Sette nuovi casi e quattro decessi: resta stabile l’evoluzione del contagio da coronavirus in Toscana, con dati in lieve rialzo rispetto a ieri ma comunque contenuti. E il numero dei ricoverati in ospedale scende ai minimi dal 7 marzo scorso. Ecco le ultime notizie riportate dal bollettino sul coronavirus della Regione Toscana di oggi, venerdì 5 giugno.
Ad oggi i casi attivi in Toscana sono 857, il minimo dal 16 marzo scorso. Il totale di quelli rilevati durante l’epidemia sale a 10.129.
I test eseguiti hanno raggiunto quota 266.508, 3.746 in più rispetto a ieri. Quelli analizzati nelle ultime ventiquattro ore sono 4.548.
L’aumento più consistente è di nuovo a Firenze, la provincia più colpita nella mappa del coronavirus in Toscana. Con 5 nuovi casi il totale sale a 3.478. Nelle altre province toscane si segnalano 566 casi a Prato (1 in più), 677 a Pistoia, 1.050 a Massa Carrara (1 in più), 1.364 a Lucca, 896 a Pisa, 557 a Livorno, 677 ad Arezzo, 438 a Siena, 426 a Grosseto.
La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 272 casi ogni 100.000 abitanti. La media nazionale, a ieri, era di circa 388. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 539, Lucca con 352, Firenze con 344, la più bassa Siena con 164.
Restano ad oggi 779 persone in isolamento a casa, positive ma con sintomi lievi o asintomatiche (meno 15 rispetto a ieri). Altre 4.828 (-480) persone sono isolate dopo aver avuto con casi positivi.
I ricoverati sono 78, il minimo dal 7 marzo scorso e 11 in meno di ieri. Di questi, 23 sono in terapia intensiva (1 in meno), il minimo dal 9 marzo.
Il totale dei guariti sale a 8.209 (+29), grazie anche alle 129 guarigioni virali, ovvero con doppio tampone negativo, certificate da ieri. I guariti a tutti gli effetti sono 7.332, altre 877 sono le persone “clinicamente guarite” (-100 rispetto a ieri), divenute cioè asintomatiche.
Ci sono 4 nuovi decessi, un uomo e 3 donne con un’età media di 85 anni. Uno nella provincia di Firenze, 2 a Massa Carrara e uno a Pisa. Il numero dei morti dall’inizio dell’epidemia di coronavirus in Toscana sale a 1.063 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 389 a Firenze, 48 a Prato, 80 a Pistoia, 158 a Massa Carrara, 135 a Lucca, 87 a Pisa, 59 a Livorno, 46 ad Arezzo, 30 a Siena, 23 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
Il tasso grezzo di mortalità toscano, ovvero il numero di deceduti sulla popolazione residente, per Covid-19 è di 28,5 ogni 100.000 residenti. La media italiana è di 55,8 e la Toscana è l’11° regione più colpita. Il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (81,1), Firenze (38,5) e Lucca (34,8), il più basso a Grosseto (10,4).
Sono i dati, aggiornati alle ore 12 di oggi, venerdì 5 giugno, ed elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.
Roma, quartiere Testaccio. Giovanna e Sergio, come quasi ogni domenica, hanno invitato a pranzo due coppie di carissimi amici. Durante i preparativi, mentre aspettano gli amici, il campanello suona: è una donna che non conoscono che, tra l’imbarazzo generale, si presenta come Elisa Corti e dicendo di aver vissuto anni prima in quella casa chiede di rivederla per l’ultima volta. Elisa viene da lontano e nella borsa ha un mucchio di vecchie lettere dalle quali riaffioreranno vecchie confidenze incluso un terribile segreto. Questa visita inaspettata sconvolgerà la monotona vita di Sergio e Giovanna e dei loro amici e, pagina dopo pagina, si ritroveranno costretti a fare i conti con i propri sentimenti e le proprie bugie. Incredibilmente avvincente.
Come un respiro
di Ferzan Ozpetek Mondadori
17 euro
Montale, Ugo e Manu sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. Ora dovrà sostenere un’inchiesta durissima contro tutto e tutti, in una città, Marsiglia, simbolo di un Mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l’azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell’odio. Un libro emozionante dalle atmosfere indimenticabili.
