giovedì, 14 Agosto 2025
Home Blog Pagina 455

Spid, cos’è e come richiedere il “codice” per i bonus di Inps e governo

È la “chiave” per tutti i siti dei servizi pubblici italiani, una password pigliatutto. Inps, Agenzia delle Entrate, fascicolo sanitario elettronico, ma anche Poste e i portali per richiedere i vari bonus (bici, vacanze e baby sitter): le credenziali Spid, che sono gratis, consentono di avere accesso a tante piattaforme diverse della pubblica amministrazione, senza dover ogni volta fare un nuovo nome utente e decidere un codice o un pin diverso come password. Insomma, in poche parole è un utile passe-partout web.

Non è però un semplice codice, la procedura di richiesta dello Spid è un po’ più complicata di una normale registrazione su un sito online, perché presuppone il controllo effettivo dell’identità di chi ne fa domanda, ad esempio presentandosi di persona allo sportello. Questa è una sicurezza per ogni cittadino: il procedimento serve a garantire che siamo noi effettivamente a richiedere le credenziali e non qualcuno sotto falsa identità.

Spid, cos’è questo “codice magico” e a cosa serve

La sigla Spid, che richiama un po’ l’inglese speed (veloce), significa “Sistema Pubblico di Identità Digitale” ed è composto da un nome utente (username) e da una password che insieme permettono di avere accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione, da quelli statali alle Regioni (ad esempio per pagare il bollo auto online o consultare il proprio fascicolo sanitario elettronico) fino ad altri soggetti che aderiscono a questa rete, come Poste Italiane. Si può utilizzare collegandosi a internet da computer, cellulare e tablet.

Lo Spid può essere usato, tra le altre cose, per fare domanda delle varie agevolazioni previste dai bonus Covid del governo, come ad esempio il bonus bici.

Richiedere le credenziali Spid online: come fare per ottenerlo e come funziona

Se si è residenti in Italia per fare richiesta online delle credenziali Spid è necessario un indirizzo mail, un numero di cellulare, un documento valido (carta di identità, passaporto o patente) e la tessera sanitaria con il codice fiscale. Basta poi collegarsi a uno degli 8 portali che offrono il servizio Spid e seguire la procedura per richiederlo, in tre passi:

  1. Inserire i propri dati anagrafici
  2. Decidere le proprie credenziali Spid (username e password)
  3. Effettuare il riconoscimento, che cambia a seconda della società scelta. Per alcune bisognerà presentarsi di persona allo sportello, altre danno la possibilità di usare la carta d’identità elettronica (con lettore), altre ancora offrono un servizio di riconoscimento via webcam.

Ogni gestore a cui è possibile richiedere le credenziali Spid prevede poi diversi livelli di sicurezza: solo username e password (Spid di livello 1) oppure aggiungendo un codice temporaneo, detto OTP, inviato a ogni accesso sul cellulare oppure via app (Spid 2) o ancora con un Pin (Spid 3).

Spid gratis, a chi richiederlo: da Aruba alle Poste fino a Infocert

La richiesta delle credenziali in genere è gratuita, ma alcune società offrono dei servizi premium a pagamento o prevedono dei costi per modalità di riconoscimento particolari. Ecco gli Identity Provider, ossia le società che forniscono questo servizio:

  • Poste Italiane
  • Aruba
  • Infocert
  • Intesa Id
  • Lepida
  • Namirial
  • Sielte
  • Spid Italia di Register.it
  • Tim

Tutte le informazioni per confrontare i servizi di questi 8 provider si trovano sul sito del governo dedicato a Spid.

Gli altri modi per l’accesso ai siti della pubblica amministrazione

Per entrare sui siti della pubblica amministrazione, non c’è solo lo Spid, ma i singoli portali possono prevedere oltre a queste credenziali altre forme di autenticazione:  i pin da richiedere all’ente, la modalità “Entra con CIE” (usando la carta di identità digitale con un lettore di schede oppure con l’app CIE ID) o utilizzando la Carta nazionale dei servizi (CNS).

Per favorire il passaggio a questo metodo di autenticazione, l’Inps ha deciso che dal 1° ottobre 2020 non saranno più emessi codici Pin per accedere al portale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale  e richiedere i servizi online, ma bisognerà usare lo Spid.

Pin Inps addio: dal 1° ottobre serve lo Spid per richiedere i servizi online

0

Dal 1° ottobre 2020 si cambia: il “vecchio” Pin dispositivo per accedere e richiedere i servizi online Inps va in pensione e viene sostituito dallo Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che permette con le stesse credenziali (username e password) di accedere ai principali siti della pubblica amministrazione, ad esempio all’Agenzia delle Entrate o a quelli delle Regioni, ma anche al portale delle Poste.

Tra bonus baby sitter, indennità per le partite Iva e reddito di emergenza, sempre più persone in questi ultimi mesi si sono trovate a fare i conti con i servizi online dell’Inps, alcune hanno richiesto il Pin (il codice personale composto da 8 cifre), altre hanno usato fin dall’inizio lo Spid (già accettato, tra le credenziali di accesso). Cosa succede dal primo ottobre e cosa cambia per gli utenti dopo questa data? L’Istituto nazionale di previdenza sociale ha diffuso un vademecum con le regole per questa transizione digitale .

