domenica, 3 Agosto 2025
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La nuova maglia della Fiorentina

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Mentre tutti i tifosi aspettano il primo acquisto (dopo gli addii di Veretout e Vitor Hugo) e mentre tutti si interrogano sul futuro di Federico Chiesa presente negli Stati Uniti ma spesso imbronciato perché non convinto di rimanere ancora a Firenze, il patron Rocco Commisso ha presentato, a New York, le nuove maglie per la stagione 2019/2020.

Poche novità e il richiamo al Calcio Storico

E’ stato lo stesso Rocco Commisso, presidente del club viola, a presentare la maglia che la squadra indosserà per la prima volta già  in occasione dell’ultima gara dell’International Champions Cup.

Ancora Le Coq Sportif sponsor tecnico, le nuove maglie presentano una trama sul petto che ricorda la forma di un’armatura e richiama la tradizione e la forza del Calcio Storico Fiorentino.

La parte bassa della maglia è in cotone organico con trattamento idrorepellente e un mix di poliestere ed elastane con uno stile moderno e un alto livello di comfort e performance sul campo da gioco; la parte alta è invece in poliestere con una speciale tramatura traspirante.

In basso troviamo il giglio di Firenze e il “Saluto alla Voce”, l’inno che viene cantato prima di ogni partita del calcio in costume quando l’intera processione è schierata nell’arena di piazza Santa Croce.

I nodi di mercato

Tutto dipenderà da Federico Chiesa. Il presidente Rocco Commisso anche in occasione della presentazione delle nuove maglie ha ribadito che il gioiello viola non si muoverà da Firenze. In realtà il nazionale pare abbia già chiesto di essere ceduto nonostante il contratto già sottoscritto per i prossimi tre anni.

Tante le voci che si rincorrono in entrata da Lirola a Tonali fino a Balotelli. Per adesso niente di deciso. Del resto il direttore sportivo Daniele Pradè disse il giorno del raduno che il mercato si sarebbe concretizzato dopo il 10 agosto e dopo la cessione dei tanti esuberi.

 

I compiti estivi di cent’anni fa in mostra alla Biblioteca Nazionale

Quanti di voi sono alle prese con i “librini delle vacanze”, quelle edizioni con copertine improbabili in cui sono ritratti bambini con maschera e pinne sorridenti, mentre si apprestano a fare i compiti? (con maschera e pinne… Sì, certo…).

Chi ha figli che frequentano le scuole elementari sa perfettamente di costa stiamo parlando. Ma i compiti estivi non sono tormento solo delle nostre estati: i maestri di scuola li assegnavano anche in tempi lontani e ci sono rimaste affascinanti testimonianze che adesso la Biblioteca Nazionale di Firenze ha raccolto e messo in mostra nell’antisala di lettura, dal 10 di luglio al 10 settembre 2019.

I libri delle vacanze sono al momento al centro di calorosi dibattiti fra sostenitori e detrattori dell’utilità effettiva di invitare i bambini a dedicarsi a questo impegno: sono sostegno a quanto fatto durante l’anno, o solo una tortura che mette alla prova la stabilità emotiva di tutta la famiglia?

Di questa produzione editoriale, però, è poco conosciuta la dimensione storica, nel quadro sia della tipologia editoriale che rappresentano, sia dei presupposti normativi (pochi) in cui si inseriscono.

È per questa ragione che la BNCF ha scelto di dedicare, proprio ai libri di compiti per le vacanze della scuola primaria, un percorso lungo un secolo, che ha inizio negli anni ’70 dell’Ottocento e conduce fino agli anni ’70 del Novecento, dando rilievo ed importanza a una tipologia di materiale assai ben documentata – per questi decenni – nelle sue raccolte e ancora considerata “minore” e sicuramente poco nota.

Che cosa facevano i nostri nonni e i nostri bisnonni durante le vacanze estive? Avevano dei compiti? E su quali materiali studiavano durante l’anno scolastico? Quali le figure, i testi e i contenuti dei loro libri scolastici, i precursori di quelli che ora chiamiamo “sussidiari”?

Probabilmente ne sappiamo assai poco di tutto ciò ed è per questo che vale la pena portare i bambini a fare un giro alla scoperta di questa affascinante mostra ad ingresso gratuito. Forse i nostri piccoli si renderanno conto che la didattica ha fatto passi da gigante e le edizioni estive dei libri di oggi, spesso redatti seguendo i principi di una didattica ludica ed esperienziale sono molto più divertenti e dinamici rispetto a quelli che dovevano sorbirsi i loro nonni.