Casino totale
di Jean-Claude Izzo Edizioni E/O
10 euro
Manca ancora qualche ritocco che potrebbe portare buone notizie per chi è impegnato nella ristrutturazione di casa ed è a caccia di detrazioni per alleggerire il costo dei lavori. L’ecobonus al 110 per cento è arrivato in Parlamento ed è adesso al centro di emendamenti e limature per l’iter di conversione in legge del decreto rilancio: sembra probabile un’estensione dei benefici anche alle seconde case unifamiliari, sempre con il meccanismo della cessione del credito d’imposta, mentre restano esclusi interventi per sostituire gli infissi delle finestre se non si decidono lavori di ristrutturazione piuttosto impegnativi o la sostituzione della caldaia.
Le ultime notizie sull’ecobonus e le seconde case unifamiliari
Secondo il decreto possono beneficiare della super detrazione solo gli interventi per l’efficienza energetica e la sicurezza sismica effettuati sull’abitazione principale o sulle seconde case, a patto che facciano parte di condomini. Escluse quindi le villette autonome per le vacanze. Le ultime notizie che arrivano da Montecitorio parlano però di un emendamento della maggioranza che mira ad estendere l’ecobonus al 110 per cento anche alle seconde case unifamiliari (escludendo quelle di lusso come abitazioni signorili, ville e castelli), agli alberghi e agli impianti sportivi.
Quando entra in vigore e fino a quando è possibile fare i lavori
Allo studio inoltre un allungamento dei tempi per effettuare i lavori. Secondo il decreto rilancio, l’econobonus può essere richiesto per interventi effettuati dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, adesso l’emendamento della maggioranza propone di posticipare il termine delle agevolazioni al 31 dicembre 2022. Il nodo da sciogliere è quello delle coperture finanziarie, tutte da trovare.
Ristrutturazione casa: per gli infissi resta il vecchio ecobonus 2020
La detrazione dell’Irpef al 110 per cento prevista dal decreto rilancio potrà essere richiesta solo per lavori di ristrutturazione più importanti, ha chiarito anche l’Agenzia delle entrate nel suo vademecum, in particolare l’articolo 119 individua tra gli interventi l’isolamento termico, la sostituzione della caldaia per il riscaldamento, l’installazione di pannelli fotovoltaici e di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, oltre alle opere previste dal sismabonus per l’adeguamento antisismico (qui i dettagli su come funziona il super ecobonus).
Restano esclusi gli infissi delle finestre, lavori che potranno godere della detrazione al 110 prevista dal decreto rilancio solo se abbinati ai 3 interventi previsti dall’ecobonus. In caso contrario continueranno a usufruire del bonus 2020 già previsto, che si ferma al 50% dei costi sostenuti.
Certo non è cartellone di eventi a cui eravamo abituati nell’epoca pre-Covid, ma Firenze durante il weekend del 6 e 7 giugno 2020 offre qualcosa da fare nel tempo libero: dalle opportunità per stare all’aperto, ai musei e parchi storici che riaprono al pubblico, fino ai mercatini e alle fiere.
Sul fronte del meteo, dicono gli esperti del Lamma, il tempo sarà variabile, tra sole e nubi, ma la città del Giglio dovrebbe essere risparmiata dalle piogge durante questo fine settimana. Vediamo allora cosa fare a Firenze tra sabato 6 e domenica 7 giugno 2020, con i principali eventi in programma durante il weekend.
Mercatini a Firenze, tornano le bancarelle in piazza dei Ciompi
E’ uno dei primi eventi di piazza a Firenze: sabato 6 giugno tornano in piazza dei Ciompi i maestri artigiani di “Artefacendo”, manifestazione organizzata da Cna che è qualcosa di più rispetto a un semplice mercatino. Dalle ore 10.00 in poi dimostrazioni dal vivo e 24 espositori di artigianato artistico, moda e complementi di arredo. Si va dalla pelletteria alla ceramica, dalla lavorazione della carta alla tessitura.
La distanza interpersonale è garantita sia tra gli stand, sia tra i visitatori, con un percorso a senso unico tra le bancarelle. Per chi arriva in auto sono previste tariffe scontate del 20% nei parcheggi del centro storico (elenco sul sito dell’associazione Noi per Firenze).
