domenica, 8 Giugno 2025
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“Voci adolescenti”: al MAD il grido dei ragazzi contro il virus

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È un invito rivolto agli adolescenti di tutto il mondo quello ideato dall’artista Benedetta Manfriani e raccolto da Murate Art District che se ne è fatto promotore. C’è tempo fino al 15 febbraio per partecipare al bando “Voci adolescenti. Call for Quaranteens”. Il progetto raccoglierà una serie di registrazioni audio lunghe al massimo venti secondi nelle quali i ragazzi raccontano il loro punto di vista sui disagi e il dramma della pandemia.

Il progetto dell’artista Benedetta Manfriani

“Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente, alle prese con la didattica a distanza da marzo scorso”, spiega Benedetta Manfriani. “Mia figlia, come tutti gli studenti in Dad, trascorre l’intera giornata davanti al monitor per le lezioni e per lo svolgimento dei compiti, parla con gli amici in chat o su una piattaforma online e se ha tempo guarda qualche serie”. “La fatica del primo lockdown – continua Manfriani –, è stata superata con la speranza che tutto si risolvesse velocemente. Ora però, dopo quasi un anno di didattica a distanza, i ragazzi cominciano a manifestare segnali di disagio importanti. Questa impressione di sofferenza è stata confermata dall’incontro con gli alunni di alcune scuole medie che hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari, preoccupazione per la situazione economica della famiglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni provocandone la morte, grande paura per il futuro”.

Da questa esperienza vissuta in prima persona l’artista ha deciso di trarre ispirazione per la sua prossima opera, un lavoro corale che raccoglierà il “grido” dei ragazzi coinvolti nella pandemia, in tutto il mondo.

“Voci Adolescenti”: un’installazione sonora

L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto “Voci Adolescenti” – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora – mira a raccogliere la voce dei ragazzi di tutto il mondo (infatti il bando è stato diffuso in italiano e inglese), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono. Una voce, il pezzo di una canzone, un suono, il canto di un uccello, un grido, un rumore.

Il contributo è totalmente libero e anonimo. Chi vuole partecipare può mandare un audio al numero dedicato 320.2505022 o alla mail [email protected] con oggetto “Voci adolescenti”.

Toscana, zona arancione: le regole. Cosa si può fare, cosa prevede, i divieti

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La Toscana diventa zona arancione, con regole più stringenti per gli spostamenti e restrizioni per aperture dei ristoranti e dei bar: ecco cosa prevede il Dpcm per questa fascia di rischio Covid, cosa cambia, cosa si può fare e cosa non si può fare. In Toscana l’Rt, l’indice di trasmissibilità del coronavirus, è salito sopra 1 e scatta in automatico il cambio di colore da domenica 14 febbraio. Così in molti si chiedono qual è la differenza tra zona gialla e arancione, visto che la Toscana era nell’area con le minori restrizioni da 5 settimane consecutive.

Le regole da seguire in zona arancione, previste dal Dpcm, sono ormai un ricordo: l’ultima giornata in cui i toscani hanno “visto” le restrizioni di questo colore Covid risale a più di un mese fa. Vediamo quindi cosa si può fare e cosa no in zona arancione.

Zona arancione toscana: le regole per gli spostamenti tra comuni, ristoranti e bar, divieti e restrizioni

A differenza della zona gialla, in arancione le regole dell’ultimo Dpcm non consentono gli spostamenti tra comuni: da domenica 14 febbraio, quando la Toscana cambia colore, non si può uscire dal proprio comune se non per motivi di lavoro, salute e necessità, da giustificare con l’autocertificazione. Niente gita fuori porta per San Valentino, dunque. In zona arancione è possibile varcare i confini comunali per fare la spesa in un supermercato (vicino) più conveniente, cosa prevista dal Dpcm. Restano poi le regole su quante persone portare in macchina, uguali in tutte le zone.

L’ultimo decreto Covid ha però cambiato la deroga per la mobilità tra comuni: il provvedimento prevede che in zona arancione ci si possa spostare verso un’altra abitazione privata, una volta al giorno tra le 5 e le 22, in massimo 2 persone (a cui aggiungere eventuali figli under 14 e non autosufficienti conviventi) solo all’interno del proprio comune. E quindi stop alle visite a congiunti, ad amici e a fidanzati non conviventi che vivono in comuni diversi. Chi abita in comuni fino a 5.000 abitanti può invece uscire dalla cittadina, se lo spostamento si compie nel raggio di 30 chilometri e senza andare verso i capoluoghi di provincia.

