mercoledì, 14 Maggio 2025
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A Firenze l’aperitivo si fa sul balcone

+++ Aggiornamento: l’evento è stato annullato. “Il Comune di Firenze ha deciso di annullare il flash mob ‘Affacciati alla finestra’ organizzato per le giornate di venerdì 20 e sabato 21 marzo” si legge in una nota ufficiale. Rimane soltanto l’illuminazione speciale, gesto simbolico per richiamare all’unità nazionale.

Passare questi giorni sigillati in casa può essere difficile, soprattutto per chi vive solo. Così si moltiplicano le iniziative e i flash mob per incontrarsi (virtualmente) alla finestra o in terrazza, distanti ma allo stesso tempo vicini durante l’emergenza coronavirus: e così a Firenze anche l’aperitivo si trasferisce sul balcone, per un “evento sociale” organizzato nella serata di venerdì 21 marzo.

Quando

L’orario è quello del classico aperitivo, la location invece è diversa. Non si esce di casa, non si va nei locali, ma si resta nella propria abitazione per condividere a distanza questo momento di svago, in un momento difficile. Dalle ore 18.30 alle 21.30 del 21 marzo tre radio locali di Firenze, RDF 102.7, Lady Radio e Radio Mitology, trasmetteranno in simultanea “Aperitivo a casa o dal Balcone”, uno speciale dj set in diretta a cura di Enrico Tagliaferri, uno dei disc jockey radiofonici “storici” della Toscana. Tutti i fiorentini potranno sintonizzarsi da casa e partecipare, a distanza, alla serata.

Come condividere l’aperitivo sul balcone di Firenze (21 marzo)

Sul menù tanta musica e gli interventi di ospiti d’eccezione, tra cui il conduttore tv Carlo Conti e il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che – contattati telefonicamente -saluteranno i cittadini. Questo speciale aperitivo correrà inoltre sul web: tutti i partecipanti sono chiamati a condividere sui social i loro scatti, usando come  hashtag #distantimauniti #firenze e taggando gli account del Comune di Firenze e delle radio.

L’iniziativa si aggiunge al flash mob organizzato per venerdì 20 marzo quando i fiorentini sono invitati ad affacciarsi dalla finestra o dal balcone alle ore 21.00 per intonare tutti insieme l’inno d’Italia.

Flash mob luminoso e inno d’Italia il 20 marzo a Firenze

+++ Aggiornamento: l’evento è stato annullato. “Il Comune di Firenze ha deciso di annullare il flash mob ‘Affacciati alla finestra’ organizzato per le giornate di venerdì 20 e sabato 21 marzo” si legge in una nota ufficiale. Rimane soltanto l’illuminazione speciale, gesto simbolico per richiamare all’unità nazionale.

Affacciati alla finestra”. È questo l’invito lanciato dal Comune di Firenze che ha organizzato per la serata di venerdì 20 marzo un flash mob per combattere insieme l’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria: i cittadini sono chiamati ad affacciarsi dalla finestra, dalla terrazza o dal balcone di casa per intonare l’inno di Mameli, diventato ormai il simbolo della resistenza al coronavirus, da Nord a Sud.

Durante questa mobilitazione spontanea molti luoghi di Firenze si accenderanno con i colori della bandiera italiana e dell’arcobaleno, grazie alla collaborazione di Silfi spa, l’azienda municipalizzata che si occupa dell’illuminazione pubblica fiorentina.

Coronavirus, il flash mob dal balcone del 20 marzo a Firenze

L’appuntamento è per venerdì 20 marzo alle ore 21.00, quando i fiorentini si affacceranno dalle proprie abitazioni per cantare insieme, distanti ma uniti, l’inno nazionale trasmesso anche sulle frequenze di RDF 102.7, Lady Radio e Radio Mitology con un intervento del sindaco Dario Nardella.

