ha approvato il nuovo dpcm, ossia il decreto del presidente del Consiglio che stabilisce le linee guida su cosa si può fare e cosa no da lunedì 18 maggio 2020. Cadono molti vincoli, resta però l’obbligo di indossare le mascherine, mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e non formare assembramenti.

Cosa cambia dal 18 maggio

Sarà la fase 2 della fase 2: il secondo capitolo della ripartenza dopo il lockdown per il coronavirus. Si apre anche alla possibilità di spostamenti tra regioni diverse e spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno. Su questo sarà un successivo provvedimento a stabilire le regole.

Il nuovo decreto: spostamenti tra regioni e riaperture, cosa si può fare dal 18 maggio

Si potranno vedere gli amici

È una delle prime notizie trapelate questa settimana, e anche tra le più attese. Con il nuovo decreto cadono i vincoli sugli spostamenti all’interno della regione. Ciò significa che anche gli incontri tra persone torneranno a essere liberi e dunque da lunedì 18 maggio si potranno vedere gli amici e non più solo i congiunti.

Resta il divieto di assembramenti. Le nuove regole non fissano un limite al numero di persone che possono incontrarsi, ma si dovrà sempre evitare la concentrazione eccessiva di persone nello stesso posto. Anche durante questi incontri, sia all’aperto che al chiuso, resta l’obbligo di mascherina e di distanza interpersonale.

Il nuovo decreto sugli spostamenti: dal 18 maggio stop all’autocertificazione

Una novità importante interesserà i viaggi anche lontano da casa. A partire dal 18 maggio 2020 non saranno più previste limitazioni per gli spostamenti all’interno della regione di residenza, quindi non sarà più necessario di compilare l’autocertificazione.

 

Via libera, dunque, anche ai viaggi verso le seconde case: si potrà andare verso le abitazioni di villeggiatura (di proprietà) a patto di non varcare i confini regionali.

Fase 2: gli spostamenti tra Regioni?

Stop alla mobilità interregionale. Questo è uno dei punti certi. Dal 18 maggio non sarà consentito ancora andare fuori regione, se non per motivi di lavoro, salute e assoluta urgenza, compilando l’autocertificazione.

Una prima apertura in questo senso potrebbe arrivare a partire dal 3 giugno. Il decreto stabilisce infatti che “a decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali”. Ma ciò non significa che ci sarà un via libera incondizionato.

Riapertura di bar e ristoranti dal 18 maggio, linee guida Inail (pdf)

Gli spostamenti tra regioni saranno infatti regolati “secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Tradotto: sarà probabilmente possibile spostarsi anche fuori regione, ma le aree più a rischio resteranno isolate.

Riaprono le frontiere: spostamenti da e per l’estero dal 3 giugno

Allo stesso modo nel decreto si anticipa la possibilità di riaprire le frontiere. Gli stessi principi per la ripresa degli spostamenti tra regioni italiane saranno applicati anche alle decisioni sugli spostamenti da e per l’estero a partire dal 3 giugno 2020. Al momento si parla soprattutto di Unione europea e Area Schengen, di cui fanno parte 22 dei 27 paesi Ue (tranne Irlanda, Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria) più Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

Riapertura palestre dal 25 maggio, le linee guida

In particolare, dal 3 giugno gli spostamenti da e per l’estero “potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali”.

Il decreto e le riaperture dal 18 maggio: chi riparte?

Un discorso a parte, per il dopo 18 maggio, riguarda la riapertura delle attività, dai parrucchieri alle palestre, dai bar ai ristoranti. La linea che finora ha prevalso vuole dare alle Regioni l’autonomia di decidere da sole quando ripartire, stabilendo date differenziate a seconda della situazione dei contagi da coronavirus sul territorio. Sembra certa la riapertura dei negozi il 18 maggio, come quelli di abbigliamento e i centri commerciali, si discute invece su bar e ristoranti, per i quali l’Inail ha diffuso le prime linee guida. Via libera poi a biblioteche e musei.

Le linee guida Inail per la riapertura dei parrucchieri

Bisognerà di sicuro aspettare per la riapertura delle palestre: c’è chi la vorrebbe a giugno, il ministro per lo Sport preme per riattivarle il 25 maggio.

