No alla rottamazione delle cartelle esattoriali Firenze e nell’area metropolitana. L’indicazione è questa, ma nelle ultime ore ci sono state diverse polemiche. Partiamo dalle certezze. Il Consiglio della Città metropolitana ha approvato la delibera relativa al diniego dello stralcio delle cartelle esattoriali: l’atto è stato votato anche da Italia Viva, così come da Territori Beni Comuni.
Doveva esserci un uno-due in poche ore, prima il Consiglio metropolitano e poi quello comunale. E invece l’assemblea di Palazzo Vecchio ha annullato la seduta prevista per il 26 gennaio dove si doveva appunto votare la delibera. Il motivo, per i consiglieri del centrodestra, è che la maggioranza non aveva i numeri per far passare la delibera, a causa dell’assenza di diversi consiglieri e di una posizione ostile da parte di Iv.
E così la discussione è rinviata al 30 gennaio.
Le dichiarazioni di Nardella sulla no alla rottamazione delle cartelle a Firenze
Il sindaco metropolitano Dario Nardella, sul no alla rottamazione delle cartelle esattoriali a Firenze, è stato chiaro. Ha parlato di dato politico positivo da parte della Città metropolitana, augurandosi poi che anche il Consiglio comunale segua lo stesso esempio. “Nella seduta di oggi non solo tutta la maggioranza ha votato per il diniego dello stralcio delle cartelle esattoriali ma pure un pezzo dell’opposizione, quindi una larga maggioranza trasversale”, ha detto Nardella. Che poi ha aggiunto: “Credo che sia importante mantenere un principio di legalità e anche di attenzione verso tutti quei cittadini onesti che le tasse le hanno sempre pagate”.
La posizione della giunta comunale
Era stata la giunta a votare favorevolmente per il diniego della rottamazione delle cartelle a Firenze. Dalle verifiche effettuate dagli uffici del Comune risulta che il residuo debito per le cartelle non riscosse interessate (cioè le somme inferiori a mille euro comprese fra il 2011 e il 2015) ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro, una cifra utile, secondo Palazzo Vecchio, a finanziare servizi per i cittadini. L’assessore al bilancio Giovanni Bettarini aveva parlato di “scelta di equità e rispetto”. E se in Consiglio metropolitano il via libera è arrivato subito, per il Consiglio comunale ci sarà da aspettare qualche giorno e il 30 gennaio il dibattito si prevede acceso.
Amore e viaggio hanno qualcosa in comune che i poeti velano e la vita manifesta: la meta più importante è in cammino. Da una scelta complice della destinazione, delle avventure e degli svaghi, al giorno atteso della partenza. Così, un weekend romantico in Toscana può aiutarci a vivere questa magia, se sappiamo dove andare, tra Appennini, terme e Tirreno, ma soprattutto in alcuni luoghi un po’ meno frequentati (o meno associati al classico fine settimana per innamorati). Luoghi dai quali esplorare territori circostanti, ricchi di esperienze possibili e differenti tra loro.
Castagneto Carducci, il vino, le terme, il mare per un weekend romantico in Toscana
L’immagine pittoresca di Castagneto Carducci (Livorno) ricorda davvero il suo poeta. Su e giù per la collina, attraverso stradine in pietra, botteghe, negozietti, terrazze dalle quali ammirare i tramonti e il mare, fino a Capraia e alla Corsica nelle giornate chiare. Cipressi. La base è buona per sostare e rilassarsi o avventurarsi nei dintorni, perfetti per un weekend romantico in Toscana.
Per i più romantici, c’è il mare d’inverno. Per passeggiare sulla spiaggia o in pineta, Marina di Castagneto Carducci è vicinissima. Altrimenti, poco oltre la vicina San Vincenzo, la spiaggia di Rimigliano si estende tra il mare e una macchia mediterranea profumata, stretta alla sabbia.
Chi ama il rosso sceglierà il Viale dei Cipressi e Bolgheri. Un paesino grazioso, al centro di una delle terre del vino più importanti di tutta Italia, con enoteche, cantine, aperitivi.
A Venturina Terme l’acqua è calda. L’esperienza rilassante di bagni, fanghi, idromassaggi. Un classico romantico.
Nei Parchi della Val di Cornia, natura e cultura. Tra questi, l’area archeologica di Populonia è il luogo più conosciuto. Con il vantaggio della prossimità al mare, raro per una città etrusca.
I cipressi di Bolgheri
Colle Val d’Elsa, innamorati nella Toscana medievale
A Colle Val d’Elsa (Siena), l’atmosfera è medievale, di pietra, porte, mura e torri. La Via Francigena attraversa il territorio. La piazza centrale è dedicata ad Arnolfo di Cambio. Il centro storico si trova nella parte alta, dove si apre una grande terrazza con vista sul paese e sulle dolci colline circostanti. Nella stessa Colle c’è molto da visitare, dal Duomo, al Museo Archeologico, al Museo Civico e Diocesano di arte sacra, fino al Museo del Cristallo, nonché un settore della ristorazione intrigante. Il weekend romantico in Toscana, a Colle, abbina cultura, gastronomia e natura.
Forse, la passeggiata più bella di Colle è il SentierElsa. Due chilometri dolci lungo il fiume Elsa con le sue cascate, tra gli alberi. La particolarità è rappresentata dai colori pastello dell’acqua, verdi e azzurri di luci e velature. Un fiume fotogenico per gli innamorati.