1° ottobre 2020: non si può più richiedere il Pin per accedere ai servizi online Inps

Dal 1° ottobre 2020 non è più possibile richiedere il Pin dispositivo per accedere ai servizi online Inps: i nuovi utenti dovranno usare lo Spid (o richiederlo, se non ne sono in possesso) oppure utilizzare gli altri metodi di accesso già previsti (CIE – carta di identità elettronica e CNS – carta nazionale dei servizi).

Le uniche eccezioni sono i minorenni e gli stranieri senza documenti di identità italiani che non hanno accesso allo Spid: solo per loro rimarrà il Pin, ma esclusivamente per servizi limitati offerti online dall’Inps.

Come richiedere lo Spid, da Aruba alle Poste

Lo Spid è una “password pigliatutto”, perché con le stesse credenziali si può accedere non solo al portale Inps ma a tutti i siti della pubblica amministrazione (e anche a quello di Poste Italiane) senza doversi registrare ogni volta o avere tanti Pin diversi: in sostanza si ha soltanto un nome utente e una password per tutti i portali, a cui aggiungere anche l’autenticazione via cellulare (con una password temporanea inviata ogni volta via sms o app) per avere una maggiore sicurezza.

Richiedere lo Spid è gratis: ci sono diversi gestori, da Aruba alle Poste, che permettono di ottenerlo online. In alcuni casi è poi necessario presentarsi fisicamente allo sportello, in altri invece il riconoscimento può essere fatto tramite webcam, senza spostarsi da casa o dall’ufficio. Qui spieghiamo come richiedere lo Spid.

Pin Inps fino a quando resterà valido? Quando fare il passaggio a Spid?

Niente paura però, chi ha già il Pin non avrà problemi, almeno per il momento, perché il codice rimarrà valido ancora per qualche tempo. L’Inps chiarisce che dal 1° ottobre 2020 in poi “i Pin in possesso degli utenti conserveranno la loro validità e potranno essere rinnovati alla naturale scadenza fino alla conclusione della fase transitoria”: il giorno X in cui non sarà più utilizzabile il codice già in possesso degli utenti, in favore dello Spid, non è stato ancora fissato.

La data verrà decisa dall’Inps insieme all’Agenzia per l’Italia digitale, al Ministero per l’Innovazione tecnologica e a quello del Lavoro, in base all’andamento dello switch off tra il Pin e lo Spid. Con questo passaggio, spiega sempre l’Inps sul suo sito, sarà possibile abilitare nuovi servizi per gli utenti.

Tour della Toscana, alla scoperta delle bellezze di questa regione

0

La Toscana non è solo uno dei simboli dell’Italia nel mondo, ma è anche una realtà multisfaccettata che permette di vivere un’esperienza autentica fatta di arte, storia, cultura, piccoli borghi, natura e buona cucina. 

Un viaggio alla scoperta di questa regione può diventare una vera e propria esperienza sensoriale che appagherà vista, cuore e palato. Scoprire la Toscana attraversando le città d’arte, come FirenzeSiena, ma anche i piccoli borghi caratteristici come San Gimignano e le colline del Chianti permetterà di godere a fondo di una terra in cui bellezza e gusto si fondono insieme.

Un perfetto esempio di spunto per un tour della Toscana è quello offerto da Tramundi. Il tour operator ha pensato a un viaggio alla scoperta degli angoli più storici e autentici della regione, senza tralasciare un salto nella natura. Si parte da Firenze e, attraverso le colline del Chianti, ci si spinge anche oltre così da visitare piccoli borghi che meritano, però, grande attenzione. 

Nell’immaginario collettivo Firenze è senza dubbio un sinonimo di Toscana. Visitare la Galleria degli Uffizi, trovarsi faccia a faccia con il David di Michelangelo, ammirare il panorama dal Ponte Vecchio sono esperienze che tutti dovrebbero fare, almeno una volta nella vita. 

Ma la Toscana è molto di più. Tanta buona cucina e dell’ottimo vino, che si potranno gustare nelle zone più caratteristiche della regione. Le colline del Chianti, zona di produzione di uno dei vini più apprezzati al mondo, offre tanto a chi ama la natura e il mangiare bene. Tra visite in cantina, lezioni di cucina e una passeggiata nel parco delle sculture del Chianti, qui il tempo passerà veloce. 

Sarà poi la volta di spostarsi nella bella Siena, con la sua Piazza del Campo e la peculiarità delle contrade che si affrontano nel famoso palio. Un salto a San Gimignano, definita anche la New York del XIII secolo, offre la possibilità di scoprire un borgo antico le cui torri e la cui bellezza vanno preservate. 

Scoprire la Toscana significa anche spingersi nella zona di Volterra, Bolgheri Massa Marittima. Dalla collina alla costa toscana: qui si incontrano diversi tipi di paesaggi e architetture ed è proprio il bello di questa regione. 