Toscana, zona arancione: regole per negozi, ristoranti e bar. Quando sono aperti

Cosa si può fare in zona arancione? Shopping. Dall’abbigliamento alle scarpe, dai parrucchieri ai centri estetici, nella Toscana color arancione per i negozi non cambia niente, possono restare aperti regolarmente, eccezion fatta per quelli nei centri commerciali, chiusi il sabato e la domenica in tutte le zone. Battuta di arresto per i musei. Restano chiuse tutte le altre attività già bloccate nel resto d’Italia come cinema, teatri, palestre, piscine e centri scommesse.

Con la Toscana in zona arancione, da domenica 14 febbraio, giorno di San Valentino, cambiano le regole per i ristoranti e i bar, ecco cosa prevede il Dpcm: possono rimanere aperti solo per le consegne a domicilio e l’asporto, no alla consumazione al tavolo, al bancone o nei pressi dell’attività. I ristoranti possono fare take away fino alle 22, i bar chiudono alle 18. Nessuna differenza per il coprifuoco: in zona arancione, come in zona gialla, resta il divieto per gli spostamenti dalle ore 22 alle 5. In questa fascia oraria si può uscire di casa solo per motivi di lavoro, salute o necessità. Non è consentito tornare a casa dopo le 22 al termine di una cena da amici.

Si va a scuola, le scuole superiori aperte per metà

Nulla cambia per le scuole anche per quelle superiori, dopo che la Toscana torna in zona arancione: si va a scuola anche nelle prossime settimane. Asili e scuole materne restano in attività. In zona arancione sono aperte le scuole elementari, medie (pure le classi seconde e terze), mentre per gli studenti delle scuole superiori restano le lezioni in presenza al 50%-75% e il resto in didattica a distanza.

È bene ricordare che secondo le regole dell’ultimo Dpcm, gli spostamenti per andare a scuola o accompagnare i figli a lezione sono consentiti, dunque si può uscire dal comune per recarsi in aula.

Toscana, cosa non si può fare in zona arancione: caccia e sport, messa e funerali

Le FAQ del governo sulle regole e le restrizioni della zona arancione chiariscono anche che è vietato andare a caccia fuori dal proprio comune di residenza o di domicilio e così succederà anche in Toscana nel caso di una retrocessione in questa fascia. Stesso discorso per lo sport: si può andare a correre o fare passeggiate all’interno del proprio comune, mentre per allenarsi all’aperto in centri sportivi (sport di base) è possibile uscire dal comune solo se queste strutture non sono presenti nelle città dove si vive.

È possibile andare a messa in una chiesa all’interno del proprio comune, stesso discorso per chi si reca al cimitero. Per quanto riguarda i funerali fuori dal comune di residenza o domicilio, è possibile partecipare a queste esequie solo se si è parenti stretti, fino al 2° grado, oppure se si è l’ultimo parente rimasto in vita.

Cosa si può fare e cosa no in sintesi: cosa prevede la zona arancione

Quindi ecco cosa si può fare in Toscana, da quando scatta la zona arancione:

  • In zona arancione non si può uscire dalla regione se non per motivi di lavoro, salute, necessità
  •  ci si può spostare fuori dal proprio comune solo per motivi di lavoro, salute, necessità e di studio (per andare alle lezioni in presenza)
  • I negozi sono regolarmente aperti, quelli dei centri commerciali chiusi il sabato e la domenica
  • Ristoranti e bar aperti solo per consegne a domicilio e asporto (take away fino alle 22 al ristorante, mentre i bar sono chiusi dalle 18)
  • Le scuole sono aperte in zona arancione, quelle superiori con lezioni in presenza al 50%
  • I musei sono chiusi, come teatri, cinema, palestre, centri scommesse
  • Si può fare una passeggiata all’interno del proprio comune, ma non fuori. Stesse regole per jogging e sport di base all’aperto
  • Si può andare a caccia solo all’interno del proprio comune

Toscana arancione, da quando parte il cambio di colore e zona

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Da quando parte la zona arancione in Toscana: dai gestori dei ristoranti ai comuni cittadini nelle ultime ore la domanda è questa, ci si chiede fino a quando la regione può “godere” delle libertà della zona gialla, prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza del Ministro della Salute (uscente) Roberto Speranza. Sì, perché ormai il cambio di colore della Toscana è ufficiale. Confermata la crescita dell’indice Rt toscano sopra 1, la fatidica soglia che fa scattare in automatico il declassamento.

