sabato, 7 Giugno 2025
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Linee guida per l’apertura di bar e ristoranti dal 18 maggio (pdf)

Il ritorno della tazzina fumante al bancone, della cena fuori e dalla pizza al tavolo. Il 18 maggio ha sancito l’apertura di bar e ristoranti dopo 70 giorni di lockdown, ma in tanti non hanno ancora tirato su il bandone, perché le regole previste dalle linee guida e dal protocollo per la riapertura in tempo di Covid sono tante, dalla distanza tra tavoli ai cartelli per i clienti.

Rispetto alle prime indicazioni contenute nel documento redatto dall’Inail e dall’Istituto superiore di Sanità, l’esecutivo, nel decreto sulla “fase 2 bis”, ha rivisto le disposizioni che riguardano tutto il mondo della ristorazione che conta 1,2 milioni di lavoratori in Italia: trattorie, pizzerie, ristoranti, self-service, bar, caffetterie, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e attività di catering. Le Regioni possono poi decidere disposizioni più restrittive rispetto a quelle nazionali.

Linee guida Covid: la distanza tra i tavoli per bar e ristoranti

Non più due metri, ma un solo metro: è questa la distanza minima di sicurezza da rispettare nei bar e nei ristoranti (tra i tavoli e tra le sedute, come tra i vari clienti) secondo le linee guida del governo. Questo distanziamento può essere ridotto solo se vengono installate delle barriere fisiche, come ad esempio dei divisori in plexiglass che impediscono la diffusione delle goccioline di saliva, potenziali veicolo del coronavirus. Dove possibile, va privilegiato l’uso di tavoli all’aperto.

Nei locali che hanno posti a sedere, come i ristoranti o le trattorie, non possono essere presenti più persone delle sedute disponibili ed è consigliato l’accesso su prenotazione, mantenendo l’elenco dei clienti per 14 giorni in modo da favorire un’eventuale tracciamento nel caso di contagi da coronavirus.

E il caffè al bancone si può prendere? Sì, è possibile consumare al bancone di un bar o di un’attività di ristorazione, dicono le linee guida anti-Covid, ma deve essere assicurata la distanza tra le persone di almeno un metro. In caso contrario non è possibile farlo.

Linee guida per l’apertura di bar e ristoranti: mascherina anche al bar o al ristorante

In più punti della sala vanno messi a disposizione prodotti igienizzanti, come gel disinfettanti per le mani, soprattutto all’entrata e vicino ai bagni, da pulire di frequente. In più cartelli in bar e ristoranti per informare i frequentatori dei locali, anche in altre lingue, sulle misure anti-coronavirus. Potrà inoltre essere rilevata la temperatura corporea all’ingresso con termoscanner, per impedire l’accesso alle persone con più di 37,5 gradi.

I clienti potranno non indossare la mascherina solo quando consumeranno il pasto o le bevande, negli altri momenti resta l’obbligo di mettere questo dispositivo di sicurezza, ad esempio per andare a pagare alla cassa (dove possono essere previste delle barriere separatorie), per raggiungere il proprio tavolo o fare la fila per il bagno. Si raccomanda poi di favorire il pagamento del conto con carta e bancomat, meglio se direttamente al tavolo.

Mascherina obbligatoria inoltre per i cuochi, per chi lavora in cucina, dietro il bancone, per i camerieri (che devono igienizzare le mani prima di ogni servizio) e per chi sta alla cassa. Quando i clienti lasciano i tavoli, le superfici devono essere igienizzate.

Cornavirus: addio all’apericena a buffet

Visto l’alto rischio di diffusione del coronavirus, viene bocciata ogni possibilità di fare buffet: no quindi ai rinfreschi, alle cene e agli aperitivi con tavole imbandite pieni di cibi a disposizione di tutti.

Le linee guida invitano poi a mettere a disposizione il menu su lavagne, oppure online grazie a siti e app o ancora su fogli monouso, da buttare via una volta consultati dai clienti. No anche alla consultazione dei giornali al bar.

Gli allegati del decreto, con le linee guida per bar e ristoranti (pdf)

Sul sito del governo è possibile scaricare gli allegati (in pdf) del decreto del 17 maggio sulla fase 2, con tutti i protocolli di sicurezza per i vari settori interessati dalla riapertura.

Coronavirus in Toscana, cosa dicono i dati e le notizie di oggi (18 maggio)

Balzo in avanti dei guariti, 237 in una giornata, i nuovi casi positivi sono in diminuzione (13 contro i 30 del giorno precedente), ma calano anche i test analizzati: sono queste le notizie sull’andamento del coronavirus in Toscana, secondo i dati del bollettino della Regione, diffuso oggi lunedì 18 maggio.

I numeri del bollettino sul coronavirus in Toscana

In totale sono 9.961 le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia dal virus Covid-19 in Toscana : 989 i decessi (5 nell’ultima giornata, 3 uomini e 2 donne con un’età media di 84 anni), mentre i guariti crescono del 3,8% e raggiungono quota 6.399, ossia il 64,2% dei casi totali. Qui la mappa del contagio in Toscana.