In mostra, avrete l’occasione di vedere esposti molti volumetti che hanno accompagnato nell’arco di cento anni i bambini nel tempo della sospensione delle lezioni, notando quanto si sia evoluta non solo la grafica, ma anche l’ideologia e i contenuti di questi strumenti parascolastici che hanno la caratteristica di mantenersi nel corso dei decenni ‘leggeri’ per dimensione, accompagnando le estati del bambini del passato.

Quando i compiti… non vanno in vacanza! – Cento anni di esercizi “per non dimenticare” (1870-1970)

Biblioteca Nazionale di Firenze

Antisala di lettura

10 luglio – 10 settembre 2019

orari di apertura: lun-ven 8.15-18.45; sab 8.15-13.00

1-17 agosto: 11.00-13.00

19-31 agosto: 8.15-13.00

Chiusura domenica e festivi. Ingresso gratuito.

Info:

[email protected]

tel. 055-24919280

Mostra a cura di: Simona Mammana

Ricerca materiali: Benedetta Carones, Patrizia Giannelli, Chiara Pestelli

Allestimento: Alessandro Sidoti con Carlotta Frangi e Camilla Mancini

Fotografie: Stefano Lampredi

Grafica: Alberto Martini

In collaborazione con Firenze Formato Famiglia

I giochi da tavolo e l’avvento del digitale, il caso Monopoly

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Se si pensa ai giochi da tavolo e al digitale, ci sono due scenari da dover considerare.

L’avvento del digitale ha cambiato le nostre abitudini. Siamo incollati allo schermo, ci piace creare i nostri momenti di relax facendo ciò che più ci piace, costruiti ad hoc sulle nostre attività preferite. L’uso sempre più massivo dei dispositivi elettronici ha infatti permesso di avere un’offerta pressoché illimitata di attività da poter svolgere con un computer o uno smartphone: lavoro, svago, studio, praticamente tutto. Una rivoluzione, in cui anche i più antichi e manuali passatempi, hanno trovato la loro trasposizione digitale. Un po’ com’è successo al gioco del Monopoly.

D’altro canto, i giochi da tavolo ci accompagnano da una vita, tabellone da gioco, pedine, dadi, carte e altri elementi che sono essenziali a portare a termine la partita. È bello riunirsi e passare delle ore in compagnia. Esistono i giochi da tavolo che ci piacciono di più e quelli che invece ci attirano di meno, ma nessuno riesce a resistere all’idea di passare qualche ora in compagnia svagandosi attorno a un tavolo e giocando in compagnia. Tante volte si è talmente presi che abbandonare un gioco o non giocarci per parecchio tempo, provoca dispiacere mentre continueremmo per ore a passare il tempo svolgendo un’attività così gradita.

Volendo riunire i due scenari sopra descritti, cosa c’è di meglio di poter giocare a ciò che ci piace in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento secondo le nostre disponibilità o voglie o esigenze? Ecco cosa succede quando un gioco di successo riesce a coniugarsi perfettamente con l’evoluzione tecnologica e anziché lasciarsi soppiantare e diventare una scatola raccogli polvere in soffitta, si trasforma in qualcosa di nuovo, al passo con i tempi e con le “modalità di consumo” dell’intrattenimento di oggi. Vediamo come il Monopoly si è evoluto nel digitale, grazie ai dati raccolti nell’infografica di Gioco Digitale.

Monopoly per Apple Store

Lanciata nel 2008, è un’applicazione acquistabile sull’Apple Store e si può giocare sugli iPhone sugli iPod Touch, è una trasposizione in digitale e per dispositivi mobile del meglio noto gioco da tavolo.

Monopoly City Streets

Questa versione del gioco da tavolo è stata introdotta nel 2008 ed è giocabile via computer. Perché? Perché è un browser game (quindi si gioca via browser). La particolarità è costituita dal fatto che il tabellone da gioco è stata sostituita con le mappe di Google Maps.

Monopoly Ultimate Banking

È l’ultima versione del gioco da tavolo, uscita sul mercato nel 2016. Rientra in questa carrellata di aggiornamento del gioco del Monopoly perché ha introdotto delle novità interessanti. La banca che gestisce il denaro è elettronica e i giocatori utilizzano una carta di credito al posto dei classici soldi di carta.