Un tour alla scoperta della Toscana che si rispetti si concluderà con la scoperta di borghi come Chiusdino, anche noto per il tartufoPienza, famosa per il formaggio e Montalcino per avere un piccolo assaggio della Val d’Orcia e delle sue bellezze.

Un viaggio articolato, che offre la possibilità di conoscere a 360 gradi una regione tra le preferite in tutto il mondo. 

Informazione pubblicitaria

Smart working: cosa cambia dopo il 15 ottobre (senza la proroga)

0

Per chi lavora da casa in smart working cosa cambia dopo il 15 ottobre 2020, se non ci sarà la proroga dello stato di emergenza per il Covid-19? Con l’avvicinarsi della data X, sono in molti a chiedersi quali saranno le regole per il lavoro agile: continuerà ad esserci fino al 31 dicembre la procedura semplificata di richiesta, prevista finora, oppure si tornerà alla normalità anche su questo fronte?

La questione riguarda il settore privato, perché per quanto riguarda la pubblica amministrazione lo smart working è previsto fino al 31 dicembre 2020 per la metà del personale (sempre che l’attività sia eseguibile da remoto), mentre dal 2021 la PA dovrà dotarsi di linee guida ben precise, grazie al POLA, il piano operativo Piano organizzativo del lavoro agile (qui i dettagli).

Smart working, il significato e la traduzione

Prima di tutto facciamo chiarezza su cosa significa smart working: questo termine inglese in italiano viene tradotto come “lavoro agile”. Altro non è che un lavoro compiuto da remoto (da casa o da un altro luogo), grazie a strumenti tecnologici come computer e tablet.

La definizione contenuta nella legge n° 81/2017 indica lo smart working come una modalità in cui un lavoratore dipendente può portare avanti il suo impiego, senza vincoli di orario o di spazio, organizzandosi in base a fasi e obiettivi, per conciliare i compiti da svolgere con i tempi della vita quotidiana. Il tutto con lo stesso stipendio e sotto lo stesso cappello normativo dei colleghi che lavorano in azienda “in carne e ossa”.

Proroga dello stato di emergenza dopo il 15 ottobre fino al 31 dicembre?

Stato di emergenza per il coronavirus e smart working sono due aspetti strettamente collegati: al momento infatti è prevista una procedura semplificata con cui le aziende possono richiedere il lavoro agile in virtù della situazione legata al Covid. Quando scadrà questo stato di emergenza, si tonerà alle norme pre-esistenti.

Lo scorso 29 luglio è stata decisa la proroga dello stato di emergenza Covid fino al 15 ottobre 2020 e con essa anche il prolungamento di tutte le misure previste finora, dalle mascherine alla quarantena obbligatoria per chi proviene da paesi extra Schengen fino alle norme agili per lo smart working appunto. Secondo le ultime indiscrezioni, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe valutando se prorogare lo stato di emergenza per il Covid fino al 31 dicembre 2020. Si attende una decisione ufficiale nei prossimi giorni.

Smart working, cosa cambia dopo il 15 ottobre?

Dal 16 ottobre, se non verrà rinnovato lo stato di emergenza, cambieranno quindi le regole per lo smart working, o meglio si tornerà alle norme precedenti, previste prima dello scoppio della pandemia di Covid-19: a dirlo sono anche le FAQ pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro.

Oggi infatti le aziende private possono decidere lo smart working anche senza l’accordo del lavoratore e usando una “procedura leggera” per fare richiesta del lavoro agile: dopo il 15 ottobre – sempre che lo stato  di emergenza non sia prorogato – sarà necessaria invece un’intesa firmata dai singoli dipendenti per farli lavorare da casa, fissando insieme le modalità del lavoro da remoto, gli strumenti da usare, ma anche i tempi di riposo e i parametri per il cosiddetto “diritto alla disconnessione”.

Nel caso fosse prolungato lo stato di emergenza, il 31 dicembre 2020 è comunque il termine ultimo per usare le regole semplificate in campo di smart working nel settore privato: questa data limite è stata fissata dall’articolo 90 del decreto rilancio.

Smart working e congedi parentali, cosa cambia dal 15 ottobre per i genitori di figli minori di 14 anni

Dopo il 15 ottobre, e fino al 31 dicembre, per i lavoratori dipendenti con figli minori di 14 anni rimarrà comunque (che sia prolungato lo stato di emergenza o meno) la possibilità di smart working o congedi parentali speciali nel caso il bambino o ragazzo sia messo in quarantena per un contatto a rischio Covid.

Secondo le procedure anti-Covid, nel caso di contatti stretti con positivi al coronavirus gli alunni finiranno in isolamento domiciliare per 14 giorni e con loro saranno in quarantena anche i genitori conviventi. Per mamma o papà il decreto su trasporti e scuola, emanato dal governo a pochi giorni dal ritorno sui banchi, ha però introdotto fino al 31 dicembre la possibilità di continuare l’occupazione in remoto in smart working per tutto o parte dell’isolamento domiciliare. Se questo non fosse possibile uno dei due genitori potrà richiedere un congedo parentale speciale, retribuito al 50%. Qui i dettagli sul lavoro agile per i genitori con figli minori di 14 anni.