Intanto preoccupa la situazione dei territori al confine con l’Umbria, tra Chiusi e la Valtiberina, dove si registra la comparsa delle varianti più aggressive del Covid. Venerdì scorso la Toscana ha evitato per un soffio il declassamento dalla zona gialla verso quella arancione, nonostante i primi segnali di allerta. Adesso però la situazione è peggiorata.

Fino a quando la Toscana resta in zona gialla

Da quando è partita la quinta settimana di zona gialla è risultato chiaro che la Toscana stava scivolando verso la zona arancione già dal weekend di San Valentino, per il peggioramento dei parametri Covid. Bisogna infatti tenere in considerazione che il monitoraggio nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità in base al quale si decidono i colori delle regioni si riferisce ai dati di 7 giorni prima, quindi l’incremento dei contagi registrato la settimana scorsa in Toscana si riflette sul nuovo monitoraggio del Ministero della Salute.

Sotto la lente d’ingrandimento degli esperti sono finiti i dati registrati dal 1° al 7 febbraio, quando per la prima volta da dicembre i contagi giornalieri da Covid-19 in Toscana hanno superato quota 700: un andamento tutto in salita. La scorsa settimana i contagi settimanali sono stati 4.162 contro i 3.596 di 7 giorni prima, con un incremento del 15%. I dati impongono un cambio di colore per la Toscana, in zona arancione da quando entrerà in vigore l’ordinanza del Ministro Speranza.

Toscana arancione, da quando parte la nuova zona. Il giorno del cambio di colore Covid

Pubblicato il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà la nuova ordinanza sul cambio di colore delle regioni: ma da quando parte la zona arancione in Toscana? La Toscana diventa zona arancione da domenica 14 febbraio, bocciato invece lo slittamento a lunedì 15, chiesto dai ristoratori che con il cambio di colore perderanno tutto il lavoro pianificato per il pranzo di San Valentino.

La Toscana resterà in zona arancione fino a quando i dati non miglioreranno e – secondo le regole del Dpcm – per almeno 15 giorni. Servono infatti 2 settimane di numeri stabili per ambire alla “promozione”. La Toscana diventa zona arancione da domenica 14 febbraio e, fatti due conti, potrà sperare di tornare in zona gialla solo da lunedì 1° marzo, quando scadrà il periodo minimo di permanenza. Sempre che il miglioramento dei dati sia uniforme e continuo, ma i bollettini di questa settimana fanno presagire nuvole all’orizzonte.

Cosa si può fare: le regole in arancione

Da quando la Toscana passa da zona gialla ad arancione, tornano le limitazioni agli spostamenti fuori comune, bar e ristoranti sono aperti solo per l’asporto e anche i musei sono costretti a chiudere. In zona arancione nulla cambia per le scuole superiori: si va sempre a scuola, ma i ragazzi della secondaria di secondo grado fanno lezione in presenza al 50% e l’altra metà in didattica a distanza.  Qui, in dettaglio, le regole e le restrizioni: cosa si può fare nella zona arancione toscana.

Covid Toscana, più di 700 i nuovi casi: i dati del 12 febbraio

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Non ai livelli del picco di ieri, ma resta alto il numero di nuovi casi di Covid in Toscana secondo i primi dati del bollettino regionale di oggi, venerdì 12 febbraio: sono 727 i nuovi contagi registrati proprio nel giorno in cui è attesa la nuova ordinanza del ministro della Salute che riporterà la Toscana in zona arancione.

I 727 casi sono stati rilevati dall’analisi di 19.158 test, divisi tra 11.544 tamponi molecolari e 7.614 test rapidi. Il tasso di positività resta comunque in linea con quello dei giorni scorsi, al 3,79%. Dato che sale al 7,6% per quanto riguarda le prime diagnosi, ovvero escludendo i test di controllo. In leggero aumento i ricoveri, più marcata invece la salita dei casi più gravi che necessitano di cure in terapia intensiva, dove sono 126 i posti letto occupati. 17 i morti comunicati oggi, per un totale di 4.400 vittime dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

Per fare il punto della situazione, ecco i principali dati del bollettino Covid della Regione Toscana aggiornato a oggi, venerdì 12 febbraio.

