sabato, 5 Luglio 2025
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Regionali: Galletti candidata del Movimento 5 Stelle in Toscana

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Un cambio di passo per il Movimento 5 Stelle in Toscana: è Irene Galletti, pisana, classe 1977, la candidata governatrice per le elezioni regionali 2020, previste nel prossimo mese di maggio. Nel ballottaggio online sulla piattaforma Rousseau, la base del movimento ha “bocciato” lo sfidante Giacomo Giannarelli, capogruppo uscente in Consiglio regionale e già candidato 5 anni fa come presidente della Regione.

Elezioni regionali 2020 in Toscana, la guida completa

Il risultato del ballottaggio

Alle “regionarie” toscane dei pentastellati si erano presentati 17 contendenti, tra loro Galletti e Giannarelli sono risultati i più votati al primo turno, andando così al ballottaggio. Questi i risultati della seconda tornata elettorale sul web: Irene Galletti ha conquistato il  57,1% delle preferenze (pari a 859 voti), mentre Giacomo Giannarelli si è fermato al 42,9% (646 voti). Un cambiamento di rotta all’interno del Movimento 5 Stelle toscano, che sembra voler lasciare la linea di Giannarelli, molto vicino all’ex leader M5S Luigi Di Maio.

“Vi ringrazio di cuore per questo risultato, ma soprattutto grazie per aver creduto che in Toscana una donna potesse incarnare il senso di cambiamento che rappresenta il MoVimento 5 Stelle – ha commentato su Facebook Irene Galletti – . C’è grande modernità in questo, e tutto lo spirito progressista e visionario che abbiamo ereditato da Beppe e Gianroberto. Ci attende un sfida difficile e molto lavoro, ma noi siamo nati per sfida e il lavoro non ci ha mai spaventato. Abbiamo fatto tanta strada in questi cinque anni di esperienza regionale, e ancora ne faremo”.

Regionali 2020: chi è Irene Galletti, candidata per il Movimento 5 Stelle in Toscana

Irene Galletti, laureata in legge e specializzata in Tutela dei diritti umani e cooperazione internazionale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è una consigliera regionale uscente per il Movimento 5 Stelle: negli ultimi 5 anni in Toscana si è occupata di sviluppo economico, cultura, scuola e formazione. Prima di entrare in politica ha lavorato all’aeroporto di Pisa, di cui è stata anche addetta stampa, e anche alla Fao nelle sedi di Roma e Ginevra. È stata una delle prime donne ad essere ammesse all’Accademia Navale di Livorno come allievo ufficiale della Marina militare (qui la biografia).

Gli altri candidati

Si inizia a delineare così la lista dei candidati alle prossime le elezioni regionali di maggio: Irene Galletti si aggiunge all’altra candidatura già confermata, quella di Eugenio Giani per la coalizione di centrosinistra.

Chi era Adolfo Natalini, l’architetto morto a Firenze

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È  morto a Firenze all’età di 78 anni Adolfo Natalini, l’architetto pioniere dell’architettura radicale e uno dei padri del “Superstudio”, insieme  a Cristiano Toraldo di Francia, anche lui recentemente scomparso. Ecco chi era Natalini, considerato uno dei principali esponenti dell’architettura italiana del secolo scorso.

Natalini e il Superstudio

Nato a Pistoia nel 1941, Adolfo Natalini ha compiuto i suoi studi universitari a Firenze: qui si è laureato nel 1966 e qui, sempre nello stesso anno, ha fondato il Superstudio, un gruppo d’avanguardia creato con altri giovani architetti. Facevano parte della squadra Cristiano Toraldo di Francia, Roberto e Alessandro Magris, Gianpiero Frassinelli e Alessandro Poli. Il loro lavoro ha gettato le base per quella che fu ribattezzata “architettura radicale”.