Monopoly Live

Questa è una versione creata per il mondo dei casinò online, dove Mr. Monopoly (la mascotte del Monopoly viene chiamata così in questa versione) ci guida in un gioco dove la realtà aumentata si unisce alle logiche del casinò virtuale per un’esperienza di gioco ad alti livelli.

Come funziona un funerale laico

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Tutti conosciamo, chi più e chi meno, lo svolgimento di un funerale cattolico. Ma sappiamo come si svolge un funerale laico?

Il funerale laico è quel rito funebre che sostituisce la funzione religiosa, nel caso in cui il defunto non fosse stato credente. 

Si organizzano anche funerali laici perché, nella storia della razza umana, questi momenti di estremo saluto servono ad amici e parenti a ricordare la vita del defunto e a rendergli omaggio. Servono inoltre per dare sfogo al dolore e sono un modo per iniziare l’elaborazione del lutto insieme ad altre persone.

Cosa è il funerale laico e come si organizza

In realtà organizzare un funerale laico è molto semplice se si ha il giusto supporto, come quello fornito dai comparatori online. Facciamo un esempio per essere più chiari: se cerchiamo delle onoranze funebri a Milano, basterà inserire i dati relativi alla personalizzazione ed avremo un elenco di agenzie tra cui scegliere.

Dunque il funerale laico, o funerale civile, è un’alternativa alla classica funzione religiosa che viene considerata in particolar modo dalle famiglie non religiose o nel caso in cui il defunto non fosse credente.

Il funerale civile è quindi un modo per non rinunciare a dare l’estremo saluto al defunto, ma mancano del tutti i riferimenti a varie religioni.

Dove si svolge il funerale laico e chi lo celebra

Essendo un funerale laico ne consegue che non si svolge all’interno di edifici religiosi. Può quindi essere svolto più o meno in qualsiasi posto: all’aperto, in casa o in un luogo affittato.

C’è da dire però che la legge italiana prevede l’obbligo per i Comuni di allestire sale per la celebrazione di questo tipo di funerali, conosciute come Sale del Commiato, ma non tutti i Comuni si sono adeguati al D.P.R. n.285/90.

In molti casi il funerale civile è celebrato da un parente o da un amico della persona deceduta. Nel caso in cui la funzione si dovesse svolgere nelle Sale del Commiato, si può delegare la celebrazione del funerale a del personale addetto e qualificato messo a disposizione del Comune.

Come si svolge il funerale laico

In generale non esistono particolari regole da seguire per lo svolgimento di questo tipo di funerale. Si tende però ad omaggiare la memoria del defunto con brevi racconti della sua vita, magari accompagnando il tutto da musica e letture.

Pur non essendovi preghiere o letture di testi religiosi, si possono comunque individuare delle fasi tipiche:

  • un discorso introduttivo per dare il benvenuto ai presenti;
  • riflessioni sulla vita e sulla morte leggendo poesie o brevi prose;
  • elogio funebre attraverso il racconto di aneddoti e storie che mettano in risalto le qualità del defunto;
  • commiato, durante il quale si porge l’ultimo saluto alla salma.

Arrivati a questo punto il rito laico può dirsi terminato, ma non prima che l’officiante rivolga poche parole di conforto ai presenti.

La cosa più importante in questo tipo di funerali è quella di fare il possibile per rispettare i gusti e le inclinazioni del caro venuto a mancare, facendo quindi in modo che il rito laico rispecchi la sua personalità.

In collaborazione con Lastello

Caos treni tra Firenze e Roma, cancellazioni e ritardi fino a tre ore: come ottenere il rimborso

Cancellazioni e ritardi anche di tre ore. Linee ferroviarie nel caos in tutta Italia stamani per un incendio doloso ai cavi di una cabina elettrica dell’alta velocità nella stazione di Firenze Rovezzano. Così dalle prime luci della mattina, la circolazione dei treni tra Firenze e Roma si è bloccata, con pesanti ricadute sui passeggeri dei regionali e conseguenze sull’alta velocità in tutto il paese. Trenitalia ha disposto il rimborso totale dei biglietti per i treni a lunga percorrenza tra Firenze e Roma interessati dai ritardi: ecco come richiederlo.

Erano le cinque del mattino quando è scattato l’allarme. I fili della cabina elettrica sono stati bruciati in due punti diversi. Indice di un gesto volontario, fatto per poter bloccare il traffico ferroviario in tutte e due le direzioni. Sul posto sono intervenuti gli agenti di Polfer e Digos.

