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Coronavirus Firenze, 13 marzo i dati e le ultime notizie

21 casi in più di coronavirus a Firenze, per un totale – ad oggi – di 101 contagi: sono queste le ultime notizie su Covid-19 comunicate dalla Regione Toscana, nel bollettino aggiornato al pomeriggio di venerdì 13 marzo 2020 e trasmesso al Ministero della Salute e alla Protezione civile nazionale per fare il punto della situazione in tutta Italia.

Coronavirus, le persone in isolamento a Firenze (13 marzo)

Nel territorio della Asl Toscana Centro, che oltre a Firenze comprende anche Empoli, Prato e Pistoia, si contano 2.163 persone che, per precauzione, sono in isolamento domiciliare perché entrate in contatto stretto con soggetti affetti dal coronavirus.

Gli ultimi dati sul coronavirus in Toscana

Al 13 marzo sono in tutto 470 i tamponi risultati positivi in Toscana, con 106 casi in più di coronavirus rispetto al giorno precedente, di questi 21 sono stati rilevati nel laboratorio di Careggi, 83 nel laboratorio di Pisa, 2 nel laboratorio di Siena. Il boom di contagi a Pisa dipende però da un ritardo nella trasmissione dei dati riferiti al 12 marzo, perché alcuni test erano ancora in corso al momento dell’invio del bollettino giornaliero toscano.

Questa la “mappa” dei casi di coronavirus in Toscana aggiornata al 13 marzo: 101 Firenze, 48 Pistoia, 26 Prato, 79 Lucca, 65 Massa Carrara, 51 Pisa, 27 Livorno, 16 Grosseto, 41 Siena, 16 Arezzo .

Il numero di morti e guariti

Sempre in Toscana, al 13 marzo, sono 5 i morti, 5 i casi di guarigione (persone che si sono negativizzate al virus), 5 le guarigioni cliniche e 455 i casi attualmente positivi. Dal primo febbraio sono in tutto 3.533 i tamponi eseguiti nei tre laboratori. Informazioni su sintomi e buone pratiche sul sito della Regione Toscana.

I Bianchi di Santo Spirito fanno squadra: consegne a domicilio

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Anche il mondo del calcio storico fiorentino si mobilita per l’emergenza coronavirus. In Oltrarno, i Bianchi di Santo Spirito si sono organizzati per fare consegne a domicilio gratuite di beni di prima necessità. Una catena di “porta a porta” nel vicinato, che coinvolge anche Occupazione via del Leone, Laboratorio Diladdarno, Amici dei Nidiaci e un gruppo di abitanti. I volontari consegnano la spesa, passano in farmacia o aiutano nelle commissioni quotidiane anziani e tutti coloro che per necessità hanno bisogno di un supporto tra i rioni di Santo Spirito e di San Frediano.

“Un’iniziativa presa seriamente sin da subito e che nasce dalla reale voglia di aiutarsi a vicenda. Abbiamo iniziato con 10 chiamate, ad oggi c’è ancora molta richiesta”, racconta un volontario dei Bianchi di Santo Spirito. La serietà prima di tutto, perché una situazione simile non era mai capitata prima. “C’è da fare qualche sacrificio – continua – ma venendoci incontro riusciremo a farne tutti un po’ meno”. È vero, l’unione fa la forza. Da qui l’idea di ampliare questa rete. “Adesso vorremmo provare a coinvolgere anche le botteghe di quartiere che hanno prodotti di prima necessità, in modo tale che le persone possano fare l’ordine telefonicamente poi noi passeremo per la consegna”.

Le consegne dei Bianchi in Santo Spirito e San Frediano

In accordo con il Comune di Firenze e garantendo il rispetto di stringenti norme igieniche, è possibile ricevere consegne dai volontari dei rioni di Santo Spirito e San Frediano, anche fino al piano dell’abitazione. Tra mascherine, guanti e distanze di sicurezza gli abitanti si sono messi a disposizione per rendersi utili come possono in questo momento di difficoltà. Le commissioni più richieste oltre alla spesa sono il ritiro di ricette mediche e gli acquisti in farmaciaPer informazioni o necessità è possibile telefonare ai numeri 346 9441712 e 335 7508929, come riportato anche sulla pagina Facebook ufficiale dei Bianchi di Santo Spirito.

