domenica, 18 Maggio 2025
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Coronavirus in Toscana: i dati e le notizie del 28 marzo

Il bollettino di sabato 28 marzo sul contagio da coronavirus in Toscana parla di 252 nuovi casi e 21 nuovi decessi, il secondo numero più alto registrato finora in un singolo giorno. Entrambi i dati in leggero aumento rispetto a ieri e in linea con il trend degli ultimi giorni. Il picco, insomma, sembra ancora da raggiungere.

Coronavirus in Toscana, le ultime notizie del 27 marzo

Il numero totale dei contagiati dall’inizio dell’epidemia sale a 3.817 persone. A confrontare il dato con quello comunicato ieri sembrerebbe che l’aumento netto delle ultime 24 ore sia stato di ben 367 casi. Ma, come ha spiegato la Regione, nel bollettino di oggi vengono calcolati anche 115 casi di positività recuperati dall’attività dei laboratori di Lucca e Grosseto, che hanno attivato il collegamento con la piattaforma regionale solo ieri. Questi 115 casi sono da spalmare su tutta la settimana.

Le guarigioni totali aumentano a 108, cinque in più da ieri. Nel dettaglio, si tratta di 28 guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”) e 80 guarigioni cliniche.

Guarda l’andamento del contagio in Toscana

I 21 decessi sono due in più di quelli registrati ieri e sono il dato più alto registrato in un solo giorno dietro soltanto a quello del 21 marzo, quando furono 25. In totale, i morti in seguito al contagio da coronavirus in Toscana sono 198.

 

Ad oggi, sabato 27 marzo, i casi positivi in cura rimangono 3.511. Questi i 21 decessi registrati in Toscana nelle ultime 24 ore, che vanno ad aggiungersi ai 177 registrati fino a ieri, per un totale di 198 decessi dall’inizio dell’epidemia. Con l’indicazione di sesso, età, comune di domicilio: M, 58, Milano; M, 78, Lucca; M, 72, Castelnuovo Garfagnana (deceduto il 17, registrato in ritardo); M, 98, Casciana Terme; M, 83, Livorno; M, 77, Pietrasanta; F, 73, Massarosa; M, 78, Santa Maria a Monte; M, 86, Capannori; M, 76, Pontremoli; M, 78, Pistoia; F, 80, Monsummano Terme; F, 86, Pistoia; F, 82, Pistoia; M, 84, Buggiano (Pt); M, 87, Empoli; M, 87, Santa Croce; M, 86, Prato (deceduto il 23, registrato in ritardo); F, 93, Prato (deceduto il 26, registrato in ritardo); M, 85, Montepulciano; F, 92, Sarteano.

Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 1.370, di cui 277 in terapia intensiva.

Coronavirus in Toscana, i dati del 28 marzo

I 3.817 tamponi fino ad oggi risultati positivi al test,sono così suddivisi per provincia di segnalazione: 855 Firenze, 298 Pistoia, 217 Prato (totale Asl centro: 1.370), 618 Lucca, 470 Massa-Carrara, 398 Pisa, 220 Livorno (totale Asl nord ovest: 1.706), 234 Grosseto, 235 Siena, 272 Arezzo (totale sud est: 741).

Dal 1° febbraio ad oggi nei laboratori toscani sono stati effettuati in tutto 25.613 tamponi, su 22.667 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore, sono stati fatti 1.867 tamponi.

Dal monitoraggio giornaliero sono invece 12.301 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 6.100 nella Asl centro, 4.847 nella Asl nord ovest, 1.354 nella Asl sud est.

Paghi oggi, mangi domani: i dining bonds anche a Firenze

Una cena per due, un’esperienza culinaria da regalare a prezzi scontati o semplicemente un buono sconto per una sera che verrà: le iniziative di solidarietà digitale entrano anche nel settore della ristorazione. In pochi click è possibile acquistare i dining bonds, dei voucher per una cena o un pranzo da godersi dopo la fine della quarantena, anche a Firenze. Un progetto promosso dagli stessi ristoranti, sia stellati che non, per ridurre la distanza con cittadini e darsi una possibilità in più di ri-alzare la saracinesca.