San Gimignano con le sue torri e il centro storico patrimonio dell’umanità Unesco si trova molto vicina a Colle. San Gimignano è la città toscana che ha meglio conservato l’architettura e l’urbanistica del medioevo dantesco, una meta classica che vale da sola un weekend romantico.
Abbadia a Isola fu fondata attorno l’anno mille, nei pressi della Via Francigena. Oggi, il piccolo borgo che sorse attorno all’edificio monastico racchiude un piccolo angolo magico. Dall’Abbadia è facile immettersi nella trentaduesima tappa della Via Francigena San Gimignano-Monteriggioni, percorrendo i quattro chilometri finali.
Il centro storico di Colle Val d’Elsa
Pietrasanta, marmo in Versilia
Gioiellino dalla storia lunga, feconda e stratificata, Pietrasanta (Lucca) corre dal Museo Archeologico Versiliese, al Duomo medievale, fino a una vivace contemporaneità artistica. Infatti, sullo sfondo suggestivo delle Alpi Apuane, Pietrasanta è cresciuta quale città del marmo, scelta di vita e di lavoro per grandi artisti come Jean-Michel Folon, Fernando Botero, Igor Mitoraj e molti altri. Le loro sculture adornano tutto il centro. Inoltre, quando gli innamorati non riescono a decidersi tra il mare e le montagne, un weekend romantico in Toscana a Pietrasanta dà la possibilità di fare entrambe le cose, con brevi spostamenti.
In Versilia, la vita notturna estiva è tra le più vivaci d’Italia. Musica, balli, cocktail, locali esclusivi come la Bussola Versilia o La Capannina distano pochi chilometri da Pietrasanta.
Il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane apre molte tipologie di sentieri differenti, dalle semplici passeggiate alle vie ferrate.
A Marina di Pietrasanta, Villa la Versiliana con il suo parco è uno dei luoghi più romantici d’Italia. Qui Gabriele d’Annunzio compose La pioggia nel pineto, per la sua Ermione.
Le Terme della Versilia valorizzano una scoperta recente, dei primi anni Duemila. Pertanto queste acque termali possono vantare due rarità: sgorgano vicino al mare, i romani non le conoscevano.
Il centro di Pietrasanta
Mete classiche per un weekend romantico in Toscana
Restano naturalmente le grandi città d’arte come Lucca, Pisa, Firenze e Siena, le isole dell’Arcipelago Toscano o il Chianti, dove un weekend romantico in Toscana può incontrare il turismo più tradizionale. Un ultimo suggerimento geologico, per unire il classico romantico e l’esperienza originale: le terme naturali libere.
Scatta la serrata delle stazioni di rifornimento. Dalla serata di oggi, martedì 24 gennaio 2023, e per 48 ore scatta lo sciopero dei benzinai, ma – anche in Toscana e a Firenze – alcuni distributori dovranno restare aperti durante la protesta per garantire i servizi minimi, quali ad esempio il rifornimento dei mezzi di emergenza (per cui deve essere riservata una quota di carburante). La lista per le autostrade è stata resa nota dalla Regione Toscana, mentre per quanto riguarda le pompe in città sono le prefetture ad avere la possibilità di pubblicare la lista per le singole province. Ai distributori aperti per garantire i servizi essenziali, si aggiungono poi i benzinai che non aderiscono allo sciopero, ma in questo caso un censimento puntuale è quasi impossibile.
I giorni e gli orari della protesta
La protesta è stata indetta dalle associazioni di categoria Faib, Fegica e Figisc Anisa, che rappresentano circa il 70% dei gestori degli impianti di rifornimento italiani (ma anche chi non è iscritto potrebbe aderire alla serrata): scatta dalle ore 19 (dalle ore 22 in autostrada) di oggi, martedì 24 gennaio 2023, e lo sciopero dei benzinai dura fino alla stessa ora di giovedì 26 gennaio, sempre che nel frattempo non venga trovato un accordo dell’ultimo momento con il governo. Proprio a seguito del confronto con l’esecutivo Faib Confesercenti ha deciso di ridurre lo sciopero a 24.
AGGIORNAMENTO: dopo il nuovo incontro con il governo, Fegica e Figisc Confcommercio, hanno deciso di ridurre la durata dello sciopero, che finisce alle ore 19 del 25 gennaio
Sciopero benzinai in Toscana, i distributori aperti in autostrada durante la protesta
La Regione Toscana ha pubblicato l’elenco degli impianti di rifornimento che dovranno restare aperti durante lo sciopero dei benzinai (dalle ore 22 del 24 gennaio alle ore 22 del 26 gennaio) lungo le autostrade. Si tratta in tutto di 10 stazioni, distribuite sulle quattro autostrade che interessano il territorio regionale: 5 benzinai aperti in A1, due sulla Firenze mare (A11), due in A12 e uno in A15, che per un breve tratto ricade in Toscana, ecco l’elenco completo.