Nel 1979 Adolfo Natalini ha dato il via alla sua attività autonoma e nel 1991 insieme a Fabrizio Natalini ha creato lo studio “Natalini Architetti”. Molti i suoi lavori e i suoi progetti in Italia e in Europa, come ad esempio quelli per R”merberg a Francoforte e per il Muro del Pianto a Gerusalemme, la banca di Alzate Brianza, il Centro Elettrocontabile di Zola Predosa, la casa in Saalgasse a Francoforte.

I progetti di Adolfo Natalini a Firenze: dal museo del Duomo ai Gigli

Tra le tante opere, anche quelle realizzate a Firenze. Nel 1987 ha ammodernato il Teatro della Compagnia, tra il 1991 e il 1995 ha curato la ristrutturazione del Museo dell’Opificio delle Pietre Dure e la realizzazione del polo universitario di Novoli. Della Natalini architetti è anche il progetto architettonico del centro commerciale “I Gigli” a Campi Bisenzio e il nuovo allestimento del Grande Museo del Duomo di Firenze, inaugurato nel 2015.

Tomás Saraceno a Firenze: la mostra “Aria” a Palazzo Strozzi

È l’ultimo spazio condiviso, libero dalle frontiere, puro e vitale. Lo spazio delle possibilità e del vuoto, dell’invisibile e della leggerezza. Lo spazio del movimento, del suono, del respiro di tutti gli organismi: è Aria, l’elemento che dà il titolo alla grande mostra di Tomás Saraceno, al via il 22 febbraio 2020 a Firenze, negli spazi di Palazzo Strozzi.

Tomás Saraceno, la mostra a Firenze

L’appuntamento più atteso della nuova stagione di mostre d’arte a Firenze è tra le esposizioni di punta anche per il calendario internazionale: sarà il più grande progetto di Saraceno mai realizzato in Italia, un percorso di opere immersive ed esperienze partecipative interconnesse. La mostra sarà un continuum tra i diversi spazi tra il cortile e il piano nobile del Palazzo Strozzi. Un unico organismo vivente, un gigantesco ibrido tra umano e non umano, organico e sintetico, di cui anche i visitatori faranno parte. Un dialogo a prospettive rovesciate tra Rinascimento e contemporaneità: dall’uomo al centro del mondo all’uomo come parte di un universo, in cui ricercare una nuova armonia.

Tomás Saraceno: chi è

Argentino, classe 1973, Saraceno si è imposto come uno dei maggiori protagonisti sulla scena mondiale per il suo sofisticato approccio alla ricerca artistica. Saraceno si muove  in una zona di congiunzione tra discipline diverse: arte, architettura, scienza e sociologia. Le sue installazioni di grandi dimensioni ipotizzano mondi immaginari: utopie in cui antropizzazione ed ecosistemi raggiungono un equilibrio ideale. Geometrie astratte di sfere, bolle, filamenti, suoni e vibrazioni dell’aria in uno stato di eterna sospensione.

Tomas Saraceno - Aria mostra Firenze

Le installazioni

Nelle opere di Saraceno le plastiche, i metalli e materiali all’avanguardia convivono non solo con l’attività di polveri, piante e ragni, ma soprattutto con i visitatori che attraversano questi ambienti alla frontiera fra tecnica e biologia, che invitano a riflettere sui legami fra specie diverse.

L’interesse di Saraceno si è recentemente rivolto all’aria, soprattutto con il progetto Aerocene, una comunità artistica interdisciplinare da lui fondata con l’obiettivo di concepire nuovi modelli di relazione con l’ambiente e l’atmosfera a emissioni zero. Interesse concretizzato in una serie di sculture aerosolari e nella ricerca di soluzioni innovative e sostenibili per il volo.

Tomas Saraceno installazioni
Un’installazione di Tomàs Saraceno – foto: pagina Facebook Studio Tomás Saraceno

“Le emissioni di carbonio riempiono l’aria – spiega Saraceno nelle note alla mostra –, il particolato galleggia nei nostri polmoni, mentre le radiazioni elettromagnetiche avvolgono la terra. Tuttavia è possibile immaginare un’era diversa, l’Aerocene, caratterizzata da una sensibilità proiettata verso una nuova ecologia di comportamento. Gli ecosistemi devono essere pensati come reti di interazione al cui interno ogni essere vivente si evolve insieme agli altri. Focalizzandoci meno sull’individualità e più sulla reciprocità, possiamo andare oltre la considerazione dei mezzi necessari per controllare l’ambiente e ipotizzare uno sviluppo condiviso del nostro quotidiano. Lasciamo che la ragnatela ci guidi”.