Treni Firenze – Roma, ritardi e cancellazioni

I primi a risentirne sono stati i treni sulla linea tra Firenze e Roma. Molti convogli sono rimasti bloccati, altri hanno maturato ritardi fino a 170 minuti. Almeno 30 treni regionali soppressi, per l’intera tratta o parzialmente.

Alcuni viaggiatori diretti a Roma hanno potuto viaggiare sui treni Alta Velocità. D’intesa con Ataf, i viaggiatori in discesa a Firenze Statuto hanno potuto utilizzare gratuitamente la tramvia verso il centro e la stazione di Firenze Santa Maria Novella.

Un’altra trentina di treni Alta Velocità, tra Frecciarossa e Frecciargento, sono stati soppressi. Quelli in partenza riprogrammati con ritardi di almeno 120 minuti.

Caos treni Firenze – Roma, come chiedere il rimborso

Tutti i passeggeri dei treni a lunga percorrenza interessati dai disagi di stamani possono richiedere il rimborso integrale del biglietto. Questo vale per chi è in possesso di un titolo di viaggio per treni Alta velocità, Intercity e Intercity Notte.

Per avere il rimborso ci si può rivolgere direttamente in biglietteria oppure compilare la richiesta online disponibile a questo indirizzo. È possibile anche effettuare un cambio di biglietto, in biglietteria o in assistenza, indipendentemente dalla tariffa acquistata.

E mercoledì si annuncia un’altra giornata difficile per chi deve muoversi in treno. È infatti programmato uno sciopero nazionale dei trasporti.

 

Da Caetano Veloso all’elettronica: gli eventi e i concerti del weekend

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Sarà uno dei weekend più ricchi di eventi, concerti e iniziative dell’estate a Firenze, quello del 19, 20 e 21 luglio. Ecco una guida per non perdere il meglio del fine settimana.

Concerti Firenze: Musart, arrivano Caetano Veloso e Loreena McKennitt

Sono due degli ospiti più attesi di questa edizione di Musart Festival ed entrambi sono attesi sul palco di piazza Santissima Annunziata in questo fine settimana. Caetano Veloso sarà in concerto venerdì 19 luglio con uno spettacolo del suo del tour Ofertorio, accompagnato dai figli Moreno, Zeca e Tom Veloso.

Sabato 20 luglio è la volta di Loreena McKinnit, cantautrice statunitense di origini irlandesi e scozzesi, con le sue canzoni ispirate dalle musiche celtiche popolari e dalla tradizione folk.

La prima volta della Boiler Room a Firenze

Boiler Room, il marchio più importante della scena elettronica mondiale, porta per la prima volta il suo party a Firenze. Sabato alla Manifattura Tabacchi sono in programma Cera Khin, Zenker Brothers e gli italiani Herva, Dukwa, Samuele Pagliai e Lorenzo Fortino. Sarà anche la serata di chiusura per Plastic Dreams, l’installazione artistica curata da 4:3, la piattaforma di Boiler Room dedicata alla video arte. Biglietti in vendita su Ticketone.

La felicità? Ci si cura camminando

Torna la Walking Thérapie, un format di teatro urbano creato per il Festival Off d’Avignone e proposto dall’associazione Pupi e Fresedde del teatro di Rifredi. Funziona più o meno così: i partecipanti accettano di essere anche pazienti di questo curioso esperimento. Vengono loro consegnate delle cuffie e per tutto il tempo della passeggiata ascolteranno solo le parole e i suoni manipolati dal terapeuta demiurgo che conduce lo spettacolo.

Daranno così vita a un’assurda passeggiata teatrale per le vie della città, sperimentando e irridendo le moderne terapie sulla conquista della felicità interiore. Lo spettacolo è in programma venerdì 20 luglio con partenza alle 21 da Quinoa-Zap, Vicolo Santa Maria Maggiore 1 – angolo Via De’ Vecchietti. Per info: teatrodirifredi.it

Eventi a Firenze, l’anniversario dell’allunaggio ad Arcetri

Cinquanta anni fa, il 20 luglio 1969, l’uomo arrivava sulla Luna. Quale miglior posto per celebrare questo anniversario che l’Osservatorio astrofisico di Arcetri?