Intanto crescono in tutta la città i servizi a domicilio, dalle consegne effettuate dai negozi dei centri commerciali naturali, fino ai numeri messi a disposizione dal Comune di Firenze e dai Quartieri 2 e 4.

Cosa fare a Firenze (senza uscire di casa)

Un weekend sui generis, come del resto lo saranno le nostre settimane almeno fino al prossimo 3 aprile per lemergenza coronavirus. Abituati come siamo a correre da una parte all’altra, tra eventi, impegni e appuntamenti con gli amici, ritrovarsi per un lungo tempo tra le mura domestiche può essere spiazzante: senza perdere d’occhio Firenze, anche noi della redazione de Il Reporter ci siamo chiesti cosa fare per passare il tempo in questi giorni, senza uscire di casa e senza annoiarsi. Ecco le idee che ci sono venute in mente.

Visitare i musei di Firenze gratis, dal divano di casa

Nonostante le porte dei musei fiorentini siano serrate, possiamo sempre dare una sbirciatina dentro le sale piene di opere e mostre, gratis e senza lasciare il divano. Le Gallerie degli Uffizi hanno lanciato il progetto “Uffizi Decameron”, una campagna di comunicazione con foto, video e storie sui canali social di questi luoghi d’arte per riscoprire i capolavori conservati al loro interno.

Aperti (sul web, ovviamente) anche i musei comunali di Firenze che danno una risposta a chi si chiede cosa fare in casa, proprio nei giorni dell’emergenza coronavirus: le visite guidate sbarcano infatti sui social con video per scoprire i segreti di Palazzo Vecchio, Museo Novecento, MAD Murate Art District, Museo Bardini e Santa Maria Novella. In programma dirette streaming interattive con i personaggi in costume e “Musei fatti in casa”, video con laboratori e idee per intrattenere i bambini grazie a lavori manuali.

Palazzo Strozzi mantiene infine il rapporto con i suoi visitatori proponendo il progetto “In contatto”: il blog del sito palazzostrozzi.org si trasforma in una piattaforma di testi, immagini, video, storie e approfondimenti a disposizione di tutti, per riflettere sull’arte. Punto di partenza la mostra “Aria” di Tomás Saraceno.

Il Teatro della Pergola sul web: Firenze Tv

Nasce il canale Youtube “Firenze Tv”, realizzato dalla Fondazione Teatro della Toscana, di cui fa parte anche il Teatro della Pergola: un contenitore dei video originali creati da artisti come Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Giancarlo Sepe, Gabriele Lavia e molti altri. Primo contributo, i Sillabari di Goffredo Parise letti da Stefano Accorsi, online venerdì 13 marzo, 20:45, il tradizionale orario di inizio degli spettacoli della Pergola.

Esercizi da fare in casa: corsi online e allenamento grazie alle palestre di Firenze

Cosa fare per tenersi in forma quando non possiamo uscire di casa e dobbiamo anche limitare al massimo le nostre passeggiate per Firenze? Esercizi, allenamenti e mini-corsi da seguire sul web: le palestre e le tante realtà sportive della città hanno realizzato video-tutorial che consigliano le attività di fitness perfette anche per il soggiorno. Qui vi segnaliamo i corsi online delle palestre fiorentine.

Pure i centri yoga usano gli strumenti digitali per proporre lezioni a distanza: in questo articolo abbiamo raccontato la storia di una realtà alla periferia di Firenze che ha trasferito i suoi corsi su Youtube già nel giorno delle prime limitazioni per il coronavirus, sancite dal decreto dell’8 marzo.

Partecipare al concorso sui migliori balconi fioriti di Firenze

La primavera si avvicina a lunghi passi e allora per non annoiarsi in casa e combattere la paura da coronavirus possiamo darci al giardinaggio e partecipare al concorso lanciato dal Comune di Firenze “Fiori a Fiorenza”. Fino al 30 aprile è possibile prendere parte a questo contest che premierà i balconi, le terrazze e davanzali fioriti. Basterà scattare una foto della propria creazione e iscriversi online sul sito della Società Toscana di Orticultura. Una giuria premierà i 10 migliori balconi, due per quartiere.

Disegnare un arcobaleno perché “Andrà tutto bene”

Le immagini stanno facendo il giro del web: anche a Firenze giorno dopo giorno stanno comparendo alle finestre e ai balconi cartelli di speranza, con un arcobaleno e la frase diventata simbolo della resistenza al coronavirus, “Andrà tutto bene”. Un cosa senza dubbio da fare, per andare avanti con coraggio.