Aria Tomás Saraceno
Palazzo Strozzi – Firenze | dal 22 febbraio al 19 luglio 2020
prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Studio Tomás Saraceno a cura di Arturo Galansino
Aperta tutti i giorni inclusi i festivi dalle 10 alle 20, il giovedì fino alle 2
info: www.palazzostrozzi.org/mostre/tomas-saraceno/

The Leading Guy e Uto Ughi in offerta per i lettori

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Continuano le promozioni per i nostri lettori. Ogni mese, dalla collaborazione con Bitconcerti, concerti e spettacoli in promozione a prezzi scontati!

In esclusiva per i nostri lettori per il mese di gennaio

Questo mese Bitconcerti propone per i lettori de Il Reporter una superofferta a tempo per lo spettacolo:

THE LEADING GUY
28 GENNAIO 2020,
ore 21:00
Spazio Alfieri

A € 9,50 INVECE DI € 14,50

 

LA SONATA A KREUTZER E ALTRE MERAVIGLIE
(UTO UGHI – MICHAIL LIFITS)

29 GENNAIO 2020, ore 20:45
Teatro Verdi

PRIMO SETTORE A € 36 INVECE DI € 46
SECONDO SETTORE A € 24,50 INVECE DI € 34,50

ACQUISTA BIGLIETTI PER LA SONATA DI KREUTZER E ALTRE MERAVIGLIE A PREZZO SCONTATO

(Ogni lettore potrà acquistare massimo 4 biglietti per spettacolo. La presente offerta è valida salvo esaurimento disponibilità e comunque non oltre il giorno di spettacolo.)

Cerchi altri spettacoli in promozione? Scoprili qui: www.bitconcerti.it/promozioni.html

Severgnini si racconta al Teatro Puccini

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Un’unica data fiorentina al Teatro Puccini, per questo spettacolo che si traduce in un vero e proprio viaggio dentro al cambiamento personale – ma anche professionale – di Beppe Severgnini, oggi vice direttore del Corriere della Sera con un lungo passato di giornalista (anche radiofonico), corrispondente, opinionista e soprattutto autore di numerosi libri.

L’appuntamento con “Diario sentimentale di un giornalista” è per sabato 25 gennaio 2020 alle ore 21.00. L’editorialista sarà sul palco con Serena Del Fiore, giovane artista radiofonica, raccontando non solo la trasformazione dei media a cavallo tra due secoli, ma anche del tempo che passa, del legame con la sua terra e la famiglia, del piacere di insegnare e vedere crescere nuovi talenti.

Beppe Severgnini al Teatro Puccini di Firenze

Una narrazione intima arricchita da una sorprendente messa in scena musicale. Il racconto e le letture dell’autore – molte tratte dal suo ultimo libro “Italiani si rimane” (BUR Rizzoli) – saranno infatti accompagnati da una colonna sonora dove si intervalleranno brani “cult” che hanno riempito la vita di molti di noi, come quelli dei Talking Heads, Bruce Springsteen, The National e Franco Battiato.

Un viaggio ironico, delicato, ma anche istruttivo che condurrà lo spettatore nel percorso professionale di Severgnini partendo dalla scuola di Montanelli a via Solferino, passando dal primo articolo per La Provincia di Cremona fino alla collaborazione col New York Times. Poi i molti libri, l’esperienza radiofonica, quella televisiva, fino all’attuale direzione di 7-Corriere della sera. E come tiene a specificare: “Poi ci sono anche l’avvento dei social, di Twitter in particolare, ed il teatro: entrambi utili, il secondo più moderno”.