Una serata speciale delle Notti d’estate ad Arcetri, con John Robert Brucato, Niccolò Bucciantini e Luigi Gaspa che racconteranno il nostro satellite. Dal mito, la letteratura e il cinema fino alle più recenti e future missioni lunari in cui gli astronomi dell’Inaf sono coinvolti.

Eventi Firenze, il Florence Dance Festival

Al Florence Dance Festival arriva il Batsheva The Young Ensemble, compagnia di Tel Aviv tra le più acclamate al mondo. Creata da Ohad Naharin nel 1990, riproporrà Decadance, lo spettacolo con cui nel 2000 la compagnia e il suo direttore artistico hanno festeggiato i dieci anni di collaborazione. Spettacolo in programma sabato 20 luglio, info qui.

Visite gratuite alla Villa Medicea di Castello

Ultimo fine settimana di visite guidate gratuite al Giardino della Villa Medicea di Castello prima della pausa estiva. Primo esempio di giardino formale all’italiana, il giardino custodisce alcune straordinarie opere monumentali come la celebre Grotta degli animali, uno dei primi esempi di grotta artificiale.

Le visite fanno parte del programma delle celebrazioni  per il Cinquecentenario di Cosimo I e Caterina de’ Medici. Sono in programma sabato 20 e domenica 21 luglio, dalle ore 9.30 e alle ore 11.00. Sono gratuite, ma la prenotazione è obbligatoria. Info e prenotazioni MUS.E, telefono 055.2768224 – 055.2768558, [email protected]www.musefirenze.it.

Guida 2019 ai locali estivi di Firenze, per un drink all’aperto

Eventi e concerti del weekend a Firenze e dintorni

Al parco di Signa prosegue Beerrenai 2019, rassegna di musica, food e (ovviamente) birra. Il programma.

Va avanti la programmazione dei cinema all’aperto in tutta Firenze. Per scoprire quali sono e dove si trovano e per conoscere la programmazione, c’è la guida de Il Reporter alle arene estive.

Torri, forti e fortezze: anche questo weekend tante proposte per scoprire Firenze dall’alto con una visita insolita. Ecco quelle da non perdere.

Non è estate senza un bel drink al fresco. Una guida completa a tutti i locali all’aperto di Firenze per l’estate 2019.

Biglietto autobus Ataf, l’acquisto a bordo diventa cashless

Sali sul bus e passi la carta: ecco fatto, senza bisogno di perdere tempo a cercare un tabaccaio o un bar nei paraggi che vendano i biglietti. Su tutti i 355 autobus Ataf e Li-nea da oggi i biglietti si possono acquistare direttamente a bordo utilizzando una qualsiasi carta di credito o prepagata contactless.

Biglietti Ataf a bordo con la carta. Come funziona?

Serve una qualsiasi carta di pagamento dei circuiti abilitati Mastercard, Maestro, Visa e V PAY. La carta deve essere contactless, quella tecnologia che non richiede l’inserimento fisico della carta all’interno di un lettore ma che permette di pagare soltanto “appoggiandola”. Ormai la maggior parte delle carte sono contactless.

Così basta salire sull’autobus e cercare il validatore verde installato a bordo, in genere di fianco al conducente. Si appoggia la carta al sensore e si attende il messaggio di conferma “biglietto valido”.

Il biglietto è valido per 90 minuti e costa 1,50 euro, come i normali biglietti cartacei. Nei novanta minuti di validità può essere utilizzato anche su altri autobus Ataf, sui servizi bus Li-nea e sulla tramvia.

Si possono acquistare con la stessa carta più biglietti a bordo degli autobus Ataf, fino a un massimo di 5. In questo caso i passeggeri devono sempre viaggiare tutti insieme. Per farlo, basta acquistare il primo biglietto e, una volta ricevuta la conferma, selezionare l’icona “Aggiunta passeggeri” e ripetere la procedura.

E se si ha bisogno della ricevuta? Ci si può collegare al portale cashless.fsbusitalia.com, registrarsi e visualizzare il riepilogo degli acquisti fatti con la propria carta. A quel punto si può stampare la ricevuta d’acquisto.

Come funzionano i controlli? In caso di verifica il passeggero deve comunicare al controllore le ultime 4 cifre della propria carta, mostrandogliela.

I biglietti cashless possono essere acquistati anche per una corsa semplice a tariffa ordinaria su tutti gli autobus dei servizi Volainbus (per l’aeroporto di Peretola) e The Mall (per l’outlet di Leccio) di Busitalia. Il primo costa 6 euro, il secondo 7 euro.