Covid Toscana 12 febbraio: dati di oggi e nuovi casi positivi

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana: 727 (ieri i casi positivi sono stati 894)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 11.544 (ieri 12.306)
  • Test antigenici rapidi effettuati in 24 ore: 7.614 (ieri 7.116)
  • Totale test in un giorno: 19.158 (ieri 19.422)
  • Tasso di positività complessivo, compresi i test di controllo: 3,79% (ieri 4,60%)
  • Tasso di positività sulle prime diagnosi: 7,6% (ieri 9,0%)
  • Totale casi di Covid 19 in Toscana dall’inizio dell’epidemia: 141.886
  • Casi attualmente positivi: 11.549 (+1,7%)
  • Ricoverati in ospedale: 811 (+3 persone rispetto a ieri)
  • di cui 126 in terapia intensiva (+6)
  • Totale decessi dall’inizio dell’emergenza: 4.400 (17 morti comunicate oggi)
  • Totale guariti dall’inizio dell’emergenza: 125.937 (522 nell’ultima giornata)

Questo l’andamento del Covid-19 nelle province della Toscana, con la variazione dei casi comunicata oggi: 39.309 i casi complessivi dall’inizio dell’emergenza a Firenze (197 in più rispetto a ieri), 11.945 a Prato (42 in più), 12.327 a Pistoia (98 in più), 9.029 a Massa (55 in più), 14.511 a Lucca (103 in più), 18.829 a Pisa (51 in più), 11.055 a Livorno (57 in più), 12.742 ad Arezzo (49 in più), 6.814 a Siena (64 in più), 4.770 a Grosseto (11 in più).

Toscana verso la zona arancione

Visto il peggioramento delle ultime settimane, come atteso, nel pomeriggio arriverà l’ordinanza del ministro della Salute che “retrocederà” la Toscana in zona arancione. Il cambio di colore scatterà da domenica 14 febbraio e la zona arancione in Toscana resterà fino a quando gli indicatori non indicheranno un miglioramento costante per un periodo di almeno due settimane. Sebbene sia prematuro fare delle stime, lo scenario più accreditato è che la Toscana resti in arancione fino almeno ai primi di marzo. Meglio allora ripassare le regole della zona arancione.

Neve a Firenze e in Toscana, allerta meteo per oggi e domani

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A Firenze è prevista la prima neve del 2021 anche a basse quote, tra oggi e domani (12-13 febbraio): secondo le previsioni meteo del Lamma i fiocchi cadranno in buona parte della Toscana. Per questo la Protezione civile regionale ha emesso un’allerta meteo per neve che interessa Firenze e quasi tutta la Toscana, ad eccezione delle colline di Grosseto e la Versilia, dalle 18 di oggi a mezzanotte. Anche sulla nostra regione è previsto un improvviso crollo delle temperature, con l’arrivo di aria fredda di origine continentale.

Neve a Firenze e in Toscana: previsioni meteo per il 12 e 13 febbraio 2021

Secondo le previsioni meteo del Lamma, in Toscana le prime deboli nevicate si verificheranno nel pomeriggio del 12 febbraio, a quote collinari (200-400 metri) nelle zone interne e sull’Appennino, mentre la quota neve sull’Amiata sarà oltre i 600 metri. Dalla serata i fenomeni si intensificheranno e i fiocchi sono attesi anche in pianura, con rischio neve anche in città a Firenze, ma le precipitazioni dovrebbero essere deboli e intermittenti. Più probabili invece sui centri urbani di Siena e Arezzo.

Gli esperti si attendono 5-10 centimetri di neve in collina e montagna, mentre in pianura gli accumuli saranno di circa 2 centimetri. In arrivo un brusco abbassamento delle temperature, che nella giornata di domani, 13 febbraio 2021, a Firenze si attesteranno tra i -4 e i 2 gradi con gelate al mattino, mentre domenica tra -6 e 5 gradi. L’ultima allerta per neve, nel centro urbano di Firenze, risale al marzo dell’anno scorso.

Temperature in picchiata a Firenze, attenti ai contatori dell’acqua

Proprio per le temperature sotto zero, Publiacqua invita a proteggere il contatore dell’acqua con materiali isolanti per evitare danni causati dal ghiaccio e interruzioni nel servizio idrico. Nel caso il contatore sia ghiacciato ma non ancora rotto, si consiglia di avvolgerlo con una coperta vecchia o con fogli di giornale, oppure usando un asciugacapelli (ma non fiamme libere o fonti di calore intense che potrebbero danneggiare l’apparecchio). In caso di rottura del contatore è possibile chiamare  Acque SpA al numero verde 800 983 389.

Alla situazione meteo e al rischio neve a Firenze e in Toscana, il consorzio Lamma dedica una diretta Facebook, oggi alle ore 14.00.