Torna La rondine di Puccini al Teatro del Maggio Fiorentino

La stagione lirica 2019/2020 del teatro fiorentino continua, dopo il successo del Rinaldo, con La rondine di Giacomo Puccini, titolo scritto dal maestro lucchese tra il 1913 e il 1915 e messo in scena per la prima volta al Grand Théâtre de Monte Carlo nel 1917.

Il libretto di Adami racconta la storia di Magda, una giovane donna che vive a Parigi mantenuta dal ricco banchiere Rambaldo. Inaspettatamente la sua routine viene sconvolta dall’incontro con il giovane Ruggero, nel quale pensa di aver trovato il vero amore. Per lui lascerà Rambaldo e gli agi della vita parigina, e i due scapperanno in una sorta di fuga d’amore in Costa Azzurra. La protagonista però, di fronte alla prospettiva di un matrimonio con Ruggero e di una vita tranquilla in campagna con tanto di prole, capisce che quell’amore che credeva eterno inizia a vacillare e che l’illusione di una vita idilliaca lontano da tutti è appunto soltanto un’illusione. Decide allora, non senza qualche sforzo, di lasciare la Costa Azzurra, dove era volata come una rondine, e Ruggero e di tornare alla sua vecchia vita a Parigi. La storia ricorda in qualche modo quella di Violetta in La traviata, ma qui la protagonista è una donna molto più moderna, e anche molto diversa dalla precedenti eroine pucciniane, che colpisce per la sua indipendenza e per la capacità di non subire gli eventi ma di essere, nel bene e nel male, l’artefice del proprio destino.

L’opera, inizialmente concepita come operetta e poi trasformata dal compositore in una vera e propria commedia lirica, è caratterizzata musicalmente da molti ritmi ballabili, primo fra tutti il valzer, cuore del secondo atto, ma anche da richiami al fox-trot, al one-step e al tango, melodie che in quegli anni iniziavano a diventare popolari in Europa e che la rendono assai godibile anche per un pubblico meno avvezzo al genere lirico.

La produzione del Maggio Musicale Fiorentino

L’allestimento del Maggio Musicale Fiorentino è lo stesso proposto, con successo, tre anni fa. Lo spettacolo rimane godibile nonostante le modifiche che Denis Krief, a cui si devono regia, scene, costumi e luci, ha dovuto apportare, specialmente nel secondo atto, alla scene originariamente più affollate per ottemperare alle normative di sicurezza e di distanziamento dovute all’emergenza covid.

La direzione è stata affidata a Marco Armiliato che avevamo visto condurre l’orchestra del Maggio qualche mese fa in una serata in “streaming” dedicata a Verdi. Questa volta abbiamo potuto apprezzare, finalmente dal vivo, il direttore genovese considerato uno dei più autorevoli direttori d’opera odierni e spesso ospite nei più prestigiosi teatri d’opera del mondo. Armiliato ha diretto con gesto energico l’orchestra in un’esecuzione impeccabile capace di esaltare la qualità del cast vocale.

Al loro debutto fiorentino con due ottime prove anche i due protagonisti: Ailyn Pérez (Magda) che vanta una carriera internazionale nei più importanti teatri d’opera del mondo, e Dmytro Popov (Ruggero) tenore ucraino arrivato alla ribalta internazionale nel 2013 interpretando Rodolfo nella Bohème alla Royal Opera House. Brillante anche le prova dell’altra coppia, quella comica, Francesco Castoro nel ruolo del poeta Prunier e Roberta Mameli in quello della cameriera Lisette. Protagonista del secondo atto il Coro del Maggio del Musicale Fiorentino che come d’abitudine non delude.

Le impressioni delle galleria

Nonostante la riproposizione di un titolo e di una regia visti non molto tempo fa, gli storici abbonati della galleria hanno accolto con entusiasmo la prima de La rondine. Molto apprezzato il cast vocale, con un’ovazione per la Pérez, e la direzione. Si replica venerdì 25 e martedì 29 Settembre alle 20:00 e domenica 27 alle 15:30.

Maglieria uomo, tutte le novità per l’autunno

0

È arrivato il momento di iniziare a tirare fuori le maglie. Settembre è anche questo, il mese della ripartenza anche per il guardaroba, e noi “costretti” a rimettere le mani negli scatoloni per riportare nei cassetti gli indumenti un po’ più pesanti. Non solo pantaloni ma anche maglie a maniche lunghe e tessuti che tengono caldo.

La maglieria uomo offre sempre tante possibilità per affrontare la stagione autunnale. Proposte variegate per esigenze e stili diversi, e chi pensa che l’uomo debba vestire sempre allo stesso modo si sbaglia di grosso. Ne è la prova il variegato catalogo proposto da Boggi Milano per la nuova collezione autunno-inverno,  con il brand che conferma il suo stile pacato, sobrio e “razionale” senza rinunciare a innovazione e originalità.

Le maglie da uomo, in ogni modello e colore, tutti da sfogliare sullo store online, garantiscono uno stile raffinato e mai banale grazie alla cura dei dettagli, ai materiali di qualità ed uno stile inconfondibile che arricchisce in modo perfetto ogni outfit per i vari momenti della giornata.

