domenica, 8 Giugno 2025
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I componenti del consiglio comunale di Firenze dopo le nomine in giunta

Chi sono i componenti del nuovo consiglio comunale di Firenze dopo la nomina (con rimpasto-lampo) della giunta? Dei dieci assessori nominati dal sindaco Dario Nardella, sette erano stati eletti in consiglio comunale. I loro seggi sono stati così rimpiazzati dai successivi sette candidati in ordine di preferenze ottenute.

Si liberano dunque i seggi dei “campioni” di preferenze Cecilia Del Re, Sara Funaro, Andrea Vannucci e Federico Gianassi, i quattro candidati più votati alle elezioni. Tutti eletti per il Partito Democratico, così come Cosimo Guccione, anche lui chiamato in giunta.

Stesso discorso anche per i due neo assessori Alessandro Martini e Alessia Bettini (“ripescata” per la ben nota vicenda delle quote rosa emersa all’indomani delle prime nomine di Nardella), eletti con la Lista Nardella Sindaco e che hanno lasciato i loro seggi in consiglio comunale.

Nardella e la giunta flash: chi sono i nuovi assessori di Firenze

I cinque consiglieri del Partito Democratico che hanno diritto di prenderne il posto sono quindi: Patrizia Bonanni, Francesca Calì, Barbara Felleca, Mirco Rufilli e Stefano Di Puccio.

Per la Lista Nardella Sindaco ottengono un posto nel Salone dei Duecento Marco Del Panta Ridolfi (inizialmente incaricato come assessore prima che Nardella decidesse di revocare a lui l’incarico affidato ad Alessia Bettini per rispettare le regole sulla parità di genere) e Maria Grazia Monti.

I componenti del consiglio comunale di Firenze

La composizione del consiglio comunale, dunque, al netto di rinunce, sarebbe la seguente.

Consiglio comunale di Firenze, i componenti della maggioranza

Nella maggioranza, il Partito Democratico: Letizia Perini (1.293), Massimo Fratini (1.153), Nicola Armentano (1.025), Massimiliano Piccioli (961), Fabio Giorgetti (889), Alessandra Innocenti (768), Laura Sparavigna (747), Luca Milani (673), Benedetta Albanese (655), Enrico Conti (610), Maria Federica Giuliani (598), Renzo Pampaloni (545), Leonardo Calistri (536), Donata Bianchi (517), Patrizia Bonanni (501), Francesca Calì (483), Barbara Felleca (449), Mirco Rufilli (421) e Stefano Di Puccio (418).

Per la Lista Nardella Sindaco: Mimma Dardano (395), Marco Del Panta Ridolfi (386) e Maria Grazia Monti (350).

Consiglio comunale di Firenze, i componenti dell’opposizione

Un seggio per Ubaldo Bocci, candidato sindaco del centrodestra non eletto. La prima forza di opposizione, per numero, è la Lega: Federico Bussolin (434), Luca Tani (375), Antonio Montelatici (344), Michela Monaco (276) Emanuele Cocollini (266) e Andrea Asciuti (237).

A Forza Italia due seggi: Jacopo Cellai (412) e Mario Razzanelli (343). A Fratelli d’Italia uno per  Alessandro Draghi (635). In consiglio comunale anche un consigliere del Movimento 5 Stelle, Lorenzo Masi (129), che affiancherà il candidato sindaco Roberto De Blasi.

Con Antonella Bundu, candidata sindaco della sinistra, entra un consigliere della lista Firenze Città Aperta, Dmitrij Palagi Gabriellovic (364).

Fiorentina ad un passo dalla cessione

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La Fiorentina passa di mano. Dopo 17 anni i fratelli Della Valle sono ad un passo dalla cessione della società all’italo americano Rocco Commisso. L’incontro avvenuto oggi a Milano è stato positivo. L’intesa tra le due parti sarebbe stata raggiunta sulla valutazione di 165 milioni di euro. Anche altre fonti parlano di 180 milioni di euro.