Dall’inizio dell’emergenza a oggi, 18 maggio, i tamponi effettuati per il coronavirus in Toscana hanno raggiunto quota 205.201, 1.179 in più rispetto a ieri, mentre quelli analizzati sono 2.075. Al netto di decessi e guarigioni sono 2.573 le persone attualmente positive (-8,2% rispetto alla giornata precedente), la maggior parte delle quali in isolamento a casa (2.310 persone), perché asintomatiche o con sintomi lievi che non necessitano di cure ospedaliere.

L’andamento del coronavirus in Toscana: le notizie di oggi (18 maggio)

Si riducono ancora le persone ricoverate nei posti letto Covid, che oggi sono complessivamente 263, 18 in meno di ieri, di cui 66 in terapia intensiva (meno 1 rispetto a ieri). La Toscana si conferma al decimo posto in Italia per numerosità di contagi da coronavirus, con circa 267 casi per 100.000 abitanti (la media italiana di ieri è di circa 373,5). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara, Lucca, Firenze e Siena.

Il tasso grezzo di mortalità per Covid-19 in Toscana (ossia il rapporto tra numero di deceduti e popolazione residente) è di 26,5 per 100.000 residenti contro il 52,9 della media italiana (12esima regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (72,4 x 100.000), Firenze (35,1x 100.000) e Lucca (34,3 x 100.000), il più basso a Grosseto (8,6 x 100.000). Approfondimenti anche sul sito dell’Ars – l’Agenzia regionale di sanità toscana.

Musart Firenze, festival 2020 annullato. Slitta al 2021

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Continua ad allungarsi la lista degli eventi dell’estate spostati per effetto dell’emergenza coronavirus. Mentre si attende di conoscere il destino (quasi scontato) di Firenze Rocks, un altro importante festival fiorentino, Musart, ha annunciato di aver annullato la sua edizione 2020 e di averla quasi totalmente riprogrammata 12 mesi dopo, fissando già alcune date dei concerti.

Appuntamento quindi dal 15 al 25 luglio 2021, quando in piazza Santissima arriveranno Roberto Bolle, Fiorella Mannoia, Lp, Goran Bregovic e Orchestra Galilei, Stefano Bollani, Edoardo Bennato e Rock The Opera vol. II. Per il 2020 Musart conferma soltanto un evento simbolico, mentre l’esibizione di Paul Weller sarà recuperata nei prossimi mesi in altro spazio in una data ancora da decidere.

Cosa resta di Musart Festival 2020

L’unico evento di Musart ad essere stato confermato per il 2020 è il concerto all’alba della pianista Rita Marcotulli che si svolgerà sabato 25 luglio alle ore 4.45 nel Cortile degli Uomini dell’Istituto degli Innocenti di Firenze.

Musart festival 2021, le nuove date

Il calendario della nuova edizione è stato in larga parte già definito e i biglietti acquistati per il Musart Festival 2020 resteranno validi per gli appuntamenti del 2021, ecco le date:

  • Roberto Bolle and Friends (previsto il 18/7/2020)
    nuova data sabato 17 luglio 2021
  • Edoardo Bennato + ORT (previsto il 16/7/2020)
    nuova data lunedì 19 luglio 2021
  • LP (previsto il 15/7/2020)
    nuova data da definire, nel periodo 15/25 luglio 2021
  • Goran Bregovic (previsto il 20/7/2020)
    nuova data da definire
  • Stefano Bollani (previsto il 21/7/2020)
    nuova data da definire, nel periodo 15/25 luglio 2021
  • Rock the opera II (previsto il 23/7/2020)
    nuova data giovedì 22 luglio 2021
  • Fiorella Mannoia (previsto il 24/7/2020)
    nuova data venerdì 23 luglio 2021

Musart festival era uno degli eventi di punta della prossima Estate Fiorentina, con esibizioni incontri, visite a luoghi d’arte, mostre, docu-film. Informazioni e aggiornamenti sul sito ufficiale www.musartfestival.it e sui canali social del festival.

Seconde case: dal 18 maggio si può andare anche fuori regione?

Un via libera per metà. È arrivato il nuovo decreto sulla “fase 2 bis” e dal 18 maggio si può andare verso le seconde case, dopo mesi di blocco per l’emergenza coronavirus. Il dpcm consente infatti gli spostamenti all’interno della regione in cui ci si trova, compresi quelli verso le abitazioni per la villeggiatura (di proprietà al mare), in montagna e in campagna. Restano però alcune limitazioni.

Vediamo nel dettaglio le regole, tenendo però presente che ogni regione può stabilire norme più restrittive.

18 maggio: si può andare nelle seconde case, ma non fuori regione

Non più solo per manutenzione o lavori. Da lunedì 18 maggio, secondo l’ultimo decreto del governo Conte, è possibile raggiungere le seconde case anche per soggiornarvi insieme alla famiglia: non sono però consentiti gli spostamenti tra regioni e quindi in questa fase 2 bis non si può andare in una seconda casa fuori dalla regione in cui ci si trova.