Una vita sempre di corsa, spesso in viaggio, ma ricca di soddisfazioni e riconoscimenti che hanno trasformato il Severgnini giornalista, sempre attentissimo al lessico italiano tanto da dedicare più di un libro alla nostra complicata grammatica, in rappresentante della cultura italiana nel mondo.

DIARIO SENTIMENTALE DI UN GIORNALISTA

Di e con Beppe Severgnini con Serena Del Fiore alla consolle

Teatro Puccini
Via delle Cascine 41
50144 Firenze
Tel. 055.362067
www.teatropuccini.it

Biglietti
Posto unico numerato € 20,00
(più diritti di prevendita)

Tramvia, linea 3.2: “Solo un terzo del percorso con i pali”

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Avanti tutta per la linea 3.2 della tramvia, fra Firenze e Bagno a Ripoli, che lungo il suo percorso avrà meno pali rispetto agli altri tracciati già in funzione: presto Hitachi potrebbe sperimentare sui Sirio già in circolazione la tecnologia catenary free, che permette ai convogli di viaggiare su alcuni tratti a batteria, senza aver bisogno di pali e fili di alimentazione.

È quanto annunciato dal sindaco Dario Nardella durante un’intervista a Lady Radio: “Nella prima fase sperimenteremo le batterie sugli attuali tram, nella seconda fase compreremo tram che sono già predisposti per andare a batteria”. In futuro, quando saranno a disposizione i Sirio di nuova generazione, si potrà pensare a eliminare i pali in alcune zone dov’è presente al momento la linea aerea.

Linea 3.2 della tramvia senza pali, dove

La linea 3.2 della tramvia avrà “solo un terzo del tragitto con i pali“, ha spiegato il primo cittadino. Il tragitto più esterno ai centri abitati sarà dotato della linea aerea di alimentazione, mentre nella zona centrale di Firenze i vagoni circoleranno grazie alla nuova tecnologia a batteria.

Da Bagno a Ripoli, fino alle Piagge: i lavori per la tramvia

Intanto si sta delineando un calendario di massima per i lavori dei nuovi tracciati, dalla linea 3.2 della tramvia Firenze – Bagno a Ripoli, alla 4 tra la Stazione Leopolda e Le Piagge, fino al “braccio” per San Marco. Secondo quanto riferito dal sindaco ai microfoni di Lady Radio i primi cantieri a partire, a metà 2020, saranno quelli per la variante del centro storico, che porterà i binari da piazza della Libertà a piazza San Marco.

Per la linea 3.2 l’obiettivo di Palazzo Vecchio “è cominciare i lavori entro fine 2020”, ha assicurato il sindaco, mentre per la linea 4 è prevista la gara d’appalto entro dicembre 2020 con l’inizio dei lavori entro la seconda metà del 2021 e la fine entro il 2023. “Come già successo nello scorso mandato – ha aggiunto – avremo cantieri aperti su due linee, siamo moderatamente ottimisti”.

La scuola al cinema: l’Istituto Marco Polo di Firenze in un film

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Dai banchi di scuola al grande schermo: l’Istituto Marco Polo di Firenze sta girando i cinema di tutta Italia grazie al film documentario firmato dal giovane regista Duccio Chiarini. Presentato lo scorso ottobre in occasione di “Alice nella Città”, la sezione del Festival del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni, Marco Polo – Un anno tra i banchi di scuola non è il classico documentario, ma un racconto verace e senza filtri delle sfide quotidiane che i 150 professori e i 1.600 studenti dell’Istituto tecnico per il turismo di via San Bartolo a Cintoia affrontano ogni giorno.

“Mi sembrava importante provare a raccontare il percorso particolare che sta facendo la nostra scuola – racconta Ludovico Arte, dirigente scolastico dell’Istituto – ma il vero obiettivo di questo film è quello di narrare uno spaccato degli istituti italiani, cercando di catturare l’anima del lavoro degli insegnanti e delle emozioni degli adolescenti, rappresentando una comunità. Attraverso la scuola infatti si può capire anche il tempo che stiamo vivendo”.