Le palestre all’aperto e lo yoga all’Anconella (gratis)
Le attività sportive invadono i parchi cittadini. Per chi questo weekend non sa cosa fare e vuole restare in forma, sabato 6 giugno i giardini pubblici di Firenze ospitano le palestre all’aperto organizzate dal Comune: istruttori qualificati propongono, gratis, attività e semplici esercizi per fare movimento, ovviamente mantenendo il distanziamento sociale. Ecco dove: piazza Tasso, giardini di Bellariva, piazza Elia Dalla Costa, parco di Villa Strozzi “boschetto”, giardino del Lippi. Due i turni, dalle 9.00 alle 9.40 e dalle 9.50 alle 10.30.
Nel parco dell’Anconella, a Firenze sud, un‘insegnante di yoga organizza poi domenica 7 giugno alle ore 11.00 una lezione libera nel pratone a destra della cupolina, per eseguire 12 saluti al sole. Consigliati un tappetino e abbigliamento comodo
Eventi a Firenze, 6 e 7 giugno: baby merenda al giardino Bardini e la riapertura dei musei
Per gli appassionati d’arte e di eventi culturali, anche nel weekend del 6 e 7 giugno alcuni musei di Firenze riaprono i battenti e si aggiungono a quelli già attivi. Da sabato torna accessibile il Museo di Antropologia ed Etnologia dell’Università di Firenze, in via del Proconsolo 12, tra mummie e oggetti esotici (sabato e domenica dalle 9.00 alle 17.00, prenotazione obbligatoria).
Anche questo weekend il giardino Bardini di Firenze offre una colazione o una merenda a tutti i bambini che visitano il parco insieme ai genitori (orario di apertura 8.45 – 21.00). Ricordiamo che l’ingresso è gratis per i residenti nella Città metropolitana di Firenze e nelle province di Arezzo e Grosseto.
Il parco di Pratolino (Villa Demidoff) è di nuovo aperto
Uno degli eventi “verdi” di questo weekend è la riapertura sulle colline di Firenze del parco mediceo di Pratolino, conosciuto da molti anche come “parco di Villa Demidoff”: sabato 6 e domenica 7 giugno 2020 è visitabile con orario 10.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle 19.15).
Ecco le regole da seguire: mascherina obbligatoria, anche se all’aperto, accessi contingentati, distanza di sicurezza di almeno un metro e 80 centimetri, divieto di ingresso con le biciclette. Per motivi igienici le fontane di acqua potabile non sono attive. Info e prenotazioni: [email protected], cellulare 3498800380. Il parco avventura “Il Gigante” di Pratolino ha rimandato invece l’apertura al 13 giugno.
Cosa fare: gli altri parchi di Firenze e dintorni aperti il 5 e 6 giugno
Per chi vuole fare una gita nel verde segnaliamo anche l’apertura dei principali parchi durante il weekend del 5 e 6 giugno:
Giardino di Boboli (orario 8.45 – 18.30), ingresso gratuito per i residenti nel Comune di Firenze ma solo dall’entrata di Anna Lena, in via Romana
Parco di Villa Il Ventaglio (ore 8.30 – 18.30), in via Aldini 10-12 ingresso gratuito
Parco di Villa Stibbert (ore 8.00-19.00), ingresso gratuito
Giardino delle rose di Firenze (ore 9.00 – 20.00), ingresso gratuito
Parco di Poggio Valicaia, Scandicci (ore 9.00 – 20.00), ingresso gratis, aree barbecue e tavoli da picnic chiusi a causa dell’emergenza Covid
Fattoria di Maiano, Fiesole (ore 09.00 – 18.00)
Eventi fuori Firenze, 6 e 7 giugno: Mostra mercato di piante e fiori in Mugello
Cosa fare nei dintorni di Firenze il 6 e 7 giugno? Colori e profumi invadono in questi due giorni piazza Dante a Borgo San Lorenzo per la mostra mercato di piante e fiori che avrebbe dovuto svolgersi ad aprile. In Mugello arrivano floricoltori e vivaisti da tutta la Toscana.
Obbligo di mascherina per tutti i visitatori e distanza di sicurezza obbligatorio. Orario 10.00 – 20.00, ingresso gratuito.
Il coronavirus ritarda anche le occasioni dello shopping. La data di inizio dei saldi estivi 2020 slitta in avanti, a Firenze come in Toscana e in tutta Italia, mentre i negozi potranno proporre “un’anteprima” degli sconti di fine stagione già dal mese di luglio.