Blocco sfratti 2021: fino a quando sono bloccati con la proroga 2021

Fu uno dei primi provvedimenti presi dal governo all’inizio dell’emergenza Covid, in vista dei gravi problemi economici e sociali che era facile immaginare si sarebbero manifestati di lì a poco. Adesso si aspetta la conversione in legge della proroga del blocco degli sfratti, che dovrà chiarire fino a quando rimarranno bloccati, se fino al giugno 2021 e con quali modalità.

Il decreto legge “Cura Italia“, il primo a introdurre il blocco degli sfratti, aveva fissato la scadenza al 30 giugno 2020 , poi si è andati di proroga in proroga mantenendo gli sfratti bloccati fino a quando non sarà terminata l’emergenza, quindi almeno fino a metà 2021.

Blocco sfratti 2021, arriva la proroga?

L’ultima proroga al blocco degli sfratti è scaduta lo scorso 31 dicembre: un emendamento al decreto Milleproroghe la allunga di altri sei mesi, fino al 30 giugno 2021. Solo che il decreto, in scadenza, è fermo all’esame delle commissioni parlamentari della Camera, dove si è arenato da ormai diverse settimane.

Per questo le parti sociali chiedono alla politica di risolvere lo stallo. Da una parte i rappresentati, sindacali e non, degli inquilini, che vogliono una proroga del blocco degli sfratti fino a quando le condizioni sociali ed economiche non saranno migliorate. Dall’altra i proprietari degli immobili che vogliono la sospensione del provvedimento o almeno un suo alleggerimento.

Fino a quando restano bloccati gli sfratti

È bene sottolineare che la norma in vigore parla di blocco degli sfratti in caso di “provvedimenti” e dunque copre i soli casi in cui lo sfratto è stato disposto da un giudice per mancato pagamento del canone di affitto. Per ottenere il blocco, gli inquilini devono certificare di aver subito una diminuzione del reddito di almeno il 50%. Non è previsto  nessun tipo di risarcimento per i proprietari di immobili.

Il blocco degli sfratti riguarda solo i casi in cui si ha:

  • un provvedimento di sfratto per mancato pagamento del canone di affitto
  • un provvedimento di rilascio dell’immobile, in caso di pignoramento dell’abitazione in cui vive il debitore e la sua famiglia

Anche se non vengono eseguiti, i provvedimenti di sfratto possono comunque essere attivati in questo periodo. La loro esecuzione avverrà una volta che sarà scaduto il blocco.

Il tempo, in ogni caso, sta per scadere. Il Milleproroghe deve essere convertito in legge entro il 1° marzo. Entro quella data si conoscerà anche il destino dell’emendamento sul blocco degli sfratti, se la proroga verrà accordata anche per i primi mesi del 2021 e fino a quando.

Covid Toscana, 11 febbraio: oggi picco dei contagi, dati e situazione

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Oggi, 11 febbraio, in Toscana i contagi di Covid sono ancora in aumento: per trovare dei dati più alti bisogna andare indietro fino al bollettino dello scorso 4 dicembre, quando i nuovi casi passarono quota mille. Insomma, nella nostra regione non c’è più una curva epidemiologica piatta come all’inizio dell’anno, ma l’andamento del coronavirus è in crescita da settimane e questa situazione spinge la Toscana dalla zona gialla a quella arancione già da domenica prossima.

Secondo il bollettino Covid della Regione Toscana con i dati aggiornati all’11 febbraio 2021 sono 894 i nuovi contagi registrati in 24 ore, a fronte di un numero leggermente inferiore di tamponi rispetto a ieri (19.422 test contro i 20.046 della giornata passata). Sale ulteriormente il tasso di positivi alla prima diagnosi, sintomo che la circolazione del virus sul territorio regionale è ripresa a un ritmo preoccupante: su 100 persone che si sono sottoposte al tampone, 9 casi sono risultati positivi al Covid. Calano i ricoverati totali (808), ma ci sono 5 pazienti in più che passano dall’area medica ai letti della terapia intensiva (120 posti occupati). 7 i morti.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani su Facebook invita a rispettare le regole: “Dobbiamo tenere la massima attenzione, continuiamo a portare sempre la mascherina e restiamo responsabili”, scrive sulla sua pagina Facebook.