Andrà tutto bene Firenze cartelloni

Leggere o ascoltare una bella storia

Il primo settore della cultura a reagire è stato quello delle librerie di Firenze, che in poco tempo hanno deciso cosa fare per non lasciare soli i propri lettori durante la “quarantena” da coronavirus. E così non solo la spesa alimentare viene consegnata a domicilio, c’è anche chi recapita libri porta a porta, come Todo Modo che a una buona lettura aggiunge un ottimo vino. Altre “case di carta” e della cultura si sono mobilitate sui social: la coppia più amata dai bambini dell’Isolotto, Farollo e Falpalà, racconta video fiabe su Facebook, l’Arcolaio offre un servizio di favole al telefono.

Medialibrary: le biblioteche di Firenze e della Toscana (aperte sul web)

Per chi non ha avuto modo di andare in libreria prima della serrata per il coronavirus c’è Medialibrary, la biblioteca online della Regione Toscana. Il portale è gratis, è necessario avere le credenziali rilasciate dalle biblioteche di Firenze della Toscana, e dà accesso a riviste, libri e risorse digitali.

Coronavirus, regolari i servizi di Silfi

Non recarsi nella sede della società, ma utilizzare il numero verde 800.865.155 per i guasti urgenti e il servizio di segnalazioni on line per quelli non urgenti. Silfi spa, la società che a Firenze gestisce, fra le altre cose, la rete dell’illuminazione pubblica e quella degli impianti semaforici, chiede la massima collaborazione a tutti gli abitanti in questo periodo caratterizzato dall’emergenza COVID-19 e dalle conseguenti misure adottate per contrastare la diffusione del Coronavirus, anche sul territorio metropolitano di Firenze.

Servizi garantiti, dall’illuminazione ai semafori

Silfi spa garantisce la continuità e la regolarità dei propri servizi: dall’illuminazione pubblica ai servizi on line dei Comuni metropolitani gestiti, dagli impianti semaforici al Contact Center 055.055, dai pilomat alle telecamere alle colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

Numero verde e servizio on line per le segnalazioni

Ma, come detto, in questo momento più che mai la società chiede la massima collaborazione da parte di tutti i cittadini, che sono invitati a continuare a segnalare eventuali guasti all’illuminazione pubblica, ai semafori e agli altri servizi:
– utilizzando il numero verde 800.865.155, attivo tutti i giorni della settimana 24 ore su 24 (per i guasti urgenti);
– utilizzando il servizio di segnalazioni on line sul sito www.silfi.it (per i guasti non urgenti);
– in ogni caso non recandosi presso le sedi della Società.

Smart working e misure di sicurezza e prevenzione

Sempre nell’ottica del regolare svolgimento del servizio e della tutela del personale, nel rispetto delle direttive nazionali, Silfi spa ha attivato sin dalle scorse ore – ove possibile – lo smart working per il personale che opera negli uffici, oltre che tutte le necessarie misure di sicurezza e prevenzione per il personale operativo la cui presenza è necessaria per la continuità del servizio di illuminazione pubblica e semafori. Le misure più importanti sono e saranno concordate con gli enti pubblici di riferimento e con i sindacati rappresentativi dei lavoratori dell’azienda.

Ritorno alla normalità

“Crediamo fermamente che, facendo ciascuno la propria parte, riusciremo a fermare la diffusione del Coronavirus e tornare alla vita normale in un lasso di tempo ragionevole – viene spiegato da Silfi spa – Nel frattempo gli sforzi di Silfi spa saranno interamente diretti alla continuità di tutti i servizi gestiti dalla società, nei confronti dei cittadini”.

Palestra chiusa? No, è aperta sui social: gli esercizi da fare a casa

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Le palestre sono chiuse ma nulla vieta di trasformare il proprio salotto o la cucina in un centro fitness. Almeno finché durerà l’emergenza coronavirus. Molte delle palestre di Firenze hanno infatti deciso di restare “aperte”, almeno online, proponendo sui propri profili Facebook e Instagram lezioni ed esercizi da fare a casa.

Un modo per tenersi in forma anche in questo periodo di isolamento, proprio quando il rischio di abbandonarsi alla pigrizia è più alto.