Benzinai aperti sull’A1 Milano Napoli Direzione Nord – Montepulciano Est (km 395), Arno Est (km 321),
Firenze Nord (km 280) Direzione Sud – Bisenzio-Ovest (km 280); Badia al Pino Ovest (km 362)
Distributori aperti sull’A11 Firenze Marte Direzione Firenze – Migliarino Sud (km 79) Direzione Pisa – Peretola Nord (km 2)
Stazioni di servizio aperte sull’A12 Genova – Rosignano Direzione Rosignano Marittimo – Castagnolo Ovest (km 164) Direzione Genova – Fine Est (km 200)
Distributori aperti sull’A15 Parma – La Spezia Direzione La Spezia – San Benedetto Ovest (km 80)
Confermato lo sciopero dei benzinai tra il 24 e il 26 gennaio 2023 con orari leggermente ridotti rispetto a quanto comunicato inizialmente, ma le associazioni di categoria hanno annunciato che la trattiva andrà avanti fino a quando scatterà la protesta, che riguarderà le stazioni di servizio autostradali, quelle in città e pure i distributori self. Insomma sarà possibile un accordo dell’ultimo minuto tra gestori e governo, con cui è in atto un confronto serrato, anche se ormai sembra improbabile raggiungere un’intesa. La mobilitazione è stata indetta da Faib, Fegica, Figisc-Anisa, che hanno proclamato lo stato di agitazione per avviare una “campagna di controinformazione” sul tema, dicono le stesse sigle. La protesta segue le polemiche dopo la mancata proroga del taglio delle accise sulla benzina, che ha fatto impennare il costo della verde, del diesel, del gpl e del metano dal 1° gennaio scorso. Vediamo allora quando inizia lo sciopero dei benzinai e quanto dura la serrata dei distributori.
Sciopero dei benzinai 2023: quando inizia, quanto dura e gli orari
Rispetto a quanto annunciato in precedenza la protesta è spassato da 60 a 48 ore. L’inizio dello sciopero dei distributori di benzina è fissato alle ore 19.00 di martedì 24 gennaio 2023 (alle ore 22 in autostrada) e terminerà allo stesso orario di giovedì 26 gennaio: riguarderà sia le stazioni di rifornimento autostradali, sia le pompe in città e anche i self service, ma alcuni benzinai dovranno restare aperti al fine di garantire i servizi essenziali. La lista dettagliata degli impianti attivi è stata diffusa su ogni territorio dalla Regione. A seguito del confronto con il governo sola una sigla, la Faib Confesercenti, ha deciso di ridurre lo sciopero a 24.
AGGIORNAMENTO: dopo il nuovo incontro con il governo, Fegica e Figisc Confcommercio, hanno deciso di ridurre lo sciopero dei benzinai a 24 ore: gli impianti riaprono alle ore 19 del 25 gennaio
Si intensificano infatti gli incontri tra i rappresentanti dei gestori e l’esecutivo. Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato limature al testo del “decreto carburanti”, che prevede tra le altre cose l’obbligo di esporre il prezzo medio nazionale della benzina, stabilito dal ministero dell’Ambiente e pubblicato sul suo sito ogni giorno, accanto a quello praticato alla pompa. Questi interventi però non convincono i benzinai.
Perché lo sciopero dei benzinai
Tutto questo mentre in Parlamento infuria la polemica sulla fine del taglio alle accise sulla benzina lo scorso 1° gennaio 2023. L’opposizione punta il dito contro la maggioranza, accusandola di non aver rispettato la promessa elettorale di una riduzione delle accise, mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in audizione al Senato, ha detto che l’esecutivo si riserva di adottare misure sulle accise se ci saranno aumenti dei prezzi della benzina, destinando a questo intervento i maggiori ricavi sull’Iva.
Intanto Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, nella nota in cui viene annunciato lo sciopero dei distributori di benzina del 24, 25 e 26 gennaio 2023, parla di “un’ondata di fango contro una categoria di onesti lavoratori“. Secondo quanto comunicato dalle organizzazioni, i gestori basano la loro attività su un margine fisso di 3 centesimi lordi al litro, garantendo allo Stato un gettito di circa 40 miliardi l’anno. L’ultimo sciopero dei benzinai, ma che ha riguardato solo le stazioni di servizio in autostrada, risale a metà dicembre.
Cosa c’è da sapere in sintesi
Ecco quindi le informazioni sullo sciopero dei benzinai a gennaio 2023, quando inizia, quanto dura, gli orari e i dettagli pratici:
Sciopero dei benzinai dalle ore 19.00 del 24 gennaio 2023 alle ore 19.00 del 26 gennaio, per le autostrade dalle ore 22.00 del 24 gennaio alle 22.00 del 26 gennaio (solo di 24 ore per gli aderenti alla Faib Confesercenti);
Lo sciopero interessa le stazioni di servizio autostradali, sulle superstrade, sulle strade extraurbane, le pompe in città e anche i distributori self;
Regioni e Prefetture hanno pubblicato l’elenco dei benzinai aperti per garantire i servizi minimi essenziali;
Le associazioni di categoria dei gestori hanno annunciato che sarà possibile trovare un accordo e annullare quindi lo sciopero fino all’ultimo momento.
Venerdì 27 gennaio 2023, la Giornata della Memoria torna a ricordare le vittime e i sopravvissuti dell’Olocausto con numerose commemorazioni ed eventi in tutte le principali città italiane, compresa Firenze. Istituita dal Parlamento italiano nel 2000, la celebrazione è divenuta una ricorrenza internazionale che cade il 27 gennaio perché, proprio in quel giorno nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il dovere della testimonianza e del ricordo impegnano a Firenze numerose istituzioni, musei, biblioteche, cinema e presidi culturali con iniziative, visite tematiche, incontri e proiezioni per raccontare la storia di uno dei momenti più oscuri del XX secolo.