Marco Polo un anno tra i banchi di scuola locandina cinema

Le riprese del film “Marco Polo” di Duccio Chiarini

Le riprese del documentario sono durate circa 40 giorni. Da metà novembre fino al giorno degli esami di maturità, la troupe ha frequentato le aule e i corridoi della scuola per una settimana al mese seguendone la vita quotidiana, le attività didattiche e gli incontri pomeridiani tra studenti e ragazzi stranieri per l’insegnamento della lingua italiana. 

“Le riprese – spiega il regista Duccio Chiarini – si sono concentrate su alcune classi
che avevo individuato durante il periodo di osservazione in cui mi ero mosso per le aule senza registratori e videocamere. Sapendo che in questo film non ci sarebbero state né interviste né voci narranti, abbiamo cercato sin da subito un assetto di ripresa il meno invasivo possibile, decidendo di essere al massimo in tre persone dentro le aule: regista, operatore e fonico. Inoltre – continua Chiarini – sin dalle prime settimane in cui sono entrato dentro al Marco Polo, osservando la cura con cui aule e spazi comuni erano stati resi familiari a tutti, ho avuto la sensazione di essere in un contesto che adulti e ragazzi, insieme, avevano trasformato in una casa. Di essere capitato in una strana scuola in cui sembrava sempre che fosse pomeriggio anche quando era mattina”.

Il trailer

“Marco Polo” una scuola al cinema (non solo a Firenze)

Una scuola “strana”, che ha saputo dare dimostrazione di come il clima libero e informale tra insegnanti e studenti, l’essenza stessa dell’educazione, il senso della cittadinanza e il valore dell’accoglienza sono temi che ripagano sempre. Dal 16 gennaio il film Marco Polo – Un anno tra i banchi di scuola è nelle sale di tutta Italia grazie a Fondazione Stensen e Valmyn Distribution.

“Paesaggi Isolotto”: un quartiere in mostra

Un quartiere in bianco e nero, che nasce e cresce insieme alla sua comunità. Alla Galleria Isolotto di piazza dei Tigli, nel cuore del Quartiere 4 di Firenze, il 31 gennaio 2020 si apre la mostra fotografica “Paesaggi Isolotto – Wunderkammer”, a cura di Virgilio Sieni e in collaborazione con l’Archivio storico Fotogiornalismo, la Comunità Isolotto e la BibliotecaNova Isolotto che hanno fornito i materiali.

Dopo il ciclo di esposizioni “Non case ma città”, la storia del rione torna protagonista grazie a una raccolta di immagini provenienti dagli eventi passati, ma anche grazie a foto inedite e documenti audiovisivi. La mostra vuole raccontare la nascita del quartiere dell’Isolotto, dalle prime case inaugurate il 6 novembre 1954 dall’allora sindaco Giorgio La Pira, fino ai primi momenti di vita sociale nel quartiere alla fine degli anni ’50. “Nelle splendide immagini appare un mondo che si genera intorno al senso di comunità e di bene comune”, viene spiegato dagli organizzatori.

Paesaggi Isolotto, l’inaugurazione della mostra

L’inaugurazione è fissata per venerdì 31 gennaio alle ore 18.00 e la mostra “Paesaggi Isolotto – Wunderkammer” sarà aperta il venerdì con orario 10.00 – 12.00 e 17.00- 19.00 e il sabato dalle 10.00 alle 19.00 con ingresso libero. Per chi fosse interessato a vedere l’esposizione fuori da questi orari è possibile rivolgersi ai due negozi che collaborano al progetto: Al Bar Vittorio (piazza dei Tigli, 8/9) egastronomia Lorenzo Sieni (via Mortuli 26b).

La Galleria Isolotto

Mostre, lezioni sul gesto, azioni coreografiche comuni, esperienze per il pubblico e i professionisti: sono queste alcune delle iniziative del progetto “Cantieri Culturali Isolotto” di cui fa parte anche la Galleria Isolotto, un presidio culturale sul territorio ideato da Virgilio Sieni.