Cosa si potrà fare: dal 18 maggio ripartono le sante messe

Si torna in chiesa, questo è sicuro. Già prima del nuovo decreto, il governo ha stretto un accordo con la Cei, la Conferenza episcopale italiana, per la ripartenza delle messe il 18 maggio, davanti al popolo. E’ stato stilato però un protocollo di sicurezza con le nuove regole, come ad esempio funzioni a numero chiuso, mascherina obbligatoria per i fedeli, sanificazione dei locali.

Coronavirus in Toscana, oggi tre morti e 241 guariti: i dati del 15 maggio

Si continuano a “scovare” nuovi casi di coronavirus grazie ai test sierologici in Toscana: 12 dei 24 rilevati da ieri sono stati scoperti infatti proprio grazie ai test rapidi previsti dalla campagna di screening di massa promossa dalla Reigone. E intanto i nuovi decessi sono solo 3 a fronte di 241 nuovi guariti. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo il bollettino della Regione di oggi, venerdì 15 maggio.

Con i 24 nuovi casi rilevati da ieri, il totale in Toscana dell’inizio dell’epidemia sale a 9.883. Il numero totale dei tamponi effettuati si avvicina a quota 200 mila: sono infatti 197.365, 4.183 in più eseguiti da ieri e 3.282 analizzati.

Firenze continua a guidare la mappa del contagio con 3.371 casi complessivi rilevati in provincia (18 in più rispetto a ieri). Nelle altre province si contano 546 casi a Prato, 656 a Pistoia (1 in più), 1.037 a Massa-Carrara, 1.336 a Lucca (1 in più), 877 a Pisa (1 in più), 541 a Livorno (2 in più), 669 ad Arezzo (1 in più), 429 a Siena, 421 a Grosseto.

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia per numerosità di casi con circa 265 casi ogni 100.000 abitanti. La media nazionale, a ieri, era di 370 ogni 100.000 residenti. Massa-Carrara è la provincia con il tasso di numerosità più alto, 532 casi ogni 100.000 abitanti. Seguono Lucca con 344 e Firenze con 333. La più bassa è Siena con 161.

Continuano a scendere le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid. Sono 305, 32 in meno di ieri di cui 67 in terapia intensiva (uno in meno). I guariti segnano un altro aumento consistente, +241 in un giorno. Il totale sale così a 5.739, di cui 1.513 persone “clinicamente guarite” (80 in più da ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione. Altri 4.226 (+161) sono i negativizzati, pazienti con doppio tampone negativo.

Ultime notizie sul coronavirus in Toscana: i dati del 15 maggio

Si registrano 3 nuovi decessi, due uomini e una donna con un’età media di 68,3 anni deceduti nelle province di Firenze, Lucca e Arezzo. Il numero dei deceduti dall’inizio dell’epidemia è di 976. Sono così ripartiti per provincia: 351 a Firenze, 44 a Prato, 77 a Pistoia, 139 a Massa-Carrara, 131 a Lucca, 81 a Pisa, 53 a Livorno, 45 ad Arezzo, 28 a Siena, 19 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti sul totale della popolazione residente) per Covid-19 è di 26,2 ogni 100.000 residenti. La media nazionale è di 52 e la Toscana è la 12° regione più colpita dalla pandemia. Il tasso di mortalità più alto si riscontra in provincia di Massa-Carrara (71,3 ogni 100.000 abitanti). Seguono Firenze (34,7) e Lucca (33,8). Il più basso a Grosseto (8,6).

Ci sono poi 2.863 persone in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o asintomatiche. Altre 8.997 persone (356 in meno rispetto a ieri) sono isolate in sorveglianza attiva dopo aver avuto contatti con pazienti risultati positivi.

Gli attualmente positivi al coronavirus in Toscana sono oggi, venerdì 15 maggio, 3.168, il valore più basso dal 27 marzo scorso.

Sono i dati contenuti nel bollettino della Regione Toscana di oggi, venerdì 15 maggio, elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.

La Città dei lettori 2020, festival rimandato ad agosto: le nuove date

Niente vacanze, ma un festival letterario nel cuore dell’estate. La terza edizione de La Città dei lettori, kermesse che anche nel 2020 porterà scrittori e appassionati di libri a Villa Bardini, è stata rimandata ufficialmente a fine agosto, per 3 date sempre sulla terrazza scenografica più bella di Firenze.

Le nuove date ad agosto

L’appuntamento, ideato e curato dall’Associazione Culturale Wimbledon con la direzione di Gabriele Ametrano, doveva svolgersi dal 5 al 7 giugno e, nel rispetto delle norme per il contenimento dell’emergenza coronavirus, è stato riprogrammato dal 27 al 30 agosto 2020.

“La Città dei lettori non si ferma – dice il direttore del festival, Gabriele Ametrano – non uno stop, ma un atto di responsabilità con un messaggio positivo. Andiamo avanti, infatti, nonostante i tagli e una delle crisi peggiori di sempre per il comparto culturale ed editoriale. Con grandissimi sforzi e con coraggio abbiamo deciso di mantenere la nostra presenza in città, anche per tutti coloro che nel periodo estivo vi rimarranno. Crediamo infatti che la lettura e la sua promozione siano servizi essenziali alla comunità”.

L’evento è promosso con il contributo della Fondazione CR Firenze e la collaborazione del Comune di Firenze. ”Sosteniamo con convinzione questa giovane manifestazione – dichiarano i presidenti di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e di Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – perché tutti abbiamo potuto sperimentale quanto i libri e la lettura siano stati un prezioso rifugio in queste settimane di paura. Ma le nuove date della rassegna vogliono essere anche un segnale di speranza e di fiducia per tutto il mondo dell’editoria che è stato tra quelli fortemente penalizzati dalla pandemia”.

La Città dei lettori 2020, non solo a Villa Bardini

Proseguono intanto le pubblicazioni online della rivista La Città dei lettori, che anche durante i mesi di lockdown ha avvicinato lettori e autori, proponendo gli inediti di numerosi scrittori italiani e invitando alla lettura in casa. In occasione del festival uscirà il numero cartaceo annuale, gratuito e senza pubblicità, ma è già possibile leggere online i brani di Valerio Aiolli, Ilaria Gaspari, Francesco Musolino, Silvia Bottani, Aisha Cerami, Cristina Marconi, Alberto Schiavone, Susanna Tartaro, Simone Innocenti, Cristiano Governa e molti altri.

Ecobonus al 110 per cento: i nuovi incentivi per le ristrutturazioni 2020

Un ecobonus al 110 per cento per lavori di risparmio energetico in casa che, di fatto, permetterà alle famiglie di far eseguire una ristrutturazione gratis tra il 2020 e il 2021: questa la misura che il governo ha inserito nel decreto rilancio, a breve in gazzetta ufficiale, una misura pensata come sostegno all’edilizia. E il credito d’imposta sarà cedibile a banche, assicurazioni e alle ditte stesse che realizzano i lavori: ecco quelli ammessi, come funziona e cosa rientra nel nuovo ecobonus, dalla caldaia al cappotto termico.

A chi spetta

Il nuovo ecobonus è destinato solo alle spese per l’abitazione principale, non riguarda le seconde case, eccetto che quest’ultime non facciano parte di un condominio. Gli incentivi riguardano condomini o unità abitative indipendenti, non in costruzione, e potranno essere richiesti solo da persone fisiche e non dalle aziende.

Cosa rientra nell’ecobonus 2020: i lavori ammessi, dalla caldaia al cappotto termico

La detrazione al 110 per cento comprende lavori per il risparmio energetico, l’installazione di pannelli fotovoltaici e interventi di adeguamento antisismico. Il governo, con il decreto rilancio, ha fatto rientrare nel super ecobonus al 110% soltanto gli interventi di grande entità e non i piccoli interventi di ristrutturazione. Tra i lavori ammessi per l’ecobonus 2020, ci sono:

  • caldaia centralizzata a condensazione, impianti ibridi e geotermici purché di classe energetica, per un tetto massimo di 30 mila euro a unità abitativa (quindi in un condominio questa cifra va moltiplicata per il numero di appartamenti);
  • Impianti termici con pompa di calore per gli edifici unifamiliari;
  • isolamento termico (il cosiddetto “capotto termico”) per superfici esterne dell’edificio superiori al 25%, per un massimo di 60 mila euro a unità abitativa;
  • pannelli solari (impianti fotovoltaici e accumulatori), per un massimo di 48 mila euro;
  • interventi antisismici sugli edifici (quelli previsti nel decreto legge 63/2013);
  • installazione di colonnine elettriche per la ricarica di auto e veicoli elettrici.

Il superbonus al 110 per cento invece non vale per alcuni degli interventi previsti nel “vecchio” ecobonus 2020 per i quali restano le precedenti agevolazioni (credito d’imposta tra il 50 e il 65%), ad esempio per la sostituzione di finestre comprensive di infissi o per l’acquisto di nuovi condizionatori d’aria.

Quando parte l’ecobonus al 110 per cento

L’incentivo scatterà dal 1 luglio 2020 e il nuovo ecobonus coprirà le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021.

Ecobonus al 110: come funziona l’incentivo del decreto rilancio

È un credito d’imposta pari al 110% della spesa sostenuta per uno degli interventi ammessi: con l’ecobonus si ha diritto quindi a una riduzione delle imposte dovute allo Stato pari al valore percentuale dell’incentivo. La nuova versione dell’incentivo ha una grande novità rispetto ai vari ecobonus che si sono succeduti dal 1998: un bonus al 110 per cento non si era mai visto. Significa che il credito d’imposta, e dunque la cifra che verrà restituita al cittadino, sarà superiore a quella spesa.

L’ecobonus 2020 – 2021 funziona in due modi, secondo quanto previsto dal decreto rilancio:

  • con la detrazione che permette di recuperare le spese fatte tra il 2020 e il 2021 nella dichiarazione dei redditi, spalmate su 5 rate, una ogni anno, dello stesso importo;
  • con uno sconto immediato in fattura, da parte di chi fa i lavori. Di fatto si pagherà zero. Il fornitore potrà poi recuperare la somma sotto forma di credito di imposta o cedere il tax credit ad altri, anche alle banche.

Qui gli altri bonus previsti dal decreto rilancio.

Autocertificazione addio, dal 18 maggio solo per andare fuori regione

Dopo più di due mesi e cinque diverse versioni, è vicino il momento dell’addio. Da lunedì 18 maggio l’autocertificazione servirà solo per andare fuori regione e non per gli spostamenti interni. Con la riapertura della maggior parte dei negozi e delle attività, le ragioni per uscire di casa saranno infatti sufficienti per consentire una maggiore circolazione, pur con tutte le misure di sicurezza necessarie.

Niente più autocertificazione

La riapertura di centri commerciali, bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri – anche se in modo diverso da regione a regione – segna infatti il pieno ingresso nella fase 2. Così si potrà uscire senza preoccuparsi di compilare il modulo. L’autocertificazione resterà necessaria solo per gli spostamenti al di fuori della propria regione di residenza. Anche questi dovranno sottostare a una delle ormai ben note quattro ragioni che li giustificano:

  • comprovate esigenze lavorative, e le forze dell’ordine possono anche contattare il datore di lavoro per averne conferma
  • assoluta urgenza
  • situazioni di necessità
  • motivi di salute

Decreto rilancio, verso la pubblicazione in Gazzetta ufficiale

Autocertificazione, dal 18 maggio solo per andare fuori regione

Solo per gli spostamenti fuori regione, dal 18 maggio si continuerà a usare l’autocertificazione nella sua ultima versione, quella diffusa il 4 maggio all’inizio della fase 2.

  • Il modello di autocertificazione in formato pdf editabile: scarica qui.
  • Il nuovo modello di autocertificazione in formato docx di Word: scarica qui.

La conferma è arrivata oggi dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto alla trasmissione televisiva Mattino Cinque. “Aspettiamo i dati di oggi che saranno resi noti del primo monitoraggio”, ha detto Sileri. “Se saranno buoni, da lunedì ci potranno essere più movimenti all’interno della stessa regione e poi fra regioni. Credo che l’autocertificazione non debba essere necessaria“.

Non solo. Il viceministro ha ipotizzato che dal 1 giugno, giorno in cui si potrebbe tornare a spostarsi liberamente anche fuori regione, l’autocertificazione non serva più, in nessun caso. “L’Italia deve ricominciare a vivere in maniere completa – ha detto – ma non dimentichiamo che il virus c’è”.

Le linee guida Inail per la riapertura dei parrucchieri

Taglio di capelli , ma a macchia di leopardo. Mentre si attende il nuovo decreto del premier Conte sul 18 maggio, anche la riapertura dei parrucchieri è appesa a un filo e sarà con tutta probabilità decisa autonomamente dalle singole Regioni, intanto però arrivano le linee guida dell’Inail per i saloni di acconciatura, per i barbieri e per i centri estetici, un documento in base al quale sarà stilato un protocollo di sicurezza. Gli esperti dell’Inail, insieme a quelli dell’Istituto Superiore di Sanità, hanno definito delle regole generali per la prevenzione del coronavirus in questi luoghi di lavoro, indicazioni di massima che ora dovranno essere tradotte in norme specifiche dagli enti competenti.

Non si tratta quindi di disposizioni vincolanti, ma soltanto di un punto di partenza su cui lavoreranno adesso i politici, insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria, per definire un quadro preciso di regole, come sta succedendo per gli stabilimenti balneari e per i bar e i ristoranti. La strada per la riapertura dei parrucchieri sembra però tracciata, ecco le prime proposte dell’Inail, approvate dal Comitato tecnico scientifico sul coronavirus.

Fase 2: il taglio di capelli ai tempi del coronavirus

Aperti per più tempo, sale di attesa all’esterno, prenotazione obbligatoria, distanza di sicurezza tra le postazioni di almeno due metri: sono questi alcuni dei suggerimenti avanzati dall’Inail per il mondo dei parrucchieri e dei centri estetici. Per evitare affollamenti e diluire la clientela su più tempo, l’Inail propone deroghe ai giorni di chiusura e l’estensione degli orari di apertura, oltre alla possibilità di creare sale d’attesa open air con l’occupazione gratuita del suolo pubblico.

Dal coiffeur si andrà da soli e si resterà nel negozio solo il tempo necessario per la tinta, il taglio dei capelli o il trattamento. Essenziale poi, secondo gli esperti, la prenotazione dei vari servizi per ottimizzare i tempi ed evitare attese dei clienti. L’abitudine di fare due chiacchiere mentre si aspetta il proprio turno dal parrucchiere è destinata a tramontare, come anche quella di leggere riviste o consultare cataloghi per scegliere il taglio preferito: l’Inail suggerisce infatti di togliere questi supporti cartacei dai negozi, perché possibile veicolo di germi e quindi anche del coronavirus .

Le indicazioni dell’Inal per la riapertura dei parrucchieri: mascherina, asciugamani e sanificazione

All’interno dei saloni estetici e in quelli dei parrucchieri sarà obbligatoria la mascherina, come succede già negli altri negozi, ad eccezione – ovviamente  – dei trattamenti per cui è impossibile, come il taglio della barba o la pulizia del viso. In questi casi si potranno togliere i dispositivi di sicurezza, ma solo per il tempo strettamente necessario.

L’Inail consiglia ai parrucchieri di lavorare preferibilmente con le porte aperte per garantire il ricambio dell’aria, di stare per quanto possibile alle spalle dei clienti e di usare grembiuli e asciugamani monouso. Se invece si impiega biancheria riutilizzabile, questa va lavata almeno a 60 gradi per 30 minuti. E poi sanificazione della postazione e degli strumenti di lavoro come pettini e forbici dopo ogni trattamento, pulizia giornaliera degli spogliatoi, uso di prodotti disinfettanti sulle superfici più toccate come maniglie, banconi, porte e tastiera del bancomat.

Parrucchieri: linee guida dell’Inail (pdf)

Dal sito dell’Inail è possibile scaricare il pdf del “Documento tecnico su ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2 nel settore della cura della persona: servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici”. Come detto si tratta di indicazioni di massima e non di disposizioni vincolanti.

“Spetterà alle autorità politiche e alle parti sociali trovare il giusto contemperamento tra gli interessi in gioco, con la flessibilità che le situazioni territoriali possono richiedere – ha spiegato il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – se, sulla base del trend epidemiologico e dell’analisi dei dati di monitoraggio regionale, si dovesse verificare un miglioramento degli indici di contagio, il Comitato tecnico scientifico potrà richiedere la  revisione del quadro delle raccomandazioni”.

Il sierologico trova altri 7 positivi, 30 nuovi casi in Toscana

Si torna a quota 30 dopo cinque giorni durante i quali i nuovi casi di coronavirus in Toscana si erano mantenuti al di sotto. Un lieve aumento determinato anche dai 7 casi emersi grazie ai test sierologici. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo il bollettino della Regione di oggi, giovedì 14 maggio.

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie

Il totale dei casi rilevati in Toscana dall’inizio dell’epidemia tocca i 9.859. Nella mappa del contagio, Firenze è la provincia più colpita con 3.353 casi (13 in più rispetto a ieri). Nelle altre province toscane si contano 546 casi a Prato (3 in più), 655 a Pistoia (1 in più), 1.037 a Massa Carrara (4 in più), 1.335 a Lucca (4 in più), 876 a Pisa (1 in più), 539 a Livorno (1 in più), 668 ad Arezzo (1 in più), 429 a Siena (2 in più), 421 a Grosseto.

Dati che confermano la Toscana al 10° posto in Italia per numerosità di casi, con circa 264 casi ogni 100.000 abitanti. La media italiana, aggiornata a ieri, è di circa 368 ogni 100.000 abitanti. Resta Massa Carrara la provincia con il tasso più alto con 532 casi per 100.000 abitanti. Seguono Lucca con 344 e Firenze con 332. Le più basse Siena e Livorno con 161.

I nuovi decessi riportati da ieri sono 9, 4 uomini e 5 donne con un’età media di 73,7 anni. Tre le persone decedute nella provincia di Firenze, 1 a Pistoia, 1 a Massa Carrara,1 a Lucca, 3 a Pisa. Il totale dei morti per le conseguenze del coronavirus in Toscana dal 1° febbraio scorso è 973. Decessi che sono così ripartiti: 350 a Firenze 44 a Prato, 77 a Pistoia, 139 a Massa Carrara, 130 a Lucca, 81 a Pisa, 53 a Livorno, 44 ad Arezzo, 28 a Siena, 19 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Ultime notizie sul coronavirus in Toscana: i dati del 14 maggio

Quanto al tasso grezzo di mortalità – il numero di deceduti sulla popolazione residente – la Toscana si attesta al 12° posto in Italia con 26,1 morti ogni 100.000 residenti. La media italiana è di 51,5. Massa Carrara è anche in questo caso la provincia più colpita, con un tasso di mortalità di 71,3 ogni 100.000 abitanti. Seguono Firenze (34,6) e Lucca (33,5). Il più basso a Grosseto, 8,6.

Complessivamente, 3.051 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (meno 156 rispetto a ieri, meno 4,9%). Sono 9.353 (meno 236 rispetto a ieri, meno 2,5%) le persone, anch’esse isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl centro 4.317, Nord Ovest 4.486, Sud Est 550).

Ricoveri e guariti: i dati migliori da due mesi

Si riducono ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid, che oggi sono complessivamente 337; 19 in meno di ieri (meno 5,3%) di cui 68 in terapia intensiva (meno 4 rispetto a ieri). È il punto più basso raggiunto dal 16 di marzo 2020 per i ricoveri totali, dal 12 marzo 2020 per le terapie intensive.

Le persone complessivamente guarite salgono a 5.498 (più 196 rispetto a ieri, il 3,7% in più): 1.433 persone “clinicamente guarite” (88 persone in più rispetto a ieri, più 6,5%), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 4.065 (+108 persone, più 2,7%) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 193.182, 4.156 effettuati in più rispetto a ieri. Quelli analizzati oggi sono 4.186. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi – trasmessi nel bollettino della Regione Toscana.