Dopo una breve tregua arriva una nuova intensa perturbazione. Scatta l’allerta meteo arancione a Firenze e in Toscana per il maltempo, con alcuni Comuni della costa e del Nord della Regione che hanno deciso di chiudere le scuole nella giornata di oggi, martedì 24 ottobre 2023. In particolare sono attesi temporali forti. Anche la città di Firenze è interessata martedì dall’allerta meteo arancione, con la possibilità di violenti nubifragi e rischio idrogeologico per i corsi d’acqua minori.
Le previsioni meteo per martedì 24 ottobre
Il Lamma segnala l’arrivo di un’intesa perturbazione atlantica in Toscana: le prime piogge sono state registrate nella serata di lunedì 23 ottobre nella zona di Massa Carrara. Poi l’estensione delle precipitazioni al resto della Toscana, anche con temporali che potranno risultare molto intensi. I venti saranno forti, inizialmente di Scirocco e poi in rotazione a Libeccio, con raffiche che sulla costa e l’Arcipelago potranno arrivare fino ai 60-80 chilometri orari.
La Sala operativa della Protezione civile regionale ha quindi emesso un’allerta meteo di codice arancione per temporali forti e rischio idrogeologico per tutta la giornata di martedì 24 ottobre, nella parte nord-ovest della Toscana, gialla nel resto della regione. Firenze sarà interessata da un’allerta meteo gialla dalle ore 6 alle 11 del 24 ottobre, che diventerà arancione dalle 11 a mezzanotte. Qui spieghiamo cosa significa l’allerta meteo arancione.
La mappa dell’allerta meteo in Toscana il 24 ottobre 2023
Le scuole chiuse per l’allerta meteo arancione in Toscana
Viste le intense piogge che hanno interessato nei giorni scorsi alcune località della costa toscana, come Piombino e Follonica, alcuni Comuni hanno deciso di chiudere in via precauzionale le scuole martedì 24 ottobre 2023. In provincia di Massa Carrara, una zona che sarà tra le più colpite dall’intenso maltempo, il Comune di Carrara ha sospeso la didattica nelle scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido e l’Accademia delle Belle Arti, oltre a chiudere i cimiteri e i parchi pubblici cittadini. Stop alle lezioni anche a Massa e in tutta la Lunigiana.
In provincia di Livorno, ordinanze per la chiusura delle scuole sono state emesse a Livorno, Piombino, Campiglia Marittima, Sassetta e Collesalvetti, mentre nel grossetano i sindaci di Gavoranno, Scarlino e Follonica hanno preso una decisione analoga. Si consiglia di controllare i siti internet del proprio Comune di residenza per verificare eventuali ordinanze.
Allerta meteo arancione a Firenze: parchi e mercati chiusi
A differenza di altre zone della Toscana, il Comune di Firenze ha deciso di non chiudere le scuole a seguito dell’allerta meteo arancione di martedì 24 ottobre 2023, disponendo però alcune limitazioni in via precauzionale. Per tutta la giornata saranno chiusi parchi, aree verdi e giardini pubblici recintati. Stop anche anche i mercati in giardini e parchi pubblici. Dalle ore 11 a mezzanotte sarà infine sospesa la fermata “Cascine” della linea 1 della tramvia.
C’era la possibilità di agguantare il terzo posto in classifica ed invece la ripresa della serie A è stata davvero amara per la Fiorentina che esce malconcia dal derby contro l’Empoli. Tanto gioco, attacco assente, svarioni difensivi. La Fiorentina che ha perso (2-0) contro la squadra di Andreazzoli non è nemmeno una parente lontana della Fiorentina che aveva vinto in casa dei campioni d’Italia. Per l’Empoli, che fino ad ora aveva segnato una sola rete, due gol grazie a Caputi e Gyasi e tre punti importanti per risalire in classifica. Italiano insiste con Nzola in attacco e ripropone Brekalo poi subito tolto ad inizio secondo tempo. Andreazzoli, invece, mette in campo i migliori con Baldanzi e con Caputo che nel primo tempo spacca la gara segnando la prima rete.
La partita
Seconda sconfitta per la Fiorentina, la prima in casa in questa stagione di serie A. L’Empoli, invece, si porta fuori della zona retrocessione grazie ai primi due gol in trasferta del suo campionato. Viola che provano ripetutamente, ad inizio gara, ad impensierire la retroguardia azzurra ma mai in maniera davvero incisiva. Al 13’ ci prova Nico Gonzalez ma al termine di un batti e ribatti il portiere dell’Empoli Berisha si salva. Al 21’ Grassi, ben servito in profondità da Walukiewicz, serve al centro dell’area Caputo che beffa Terracciano per l’1-0. Al 30’ Cambiaghi ci prova di sinistro ma Terracciano para. Al 45’ cross di Cancellieri ancora per Caputo che segna ma l’arbitro Dionisi annulla per un fallo di mano dello stesso Caputo. Si va al riposo con i viola sotto di un gol.
Cambia poco nel secondo tempo. L’Empoli che si chiude in difesa e ci prova solo con alcune ripartenze, Fiorentina alle prese con grandi difficoltà nel finalizzare le azioni d’attacco. Il possesso palla serve a poco se poi non si hanno giocatori pronti a far gol. Al 50’ Sottil, appena entrato ha la palla buona ma calcia alto da buona posizione. Dopo 7 minuti ci prova ancora Sottil ma è bravo Berisha a neutralizzare. All’81’ tunnel di Cambiaghi su Martinez Quarta che lancia Fazzini, passaggio in area per Gyasi che non sbaglia il 2-0 per l’Empoli. Al 94’ colpo di testa di Nico Gonzalez con Berisha che toglie letteralmente il pallone dalla porta. Finisce con una sconfitta per i viola difficile da digerire e giovedì si torna a giocare al Franchi per la Conference League.
Vincenzo Italiano minimizza a fine gara. “Per me questo è un incidente di percorso che può accadere. Eravamo al settimo cielo dopo Napoli, l’avevo detto che poteva capitare di tutto. L’Empoli ci ha puniti, entrambe le squadre hanno creato. Noi come al solito abbiamo creato abbastanza, siamo stati disattenti nelle situazioni dei gol. Archiviamo questa delusione e giovedì ripartiamo. Quando perdi fai errori difensivi, e se non sei concreto le partite le perdi. Penso che sia stata la Fiorentina che giocando così ha vinto le partite. Oggi loro sono stati più bravi in area rispetto a noi. Sono passati tantissimi dentro l’area e i nostri riferimenti devono essere più furbi e più scaltri. Avere le nostre punte a un solo gol è un peccato. Dobbiamo migliorare velocemente su questo fondamentale. L’Empoli oggi ha concesso molto più di noi. Sembra che siamo una squadra che non cura la fase difensiva, sembra che loro siccome hanno vinto siano bravi in fase difensiva, la curino e noi no. Noi – conclude Italiano – di palle gol ne abbiamo avute una valanga, loro 3-4. Può capitare una serata no, oggi con poca attenzione dietro abbiamo perso. Con il pareggio potevamo vincerla. Abbiamo trovato un Empoli chiuso, che ripartiva. Le palle per fare gol ci sono state, ma nonostante tutto non siamo riusciti a fare gol. Noi abbiamo concesso solo un’occasione e loro ci hanno punito. Può capitare”.
Un lungo fiume di lumini accesi, giovani e anziani, religiosi e non, da Ponte alle Grazie fino al “monte” che dall’alto veglia la città. Oltre 10mila persone hanno preso parte alla fiaccolata per la pace in Medio Oriente che si è svolta a Firenze nella serata del 23 ottobre, manifestazione nata dall’appello di Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. Un’iniziativa unitaria senza bandiere né simboli che ha visto l’adesione dell’imam di Firenze Izzeddin Elzir e del rabbino capo Gadi Piperno, uniti in una stretta di mano simbolica. La Comunità ebraica invece ha deciso di non essere presente ufficialmente, lasciando però ai singoli la libertà di unirsi al corteo.
La partecipazione alla fiaccolata per la pace di Firenze
Gli organizzatori hanno stimato in 15mila i partecipanti alla marcia silenziosa. Non è stato facile quantificare infatti quante persone hanno preso parte alla fiaccolata per la pace di Firenze, che ha è partita da Ponte alle Grazie per poi salire lungo le rampe del Poggi, prima al piazzale e poi alla basilica di San Miniato al Monte, dove Padre Bernardo ha fatto un breve intervento. In più punti il corteo si è diviso e ha cercato strade alternative, creando anche qualche problema al traffico cittadino. Alcuni hanno scelto di salire la scalinata di San Miniato, altri sono arrivati dall’entrata laterale. Ma alla fine il piazzale davanti alla basilica è risultato fin troppo piccolo per ospitare tutti.
Le parole di Padre Bernardo
“Questa salita, questo affanno, questo sudore ci ha ricordato che la pace non è affatto un’esperienza scontata, chiede percorsi, chiede salite, chiede condivisioni e stasera la città è diventata un bellissimo laboratorio e cantiere di pace”, ha detto Padre Bernardo di fronte alla basilica. Dopo aver invocato la liberazione di tutti gli ostaggi, il religioso ha fatto appello ai “signori delle guerre” perché fermino il conflitto, rivolgendo un pensiero anche agli altri conflitti in corso, da quello in Ucraina al Sudan. Poi ha concluso il suo intervento con una poesia di Mario Luzi.
Le foto della fiaccolata per la pace
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Le adesioni alla fiaccolata per la pace di Firenze
Tante le realtà e le associazioni che hanno aderito alla fiaccolata per la pace di Firenze, dalla Cgil – che ha curato l’organizzazione del corteo – agli scout, dalla Cittadella della Pace di Rondine a Libera, da Arci all’Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti. In testa al corteo, accanto a padre Bernardo, c’erano anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani. E poi politici, rappresentanti di istituzioni e tante persone comuni.
“Padre Bernardo Gianni ha espresso quello che pensiamo sia io che il rabbino, ovvero dire no alla violenza, a qualsiasi violenza, verso qualsiasi persona – ha commentato l’imam Izzedin Elzir – Oggi c’è la dimostrazione che Firenze grida no a qualsiasi violenza, no a qualsiasi guerra, e di non stare al gioco del più potente. La bellezza è nella pluralità, non c’è una comunità che ha una voce unica, ma siamo tutti insieme”. I cortei che si erano svolti finora in città si sono schierati su posizioni opposte, pro Israele o per la Palestina.
La creatività come spinta alla sopravvivenza, è questo il motore che anima Libertà clandestine, personale dell’artista italo-argentina Mariana Ferratto, figlia di due ex prigionieri politici, in corso al MAD Murate Art District.
La mostra Libertà clandestine, visitabile fino al 7 gennaio 2024, è un progetto che affronta e racconta gli spazi di libertà e creatività clandestina che i prigionieri politici argentini riuscirono a conquistare durante la dittatura argentina del 1976-83. La mostra, curata da Valentina Gensini e organizzata da MUS.E, espone opere inedite che ruotano intorno a due nuovi progetti dell’artista: Memoria de la materia, vincitore dell’Italian Council 2022, ambito premio per il sostegno alla ricerca internazionale di artisti, curatori e critici, e Affiorare, sviluppato durante la residenza che l’artista ha svolto presso Murate Art District a partire da gennaio 2023.
Durante la dittatura in Argentina, molti istituti penitenziari sottoposero i prigionieri politici ad un regime di isolamento e inattività come metodo di distruzione fisica e psicologica. In segno di resistenza, si formarono piccoli gruppi che portarono avanti delle attività alle spalle delle guardie carcerarie. Le opere in mostraraccontano questa esperienza, del potere della creatività come spinta alla sopravvivenza.
Libertà clandestine: “Io, figlia di due prigionieri politici”
“La mia ricerca artistica – spiega Mariana Ferratto – ruota da sempre intorno al tema dell’identità nelle sue molteplici declinazioni ed è in intima connessione con la mia storia personale. Sono figlia di due ex prigionieri politici, incarcerati durante il colpo di stato militare argentino del 1976 e successivamente esiliati in Italia. Ho analizzato il tema dell’identità da differenti punti di vista, ma nella mia ricerca non sono mai tornata su quella parte di storia dell’Argentina che ha deviato il regolare andamento della vita dei miei genitori e di conseguenza ha condizionato il corso della mia. Per questo il progetto che presento vuole essere una sorta di riconciliazione con questo nocciolo opaco da cui si è sviluppato tutto il mio fare artistico. Il mio intento non è solo personale: desidero ricongiungere le vicende soggettive a quelle collettive dando voce alle testimonianze dei sopravvissuti, i quali hanno dovuto convivere con un passato che ha cambiato per sempre la loro vita. Le opere esposte sono la testimonianza di atti di resistenza e sottolineano il potere della creatività come spinta alla sopravvivenza”.
I vari ambienti di MAD Murate Art District propongono – nella selezione di Libertà clandestine – storie di resilienza e di amicizia, pratiche di sopravvivenza intellettiva, di custodia della memoria, di coltivazione dell’affetto per i cari lontani, e per le nuove amicizie vicine.
La mostra al MAD, i lavori tra le celle e il carcere duro
Da sinistra Mariana Ferratto, Valentina Gensini e Alessia Bettini
Divisi tra la sala Anna Banti e le celle al primo piano, sono proposti i video della serie Tutorials. Questo lavoro costituisce un’indagine attorno ai manufatti che i detenuti realizzavano in carcere come atto di ribellione all’alienazione della loro personalità. Per opporsi a questo sistema i prigionieri iniziarono a realizzare oggetti artistici e di artigianato con strumenti di recupero come osso finemente lavorato, chiodi, fili colorati estratti dalla trama di asciugamani o pezzi di lenzuola. I manufatti venivano lavorati nell’assoluta segretezza, in piena notte, e portati fuori dalla prigione clandestinamente per poter essere regalati alle persone care. La loro realizzazione poteva richiedere settimane di lavoro e, viste le continue ispezioni, non vi era certezza dell’arrivo a destinazione. Le diverse attività artistiche passavano da una cella all’altra e da una prigione all’altra attraverso i trasferimenti. Nel passaggio di mano in mano si raffinavano, sperimentando vere e proprie tecniche artistiche innovative.
Tramite una serie di interviste agli ex detenuti, l’artista ha creato dei video in formato tutorial che raccontano e spiegano le diverse tecniche adottate e perfezionate nel tempo. Davanti ad ogni video una postazione attrezzata permetteràai visitatori di mettere in pratica il tutorial che hanno davanti, trasformando di fatto la mostra in un laboratorio permanente.
Nella sala Anna Banti saranno inoltre esposte tavole disegnate o realizzate a collage dal titolo “Archivio dell’artigianato clandestino” che analizzano i vari manufatti dei detenuti e riportano frammenti delle interviste. In queste tavole gli oggetti sono visualizzati come se fossero dei reperti archeologici, riprendendo alcuni codici stilistici tipici della schedatura repertuale archeologica e scientifica. In una parete saranno esposti 28 disegni di gesti delle mani, uno per ogni lettera dell’alfabeto, l’Abbecedario del linguaggio carcerario, attraverso cui si poteva comunicare a distanza, in silenzio, se si aveva a disposizione un campo visivo sufficiente. Di fronte, una struttura composta dalla sovrapposizione di elementi d’arredo trovati all’interno di MAD Murate Art District: questo “palco” improvvisato sarà teatro di una performance durante l’inaugurazione della mostra. I performer – selezionati tramite call con il coinvolgimento anche di Accademia di Belle Arti Firenze – reciteranno, utilizzando il linguaggio dei segni carcerario, un frammento di una poesia scritta dai detenuti durante il periodo di reclusione; l’azione avviene su un’architettura instabile, che ricorda le strutture improvvisate che i prigionieri costruivano dentro le celle per poter raggiungere le piccole finestre posizionate in alto e, attraverso questo linguaggio, comunicare con gli altri. Un video della performance realizzata dall’artista sarà disponibile nei giorni successivi all’inaugurazione e per tutta la durata della mostra.
Infine, negli spazi del carcere duro sarà presentata l’installazione audio Affiorare: un’ottantina di piccoli fiori realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze durante i workshop tenuti durante la prima residenza dell’artista al MAD accoglierà i visitatori in questo luogo di dolore. Tre grandi fiori di argilla realizzati dall’artista diffonderanno le storie delle prigioniere politiche raccontando storie di resistenza, momenti di collaborazione e amicizia nel contesto del carcere argentino. Gli audio testimoniano le conversazioni e i passaggi di informazioni attraverso le viti delle cuccette o i tubi delle fognature ma anche i corsi di teatro tenuti lontano dagli sguardi delle sentinelle, o la “trasmissione radio” tenuta a turno dalle detenute attraverso le tubature per condividere conoscenze, abilità, memorie: per ritrovare un senso collettivo ad una esistenza difficile e alienante.
MAD Murate Art District
Piazza Delle Murate, Firenze
T. 055 247 6873
Apertura al pubblico: dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30
Nell’era digitale in cui viviamo, la cybersicurezza è diventata una priorità fondamentale per qualsiasi organizzazione o individuo che faccia uso della tecnologia. Garantire la protezione dei dati e delle informazioni sensibili è cruciale per preservare la reputazione e la continuità operativa. In questo contesto, è essenziale adottare pratiche e strategie efficaci per gestire la cybersicurezza in modo ottimale. Scopriremo in dettaglio come farlo e quali sono le migliori pratiche da implementare.
Cos’è la cybersicurezza
La sicurezza informatica, è una disciplina che si occupa di proteggere i sistemi informatici, le reti e i dati digitali da accessi non autorizzati, attacchi, danni o furti. Si tratta di un campo cruciale nell’era digitale in cui viviamo, in quanto la dipendenza da tecnologie informatiche e comunicazioni digitali è sempre più diffusa. La cybersicurezza implica l’implementazione di misure, politiche e procedure atte a garantire la confidenzialità, l’integrità e la disponibilità delle informazioni digitali. Ciò include la prevenzione e la risposta a minacce come malware, phishing, attacchi DDoS e molte altre forme di attacchi cibernetici. Inoltre, coinvolge anche la gestione dei diritti di accesso e la protezione delle reti da intrusioni. Un approccio olistico e proattivo alla cybersicurezza è essenziale per proteggere i dati sensibili e mantenere la fiducia degli utenti e dei clienti.
Quali sono gli attacchi più comuni?
Gli attacchi cibernetici possono assumere diverse forme, ciascuna con l’obiettivo di sfruttare vulnerabilità nei sistemi e nelle reti. Alcuni degli attacchi più comuni includono:
Malware: Questo termine è un’abbreviazione di “software dannoso” e comprende una vasta gamma di software progettati per danneggiare o accedere illegalmente a un sistema. Esempi noti includono virus, trojan, spyware e ransomware.
Phishing: Questa tattica impiega messaggi o siti web fraudolenti che si fingono legittimi per indurre le persone a condividere informazioni sensibili come password, dati finanziari o dettagli personali.
Attacchi DDoS (Distributed Denial-of-Service): Questo tipo di attacco mira a sovraccaricare un sito web o un servizio online con un alto volume di traffico fittizio, rendendolo inaccessibile agli utenti legittimi.
Intrusioni: Gli attacchi di questo tipo coinvolgono l’accesso non autorizzato ai sistemi o alle reti. Gli hacker cercano di eludere i controlli di sicurezza per ottenere accesso a dati sensibili o per danneggiare il sistema.
Attacchi di ransomware: Questi tipi di malware crittografano i file o i sistemi di un utente e richiedono un riscatto per ripristinarli. I ransomware possono causare danni notevoli sia in termini finanziari che in termini di perdita di dati.
Furto di credenziali: Gli hacker cercano di ottenere nomi utente e password per accedere a sistemi o account sensibili.
Come proteggersi dagli attacchi
Proteggersi dagli attacchi alla cybersecurity con l’ausilio di un partner specializzato è una strategia intelligente per le aziende che desiderano garantire la massima sicurezza delle proprie risorse digitali. Ecco alcuni passi fondamentali da seguire:
Analisi dei Rischi: Collabora con il tuo partner di cybersecurity per condurre un’analisi dettagliata dei rischi. Identificare i punti deboli nel tuo sistema e valutate le potenziali minacce. Questa analisi aiuterà a concentrare gli sforzi di sicurezza nei settori più critici.
Sicurezza dei Dati: Assicurati che i dati sensibili siano adeguatamente protetti. Utilizza crittografia e strumenti di autenticazione forte per garantire che solo utenti autorizzati possano accedere alle informazioni più sensibili.
Firewall e Filtraggio del Traffico: Configura e gestisci un firewall avanzato per controllare il traffico in entrata e in uscita. Imposta filtri per bloccare l’accesso a siti web dannosi o non autorizzati.
Antivirus e Antimalware: Mantieni software antivirus e antimalware aggiornati su tutti i dispositivi e i server. Questi strumenti sono essenziali per rilevare e rimuovere minacce informatiche comuni.
Monitoraggio in Tempo Reale: Implementa strumenti di monitoraggio in tempo reale che consentano di individuare attività sospette o anomalie nel sistema. Un monitoraggio costante è essenziale per identificare e rispondere rapidamente alle minacce.
Formazione degli Utenti: Offri formazione regolare sulle migliori pratiche di sicurezza informatica ai tuoi dipendenti. Educa loro sui rischi e le minacce comuni e istruiscili su come riconoscere e gestire situazioni potenzialmente pericolose.
Backup e Ripristino dei Dati: Esegui regolarmente backup dei dati critici e assicurati di avere procedure di ripristino efficienti in caso di perdita di dati o di attacco ransomware.
Politiche di Accesso e Controllo degli Account: Stabilisci rigorose politiche di accesso e autorizzazioni per garantire che solo le persone autorizzate possano accedere a determinate informazioni o risorse.
Pianificazione di Emergenza: Elabora un piano di risposta agli incidenti che delinei chiaramente come affrontare una violazione della sicurezza. Questo piano dovrebbe definire i passaggi da seguire, le persone coinvolte e le comunicazioni da effettuare.
Aggiornamenti e Patch: Assicurati che tutti i software, i sistemi operativi e le applicazioni siano regolarmente aggiornati con gli ultimi patch di sicurezza.
Collaborare con un partner per la cybersecurity aziendale offre un vantaggio strategico, poiché fornisce l’esperienza e le risorse necessarie per affrontare le minacce in evoluzione nel mondo digitale. La sicurezza informatica è un investimento cruciale per la continuità e la reputazione del tuo business.
Dopo la “sua” Scandicci, anche Firenze dirà l’ultimo addio a Sergio Staino, ospitando i funerali del disegnatore, fumettista e giornalista in Palazzo Vecchio. Il babbo di “Bobo” è morto sabato 21 ottobre 2023 all’età di 83 anni. Molti i politici, i sindacalisti, gli artisti ma anche le persone comuni che hanno reso omaggio durante la camera ardente allestita domenica al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci.
I funerali di Sergio Staino a Firenze
Sarà il salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ad ospitare i funerali di Sergio Staino, martedì 24 ottobre a partire dalle ore 14. Si tratterà di un saluto laico, che dovrebbe essere guidato dall’amico Paolo Hendel e da Adriano Sofri. Poi il feretro verrà cremato. Il disegnatore, fumettista e giornalista si è spento sabato all’ospedale di Torregalli dopo una lunga malattia.
Da tempo, a causa di una degenerazione della retina scoperta a soli 37 anni, era praticamente cieco, ma aveva affrontato questa disabilità continuando a disegnare, anche grazie alla tecnologia. Fortemente legato al mondo della sinistra (è stato anche direttore de l’Unità), negli anni è stato protagonista e promotore pure della vita culturale e civile di Firenze e di Scandicci, città dove viveva. Tra le molte cariche rivestite anche la direzione artistica del Teatro Puccini e dei servizi culturali scandiccesi.
La fondazione in memoria di Staino
A pochi giorni dai funerali, la famiglia ha annunciato che nascerà una fondazione in memoria di Sergio Staino, per valorizzare il suo lavoro. Nei prossimi giorni muoverà i primi passi l’associazione Bobo, promossa oltre che dai familiari, da Claudio Vanni (responsabile relazioni esterne di Unicoop Firenze) e dall’attore Paolo Hendel. L’obiettivo iniziale sarà quello di digitalizzare tutte le sue sue opere, come le tavole e le strisce dei primi venti anni di attività dell’artista.
A Firenze gli aranci in via Cavour dal 23 ottobre iniziano a diventare realtà. Partono infatti i lavori di riqualificazione che porteranno questo tipo di piante nella strada del centro storico, progetto che ha già fatto molto discutere la scorsa estate. Al tal punto da smuovere 49 fiorentini di rango scientifico e professionale a scrivere una lettera al sindaco Dario Nardella con una richiesta: “Cambia idea”. E invece no. Si va avanti.
Gli aranci in via Cavour: i primi lavori
Sull’iter che porterà gli aranci in via Cavour quella del 23 ottobre è una data importante. Partono i primi lavori. La prima fase di interventi interesserà il lato sinistro della strada andando verso piazza San Marco: è previsto il rifacimento e l’allargamento dei marciapiedi dove saranno collocate anche delle alberature. Nell’occasione saranno effettuati anche interventi sui sottoservizi ovvero sulle tubature. La prima fase è appunto in corrispondenza del tratto immediatamente dopo Palazzo Medici Riccardi con restringimenti di carreggiata: poi si andrà verso via Guelfa.
Le tempistiche
Per vedere gli aranci in via Cavour non si dovrà aspettare molto. L’obiettivo è infatti finire tutto entro maggio: se tutto andrà bene sarà inaugurata la nuova strada in concomitanza con la fine dei lavori di piazza San Marco. E a quel punto il colpo d’occhio sarà notevole: via Cavour avrà marciapiedi più larghi, gli alberi d’arancio che saranno posizionati saranno circa 50, leggermente meno rispetto ai 60 originariamente previsti. Saranno installate anche sedute. La strada sarà realizzata con un’asfaltatura più chiara ed eseguita in modo che in futuro si possa trasformarla in pietra come i marciapiedi. Nonostante tutte le polemiche insomma il progetto si farà anche perché di base ha riscosso molto apprezzamento dai fiorentini, curiosi di scoprire tutta la nuova piazza San Marco e la nuova via Cavour: in quel tratto Firenze cambierà completamente volto, con un occhio all’ambiente. E questo non può che essere positivo.
Al giorno d’oggi l’invio di pacchi e plichi è un servizio all’ordine del giorno e, proprio per questo, efficienza e praticità rappresentano le caratteristiche fondamentali per la scelta del corriere. Non ci riferiamo solo al partner di logistica a cui si affidano le aziende che inviano merci ai propri clienti, ma anche a quelle che offrono servizi ai privati, sia per la compravendita sui marketplace che per esigenze personali di spedizione celere e sicura.
Ecco perché si sono diffusi a macchia d’olio dei punti di servizio, spesso noti come point, grazie ai quali è possibile prenotare la consegna o il ritiro senza passare dai grandi magazzini degli spedizionieri.
Questi sono presenti in ogni città e si possono trovare DHL point a Pisa come in tutta Italia. Nascono per offrire soluzioni semplificate ai clienti in modo tale da agevolare il processo di spedizione e ricezione dei pacchi. I DHL point sono distribuiti strategicamente in vari punti all’interno della stessa città e permettono di bypassare le problematiche legate all’appuntamento di consegna, spesso complicato da impegni personali o particolari esigenze di orario e data.
Cos’è un DHL Point?
I DHL Service Point sono partner DHL, il popolare corriere espresso internazionale. La caratteristica chiave di questi punti è la loro capacità di agevolare le spedizioni sia per il mittente che per il destinatario.
Se il mittente non è reperibile a casa per il ritiro o se il destinatario preferisce evitare di attendere la consegna a domicilio, i DHL Point a Pisa, così come in ogni altra città, diventano una soluzione particolarmente efficiente da valutare. Questi partner includono anche attività come cartolerie, edicole, librerie e bar e così via.
Si tratta di un servizio molto comodo, grazie al quale chi lavora e sta tutto il giorno fuori casa non dovrà più fare i salti mortali per trovare un accordo con il corriere a domicilio. Questa possibilità nasce proprio per conciliare le spedizioni con gli impegni privati, cioè per risolvere il problema dell’accumulo di pacchi tornati indietro per assenza del destinatario.
Come spedire con un DHL Point a Pisa?
Se si desidera richiedere ilritiro di una spedizione presso un DHL Point a Pisa è possibile farlo contattandotelefonicamente l’attività selezionata. Questo passaggio è particolarmente utile quando il mittente o il destinatario non sono disponibili a domicilio.
Una volta confermata la possibilità di lasciare il pacco presso il DHL Service Point scelto, è sufficiente portare il pacco al punto designato: a quel punto un corriere incaricato passerà a ritirare le merci da spedire con cadenza giornaliera. La spedizione avviene come di consueto, cioè applicando lo stickercon i dettagli della spedizione direttamente sul pacco, dando per scontato che sia stato imballato con ogni premura.
Inoltre quando si acquista online, se lo shop lo consente, è possibile designare il proprio DHL Point preferito come destinazione del pacco. In questo caso basterà scegliere dove ricevere la consegna e poi, una volta arrivato, recarsi presso il punto di ritiro con l’email o l’SMS ricevuto da DHL per ritirare il pacco.
Grazie a questo sistema, quindi è possibile semplificare le spedizioni sia per chi spedisce, che per chi riceve.
Dopo la sosta per la Nazionale torna la serie A e la Fiorentina gioca, nel posticipo del lunedì sera, allo stadio Artemio Franchi contro l’Empoli. Vincenzo Italiano vuole la migliore squadra per affrontare il derby dato che poi giovedì ci sarà la Conference League contro una squadra, sulla carta, abbordabile il Cukaricki.
Le probabili formazioni
Dovrebbe essere confermato l’undici che ha battuto il Napoli al Diego Armando Maradona conTerracciano tra i pali, davanti a lui la coppia centrale sarà composta da Milenkovic e Quarta, sulle fasce Kayode a destra e l’ex Parisi favorito su Biraghi a sinistra. In mediana Arthur con Duncan, sulla fascia destra Gonzalez di rientro dall’Argentina e Bonaventura, confermato sulla trequarti. A sinistra pronto Brekalo e come attaccante nuova chance per Nzola.
Andreazzoli ritrova Caprile che si candida a prendere il posto di Berisha. In difesa da monitorare le condizioni di Ismajli: l’albanese rimane in dubbio e potrebbe essere sostituito da Walukiewicz. Conferme invece per Cacace, Luperto e Ebuehi. A centrocampo dubbio tra Grassi e Ranocchia mentre per le mezzali i favoriti sono Marin e Maleh. In attacco Baldanzi non è al 100%. Dovrebbe giocare con, a fianco, Caputo è uno fra Cancellieri e Cambiaghi.
Oltre 3.800 città italiane saranno interessate dalle elezioni comunali 2024, mentre sempre l’anno prossimo in 6 Regioni si voterà per le amministrative, senza dimenticare le consultazioni europee. Insomma sarà un anno cruciale dal punto di vista politico. Sul fronte dei candidati i giochi sono tutti aperti, tra primi incontri, ipotesi di primarie e ipotesi di alleanze.
Quando si vota per le elezioni comunali 2024: la possibile data insieme alle europee
Sul fronte del “quando si vota”, per le prossime elezioni comunali non ci sono ancora conferme ufficiali, ma sembra probabile l’accorpamento con la data delle europee, domenica 9 giugno 2024. Non è ancora chiaro se si potrà andare alle urne su due giornate o solo su una. Nei mesi scorsi il Consiglio dell’Unione europea ha infatti confermato che le consultazioni per eleggere i rappresentati nell’europarlamento si terranno negli stati membri dal 6 al 9 giugno.
Visto che di consueto in Italia gli elettori sono chiamati al voto durante il weekend, la data da segnare sul calendario è quella del 9 giugno e c’è chi spinge per un election day, unendo le elezioni comunali a quelle Ue. Non è così scontato invece l’abbinamento nella stessa giornata delle regionali (Piemonte, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Sardegna), per alcune di queste si parla del mese di marzo.
Dove si vota per le elezioni amministrative comunali?
Da Nord a Sud saranno circa 3.800 i comuni, piccoli e grandi, interessati dalle prossime elezioni amministrative. Di questi circa 200 fanno parte di Regioni a Statuto speciale, le quali potranno decidere autonomamente una data differente da quella indicata dal governo e dal Ministero dell’Interno. In particolare sono 27 le città capoluogo dove nel 2024 si vota per le elezioni comunali, eccole in ordine alfabetico (con l’asterisco vengono indicate quelle che fanno parte di Regioni a statuto speciale):
Ascoli Piceno
Avellino
Bari
Bergamo
Biella
Cagliari*
Caltanissetta*
Campobasso
Cremona
Ferrara
Firenze
Forlì
Lecce
Livorno
Modena
Pavia
Perugia
Pesaro
Pescara
Potenza
Prato
Reggio Emilia
Rovigo
Sassari*
Verbania
Vercelli
Vibo Valentia
Per cosa e come si vota
In Italia i cittadini eleggono direttamente il sindaco e i componenti del Consiglio comunale (e anche il presidenti e i consiglieri di Quartiere o Circoscrizioni, dove presenti), ma con modalità di voto leggermente diverse per le amministrative nelle grandi città e in quelle piccole, secondo quanto stabilito dalla legge elettorale nazionale (per le Regioni a statuto ordinario).
Nei Comuni con più di 15.000 abitanti viene eletto primo cittadino il candidato che supera il 50% più uno dei voti e le liste che lo sostengono ottengono il 60% dei seggi in Consiglio comunale (premio di maggioranza). Se non si raggiunge il 50% più uno delle preferenze, i due candidati più votati al primo turno vanno al ballottaggio fissato due settimane dopo. Sempre nelle città con più di 15.000 abitanti per le elezioni comunali è previsto il voto disgiunto: è possibile scegliere il candidato sindaco di uno schieramento e una lista per il Consiglio comunale di un’altra coalizione.