Covid Toscana 11 febbraio: i dati sui nuovi casi positivi

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana: 894 (ieri i casi positivi sono stati 671)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 12.306
  • Test antigenici rapidi effettuati in 24 ore: 7.116
  • Totale test in un giorno: 19.422 (ieri 20.046)
  • Tasso di positività complessivo, compresi i test di controllo: 4,60% (ieri 3,35%)
  • Tasso di positività sulle prime diagnosi: 9,0% (ieri 7,1%)
  • Persone attualmente positive al coronavirus:  11.361 (+4% rispetto a ieri)
  • Ricoverati in ospedale: 808 (-7 pazienti)
  • di cui 120 in terapia intensiva (+5 ricoveri)
  • Decessi comunicati oggi: 7

Il punto della situazione e l’andamento del coronavirus a oggi

  • Totale contagiati dall’inizio dell’epidemia a oggi: 141.159
  • Totale guariti fino a oggi: 125.415 (449 nell’ultima giornata)
  • Totale morti per Covid in Toscana, all’11 febbraio: 4.383 

Questa la situazione nelle province della Toscana con il totale dei contagi Covid e l’andamento nell’ultima giornata: a Firenze 39.112 i casi totali dall’inizio dell’emergenza (223 i nuovi casi comunicati oggi), 11.903 a Prato (63 in più), 12.229 a Pistoia (156 in più), 8.974 a Massa-Carrara (58 in più), 14.408 a Lucca (86 in più), 18.778 a Pisa (112 in più), 10.998 a Livorno (61 in più), 12.693 ad Arezzo (36 in più), 6.750 a Siena (70 in più), 4.759 a Grosseto (29 in più).

Sulla dashboard messa a punto dall’Ars, l’Agenzia regionale di Sanità, è possibile consultare i grafici sul coronavirus, che saranno aggiornati alle ore 18.00 di oggi.

Nuova tv digitale terrestre: quando cambia. Bonus televisione 2021

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Sta per iniziare l’era della nuova tv digitale e cambia tutto per la televisione: quando ci sarà il passaggio al nuovo sistema di trasmissione, chiamato DVT-T2, solo i televisori e i decoder compatibili potranno continuare a ricevere i canali. Ma quando cambia il digitale terrestre? In vista della data dello switch off,  quando sarà “spento” il vecchio segnale, ci sarà un calendario di ri-sintonizzazioni che interesserà via via le varie regioni. Per consentire questa transizione tecnologica, le famiglie con redditi bassi possono richiedere il bonus televisione 2021, ossia uno sconto immediato in negozio su smart tv, apparecchi “tradizionali” oppure sul decoder di nuova generazione.

Il passaggio alla “nuova televisione” permetterà di migliorare la qualità delle immagini del digitale terrestre, ma anche di liberare una banda di frequenze (quella dei 700, da 694 a 790 MHz) che sarà impiegata dal 5G dei telefonini. Le frequenze a disposizione del digitale terrestre diminuiranno, ma il nuovo formato tv DVB-T2 permetterà di trasmettere lo stesso numero di canali. Vediamo allora quando cambia il digitale terrestre e quando inizia la nuova tv .

Quando cambia il digitale terrestre e arriva la nuova tv

In Italia road map della nuova tv digitale terrestre inizierà il 1° settembre 2021 quando lo standard di trasmissione cambierà in modo graduale a seconda della zona e della regione. Ecco quindi quando cambia il digitale terrestre, con le date regione per regione:

  • dal 1° settembre 2021 al 31 dicembre 2021 – Nord Italia, area 2 e 3
    la nuova tv digitale arriva in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, province autonome di Trento e di Bolzano, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna
  • dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022 – area 1
    cambia il digitale terrestre in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna
  • dal 1° aprile 2022 al 20 giugno 2022- area 4
    novità nelle Marche Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria e Sicilia.

In questa prima fase potranno essere usate anche le tv che ricevono il segnale del “vecchio” digitale terrestre, ma sarà comunque necessario fare spesso la ri-sintonizzazione sul decoder, perché via via cambieranno alcuni numeri di canale per l’attuazione del PNAF, il piano nazionale di assegnazione delle frequenze. Ma quando cambia tutto per la nuova tv digitale terrestre? Il 20 giugno 2022 è il giorno dello switch-off ossia il vecchio segnale sarà spento e potranno ricevere i programmi solo i televisori e i decoder di nuova generazione, compatibili con lo standard DVT-T2, un po’ come successo con il passaggio tra analogico e digitale terrestre dieci anni fa.

Il bonus tv 2021-2022 e come capire se la televisione è compatibile con il DTV-T2

Basta controllare la data di acquisto del televisore, per capire se l’apparecchio sarà ancora compatibile con il segnale, quando cambierà il digitale terrestre. I prodotti comprati dopo il 1° gennaio 2017 devono essere compatibili con la nuova tv del digitale terrestre, perché da quella data i negozianti sono stati obbligati a vendere solo decoder di nuova generazione. Se si ha un apparecchio più vecchio, ecco come fare per capire se il proprio tv o il proprio decoder è compatibile con il nuovo digitale terrestre DTV-T2: basta selezionare i canali di test (qui vi diciamo quali sono).