Cosa ci aspetta per questo inverno? Tantissimi modelli tra maglie, gilet, polo, lupetti, pullover e cardigan tutti incentrati sui colori di tendenza di questa stagione: blu, grigio e soprattutto il ritrovato beige sabbia.

Il cardigan blu in 100% cotone pima, dalla vestibilità slim, è perfetto per un look ordinato e formale. Chiuso in avanti con bottoni brandizzati Boggi, si distingue per i dettagli che lo qualificano come differente: collo, polsi e fondo a coste e un bordino a contrasto inserito nel collo. Cade divinamente su un pantalone blu, sneakers dello stesso colore e camicia bianca che spezza.

Per le maglie poi c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalla versione più elegante a girocollo a quella più informale con scollo a V. Da scegliere in cotone pima o in cashmere. Facilissime da abbinare, accompagnano l’uomo durante tutta la sua giornata, dai momenti di lavoro fino alla sera per un po’ di svago.

Versatile e pratica, la maglia è sportiva ed elegante allo stesso tempo, cambia in base all’accostamento fatto. Quella tortora indossata con jeans grigi scuri e sneakers marroni è da look casual, ma con i pantaloni ed i mocassini marroni acquista una luce più elegante e formale.

Molto apprezzati sono i gilet doppiopetto in maglia. Conferiscono calore e raffinatezza nello stesso tempo. Per un look impeccabile e che si distingue quello color biscotto, in pura lana merino con bottoni in madreperla, è perfetto da accostare a pantaloni beige, camicia bianca, cintura e mocassini marroni.

Informazione pubblicitaria

Firenze Marathon 2020 annullata, la maratona torna nel 2021

0

La maratona cede il passo all’emergenza Covid: la Firenze Marathon 2020, che si sarebbe dovuta correre il 29 novembre, è stata annullata e la 37esima edizione dell’evento di atletica è stata rinviata al 2021. L’annuncio è arrivato dagli stessi organizzatori, in accordo con le autorità cittadine.

A pesare sulla situazione proprio la situazione di incertezza legata alla pandemia di coronavirus che non consente, si legge in un comunicato ufficiale, “di realizzare un evento internazionale con una importante partecipazione di atleti stranieri e italiani nella totale sicurezza sanitaria per i nostri runners, per chi lavora alla realizzazione dell’evento stesso, per i volontari e per i cittadini che assistono e festeggiano con i maratoneti”.

La nuova data Firenze Marathon 2021

Festa rinviata quindi al prossimo anno: la 37esima edizione della Firenze Marathon si svolgerà domenica 28 novembre 2021 con il classico percorso lungo le strade del capoluogo toscano.

“Il Covid-19 sembrava ridurre aggressività e lasciare spazi ad una possibile ripresa dei nostri eventi – spiega  Giancarlo Romiti, Presidente Firenze Marathon – ci siamo impegnati per allineare i regolamenti sportivi alle prerogative organizzative necessarie per eventi di maratona internazionale, continuando costantemente a seguire l’evolvere del contagio. Adesso non c’è più tempo; le condizioni e le prospettive non consentono di alimentare vane speranze ed a malincuore dobbiamo rinunciare alla Firenze Marathon 2020”.

Firenze Marathon 2020 annullata, cosa succede alle “vecchie” iscrizioni

Chi si è già iscritto alla maratona 2020 sarà ricontatto direttamente dalla segreteria organizzativa e avrà diritto a un voucher da poter utilizzare per partecipare, gratuitamente, a una delle prossime 3 edizioni della Firenze Marathon di cui si conoscono già le date: 28 novembre nel 2021, come già detto, e poi 27 novembre 2022 o 26 novembre 2023. Tutte le informazioni per il buono “iscrizione” sul sito ufficiale della Firenze Marathon.

E le altre corse cittadine

L’emergenza Covid ha già provocato annullamenti o cambiamenti per altri eventi podistici fiorentini. Anche Corri la Vita, manifestazione benefica che ogni anno porta migliaia di persone per le strade di Firenze, ha riorganizzato la sua edizione 2020 che si svolge domenica 27 settembre: non più una gara collettiva, ma ognuno potrà partecipare individualmente correndo o camminando dove più gli piace. Confermata invece la parte culturale, con visite gratuite (su prenotazione) a oltre 50 musei indossando la maglia di Corri la Vita 2020.

Corri la vita 2020, qual è il colore della maglia e come funziona la “gara”

Sarà un’edizione all’insegna del distanziamento quella di Corri la vita 2020: anche se in maniera alternativa, la manifestazione tornerà protagonista delle strade di Firenze con la sua inconfondibile maglia firmata da Salvatore Ferragamo (che come ogni anno cambia colore), non con un percorso unico ma con tanti itinerari “personalizzati”. Già partite le iscrizioni per ricevere la T-shirt e poter così entrare gratis in 55 musei nella giornata della corsa. I fondi raccolti andranno in favore della ricerca sui tumori al seno.