Giornata della Memoria 2023, le visite alle Murate, l’ex carcere di Firenze
Per le celebrazioni che ricorrono venerdì 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria 2023, Murate Art District ha programmato due visite guidate tematiche. Alle 15:00 e alle 16:00, i mediatori di MUS.E accompagneranno i visitatori nell’ex Carcere Duro di Firenze che, nel ’44, fu luogo di raccolta per numerosi deportati prima della partenza verso i campi di sterminio. Le visite sono gratuite con obbligo di prenotazione al numero 055 2768224 oppure all’indirizzo mail [email protected].
Visite al Memoriale italiano di Auschwitz
In occasione del giorno della Memoria sono in programma visite guidate gratuite straordinarie al Memoriale italiano di Auschwitz, ospitato presso il centro Ex 3 di Gavinana. Da venerdì 27 a martedì 31 gennaio sarà infatti possibile visitare il luogo,
approfondendo vicende e tematiche legate alla storia delle deportazioni. Questi gli appuntamenti, proposti grazie alla collaborazione di Unicoop Firenze: venerdì alle ore 10, 11, 12, 15, 16 e 17; sabato alle 9.30, 10.30 e 11.30; domenica alle 10, 11 e 12; lunedì alle 15, 16 e 17 e martedì alle 9.30, 11.30 e 12.30. La prenotazione è obbligatoria: 055-2768224 e [email protected].
Eventi al Museo Novecento di Firenze in occasione della Giornata della Memoria 2023
Venerdì 27 gennaio, il Museo Novecento di Firenzeoffre un percorso tematico – su due turni, uno alle 16:00 e uno alle 17:00 – tra le opere e gli artisti della collezione permanente, con un focus speciale sulle figure che furono coinvolte in prima persona nelle persecuzioni o che manifestarono il proprio dissenso contro gli orrori di quegli anni, tra cui Mario Mafai, Carlo Levi e Renato Guttuso.Alle 18:00, Letizia Fuochi sarà protagonista della performance “Neve di carta – il Canto della Memoria” con l’accompagnamento del chitarrista Francesco Frank Cusumano. Per info e prenotazioni, visitare il sito web del Museo Novecento.
Giorno della Memoria 2023, le iniziative dell’Università di Firenze
Lungo il filo delle memorie. Un percorso storico-didattico per leggere il presente è l’iniziativa pensata dall’Università degli Studi di Firenze per celebrare le vittime dell’Olocausto e per ricordare gli studenti universitari fiorentini che furono allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali. L’evento – organizzato dal Dipartimento Forlilpsi dell’Ateneo – è programmato per giovedì 26 gennaio alle ore 16:00 nell’aula 101 in via Laura 48. Tra gli ospiti, sarà Lidia Maksymowicz a riportare la propria testimonianza e quella dei propri genitori (che furono oppositori politici del nazismo in Bielorussia) a seguito della loro deportazione ad Auschwitz. L’evento sarà fruibile sia in presenza (con obbligo di prenotazione), sia online.
Attorno alla Shoah. Fotografie e memoria, la mostra organizzata dal Consiglio della Regione Toscana
Mercoledì 25 gennaio si apre la mostra a cura di Paola Zamboni per ricordare la tragedia dell’Olocausto con le immagini tratte dagli Archivi Fotografici Alinari. Il Consiglio della Regione Toscana ha scelto di celebrare la Giornata della Memoria 2023 nello spazio espositivo Carlo Azeglio Ciampi, in via de Pucci 16, nel centro di Firenze, con gli scatti che mostrano il ‘prima’ e il ‘dopo’ della Shoah.Attorno allo Shoah. Fotografie e memoria sarà visitabile fino al 4 febbraio, dal lunedì al venerdì in orario 10-12 e 15-18 e il sabato dalle 10 alle 13.
Tra leggi razziali e fascismo, le proiezioni tematiche al Cinema La Compagnia
Tra gli eventi, il Cinema La Compagnia di Firenze, la Giornata della Memoria 2023 si celebra con tre proiezioni tematiche. La programmazione inizia giovedì 26 gennaio alle ore 16:30 con La stella di Andra e Tati, il film d‘animazione di Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli per raccontare il dramma della Shoah ai più piccoli; alle 18:30, la ricostruzione di Giorgio Treves 1938 – Diversi sulla promulgazione delle leggi razziali Italia; infine alle 20:30, Baci rubati – Amori omosessuali nell’Italia fascista di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano con un dibattito di chiusura sul tema in collaborazione con il Tavolo regionale LGBTQIA+.
La proiezione alla Sinagoga e Museo Ebraico di Firenze
La storia di un bambino di quattro anni che abita ad Amsterdam negli anni più bui della storia europea: “Jona che visse nella balena” è il film del 1993 diretto da Roberto Faenza che verrà proiettato domenica 29 gennaio alle ore 14:30 durante l’evento organizzati dalla Sinagoga e dal Museo Ebraico di Firenze.Nel 1940, Joan viene deportato insieme alla famiglia nel campo di concentramento di Westerbork, nei Paesi Bassi e successivamente a Bergen-Belsen, dove lui e sua madre vengono separati dal padre sperimentando il freddo e la fame, la paura e la sofferenza.