Il closing

Sono stati sciolti gli ultimi nodi in un incontro, durato quasi due ore, tra il magnate americano e i fratelli Della Valle, negli uffici della Tod’s a Milano. Un confronto che è stato preceduto da una breve riunione tra Mario Cognigni, presidente operativo della Fiorentina e Joe Barone, il braccio destro di Rocco Commisso. Il giorno stabilito per il closing e la firma, dopo le verifiche che procederanno in queste ore, è giovedì 6 giugno. Tempi record, dunque, per questa trattativa tanto attesa dai tifosi viola.

Domani nuovo vertice

Le parti si sono date appuntamento a domani. Commisso ha chiesto chiarezza al cento per cento sui conti della società viola ma, su questo fronte, di sicuro non nasceranno problemi. La Fiorentina è uno dei club più sani della Serie A. Commisso e Barone hanno anche raggiunto uno studio notarile prima di rientrare in albergo.

I migliori ristoranti con vista su Firenze secondo The Fork

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Il tavolo sotto le stelle può fare la differenza. Sebbene il menù sia leggermente più caro, in media del 5%, i ristoranti con vista (e con terrazza) a Firenze vanno forte. Forse perché sono più romantici della concorrenza o forse perché garantiscono una cena panoramica e al fresco, in Italia tra la primavera e l’estate le ricerche online di strutture con “balconi” dove mangiare all’aperto aumentano di 9 volte rispetto alle altre stagioni.

A dirlo una ricerca di The Fork, sito e app della “famiglia” di Tripadvisor che permettono di prenotare in 15mila locali solo in Italia. L’indagine ha passato in rassegna i ristoranti con terrazza presenti sulla piattaforma delle principali città europee, Firenze compresa, e ha stilato una classifica delle migliori location in base alle valutazioni degli utenti.

Vediamo la top 4 con i migliori ristoranti di Firenze dotati di terrazza (e molti di questi anche di una vista mozzafiato sulla città).

1) Menù panoramico, il ristorante La Scaletta di Firenze

la scaletta ristorante Firenze terrazza The Fork

In testa alla classifica delle migliori “terrazze da mangiare” troviamo il Panorama Restaurant La Scaletta  a pochi passi da Palazzo Pitti e sul tetto dell’Hotel La Scaletta. Secondo The Fork questo ristorante panoramico che offre una vista unica sul centro di Firenze si piazza al quarto posto nella top 10 italiana, dove non si trovano altri locali fiorentini.

Sul menù piatti di cucina creativa e classici della tradizione, come la bistecca alla fiorentina. Quanto costa? Secondo le rilevazioni di The Fork il prezzo medio per antipasto, portata principale e dessert è di circa 50 euro a persona, senza contare le bevande.

2) I ristoranti con vista di Firenze: alla Torre dei Rossi

Alla Torre dei Rossi ristoranti panoramici Firenze

Al secondo posto dei ristoranti fiorentini con vista troviamo Alla Torre dei Rossi, una location romantica in Borgo San Jacopo, nel cuore del centro storico. Dispone di 2 terrazze: quella principale guarda il Duomo di Firenze e Palazzo Vecchio, l’altra invece offre ai commensali il panorama dell’Oltrarno con la basilica di Santo Spirito e più su il Forte Belvedere.

La cucina propone prodotti di filiera corta e piatti tipici del territorio. Il prezzo medio per persona, bevande escluse, si aggira intorno ai 35 euro, ma ci sono anche sconti per chi prenota con The Fork.

3) Floret – Artisan Kitchen & Bar, il ristorante di Luisa Via Roma

Floret Ristorante Luisa via Roma Terrazza

In questo caso la vista non c’è, ma Floret – Artisan Kitchen & Bar è una dei ristoranti in terrazza più cool di Firenze, non a caso si trova all’interno di un tempio della moda come lo store di Luisa Via Roma, vicino a piazza della Repubblica. Ristorante, caffetteria, juice bar e co-working, tutto in uno e a portata di shopping.

La cucina è fusion, sul menù ad esempio si trovano budino di chia e uova in camicia su avocado, ma anche torte crude, pasta fatta in casa e formaggi. Prezzo medio 25 euro.