Allo stesso orario un grande tricolore di luci comparirà sull’abbazia di San Miniato al Monte (dove lo spettacolo luminoso sarà replicato ogni giorno fino al giorno 22 marzo), sulla scuola Marescialli e Brigadieri e sullo stadio Franchi (in questo caso fino alla fine dell’emergenza).

L’arcobaleno colorerà nello stesso giorno anche le sei antiche porte di Firenze, richiamando i cartelloni appesi ai balconi di tutta Italia con il motto-hashtag #andràtuttobene: Porta San Niccolò, Porta alla Croce di piazza Beccaria, Porta San Gallo, Porta al Prato, Porta San Frediano e Porta Romana, che continueranno ad accendersi anche dopo il flash mob del 20 marzo, fino al termine dell’emergenza coronavirus.

E l’aperitivo sul balcone (di casa propria)

Sabato 21 marzo poi una nuova iniziativa: aperitivo a casa o sul balcone dalle 18,30 alle 20,30 grazie al dj set speciale trasmesso su Radio RDF 102.7, Lady Radio e Radio Mitology.

A Firenze chiusi tutti i fontanelli di Publiacqua

Stop all’acqua gratuita, almeno per il momento. A Firenze sono stati chiusi tutti e 22 i fontanelli di Publiacqua presenti in città: lo prevede un’ordinanza del Comune che stabilisce questa nuova misura per contrastare la diffusione del coronavirus. La decisione è stata presa, viene spiegato in una nota, per evitare assembramenti di persone davanti alle “casette dell’acqua” installate in varie piazze e giardini della città, che quindi da mercoledì 18 marzo resteranno a secco e non funzioneranno fino a data da destinarsi.

La chiusura è stata disposta anche in altri Comuni della Città metropolitana di Firenze, in particolare a Sesto Fiorentino, Calenzano, Signa, Lastra a Signa, Borgo San Lorenzo e Dicomano, oltre che in alcune cittadine fuori provincia come Quarrata, Pistoia, Terranuova Bracciolini, e Castelfranco Piandiscò.

fontanelli chiusi Firenze coronavirus Dario Nardella
L’immagine postata su Facebook dal sindaco di Firenze Dario Nardella

Coronavirus, fontanelli e orti sociali chiusi a Firenze

Il Comune di Firenze ha disposto inoltre la chiusura degli orti sociali, ossia gli appezzamenti di terreni che i Quartieri danno gratuitamente in gestione ad anziani e famiglie che non hanno un campo da coltivare.

“Ci sono persone che non si rendono conto della situazione in cui ci troviamo – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella -. Mi spiace, perché so che per una persona anziana fare l’orto è un’occasione per sfogarsi o distrarsi. Però o ci rendiamo conto che siamo in una situazione di emergenza, oppure rischiamo di fare la fine della Lombardia. Non faccio allarmismo, mi attengo ai numeri, alle previsioni e in Toscana abbiamo una situazione tutto sommato sotto controllo, ma queste due settimane sono decisive“. Nei giorni scorsi il Comune di Firenze ha chiuso anche le Cascine e 56 giardini recintati della città sempre per evitare affollamenti di persone

Libreria chiusa? Le video letture per bambini viaggiano su Facebook

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C’era una volta una libreria per bambini, chiusa per colpa di un virus cattivo. Ma c’erano anche due giovani “eroi” muniti di armi speciali contro la quarantena: tanti libri e tante storie per far sognare grandi e piccoli, anche se lontani, grazie a un superpotere chiamato internet. È iniziato così un nuovo capitolo dell’avventura di Farollo e Falpalà, diventati negli ultimi anni dei veri e propri beniamini per i baby lettori della città: chiusa temporaneamente la colorata bottega alla periferia di Firenze, i due librai hanno acceso il cellulare e aperto una nuova strada per le loro video letture dedicate ai bambini.