Dining bonds, le cene che verranno

L’idea arriva da oltreoceano, precisamente da New York, città particolarmente colpita dalla pandemia del coronavirus, dove è nata la piattaforma supportrestaurants.org. L’obiettivo è di replicare la formula delle gift card dei negozi applicandola però ai ristoranti, come opportunità per costruire, o ri-costruire, il rapporto di fiducia con i clienti. Negli Stati Uniti la lista dei partecipanti si è allungata ben oltre la Grande Mela e in breve tempo l’iniziativa è riuscita a valicare i confini ed ad atterrare anche in Italia.

Fase 2, posso fare la spesa in un supermercato fuori dal mio Comune?

Alcuni grandi nomi della ristorazione nazionale hanno già aderito all’iniziativa e sono già a disposizione degli speciali dining bonds per cene e pranzi inusuali. Ma la piattaforma non è esclusiva e tutti i ristoranti possono partecipare. Ogni ristorante sceglie le modalità con cui presentare il proprio dining bond, ci sono però due requisiti: il nome – il buono da acquistare deve per forza chiamarsi dining bond – e la modalità che deve essere obbligatoriamente digitale e non prevedere scambi fisici, quantomeno non prima della fine dell’isolamento.

Investire sul locale

Sulla scia americana sono anche nate delle iniziative più locali, come ad esempio Save One Seat creata dal gruppo Global Shapers di Roma, l’hub innovativo e giovanile del World Economic Forum. La piattaforma gratuita SOS vuole ridurre l’impatto economico del distanziamento sociale creando liquidità nel breve periodo per permettere alle attività romane di ripartire con più facilità. O ancora Torniamo Presto, la piattaforma veneta che unisce tutte le attività commerciali locali, non solo quelle della ristorazione.

Coronavirus, il nuovo modulo di autocertificazione (pdf e word – 26 marzo)

Infine ci sono le soluzioni home-made: i ristoranti del quartiere chiamano a raccolta i loro habitué o semplicemente i curiosi che hanno voglia di provare una nuova esperienza con proposte meno strutturate.  I voucher si adattano così ai gusti e alle tasche di tutti i futuri clienti.

Dining bonds a Firenze & dintorni

Non è nata ancora una rete in città e nei suoi dintorni, ma alcuni ristoranti fanno da apri-pista. Ad esempio:

  • Osteria dell’Enoteca, l’osteria tradizionale e raffinata specializzata nella carne alla griglia di via Romana, mette a disposizione voucher personalizzabili della validità di 3 anni da richiedere via mail a [email protected].
  • Santa Elisabetta, il ristorante stellato dell’Hotel Brunelleschi di pazza Santa Elisabetta mette a disposizione due Dining bond diversi, uno per cena e uno per pranzo da scoprire qui.
  • Moi Omakase, anche il peculiarissimo ristorante giapponese di Prato propone un Dining Bond unico per le sue cene a formula Omakase “mi fido di te”.

La lista è in continuo aggiornamento. Per segnalare iniziative simili nei ristoranti di Firenze e della Toscana è possibile scrivere a [email protected].

“Mascherizziamo il mondo”, una mascherina per tutti

Francesca Di Lavanda è il deus ex machina del gruppo “Mascherizziamo Il Mondo”, nato su Facebook da meno di dieci giorni. L’obiettivo? Coinvolgere più persone possibile nella realizzazione di mascherine protettive da consegnare a chi ne ha bisogno durante l’emergenza coronavirus.

Le app per sapere quanta fila c’è al supermercato

Francesca è una stilista e  mamma di tre figli che ha una piccola produzione di gonne, LavandaLab: “Pezzi unici – precisa – la caratteristica è che sono tutte colorate e realizzate artigianalmente”. Come nasce l’idea di “Mascherizziamo Il Mondo”? “All’inizio non volevo farle – dice Francesca – avevo visto molti dei tutorial che girano, ma tutti dicevano che alla fine quelle mascherine non servivano. In realtà girando per i negozi del quartiere, mi sono accorta che i negozianti avevano la stessa mascherina e la tenevano per un settimana. Allora, mi sono detta, posso realizzarle di cotone, lavabili e riutilizzabili. Le mie hanno anche la possibilità di inserire un filtro all’interno della tasca. Mi sono messa distribuirle nei negozi della mia zona, poi ho fatto un post su Facebook e la gente ha iniziato a richiedermele. Ho coinvolto alcune amiche artigiane sia di Firenze che da tutta Italia e così è partito il progetto”.