4) Il ristorante lo Strettoio, terrazza e vista su Firenze

ristorante lo strettorio Firenze The Fork vista panoramica

In questa speciale classifica è l’unico ristorante fuori dal centro che offre una vista unica su Firenze. Lo Strettoio a Serpiolle, sulle colline sopra Careggi,  è ospitato negli spazi di una villa del Milleduecento. Oltre agli ambienti al chiuso, molto caratteristici, offre una grande terrazza da cui si può godere di un magnifico panorama.

Il menù è incentrato sui sapori toscani, da non perdere la bistecca alla fiorentina. Il costo medio a persona è di 35 euro, per antipasto, un piatto di portata e dessert (bevande escluse), ma in alcuni giorni sono previsti sconti per gli utenti di The Fork.

Sempre per la bella stagione qui trovate invece la nostra guida ai locali estivi di Firenze.

Estate Fiesolana 2019: riscoprire il futuro attraverso i classici

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L’Estate Fiesolana inaugura il 21 giugno con la “Festa della Musica”: il Premio Abbiati e Abbado Award-Musica.
Prenota GRATIS il tuo posto!

Sessanta giorni di programmazione praticamente ininterrotta, ospiti di livello internazionale, produzioni originali, tradizione e contemporaneità per l’Estate Fiesolana 2019. Perché non c’è niente di più attuale dei classici: d’altra parte il festival, giunto quest’anno alla 72esima edizione, è ormai un classico tra i più apprezzati nel panorama delle rassegne culturali in Toscana. Musica, teatro, danza, cinema, al Teatro Romano di Fiesole dal 20 giugno al 19 agosto. Claudio Bertini di BitConcerti, organizzatore dell’Estate Fiesolana 2019, presenta il programma. Le informazioni sui biglietti.

Estate Fiesolana 2019, il programma

“Da Cristiano De André con Storia di un impiegato, il memorabile album del padre, a Massimo Ranieri con lo spettacolo Malìa napoletana”, racconta Claudio Bertini. “E ancora: Levante, Simone Cristicchi. Sono contento per la collaborazione con il Teatro Puccini grazie alla quale porteremo gli spettacoli di Ascanio Celestini, Luca Argentero e Marco Paolini. Il nostro è un cartellone molto vario, ma con un’identità”.
Uno spettacolo, tra quelli in programma, di cui è particolarmente orgoglioso?
Da un punto di vista del prestigio internazionale, il concerto di Ludovico Einaudi, andato esaurito in poche settimane, sarà l’evento più importante. Personalmente, aspetto con molta curiosità il concerto inaugurale del 21 giugno, con l’Orchestra Galilei della Scuola di musica di Fiesole insieme al pianista Cesare Picco, e quello di chiusura, l’omaggio ad Astor Piazzola dell’Orchestra da camera fiorentina del 1° agosto. Credo che, per ogni rassegna importante, il primo e l’ultimo atto debbano essere significativi. È bello che lo siano due progetti nati sul territorio come questi.
Anche quest’anno molta attenzione è riservata al teatro della parola. Ci saranno vere e proprie lezioni di storia su temi fondamentali per conoscere e capire le nostre radici, ma piuttosto trascurati nel dibattito pubblico.
Che si pensi di ridurre le ore di storia a scuola è una follia di questo tempo. Ma una richiesta di questo tipo c’è. Esiste un pubblico per il quale i nomi di Alessandro Barbero ed Emilio Gentile sono nomi di richiamo. Il nostro è un timido tentativo, mi sembra oltre tutto una formula molto adatta al Teatro romano di Fiesole e all’estate. Saranno lezioni affollate.
Prosegue poi il ciclo dei racconti mediterranei. Dopo Odissea e Iliade, quest’anno che Eneide ci dobbiamo aspettare? 
È uno spettacolo originale ideato da Sergio Maifredi che ha già avuto successo in tutta Italia. Quest’anno torna con la stessa formula ma con un cambio di interpreti. Tra i cantori, ad esempio, avremo Francesco Bianconi, il leader dei Baustelle, che ha accettato di portare in scena il libro nono dell’Eneide e la tragica amicizia di Eurialo e Niso.