La decisione di ritardare le svendite era nell’aria da settimane, con tutte le Regioni concordi su questa linea: meglio posticipare la partenza e limitare la durata delle promozioni, per dare un po’ di respiro ai negozi di abbigliamento, piccoli e grandi, settore duramente colpito dalla crisi. Ma allora quando iniziano e soprattutto quando finiscono i saldi estivi 2020 a Firenze, in Toscana e nelle altre regioni italiane? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul calendario dello shopping scontato.
L’inizio dei saldi estivi 2020: data unica in tutta Italia, da Firenze a Milano
Quest’anno, per effetto dell’emergenza coronavirus, ci godremo gli sconti sotto il Solleone: i saldi estivi cominciano il 1° agosto 2020, ha stabilito la giunta regionale toscana, come successo nelle altre zone d’Italia. È la prima volta che le svendite di fine stagione partono ad agosto, mese che normalmente segna la fine dei saldi estivi: da Milano a Firenze, da Roma a Napoli, questa decisione è stata presa di comune accordo dalla Conferenza delle Regioni, dopo gli incontri con i rappresentati dei commercianti. Sono stati proprio i negozianti a indicare la data del 1° agosto.
E i saldi “anticipati” (in parte) già da luglio
Prima della partenza ufficiale di agosto, i saldi estivi potranno essere anticipati da un periodo di promozioni, fin dall’inizio di luglio. Una possibilità prevista anche in Toscana. Cade infatti il divieto di effettuare vendite promozionali nei 30 giorni precedenti e quindi potremo vedere i primi tagli del cartellino già tra qualche settimana.
Restano però tutte le regole anti-Covid: ingressi contingentati (e quindi potranno esserci lunghe code), niente affollamenti, distanza di sicurezza, mascherina obbligatoria e sanificazione degli ambienti e dei vestiti.
La fine dei saldi estivi in Toscana (e in tutta Italia): quando finiscono gli sconti?
Le novità non riguardano solo la data di inizio, ma anche quella della fine degli sconti: i saldi estivi 2020 si accorciano e finiscono nel giro di 30 giorni. Di norma le svendite durano il doppio, quest’anno invece andranno da sabato 1° a agosto a domenica 30 agosto 2020.
Il calendario dei saldi 2020
Ecco in sintesi le date da segnarsi sul calendario:
1° luglio 2020, anche dopo questa data i negozianti potranno fare vendite promozionali
1° agosto 2020, inizio dei saldi estivi in tutta Italia (anche in Toscana e a Firenze)
30 agosto 2020, fine dei saldi sulla collezione primavera-estate
Troppo presto invece per sapere le date dei saldi invernali.
Ripartire in sicurezza e con un’offerta di spazi fieristici e congressuali ancora più belli, funzionali e competitivi. E’ questo il diktat di Firenze Fiera che durante il lockdown non si è mai fermata ma beneficiando dello slittamento degli eventi riprogrammati da settembre in avanti, ha intrapreso tutta una serie di interventi di restyling e abbellimento delle sue strutture.
Un nuovo edificio polivalente
Come il padiglione delle Nazioni, un edificio polivalente di 2mila metri quadri all’interno della Fortezza da Basso, che in questi ultimi anni è diventato, grazie anche alle sue elevate altezze che permettono di sviluppare ampie scenografie, il padiglione di punta per i grandi eventi corporate su scala nazionale e internazionale (come meeting finanziari o la mega kermesse natalizia della maison fiorentina di Stefano Ricci), oltreché una location ambita per alcune aziende di importanti eventi fieristici come Pitti Immagine Uomo.
L’intervento di riqualificazione è stato pienamente coerente e in linea con gli elevati standard qualitativi che caratterizzano il polo fiorentino: si è proceduto ad una nuova pavimentazione di tipo industriale ad alta densità in cemento con una superficie completamente nera che coniuga principi ‘etici’ di investimento a lungo termine con tocchi di eleganza contemporanea.
Un ingresso dedicato
Fra i plus del padiglione delle Nazioni – dotato anche di nuovi servizi igienici e di un nuovo impianto di condizionamento – la presenza di un ingresso dedicato (porta Mugnone) per l’accesso di veicoli quali navette e bus granturismo, la prossimità dell’ingresso al Parcheggio interrato Stazione-Fortezza-Fiera e la possibilità di usufruire di un parcheggio interno, prospiciente l’edificio.