"Mascherizziamo il mondo", una mascherina per tutti
Francesca Di Lavanda, promotrice del progetto “Mascherizziamo il mondo”

Mascherine per tutti, “Mascherizziamo il mondo”

In poco meno di dieci giorni il progetto ha colorato le città. “Ne sono già partire 100 dirette a Brescia e 100 dirette a Bergamo. Su Firenze ci sono 20 donne con la macchina da cucire e abbiamo contatti anche con Livorno, Savona e Torino, piano piano si spera di allargare la situazione a macchia d’olio. Vorrei creare reti di realizzazione autonome ognuno nella propria realtà”.

#iorestoacasa, storie di resistenza urbana ai tempi del coronavirus

“Su Facebook ho realizzato un tutorial facilissimo da seguire, non serve essere sarte provette. La peculiarità è che sono colorate, mettono allegria in un periodo triste e sono lavabili. Con me ci sono Rachele Ignesti, in arte Dottoressa Gomitolo, Mamaqueen, Sollibikini e tutte le altre Girlz di Firenze, che sono alcune delle artigiane impegnate con me in questo progetto utile e colorato”.

Condivisione e collaborazione

Il concetto è quello di offrire uno scambio di competenze o materiali: “Io so cucire ma magari mi manca la stoffa – dice Francesca – il mio vicino ha vecchie lenzuola o pezzi di cotone, un altro ha dell’elastico”. Tutto nasce dalla condivisione e dalla collaborazione.

“Le mascherine ovviamente non sono a pagamento, faccio fare una donazione alla Fondazione Marta Cappelli del Meyer e a un’associazione dell’ospedale di Ponte a Niccheri”.

Di cosa avete bisogno al momento? “Di reperire elastico, di organizzare e gestire i materiali nelle varie zone, di organizzare la distribuzione, cercare chi cuce e chi le consegna”, conclude Francesca Di Lavanda che risponde con passione, impegno, allegria e vitalità alla nuova sfida, dolorosa e imprevista, di questo marzo 2020.

Coronavirus Toscana: casi e morti, il bollettino del 27 marzo

Nuovi casi in leggera flessione e 19 morti in più: è quanto emerge dal bollettino giornaliero della Regione Toscana sui contagi da coronavirus Covid-19, aggiornato alle ore 15.00 di venerdì 27 marzo e trasmesso alla protezione civile nazionale e al Ministero della Salute. In particolare sono 224 i nuovi casi positivi registrati nel giro di 24 ore (il giorno prima erano stati 254) che portano a 3450 il numero di contagiati dall’inizio dell’epidemia in Toscana. Si allunga la lista di chi non ce l’ha fatta: sono 19 i nuovi decessi, per un totale di 177 morti da quando è scattata l’emergenza.

Coronavirus in Toscana, il numero casi aggiornato al 27 marzo

Fino ad oggi 27 persone sono completamente guarite (i cosiddetti negativizzati), mentre 76 pazienti non presentano più i sintomi (guarigioni cliniche). In Toscana, al 27 marzo, sono quindi 3170 i pazienti in cura per il coronavirus: 1327 sono ricoverati in ospedale, tra loro 274 si trovano in terapia intensiva (15 in più rispetto al bollettino precedente diffuso dalla Regione).

Guarda l’andamento del contagio in Toscana

Questo l’elenco delle persone morte con coronavirus nelle ultime 24 ore: M. 80, Pisa; M. 78, Fabbriche di Vergemoli; F. 89, Pontremoli; M. 93, Pontremoli; M. 85, Pontremoli; M. 71, Viareggio; F. 89, Viareggio; F. 78, Pietrasanta; M. 66, Pietrasanta; F. 80, Seravezza; F. 81, Vecchiano; F. 58, Viareggio; F. 89, Cortona; F. 91, Montevarchi; M. 81, Montemurlo (PO); F. 88, Larciano(PT); M. 89, Pistoia; M. 77, Pistoia; M. 91, Pistoia.