Estate Fiesolana, le promozioni de Il Reporter

Giugno per i nostri lettori: Superofferta a tempo per Morricone e De Andrè

Estate Fiesolana 2019, i biglietti

I biglietti per l’Estate Fiesolana 2019 sono disponibili in prevendita direttamente alla biglietteria del Teatro Romano di Fiesole. È possibile acquistare i biglietti dell’Estate Fiesolana 2019 anche presso la sede Box Office di Firenze, in via delle Vecchie Carceri, e presso tutti le rivendite del circuito BoxOffice Toscana.

I biglietti dell’Estate Fiesolana 2019 si possono acquistare anche online, sul sito di Ticketone.

Giugno per i nostri lettori: Superofferta a tempo per Morricone e De Andrè

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Continuano le promozioni per i nostri lettori. Ogni mese, dalla collaborazione con Bitconcerti, concerti e spettacoli in promozione a prezzi scontati!

In esclusiva per i nostri lettori per il mese di giugno

Questo mese abbiamo una superofferta a tempo per gli spettacoli “The Legend of Morricone” e “De Andrè canta De Andrè”, due spettacoli dell’Estate Fiesolana.

THE LEGEND OF MORRICONE
Venerdì 28 Giugno 2019 Orario di inizio 21:15
Teatro Romano di Fiesole
1° SETTORE A €25 INVECE DI €34,50 | 2° SETTORE A €18 INVECE DI €25,30

info: www.bitconcerti.it

DE ANDRÉ CANTA DE ANDRÉ: STORIA DI UN IMPIEGATO
Martedì 2 Luglio 2019 Orario di inizio 21:15
Teatro Romano di Fiesole
2° SETTORE A €25,60 INVECE DI €32,20

INFO: www.bitconcerti.it

COME FARE PER USUFRUIRE DELLE PROMOZIONI

  • Prendi una copia de Il Reporter (questi i punti di distribuzione),
  • Ritaglia il coupon a pagina 30 della rivista,
  • Porta con te il coupon presso il Boxoffice (via delle Vecchie Carceri), al Tuscany Hall (via Fabrizio di André angolo, Lungarno Aldo Moro) a Firenze o al Teatro Romano di Fiesole (Via Portigiani) e richiedi lo sconto dedicato.
  • Potrai acquistare un massimo di 4 biglietti per spettacolo.

(La presente offerta è valida salvo esaurimento disponibilità e comunque non oltre il giorno di spettacolo.)

Cerchi altri spettacoli in promozione? Scoprili qui: www.bitconcerti.it/promozioni.html

 

Toscana, elezioni comunali 2019: dove si va al ballottaggio

Si torna alle urne: sono 18 le città della Toscana che vanno al ballottaggio per le elezioni comunali 2019: ci sono sfide molto sentite, come a Prato e Livorno, e casi più unici che rari, come a Capoliveri. Nella piccola cittadina dell’Isola d’Elba, che non supera i 15mila abitanti e per cui non sarebbe previsto il ballottaggio, al primo turno gli unici due candidati in lizza hanno ottenuto lo stesso numero di voti, quindi secondo la legge i due “pretendenti” dovranno fronteggiarsi ai tempi supplementari, con una nuova tornata elettorale.

Come è andata al primo turno?

Lo scorso 26 maggio sono stati eletti i sindaci in 171 comuni toscani (tra questi Firenze, dove il primo cittadino uscente Dario Nardella ha ottenuto oltre il 57% dei consensi): il 76%, ossia 130 città, sono andate al centrosinistra, il 15% (26 Comuni) al centrodestra, mentre il 9% a liste civiche.

Quando si vota per il ballottaggio delle elezioni comunali 2019 in Toscana

Il secondo turno delle elezioni amministrative è fissato per domenica 9 giugno 2019, con l’orario di apertura dei seggi che va dalle 7.00 alle 23.00. Come consueto per votare servono la tessera elettorale e un documento d’identità valido.