Dal 4 marzo, propongono sulla loro pagina Facebook ogni giorno una storia diversa, per strappare un sorriso e affrontare in modo diverso queste strane giornate di quarantena durante le quali i piccoli possono essere più inquieti del solito. I protagonisti sono i grandi volumi illustrati della libreria, tra farfalle in trasformazione, babbuini alle prese con la vita quotidiana degli umani, pecore astute e tacchini tontolini.

Le video letture per bambini di Farollo e Falpalà

Farollo e Falpalà, coppia nella vita e nel lavoro, conosciuti ormai da tutti solo per soprannome, trasmettono direttamente da casa con l’aiuto del loro bimbo, Lorenzo Lupo, che commenta le letture e fa il countdown prima della diretta. E poi ci sono gli ospiti straordinari: lettrici professioniste e personaggi passati in questi anni dalla libreria per bambini che si sono prestati a registrare nuove video letture.

Queste clip di pochi minuti sono diventate virali, un appuntamento fisso per molte famiglie fiorentine che si “sintonizzano” ogni giorno con la pagina Facebook di Farollo e Falpalà per la fiaba quotidiana: migliaia le visualizzazioni, centinaia i like e i commenti entusiastici lasciati sotto ai post.  “La libreria è chiusa, ma solo fisicamente –  spiega Falpalà in uno dei video – noi siamo qui con le nostre storie a raccontarle per voi. Per nostra abitudine cerchiamo di accogliere le emozioni e di trasformarle sempre in qualcosa di positivo e di bello”.

Dopo le emozioni della lettura di Falpalà di ieri sera, questa mattina vi diamo il buon giorno con un carico di "pillole…

Gepostet von Farollo e Falpalà am Freitag, 13. März 2020

Libri a domicilio

A Firenze il mondo delle librerie è stato uno dei primi a dare una risposta e un sostegno alle persone chiuse in casa per l’emergenza sanitaria del coronaviurs, come vi abbiamo raccontato ad esempio in questo articolo su Todo Modo che ha pensato a un servizio di delivery di libri e vino. Anche Farollo e Falpalà hanno attivato adesso un servizio di consegna a domicilio di libri e giochi dedicati ai bambini, per portare la magia della lettura nelle case. Perché con il sorriso, anche gli eroi delle favole affrontano al meglio le sfide più difficili.

Un webinar contro l’isolamento

Rimanere a casa, ormai si sa, è fondamentale per superare l’epidemia da coronavirus. Acnhe restando in casa però, grazie ai dispositivi multimediali e digitali, si possono ripensare il rapporti di amicizia, gli aperitivi ma soprattutto il lavoro, le conferenze e la condivisione di esperienze. A questo proposito, Produzioni dal Basso con il sostegno di Banca Etica, Assimoco e Etica SGR, propone un ciclo di conferenze digitali dal titolo “Attiviamo energie positive” dedicato a tutti ma soprattutto agli operatori del terzo Settore e del no profit.

Dal 18 marzo 2020 fino al 3 aprile, fine dell’isolamento previsto (per ora), ogni giorno esperti di fundraising, marketing, innovazione sociale, di consulenze e mondo digitale si alterneranno sulla piattaforma Go To Meeting per approfondire argomenti, strumenti e buone pratiche. Il ciclo di webinar è un’occasione di crescita e di condivisione digitale e solidale per generare confronto e progettare nuove strategie per quando tornerà la normalità.

A chi è rivolto?

I webinar sono aperti a tutti i curiosi ma con un particolare focus a tutti coloro che lavorano nel terzo Settore, nel non profit, nel mondo del volontariato. Sono invitati anche i freelance, i lavoratori cognitivi, le associazioni culturali, gli artisti, gli organizzatori di eventi, formatori, imprese e imprenditori sociali e cooperative!

Come si partecipa?

I partecipanti devono scaricare il software GoToMeeting e connettersi nel giorno e nell’ora indicata nel calendario, troveranno un pulsante “partecipa” che li metterà in contatto con i docenti, non è richiesta nessuna pre-registrazione.

