venerdì, 22 Agosto 2025
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Quanto costa prendere casa in affitto nei quartieri storici di Firenze?

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Firenze è una città molto affascinante e crocevia di turisti provenienti da tutto il mondo, da tempo immemore. Il commercio, le bellezze architettoniche, i musei, le vie del centro attirano molti visitatori sia per ragioni meramente ludiche che più strettamente professionali. Questo si traduce in una costante ricerca da parte dei suoi avventori di appartamenti in affitto più o meno brevi a seconda delle finalità che li conducono nella città d’arte per eccellenza.

La tendenza, in ogni caso, rimane quella di preferire le zone più afferenti al centro storico che alla periferia. È proprio in quest’area della città che sono concentrate le principali attrattive e, di conseguenza, la ricerca da parte dei fuori sede di ottime sistemazioni in affitto. I quartieri presi d’assalto sono prevalentemente quattro, da sempre considerati i pilastri storici del capoluogo toscano.

Si tratta di rioni che vengono identificati con i nomi dei luoghi sacri che ospitano e sono noti anche per le sfide a calcio che normalmente hanno luogo ogni anno, il calcio in livrea.  Il primo tra tutti è il quartiere di Santa Maria Novella, come il nome della storica Basilica, ed è collocato nella parte nord-ovest della città. Nel suo perimetro sono inclusi monumenti famosi in tutto il mondo, come Ponte Vecchio, il lungarno, Porta al Prato.

Al lato opposto, quindi nel quadrante nord-est della città, si staglia il quartiere di San Giovanni, che include, invece, parte di Borgo Pinti, Borgo degli Albizi, del Mercato Vecchio e il Corso. Nell’area Sud della città, invece, c’è Santa Croce, circoscritta tra Porta a Pinti, l’Arno, le vie di Calimara e di Por S. Maria.

Infine, Santo Spirito viene identificato, prevalentemente, per l’omonima Basilica. Insomma, un vero potpourri di palazzi e chiese che farebbero gola a chiunque, come cornice alla propria abitazione. La vera questione, appunto, è trovare un’abitazione che coniughi la collocazione in zone così rinomate, in condizioni strutturali accettabili e prezzi abbordabili.

Si sa, infatti, che più ci si avvicina alle aree centrali di una città così importante come Firenze, più aumenta la pressione sul portafoglio, in termini di costi d’affitto. Ecco perché ricorrere a uno strumento di supporto come ZappyRent, in grado di presentare innumerevoli proposte di affitti a Firenze, in modo semplice intuitivo e vantaggioso, può fare la differenza in termini di costi e tempi.

ZappyRent è una piattaforma online specializzata negli affitti di appartamenti, completamente gratuita e di facile consultazione. Le proposte pubblicate dai proprietari sono infatti organizzate per città, budget, formula abitativa, periodo di permanenza e zona. Impostando questi pochi parametri si potranno visualizzare solo gli annunci più in linea con le proprie esigenze, evitando così di perdere tempo con proposte poco allettanti.

Circoscrivendo la ricerca ai quartieri storici di Firenze, non sarà difficile scovare offerte estremamente vantaggiose e convenienti in termini di canoni di locazione. Scrutando tra le diverse proposte, infatti, visibili sulla mappa, si possono individuare offerte molto convenienti nel quartiere di Santa Croce, dove i prezzi degli appartamenti partono da 400 euro.

Leggermente più caro, invece, il quartiere di San Giovanni con 500 euro al mese. Santa Maria Novella e Santo Spirito quelli con i costi d’affitto più cari, che si attestano sugli 800 euro al mese. Per completare la consultazione, cliccando su ogni annuncio, si possono scoprire i dettagli relativi alle caratteristiche dell’immobile, il prezzo, una galleria immagini e la possibilità di rilanciare anche una controproposta nel caso il prezzo sia leggermente superiore alle proprie disponibilità.

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Fino a quando dura il Dpcm. E per quanto è valida la zona arancione e gialla

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Scattano le nuove regole, ma con calendari diversi. Se il Dpcm dura per un mese e mezzo, lo stop agli spostamenti tra regioni scade tra meno di 30 giorni, mentre il declassamento in zona arancione o rossa è in vigore per almeno per 2 settimane: ecco fino a quando è valido ogni provvedimento.