I contagi e i tamponi in Toscana

Dal primo febbraio al 27 marzo nei laboratori della Toscana sono stati fatti un totale di 23.746  tamponi per il coronavirus, su 20.181 persone (questa cifra è più bassa perché in alcuni casi sono stati in effettuati più test per lo stesso paziente). Solo nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 2.794 tamponi in più, analizzati in 12 laboratori collocati tra Firenze, Pisa, Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa e Prato.

Al momento sono 11.686 le persone in isolamento domiciliare in tutta la Toscana: 5.854 nella Asl centro, 4.544 nella Asl nord ovest, 1.288 nella Asl sud est. Nel bollettino della Regione Toscana aggiornato al 27 marzo, per un problema tecnico, non sono disponibili i dati per i casi positivi al coronavirus divisi per provincia.

Uova di Pasqua Ail, per il 2020 la consegna è a domicilio

Aiutare i malati di leucemie, linfomi e mieloma anche in un momento di emergenza sanitaria. L’associazione Ail lancia un appello, a Firenze come in tutta Italia, perché il coronavirus non fermi le donazioni: per il 2020 le uova di Pasqua solidali, quelle che di norma si trovano negli stand allestiti in piazza, arriveranno a domicilio, mentre la onlus ha lanciato anche raccolte fondi online.

Tra gli effetti collaterali del Covid-19, ci sono anche i riflessi indiretti su chi soffre di patologie croniche: il virus non ha “messo in pausa” le altre malattie, ma anzi ogni giorno crescono i rischi per gli assistiti di Ail. “Le cure non possono essere interrotte, aiutaci!”: questo l’appello lanciato dall’associazione. In assenza di sostegno economico, i servizi essenziali per chi lotta contro un tumore del sangue rischiano di essere tagliati, proprio ora che è importante potenziare il servizio di assistenza domiciliare. Un modo per evitare che i pazienti si rechino in ospedale, esponendosi a rischi di contagio da coronavirus.

Ail Firenze, le uova di Pasqua 2020 e la raccolta di fondi online

La vendita benefica di uova di Pasqua porta ogni anno nelle casse dell’associazione, solo per quanto riguarda la sezione di Firenze dell’Ail, 85mila euro di fondi che sono destinati a finanziare il servizio di assistenza gratuita per i malati, dagli adulti ai più piccoli, e la ricerca scientifica.

Ail associazione leucemie campagna coronavirus
La campagna lanciata a livello nazionale da Ail

La sezione fiorentina ha lanciato una raccolta a cui tutti possono contribuire sul sito Mycrowd, che si aggiunge al crowdfunding nazionale su Facebook. Per quanto riguarda le uova di Pasqua dell’Ail, è possibile ordinare queste dolci creazioni di cioccolato chiamando direttamente i referenti di Firenze al numero 3394066453 e accordarsi sul ritiro o sulla consegna a domicilio.

Medici, infermieri, personale sanitario: 2.200 assunzioni anti-coronavirus in Toscana

Più di 2.200 assunzioni a tempo indeterminato nella sanità toscana, tra medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici di laboratorio: è questo il piano straordinario predisposto dalla Regione per affrontare l’emergenza coronavirus. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha firmato oggi l’ordinanza n. 19 che disciplina le misure straordinarie per procedere con le assunzioni. E, se necessario, l’assunzione di incarichi a medici e infermieri in pensione.

Un percorso già avviato col quale il Sistema sanitario regionale completerà le assunzioni a tempo indeterminato di 433 operatori socio sanitari, 1.323 infermieri e 200 medici.

Coronavirus, piano straordinario per le assunzioni di sanitari in Toscana

Tanti sono i professionisti della sanità che sono già stati chiamati e si sono dichiarati disponibili. Le chiamate proseguiranno fino a raggiungere il numero di 400 medici, che è il fabbisogno stimato.

Per quanto riguardo i tecnici di laboratorio, quelli già assunti o in corso di assunzione sono 31. Si aggiungono poi 51 tecnici radiologi e 17 assistenti sanitari. Questi ultimi si occuperanno in particolare dei tamponi per rilevare la positività al coronavirus.