Sinagoga di Firenze
Le Biblioteche comunali di Firenze celebrano il Giorno della Memoria 2023
Anche le Biblioteche comunali fiorentine si impegnano con eventi e iniziative dedicate al tema della memoria. Venerdì 27 gennaio alle ore 17:00, nella Sala Conferenze Sibilla Aleramo della Biblioteca delle Oblate si terrà l’edizione speciale del Premio Ceppo per l’Infanzia e l’Adolescenza 2023, con la premiazione e gli interventi di Anna Sarfatti e Wlodek Goldkorn. Sabato 28 gennaio invece, nella Sala Storica Dino Campana verrà presentato il libro di Paolo Mirti “Il campione e la bambina”. Entrambi gli eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, per maggiori informazioni contattare lo 055 2616512 o l’indirizzo [email protected].
Venerdì 27 gennaio, la Biblioteca Mario Luzi presenta alle 17:00 il libro di Nicola Coccia “La strage al Masso delle Fate. Ottone Rosai, Bogardo Buricchi ed Enzo Faraoni dal 1933 alla Liberazione di Firenze” con Marcello Lazzerini, già giornalista Rai e autore della Compagnia delle Seggiole.Lo stesso giorno alle 15:30, la BiblioteCaNova Isolotto ospita l’incontro con Marco Magnone che presenterà il suo libro “La Guerra di Celeste”. L’ingresso è gratuito, per chiedere informazioni telefonare allo 055710834.Sempre venerdì, ore 17:00, Elisabetta Pucci presenta “E la civetta cantò. Eccidio del Padule di Fucecchio 23 agosto 1944” alla Biblioteca Filippo Buonarroti dove sarà possibile accedere gratuitamente fino a esaurimento posti, per tanto è gradita la prenotazione allo 055432506 o a [email protected].
Tra circa dieci giorni ci sarà la riapertura di borgo San Frediano a Firenze, chiusa da dicembre per una voragine nella strada. Il via libera sarà soltanto per le macchine. Poi la riapertura coinvolgerà i bussini e la linea 6 di Autolinee Toscane ma tutto ciò se verrà confermato dalle relazioni che non ci sono problematiche di stabilità della strada. E qui ci saranno nuovi approfondimenti con la strumentazione del georadar in modo da capire eventuali criticità. Dopo il cedimento che si è registrato prima di Natale i residenti sono preoccupati e chiedono certezze.
La riapertura di borgo San Frediano e le verifiche del Comune di Firenze dopo la voragine
Prima della riapertura di borgo San Frediano ci sono quindi delle analisi da fare. Sono circa 40 gli immobili con crepe, cantine allagate, appartamenti che tremano ogni qualvolta passa un bus. Logico che ci sia apprensione. I residenti, che nel frattempo si sono costituiti in un comitato, continuano a chiedere che il Comune metta nero su bianco una cosa precisa. Ovvero che non ci sono problemi strutturali.
Intanto l’assessore alla mobilità di Palazzo Vecchio Stefano Giorgetti è intervenuto in Consiglio comunale. “Al momento attuale – ha detto – non ci sono elementi per poter affermare che la strada abbia problemi strutturali. Ma per essere ancor più certi faremo eseguire ulteriori accertamenti con un georadar”. Giorgetti ha detto che la relazione di Publiacqua non ha evidenziato criticità, ma Palazzo Vecchio continua con le verifiche.
I controlli
Prima della riapertura di Borgo San Frediano, sarà completata la video ispezione anche nel tratto da piazza del Nerli a via del Drago d’Oro. Se tutto andrà bene la strada verrà riaperta ai veicoli leggeri. E poi eventualmente a bussini e al numero 6, dopo i controlli dei privati. Tornando alla situazione che c’era prima delle deviazioni per i lavori su ponte Vespucci.
Senza un accordo sul contratto nazionale di lavoro (CCNL) dal mese di gennaio 2023 scatta in un solo colpo l’aumento dello stipendio per colf, badanti, assistenti familiari e baby sitter, con le nuove tabelle retributive. I sindacati e le associazioni datoriali di settore non hanno trovato un’intesa per spalmare per tutto l’anno l’adeguamento dei compensi al costo della vita e così le buste paga salgono di oltre il 9% da subito. C’è chi parla di una stangata per le famiglie, messe già a dura prova dalla forte inflazione e dalla crisi energetica. In pratica l’impatto degli aumenti degli stipendi delle badanti e dei lavoratori domestici si aggireranno in media trai 94 e i 102 euro lordi in più al mese, a seconda della situazione e del livello, con le retribuzioni che saliranno in modo maggiore per coloro che sono assunti con orari lunghi e operano in regime di convivenza.
Il contratto di lavoro di badanti e colf
Secondo l’articolo 38 del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di colf, badanti, assistenti familiari e baby sitter, in mancanza di un accordo tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di lavoro viene previsto da subito un aumento dello stipendio pari all’80% dell’indice Istat sull’inflazione per le retribuzioni minime (che quindi salgono a gennaio 2023 del 9,2%), mentre le indennità di vitto e alloggio crescono del 100% rispetto al costo della vita (+11,5%). Anche altre categorie, come ad esempio i dipendenti degli enti locali o gli stessi pensionati, hanno visto l’adeguamento degli assegni all’inflazione, in proporzioni diverse.