Sono due i capoluoghi di provincia toscani interessati dai ballottaggi per le comunali, Prato e Livorno, mentre un terzo delle città interessate dal ritorno alle urne si trova in provincia di Livorno. In 16 casi su 18 si affrontano candidati sindaci del centrosinistra e del centrodestra, in due Comuni invece sono coinvolte liste civiche.

I ballottaggi a Firenze: Signa, Borgo e Figline

Sono 3 i comuni della Città metropolitana di Firenze dove gli elettori sono chiamati di nuovo alle urne. Nell’ hinterland fiorentino, a Signa vanno al ballottaggio il candidato del Pd Giampiero Rossi che al primo turno ha ottenuto il 46,67% dei voti e Vincenzo De Franco sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (24,96% il 26 maggio).

In Mugello, a Borgo San Lorenzo si fronteggiano il sindaco uscente Paolo Ombroni, in quota Pd (44,22% al primo turno), e Luca Margheri sostenuto dalla Lega (22,48%). Infine a Figline e Incisa Valdarno la prima cittadina uscente del Pd Giulia Mugnai (Pd), che nella prima tornata delle amministrative ha ottenuto il 34,41%, se la vede con Silvio Pittori 25,05% del centrodestra.

Ballottaggio a Prato

Tra le città in bilico tra i due schieramenti c’è Prato dove per la fascia tricolore si sfidano al ballottaggio il sindaco uscente del Matteo Biffoni (Pd, +Europa e 3 liste civiche), che al primo turno è stato votato dal  47,16%, e Daniele Spada (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e una lista civica) che il 26 maggio è stato scelto dal 35,12% degli elettori.

Ballottaggio elezioni comunali Prato Biffoni Spada

Sul fronte degli apparentamenti Biffoni, all’indomani del primo voto, ha annunciato che non ci sarà alcun accordo per il ballottaggio con le liste e i partiti degli altri candidati esclusi dalla corsa a sindaco, mentre l’intesa tra Spada e le liste civiche di Aldo Milone e Marilena Garnier è saltata e quindi non ci sarà apparentamento.

Livorno: centrosinistra contro centrodestra

Un’altra sfida sotto i riflettori è quella di Livorno, dove il ballottaggio delle elezioni comunali 2019 sancisce l’uscita di scena del Movimento 5 Stelle, che ha governato la città negli ultimi 5 anni con Filippo Nogarin (uno dei grandi esclusi alle ultime elezioni europee). Al primo turno delle amministrative labroniche la candidata dei grillini Stella Sorgente, tra le lacrime, si è fermata al terzo posto con il 26,39%.

La partita ora è tutta tra il centrosinistra, che mira a riconquistare una “piazza” storicamente rossa, e il centrodestra che crede nel colpaccio. I livornesi quindi domenica 9 giugno troveranno sulla scheda elettorale i nomi di Luca Salvetti, sostenuto dal Pd (34,20% al primo turno), e Andrea Romiti, candidato di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che il 26 maggio è arrivato al 26,64%.

Sempre in provincia di Livorno si torna alle urne, con sfide tra il centrosinistra e il centrodestra, a Cecina (Samuele Lippi e Federico Pazzaglia), Collesalvetti (Adelio Antolini e Anna Berretta), Rosignano Marittimo (Daniele Donati e Donatella Di Dio), Piombino (Anna Tempestini e Francesco Ferrari). Solo in quest’ultimo caso al primo turno era avanti il centrodestra.

Il caso di Capoliveri

Nella cittadina dell’Isola d’Elba che ha poco più di 4mila abitanti si è verificato un caso clamoroso: i due sfidanti Walter Montagna e Andrea Gelsi hanno ottenuto lo stesso numero di voti, 1.148 per l’esattezza. Si torna quindi a votare il 9 giugno, ma se anche in questo caso si verificasse una perfetta parità, dice la legge, diventerà sindaco il candidato più anziano.