Torna domenica 27 settembre 2020 – durante la Settimana europea dello sport – la XVIII edizione di Corri la Vita, che quest’anno vede l’attore fiorentino Maurizio Lombardi (recentemente impegnato in grandi produzioni cinematografiche come “The young pope” di Paolo Sorrentino e Pinocchio di Matteo Garrone) come testimonial.

Corri la vita 2020: allenamento in streaming e il percorso “individuale”

Ma in cosa consisterà l’evento podistico di quest’anno? “Non si potrà correre tutti insieme”,  recita Lombardi nel video-spot in cui inscena un immaginario dialogo con il ritratto del mecenate Agnolo Doni dipinto da Raffello Sanzio. A differenza delle scorse edizioni della corsa, dunque non sarà una gara, ma si potrà indossare l’iconica maglietta e andare a camminare per conto proprio, con degli amici (meglio se pochi), andare a fare esercizi al parco o in casa e poi nel pomeriggio, sempre indossando la maglietta, si potrà visitare gratuitamente i musei di Firenze e dintorni che apriranno le loro porte ai corridori di Corri la Vita 2020 (ma solo su prenotazione).

55 musei gratis per i partecipanti che indossano la maglietta

Spazio allo sport individuale, con il supporto di testimonial vari che si collegheranno in diretta streaming tramite il sito e i social network in vari orari della giornata, con dirette Facebook e Instagram alle 9.30, 12.00, 15.00 e 18.30, condotte dall’attore Luca Calvani ed Eva Edili di Lady Radio. Tra gli ospiti l’attore Maurizio Lombardi, la cantante Lu Colombo, il professore Stefano Mancuso, l’attrice Serra Yilmaz, lo scrittore Marco Vichi e l’atleta Leonardo Fabbri.

Dopo il riscaldamento in virtuale (dalle ore 9:30) con gli insegnanti della palestra Wellness Firenze Marathon, lo start ufficiale dell’edizione 2020: sarà Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze a dare il via, insieme al sindaco di Firenze, alla 18esima edizione di Corri la Vita.

Grazie alla collaborazione con l’Associazione Città Nascosta, spazio alla cultura: la manifestazione darà infatti la possibilità di visitare gratis 55 luoghi tra musei e  mete culturali a Firenze e in Toscana, semplicemente indossando la maglietta ufficiale di Corri la vita 2020. Sarà però necessario prenotare l’accesso, entro il 23 settembre, grazie a un sistema online sul sito ufficiale. Tra le mete più speciali il tour delle ville medicee di Castello, Petraia, Poggio a Caiano e Cerreto Guidi.

Il colore della maglia di Corri la Vita 2020 e le iscrizioni

Per poter accedere gratuitamente ai musei è indispensabile possedere (e indossare) la maglia di Corri la Vita del 2020, firmata Salvatore Ferragamo, che quest’anno sarà di colore verde militare. In vendita da martedì 1 settembre 2020, la maglia di Corri la Vita si può acquistare – facendo un’offerta minima di 10 euro – in una serie di punti distribuzione sparsi per la città di Firenze. Chi non potrà partecipare alla manifestazione di persona, può comunque sostenere il progetto acquistando la maglietta dal sito internet di Corri la vita.

Corri la vita 2020 colore maglia Ferragamo T shirt dove comprare
La maglia dell’edizione 2020 di Corri la vita

Ecco i punti distribuzione dove è possibile acquistare la maglia di Corri la Vita 2020 e completare le iscrizioni:

  • LILT Firenze Viale D. Giannotti, 23
  • Firenze Marathon Viale Fanti, 2
  • L’Isolotto dello Sport Via dell’Argingrosso, 69 A/B
  • Ottica Fontani Viale Filippo Strozzi, 18
  • FILE Via San Niccolò, 1 – Firenze
  • Universo Sport Via Masaccio, 201
  • Universo Sport Via Sandro Pertini, 36 / Viale Guidoni
  • Game 7 Athletics Piazza Duomo, 6/r
  • Game 7 Athletics / I Gigli Via San Quirico, 165
  • Mercato Centrale Piazza del Mercato Centrale
  • Erboristeria Natura Verde Via Gioberti, 52/r

In più, in via Martelli – nel centro di Firenze – saranno allestiti dei gazebo di Corri la Vita,  venerdì 25 e sabato 26 settembre 2020 dalle 10:00 alle 17:00, mentre domenica 27 settembre l’orario sarà dalle 10:00 alle 14:00.

Libri scolastici con lo sconto: da Amazon alla Coop, come risparmiare

0

Usati o nuovi, ordinati online su Amazon oppure ritirati (con lo sconto) nel supermercato sotto casa, dalla Coop all’Esselunga fino alla Conad e al Carrefour: scatta la corsa all’acquisto (o alla prenotazione) dei libri scolastici 2020 e con il ritorno sui banchi e le famiglie si chiedono come risparmiare sul capitolo dei testi didattici, adottati alle medie e alle superiori.