Ognuno potrà interagire con i docenti attraverso un formulario Q&A per fare domande o suggerire spunti di riflessione. Le lezioni saranno poi disponibili in podcast, e potranno essere recuperate in momenti successivi.

Per chi non avesse una connessione internet a disposizione è attivo un servizio al telefono. Chiamando il numero  02 91 29 46 27 e digitando il codice di accesso  491-885-245 sarà possibile prendere parte alla conferenza via telefono o cellulare.

Per contribuire?

È possibile arricchire il programma di webinar proponendo il proprio argomento scrivendo a [email protected] 

Ci sono però alcune regole semplici: possono proporre momenti workshop solo professionisti riconosciuti in grado di sviluppare momenti formativi con argomenti concreti e utili per il contesto proposto e corredati di esempi e di buone pratiche.

Il calendario su www.attiviamoenergiepositive.it

Concorsi pubblici sospesi: cosa dice il decreto “Cura Italia”

Tutti i concorsi pubblici sospesi fino a metà maggio: è quanto prevede il decreto “Cura Italia” stilato dal governo a seguito dell’emergenza coronavirus e adesso pubblicato in Gazzetta ufficiale. Si tratta di una delle tante misure contenute nel documento, da quelle per potenziare la sanità, fino agli interventi per le famiglie, su mutui e affitti dei negozi.

Cosa dice il decreto sulla sospensione dei concorsi pubblici

In particolare il cosiddetto “Decreto Cura Italia” prevede la sospensione di tutte le prove dei concorsi pubblici per 2 mesi, ad eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati è fatta sulla base del curriculum o grazie a modalità online e telematiche. Posso concludersi anche le procedure concorsuali in cui sia già stata fatta la valutazione dei candidati, dando il via libera quindi all’eventuale conferimento degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni, anche di dirigenti, dove è previsto comunque il ricorso massiccio allo smartworking, per le attività che lo consentono.

Ecco il passaggio del testo del decreto, pubblicato in gazzetta ufficiale, che riguarda i concorsi pubblici 2020:

Lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto.

Le altre misure del Decreto Cura Italia

Il Decreto Cura Italia è un’enorme calderone che comprende molte misure d’urgenza, pensate per far fronte alla crisi economica scatenata dal lockdown deciso dal governo per il coronavirus. Tra queste anche aiuti per le famiglie in difficoltà, come la sospensione dei mutui, bonus di 500 euro per le partite Iva, gli autonomi e i cococo, oltre al premio da 100 euro per chi ha continuato a lavorare (in sede) in queste settimane di allerta. Qui il testo in pdf e il dettaglio delle misure del decreto “Cura Italia”.

Coronavirus Firenze, ultimi dati dalla Asl Toscana Centro (17 marzo)

La Città metropolitana di Firenze resta la zona della Toscana più colpita dal coronavirus con 214 casi risultati positivi al tampone, secondo i dati e le news contenute nel bollettino della Regione aggiornato al 17 marzo. Per quanto riguarda l’area fiorentina, comunica la Asl Toscana Centro, con il quotidiano aggiornamento delle notizie sul contagio da Covid-19, al 17 marzo si sono registrati 26 casi in più, in aumento rispetto a 24 ore prima (erano stati 20 il giorno prima). Sono 45 i contagi in più registrati invece nell’arco di una giornata sull’intero territorio di competenza (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia) con 4 morti avvenute dall’inizio dell’emergenza coronavirus.

News sul coronavirus a Firenze, bollettino Asl Toscana Centro del 17 marzo

Ecco in dettaglio i nuovi casi di coronavirus riscontrati a Firenze e provincia (escluso il territorio empolese), secondo le notizie dell’Asl Toscana Centro aggiornate alla serata del 17 marzo. Il bollettino viene stilato infatti al termine di ogni giornata e indica i nuovi contagi che si vanno a sommare a quelli già registrati. Una buona notizia, seppur piccola, c’è: il 17 marzo non ci sono, tra i nuovi pazienti ricoverati, casi arrivati in ospedale in condizioni critiche. Ecco il dettaglio.