Fino a quando sono vietati gli spostamenti tra regioni

Qualche giorno prima dell’entrata in vigore del Dpcm del 16 gennaio, è arrivato un nuovo decreto legge Covid con le limitazioni per la circolazione delle persone: vietati gli spostamenti tra regioni, anche da e verso quelle in zona gialla, fino a lunedì 15 febbraio 2021. Fino a questa data non è possibile uscire dalla regione se non per motivi di lavoro, salute e necessità.

È inoltre possibile spostarsi per fare rientro alla propria abitazione abituale e, a differenza di quanto previsto dal Dpcm precedente, si può andare nelle seconde case fuori regione, in zona gialla, arancione e rossa, se a spostarsi è soltanto il nucleo familiare proprietario dell’abitazione. Quando scadrà il divieto, il governo deciderà se prorogare o meno il blocco della circolazione tra regioni con un nuovo decreto o con un Dpcm.

Nuovo Dpcm di gennaio: fino a quando dura e quando scade

L’ultimo Dpcm ha rinnovato il meccanismo dei colori Covid, introducendo come novità il divieto di asporto dai bar dopo le 18 e la riapertura dei musei in zona gialla, dal lunedì al venerdì. Ma fino a quando dura il nuovo Dpcm? Il decreto della Presidenza del Consiglio è in vigore dal 16 gennaio e scade venerdì 5 marzo 2021: fino a questa data è valido il Dpcm del 16 gennaio con tutte le sue restrizioni, come il coprifuoco e la chiusura di cinema, teatri e palestre, di cui si sta però discutendo la riapertura almeno per le lezioni individuali.

Va inoltre detto che l’ultimo decreto legge Covid ha introdotto una zona bianca: nelle regioni a basso contagio che saranno promosse in questa quarta fascia di rischio, non si applicheranno le restrizioni previste per le altre zone (gialla, arancione e rossa), anche se tramite Dcpm potranno essere introdotte limitazioni per singole attività che impattano maggiormente sul contagio. Per diventare bianchi serve un’incidenza settimanale di contagi inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti, per 3 settimane consecutive.

Zona gialla, arancione e rossa: fino a quando e quanto dura

Ad eccezione di Toscana, Campania, Molise, Basilicata e della provincia di Trento, il resto d’Italia è in zona rossa (Lombardia, Bolzano, Sicilia) o arancione: ma fino a quando dura questa classificazione? Mentre per le regioni gialle la retrocessione può arrivare ogni 7 giorni, con l’aggiornamento del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, chi si trova in zona arancione o rossa deve restare in questa fascia di rischio almeno per 14 giorni consecutivi.

Insomma per diventare zona gialla, se si è finiti in arancione, o per passare da zona rossa ad arancio servono almeno due settimane con un costante calo dei contagi. Ad esempio se tutto andrà bene la Lombardia diventerà zona arancione il 31 gennaio.

Fino a quando dura: il calendario per Dpcm, spostamenti e zone colorate

Ecco in sintesi quando scadono le varie misure (sempre che non ci siano nuovi decreti da parte dal governo):

  • Stop agli spostamenti tra regioni fino al 15 febbraio 2021
  • Il Dpcm del 16 gennaio 2021 dura fino al 5 marzo 2021 (coprifuoco, chiusura bar e ristoranti alle 18, chiusura cinema, teatri, palestre, divisione in colori Covid)
  • Zona gialla: la permanenza in questa fascia di rischio viene valutata ogni 7 giorni
  • Zona arancione e rossa: la classificazione dura almeno 14 giorni. Se i contagi migliorano dopo 2 settimane può essere decisa una promozione nella fascia di rischio inferiore

Matrimonio 2021, Dpcm 16 gennaio: regole e restrizioni anti-Covid

Sono state moltissime le coppie costrette a spostare il proprio matrimonio dal 2020 al 2021 a causa delle restrizioni per l’emergenza Covid, ma cosa prevede il dpcm del 16 gennaio per nozze, ricevimenti e feste? Si possono fare i matrimoni e quali sono le regole, in chiesa e fuori?

Tra le tante cose andate a monte nell’annus horribilis del coronavirus ci sono anche tantissime unioni, rimandate per impossibilità di celebrarle durante il lockdown o per le regole che impedivano di organizzare il ricevimento dei propri sogni. Ma cosa è cambiato negli ultimi mesi e cosa cambierà con il nuovo dpcm?

Tutte le regole del Dpcm del 16 gennaio 2021: quanti invitati al matrimonio in chiesa?