Uisp, esercizi a casa adatti a tutti

Anche senza essere amanti dei manubri o frequentatori assidui di palestre, tutti possono fare alcuni semplici esercizi per combattere gli effetti della sedentarietà. Il comitato di Firenze della Uisp, uno dei principali enti di promozione sportiva, ha pensato proprio a questo.

Sulla sua pagina Facebook ha pubblicato un video che mostra come svolgere esercizi adatti a tutte le età, anziani compresi, facili da eseguire con l’aiuto di oggetti che tutti abbiamo in casa. L’obiettivo è quello di mantenersi attivi.

Klab, la palestra a casa propria

Anche Klab, la palestra di via del Ferrone, ha lanciato la sua campagna di allenamento in tempi di quarantena. Ogni giorno, sui profili social della palestra, sia Facebook che  Instagram, vengono pubblicati video corsi, programmi di allenamento e consigli di benessere.

 

Da Virgin a Olympus, gli esercizi da fare a casa

Non poteva mancare Virgin Active, uno dei principali franchising internazionali dei centri fitness che conta due palestre anche a Firenze.

Da tenere d’occhio è il suo canale Youtube, sul quale vengono caricati con frequenza dei video tutorial su esercizi adatti anche a essere eseguiti in casa e a corpo libero, senza l’aiuto di pesi o altri attrezzi.

Il corso di yoga ai tempi del coronavirus, in diretta YouTube

Gambe, glutei, addominali. Olympus Club, la palestra di via di Ripoli, ha creato un’applicazione che porta la palestra direttamente sul cellulare. È disponibile gratuitamente per tutti, sia per dispositivi iOs che Android, e permette di impostare il proprio programma di allenamento giornaliero.

Lezioni online, per mantenersi in forma

Dallo yoga al functional training, dal GAG allo stretching, la palestra Evolution di via Lulli resta aperta, virtualmente, su Facebook e Instagram. Dirette video e lezioni online tutti i giorni, da quel poco che basta per non perdere il tono ai consigli per allenarsi ad alta intensità anche a casa.

Videocorsi in pillole anche da parte della palestra Good di via di San Quirico. Dal pilates ai circuiti più intensi, ogni giorno, direttamente da casa propria, gli istruttori propongono esercizi a corpo libero attraverso dirette sulla pagina Facebook.

I sintomi del coronavirus

Quali sono i segnali che devono metterci in allarme per un possibile contagio? Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, i sintomi più comuni del Covid-19, la malattia provocata dal coronavirus, sono febbre, senso di stanchezza e tosse secca: meno comuni ma altrettanto preoccupanti, la dispnea, la rinorrea e l’emottisi. Altri sintomi possono essere dolori muscolari, respiro corto, naso che cola, mal di gola e diarrea.

I sintomi più comuni

La febbre è un primo campanello d’allarme e uno dei sintomi più comuni del contagio da coronavirus. L’allerta scatta sopra i 37,5 gradi, ma può salire fino a temperature più alte. Le normative impongono, in caso di febbre, di restare in casa isolati.

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Altrettanto comune è la tosse, che si presenta più spesso in forma secca e insistente, senza formazione di catarro.

Coronavirus, attenzione alla rinorrea

Tra i sintomi del contagio da coronavirus c’è anche la rinorrea, nome scientifico di quella condizione che comunemente viene chiamata “naso che cola”.

Coronavirus, verso la sospensione dei mutui: venerdì il decreto

La rinorrea è la perdita eccessiva di materiale dal naso, che va dal liquido chiaro al muco più denso, sia verso l’esterno che verso la gola. È un sintomo solitamente associato a patologie come il raffreddore, l’influenza e le allergie.

Dispnea, la “fame d’aria” tra i sintomi del coronavirus

La dispnea, o “fame d’aria”, è un altro dei sintomi del Covid-19, la malattia del coronavirus. La dispnea è la sensazione di far fatica a respirare, dovuta alla difficoltà che insorgono nel processo scambio di gas tra il sangue e l’aria respirata che avviene negli alveoli polmonari. È un sintomo comune delle malattie polmonari, prima fra tutte l’asma.

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Emottisi, sangue dai polmoni

Altro sintomo meno comune, ma che di certo deve far suonare il campanello d’allarme per un possibile contagio da coronavirus è l’emottisi, l’emissione di sangue dai polmoni. È un’emorragia dovuta alla rottura di vasi sanguigni presenti nei bronchi e negli alveoli. Il sangue può uscire dalla bocca con un colpo di tosse o anche senza alcuna causa occasionale. È un sintomo tipico di varie patologie, anche gravi, dell’apparato polmonare, ma può in certi casi presentarsi anche in seguito a Covid-19.