  • 12 persone sono in isolamento presso le proprie abitazioni, perché risultate positive al coronavirus, e sono sottoposte a sorveglianza attiva del medico di base e del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana centro: 8 pazienti, tra i 37 e gli 81, sono in isolamento domiciliare a Firenze, una donna di 45 anni a San Casciano Val di Pesa, un 47enne a Greve in Chianti, una 55ene a Sesto Fiorentino e una donna di 45 anni a Lastra a Signa. Tutti sono in buone condizioni di salute.
  • 7 pazienti tra i 51 e i 77 anni, sono ricoverati in ospedale in buone condizioni: 2 a Santa Maria Nuova, 2 a Torregalli, uno a Careggi, uno a Ponte a Niccheri e infine uno a Borgo San Lorenzo
  • 7 persone sono poi ricoverate in condizioni discrete in ospedale, tra Careggi, Ponte a Niccheri e Borgo San Lorenzo

News e aggiornamenti sul sito dell’Asl Toscana Centro.

Referendum sul taglio dei parlamentari, ufficiale il rinvio all’autunno 2020

Era nell’aria da giorni. Il referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari previsto inizialmente per domenica 29 marzo 2020 è stato rinviato per l’emergenza coronavirus. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, presieduto dal premier Giuseppe Conte, durante la riunione del 5 marzo.

Aggiornamento 18 marzo: il decreto “cura Italia”, approvato dal governo il 17 marzo 2020, ha stabilito i limiti per il rinvio del referendum. Una norma contenuta nel decreto stabilisce infatti il termine di 240 giorni di tempo per indire il referendum dalla data in cui venne approvata l’ordinanza che ammetteva il referendum. L’ordinanza è di fine gennaio. La data del voto deve essere tra i 50 e i 70 giorni successivi all’indizione. Il referendum sul taglio dei parlamentari è rinviato dunque all’autunno. L’ultima data utile sarebbe il 22 novembre.

Una decisione quasi obbligata, visto che le ultime misure contro il sovraffollamento degli spazi pubblici e privati, per evitare l’aumento di casi di Covid-19, avrebbero rischiato di creare grandi problemi durante la consultazione popolare. Inoltre nella situazione di emergenza in cui si trova al momento l’Italia non sarebbe stato garantito un adeguato spazio alle campagne elettorali per il sì e per il no e la corretta informazione dei cittadini.

Referendum 2020 rinviato: la nuova data non c’è ancora

“Il referendum è stato rinviato sine die“, ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai giornalisti. Sono state sospese anche le operazioni per il voto all’estero. La nuova data del referendum sul taglio dei parlamentari sarà quindi fissata più avanti.

Su cosa si doveva votare il 29 marzo

Il referendum è stato indetto per confermare o bocciare la riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione italiana, modifica che prevede il taglio dei parlamentari, riducendo i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, oltre a una diminuzione di quelli eletti all’estero: se passasse la riforma i deputati scenderebbero da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.

Si tratta di un referendum costituzionale confermativo e per questo motivo non è necessario raggiungere il quorum del 50% più uno perché la consultazione sia valida. Anche questo fatto probabilmente ha inciso sulla decisione di un rinvio, perché la situazione sanitaria potrebbe non consentire a tutti gli italiani di andare a votare.

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto “cura Italia”: il testo in pdf

Con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il decreto “cura Italia” del 17 marzo 2020 entra in vigore: ecco il testo integrale in formato pdf del pacchetto di misure straordinarie per l’emergenza coronavirus.

Il decreto “cura Italia” in Gazzetta ufficiale dal 17 marzo 2020: il testo in formato pdf

Aiuti alle famiglie, ammortizzatori sociali, sostegno ai lavoratori. Il decreto “cura Italia” pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 marzo 2020 contiene una serie di provvedimenti straordinari per sostenere l’economia durante l’emergenza coronavirus.