Ad oggi il matrimonio, sia civile in Comune sia religioso in chiesa, può essere fatto purché sia celebrato rispettando le regole anti contagio, quindi distanziamento obbligatorio, utilizzo di mascherina e igiene delle mani. E dunque quanti invitati possono esserci al matrimonio in base alla restrizioni Covid stabilite dal primo Dpcm del 2021? Anche per quanto riguarda le funzioni religiose, non esiste un numero fisso di persone, ma varia a seconda dei luoghi. Nel nuovo Dpcm del 16 gennaio sono state confermate le disposizioni degli ultimi decreti, secondo cui “le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni”.

Questo significa che il numero massimo di invitati alle nozze dipende dalla capienza dei luoghi dove il rito viene celebrato, perché a seconda della location scelta per il matrimonio – si potrebbe trattare di una piccola chiesa o di una basilica, della sala adibita alle unioni di un piccolo comune o di un ambiente di più grandi dimensioni o magari uno spazio esterno – cambia anche la quantità di persone che possono accedervi. Il numero di invitati alla celebrazione del matrimonio deve infatti garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone (che sale a uno e mezzo quando si entra ed esce dalla chiesa). E poi niente baci e abbracci.

Ricevimento e festa di matrimonio nel 2021, cosa si può fare secondo il Dpcm

Il Dpcm del 16 gennaio 2021 ha confermato lo stop dei ricevimenti e di tutte le feste private che seguono il cerimonie civili o religiose, come anche matrimoni, battesimi e via dicendo. E questo vale sia all’aperto sia al chiuso. Dunque niente pranzi, nessun buffet e no ai party per amici e parenti. Inoltre bisogna tenere presente che fino al 15 febbraio sono in vigore le limitazioni agli spostamenti fuori regione.

Insomma, in parole povere, chi vuole può sposarsi ma dovrà dire addio (o quantomeno arrivederci) alla festa dei propri sogni per il matrimonio. Le regole attuali scadono il prossimo 5 marzo, ma con buona probabilità saranno prorogate fino a quando la situazione dei contagi e dei vaccini non migliorerà.

Addio bonus matrimonio, niente sgravi per i neo sposi

E il bonus matrimonio? Dopo il lockdown si era fatto un gran parlare di questa misura, che prevedeva uno sgravio del 25% sulle spese sostenute per l’organizzazione del matrimonio, da portare in detrazione nella successiva dichiarazione dei redditi. Il cosiddetto Bonus matrimonio non è però rientrato nel Decreto Rilancio, quindi nessuna agevolazione è stata prevista per gli sposini che hanno deciso di convolare a nozze nel 2021. Non resterà che attendere. O accontentarsi di un matrimonio intimo, all’insegna della sobrietà.

Il testo del nuovo Dpcm di gennaio 2021 (pdf) in Gazzetta Ufficiale

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Ci sono nuove regole. Il testo in pdf del nuovo Dpcm di gennaio 2021 che contiene le restrizioni e le deroghe in vigore dal 16 gennaio è stato firmato dal premier Giuseppe Conte ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e in pdf sul sito del governo, dove sono disponibili anche gli allegati.

Stop all’asporto dei bar dopo le 18, riapertura (parziale) dei musei, palestre e piscine sempre chiuse: questi i punti principali del nuovo Dpcm. In Gazzetta anche il decreto legge Covid del 14 gennaio che fissa le limitazioni agli spostamenti tra regioni e introduce la zona bianca.

Il nuovo decreto legge e l’ultimo Dpcm, fino a quando sono in vigore le restrizioni per gli spostamenti

Sono due quindi i provvedimenti anti-Covid di metà gennaio: un nuovo decreto legge e un Dpcm (qui la differenza). Il nuovo decreto legge Covid del 14 gennaio è entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Queste le novità: il decreto proroga al 30 aprile lo stato di emergenza, introduce una quarta fascia di rischio (la zona bianca) e allunga lo stop agli spostamenti tra regioni fino al 15 febbraio. Non si può quindi uscire dalla regione, anche in zona gialla, se non per motivi di lavoro, salute, necessità o per fare rientro alla propria abitazione abituale.

Inoltre fino 5 marzo è consentito andare a fare visita a congiunti, amici e conoscenti in un’altra abitazione solo una volta al giorno, dalle 5 alle 22, in massimo 2 persone (più eventuali figli under 14 o non autosufficienti conviventi) con queste regole: in zona rossa e arancione solo nel territorio del proprio comune; in zona gialla anche fuori comune ma restando all’interno della regione. Resta la deroga per chi abita in comuni che contano fino a 5.000 abitanti: da questi territori si può uscire anche in caso di zona arancione o rossa, ma rimanendo nel raggio di 30 chilometri e senza andare verso capoluoghi di provincia.