Secondo le stime, i maggiori aumenti riguarderanno quelle figure professionali assunte con orari lunghi o in regime di convivenza (ad esempio badanti a un livello CS) con un incremento mensile dello stipendio di oltre 94 euro, a cui aggiungere i contributi, per un costo annuo nel 2023 di 18.752 euro, ossia 1.575 euro in più rispetto alle vecchie tabelle retributive. Marcato segno più anche per le “tariffe” delle baby sitter assunte a tempo pieno (a 40 ore, livello BS) non conviventi: in questo caso lo stipendio minimo aumenta di 115 euro al mese, portando la busta paga da 1.234 a 1.348,53 euro, mentre il costo totale annuo salirà di 1.743 euro (prendendo in considerazione anche contributi, tfr, ferie e tredicesima). L’adeguamento delle tabelle retributive in questo 2023 sarà invece percepito in modo minore da colf e badanti che prestano il proprio lavoro a ore, con un aumento dello stipendio pari a una manciata di centesimi di euro ogni 60 minuti (ad esempio 44 cent in più per il livello A e 79 per quello D super).
Quanto è l’aumento di stipendio per colf e badanti: le tabelle retributive 2023
Ecco quindi le nuove tabelle retributive con l’aumento contrattuale dello stipendio 2023 per colf, badanti, assistenti familiari e baby sitter, in base alle stime fatte da Assindatcolf, l’associazione dei datori di lavoro domestico. I valori riportati qui sotto sono al lordo delle tasse e non considerano i contributi previdenziali.
Livello A
Lavoratori conviventi – 725,19 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 5,27 euro
Livello AS
Lavoratori conviventi – 857,06 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 5,27 euro
Livello B
Lavoratori conviventi – 922,98 euro al mese
Lavoratori conviventi fino 30 ore – 659,27 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 6,58 euro
Livello BS
Lavoratori conviventi – 988,90 euro al mese
Lavoratori conviventi fino 30 ore – 692,25 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 6,99 euro
Livello C
Lavoratori conviventi – 1.054,85 euro al mese
Lavoratori conviventi fino 30 ore – 764,74 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 7,38 euro
Livello CS
Lavoratori conviventi – 1.120,76 euro al mese
Lavoratori non conviventi – paga oraria 7,79 euro
Assistenza notturna – 1.288,87 euro al mese
Livello D
Lavoratori conviventi – 1.318,54 euro al mese + indennità 194,98 euro
Lavoratori non conviventi – paga oraria 8,98 euro
Livello DS
Lavoratori conviventi – 1.384,46 euro al mese + indennità 194,98 euro
Lavoratori non conviventi – paga oraria 9,36 euro
Assistenza notturna – 1.592,17 euro al mese
Chiunque si reputi un appassionato del mondo del pallone in tutte le sue forme sa fin troppo bene che, dietro ai successi sul campo e alle grandi imprese dei vari campionati, purtroppo non è tutto così bello come può sembrare.
Stessa cosa dicasi per chi vuole piazzare le proprie quote, un cambiamento repentino negli andamenti del campionato è infatti uno degli indici che più di ogni altra cosa terrorizza chi vuole cercare di azzeccare l’esito di uno o più match.
A quanto pare, nonostante siano passati oramai anni e anni dall’epoca dei fatti, sembra che alcuni meccanismi si stiano ripetendo. Ed ecco che nomi come LucianoMoggi o eventi come Calciopoli sono tornati a farsi strada nelle conversazioni dei tifosi e degli appassionati.
Se dunque uno degli incubi peggiori che possa capitare a un singolo calciatore è un infortunio che lo costringa a rimanere lontano dai campi da gioco per un periodo indeterminato di tempo, per una squadra intera la cosa peggiore che possa capitare è la retrocessione. Ma attenzione perché, anche in questo caso, c’è retrocessione e retrocessione!
Può capitare infatti che la retrocessione dalla Serie A alla Serie B si verifichi dopo una serie di sconfitte subite in campo, basti pensare a squadre come la Sampdoria oppure l’HellasVerona ad esempio, da cui ci si può riscattare solo per il rotto della cuffia, come si suol dire. A tal proposito, vi basterebbe chiedere ai ragazzi del Lecce per farvi un’idea, ma torniamo a noi.
L’altro motivo per la retrocessione, oltre che quello più grave, è invece l’approdare in Serie B a causa di alcuni illeciti a livello finanziario della società. Questo è purtroppo, ancora una volta, il caso della Juventus. Un 2023 che, per il team della VecchiaSignora, è davvero iniziato male.
Dopo mesi di indagini, intercettazioni e documenti, i PM sembrano avere in mano parecchielementiche provano una alterazione del bilancio, la quale ha portato a sua volta a non pochi squilibrinell’andamento delcampionato.
Va poi ricordato che l’aria si stava già facendo irrespirabile a finenovembre2022 con le dimissioni di PavelNedvěd, storico ex bianconero ed ora anche ex dirigente della Juve, alle quali sono seguite quelle di buonaparte del Consiglio di Amministrazione.
Il 18 gennaio ha preso il posto del Presidente, lasciato vuoto da Andrea Agnelli, GianlucaFerrero e ci sono anche delle voci su un possibile ritorno in società di AlessandroDelPiero. Che il mitico Alex riesca dunque a salvare capra e cavoli in casa bianconera? Staremo a vedere!
Dal canto suo la squadra piemontese ha pubblicato un comunicato che recita, “la Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta”.
Il caso delle plusvalenze della Juventus si è dunque spalancato come una voragine mentre non si può dire la stessa cosa del Napoli che, indagato per gli stessi motivi, ne è uscito pulito.