Chi rischia di più?

Le persone che hanno un rischio più alto di sviluppare una forma grave di malattia in seguito al contagio da coronavirus sono le persone anziane e i pazienti immunodepressi. Massima attenzione anche per le persone che soffrono di ipertensione, problemi cardiaci, diabete o di altre patologie croniche.

Giardini e parchi chiusi a Firenze: “Basta con le passeggiate”

Ragazzi che si ritrovano in gruppo, bambini che giocano a calcio, addirittura picnic all’aria aperta come se fosse una normale giornata di marzo. Dopo le numerose segnalazioni arrivate alla polizia municipale sul mancato rispetto delle regole anti-affollamento per il coronavirus, a Firenze 56 tra giardini e parchi pubblici dotati di cancelli saranno chiusi fino a nuova disposizione, mentre Palazzo Vecchio annuncia il pugno duro con maggiori controlli dei vigili nelle altre aree verdi che non sono recintate.

Perché i giardini pubblici di Firenze sono stati chiusi

La giornata con le maggiori segnalazioni è stata quella di giovedì 11 marzo, caratterizzata dal bel tempo, con un alto afflusso di persone nei parchi pubblici fiorentini, senza il rispetto della distanza minima soprattutto intorno a scivoli, altalene e giochi per bambini. “Questo ci ha costretto a chiudere i giardini dotati di cancelli, che sono chiusi fino a nuove disposizioni – dice l’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re – gli altri saranno aperti ma maggiormente presidiati, grazie al servizio della Polizia municipale che potrà ora concentrarsi su minori spazi da controllare”.

“Farsi una passeggiata non è un motivo di necessità”

L’indicazione è chiara: stare a casa, uscire solo strettamente necessario, anche se è bel tempo. Sta al buon senso di tutti evitare che ci sia una gran massa di persone in giro per le strade e nei parchi pubblici, dove è più probabile che si formano assembramenti di persone.

Farsi una passeggiata non è un motivo di necessità – ha detto il sindaco Nardella durante la diretta Facebook dalla sua abitazione dove si trova in quarantena – capisco quanto sia faticoso stare in casa chiuso dalla mattina alla sera, ma per il bene vostro e degli altri rinunciate a fare la vostra passeggiata. Non è vietato uscire da soli per prendere una boccata d’aria – ha chiarito il primo cittadino – ma è fortemente raccomandato ridurlo allo stretto indispensabile”.

Gepostet von Dario Nardella am Donnerstag, 12. März 2020

Anche per chi esce a piedi è necessaria poi l’autocertificazione. “È un sacrificio per tutti, ma dobbiamo farlo tutti insieme per uscire il prima possibile da questa situazione – ha aggiunto l’assessore Del Re – Se volete portare fuori il vostro cane fatelo intorno alla vostra abitazione così da non aggregarvi tutti in un medesimo spazio”.

Serrata del verde anche nella piana fiorentina

Misure analoghe sono state prese anche da altri amministrazioni nella Città metropolitana di Firenze: Scandicci ha chiuso i suoi giardini e ha disposto l’utilizzo  dei guanti e il rispetto della distanza minima di un metro per chi usa i fontanelli di Publiacqua. Anche Campi Bisenzio ha deciso la serrata delle aree verdi comunali.

Coronavirus: Università di Firenze, esami e tesi si fanno online

Esami e tesi all’Università di Firenze si faranno online, dal 24 marzo e fino a quando resterà l’emergenza coronavirus. Così ha deciso il rettore Luigi Dei, che oggi ha firmato un nuovo decreto per disciplinare le attività curricolari degli studenti e quelle lavorative dei dipendenti dell’Università di Firenze durante l’epidemia da coronavirus. Slitta la data per il pagamento della seconda rata delle tasse universitarie.

Università di Firenze, esami e tesi si fanno online

Le nuove misure entreranno in vigore al termine del periodo di stop alle attività didattiche già decretato fino al 23 marzo. Dal 24 marzo 2020, quindi, gli esami e la discussione delle tesi di laurea verrano svolti online. Lo stesso varrà per la sessione di laurea di aprile 2020.