Malgrado quella che si annuncia come un’estate tremenda per le manifestazioni culturali, qualcuno ci ha voluto credere. Proprio nei giorni in cui gran parte degli organizzatori di festival e rassegne erano impegnati ad annullare, rimandare, inventare eventi dalle formule alternative, La città dei lettori ha deciso invece di esserci. La terza edizione si farà da giovedì 27 a domenica 30 agosto, nel cuore della prima estate post coronavirus. Ad oggi l’unica tra le maggiori rassegne letterarie in Italia a tenersi dal vivo.
Perché, secondo Gabriele Ametrano, direttore del festival, “l’operatore culturale in questo momento ha anche un ruolo sociale. Annullare gli eventi, convertire tutto in video o spostare all’anno prossimo è segno di minore responsabilità”.
“La cultura è incontro, è confronto”, continua Ametrano. “Il filtro delle dirette online è stato sicuramente utile nel momento peggiore della pandemia. Ora però tocca a noi organizzatori dare un segnale di fiducia: possiamo tornare alla normalità. Tornare a esserci.
Con un’edizione per forza di cose diversa. In cosa?
Seguiremo ovviamente tutte le direttive sanitarie per garantire la sicurezza di pubblico, autori e organizzatori. Le iniziative si terranno solo negli spazi aperti, dove le restrizioni sanitarie probabilmente saranno più leggere. Il pubblico sarà monitorato e accompagnato al proprio posto. Stiamo prevedendo anche un sistema di prenotazione degli ingressi, anche se vogliamo essere positivi e pensare che per fine agosto non sarà più necessario.
Gabriele Ametrano, direttore de La città dei lettori
Agosto è una collocazione insolita per un evento culturale.
Dobbiamo cambiare i canoni e l’idea che abbiamo dell’estate. Quest’anno specialmente, con tutto quello che è successo, in molti non potranno permettersi di andare in vacanza o di partire tutti i fine settimana. Noi proviamo a riempire un vuoto, dare la possibilità a chi rimane a Firenze di poter godere di un momento di intrattenimento. Tant’è che se nelle scorse edizioni avevamo sempre fatto un festival di tre giorni, quest’anno lo allunghiamo a quattro, dal giovedì alla domenica, e tutto nel tardo pomeriggio, dalle 17.
Che festival sarà?
Con tutte le difficoltà del caso: abbiamo un budget che, tra sponsor e investitori, è stato tagliato di almeno il 50%. Sarà difficile ricreare in toto La città dei lettori degli anni scorsi. Avremo meno incontri ma la qualità resterà la stessa. Ci sarà il Premio Strega, una collaborazione esclusiva per Firenze che siamo felici di portare avanti. A fine agosto il premio sarà già assegnato quindi non avremo ospiti i 12 semifinalisti come negli anni scorsi, ma ci saranno sicuramente il vincitore assoluto dello Strega 2020 e i vincitori di tutte le altre sezioni del premio. Manterremo la sezione ragazzi del festival, tutte le giornate saranno aperte da uno spettacolo o un laboratorio per i lettori più giovani. E come sempre, avremo autori di qualità, reading e le visite letterarie in città accompagnate da un autore e una guida turistica. Il festival resta a ingresso gratuito e non rinunciamo alla nostra tradizione di regalare un libro all’ingresso a chiunque verrà, anche se quest’anno dal punto di vista finanziario sarebbe stato più saggio farlo. Ma è nell’identità del festival e non lo vogliamo cambiare.
Abbiamo familiarizzato con le dirette social, che in questo periodo di pandemia hanno tenuto compagnia al pubblico. Come detto, credo che questo tipo di attività non rappresenti la vita della cultura, però sono un nuovo strumento per far conoscere quello che facciamo. Per questo trasmetteremo tutti gli incontri del festival sui social e registreremo tutti gli appuntamenti, in modo che chi non potrà essere a La città dei lettori potrà comunque seguirla da altri luoghi e anche successivamente.
Succede sempre più spesso che rassegne e festival si propongano non solo come raccoglitori, ma anche come produttori di contenuti culturali. Una tendenza che voi avete anticipato creando la rivista La città dei lettori. A che punto è il progetto?