Medici, infermieri, personale sanitario: le assunzioni in Toscana

Le chiamate finora sono avvenute seguendo le graduatorie già disponibili presso Estar, l’ente che gestisce i bandi pubblici della Regione Toscana.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

Ma se dovessero restare posti vacanti, l’ordinanza (qui il testo completo) prevede che si possa sopperire con incarichi di lavoro autonomo a medici e infermieri in pensione. L’ordinanza ha validità di 90 giorni a decorrere da oggi.

4 province a contagio zero: la mappa del coronavirus in Toscana

La Toscana recluta più di 2 mila medici e infermieri

“Abbiamo dato indicazioni di procedere – spiega il presidente Rossi – con chiamate in ordine di graduatoria. A ciascun candidato è stato comunicata un’Azienda di destinazione identificata da Estar distribuendo gli idonei tra le diverse Aziende in maniera uniforme secondo i fabbisogni definiti dalle stesse e le disponibilità di assunzione nelle tre Aree Vaste comunicate in fase di domanda di partecipazione. Ogni candidato ha due giorni di tempo per comunicare la sua accettazione. Per garantire la tenuta complessiva e la continuità dei servizi, tutti i medici risultati idonei e già assunti a tempo determinato, una volta superati i relativi concorsi saranno assunti a tempo indeterminato dall’Azienda presso cui prestano servizio, secondo l’ordine di graduatoria”.

Coop: spesa più leggera, prezzi bloccati

Due mesi di prezzi bloccati nei supermercati Coop, per tutelare il potere di acquisto delle famiglie e la spesa alimentare di soci e clienti durante l’emergenza coronavirus. È quanto hanno deciso le varie cooperative di consumo di tutta Italia, accomunate dall’insegna Coop. In particolare resteranno fermi fino al termine del mese di maggio i prezzi dei prodotti industriali a marchio Coop e quelli di tutte le altre marche.

“In una fase di emergenza Coop si impegna ad agire sia a monte, verso i fornitori, che a valle, verso i consumatori, per garantire la stabilità dei prezzi e delle remunerazioni dei diversi attori della filiera e per il contrasto ad ogni logica speculativa”, si legge in una nota ufficiale.

I prezzi nei supermercati Coop

Alcune filiere nazionali hanno infatti già subito i contraccolpi dell’emergenza sanitaria per il Covid-19: per quanto riguarda il latte, ad esempio, si registra un eccesso di produzione.

“Insieme ai nostri fornitori garantiremo agli allevatori che forniscono latte fresco il prezzo precedentemente pattuito – ha assicurato l’amministratore delegato di Coop Italia Maura Latini – Più in generale ci muoveremo per i nostri prodotti Coop in maniera tale che sia garantito a ogni anello della filiera produttiva del nostro Paese la giusta remunerazione. Mai come ora il nostro primario impegno è proteggere le famiglie e il tessuto produttivo italiano”.

Coop in Toscana: spesa fresca e bloccata per Unicoop Firenze

All’iniziativa annunciata a livello nazionale, in Toscana si affianca quella di Unicoop Firenze, cooperativa di consumo che conta oltre un milione di soci e più di 100 punti vendita in 7 province. Oltre ai prodotti confezionati industriali, nei negozi Coop.fi il blocco dei prezzi riguarda fino al 31 maggio l’intero assortimento: dai freschi e freschissimi come latte, uova, salumi e latticini, fino a carne pesce, frutta e verdura.

Per quanto riguarda gli orari e i giorni di apertura, sempre Unicoop Firenze ha deciso di tenere chiusi i propri negozi Coop.fi la domenica fino al termine di marzo e, negli altri giorni della settimana, di anticipare alle ore 20.00 la fine del servizio.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

Tutti a caccia del test: con l’emergenza sanitaria scatenata dal coronavirus si moltiplicano le richieste di analisi per scoprire se si è positivi a Covid-19, tramite il cosiddetto “tampone” o con un esame sierologico per cercare gli anticorpi nel sangue. Innanzitutto va detto che, in caso di dubbio sul proprio stato di salute, è necessario contattare il medico di base e non andare mai autonomamente al pronto soccorso. Sono poi le autorità sanitarie a stabilire i soggetti da sottoporre agli esami, con regole diverse da regione a regione.

Detto questo, spesso c’è un po’ di confusione quando si parla di coronavirus, tamponi e di test sul sangue: ecco come funzionano, a cosa servono e qual è la differenza tra questi due tipi di analisi.