Contributo di bonifica: cos’è e chi deve pagarlo

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Stanno arrivando in questi giorni 500 mila avvisi di pagamento del contributo di bonifica del Medio Valdarno. La scadenza è fissata al 17 febbraio (la data entro cui va pagato il contributo è stata prorogata per problemi tecnici durante la consegna delle “bollette”), ma ci sono altri 60 giorni per effettuare il versamento senza aumenti ed evitare la cartella di pagamento.

Contributo di bonifica, cos’è?

Il contributo di bonifica serve a coprire le spese della manutenzione dei fiumi, dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche sostenute nel 2019 sul territorio del Consorzio di bonifica 3 – Medio Valdarno. Ne fanno parte 62 comuni divisi su 6 province, tra i quali Firenze, Pistoia, Prato, Empoli e le campagne della Valdelsa, del Mugello, della Valdisieve, del Chianti, delle vallate dell’Ombrone Pistoiese e dei comuni a nord di Siena.

Contributo di bonifica, chi deve pagare?

Devono pagare il contributo gli oltre 500 mila proprietari di immobili, terreni e fabbricati nel territorio del Consorzio Medio Valdarno, oltre alle società e agli enti. La spesa totale è ripartita in maniera proporzionale tra tutti i proprietari: per l’85% degli interessati l’importo annuale è inferiore ai 50 euro. Il contributo, insieme ai finanziamenti statali e a quelli regionali, porta l’investimento per la sicurezza idraulica da parte del Consorzio a circa 19 milioni di euro ogni 12 mesi.

Cos’è il consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno

Il contributo di bonifica è deducibile?

Il contributo di bonifica è interamente deducibile dal reddito lordo da denunciare ai fini fiscali. Per poterlo dedurre, è necessario conservare per intero sia l’avviso di pagamento o la cartella di pagamento che la quietanza relativa al versamento effettuato, e presentare questi due documenti durante la dichiarazione dei redditi per l’anno in questione.

Come si paga?

Il contributo volontario (quello cioè pagato entro la data di scadenza o comunque entro i 60 giorni successivi) può essere pagato secondo tutte le modalità di pagamento di un bollettino postale.

Presso qualsiasi ufficio di Poste italiane utilizzando il bollettino allegato all’avviso di pagamento, in una qualsiasi tabaccheria aderente al servizio di pagamento T-Pay, oppure online: i correntisti postali tramite BancoPostaOnLine (servizio “Paga Bollettino” – selezionare Bollettino “896”), i non correntisti sul sito www.poste.it (previa registrazione) con addebito su carta di credito Visa o Mastercard o Carta PostePay (servizio “Paga Bollettino” – selezionare Bollettino Premarcato “896”). Infine, si può pagare anche con bonifico bancario, facendo attenzione a riportare con precisione i dati dell’avviso, ovvero intestazione, codice Iban e causale.

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno

Il Consorzio di bonifica del Medio Valdarno copre un territorio di oltre 3.500 chilometri quadrati all’interno del quale opera su 5.500 chilometri di reticolo fluviale. Tra questi c’è ovviamente l’Arno – tra Firenze ed Empoli – l’intera Elsa, il Bisenzio e la Sieve e altri torrenti come l’Ombrone Pistoiese, il Mugnone, il Terzolle, la Pesa, la Greve e l’Ema, i canali di bonifica della Piana Fiorentina e i fossi e rii minori dalla montagna alla pianura.

Corsi d’acqua sui quali si trovano cinque impianti idrovori, 64 casse d’espansione e 4.824 opere puntuali censite, come cateratte, briglie, traverse, soglie, sfioratori, rampe e simili. Il Consorzio si occupa poi dello sfalcio della vegetazione su circa 2.400 chilometri di sponde di fiumi e torrenti, nelle città, nelle campagne e in montagna. Ogni anno il Consorzio effettua in media 450 interventi di manutenzione per risolvere le criticità locali.