 

Centro estivo in inglese al Museo Horne di Firenze

Da lunedì 2 a venerdì 6 settembre 2019, con orario 9:00-13:00 i ragazzi dagli 11 ai 13 anni hanno l’opportunità di rinfrescare il loro inglese prima che la scuola riapra. Il Museo Horne di Firenze organizza infatti un centro estivo tutto in lingua inglese.

Il format, dedicato ai ragazzini delle scuole medie, permette loro una full immersion nella lingua inglese che avrà lo scopo di consolidare e acquisire competenze linguistiche attraverso esperienze divertenti e stimolanti, in compagnia di altri loro coetanei. No alla noia di lezioni frontali sui banchi che ricordano tanto l’inverno scolastico. Piuttosto, un’occasione per fare nuove amicizie in un contesto bellissimo quale è il Museo Horne.

Leggi anche: I centri estivi? A settembre sono nei musei di Firenze 

Centro estivo in inglese al Museo Horne di Firenze

Ragazze e ragazzi saranno coinvolti nell’esplorazione del museo, avranno la possibilità di cimentarsi in disegno dal vero e si trasformeranno in blogger! Seguiti da un’insegnante ed educatrice esperta e madrelingua creeranno un blog in inglese.

Gli elementi portanti di questa esperienza sanno l’apprendimento della capacità di osservazione, manualità, avvicinamento alle nuove tecnologie. Il corso di inglese coinvolge i ragazzi e sviluppa le loro abilità in tante direzioni diverse.

Il costo della settimana è di 125,00 euro. Le famiglie che presentano la tessera di socio Coop avranno diritto a uno sconto del 10% sul costo della settimana. Posti limitati. La prenotazione è obbligatoria.

Info e prenotazioni: 055244661 – [email protected]

Il Museo Horne: piccolo gioiello di Firenze

La donazione di Herbert Horne allo Stato italiano ha permesso la nascita di una Fondazione e di un Museo, che hanno lo scopo di conservare, valorizzare ed esporre al pubblico la ricca collezione d’arte dello studioso inglese. La collezione si compone di una preziosissima raccolta di pitture, sculture, ceramiche, oggetti di oreficeria e di vario uso, per la maggior parte databile al Tre, Quattro e Cinquecento. La collezione Horne si caratterizza per l’incredibile varietà di opere e di oggetti che convivono in armonia con l’ambiente espositivo.

Un luogo davvero speciale dove mandare i ragazzi a studiare la lingua inglese!

In collaborazione con Firenze Formato Famiglia

Morto Andrea Camilleri, il ricordo di Firenze

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Quella tra Andrea Camilleri e Firenze resterà la storia di un’attrazione mai appagata, uno di quei sogni di adolescente che non si realizzano. E che non abbandonano la memoria nonostante che di sogni, quell’adolescente, ne abbia poi realizzati tanti altri.

Oggi il Paese piange la scomparsa di uno dei suoi più grandi intellettuali, uno scrittore profondamente legato ai luoghi del suo immaginario. I luoghi del Commissario Montalbano, protagonista della sua serie di romanzi più conosciuta, da Punta Secca a Scicli a tutta la Sicilia di cui era figlio orgoglioso. Roma, dove lo scrittore ha vissuto fin dalla fine degli anni Quaranta. Bagnolo, frazione di Santa Fiora, piccolo comune sul Monte Amiata dove Camilleri trascorreva i mesi estivi.

Firenze non c’è, ma avrebbe potuto esserci. È lo stesso Camilleri a dirlo in “Ora dimmi di te“, una sorta di memoriale autobiografico in forma di lettera indirizzata alla pronipotina Matilda. Lo scrittore racconta alcuni episodi significativi della sua vita, prendendoli a spunto per riflettere sui grandi temi dell’esistenza: le radici, l’amore, gli amici, la politica, la letteratura. È uno degli ultimi libri pubblicati da Andrea Camilleri, peraltro edito da un gruppo editoriale di Firenze (Giunti). Raccontando della propria giovinezza, scrive:

“Durante il liceo mi ero fatto un piano: volevo andare all’università di Firenze dove c’erano professori che amavo e dei quali avevo letto già delle pubblicazioni, e quindi, per poter vivere in quella città, ero riuscito attraverso un amico di mio padre a trovare un posto retribuito presso il quotidiano “La Nazione”. Ma l’arrivo degli americani nel ’43 mi costrinse a iscrivermi all’università di Palermo”

Chissà come sarebbe potuta andare. Un piano al quale forse aveva iniziato a pensare qualche anno prima, dopo una visita a Firenze. Nel 2005, in un’intervista di Emanuela Giovanni per I viaggi di Repubblica, Andrea Camilleri raccontava che il suo primo viaggio senza genitori fu proprio “A Firenze, avevo 14 anni, per un raduno della gioventù fascista”.