Avevamo voglia di sviluppare uno spazio in cui pubblico e lettori potessero incontrarsi oltre il festival. E abbiamo pensato a questa formula: un contenitore di voci in cui gli autori che sono stati ospiti al festival e altri autori amici consigliano un libro. Non attraverso la classica recensione, ma in forma di racconto, un’esperienza che li ha portati ad avvicinarsi al libro scelto. Come quando si sta al tavolino di un bar con un amico e parlando di un viaggio, di un ricordo, a un certo punto ci viene in mente che c’è un libro in cui si parla proprio della stessa cosa. Siamo partiti a gennaio, per il momento solo online. Ma diventerà anche una rivista cartacea che esce una volta l’anno, un ibrido tra rivista e raccolta di racconti, in forma di libro. Un libro che consiglia altri libri.
A quale pubblico?
I dati statistici sugli accessi al sito e ai social della rivista sono sorprendenti: la maggior parte dei lettori è nella fascia che va dai 13 ai 25 anni di età. Giovani e giovanissimi. Mi fa pensare che c’è voglia e necessità di parlare dei libri, ma in maniera diversa. In più gli autori sono completamente liberi di scegliere il libro di cui parlare e di farlo come vogliono, spesso così si scopre anche una parte diversa dell’autore.
Eppure l’editoria è in una crisi profondissima e la pandemia non ha fatto che peggiorarla. L’Associazione italiana editori parla di 8 milioni di copie perse e un calo di fatturato di 900 milioni di euro nei primi quattro mesi del 2020. Come se ne esce?
Il mondo dell’editoria deve ripensare a tutto quello che ha fatto fino ad adesso. C’è stato un eccesso. Quei dati parlano anche di 21 mila titoli in meno che saranno pubblicati nel 2020. Ventunomila. C’è un eccesso di pubblicazione, di proposta. E dipende da un errore di fondo che noi con La città dei lettori cerchiamo di superare: considerare il pubblico solo come acquirente. Succede anche alle grandi fiere del libro. Biglietto di ingresso, nessuno spazio per l’accoglienza o per far riposare le persone, magari mentre un libro lo sfogliano. È un mercato. Non a caso abbiamo scelto di chiamarci “La città dei lettori” e non “La città del libro” o “degli autori”. Regaliamo un libro all’ingresso, è uno sforzo enorme ma è anche un messaggio: sei il benvenuto, tornerai comunque a casa con un libro. Al centro ci sono i lettori e anche gli autori nostri ospiti capiscono questo spirito, si pongono al loro fianco, non sono incontri in cattedra. Credo che anche l’editoria dovrebbe pensarla così.
Il monitoraggio del coronavirus modifica anche il modo viaggiare. E così cambiano le regole per i tanti turisti che hanno deciso di andare in Sardegna per le vacanze: la Regione ha stabilito l’obbligo di registrazione per tutti i passeggeri dei traghetti e degli aerei diretti sull’isola, per rintracciare velocemente eventuali casi positivi al Covid, grazie a un modulo oppure facendo il download sul proprio smartphone della app “Sardegna Sicura” prima di entrare sul territorio regionale.
Niente passaporto sanitario, si pensa invece a bonus e voucher per chi si sottoporrà in modo volontario ai test sierologici. Nonostante dal 3 giugno sia consentito spostarsi tra zone diverse d’Italia senza autocertificazione, le singole Regioni possono prevedere norme particolari. Le norme sarde si applicano non solo ai turisti, ma a tutti i viaggiatori che devono sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea. Chi risulterà con più di 37,5° non potrà partire. Le nuove disposizioni, contenute nell’ordinanza 27/2020 firmata dal governatore sardo Christian Solinas, entrano in vigore con diversi step. Ecco tutti i dettagli.
Il modulo di registrazione per entrare in Sardegna: dove scaricarlo (pdf)
Non si tratta di un’autocertificazione, simile a quelle che siamo stati abituati a compilare nei mesi scorsi per gli spostamenti lontano da casa, ma di un modello di registrazione in cui riportare i dati principali legati al soggiorno o alle vacanze in Sardegna e alle proprie condizioni di salute.
In particolare vanno indicati i dati anagrafici, il numero di un documento di riconoscimento e un contatto telefonico (cellulare), oltre ai riferimenti della struttura dove si alloggerà (hotel, campeggio, casa in affitto, ecc). Il modello comprende inoltre una serie di domande su eventuali sintomi riconducibili al coronavirus (ad esempio se negli ultimi 21 giorni si ha avuto febbre o tosse) e sul contatto con casi accertati di Covid-19.