Qui il testo integrale del decreto legge Covid del 14 gennaio.

Dpcm 16 gennaio, cosa prevede il testo: spostamenti, coprifuoco, bar, ristoranti

Passando al Dpcm che esce nelle prossime ore in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il 16 gennaio, l’Italia resta divisa in colori Covid. I parametri per lasciare la zona gialla sono ritoccati al ribasso: con l’indice di contagio Rt sopra 1 si va in arancione, sopra 1,25 è zona rossa. In pratica la retrocessione è più facile se aumentano i contagi. La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha stabilito che zona scatta questo weekend nelle varie regioni italiane.

Cosa cambia dopo il 16 gennaio con l’uscita del testo del nuovo Dpcm in Gazzetta Ufficiale e cosa prevede il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio? Confermato il coprifuoco alle 22, mentre dalle 18 scatta lo stop all’asporto di cibo e bevande dai bar (codice ateco 56.3 e 47.25). Il divieto non vale dunque per i ristoranti che possono fare take away fino alle 22. Il testo del nuovo Dpcm prevede la riapertura dei musei in zona gialla,  dal lunedì al venerdì. Lontana invece la piena ripresa dell’attività degli impianti sciistici, fissata al 15 febbraio. Ancora chiuse palestre e piscine, ma si lavora per una riapertura graduale nei primi mesi del 2021 per le lezioni individuali.

Il testo nuovo Dpcm di gennaio in Gazzetta Ufficiale (pdf) e fino a quando dura

Il testo del nuovo Dpcm, il primo del 2021 è entrato in vigore dal 16 gennaio, dopo la pubblicazione nella versione web e pdf della Gazzetta Ufficiale. Durerà fino al 5 marzo.

Covid in Toscana, 18 gennaio: contagi in calo, aumentano i ricoveri

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I nuovi casi positivi rilevati in Toscana nelle ultime 24 ore sono 345. Un numero in netto calo rispetto alle medie dell’ultima settimana, che risente però, come accade ogni lunedì, in questo caso ancora più contenuto del solito. La cattiva notizia è che tornano ad aumentare i ricoveri in ospedale. Ecco i dati dal bollettino Covid della Toscana di oggi, lunedì 18 gennaio.

I tamponi molecolari analizzati sono 5.057, ai quali si aggiungono 1.837 test rapidi. La riduzione è dovuta alla minore capacità di analisi dei laboratori toscani nel fine settimana e nelle giornate di domenica in particolare.

I dati del bollettino Covid della Toscana oggi, lunedì 18 gennaio, parlano inoltre di 22 decessi, quelli di 15 uomini e 7 donne con un’età media di 85,5 anni.

Sono 2.444 le dosi di vaccino somministrate nelle ultime 24 ore, per un totale di 70.514 vaccinazioni fatte in Toscana.

I casi complessivi di positività al Covid rilevati in Toscana dall’inizio dell’epidemia salgono a 128.197, così divisi per provincia:

  • 35.680 a Firenze (72 in più rispetto a ieri)
  • 10.933 a Prato (13 in più)
  • 10.898 a Pistoia (25 in più)
  • 8.049 a Massa (37 in più)
  • 13.315 a Lucca (23 in più)
  • 17.557 a Pisa (30 in più)
  • 9.635 a Livorno (63 in più)
  • 11.520 ad Arezzo (29 in più)
  • 5.715 a Siena (44 in più)
  • 4.340 a Grosseto (9 in più)

Aumentano i ricoveri. Se ne registrano, complessivamente, 29 in più da ieri, per un totale di 845 pazienti negli ospedali toscani Covid. Di questi, 125 sono in terapia intensiva (7 in più rispetto a ieri). I guariti sono 115.870, 194 in più rispetto a ieri. I soggetti attualmente positivi in Toscana sono 8.333.