La mobilità interregionale resterà bloccata almeno fino al prossimo 3 giugno, quando sarà possibile muoversi in tutta Italia, sempre che i contagi da coronavirus restino sotto controllo.

Seconde case in Toscana: no agli spostamenti da fuori regione, anche per rientro al proprio domicilio

Ci sono regioni che hanno emanato ordinanze con regole precise per le seconde case: in Toscana ok agli spostamenti interni verso queste abitazioni, mentre viene ribadito che il rientro al proprio domicilio, garantito dal decreto nazionale, non vale per le seconde case per le vacanze se si proviene da fuori regione.

Per varcare i confini regionali, bisogna infatti essere diretti alla propria abitazione principale e quindi, dice l’ordinanza, avere “sul territorio regionale il proprio medico di medicina generale o il pediatra di famiglia”.

Il caso limite del Piemonte

A differenza di quanto stabilito dal decreto del 17 maggio, in Piemonte invece non è ancora possibile andare nelle seconde case, eccetto che per svolgere attività di manutenzione e riparazione o per motivi indifferibili, con rientro nell’abitazione abituale entro fine giornata. Lo ha stabilito un’ordinanza regionale.

Cosa si può fare (e cosa no) dal 18 maggio: mare, amici, macchina

Molti divieti cadono, ma la parola d’ordine resta sempre una: distanza. Dal 18 maggio negozi, bar e ristoranti riaprono, si può uscire liberamente da casa (ma non lasciare la regione), vedere gli amici, andare al mare ma sempre rispettando le regole anti-cornavirus. E quindi distanza dalla altre persone di almeno un metro, il minimo essenziale contro il contagio dicono gli esperti.

Rimane il divieto di lasciare la propria abitazione se si ha la febbre (37,5 gradi o più). È consigliato non uscire anche in presenza di sintomi dubbi, riconducibili al Covid-19, come tosse raffreddore. Ma vediamo i dubbi più comuni sul nuovo decreto dedicato alla fase 2.

Dal 18 maggio posso fare un viaggio in un’altra regione? E andare nelle seconde case?

No, restano bloccati gli spostamenti interregionali (come spieghiamo qui) per cui bisognerà aspettare il 3 giugno. Dal 18 maggio si può invece spostarsi liberamente nella propria regione senza più compilare l’autocertificazione, ma rispettando sempre la distanza di sicurezza dalle altre persone e mettendo la mascherina quando è obbligatorio, per esempio nei luoghi chiusi o su autobus e tram. Via libera anche agli spostamenti verso le seconde case, se all’interno della regione dove ci si trova.

Si può andare al mare e prendere il sole in spiaggia?

Dipende. Per quanto riguarda gli spostamenti all’interno della propria regione non ci sono più limitazioni, quindi è possibile prendere la macchina per una passeggiata sul litorale, in montagna o in campagna. Su cosa si può fare e cosa no in spiaggia o quando si va al mare ci sono però anche le ordinanze locali dei sindaci e quelle delle regioni: in Toscana ad esempio dal 18 maggio via libera all’apertura degli stabilimenti balneari, sulle spiagge libere di Roma invece sì a nuoto e sport acquatici, mentre non si può prendere il sole. Decisione analoga in Liguria.

Si può uscire con gli amici e andare a cena?

Sì, dal 18 maggio con il nuovo decreto per la fase 2 è possibile vedere gli amici, uscirci insieme e anche fare cene, a patto però che sia sempre mantenuto il distanziamento sociale di almeno un metro per prevenire la diffusione del coronavirus. No quindi a feste private, party o grandi riunioni tra conoscenti intorno a un tavolo: non è stato stabilito un numero massimo di persone, ma non sono consentiti gli assembramenti. Si può invece organizzare una piccola cena con gli amici, rispettando sempre la distanza di almeno un metro. Niente baci e abbracci, quindi.

Ci sono poi i suggerimenti per evitare i contagi da coronavirus anche in queste situazioni, visto che proprio con gli amici ci si sente più al sicuro (cosa che non è detta, purtroppo): scegliere un ambiente più ampio possibile, arieggiare i locali di frequente, lavarsi spesso le mani e curare l’igiene degli spazi, scegliere un numero molto limitato di amici da vedere in uno stesso momento e, se possibile, stare più distanti di un metro, che secondo gli esperti è il “minimo sindacale” soprattutto negli ambienti chiusi.

E con gli amici in macchina o in moto: quante persone, in due?

In quanti si può andare in auto per essere ligi alle regole anti-coronavirus? Su questo punto le regole non cambiano. Anche dopo il 18 maggio è necessario mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro pure in macchina: quindi nel caso di una normale utilitaria o di un’auto omologata per 4-5 persone si potrà viaggiare solo in due (e non in 3, anche in caso di amici), il conducente al posto di giuda e il passeggero nel sedile dietro dalla parte opposta.

L’unica eccezione riguarda i conviventi, come moglie, marito, figli, fidanzata (sempre che abitino nella stessa abitazione): chi vive sotto uno stesso tetto può sedersi vicino in auto e quindi si può viaggiare in più di due, ma solo in questo caso. Stesso discorso per la moto: si può andare in due solo se conviventi.