Il tampone, come funziona e a cosa serve

Il tampone per il coronavirus Covid-19, come vi abbiamo spiegato in questo articolo, viene fatto prelevando dalla gola un campione di muco o saliva, oppure dal naso le secrezioni nasali, grazie a un lungo bastoncino simile a un cotton fioc. Dopo essere stato messo in un gel, il tampone viene mandato ai laboratori di analisi della sanità pubblica, che con test molecolari ricercano l’RNA virale.

Nel giro di un arco temporale che va dalle 4 alle 8 ore si ha l’esisto dell’analisi del tampone: se è positivo vuol dire che la persona, anche se presenta sintomi lievi o non presenta affatto le tipiche avvisaglie del coronavirus (tosse, febbre, rinorrea, dispnea), ha un’infezione in corso e quindi può trasmettere agli altri agenti patogeni favorendo il contagio. Sono segnalati falsi positivi dall’1 al 4% dei casi, per questo viene svolto un secondo test dall’Istituto superiore di sanità.

Coronavirus, test sierologici sugli anticorpi (analisi del sangue)

Diverso il discorso per le analisi del sangue che “danno la caccia” agli anticorpi sviluppati a seguito dell’esposizione al coronavirus Covid-19, il cosiddetto test sierologico, che può essere anche rapido. Si tratta di un normale prelievo ematico (poche gocce di sangue nel caso dei kit di rapid test) che permette di esaminare la presenza della risposta immunitaria: per ogni virus il nostro corpo infatti sviluppa una particolare reazione anticorpale e lascia traccia anche a distanza di molto tempo.

In particolare gli esperti guardano due tipi di immunoglobuline, che però sono riscontrabili solo dopo un periodo finestra:

  • le IgM, anticorpi prima di prima classe, indicano una fase attiva del virus e compaiono precocemente ma scompaiono in modo veloce. In sostanza se sono presenti indicano che il soggetto ha un’infezione in corso (anche se asintomatico)
  •  le IgG, al contrario, salgono con il passare del tempo e rappresentano una sorta di “memoria immunitaria” delle infezioni virali. Se sono più delle IgM questo significa che il soggetto è stato affetto in passato da coronavirus (con o senza sintomi).

L’esito di questo tipo di test sierologico sul coronavirus è utile per studi epidemiologici, ma durante l’emergenza deve essere confermato da un tampone, che indica se il soggetto è ancora infetto o se è guarito del tutto negativizzando il virus, come dicono gli esperti. E’ possibile infatti essere guariti clinicamente, ossia non presentare più i sintomi, ma avere ancora il virus attivo nel proprio corpo con il rischio di poter contagiare gli altri. A pesare su queste analisi del sangue anche il periodo finestra, quel tempo ancora non noto che trascorre dall’infezione da coronavirus alla manifestazione degli “indicatori immunitari” nel sangue.

Il test sierologico, e il “kit rapido” per l’analisi del coronavirus

La Regione Toscana ha iniziato uno screening di massa sul personale sanitario e su alcuni pazienti grazie a un test sierologico rapido, che dà una risposta nel giro di 10 minuti, e ha predisposto per i sospetti positivi al coronavirus un tampone dopo l’analisi del sangue.

Coronavirus, test sierologici in Toscana: a chi saranno fatte le analisi del sangue

Al via lo screening di massa sul coronavirus con una campagna disposta dalla Regione Toscana: si tratta di test sierologici rapidi (quindi analisi del sangue) a cui saranno accompagnati in alcuni casi anche gli esami con il tampone. Inizialmente saranno sottoposti alla procedura tutti gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con persone affette da Covid 19. Lo ha deciso governatore Enrico Rossi che ha firmato una nuova ordinanza in materia dopo l’annuncio di uno monitoraggio a tappeto sul coronavirus.

Il provvedimento riguarda anche i medici di famiglia, i pediatri e i medici di continuità, e interesserà da subito 6200 persone tra dipendenti delle Asl, lavoratori delle aziende ospedaliere e degli istituti per lo studio e la prevenzione oncologica.