Quando cambia il digitale terrestre, tutti dovremo essere dotati di televisori e decoder per vedere la nuova tv: per comprare un apparecchio nuovo c’è il bonus televisione 2021-2022. Si tratta di uno sconto immediato di 50 euro su tv o decoder che può essere richiesto (una volta sola) da famiglie con un ISEE fino a 20.000 euro, compilando il modulo messo a disposizione dal Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico. Basterà presentare la domanda ai rivenditori. Sul sito del Mise la lista dei modelli di tv e decoder compatibili con la nuova tv digitale terrestre DTV-T2. Ricordiamo che tv e decoder non rientrano nel bonus mobili 2021.

Blocco diesel euro 4 a Firenze: dove scatta lo stop e da quando non si può circolare

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Una nuova stretta contro i mezzi più inquinanti. Blocco della circolazione dei diesel euro 3 e 4 a Firenze in primavera, ma solo in alcune zone specifiche dove sono stati registrati i maggiori sforamenti per lo smog. Previste anche deroghe per i residenti. Intanto il Comune di Firenze annuncia nuovi incentivi auto per rottamare nel 2021 i veicoli diesel, che si sommano ai contributi nazionali.

Questo stop è previsto dalle regole della Regione Toscana sull’inquinamento atmosferico: secondo un protocollo siglato con il Ministero dell’Ambiente, le amministrazioni locali si impegnano a introdurre misure anti-smog lì dove si sono registrati i maggiori sforamenti dei valori limite.

Il blocco dei diesel euro 4 a Firenze: come funziona e dove scatta lo stop alla circolazione

In pratica si tratta di un mini blocco del traffico, perché lo stop alle auto e ai veicoli merci diesel euro 3 e 4 riguarderà solo la ztl di Firenze e l’itinerario dei viali di circonvallazione, con qualche deroga (vedi sotto). Già vietata da 2 anni la circolazione dei veicoli diesel euro 1 e 2 e delle auto a benzina euro 1. La centralina presente in questa area è stata l’unica in città che a Firenze ha sforato i limiti annuali di biossido di azoto fissati dall’Unione Europea e per questo motivo la stretta scatterà solo in questa zona.

Fino a quando si può circolare? Lo stop ai veicoli diesel 3 e 4 inizierà dal 31 marzo 2021, andrà dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, e come detto riguarderà soltanto una parte del territorio comunale di Firenze, in particolare:

  • tutti  settori della zona a traffico limitato di Firenze (ztl)
  • l’itinerario dei viali di circonvallazione, tra viale Amendola, viale Giovine  Italia, piazza Beccaria, viale Gramsci, piazzale Donatello, viale Matteotti e piazza della Libertà.

Si tratta, nei fatti, di un piccolo assaggio dello Scudo Verde, ossia il sistema di porte telematiche anti-smog per bloccare i veicoli più inquinanti annunciato dal sindaco di Firenze Dario Nardella e che sarà completato entro il prossimo anno.

Mini blocco auto diesel 3 e 4, le deroghe fino a quando si può circolare a Firenze

Come già detto lo stop ai mezzi più inquinanti scatta dal 31 marzo 2021 nella ztl e sui viali di circonvallazione, ma ci sono delle deroghe. I residenti nella zona interessata dall’ordinanza avranno tempo 18 mesi per mettersi in regola e cambiare vettura grazie agli incentivi nazionali e comunali. 30 settembre 2022: ecco quindi fino a quando potranno circolare i residenti nell’area off limits per i mezzi diesel fino a euro 4.

Il blocco dei diesel euro 3 e 4 non si applica poi ai veicoli guidati da over 70 e ad alcune categorie specifiche tra cui bus del trasporto pubblico, mezzi di Alia, delle forze dell’ordine, con contrassegno invadi o usati per accompagnare persone a visite mediche programmate. Sul sito del Comune la lista completa delle deroghe.

Gli eco-incentivi a Firenze per cambiare l’auto

Contestualmente al blocco dei diesel fino a euro 4, il Comune di Firenze lancerà degli eco-incentivi che si andranno a sommare a quelli statali per rottamare auto e veicoli commerciali euro 1, 2, 3 e 4. Il contributo economico sarà maggiore per chi ha redditi bassi e per i residenti nella zona off limts (ztl e viali di circonvallazione). Qui i dettagli sugli incentivi auto del Comune di Firenze.