Covid in Toscana 18 gennaio, i dati di oggi sui contagi

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana (18 gennaio 2021): 345 (ieri erano 406)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 5.057 (il giorno precedente 9.379)
  • Test antigenici: 1.837 (ieri 3.164)
  • Rapporto positivi/tamponi in Toscana: 6,8% (ieri 8,4%)

Coronavirus in Toscana, l’andamento e il punto della situazione

  • Contagiati dall’inizio dell’emergenza: 128.197
  • Tamponi totali dall’inizio dell’emergenza: 1.685.906

Intanto sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità sono pubblicati i grafici sull’andamento del Covid-19 in Toscana, che verranno aggiornati alle ore 18 con i dati del bollettino di oggi, 18 gennaio. Nel tardo pomeriggio si conosceranno anche quanti contagiati ci sono in Italia oggi.

Roboante sconfitta viola a Napoli

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Allo stadio Diego Armando Maradona la Fiorentina subisce un umiliante sconfitta (6-0) contro il Napoli che si prepara alla Supercoppa italiana. Prandelli sceglie una formazione assai spregiudicata con Callejon, Ribery e Vlahovic in avanti, Castrovilli in mediana con Amrabat e Venuti a destra. Gattuso si permette di tenere in panchina Mertens ma ha Insigne in giornata, schiera Manolas, e si permette pure di far debuttare il giovane Cioffi, classe 2002. Viola sotto 4-0 già dopo i primi 45 minuti. Una sconfitta che speriamo non abbia strascichi su una squadra ancora senza personalità e che fa sempre tanta fatica ad andare a rete.

Primo Tempo

Il Napoli si sblocca subito e dopo cinque minuti va in vantaggio con Insigne che sfrutta il lavoro di sponda di Petagna e infila la difesa viola e Dragowski. Al 23’ cross di Venuti per Biraghi che colpisce la traversa dopo una deviazione di Demme. Al 28’ Ribery vince un rimpallo con Hysaj e serve Vlahovic. Il tiro però dell’attaccante viene intercettato da Koulibaly che poi perde a sua volta la sfera per Ribery che tira ma Ospina para. Al 32’ è ancora Biraghi a sfiorare il pareggio su passaggio di Ribery ma il pallone finisce sul fondo. La Fiorentina è tutta qui. dopo 4 minuti Demme segna il 2-0 vincendo un rimpallo su Milenkovic. Al 38’ tris del Napoli con Lozano che imbeccato da Insigne salta Igor e segna. Al 45’ il gol di Zielinski che salta Castrovilli e chiude la gara già dopo i primi 45 minuti di gioco.

© Tiziano Pucci – Agenzia Fotografica Italiana

Secondo Tempo

Il Napoli controlla la gara e la Fiorentina non fa praticamente nulla per tutta la ripresa se si eccettua un’azione al 55’ quando Castrovilli serve Vlahovic che supera Ostina ma Koulibaly salva sulla linea. Al 70’ Castrovilli stende Bakayoko in area. Per l’arbitro Chiffi è rigore ed Insigne non sbaglia nonostante Dragpwski avesse intuito la traiettoria. All’89’ il Napoli segna il sesto gol con Politano che semina tutta la difesa viola prima di siglare la rete finale. Fiorentina che ha creato qualcosa nel primo tempo ma che si è poi persa completamente nella ripresa e sabato un nuovo scontro salvezza contro il Crotone a chiudere il girone d’andata.

L’allenatore

Cesare Prandelli chiede scusa ai tifosi. “Oggi ha vinto la squadra con più tecnica e tempi di gioco, abbiamo sbagliato e fatto pochi contrasti. Non abbiamo avuto nessun ammonito e questo mi fa riflettere, abbiamo subito 6 reti con 6 tiri in porta, chiedo scusa ai tifosi. Dobbiamo lavorare e stare zitti. Quando perdi – aggiunge il tecnico viola – ci deve essere una reazione fisica e rabbiosa e c’è stata per troppo poco, piano piano abbiamo concesso sempre di più e loro tecnicamente sono bravi. La fotografia della partita è il terzo gol, Insigne non può uscire in mezzo a cinque. Paradossalmente ho visto anche delle buone cose in campo, ma siamo in una brutta posizione di classifica e dobbiamo dare di più. Adesso serve una reazione forte e precisa. Antognoni individua sempre i giocatori che possono darci una mano, ma in questo momento dobbiamo leccarci le ferite e non parlare di mercato. Non servono tante parole, pensiamo subito al Crotone e reagiamo”.

Fiorentina, prima volta allo stadio Maradona

Accantonata la Coppa Italia, la Fiorentina torna in campo domenica (alle 12,30) allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli. È la prima volta per i viola da quando lo stadio partenopeo non si chiama più San Paolo. Le probabili formazioni di Napoli – Fiorentina.