Riapertura di bar e ristoranti: dal 18 maggio posso fare l’aperitivo? E in quanti si può andare a cena?

Sì al drink per l’aperitivo, no al buffet: i patiti dell’apericena dovranno farsene una ragione. Dal 18 maggio è stata decisa la riapertura di bar e ristoranti, ma ci sono delle regole da seguire, come la distanza tra i tavoli, la mascherina obbligatoria quando non si mangia o si consuma una bevanda e anche il divieto di cibi condivisi come nel caso dei buffet.

Non c’è un limite massimo di persone con cui si può andare a cena fuori, però resta la distanza di sicurezza di almeno un metro con gli altri tavoli e altri commensali, quindi in pratica i ristoratori non potranno allestire grandi tavolate anche per motivi di spazio. Non è necessario mantenere la distanza di sicurezza se si vive nella stessa abitazione: una famiglia può sedersi in un tavolo più piccolo e mangiare vicino.

Aggiornamenti e chiarimenti sul sito del governo.

Decreto rilancio, cosa prevede: tutti i bonus e il testo pdf

Aiuti alle famiglie, ammortizzatori sociali per i lavoratori, sostegno alle imprese. È il giorno della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Decreto rilancio, salvo altre sorprese. Dopo un lungo travaglio, numerose tensioni interne alla maggioranza e qualche ritardo di troppo, il testo definitivo del Decreto rilancio è stato approvato dal Consiglio dei ministri di mercoledì 13 maggio 2020. Ecco cosa prevede, tutti i bonus e il testo completo in pdf e docx per Word dell’ultima bozza.

Nato come Decreto aprile, poi ribattezzato Decreto maggio per forza di calendario, il Decreto rilancio – questo il nome scelto dal governo – è un maxi pacchetto di misure straordinarie per un valore di 55 miliardi di euro. Interventi a sostegno dell’economia italiana gravemente danneggiata dall’emergenza coronavirus. Secondo le stime dell’Unione Europea, l’Italia nel 2020 registrerà un calo del 9,5% del Pil, il peggior dato della zona euro dopo quello della Grecia.

Quando esce il Decreto rilancio

Sembrava che martedì fosse il termine ultimo per l’approvazione definitiva. Ma dopo una riunione fiume durata più di 7 ore – il cosiddetto “preconsiglio” – il Cdm (il Consiglio dei ministri) è slittato a oggi. E dunque, per quando è attesa la pubblicazione del Decreto rilancio? Il dl è stato approvato mercoledì 13 maggio. Poi è passato ai tecnici della Ragioneria di Stato per la “bollinatura”, dopo aver verificato le coperture finanziarie. Oggi sembra il giorno buono per la pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta Ufficiale.

L’accordo sul testo definitivo del Decreto rilancio è arrivato in piena notte, durante il Consiglio dei ministri che ha concluso le lunghe trattative delle ultime settimane.

Il testo del nuovo decreto. Spostamenti e riaperture, cosa cambia dal 18 maggio

Gli ultimi nodi da sciogliere sui quali le forze della maggioranza hanno trovato un punto d’incontro sono stati la regolarizzazione dei lavoratori migranti e i problemi di copertura rimasti. I principali capitoli di spesa saranno così ripartiti:

  • 10 miliardi di euro per la proroga della Cassa integrazione
  • 4,5 miliardi per il bonus autonomi e partite Iva.
  • 4 miliardi per il taglio dell’Irap
  • 6 miliardi di contributi a fondo perduto delle Pmi
  • 1,5 miliardi per il sostegno agli affitti commerciali
  • 12 miliardi per la liquidità degli enti locali
  • 2 miliardi per le misure fiscali
  • 5 miliardi per la sanità,
  • 2 miliardi di contributo per l’adeguamento alle norme anti-Covid
  • 600 milioni per lo sconto sulle bollette delle imprese

Decreto rilancio, tutte le misure contro l’emergenza coronavirus

I bonus:

Le misure per i lavoratori:

Gli aiuti alle imprese:

Il testo completo del Decreto rilancio (pdf e Word)

Reddito di emergenza

Si chiama reddito di emergenza (abbreviato in Rem) il contributo tra i 400 e gli 800 euro destinato alle famiglie più bisognose, con bonus a salire per quelle numerose.

Quattro le condizioni: residenza in Italia, reddito familiare (ad aprile 2020) inferiore al totale del reddito di emergenza che spetterebbe, Isee sotto ai 15 mila euro, patrimonio mobiliare familiare inferiore ai 10.000 euro. Un tetto, quest’ultimo, aumentato di 5 mila euro per ogni componente del nucleo familiare oltre al primo, fino a un massimo di 20 mila euro. Il Reddito di emergenza sarà cumulabile anche al reddito di cittadinanza, fino a un massimo di 600 euro di valore. Tutti i dettagli.