Chi non possiede un televisore può fare richiesta di esenzione dal pagamento del canone Rai 2023, inviando l’apposito modulo di autocertificazione (scaricabile in pdf) all’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, esistono anche altre casistiche per cui è possibile richiedere l’esonero. Vediamo brevemente come funziona il canone Rai quest’anno, chi può non pagare l’imposta e come fare domanda per l’esenzione.
Quanto costa e come si effettua il pagamento del canone Rai 2023
Anche per il 2023, l’importo del canone Rai ammonta a 90 euro. Viene mantenuta la modalità di pagamento, ossia attraverso l’addebito diretto nella bolletta elettrica, nonostante l’anno scorso si fosse ipotizzato di svincolare il versamento dell’imposta dall’utenza elettrica. L’importo totale verrà suddiviso in 10 rate da 9 euro ciascuna e addebitato nella bolletta tra gennaio e ottobre. Questa somma non è coperta dal bonus sociale per luce e gas.
Ricordiamo che il canone Rai è un’imposta che devono pagare obbligatoriamente tutti i detentori di uno (o più) apparecchi per la ricezione di trasmissioni radio o tv nella propria residenza privata, indipendentemente dall’uso che se ne fa. Non tutti i cittadini italiani sono tenuti al pagamento, esistono infatti alcune eccezioni, in continuità con gli anni passati. Nel caso in cui si abbiano i requisiti, è importante ricordare che la domanda per fare richiesta di esenzione va presentata tassativamente entro il 31 gennaio 2023 per beneficiare dell’esonero per tutto l’anno. Vediamo brevemente casistiche, scadenze e modalità di richiesta.
Come non pagare il canone Rai 2023 dopo i 75 anni
Il primo caso per cui si può richiedere l’esenzione dal pagamento del canone Rai 2023 riguarda gli anziani over 75 che abbiano un reddito annuo non superiore a 8.000 euro e non abbiano conviventi titolari di altro reddito.
Naturalmente, l’agevolazione è valida se nella propria abitazione è presente un apparecchio tv. L’esenzione è valida per l’intero anno qualora il compimento del 75esimo anno di età sia avvenuto entro il 31 gennaio 2023. Se il compimento del 75esimo anno avviene tra il 1 febbraio e il 31 luglio 2023, l’esenzione vale solo per il secondo semestre. I soggetti che hanno già presentato la dichiarazione sostitutiva negli anni precedenti e continuano a possedere le condizioni di esenzione non devono fare nuova domanda.
La “disdetta” per chi non possiede una tv
Una particolare esenzione riguarda appunto i cittadini che, pur titolari di un’utenza elettrica, non detengono una TV o un altro apparecchio per la ricezione in chiaro. Allo stesso modo, è anche necessario che nessun componente della famiglia anagrafica (con la stessa residenza, quindi) detenga un televisore.
In questo caso, è necessario presentare il modulo della dichiarazione sostitutiva per l’esenzione dal canone Rai 2023 anche se si è già presentata negli anni precedenti. Infatti, la dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchio televisivo ha validità annuale e può essere presentata solo dai titolari di un’utenza elettrica per uso domestico residenziale.
No al pagamento per diplomatici e militari stranieri
Infine, sono esentati dal pagamento del canone Rai 2023, in rispetto di specifiche convenzioni internazionali:
gli agenti diplomatici
i funzionari o gli impiegati consolari
i funzionari di organizzazioni internazionali
i militari di cittadinanza non italiana o il personale civile non residente in Italia di cittadinanza non italiana appartenenti alle forze NATO di stanza in Italia
Modulo pdf per l’esenzione dal pagamento del canone Rai 2023
Come anticipato, è necessario inoltrare la domanda tassativamente entro il 31 gennaio 2023 (si poteva fare a partire dal 1 luglio scorso), al fine di ottenere l’esenzione per l’intero anno. Tuttavia, si potrà inviare la domanda entro il 30 giugno 2023 per ottenere l’esenzione dal pagamento del canone per il secondo semestre dell’anno.
Per fare richiesta dell’esenzione del canone Rai 2023 è necessario compilare un modulo di dichiarazione sostitutiva (modello scaricabile in pdf), che va inviato all’Agenzia delle Entrate. I documenti per fare domanda sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate a questo indirizzo, insieme a maggiori istruzioni per l’invio attraverso una delle procedure elencate. In alternativa, ad esempio per i possessori di SPID, è possibile anche effettuare l’intera procedura online, entrando nell’aerea riservata.
Dalla sala di Amici miei, al grande schermo dedicato a un teatro-giardino ormai perduto, fino all’attuale sistema con poltroncine a scomparsa. In occasione della tanto attesa riapertura del Cinema Astra di Firenze (che per l’occasione “perde” il 2 dalla storica insegna) abbiamo pensato di raccontarvi la lunga storia di questo luogo che nel tempo ha cambiato più volte pelle pur mantenendo sempre costante la sua natura. Ripercorriamo quindi le varie fasi dello storico cinema, che riapre al pubblico il 26 gennaio 2023, svelandone alcune curiosità fino a rivelarvi i prossimi film in programma in vista per la ripartenza.