La modalità telematica dovrà essere tale “da garantire l’identificazione dei candidati, il corretto svolgimento della prova e la sua pubblicità”, come si legge nel decreto. Il rettore ha poi invitato i docenti a trasformare gli esami scritti in esami orali, in modo da favorire lo svolgimento del maggior numero di prove possibili.

Università, come si svolgono esami e tesi online?

Gli esami e le tesi online si svolgeranno, come precisa il decreto dell’Università di Firenze, attraverso l’utilizzo di Meet, una piattaforma che verrà messa a disposizione dall’Ateneo stesso.

Il software consentirà la corretta identificazione dello studente o del laureando, lo svolgimento della seduta in forma pubblica e la corretta verbalizzazione dell’esame. L’Università ha diffuso anche una breve guida all’uso di Meet.

I docenti hanno tempo fino a mercoledì 18 marzo per comunicare le date degli appelli online per i propri esami. Dalla mattina del 19 marzo si apriranno le iscrizioni agli esami. Gli studenti potranno iscriversi fino due giorni prima della data dell’esame.

Per motivi organizzativi, l’Università di Firenze non accetterà iscrizioni a esami e tesi in ritardo per nessuna ragione.

Il messaggio del rettore: “La salute priorità assoluta”

Nel comunicare le nuove direttive contenute nel decreto, il rettore dell’Università di Firenze Luigi Dei ha anche inviato un videomessaggio, così come aveva fatto il 4 marzo scorso.

Dei, rivolgendosi agli studenti e a tutto il personale dell’Università, ha voluto prima di tutto rivolgere “Un sentito e sincero ringraziamento a tutte e a tutti per come state collaborando in modo davvero esemplare in questo difficile e complesso momento. Non avevo dubbi, ma la realtà è stata oltre ogni più ottimistica aspettativa”.

“Dobbiamo avere come prioritario – ha poi sottolineato il rettore – il tema della salute di tutta la cittadinanza e della indispensabile drastica riduzione della mobilità da casa e dei contatti sociali”.

Lezioni online, anche sullo smartphone

Il rettore Dei ha precisato inoltre che l’attività didattica proseguirà con le lezioni online, così come si è iniziato a fare da qualche giorno. “L’attività didattica – ha detto – continuerà nelle forme a distanza sperimentate in questa settimana senza interruzione. Essa non confligge con le norme restrittive di sicurezza sanitaria e offre d’altra parte alle nostre studentesse ai nostri studenti il servizio che meritano e che è doveroso mantenere”.

Coronavirus: Università Firenze, cosa cambia: aule chiuse, esami e tesi

Sul come tenere queste lezioni online, il rettore dell’Università di Firenze ha invitato alla massima flessibilità. Si potranno “impiegare anche modalità meno ortodosse, tipo registrazione vocale con smartphone a casa, privilegiando assolutamente il distanziamento sociale e la non mobilità”. Al punto che la presenza dei docenti in ufficio per la didattica a distanza verrà autorizzata “solo in casi veramente eccezionali”.

Tesi di laurea online, sessione fino a maggio

E per chi deve laurearsi ad aprile? “Potrebbero forse rendersi necessari degli slittamenti di date per le lauree, sia come data di discussione che come data di scadenza della chiusura
carriera, che saranno tempestivamente comunicate”, ha anticipato Dei.

Il rettore ha poi fatto sapere che sono in corso colloqui con il ministero per ottenere l’autorizzazione a prorogare la sessione straordinaria di aprile fino almeno a tutto il mese di maggio.

Tasse universitarie, slitta la scadenza

Ci sarà più tempo anche per pagare la seconda rata delle tasse universitarie: l’Università di Firenze sta infatti per approvare un decreto che proroga la scadenza al 31 maggio, “in armonia con le norme governative su rate di mutuo, bollette e quant’altro”, ha detto il rettore Dei.

Tutte le informazioni sulle attività dell’Università di Firenze durante l’emergenza coronavirus

I negozi di animali sono aperti? Scatta la corsa al cibo per fido

Non si ferma la fobia da “saracinesca chiusa” e stavolta tocca ai negozi di animali, con la corsa dei padroni per trovare punti vendita aperti e fare provviste di cibo per cani, gatti e piccoli amici pelosi. A scatenare questa ennesima psicosi da carrello vuoto è stata la firma del decreto sul coronavirus dell’11 marzo che ha stabilito lo stop per molte attività commerciali, salvando però quelle per i beni di prima necessità, come alimenti e medicine.