Napoli – Fiorentina, le probabili formazioni

Per la trasferta contro il Napoli la Fiorentina conta di riavere a disposizione Franck Ribéry che ha saltato le ultime due gare fra campionato e Coppa Italia per un infortunio al ginocchio destro. Il campione si è allenato regolarmente con i compagni ed è andato a segno nella partitella. Presente anche German Pezzella mentre resta al momento in dubbio Borja Valero alle prese con un problema fisico che lo ha costretto al forfait in Coppa Italia con l’Inter. Cesare Prandelli davanti a Dragowski potrebbe schierare Pezzella, Milenkovic e Igor. Sulla destra ballottaggio Caceres-Venuti mentre, sul lato opposto è pronto Biraghi. In mezzo Amrabat e Castrovilli. Come detto Ribéry è tornato disponibile, con lui dovrebbe giocare Bonaventura con l’ex Callejon che partirà dalla panchina. In avanti Vlahovic.

Rino Gattuso non potrà contare su Osimhen, ancora positivo al Covid, e sullo squalificato Di Lorenzo. Tra i pali Ospina, con difesa composta da Hysaj, Maksimovic, Koulibaly e Mario Rui. In mediana dovrebbe esserci Fabiàn accanto a Bakayoko con Petagna unica punta supportato da Lozano, Zielinski e Insigne.

Novità sullo stadio Artemio Franchi

Il Ministero per i beni culturali ha inviato una lettera alla Fiorentina ed al Comune di Firenze dettando sullo stadio Artemio Franchi di Firenze, opera dell’architetto Pier Luigi Nervi. L’impianto del Campo di Marte non si potrà abbattere ma si potrà intervenire sulla struttura esistente, con l’opzione di una copertura integrale e curve vicine al campo. La lettera del Mibact individua, tra “gli specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria la conservazione la snella pensilina nella sua forma originaria, posta a copertura della tribuna centrale, le scale elicoidali di accesso alla Maratona e alle curve (Fiesole e Ferrovia), la torre di Maratona, l’anello strutturale originario delle campate standard costituite dal sistema pilastro-trave sagomata, su cui insistono le gradinate e che nella loro reiterata successione definiscono, anche quale importante elemento visuale, l’aspetto esterno dello stadio”.

La Fiorentina ha subito replicato col presidente Rocco Commisso. “Purtroppo, vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato. Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi – conclude Rocco Commisso – possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze”. Per la Fiorentina il tema stadio è chiuso.

Covid in Toscana, 15 gennaio: contagi in lieve aumento, i dati aggiornati

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Mentre è arrivata la decisione sul “colore” della regione (zona gialla), sono stati pubblicati i dati del nuovo bollettino sul Covid in Toscana: a oggi, 15 gennaio, sono in leggero aumento i nuovi contagi a fronte di un numero grossomodo stabile di tamponi. Calano i ricoverati in ospedale e nelle terapie intensive. I casi positivi al coronavirus riscontrati in Toscana nelle ultime 24 ore sono 446 (contro i 424 comunicati ieri), grazie a 9.053 tamponi molecolari (ieri erano poco più di 9.200). Alto il numero di test antigenici rapidi effettuati, 5.164.

Negli ultimi 5 giorni non è stata mai toccata quota 500 contagi giornalieri, ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani durante la diretta Facebook in cui ha annunciato che la Toscana rimarrà zona gialla. “In 116 su 273 comuni toscani negli ultimi giorni non ci sono stati nuovi contagi“, ha detto Giani rivendicando la scelta di aprire le scuole. Poi ha fatto appello alla massima prudenza e a rispettare le regole.

Ecco i dati sui contagi di Covid-19 in Toscana.

Dati sui contagi di Covid in Toscana (15 gennaio)

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana 15 gennaio: 446 (contro i 424 del precedente bollettino)
  • Decessi comunicati oggi: 10 morti, età media 84 anni
  • Persone attualmente positive al coronavirus: 8.598, -1% rispetto a ieri
  • Ricoverati nei posti letto Covid: 844 (11 in meno)
  • di cui in terapia intensiva: 129 (3 pazienti in meno)
  • guariti oggi: 523
  • Tamponi molecolari fatti in 24 ore: 9.053 (ieri 9.247)
  • Test antigenici rapidi: 5.164 (ieri 3.772 )
  • Tasso di positività: 4,9% (4,9 positivi ogni cento tamponi, ieri 4,5%)

Coronavirus in Toscana: i dati dall’inizio dell’emergenza a oggi

  • Casi positivi al Covid-19 dall’inizio dell’emergenza: 127.010
  • Deceduti dall’inizio dell’emergenza: 3.940
  • Guariti totali: 114.472
  • Tamponi effettuati da febbraio 2020 a oggi: 2.007.270

Sul sito dell’Agenzia regione di Sanità toscana (Ars) è possibile consultare tutti gli approfondimenti e i dati sull’epidemia di Covid.