Il Consorzio mette a disposizione il proprio Numero verde 800 672 242, oltre all’e-mail [email protected], la PEC: [email protected] e alcuni sportelli sul territorio: a Firenze Osmannoro, Pistoia, Empoli, Vernio, Vaiano e Borgo San Lorenzo.

Strisce blu a Firenze gratis per residenti: la data

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Dal 30 marzo 2020 i residenti potranno parcheggiare gratis nelle strisce blu di tutta Firenze (quelle della “sosta promiscua”), senza rischiare una multa. L’annuncio è arrivato dal sindaco Dario Nardella, che ha confermato quanto anticipato nelle settimane scorse dall’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti sul cambiamento del regolamento delle zcs, le zone a controllo sosta della città.

Parcheggio: le strisce blu gratis e il contrassegno per i residenti a Firenze

Cosa cambierà? Si delineano novità. Per ognuno dei 5 settori delle zcs di Firenze, che grossomodo corrispondono ai vari Quartieri, sarà realizzato un contrassegno di colore diverso: in questo modo i residenti in una determinata zcs saranno i soli autorizzati a parcheggiare nelle strisce bianche del loro quartiere.

Nelle strisce blu, quelle a sosta promiscua, potranno invece lasciare l’auto tutti i residenti nel Comune di Firenze, anche delle altre zone, senza pagare se muniti dell’apposito contrassegno.

Il contrassegno: un bollino per la sosta da 10 euro

Per usufruire della possibilità di lasciare l’auto nelle  strisce blu della sosta promiscua delle altre zcs, i fiorentini dovranno infatti dotarsi del bollino colorato: bisognerà pagare 10 euro, che copriranno il costo del contrassegno, giallo per la zcs 1, verde per la seconda (Quartiere 2), azzurro per il Q3, bianco per il Quartiere 4 e infine rosso per la zcs del Quartiere 5. Dove si comprerà? Il Comune sta studiando una procedura per il pagamento online e per il ritiro alle sedi dei quartieri.

Per chi invece vorrà posteggiare solo nel quartiere di residenza non cambia niente, basterà continuare a esporre sul parabrezza la fotocopia della carta di circolazione.

Sosta promiscua, il significato

A Firenze non tutte le strisce blu sono uguali e la differenza dipende dal costo orario. Cosa significa sosta promiscua? Con questo termine si indicano gli stalli blu dove la tariffa oraria è sempre la stessa ossia 1,50 euro ogni 60 minuti per le aree intorno al centro, 1 euro in tutte le altre. Questi parcheggi saranno saranno “liberalizzati” dal 30 marzo per i residenti.

Negli spazi di sosta a rotazione veloce, sempre delimitati da strisce blu, invece il costo aumenta dalla seconda ora in poi per scoraggiare una lunga permanenza: intorno al centro la prima ora costa 2 euro, dalla seconda in poi si paga 3 euro, nelle altre zone 1 euro la prima ora, 2 euro dalla seconda. Questo tipo di sosta anche dopo la “riforma del parcheggio” rimarrà a pagamento per tutti, compresi i residenti (ad eccezione della fascia oraria serale e notturna, tra le 18.00 alle 9.00, quando è gratis ma solo per chi è residente in quella zcs).

Come distinguere le diverse strisce blu? Dal cartello e soprattutto dai parchimetri dove viene specificata la tariffa e il tipo di sosta a pagamento.

strisce blu residenti Firenze gratis
L’immagine postata su Facebook dal sindaco Dario Nardella

Più controlli per la pulizia strade

“In campagna elettorale avevo preso un impegno con i fiorentini che ora mantengo – ha detto il primo cittadino in Consiglio comunale – questa rivoluzione non danneggerà i residenti delle singole zcs perché avranno a loro completa disposizione i posti con le strisce bianche”. In vista novità anche per multe, controlli e pulizia strade. “Metteremo in campo uno sforzo molto intenso per quanto riguarda il controllo sia sulla sosta in zcs che per quanto riguarda la pulizia delle strade. Su quest’ultimo ambito raddoppieremo le verifiche come ci chiedono i cittadini attivando anche un sistema di allerta tramite telefono e cellulare”.