A Firenze, ad esempio, all’indomani della firma del provvedimento, si sono formate lunghe code davanti ai supermercati specializzati in pet food, da Zooladia ad Arcaplanet fino all’Isola dei tesori. In alcuni casi, racconta il personale, è stato anche necessario chiudere le porte per contingentare gli ingressi e rispettare le norme anti-affollamento sulla distanza di almeno un metro tra le persone.

Decreto 11 marzo, negozi di animali aperti

Dopo l’ennesima stretta, decisa per arginare il contagio da Covid-19, i negozi per animali domestici restano comunque aperti in tutta Italia: ricadono infatti nelle eccezioni previste dal decreto dell’11 marzo. Anche il cibo per fido e micio è inserito tra i beni di prima necessità che vengono garantiti ai cittadini, oltre a medicinali, alimenti (per umani), sigarette e giornali. In questo articolo il dettaglio dei negozi aperti e di quelli chiusi, anche con il link al testo del decreto per controllare tutti i dettagli.

Il consiglio però resta sempre lo stesso: uscire di casa solo se strettamente necessario e non farsi prendere dall’isteria dell’acquisto per evitare assembramenti di persone, perché solo così è possibile fermare la diffusione e la trasmissione del virus.

Todo Modo, libri a domicilio contro l’isolamento da virus

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Nell’attesa che tutto torni alla normalità, molte attività si stanno ingegnando per trovare soluzioni fantasiose (sempre nel rispetto delle normative) per continuare a prestare il loro servizio e magari rendersi utili in questo particolare momento di emergenza sanitaria.

Un’emergenza che ha portato milioni di italiani a ricorrere allo smart working, prolungando il più possibile la permanenza a casa.

E cosa c’è di meglio, nelle pause casalinghe, che leggere un buon libro, magari bevendo un buon vino? La libreria Todo Modo può provvedere a entrambi, senza il bisogno di uscire di casa. Da Todo Modo a “Todo Domo”, il nuovo servizio di consegna a domicilio di libri e di vini a Firenze.

Basta prenotare con una mail, una telefonata o un messaggio sulle pagine Facebook e Instagram e l’ordine è fatto. Sarà la libreria stessa a occuparsi della consegna a domicilio di libri e vini.

Per i libri desiderati, basta indicare titolo, autore e casa editrice.

Todo Modo - Todo Domo
Libreria Todo Modo: Un metro di libri

Non solo. Giocando con l’ormai ben nota regola della distanza di sicurezza di un metro, la libreria ha lanciato l’iniziativa “Non un metro di distanza ma un metro di libri”. Invece che ordinare un titolo preciso si può chiedere di ricevere a casa “un metro di libri”, tanti volumi quanti ne servono per coprire la misura di un metro, uno accanto all’altro, scelti direttamente dai librai. Con 100 euro si ricevono i consigli, i libri e, in regalo, i quaderni di Todo Modo e la nuova sportina TODO DOMO – Todo Modo a casa tua!

Todo Modo, libri a domicilio a Firenze: come nasce l’iniziativa

“L’iniziativa è nata insieme a quella di altre librerie indipendenti in Toscana che hanno deciso di fare la stessa cosa; a noi piaceva l’idea di consegnare i libri e che le persone potessero avere questo servizio stando a casa come è stato richiesto di fare”. Difatti iniziative simili ce ne sono e tra servizi a domicilio e dirette su piattaforme online  continuano ad arrivarne di nuove.

La risposta degli utenti effettivamente è positiva e come ci racconta Maddalena Fossombroni, responsabile della libreria Todo Modo, “c’è stata una buona risposta da parte dei lettori e ne siamo felici. Abbiamo fatto delle consegne e speriamo di riuscire a farne il più possibile”.

todo modo - todo domo

“La scelta di chiudere non è stata semplice, tutt’altro” – continua Maddalena – “ma per il bene della collettività questo gesto ci è sembrato davvero importante”.

E tra le letture più consigliate? “Dai grandi classici come Ulisse di James Joyce o Dracula di Bram Stoker alle idee dal gruppo di lettura della libreria come Il giunco mormorante di Nina Berberova, Adelphi”.

Ecco i contatti per ordinare a domicilio libri e vini:

Alla consegna è possibile effettuare pagamenti in contanti, carte di credito e bancomat.