Le origini del Cinema Astra di Firenze: il Metropolitan compare persino in “Amici miei”
Partiamo dalle origini: il Cinema Astra nasce negli anni Venti del secolo scorso con il nome di Metropolitan. Una cinquantina d’anni più tardi, il 10 agosto 1975 per l’esattezza, usciva per la prima volta nelle sale cinematografiche il film “Amici miei” di Mario Monicelli. E chi, almeno una volta nella vita, non l’ha visto? La pellicola in questione racconta infatti la storia di un gruppo di inseparabili amici fiorentini che erano soliti affrontare i loro disagi con scherzi ai danni di malcapitati.
Per quale motivo citare un film di quasi quarant’anni fa? Niente di più semplice: perché, proprio in piazza Beccaria, davanti al cinema Metropolitan, si ritrovavano i protagonisti di “Amici miei” tra battute, gag, zingarate e tanto altro ancora! E infatti, se guarderete il film e presterete attenzione, riuscirete a scorgere anche l’esterno di questo luogo che ha a tutti gli effetti “fatto la storia”.
“Cambio pelle”: dal Metropolitan all’Alhambra. Come mai?
Successivamente il Metropolitan cambia pelle, diventando Alhambra. Come mai fu chiamato così? Per rendere omaggio a un curioso Teatro giardino ottocentesco, l’Alhambra appunto, che si sviluppava dall’odierna piazza Beccaria, verso viale della Giovine Italia, con un ingresso anche in Borgo la Croce n.3.
Una struttura deputata allo svago per la borghesia fiorentina e composta da tre ambienti decorati in un sontuoso stile moresco, secondo il gusto eclettico della belle-époque: un salone per concerti, un ristorante e un grande giardino. Il Teatro Alhambra inaugurato nel 1889, è stata poi parzialmente distrutto da un incendio nel 1890, quindi restaurato due volte (nel 1900 e nel 1910) e infine ampliata da Adolfo Coppedè con un nuovo grande teatro all’aperto capace di contenere diecimila spettatori, una sala cinematografica e un grande padiglione per il gioco della pelota, un gioco molto in voga in passato. L’intero complesso è stato poi raso completamente al suolo nel 1961 per far posto alla nuova sede del quotidiano La Nazione, progettata da Pierluigi Spadolini.
Nasce il cinema Astra 2 di Firenze: le anteprime che hanno fatto la storia
Negli anni Ottanta l’Alhambra venne ristrutturato dalla famiglia Germani e prese il nome di Astra 2, sulla scia del già esistente cinema Astra in via de’ Cerretani, oggi divenuto un hotel. Una storica sala cinematografica, punto di riferimento tra i cinema fiorentini, con eventi che in molti ancora ricordano, come l’intramontabile anteprima di Johnny Stecchino con Roberto Benigni o quella de L’ultimo bacio con tutto il cast. L’ultimo passaggio di proprietà è quello del 2017, dalla famiglia Germani a Banca Cambiano.
L’Astra “perde” il 2: tutte le novità della riapertura
Arriviamo finalmente ad oggi: dopo 9 anni di chiusura, dal 26 gennaio 2023 in piazza Beccaria a Firenze riapre il Cinema Astra lasciandosi questa volta alle spalle l’affezionato “2”, che è stato tolto anche dall’insegna. Torna attivo sì, e in una veste del tutto innovativa: oltre alla nuova filiale della Banca di Cambiano, proprietaria dell’edificio, sarà attivata la nuova sala dotata di 100 posti e di un sistema di sedute a scomparsa. Le poltroncine potranno così nascondersi sotto il pavimento, lasciando lo spazio libero di adattarsi ad ospitare eventi tra i più diversi, come incontri, convegni, conferenze, presentazioni di libri e ancora piccoli concerti e performance. La sala cinematografica non sarà quindi solo cinema: vestirà infatti i panni di un vero e proprio spazio polifunzionale, che possa in futuro dialogare anche con le altre realtà fiorentine, attivo 7 giorni su 7 (con orario continuato dalle ore 10:00/10:30 del mattino fino a mezzanotte) e aperto anche in estate.
Non solo storia: la programmazione del Cinema Astra di Firenze affidata a Prg e Fondazione Stensen
Dopo un secolo di storia, con la riapertura la gestione e la programmazione degli spettacoli cinematografici, affidata a Prg e Fondazione Stensen, spazierà dai titoli d’essai ai grandi film in lingua originale, dai classici del cinema ai documentari, con eventi dedicati ad autori italiani e stranieri. Un modello di cinema eclettico. Per l’occasione sono infatti in programma 4 giorni di inaugurazione, dal 26 al 29 gennaio, durante i quali saranno presenti ospiti e si svolgeranno proiezioni, incontri ed eventi per capire come il pubblico si approprierà di questo nuovo spazio.
Tra le iniziative per la riapertura del cinema Astra di Firenze, giovedì 26 gennaio alle 18.30 Paolo Mereghetti racconterà i trent’anni del suo Dizionario del cinema (ingresso gratuito, con prenotazione) seguito dalla proiezione de La signora di Shanghaiin versione restaurata e in lingua originale con sottotitoli in italiano. Sabato 28 gennaio il regista Andrea Segre (alle 16.00 e alle 18.30) incontrerà il pubblico dopo le proiezioni del suo ultimo film Trieste è bella di notte, mentre alle 21 sarà presentato Il mio nome è vendetta del regista fiorentino Cosimo Gomez, presente in sala insieme al co-sceneggiatore Sandrone Dazieri. Per consultare il programma completo degli spettacoli in questi primi giorni di apertura, potete visitare il sito ufficiale del Cinema Astra Firenze.