Fino al 12 giugno sarà possibile compilare questo modello di registrazione anche a bordo dei traghetti o degli aerei e andrà consegnato ai presidi medici sanitari dei porti o dell’aeroporto. Dal sito della regione è possibile scaricare il modello in formato pdf per compilarlo e averlo già pronto al momento dell’imbarco.
App Sardegna Sicura per andare in vacanza: download dal 13 giugno
Dal 13 giugno scatta la registrazione web sulla piattaforma del SUS (Sportello Unico dei Servizi) grazie a un form online oppure scaricando l’applicazione per smartphone “Sardegna sicura” che sarà disponibile per il download su Google Play Store (sistemi Android) e Apple Store (iOS). Al momento non è prevista invece per i cellulari Windows Phone.
Si tratta di un software diverso da “Immuni”, l’app sperimentata a livello nazionale in 4 regioni per il tracciamento dei contatti, ma “Sardegna Sicura” è stata comunque “progettata con funzionalità di contact tracing su base volontaria”, specifica l’ordinanza regionale.
Coronavirus: le informazioni su come viaggiare verso la Sardegna
Ogni passeggero dovrà presentare copia della ricevuta di avvenuta registrazione insieme alla carta d’imbarco e a un documento d’identità valido. Attenzione però: la registrazione tramite l’app “Sardegna Sicura” è prevista solo dal 13 giugno in poi, prima è necessario compilare il modulo di registrazione.
La Regione Sardegna ha messo a disposizione una mail per chiedere informazioni sulle nuove regole per andare sull’isola: [email protected]. A questo link è possibile scaricare il testo dell’ordinanza regionale sarda n°27/2020 con le disposizioni legate al monitoraggio del coronavirus.
Buone notizie, la Toscana sfiora il contagio zero: nell’ultima giornata si è registrato solo un nuovo caso positivo di coronavirus sul territorio regionale, secondo i dati riportati nel bollettino di oggi, 4 giugno 2020. Il totale dei contagiati dall’inizio dell’epidemia sale così a 10.122 persone.
Crescono i guariti, sono 87 in più (+1,1%) e raggiungono quota 8.180, circa l’80% dei casi totali, mentre diminuisce ancora il numero di persone attualmente positive al Covid: 883. Stabili decessi, con 4 morti nelle ultime 24 ore, un uomo e 3 donne per un’età media di 89,5 anni.
L’unico nuovo caso di coronavirus registrato dal bollettino del 4 giugno è stato scoperto a Pistoia (qui la mappa del contagio in Toscana). La nostra regione si conferma quindi al decimo posto in Italia come numerosità di casi, con circa 271 casi per 100.000 abitanti, contro la media nazionale di 387.
Coronavirus in Toscana, i dati del 4 giugno
Al momento 794 persone sono in isolamento a casa, con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere (meno 78 rispetto a ieri), e calano ancora i ricoverati nei posti letto Covid, che oggi sono complessivamente 89, 12 in meno di ieri, di cui 24 in terapia intensiva. Si tratta del dato più basso da inizio marzo 2020.
Sono 5.308 (86 in meno) le persone isolate e in sorveglianza attiva, perché hanno avuto contatti con soggetti positivi. Come detto le guarigioni totali sono 8.180: 977 pazienti “clinicamente guariti”, perché ormai privi dei sintomi, e 7.203 completamenti guariti avendo negativizzato il virus.
Al 4 giugno si registrano 4 nuovi morti con coronavirus in Toscana, ecco i dati nel dettagli: un decesso a Firenze, 3 a Massa Carrara. Sono 1.059 i deceduti dall’inizio dell’epidemia così ripartiti: 388 a Firenze, 48 a Prato, 80 a Pistoia, 156 a Massa Carrara, 135 a Lucca, 86 a Pisa, 59 a Livorno, 46 ad Arezzo, 30 a Siena, 23 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano, ma erano residenti fuori regione. Il tasso grezzo di mortalità toscano (ossia il rapporto tra il numero di deceduti e la popolazione residente) per Covid-19 è di 28,4 ogni 100.000 residenti contro il 55,7 della media italiana. Questi dati sono stati elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus.