sabato, 24 Maggio 2025
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Empoli Fiorentina dove si vede: Sky o Dazn?

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Empoli e Fiorentina si affronteranno nella quattordicesima giornata del campionato di Serie A, sabato 27 novembre alle ore 15.00 allo stadio Castellani di Empoli. I viola proveranno a bissare la vittoria ottenuta con il Milan nella scorsa giornata, mentre l’Empoli  in casa andrà in cerca di punti per guadagnarsi sempre più tranquillità in chiave salvezza. Ma dove si vede Empoli Fiorentina: Sky o Dazn?

Dove vedere Empoli Fiorentina: Sky o Dazn?

Empoli Fiorentina sarà trasmessa esclusivamente su Dazn, il servizio di video streaming online dedicato agli eventi sportivi.

Dazn è accessibile su smart tv, computer, tablet e smartphone, oltre che console per videogiochi e praticamente tutti i dispositivi in grado di trasmettere.

Empoli Fiorentina in Radio

La radiocronaca in diretta sarà trasmessa da Rai Radio 1, Rai Radio 1 Sport, Radio Bruno Fiorentina, Lady Radio, Radio Bruno Toscana.

La partita in chiaro

Non ci sono opzioni per vedere Empoli Fiorentina in chiaro.

25 novembre, gli eventi a Firenze per la giornata contro la violenza sulle donne

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Negli ultimi 15 anni 121 femminicidi hanno coinvolto la Toscana. Numeri che pesano e che rendono una necessità la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Firenze non sta a guardare e organizza oggi, 25 novembre 2021, una serie di iniziative tra mostre, incontri, panchine rosse. In tutti i quartieri della città.

Le mostre per il 25 novembre a Firenze

La Biblioteca delle Oblate propone la mostra dal titolo “Com’eri vestita?”, inaugurata ieri e legata alla campagna di Amnesty International “#IoLoChiedo: il sesso senza consenso è stupro”. Si raccontano storie di abusi poste accanto agli abiti in esposizione che intendono rappresentare, in maniera fedele, l’abbigliamento che la vittima indossava al momento della violenza subìta.

Il Museo Novecento propone invece la testimonianza dei versi di Anna Achmatova, Sylvia Plath, Antonia Pozzi e Anne Sexton, tra le più significative poetesse del XX secolo. Il tutto all’interno della mostra su Jenny Saville. Coinvolte poi tantissime biblioteche comunali con iniziative nei cinque quartieri.

Porte storiche in rosso e nuove panchine

Non può mancare l’illuminazione, di rosso, delle Porte storiche della città. Inoltre saranno inaugurate nuove panchine rosse: saranno in via Vespucci a Peretola, una all’area Pettini Burresi, una all’Orticoltura e una ai Giardini Bonaparte. Panchina rossa anche in viale Tanini, al parco dell’Anconella e all’Rsa il Giglio.

L’assessore a diritti e pari opportunità di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese ha così commentato: “Le restrizioni e le limitazioni conseguenti alla pandemia non hanno abbassato il bisogno e la voglia della nostra città di contrastare in ogni modo la violenza sulle donne”. Albanese ha aggiunto che le donne che subiscono violenza non devono sentirsi sole, hanno bisogno di sostegno.

Black Friday 2021 Firenze: a caccia di sconti, dal centro agli outlet

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Anche a Firenze entra nel clou la settimana del Black Friday 2021, il “venerdì nero” degli sconti con un numero sempre maggiore di negozi aderenti, piccoli e grandi: dalle catene di elettronica, come Euronics e Mediaworld, ai grandi magazzini del centro (Rinascete e Coin), dalle boutique delle vie dello shopping ai monomarca (Zara e H&M i più gettonati), fino ai I Gigli, l‘outlet di Barberino e The Mall. Per una manciata di giorni nelle vetrine arrivano offerte lampo e promozioni. Il momento perfetto per comprare qualche regalo di Natale con un buon anticipo (e con un prezzo ribassato), ma attenzione a non farsi prendere dalla foga dell’acquisto, dicono le associazioni dei consumatori.

Quando è il Black Friday 2021: a Firenze un lungo weekend “nero”

Secondo la tradizione USA, l’inizio dei super sconti è fissato il giorno dopo la festa del ringraziamento (Thanksgiving day) quindi anche a Firenze il Black Friday 2021 è fissato per venerdì 26 novembre. Sempre più negozi optano però per una vera e propria Black Week, ossia una lunga settimana di promozioni che finisce nel weekend del 28 novembre.

Passata questa ondata di occasioni, lunedì 29 novembre scatterà il Cyber Monday 2021, il lunedì “cibernetico” riservato ai prodotti hi-tech, come cellulari e computer. Per l’abbigliamento se ne riparlerà ad anno nuovo, con i saldi invernali, che in Toscana inizieranno dal 5 gennaio 2022.

Mercatini a Firenze (27-28 novembre 2021): griffe, Black Friday o Natale?

Black Friday 2021 a Firenze, da Mediaworld alla Rinascente: quando inizia e quando finisce

Nonostante l’avvicinarsi del Cyber Monday, per il Black Friday è sempre l’elettronica a fare la parte del leone, anche a Firenze. Alcune grandi catene hanno fatto partire gli sconti già dalla settimana scorsa, come nel caso di Mediaworld che proprio in questi giorni ha riaperto il suo terzo store fiorentino nel centro commerciale di Ponte a Greve. Euronics fino al 29 novembre propone offerte su elettrodomestici, computer, cellulari e hi-fi. Unieuro quest’anno ha scelto la strategia di sconti “a puntate” per il Black Friday con diverse offerte lampo a seconda del periodo.

Passando all’abbigliamento e agli accessori, nei grandi magazzini del centro di Firenze inizia la corsa per il Black Friday 2021, che dura più della classica giornata del venerdì: alla Rinascente di piazza della Repubblica una selezione di articoli è in promozione dal 23 al 30 novembre, alla Coin di via Dei Calzaioli i “giorni neri” dei prezzi vanno dal 22 al 28 novembre con il 20% di sconto più il 10% per chi ha la card fedeltà.

H&M, alla vigilia del Black Friday, ha lanciato anche nei suoi negozi di Firenze l’anteprima degli sconti per chi ha la card fedeltà, mentre Zara propone la preview giovedì sera online e negli store da venerdì. Nel centro storico poi una miriade di boutique proporrà offerte speciali durante il fine settimana.

Black Friday 2021 ai Gigli, all’oulet di Barberino a The Mall Firenze e… pure all’Asmana

Spostandosi nei dintorni di Firenze, il centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio non organizza un Black Friday bensì un Black weekend, un intero fine settimana di occasioni in un centinaio di negozi aderenti tra abbigliamento, intimo, accessori, cosmesi, giocattoli, tecnologia, telefonia, cibo e ristoranti. L’appuntamento è dal 26 al 28 novembre, con l’apertura prolungata delle attività commerciali venerdì sera fino alle 23 e giochi per bambini gratis dalle 19 in poi.

L’outlet di Barberino allunga ancora il periodo delle promozioni: qui i Black days 2021 si sono aperti il 22 novembre e vanno avanti per una settimana fino a lunedì 29 novembre con sconti su articoli selezionati di oltre 100 brand dal 30% al 50% a seconda dell’insegna. In questo villaggio dello shopping, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20, la stragrande maggioranza dei negozi ha aderito.

A The Mall Firenze, il villaggio delle grandi firme che si trova a Leccio (Reggello) il Black Friday weekend parte venerdì 26 e va avanti fino a lunedì 29 novembre 2021 con 17 marchi aderenti, da Armani a Cavalli, da Moschino a Zegna. Orario 10 – 19. Ma non c’è solo shopping. Anche l’Asmana, il centro benessere di Campi Bisenzio, fino al 30 novembre mette a disposizione ingressi a prezzo scontato sul suo sito.

Le regole per lo sconto perfetto

Secondo Federmoda Confcommercio, in Toscana si spenderanno 30 milioni di euro per il Black Friday 2021, con le vendite che aumenteranno della metà rispetto all’anno scorso, togliendo però risorse dai consumi di Natale. Durante il venerdì nero saranno molto gettonati, secondo l’associazione di categoria, soprattutto acquisti pratici e concreti, come scarpe, maglioni e cappotti per affrontare il freddo.

Intanto le associazioni dei consumatori hanno già diffuso il vademecum per evitare brutte sorprese durante il Black Friday 2021. L’Aduc consiglia di confrontare le offerte di negozi diversi prima di buttarsi a capofitto sugli sconti, per non farsi abbindolare da prezzi prima gonfiati e poi ribassati. Inoltre non bisogna acquistare a tutti i costi: non trovare quanto si cerca non significa perdere l’occasione, spiega l’Aduc, perché sono molte le promozioni che si susseguiranno anche nelle prossime settimane.

Per chi compra online durante il Black Friday attenzione a scegliere e-store che si trovano fisicamente fuori dell’Unione Europea. In questi casi risulterà difficile far valere i propri diritti di consumatore, dal recesso alla garanzia di due anni nel caso di difetti di fabbrica.

La Cappella Brancacci sarà restaurata ma non chiuderà al pubblico

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La Cappella Brancacci, il gioiello a Firenze contenuto nella chiesa del Carmine che fa parte dei musei civici della città, sarà restaurata ma non chiuderà e il pubblico potrà approfittare dei ponteggi necessari ai lavori per poter ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino e per ‘guardare negli occhi’ i protagonisti degli affreschi, come Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal Paradiso.

Ammirare la Cappella dai ponteggi

Il programma di ricerca e valorizzazione è stato messo a punto da Comune, Soprintendenza, Cnr-Ispc di Firenze, Opificio e la Fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation. Lunedì 29 novembre la Cappella chiuderà al pubblico per il montaggio dei ponteggi: i lavori di restauro dureranno un anno. Tuttavia i visitatori potranno tornare a visitare l’area: questo perché i ponteggi saranno posizionati in modo da consentirne la salita ed è prevista anche la realizzazione di uno speciale ascensore per far accedere le persone disabili.

Il protocollo ha la durata di tre anni: prevede interventi di analisi e monitoraggio a cura della Soprintendenza, con il coinvolgimento del Cnr. Dopo partirà il restauro vero e proprio, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure.

Il restauro è stato reso necessario in seguito al ‘check up’ del novembre 2020, momento in cui erano emersi alcuni fenomeni di deterioramento del ciclo pittorico.

Una maniera inedita di godere dei dipinti

Il sindaco di Firenze Dario Nardella (che ha anche la delega alla cultura dopo l’addio di Tommaso Sacchi) ha affermato che “non potevamo chiudere la Cappella Brancacci tanto a lungo, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown per i nostri musei a causa del Covid. Grazie a questa soluzione sarà possibile continuare a visitarla e a godere degli straordinari dipinti in maniera del tutto inedita e irripetibile”. La Cappella fu fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento; si deve al ricco mercante Felice Brancacci la commissione nel 1423 degli affreschi con le storie di San Pietro. Adesso i visitatori potranno ammirarla in modo totalmente inedito.

Come attivare una pec per privati e garantire una comunicazione certificata

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La PEC, cioè la Posta Elettronica Certificata, è obbligatoria per tutti coloro che sono iscritti nel registro delle imprese, siano ditte individuali, società, aziende o professionisti. Mentre per i cittadini è facoltativa. Tuttavia, sono in tanti a domandarsi come poter attivare una pec per privati così da avere delle comunicazioni sicure e certificate.

Perché attivare una PEC per privati

Partiamo innanzitutto con lo specificare che l’attivazione di una PEC è volta a garantire validità legale alle comunicazioni inviate tramite questo strumento digitale. Grazie, infatti ai protocolli avanzati di sicurezza implementati, il contenuto di ogni messaggio viene conservato e giunge al destinatario inalterato.

L’utente può attivare una PEC per privati usando i propri dispositivi (pc o smartphone), in quanto la procedura da seguire è molo semplice ed ovvero:

  • Prima di tutto bisogna individuare il sito di riferimento che offre il servizio che si sta cercando, vagliarne i tariffari proposti e scegliere quello più adatto alle proprie esigenze e disponibilità economiche;
  • Creare delle credenziali, inserendo i propri dati personali richiesti (cioè compilando i campi obbligatori), caricare un documento di identità riconosciuto;
  • Pagare l’abbonamento selezionato tramite tradizionali metodi di pagamento elettronico. Generalmente poi l’abbonamento si rinnova automaticamente. In altri casi, invece, viene inviata una comunicazione che invita l’utente al rinnovo della casella prima che scada.

I vantaggi di avere una pec per privati attivi

A questo punto ci si domanderà quali siano in vantaggi che derivano dalla decisione di attivare una PEC per privati. Ovvero, la PEC offre un servizio:

  • Semplice, dato che sia possibile inviare sia un’email PEC che una tradizionale email, così come ricevere messaggi PEC;
  • Sicuro, grazie ai protocolli di sicurezza implementati per preservare tutte le comunicazioni che vengono inviate o ricevute tramite pec, crittografandole al fine di garantire l’inalterabilità e l’integrità di ogni messaggio o allegato;
  • Dal valore legale, identico a quello che ha una raccomandata di andata e ritorno, ma con l’unica differenza che la pec venga gestita virtualmente;
  • Di protezione da virus e spam, tramite la verifica e l’identificazione del mittente del messaggio. In questo modo infatti si evita anche che la comunicazione finisca nelle cartelle di spam/phishing.

Ma a cosa serve ai privati essere in possesso di una PEC? La Posta elettronica certificata può essere utile per:

  • Stipulare un contratto d’affitto;
  • Dover disdire delle polizze assicurative o delle utenze di fornitura;
  • Inviare o ricevere comunicazioni di enti o inviti di partecipazione a riunioni (come la riunione di condominio);
  • Ricevere e visualizzare le fatture elettroniche;
  • Inviare documenti alla PA (pubblica amministrazione);
  • Poter partecipare a concorsi pubblici.

Questi, in conclusione, possono essere i principali motivi che fanno sì che un privato di sua iniziativa decida di attivare una PEC, assicurandosi in tal modo che ogni comunicazione inviata e ricevuta sia tracciata e sicura.

Insomma, tramite PEC anche il cittadino potrà assicurarsi che ogni messaggio inviato tramite email giunga a destinazione. Il servizio infatti notifica, quando il destinatario possiede una pec, l’avvenuta ricezione (o segnala una mancata ricezione).

Green pass sui treni regionali: da quando è obbligatorio. Serve quello super?

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Per quali treni è obbligatorio il green pass: serve anche per i treni regionali (compresi quelli veloci o interregionali) e da quando entra in vigore il nuovo decreto sul super green pass? Dallo scorso 1° settembre secondo le regole anti-Covid solo chi ha certificazione verde può viaggiare sui trasporti a lunga percorrenza. Adesso il nuovo provvedimento stringe le maglie. Vediamo allora su quali treni serve il green pass.

Da quando il green pass è obbligatorio per i treni regionali (anche veloci)

Dallo scorso 1° settembre 2021 il green pass serve per viaggiare sui seguenti collegamenti ferroviari a lunga percorrenza: treni ad alta velocità (come le Frecce di Trenitalia e i convogli di Italo), gli Intercity, gli Intercity notte, gli Eurocity (EC), gli Euronight (EN) e anche per salire sui pullman del servizio Freccialink. Sono esenti dall’obbligo i ragazzi con meno di 12 anni e le persone munite di certificazione di esenzione vaccinale (qui chi la può avere).

Dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022 le regole per i treni regionali, regionali veloci e interregionali cambiano per effetto del nuovo decreto sul super green pass, che rende obbligatorio il certificato “base” per viaggiare anche su questi convogli e sul trasporto pubblico locale (bus, pullman, metro, tram e via dicendo). Rimangono in vigore le regole base anti-contagio, come l’obbligo di indossare la mascherina durante tutto il viaggio.

Per i treni regionali non serve il super green pass, basta quello “base”

Dal 6 dicembre il nuovo decreto introduce il super green pass, che si ottiene solo con il vaccino o con la guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi. Questo certificato rafforzato vale 9 mesi dal richiamo e serve per entrare in cinema, teatri, spettacoli, eventi sportivi, bar e ristoranti al chiuso, cerimonie pubbliche, feste e discoteche, anche in zona bianca e gialla. Non prevede la possibilità di fare il tampone.

Per i treni regionali e interregionali dal 6 dicembre serve invece il green pass “base”, quello previsto fino a questo momento, che è possibile ottenere dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino, con il certificato di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi e con un tampone negativo effettuato al massimo 48 ore prima in farmacia o da un addetto specializzato (72 ore per il molecolare). L’obbligo rimane previsto per gli altri trasporti a lunga percorrenza: per gli spostamenti in aereo e sui traghetti che viaggiano tra due regioni diverse.

L’ordinanza sul green pass

Nelle settimane scorse, il Ministero della Salute in accordo con quello delle Infrastrutture e dei trasporti ha messo a punto un’ordinanza per i settori ferroviario, dei taxi e della logistica, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15 novembre. Il provvedimento prevede che il controllo del green pass nelle grandi stazioni avvenga a terra. Se possibile, questa verifica preventiva deve essere fatta anche nelle fermate minori. Altrimenti il possesso della certificazione verde può essere riscontrata a bordo del convoglio insieme al biglietto.

Inoltre se a bordo dei treni si trova un passeggero con sintomi riconducibili al Covid c’è il rischio che il convoglio sia bloccato per la sanificazione: la decisione sull’eventuale stop spetta alla polizia ferroviaria e alle autorità sanitarie. Sui bus e sui trasporti pubblici locali torna a essere utilizzabile dagli utenti la porta davanti, a patto che sia installato un barriera separatrice per l’autista. In taxi si può stare dietro e al massimo in due se non si è conviventi. Restano le regole anche su quante persone possono andare in macchina.

Quando scatta l’obbligo di mascherina all’aperto in Toscana

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L’avvicinarsi delle feste natalizie potrebbe sancire il ritorno dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto anche in Toscana, ma a macchia di leopardo. Il caso di Padova, che con un’ordinanza comunale imporrà l’uso di questi dispositivi di sicurezza nel centro storico, 24 ore su 24, ha fatto scatenare il dibattito a livello nazionale. Già ora, è bene ricordarlo, le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto in zona bianca quando c’è il rischio di assembramenti. In zona gialla invece vanno messe sempre, al chiuso o negli spazi esterni.

Obbligo di mascherina all’aperto in Toscana, saranno i sindaci a decidere

In Toscana saranno i sindaci a decidere se rendere obbligatorie le mascherine all’aperto, con un giro di vite delle regole anti-Covid. È questa la posizione del governatore Eugenio Giani: al momento, la Regione non farà alcun provvedimento per estendere l’obbligo, ma lascerà la scelta ai primi cittadini che potranno firmare ordinanze ad hoc.

“In Toscana non posso considerare la situazione del paese di montagna come quella di Firenze – ha spiegato ai giornalisti Giani – è evidente che in un luogo di bassa densità abitativa non ha nessun senso la mascherina all’aperto mentre invece lo può avere per quello che ho visto sabato e domenica a Firenze”. A livello nazionale il nuovo decreto sul super green pass non ha introdotto l’obbligo di mascherina all’aperto in zona gialla. Confermato invece nelle regione gialle, arancioni e rosse.

Mascherina obbligatoria a Firenze

Ieri, sulla scia di Padova, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha annunciato che sta valutando se inserire l’obbligo di mascherina all’aperto anche a Firenze, a partire dal primo o dal secondo weekend di dicembre. Lo scorso fine settimana nel centro storico della città una gran folla di fiorentini e turisti si è riversata nelle vie dello shopping e anche il prossimo, in concomitanza con il Black Friday, si prevede un forte afflusso di persone.

All’aperto si possono fare più controlli – ha detto Nardella intervistato dalla trasmissione Tagadà su La 7 -. Quella dell’ordinanza è una ipotesi che sto valutando anche perché ci saranno tanti assembramenti durante il periodo natalizio”. Secondo il primo cittadino sarà invece più complicato effettuare accertamenti negli appartamenti privati “ma durante il lockdown furono fatti: dunque non è impossibile, però credo che non dovremmo arrivare a quegli estremi”.

Da Firenze a Parma, le imprese centenarie premiano don Loffredo con il Centum: “Questo premio è come una carezza”

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“Fare l’imprenditore significa produrre bene e servizi, trasmettere la cultura etica. Io sono figlio di un imprenditore e da mio padre ho ripreso questi valori e questo forte senso di responsabilità, diventando una sorte di imprenditore a modo mio, nel quartiere Sanità, un mondo complesso e difficile, ma dove esistono pregi e difetti, e quindi tanta umanità. Questo premio, questi premi che ricevo, per me sono come carezze”.

Con queste parole Don Antonio Loffredo, napoletano, classe 1959, protagonista della riqualificazione del Santa Maria della Sanità, quartiere del centro storico di Napoli che in passato ha conosciuto gravi problematiche di disagio giovanile e delinquenza, ha commentato il ricevimento del Premio Centum che la Unione Imprese Centenarie Italiane, associazione nata nel 2000 a Firenze dove ancora mantiene la propria sede gli ha attribuito sabato scorso nell’Aula Magna dell’Università di Parma in occasione delle celebrazioni di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.

Progetto di economia circolare

Uno dei meriti di Don Antonio Loffredo è stato quello di sviluppare nel quartiere Sanità un solido progetto di economia circolare nel quale l’imprenditoria privata viene veicolata a sostegno della formazione di cooperative autogestite che oggi danno lavoro ai ragazzi del quartiere: la più importante è quella che si è occupata del recupero delle catacombe di San Gennaro e che oggi offre un itinerario dalle viscere della collina di Capodimonte fino al quartiere Sanità.

“La scelta della nostra Unione di legarsi a partire da quest’anno alle città italiane designate Capitale della Cultura ha l’obiettivo di promuovere e diffondere anche presso le nuove generazioni il patrimonio culturale e sociale del quale le imprese centenarie italiane sono depositarie” ha affermato Eugenio Alphandery, presidente della Unione Imprese Centenarie Italiane. “Le imprese devono essere capaci di trasmettere i valori della collaborazione in termini di competitività sana, in tal senso le imprese centenarie italiane sono la via da seguire per approdare a questi valori” ha aggiunto Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, città alla quale è stata consegnata la Chiave dell’Unione. “Le imprese centenarie rappresentano non solo le eccellenza italiane del Made in Italy ma anche un esempio di resilienza culturale e un caposaldo fondamentale per il nostro Paese” le parole di Paolo Martelli, prorettore vicario dell’Università di Parma. “La storia dell’imprenditoria è ricca di valori civili, culturali e sociali, nostro obiettivo è diffondere la cultura imprenditoriale e guidare le nostre associate verso il traguardo della centenarietà” ha affermato Annalisa Sassi, presidente dell’Unione Parmense degli Industriali.

Premio di laurea

Il Premio di Laurea “Carpenè Malvolti” istituito dalla Unione Imprese Centenarie Italiane in collaborazione con l’Università di Parma e sponsorizzato dalla celebre casa spumantistica di Conegliano fondata nel lontano 1868 è stato assegnato allo studente dell’Università di Parma Ignazio Lombardo, autore di una tesi dal titolo “Valori e associazioni alla base dei brand che hanno saputo resistere nelle storia” (relatore Prof. Simone Aiolfi) e incentrata sull’impresa centenaria Antica Dolceria Bonajuto 1854 di Modica. Due menzioni speciali sono state attribuite a Maria Ottone e Giulia Vaccari.

Nel corso della giornata si sono tenuti anche un approfondimento sul tema “Oltre il tempo: la sfida dell’Impresa Centenaria” e a un incontro con l’imprenditore parmense Aldo Rodolfi, titolare dell’impresa centenaria Rodolfi Mansueto 1896, marchio di eccellenza nella produzione di pomodori.

Presentato in anteprima a Parma il nuovo video istituzionale della Unione Imprese Centenarie Italiane, curato dal regista Giuseppe Ferlito, da oggi anche visibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=iWIbsnJ99Fw

Società sportive della Toscana: arriva il risparmio per le bollette luce e gas

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Un aiuto alle società sportive toscane, gravate dalla crisi economica generate dal Covid, con bollette luce e gas più leggere e un risparmio annuale che può andare dal 5% al 10%. È l’opportunità offerta alle società che gestiscono impianti pubblici grazie ad un progetto coordinato dalla Regione Toscana al quale il Comune di Firenze ha aderito. La Regione Toscana, tramite il Consorzio Energia Toscana (Cet), ha infatti aggiudicato e stipulato due appositi accordi quadro con Estra (per il gas) e Agsm (per la luce) proprio per le società sportive.
Quello con Agsm partirà il prossimo gennaio e si concluderà 12 mesi dopo, quello con Estra è già attivo e terminerà il prossimo 30 settembre.

I potenziali beneficiari

Possono aderire all’accordo associazioni e le società sportive intestatarie di utenze corrispondenti ad impianti sportivi pubblici della Toscana dei quali hanno la gestione. Alla scadenza i due accordi quadro potranno essere rinegoziati alle condizioni migliori che offre il mercato. È una svolta: molte società sportive hanno bollette molto care – stiamo parlando di migliaia di euro – e quindi un risparmio in questo senso può essere decisivo per il rilancio. Come sottolineato dall’assessore all’ambiente Monia Monni si tratta di un risultato “importante soprattutto in tempi nei quali si parla molto di ‘caro bollette’ e delle sofferenze patite dalle società sportive a causa delle restrizioni per la pandemia”. L’assessore allo sport di Palazzo Vecchio Cosimo Guccione ha detto che è un “passo concreto per il quale abbiamo lavorato molto”. Le utenze in effetti sono onerose e, come chiarito dallo stesso Guccione, il risparmio per le società significa soldi in più da investire nell’attività, per avere istruttori più preparati, per praticare sconti alle famiglie.

A Firenze un Natale illuminato come mai prima: 40 progetti approvati

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Un Natale illuminato a Firenze come non mai. Palazzo Vecchio, con 192mila euro stanziati, vuole meravigliare fiorentini e turisti, dopo due anni difficili per la pandemia. Saranno 40 le strade illuminate in città, frutto del bando per i progetti natalizi realizzato dal Comune: in centro storico sono stati 22 i progetti presentati (l’anno scorso erano 13), 18 quelli nei quartieri. Il dato delle domande totali – appunto 40 – è in forte aumento rispetto a quello dell’anno scorso quando furono 27 e anche di quello del 2019 (furono 19). C’è insomma voglia di festeggiare.

Luminarie a Firenze 2021: chi ha partecipato al bando

Ha confermato la sua partecipazione il Consorzio operatori del Mercato Centrale di San Lorenzo accompagnato stavolta per la prima volta dagli operatori del mercato del Porcellino; presente anche l’Associazione Ponte Vecchio, poi c’è il progetto di Borgognissanti, le botteghe di Peretola col progetto “io accendo il borgo”; ci sarà via Maggio con un ponte per l’Oltrarno, la festa in luci di via Guelfa e via San Gallo, il Natale luminoso a San Pierino, il Natale illumina le botteghe di Porta Romana, il Natale al Parterre del Ccn Parterre e molti altri borghi illuminati come quello di Novoli e d’intorni, le Cento Botteghe di via Gioberti, il Galluzzo, via Cavour, Boboli, via Manni, via Doni, Le Cure, via Centostelle e altri come di via della Rondinella, il ccn Pier Vettori, il ccn di Piazza Pitti, il Ccn Pacinotti-viale dei Mille e via Guicciardini, l’associazione via dell’Albero, il ccn via Ginori, quello di via del Corso, il comitato Borgo la Croce, il Ccn Sdrucciolo de Pitti, il ccn via de’ Neri, quello di via dei Serragli, dell’Isolotto, di Carlo del Prete, e del canto alla Mela.

Un Natale illuminato

È un vero e proprio boom. L’assessore al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi si è detto felice per l’alta partecipazione al bando. “Vogliamo un Natale illuminato – ha aggiunto -. Per questo abbiamo messo in campo questo progetto per aiutare le botteghe delle strade dei nostri quartieri a illuminare il Natale”.