A differenza di altre spese per la scuola, come il servizio mensa e i servizi pre e post-scuola, i libri di testo per le medie e le superiori non sono detraibili dalle tasse nella dichiarazione dei redditi del 2021. Attenzione poi, quest’anno diminuisce lo sconto massimo da poter applicare per legge sul prezzo di copertina dei libri (anche quelli scolastici): lo zaino quindi è sempre più pesante, ma il portafoglio rischia di diventare fin troppo leggero. Ecco allora la nostra guida al risparmio per rendere meno caro il ritorno sui banchi.

Libri scolastici al 20 o 30% in meno? No, c’è il tetto allo sconto

Nel 2020 è possibile sempre risparmiare, ma un po’ meno rispetto all’anno scorso: lo sconto per l’acquisto di libri di testo nuovi si ferma al 15% a cui si aggiungono poi eventuali promozioni delle singole catene (punti spesa, buoni sconto, ecc).

Questo dipende dalla nuova legge sul libro varata a febbraio 2020 che abbassa il tetto delle promozioni: per quanto riguarda i libri scolastici non è possibile venderli al 20 o al 30% in meno, perché lo sconto massimo previsto è del 15% sia per le librerie sia per i supermercati sia per i negozi online come Amazon. Attenzione però, i normali volumi di narrativa, ma anche i dizionari, i libri universitari, i quaderni operativi e i testi vacanza, possono essere scontati al massimo del 5% (in passato era il 15%).

Ordinare i libri scolastici online: da Amazon al Libraccio, nuovi o usati

Complice l’effetto lockdown, sempre più famiglie stanno scoprendo il commercio online e quest’anno i siti web dove comprare i libri scolastici si attendono un vero e proprio boom di vendite. Un colosso come Amazon ad esempio ha lanciato per il 2020 un servizio ad hoc per chi vuole risparmiare un poco nell’acquisto dei libri scolastici: per ordinare bastano pochi minuti, si sceglie da una lista che comprende tutte le adozioni di testi fatte dalla propria scuola, mentre il diritto di recesso esteso consente di restituire i volumi dal 15 settembre al 15 ottobre (se spediti direttamente da Amazon). Sempre sullo stesso portale singoli venditori mettono a disposizione anche testi usati.

Un sito specializzato come quello del Libraccio propone per il 2020 uno sconto sui libri scolastici nuovi ordinati online sotto forma di un buono acquisto pari al 15% del prezzo di copertina (per comprare articoli di cartoleria, cancelleria, giochi e testi usati) oltre ad avere un vasto catalogo di testi di seconda mano scontati e coperti da garanzia, gratis sul web.

Usati, anche a metà prezzo, e i gruppi “comprovendo” su Facebook

Due “scuole” di pensiero diverse, due metodi validi per risparmiare, acquistando libri usati grazie a internet o nei negozi fisici. Per andare sul sicuro ci sono le care e vecchie librerie specializzate che vendono libri scolastici usati, garantendo uno sconto che può arrivare fino alla metà del prezzo di copertina di manuali, dizionari e testi di lettura. Ogni città ha le sue “botteghe di seconda mano”, basta dare un’occhiata in giro.

Libri scolastici usati negozio

C’è chi poi si affida al fai-da-te su Facebook: sono tanti i gruppi locali dove vendere e comprare libri scolastici usati, mettendosi in contatto con famiglie, studenti ed ex alunni della porta accanto. Anche in questo caso ogni città ha uno o più gruppi social, questo ad esempio il gruppo “Libri usati scuole medie e superiori Firenze” che conta oltre mille membri, ma per trovarne altri è sufficiente fare una semplice ricerca su Facebook.

Coop, prenotazione dei libri scolastici 2020 con lo sconto

Un altro modo per risparmiare in vista della prima campanella, è rivolgersi al supermercato vicino casa: sono tante le insegne della grande distribuzione che propongono promozioni e sconti per chi ordina libri scolastici, tra questi anche la Coop con un meno 15% su quanto speso. Le modalità cambiano da zona a zona, in base alla cooperativa di consumo presente.

Ad esempio al nord Alleanza 3.0 ha attivato il sito www.librochevuoitu.it dove cercare e ordinare i libri scolastici per medie e superiori con il 15% di sconto immediato sui libri nuovi e il 60% in meno per gli usati, in Toscana invece per i soci di Unicoop Firenze (Coop.fi) fino al 30 novembre la prenotazione passa dal sito di Più scelta e i testi adottati dai vari istituti sono scontati del 15% (5% per quelli universitari) con 250 punti sulla carta socio al primo acquisto che raddoppiano nel caso di pagamenti con “Spesa In”. Sulla costa toscana e nel Lazio, Unicoop Tirreno propone testi scolastici nuovi con il 15% di sconto oppure usati, opzione che permette di risparmiare il 60% sul prezzo di copertina 2020.

Libri di testo 2020: Esselunga, Conad, Carrefour

Tante le promozioni anche nelle altre catene che permettono di fare l’ordine comodamente online e poi passare dal supermercato per l’acquisto dei libri scolastici di testo prenotati: Esselunga consente il ritiro nei negozi fino al 18 ottobre 2020, con il 15% di sconto, 200 punti fragola sulla carta Fidaty per il primo ordine e un buono “Amici di scuola” per ogni 25 euro spesi.