Elezioni comunali 2019: i ballottaggi a Pisa

In provincia di Pisa ci sono tre sfide che vedono fronteggiarsi per i ballottaggi candidati di centrosinistra e di centrodestra: a Ponsacco la sindaca uscente Francesca Brogi e Federico D’Annibale; a Pontedera Matteo Franconi e Matteo Bagnoli; a San Miniato Simone Giglioli e Michele Altini.

Arezzo e Siena

Per quanto riguarda gli ultimi ballottaggi per le elezioni comunali in Toscana, a Cortona c’è un testa a testa tra Andrea Bernardini Pd (46,37% al primo turno) e Luciano Meoni del centrodestra (43,19%). A San Giovanni Valdarno sfida tra Valentina Vada del Pd e Francesco Carbini.

Infine nel senese a Colle Val d’Elsa si fronteggiano Alessandro Donati (Pd e La sinistra) e Amgela Bargi della Lega.

Allarme eroina a Firenze, come cambia il mercato della droga

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Negli ultimi mesi il tema dell’eroina è tornato a occupare le pagine dei giornali anche a Firenze. Quattro decessi e un ricovero per overdose tra il capoluogo e Scandicci dall’inizio del 2019 secondo i dati di geoverdose.it, il monitoraggio online (che come fonte principale si avvale delle testate giornalistiche online, nazionali e locali).

Allarme eroina, intervista all’operatore

Come sta cambiando il mercato dell’eroina? Esiste davvero l’allarme? E quali misure andrebbero adottate per tutelare la salute dei soggetti a rischio? Ne parliamo con Stefano Bertoletti, responsabile area prevenzione e riduzione del danno della cooperativa sociale Cat.

“Da circa cinque anni a questa parte vediamo in modo esplicito che il mercato dell’eroina si è rinnovato“, spiega Bertoletti. “L’eroina che si trova oggi in circolazione, con un’offerta consistente, è una sostanza che si caratterizza per un basso prezzo e un alto livello di principio attivo. Quindi, alta qualità. Ed è dunque più pericolosa nel caso di un’eventuale overdose”.

I nuovi consumatori dell’eroina a Firenze

Stanno cambiando anche il profilo dei consumatori e gli stili di consumo. “A Firenze e Prato, ma anche in altre parti d’Italia, ci troviamo di fronte un’utenza più giovane. Circa il 50 per cento dei consumatori di eroina è sotto i 30 anni. In precedenza, le piazze di eroina erano popolate prevalentemente da persone oltre i 40 anni. È venuta a sparire negli ultimi anni la resistenza da parte dei più giovani all’eroina. Anche perché le nuove generazioni vi si avvicinano con modalità di consumo diverse rispetto a prima, ad esempio non iniettandola ma fumandola. Questo va di pari passo con una minore percezione del rischio”.

Il progetto Outsiders

Da oltre 15 anni Cat porta avanti a Firenze il progetto Outsiders, da cinque anni attivo anche a Prato e da due a Siena grazie a un finanziamento dalla Regione Toscana. Un progetto che ha l’obiettivo di ridurre i rischi connessi all’abuso di sostanze e alle malattie a trasmissione sessuale tra la popolazione tossicodipendente o a rischio di marginalità.

Outsiders prevede la presenza di un’unità mobile in grado di attivarsi per raggiungere i soggetti a rischio nei luoghi di ritrovo e consumo abituale di sostanze stupefacenti, intervenendo tempestivamente in furgone o a piedi su tutto il territorio fiorentino. È un servizio a contatto con l’utenza, in cui gli operatori sociali di strada fanno da ponte tra i soggetti a rischio e i servizi socio-sanitari, soprattutto i Sert. Nell’ultimo anno, a Firenze, 426 persone sono entrate in contatto con Outsiders. Alcune più di una volta, per un totale di 1.426 contatti.