Toscana, dal 16-17 gennaio in che zona: il “colore” del weekend

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Giallo o arancione, quale sarà il colore del fine settimana? L’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza stabilisce in che zona è la Toscana nel weekend del 16 e 17 gennaio: la nostra regione era in bilico tra zona gialla sabato e zona arancione da domenica. Rischio retrocessione scongiurato, almeno per il momento.

Intanto questo fine settimana entreranno in vigore le regole del nuovo Dpcm. Il decreto della Presidenza del Consiglio conferma la classificazione di tutta Italia in colori Covid, con l’arrivo di parametri più stringenti (ad esempio una soglia Rt più bassa) per il declassamento in zona arancione o rossa.

Toscana, 16-17 gennaio: fino a quando in zona gialla

Il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, riferito ai dati dal 4 al 10 gennaio, inserisce la nostra regione tra le poche aree del Paese dove la situazione è leggermente migliore. Resta però un peggioramento complessivo del quadro Covid. Dunque in che zona è la Toscana questo weekend (16-17 gennaio)? La nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza conferma la zona gialla per la Toscana, ma da sabato 16 gennaio entrano in vigore alcune ulteriori restrizioni decise dal nuovo Dpcm per tutta Italia (vedi sotto).

La zona gialla in Toscana durerà fino a quando non entrerà in vigore una nuova ordinanza, quindi fino a sabato 23 gennaio: visti i dati degli ultimi giorni anche in quel fine settimana la nostra regione sarà in bilico tra zona gialla e arancione.

Le regole weekend del 16 e 17 gennaio in Toscana

Dunque le regole in Toscana sabato 16, domenica 17 e nella settimana del 18 gennaio sono quelle della cosiddetta “zona gialla rafforzata” a cui si aggiungono le restrizioni introdotte dal nuovo Dpcm in vigore proprio da sabato (il testo è atteso oggi): ecco cosa si può fare. Non si può uscire dalla regione, mentre sono consentiti gli spostamenti fuori comune, confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5.

E’ consentito andare a fare visita a parenti e amici in un’altra abitazione privata, all’interno della regione, una volta al giorno, dalle 5 alle 22 e in massimo 2 persone (più eventuali figli sotto i 14 anni e non autosufficienti conviventi). I negozi sono aperti, nel weekend del 16 e 17 gennaio, ma i centri commerciali devono restare chiusi (ad eccezione dei punti vendita di beni essenziali al loro interno).

Le novità per l’asporto dei bar e la riapertura dei musei (ma non il fine settimana)

Per effetto del nuovo Dpcm, dal 16 gennaio, anche nella zona gialla toscana i bar chiudono alle 18 e da quell’orario è vietato l’asporto di cibo e bevande. I ristoranti sono aperti fino alle 18, ma per queste attività resta consentito il take away fino alle 22. Musei chiusi questo weekend, ma in zona gialla potranno tornare a spalancare i battenti su prenotazione da 18 gennaio e solo dal lunedì e venerdì. Saranno chiusi il sabato e i giorni festivi.

Quindi per riassumere, ecco le regole per la zona gialla Toscana (weekend 16-17 gennaio e settimana del 18 gennaio):

  • Non si può uscire dalla regione se non per motivi di salute, lavoro, necessità. Si può uscire dal comune
  • Si può andare a fare vista a congiunti, parenti e amici in un’altra abitazione privata all’interno della regione Toscana una volta al giorno, tra le ore 5 e le 22, in massimo 2 persone (più figli under 14 o non autosufficienti conviventi)
  • Negozi, parrucchieri e centri estetici aperti, ma centri commerciali chiusi il weekend
  • Bar e ristoranti aperti fino alle 18, asporto consentito fino alle 22 solo per i ristoranti (non per i bar e i locali con codici ateco 56.3 e 47.25)
  • Riapertura dei musei dal lunedì al venerdì
  • Scuole aperte, quelle superiori con didattica in presenza dal 50% al 75%
  • Chiuse palestre, piscine; stop fino al 15 febbraio per gli impianti sciistici; chiusi teatri, cinema, centri scommesse, discoteche