Coronavirus, test sierologici e tampone in Toscana

L’ordinanza stabilita dalla Regione Toscana indica diversi tipi di esami a seconda della situazione. In particolare per gli operatori sanitari degli ospedali oltre agli infermieri e ai medici del 118 prevede:

  • Test sierologici, accompagnati dal tampone, se dal contatto con persone affette da coronavirus sia passata almeno una settimana
  • Test sierologici per chi sta per rientrare al lavoro dopo essere stato a casa con sintomi simil-influenzali. In base al risultato sarà deciso se procedere o meno con il tampone

Analisi del sangue poi anche per un campione di 1600 tra medici di famiglia e pediatri della Toscana, e i positivi al coronavirus dovranno essere sottoposti al tampone per confermare se infezione è ancora in atto o se il soggetto è guarito.

Analisi del sangue sul coronavirus, i pazienti

Oltre a queste categorie, in Toscana i test sierologici rapidi, seguiti dal tampone, saranno effettuatati anche sulle persone con sintomi di infezione da coronavirus ricoverate d’urgenza al pronto soccorso e sui pazienti che arrivano in ospedale per interventi chirurgici che non sono  rinviabili.

I laboratori che effettuano questo tipo di analisi, prevede ancora l’ordinanza della Regione Toscana per lo screening di massa, lavoreranno no stop per esaminare i test sul sangue e quelli effettuati con tampone per il Covid-19, 24 ore su 24, sette giorni su sette.

Test sierologici e tamponi per Covid-19, che differenza c’è

Questa doppia procedura che unisce in molti casi analisi del sangue e tampone sul coronavirus è stata messa a punto perché i due esami servono a monitorare aspetti diversi: il test sierologico sugli anticorpi indica tramite un’analisi del sangue se la persona è stata in contatto con il virus in passato (sviluppando la malattia o in modo asintomatico), il tampone effettuato prelevando un piccolo campione di muco o saliva dalle mucose rileva se l’infezione da coronavirus è in corso.

Coronavirus, i test: tampone o analisi del sangue e degli anticorpi?

L’uso delle mascherine in Toscana

La stessa ordinanza firmata dal presidente della Regione Enrico Rossi fissa anche le regole dell’impiego delle diverse mascherine di protezione per il coronavirus negli ospedali toscani: quelle con i maggior grado di difesa da un’eventuale infezione, le cosiddette FFP3 vengono usate nei reparti di terapia intensiva; le FFP1, FFP2 e le mascherine marchiate CE nei reparti dove sono in cura persone affette da Covid-19, nei pronto soccorso e nei laboratori; mentre quelle in tessuto non tessuto di produzione Toscana nei reparti no Covid; le Montrasio e Toscana2 per le aree a minor rischio.

Vento, Firenze: allerta meteo per forti raffiche

Il vento continuerà a spirare su Firenze: la sala di Protezione civile della Città Metropolitana ha emesso un’allerta meteo con codice giallo per le forti raffiche da nord-est che continueranno su gran parte del territorio fiorentino anche nella giornata di venerdì 27 marzo 2020. Le previsioni del Lamma indicano poi ancora neve nella serata di giovedì 26 marzo in Mugello, Valdisieve e Romagna-Toscana, mentre in quest’ultima zona i fiocchi cadranno anche nella mattinata di venerdì. Gli esperti si attendono nevicate poco abbondanti in montagna.

Come annunciato nei giorni scorsi, in Toscana si è assistito a un inizio primavera gelato, con la colonnina di mercurio che è scesa ben al di sotto le medie del periodo.

Vento e freddo a Firenze: le previsioni meteo del 27 marzo

Mentre il vento si attenuerà solo dalla serata di venerdì, le temperature inizieranno a rialzarsi nella stessa giornata: a Firenze, il 27 marzo, le minime si attesteranno intorno ai 6 gradi e le massime toccheranno i 12 gradi, ma il tempo sarà molto nuvoloso.

Il tempo a Firenze nel weekend: 28 e 29 marzo

Per sabato 28 marzo è previsto un lieve miglioramento, con le nuvole che nel corso della giornata lasceranno spazio a qualche sprazzo di sole e le temperature che rientreranno nelle medie del periodo (tra i 5 e 17 gradi). Per domenica 29 marzo si prevedono condizioni meteo soleggiate o poco nuvolose. Aggiornamenti sul sito del Lamma.