Vaccino AstraZeneca: quante dosi servono e dopo quanto fare il richiamo

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Al via anche in Italia la somministrazione del vaccino di AstraZeneca, il terzo ad aver ricevuto l’ok dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) e da quella italiana (Aifa). Arrivano anche le indicazioni su quante dosi del vaccino AstraZeneca servono per sviluppare gli anticorpi contro il virus Covid-19 e dopo quanto fare il richiamo. La disponibilità del prodotto, creato della casa farmaceutica anglo-svedese e dall’Universtà di Oxford, ha fatto partire in anticipo la cosiddetta “fase 3” del piano vaccinale nazionale per le persone tra i 18 e i 55 anni e senza particolari problemi di salute.

Piano vaccinale, quando la somministrazione

Si parte da forze dell’ordine, insegnanti, personale non docente della scuola, detenuti, personale delle carceri e da chi lavora in comunità civili e religiose, per poi proseguire a somministrare il vaccino anti-Covid di AstraZeneca agli altri lavoratori dei servizi essenziali, in base a quante dosi saranno disponibili. Condizioni essenziali: avere tra i 18 e i 55 anni e non essere affetti da patologie (per esempio problemi cardiaci, diabete, malattie autoimmuni). Questo quanto previsto dal nuovo piano vaccinale, aggiornato dopo i ritardi di Pfizer.

In Toscana l’apertura della preadesione online alla somministrazione del vaccino ha fatto registrare un boom di prenotazioni da parte degli insegnanti. Qui le iniezioni partono l’11 febbraio.

L’efficacia del vaccino AstraZeneca, la variante sudafricana e gli effetti collaterali

A differenza di Pfizer e Moderna, l’efficacia del vaccino di AstraZeneca (ChAdOx1 il nome del prodotto) non è stata testata su un numero rilevante di anziani, quindi al momento si conoscono solo i dati per gli under 55. Da qui la decisione dell’Aifa di somministrarlo alle persone fino a 55 anni, senza particolari patologie, mentre ai soggetti più a rischio di complicazioni per il Covid saranno iniettati i prodotti di Pfizer e Moderna per cui è stata dimostrata una copertura sopra al 90%.

Secondo i test clinici di fase 3, l’efficacia complessiva del vaccino di AstraZenenca è risultata pari al 62,1%, completata la somministrazione di tutte quante le dosi, ma la casa farmaceutica garantisce una copertura del 100% contro le complicazioni più gravi del Covid-19a rischio di ospedalizzazione. L’uso di questo prodotto – spiega l’Aifa nelle sue FAQ – è stato approvato “perché mostra un rapporto beneficio-rischio favorevole nelle persone al di sopra dei 18 anni di età”. Inoltre a differenza degli altri vaccini si può conservare in un normale frigorifero. Gli effetti collaterali segnalati sono per la maggior parte lievi e si risolvono dopo pochi giorni dalla vaccinazione, rare invece le reazione avverse gravi.

Secondo gli studi preliminari, ancora da concludere, il vaccino Oxford/AstraZeneca è efficace solo al 10% sui contagi di tipo lieve e moderato, causati dalla variante sudafricana. L’Oms si è però detta “ottimista” su un impatto significativo del vaccino sulle forme più gravi del Covid, incluse quelle delle causate dalle varianti.

Vaccino AstraZeneca quante dosi servono e dopo quanto va fatto il richiamo

L’Aifa ha chiarito quante dosi servono, perché il vaccino di AstraZeneca produca gli anticorpi contro il Covid: sono necessarie 2 iniezioni, da fare nel muscolo deltoide del braccio. Una circolare del Ministero della Salute indica inoltre dopo quanti giorni va fatto il richiamo: la somministrazione della seconda dose del vaccino di AstraZeneca è consigliata dopo 3 mesi dalla prima (12 settimane, tra 78 e 84 giorni). Comunque devono passare almeno 10 settimane (ossia poco più di due mesi, dopo 63 giorni) prima di fare il richiamo.

Oltre a quante dosi e quando farle, l’agenzia chiarisce che chi riceve la prima dose del siero AstraZeneca dovrà fare il richiamo con lo stesso vaccino e non con quelli di altre case farmaceutiche, come Pfizer e Moderna. Questo perché non esistono ancora dati scientifici sulla possibilità di cambiare vaccino dopo la prima somministrazione.