Che zona e di quale colore è questo weekend (16-17 gennaio)

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Un nuovo fine settimana in bilico per l’emergenza Covid: in tanti si chiedono che zona è questo weekend (16-17 gennaio) e in quale colore Covid ricadranno sabato e domenica le varie regioni, dal Piemonte alla Toscana, dalla Lombardia alla Sicilia. Inizialmente la classificazione delle zone d’Italia, entrata in vigore l’11 gennaio, doveva essere valida fino a oggi, 15 gennaio, giorno dell’uscita del nuovo Dpcm. C’è stata però una proroga di un giorno. Il cambio di colore avverrà infatti domenica 17 gennaio e gran parte d’Italia sarà in zona arancione, mentre 3 regioni finiranno in area rossa.

Sul fronte del nuovo Dpcm sono tramontate le ipotesi di far ricadere dal 16 gennaio tutta Italia in zona arancione durante i weekend e anche quella di rendere tutto il Paese arancione 7 giorni su 7, non solo il fine settimana. Intanto il governo, ha varato un decreto legge con le restrizioni sugli spostamenti.

Cosa cambia da sabato 16 gennaio: parametri più stretti per il colore della zona dal weekend

Il nuovo Dpcm di gennaio esce stasera, certa la conferma del “meccanismo a colori” per la classificazione delle regioni in zona gialla, arancione o rossa a seconda della fascia di rischio per il Covid-19. Fino al 15 febbraio restano vietati gli spostamenti interregionali, anche in zona gialla, e quindi pure nel weekend del 16 e 17 gennaio non si può uscire dalla regione, se non per motivi di lavoro, salute, necessità o per fare rientro alla propria abitazione.

Lo ha stabilito il nuovo decreto legge Covid che ha introdotto anche quarta fascia, la zona bianca, lì dove i dati del contagio saranno più bassi, con aperture e minori restrizioni. Cambiano i parametri e gli indici di rischio in base ai quali si passa da una zona all’altra: le soglie limite vengono abbassate con criteri più rigidi per il declassamento.

  • meno di 50 casi ogni 100.000 abitanti per 3 settimane consecutive per entrare in zona bianca
  • Con un Rt fino a 1 si sarà in zona gialla
  • Con un Rt sopra 1 si finirà in zona arancione
  • Con un Rt sopra 1,25 scatterà la zona rossa.

Scatta il passaggio in automatico in arancione anche per le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 con rischio alto, in base ai dati sui contagi e la tenuta degli ospedali.

Che zona è questo weekend (16-17 gennaio): il “colore” di sabato e domenica

Secondo l’ultimo report, annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, “questa settimana c’è un peggioramento generale della situazione epidemiologica – ha detto – aumentano le terapie intensive, l’indice Rt e focolai sconosciuti”. Oggi, 15 gennaio, arriva l’ordinanza sul cambio di colore delle regioni che stabilisce in che zona sono le diverse regioni nel weekend del 16 e 17 gennaio. Un fine settimana “a metà”: sabato è in vigore la vecchia classificazione, domenica invece scattano le nuove zone.

Ecco quindi che zona sarà questo weekend

  • sabato 16 gennaio che zona è – tutte le regioni sono in zona gialla, ad eccezione di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia (in arancione)
  • da domenica 17 gennaio in che zona siamo – 3 regioni e province autonome in zona rossa (Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano; 12 in arancione (Valle d’Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo e Puglia, a cui si aggiungono Veneto, Emilia Romagna e Veneto che restano in arancione); rimangono in zona gialla Toscana, Campania, Molise, Basilicata, Sardegna, provincia di Trento.

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Cosa si può fare nel fine settimana, il nuovo Dpcm

Intanto il governo ha confermato, con il nuovo Dpcm, la chiusura dei centri commerciali il weekend, indipendentemente dalla zona che è in vigore nelle diverse regioni: dunque in zona gialla, arancione e rossa, gli shopping center non potranno restare aperti sabato 16 e domenica 17 gennaio. Nel fine settimana via libera però ai negozi di beni essenziali presenti nei centri commerciali. In arrivo inoltre una stretta per l’asporto, in zona gialla, arancione e rossa, con il take away vietato per i bar dalle 18 in poi.