Anche Conad permette di risparmiare sull’acquisto dei libri scolastici 2020, con uno sconto immediato del 15%: la prenotazione è possibile sul sito ufficiale entro il 30 settembre ed è possibile ritirare ogni testo nel supermercato più comodo, scelto dalla lista online dei negozi.

Carrefour invece riconosce un buono sconto del 15% di quanto speso per l’acquisto di libri scolastici, ma solo per chi ha la carta SpesAmica Payback e le prenotazioni vanno fatte online entro il 28 settembre.

Libri scolastici 2020 nei supermercati: Pam – Panorama

A scuola con Pam Panorama” è la campagna lanciata quest’anno dalla catena di supermercati in tutta Italia: bisogna fare presto però, perché la prenotazione dei libri di testo può essere fatta entro il 27 settembre 2020 nei negozi, sul sito ufficiale o tramite app, ottenendo uno sconto del 15% sul prezzo di copertina dei volumi scolastici e didattici sotto forma di buoni spesa.

I voucher possono poi essere usati per riempire il carrello entro il 31 dicembre 2020. L’offerta è riservata ha chi ha la card fedeltà “Carta per te” (che si può richiedere gratuitamente nei punti vendita).

Come risparmiare sull’acquisto dei libri scolastici 2020: guida a sconti e promozioni, da Amazon alla Coop

Riassumiamo quindi le principali promozioni 2020 per i libri di testo per le scuole medie e superiori, online e nei supermercati:

  • Amazon – sconto del 15% sui libri scolastici nuovi, diritto di recesso fino al 15 ottobre (per i testi spediti direttamente da Amazon)
  • Libraccio – buono sconto sui libri nuovi del 15% per l’acquisto di articoli di cartoleria, cancelleria, giochi e testi usati
  • Coop Alleanza 3.0 e Unicoop Tirreno -15% sui libri scolastici 2020, -60% per gli usati; Unicoop Firenze (sito Più scelta) sconto del 15% sul nuovo + 250 punti dopo il primo acquisto (500 se si paga con Spesa In)
  • Conad – sconto immediato del 15% per la prenotazione di testi nuovi
  • Esselunga – sconto del 15% sui libri di testo nuovi, 200 punti fragola, un buono “Amici di scuola” per ogni 25 euro spesi
  • Carrefour – buono sconto del 15% per chi ha la carta SpesAmica Payback
  • Pam Panorama – 15% di sconto sotto forma di buoni spesa, per chi ha Carta Per Te
  • Librerie dell’usato e gruppi Facebook – libri scolastici di seconda mano a metà prezzo

Quarantena per chi arriva in Italia dalla Bulgaria: nuove regole per il rientro

0

Niente più isolamento fiduciario, ma resta l’autocertificazione. Con la nuova ordinanza del Ministero della Salute cambiano le regole sulla cosiddetta quarantena obbligatoria per chi arriva in Italia dalla Bulgaria: nonostante il paese faccia parte della Comunità Europea, a seguito dell’emergenza Covid il governo italiano aveva deciso delle misure restrittive per i viaggiatori che rientravano dal territorio bulgaro e da quello della Romania, visto l’alto numero di contagi da coronavirus.

La “black list” degli Stati a rischio, con conseguenti limitazioni, viene però aggiornata periodicamente dal Ministero della Salute proprio in base al’andamento della pandemia nelle diverse zone estere.

Bulgaria e obbligo di quarantena Covid: cosa cambia da settembre

Dal 22 settembre 2020, ossia il giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’ordinanza del Ministero della Salute, non è più prevista quarantena per chi arriva in Italia dalla Bulgaria: come si spiega anche sul sito della Farnesina, il Paese dell’est Europa passa dalla lista C (ossia i Paesi per cui vige l’obbligo di isolamento fiduciario di 14 giorni al rientro sul territorio italiano) all’elenco B, quello che comprende le destinazioni europee da cui è consentito viaggiare senza motivare lo spostamento e senza alcun tipo di quarantena.

Chi arriva in Italia dalla Bulgaria deve fare la quarantena obbligatoria?

Quindi dal 22 settembre 2020 non è più obbligatorio fare quarantena se si proviene dalla Bulgaria o se si è soggiornato nel Paese est europeo nei 14 giorni precedenti al rientro sul territorio nazionale.

Resta invece l’obbligo di compilare l’autocertificazione per l’ingresso in Italia dall’estero (qui il modulo in pdf aggiornato all’11 settembre) in cui specificare la località da cui si rientra e i Paesi dove si è viaggiato negli ultimi 14 giorni.

Chi rientra dalla Romania deve fare ancora l’isolamento fiduciario

La nuova ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza non cambia invece le restrizioni decise per la Romania, a seguito dell’emergenza coronavirus: chi arriva dalla Romania deve continuare a fare la quarantena obbligatoria di 14 giorni, almeno fino a quando non sarà deciso di allentare queste misure anti-Covid. Oltre all’isolamento fiduciario è necessario poi compilare il modello di autodichiarazione. In questo articolo l’elenco dei Paesi con obbligo di quarantena e tampone o con divieto di ingresso in Italia.