Il testo completo del decreto in formato pdf

Partite Iva e lavoratori dipendenti: i bonus del decreto cura Italia

Sono due i bonus per i lavoratori previsti dal decreto 17 marzo pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il primo è un premio una tantum da 500 euro per partite Iva e lavoratori autonomi, liberi professionisti e i Co.co.co. L’altro è invece un bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti che hanno dovuto continuare a lavorare anche nei giorni dell’emergenza coronavirus. Sarà erogato direttamente in busta paga.

Decreto cura Italia, gli aiuti alle famiglie

Due le misure tra le quali potranno scegliere i genitori di figli in età scolare durante l’emergenza coronavirus. Fino a 15 giorni di congedo parentale straordinario al 50% dello stipendio per chi ha figli di età inferiore ai 12 anni. Oppure, in alternativa, 600 euro di voucher baby sitter.

Mutui e affitti, cosa prevede il decreto cura Italia

Mutui sospesi per un anno e mezzo alle famiglie in difficoltà: il decreto cura Italia prevede lo stop alle rate del mutuo sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi in difficoltà. Per gli affitti degli esercizi commerciali il decreto prevede un meccanismo “taglia tasse” per chi ha dovuto chiudere nei giorni dell’emergenza.

Coronavirus: test di massa al via in Toscana, in arrivo 500 mila kit

“Una vera e propria campagna di screening, diffusa su quanta più popolazione possibile”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato l’acquisto di 500 mila kit per avviare i test di massa sul territorio regionale, con l’obiettivo di rilevare e contenere il contagio da coronavirus.

Abbiamo ordinato a più fornitori ben 500 mila test“, ha detto Enrico Rossi con un videomessaggio pubblicato su Facebook. Si tratta di test seriologici, che si eseguono sul sangue e che richiedono tempi più rapidi per la risposta.

Tampone per coronavirus: come funziona e chi lo deve fare

Toscana, 500 mila kit per i test di massa contro il coronavirus

Il test permette di rilevare se il corpo ha sviluppato gli anticorpi al virus e dimostrare in questo modo se si è entrati in contatto con il coronavirus. Un esame che si rivela particolarmente utile nel caso degli asintomatici.

Chi dovesse risultare positivo verrà posto in isolamento e dovrà sottoporsi alla verifica del classico tampone. Questa campagna di test di massa consentirà, ha detto Rossi “di migliorare il contenimento e ridurre la diffusione della malattia”.

Si comincia da medici e infermieri

I primi dei 500 mila kit per eseguire test di massa sul coronavirus in Toscana saranno utilizzati per medici, infermieri e personale sanitario. “Sono loro che ci curano e, se positivi, possono diventare un veicolo straordinario di diffusione della malattia”, ha spiegato Rossi. Si stima che per i dipendenti del sistema sanitario servano circa 100 mila kit.

Coronavirus in Toscana, altri 187 casi e cinque morti: i dati del 17 marzo

Gli altri 400 mila test a disposizione saranno distribuiti sul territorio nella proporzione di circa uno ogni 30 mila abitanti. Saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri ed eseguiti da delle unità speciali.

Rossi ha poi annunciato che la capacità di analisi dei tamponi in Toscana passerà nei prossimi giorni dai 700 di inizio emergenza a 3.500 tamponi al giorno. Questo perché oltre ai tre laboratori autorizzati principali di Firenze, Siena e Pisa sono stati abilitati altri cinque micro laboratori. Si trovano ad Arezzo, Grosseto, Lucca, Livorno e Prato. A questi si aggiunge un laboratorio privato accreditato. “Se ci sono altri privati – è l’appello del governatore Rossi – che si sentono in grado di effettuare l’analisi del tampone, si facciano avanti”.