Bonus badanti e lavoratori domestici

Un nuovo bonus da 500 euro per i lavoratori domestici, colf e badanti. Ne hanno diritto tutti i lavoratori che al 23 febbraio 2020 avevano in essere uno o più contratti di lavoro per un totale di almeno 10 ore settimanali. Il bonus verrà erogato per due mesi, aprile e maggio 2020.

Bonus vacanze, il tax credit che funziona come uno sconto per l’estate 2020

Un tax credit dal valore massimo di 500 euro per le famiglie che decideranno di trascorrere le proprie vacanze estive in Italia. Il bonus vacanze sarà cedibile anche direttamente alle strutture ricettive in forma di credito d’imposta per l’80% del suo valore. Funzionerà in pratica come uno sconto sul prezzo del pernottamento. Il 20% restante del valore potrà essere presentato come detrazione nella dichiarazione dei redditi 2020.

Il bonus vacanze avrà un valore di 500 euro per le famiglie con figli, di 300 per le coppie senza figli e di 150 euro per i single. Lo potranno ottenere soltanto i nuclei familiari con reddito Isee non superiore ai 35 mila euro e sarà utilizzabile tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020. Tutti i dettagli.

Bonus baby sitter: come funziona

Funzionerà come il precedente bonus istituito dal Cura Italia, ma con due importanti novità: avrà il doppio del valore (1200 euro invece di 600) e potrà essere utilizzato anche per l’iscrizione ai centri estivi. Il bonus baby sitter previsto dal Decreto rilancio è rivolto ai genitori con bambini fino a 12 anni che potranno richiedere 1200 euro per pagare una “tata” che si occupi dei figli nell’orario di lavoro. Bonus raddoppiato anche per chi lavora nella sanità o nelle forze dell’ordine, che riceverà 2000 euro anziché 1000.

Il bonus baby sitter può essere erogato anche “per la comprovata iscrizione ai centri estivi” e a tutti i servizi educativi per l’infanzia e la prima infanzia. I genitori di figli di età non superiore ai 12 anni potranno anche usufruire di un congedo parentale pagato al 50% per un periodo pari fino a 30 giorni, consecutivi o frazionati.

Coronavirus, cosa prevede la bozza del Decreto rilancio

Spostamenti tra regioni dal 3 giugno: apertura senza passaporto sanitario?

Confermato il bonus bici

Annunciato da tempo, il cosiddetto il bonus bici ha rischiato di saltare. Ma nella serata di ieri è arrivata la conferma: nel testo definitivo del Decreto rilancio ci sarà. Si tratta di un buono dal valore massimo di 500 euro per l’acquisto di biciclette, monopattini elettrici e altri mezzi “verdi”. L’ipotesi era quella di un rimborso del 60 o 70% del valore speso per l’acquisto, limitando il buono ai residenti in città da oltre 50 mila abitanti.

La versione definitiva del bonus bici potrebbe però prevedere soglie diverse. Il decreto introdurrà anche alcune norme semplificate per la realizzazione delle piste ciclabili da parte degli enti locali.

Rimborso abbonamento di treno, bus, metropolitana

I pendolari che durante il periodo del lockdown non hanno potuto usufruire del loro abbonamento di treno, bus, metropolitana e ogni altro mezzo di trasporto pubblico, potranno chiederne il rimborso. Basterà inviare al gestore del servizio un’autocertificazione e una copia dell’abbonamento.

Non sarà però un rimborso in denaro. Ci sono due opzioni tra le quali scegliere: un voucher di pari importo, da utilizzare entro un anno dall’emissione. Oppure il prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo pari a quello non fruito.

Bonus 600 euro per partite Iva e autonomi

Confermato il bonus autonomi e partite Iva da 600 euro per il mese di aprile, la stessa cifra già versata a chi ne aveva diritto per il mese di marzo. A maggio il bonus salirà a 1000 euro. Ma solo per quei lavoratori “che abbiano subito una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019”.

Il bonus è rivolto agli iscritti all’Inps e ai professionisti delle casse private: Inarcassa, Cassa forense, Enpam e simili. Tutti i dettagli.

Aiuti ai lavoratori e alle imprese: quando esce il decreto rilancio

Spiagge libere 2020 e coronavirus: il “regolamento” per andare al mare

Riduzione dell’orario di lavoro

Si chiama Fondo nuove competenze, ed è un nuovo fondo costituito presso l’Agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) per coprire i costi di nuovi corsi di formazione per i lavoratori. In base all’articolo 94 del Decreto rilancio infatti, le aziende e i rappresentanti dei lavoratori potranno siglare accordi per promuovere corsi di formazione durante l’orario di lavoro. Turni rimodulati e riduzione dell’orario, ma con lo stesso stipendio. Ecco come funziona.

Divieto di licenziamento per cinque mesi

Confermato il divieto di licenziamento per cinque mesi. La misura introdotta dal precedente decreto Cura Italia viene prolungata dal Decreto rilancio: i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo sono sospesi fino al prossimo autunno, così come le procedure pendenti.

I datori di lavoro potranno anche revocare tutti i licenziamenti firmati tra il 23 febbraio e il 17 marzo scorso. A condizione però di presentare richiesta di cassa integrazione in deroga per il lavoratore licenziato.

Cassa integrazione

Il Decreto rilancio proroga la Cassa integrazione guadagni, la cosiddetta Cig, di 18 settimane. Di queste, si legge nel testo del decreto “quattordici settimane fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e quattro settimane fruibili per i periodi decorrenti dal 1 settembre 2020 al 31 ottobre 2020”.

In pratica, le 9 settimane di Cig disposte dal Cura Italia vengono raddoppiate. Previste anche procedure semplificate per il pagamento della Cassa, soprattutto quella in deroga, entro 30 giorni.

Ecobonus al 110 per cento: la ristrutturazione gratis

Il nuovo incentivo potenziato per i lavori di risparmio energetico è un ecobonus che dà diritto a un credito d’imposta del 110 per cento. In pratica, su certi interventi, si potrà avere una ristrutturazione gratis.

Il credito d’imposta potrà anche essere ceduto direttamente all’impresa che esegue i lavori, funzionando come sconto totale sul prezzo finale. Oppure lo si potrà usare come detrazione nella prossima dichiarazione dei redditi ottenendo in dieci anni una riduzione delle imposte superiore alla cifra spesa. Cosa rientra e come funziona l’ecobonus.

Decreto rilancio, gli aiuti alle imprese

Sconti su tasse, bollette e affitti: il Decreto rilancio contiene anche alcune misure di aiuti per le imprese. In particolare sono previsti:

Contributi a fondo perduto per le imprese

Il Decreto rilancio introduce poi dei contributi a fondo perduto per le imprese sotto ai 5 milioni di euro di fatturato. Saranno importi tra i 1000 e i 62 mila euro che potranno essere richiesti da chi ha subito danni per almeno il 33% nel mese di aprile 2020.

I contributi a fondo perduto saranno così versati alle imprese:

  • il 25% delle perdite registrate ad aprile 2020 per chi fattura fino a 100 mila euro
  • il 20% delle perdite per chi ha fatturati fra 100 e 400 mila euro
  • il 15% per imprese con volume d’affari fra 400 mila e 5 milioni di euro

i requisiti e tutti i dettagli sui contributi a fondo perduto introdotti dal Decreto rilancio, sono illustrati in questo articolo.

Decreto rilancio, il testo completo in formato pdf e docx per Word

In attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo definitivo e completo del Decreto rilancio, è stata diffusa l’ultima bozza del provvedimento, quella presa in esame dal Cdm del 13 maggio e in larghissima parte simile al testo definitivo. Un documento lungo ben 464 pagine.

Parcheggio gratis nel centro di Firenze: la mappa dei garage nella ztl

Parcheggio gratis, per due settimane, in 14 garage che si trovano nella ztl di Firenze o intorno al centro storico, in Oltrarno. È quanto previsto da un accordo tra il Comune e un gruppo di  autorimesse private, per facilitare gli spostamenti verso la zona centrale durante la fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Palazzo Vecchio, nel suo piano per la mobilità, ha confermato che la zona a traffico limitato non sarà aperta.  “La ztl diurna resta in vigore in particolare per tutelare i residenti a fronte della mancanza di parcheggi in strada – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti -.  Ma abbiamo lavorato per dare una opportunità di sosta per chi vuole recarsi in centro e sostenere le riaperture delle attività,  chiedendo ai gestori delle autorimesse private di mettere a disposizione i posti nelle strutture”.

Posteggio gratis in centro a Firenze, fino a quando è gratis

Da lunedì 18 fino a domenica 31 maggio 2020, la sosta in un migliaio di posti messi a disposizione dai parcheggi privati sarà gratuita: 11 di questi si trovano all’interno della ztl del centro di Firenze e le targhe delle auto che si recheranno nelle autorimesse saranno inserite dagli stessi gestori nel sistema del Comune per evitare l’arrivo a casa di una multa. È infatti consentito varcare le porte telematiche che sorvegliano la zona a traffico limitato per arrivare fino a un’autorimessa.

Per il periodo successivo il Comune di Firenze, con un tavolo tecnico insieme ai gestori dei garage, sta studiando sconti e tariffe agevolate per il parcheggio.

La lista e la mappa dei parcheggi gratis in centro

Ecco le 14 strutture coinvolte nell’accordo, dove dal 18 al 31 maggio non si paga la sosta (si consiglia di controllare giorni e orari di apertura):

Garage nel centro di Firenze

  • Garage Tiratoio
  • Garage Sant’Orsola
  • Garage Ponte Vecchio
  • Garage Michelangelo
  •  Garage Tornabuoni
  • Garage International
  • Garage Indipendenza
  • Garage Porta Romana
  • Garage Nazionale
  • Garage Sant’Antonino
  • Garage Anglo Americano

Autorimesse in zone semicentrali

  • Garage Porte Nuove
  • Garage Aeroporto
  • Garage Le Rampe

parcheggio Firenze centro gratis lista parcheggi mappa garage

Da questo link è possibile scaricare la mappa in pdf con gli indirizzi e i numeri di telefono. Sempre dal 18 maggio è stato azzerato il ticket da 1 euro che le autorimesse pagavano per inserire le targhe delle auto nella “lista bianca” per evitare sanzioni agli utenti dei parcheggi.

Autocertificazione: modulo per gli spostamenti fuori regione

Addio autodichiarazione, ma non per tutti. Da lunedì 18 maggio si può uscire di casa senza dover compilare il modulo, l’autocertificazione resta solo per gli spostamenti fuori regione: il Ministero dell’Interno ha pubblicato la nuova autocertificazione in pdf (editabile) per chi ha necessità di viaggiare tra regioni, in questa ultima “evoluzione” della fase 2 per il contenimento del coronavirus.

Restano quindi i controlli delle forze dell’ordine per chi varca i confini regionali, ma anche per le persone sottoposte a quarantena obbligatoria, in quanto positive al Covid-19. In quest’ultimo caso non è possibile mai uscire di casa, anche all’interno della propria regione, eccetto che per trasferimenti disposti dall’autorità sanitaria.

Coronavirus, la nuova autocertificazione in pdf: cosa cambia dal 18 maggio per la fase 2

Addio autocertificazione per gli spostamenti all’interno della propria regione: per uscire di casa e andare in un altro comune o in un’altra provincia (purché entro i confini regionali) non è più necessario compilare il modulo. Dal 18 maggio fino al 3 giugno 2020 restano però limitati gli spostamenti interregionali, che sono possibili solo per pochi motivi, da giustificare con la nuova autocertificazione.

Quando è possibile compiere spostamenti tra regioni

Come riportato nell’ultima autocertificazione il cui pdf è stato pubblicato dal Ministero dell’Interno, e valida dal 18 maggio in poi, è possibile viaggiare fuori dalla propria regione per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza e motivi di salute. Non è possibile quindi andare a fare visita ai congiunti o ai familiari fuori regione, come anche recarsi nelle seconde case in una regione diversa da quella di appartenenza.

Rimane comunque la possibilità di rientrare nella propria residenza se si è rimasti bloccati per il lockdown in un’altra regione, come nel caso degli studenti fuori sede. Per chi sgarra sono previste multe da 400 a 3.000 euro.

Fase 2: la nuova autocertificazione per maggio, il modulo da scaricare in pdf e word

Le forze dell’ordine, dalla polizia ai carabinieri, possono fornire agli utenti il modulo di autocertificazione aggiornato, ma per velocizzare i tempi dei controlli è possibile stampare a casa e compilare prima di uscire l’ultima versione dell’autodichiarazione, in vigore dal 18 maggio 2020 per l’emergenza coronavirus:

Aggiornamenti e chiarimenti sul sito del Ministero dell’Interno.

La Toscana riapre: firmata l’ordinanza 57 della Regione, il testo

La Toscana, come il resto d’Italia, riapre tutto. Il testo della ordinanza 57 fissa le regole per la riapertura di bar, ristoranti, negozi, centri commerciali, stabilimenti balneari a partire dal 18 maggio 2020 in tutta la Regione Toscana. Sarà possibile circolare liberamente all’interno del territorio regionale, vedere gli amici e uscire senza autocertificazioni. Pur nel rispetto delle norme di sicurezza.

Un segnale di ripartenza incoraggiante, ma sottoposto a dei vincoli stringenti per la tutela della salute pubblica. Sanificazioni, distanziamento sociale, obbligo della mascherina, divieto di assembramento resteranno la regola. Si comincia con i negozi, il 25 toccherà alle palestre e il 15 giugno ai cinema e ai teatri.

Toscana, domani la riapertura: negozi, ristoranti e parrucchieri al via il 18 maggio

Nel dettaglio, l’ordinanza 57 fissa il calendario delle riaperture in Toscana così come segue:

  • dal 18 maggio riapriranno i negozi, i servizi di cura alla persona come parrucchieri ed estetisti, bar e ristoranti, stabilimenti balneari, uffici pubblici e i musei. Sempre dal 18 maggio saranno possibili i liberi spostamenti all’interno della propria regione. Si potranno incontrare anche gli amici e non servirà l’autocertificazione.
  • Dal 25 maggio potranno riaprire le palestre, le piscine e i centri sportivi.
  • Dal 15 giugno potranno riaprire cinema e teatri. Lo stesso giorno potranno iniziare anche i centri estivi per i bambini.

Riparte l’attività sportiva: in Toscana si può giocare a tennis

Fino al 24 maggio è consentito lo svolgimento delle attività sportive in forma individuale. Compreso, e questa è una novità rispetto al decreto governativo, il tennis. Possibile anche giocare a golf, anche in impianti pubblici o privati e all’interno di strutture e circoli sportivi, se svolte in spazi all’aperto, che consentano nello svolgimento dell’attività il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno 2 metri. Resta sospesa fino al 24 maggio ogni altra attività collegata all’utilizzo delle strutture, compreso l’utilizzo di spogliatoi, palestre, piscine, luoghi di socializzazione.

Messe e funzioni religiose

Da lunedì 18 maggio riprendono anche le messe e le funzioni religiose, seguendo i regolamenti appositi approvati dal Governo nei giorni scorsi.