E da Firenze arrivò anche il primo importante riconoscimento letterario, vinto dall’allora 22enne Andrea Camilleri. Nel 1947, grazie ad alcune sue poesie, si aggiudicò infatti il Premio Firenze, il riconoscimento annuale promosso dal Centro Culturale Firenze-Europa.

Firenze, che non è mai stata la sua città ma che lo avrebbe potuto essere, oggi ricorda Andrea Camilleri con affetto e commozione. Anche il sindaco Dario Nardella gli ha dedicato un ultimo saluto. Su Twitter, ha scritto: “Un grande scrittore, narratore dei nostri tempi bizzarri, uomo sensibile e di grande talento, orgoglio per tutta l’Italia. Ciao Maestro Camilleri, che la terra ti sia lieve”.

Nardella presenta il mandato green: “Via alla forestazione urbana”

Vuole essere ricordato come il mandato del verde quello del secondo incarico del sindaco Dario Nardella: via, entro l’anno, alla sperimentazione della “forestazione urbana” a Firenze teorizzata dal neurobiologo Stefano Mancuso (leggi l’intervista de Il Reporter). E saranno green anche i principi guida del nuovo Piano operativo, il principale strumento urbanistico che costituirà uno dei passaggi chiave della prossima consiliatura. Sono alcuni dei contenuti del programma anticipati ieri in consiglio comunale, dove il sindaco ha presentato la relazione di inizio mandato.

Piante sulle facciate, per salvare il pianeta. Intervista a Stefano Mancuso

La forestazione urbana di Firenze

Si partirà già prima della fine del 2019 con l’operazione di “forestazione urbana”, come l’ha definita il sindaco. Facciate e tetti di edifici pubblici ricoperti di piante, per assorbire la CO2 e mitigare le temperature, specialmente nelle zone più cementificate.

Un’operazione unica nel suo genere in Italia e non solo. La sperimentazione comincerà da 20 scuole e sette immobili di edilizia popolare, disclocati in tutti e cinque i quartieri.

Saranno i nidi Brucaliffo, Piccolo Naviglio, Montagnola e quello di via Della Chimera. Ci sono poi le scuole Calvino, Enriques Capponi, Kassel, Botticelli, Pertini, Ghiberti, Don Milani, De Filippo, Pirandello – Poli – Barbasso, Pieraccini, Poliziano, Colombo, Rodari, Arnolfo Di Cambio, Fantaghirò e Paolo Uccello.

I sette fabbricati di edilizia popolare scelti sono quelli di via Niccolò da Tolentino, via Rocca Tedalda, via Canova, via Massa, via Marangoni, e alle Piagge, in via della Sala, via Liguria e via Dell’Osteria.

Una Firenze “green” nel programma di Nardella

“Abbiamo di fronte cinque anni impegnativi e dinamici nei quali punteremo molto sul verde, sull’ambiente, sulla riduzione del traffico e dell’inquinamento – ha dichiarato Nardella -, ma anche sul percorso già avviato di riqualificazione delle periferie, dando un futuro alle aree dismesse come la Manifattura Tabacchi e Belfiore. Inoltre saremo fortemente impegnati per migliorare la qualità della vita e incentivare lo sviluppo sostenibile e avremo un’alta l’attenzione ai giovani, al lavoro e agli anziani. Abbiamo un programma ambizioso che riguarda la città a 360 gradi e con il quale cercheremo di completare il lavoro iniziato nello scorso mandato”.

Nel corso del suo intervento il sindaco ha illustrato i vari capitoli della relazione di mandato: riqualificazione urbana, mobilità, verde, sicurezza, scuola, welfare, sport, cultura, innovazione e servizi digitali, quartieri e partecipazione.

Rispetto del territorio e riqualificazioni urbanistiche saranno al centro del prossimo Piano operativo. Oltre a questo, priorità al completamento delle infrastrutture e a un piano da 15 mila nuove alberature.