Tutti i grafici e le mappe sull’andamento del coronavirus in Toscana

Mascherina e distanza: gli obblighi previsti dall’ordinanza 57 della Regione Toscana

Passa a metà una delle battaglie del presidente della Regione Enrico Rossi. La Toscana, pur recependo la disposizione nazionale della distanza interpersonale di un metro, consiglia, nell’ordinanza 57, di mantenere la distanza aumentata a 1,80 m “per una migliore tutela della salute propria e della collettività, in presenza di più persone”.

Resta obbligatorio l’uso della mascherina in spazi chiusi, pubblici e privati aperti al pubblico. Mascherina anche nei mezzi di trasporto pubblico locale, nei servizi non di linea taxi e noleggio con conducente. L’obbligo vige poi in tutti i casi in cui non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale. L’uso delle mascherine non è obbligatorio per i bambini al di sotto dei sei anni, per i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e per le persone conviventi.

Vietati gli assembramenti di persone in spazi chiusi e aperti, sia pubblici che privati aperti al pubblico. I sindaci potranno chiudere le aree in cui non è possibile garantire il distanziamento sociale.

Continua a valere l’obbligo di isolamento domiciliare o in albergo sanitario per le persone risultate positive al Coronavirus o per i loro contatti stretti, se deciso dalle autorità sanitarie.

Resta vietato, fino al 2 giugno, lo spostamento da altre regioni verso le seconde case utilizzate per vacanze.

Il testo dell’ordinanza 57 della Regione Toscana in formato pdf è disponibile a questo indirizzo.

Lieve aumento dei casi in Toscana: le notizie del 17 maggio

Aumentano i nuovi casi, di nuovo sopra quota 30 dopo otto giorni al di sotto. Sono 35, di cui 13 scovati grazie ai test sierologici eseguiti nell’ambito della campagna di screening di massa promossa dalla Regione Toscana. Queste le ultime notizie sul contagio di coronavirus in Toscana come riportato dal bollettino di oggi, domenica 17 maggio.

Il totale dei casi rilevati dall’inizio dell’epidemia sale a 9.948. Quanto ai test eseguiti, hanno raggiunto quota 204.022, 3.319 in più rispetto a ieri, quelli analizzati oggi sono 3.834. Gli attualmente positivi sono oggi 2.802, il 4,8% in meno di ieri. Si registrano 5 nuovi decessi: 2 uomini e 3 donne con un’età media di 67,2 anni.

Ultime notizie sul coronavirus in Toscana: i dati del 17 maggio

Di seguito i casi di positività sul territorio con la variazione rispetto a ieri; questi si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi. Sono 3.403 i casi complessivi a oggi a Firenze (18 in più rispetto a ieri), 551 a Prato (1 in più), 661 a Pistoia, 1.043 a Massa Carrara (1 in più), 1.348 a Lucca (10 in più), 878 a Pisa (1 in più), 541 a Livorno, 671 ad Arezzo (2 in più), 430 a Siena (1 in più), 422 a Grosseto (1 in più). Sono 19 in più, quindi, i casi riscontrati oggi nell’Asl Centro, 12 nella Nord Ovest, 4 nella Sud est.

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 267 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 372,4 x 100.000, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 535 casi x 100.000 abitanti, Lucca con 348, Firenze con 336, Siena con 161.

Complessivamente, 2.521 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (meno 122 rispetto a ieri, meno 4,6%). Sono 9.095 (meno 58 rispetto a ieri, meno 0,6%) le persone, anche loro isolate, in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con persone contagiate (Asl Centro 4.221, Nord Ovest 4.349, Sud Est 525).

Coronavirus in Toscana, le notizie di oggi

Si riducono ancora le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid, che oggi sono complessivamente 281 (20 in meno di ieri; meno 6,3%), di cui 67 in terapia intensiva (più 1 rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 6.162 (più 171 rispetto a ieri, il 2,9% in più): 1.585 persone “clinicamente guarite” (meno 17 persone rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione e 4.577 (+ 188 persone, più 4,3% ) dichiarate guarite a tutti gli effetti, le cosiddette guarigioni virali, con doppio tampone negativo.

Si registrano 5 nuovi decessi: 2 uomini e 3 donne con un’età media di 67,2 anni. Relativamente alla provincia di notifica del decesso, 1 la persona deceduta nella provincia di Firenze, 1 a Pistoia, 1 a Lucca, 2 a Livorno. Sono 984 i deceduti dall’inizio dell’epidemia così ripartiti: 352 a Firenze 45 a Prato, 78 a Pistoia, 141 a Massa Carrara, 132 a Lucca, 81 a Pisa, 55 a Livorno, 45 ad Arezzo, 28 a Siena, 19 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano, ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano (numero di deceduti/popolazione residente) per Covid-19 è di 26,4 x 100.000 residenti contro il 52,6 x 100.000 della media italiana (12esima regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (72,4 x 100.000), Firenze (34,8x 100.000) e Lucca (34 x 100.000), il più basso a Grosseto (8,6 x 100.000).