Droga a Firenze, il pericolo Fentanyl

Il nuovo allarme riguardo ai consumi legati all’eroina si chiama Fentanyl. Una sostanza chimica derivata da oppiacei, molto più potente rispetto all’eroina pura e per questo molto pericolosa, che sta provocando un numero crescente di vittime e che si è diffusa anche a Firenze. “Un grammo di Fentanyl – spiega Bertoletti – è cento volte più potente di un grammo di eroina. Se consideriamo un microgrammo di Fentanyl, si tratta di una quantità molto piccola e quindi poco gestibile da parte del consumatore. Questo accresce notevolmente i rischi”.

Ci sono dei kit che consentono di evidenziare l’eventuale presenza di Fentanyl nell’eroina. “C’è uno stick che permette di rilevare il Fentanyl nell’eroina, aiutando così a prevenire il rischio di un’overdose”, afferma Bertoletti. “Sono kit costosi: noi li abbiamo e cerchiamo di distribuirli in modo mirato”.

Droga a Firenze, la riduzione del danno

Il “salvavita” invece risponde al nome di Naloxone (o narcan). “Il Naloxone è oggi disponibile anche in forma di spray nasale, oltre che in fiala da iniettare per via intramuscolare”, chiarisce Bertoletti. “È fondamentale incrementarne la distribuzione mirata nei luoghi di consumo abituale di eroina e collocare le fiale in luoghi strategici in modo che siano facilmente raggiungibili in caso di emergenza. È bene anche ricordare che se ci si trova davanti a una persona in overdose bisogna chiamare subito il 118”.

La ITArD, Rete italiana per la riduzione del danno, ha promosso la campagna nazionale “Mai senza Naloxone” a cui aderiscono numerose realtà che gestiscono servizi di riduzione del danno. Un’iniziativa che chiede di rendere facilmente accessibile il Naloxone alle persone che fanno uso di droghe. Nella maggior parte dei casi infatti chi si trova di fronte a un’overdose è un altro consumatore. La stessa Rete ha lanciato anche un appello al Parlamento per l’approvazione di una “legge del buon samaritano” che faciliti il soccorso alla persona in overdose.

Eroina a Firenze, pronto intervento e formazione

A Firenze gli operatori del progetto Outsiders sono presenti cinque volte alla settimana. Agiscono in stretto collegamento con il 118 e con i Sert e offrono anche altri strumenti mirati alla riduzione del danno e alla tutela della salute. Forniscono siringhe pulite, danno informazioni sulle sostanze e più in generale portano avanti una funzione di monitoraggio. Gli operatori di Cat rappresentano un punto di riferimento anche per i cittadini. Ci si può rivolgere a loro per ottenere un’informazione corretta e prevenire gli allarmismi che possono sorgere in certe situazioni.

Il progetto si occupa, più in generale, di monitorare l’andamento del fenomeno sul territorio fiorentino, anche attraverso la formazione degli operatori pubblici (ad esempio delle biblioteche fiorentine) e di altre realtà (ad esempio i gestori dei parcheggi). A breve partirà un ciclo di incontri rivolto ad alcuni servizi che per definizione entrano in contatto con persone a rischio marginalità e uso di sostanze, come il Centro Attavante, La Fenice e l’Albergo Popolare.

Lungarno Giugno 2019 | 74

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In questo numero: tutto (tranne la musica) sul Firenze Rocks: viaggi, cinema e moda per raccontare il più grande festival rock fiorentino in modo diverso; Michele Baldini esegue un’accurata analisi sulla “fauna” di Piazza Santo Spirito mentre Giacomo Alberto Vieri ci racconta “The Ploggers”, la neonata community attenta all’ambiente.

A Villa Bardini arriva la seconda edizione de La città dei lettori, l’evento letterario a cura dell’Associazione Culturale Wimbledon raccontato nelle nostre pagine da Luca Starita insieme alle Letture d’Autore mentre Martina Vincenzoni ci racconta la fine della scuola vista dagli occhi dei prof regolarmente in ritardo e il premio Von Rezzori.

Una Firenze Green è possibile? A pagina 13 scoprirete che lo è già più di quanto non crediate.

Lungarno Giugno 2019 | 74
Le tre Grazie illustrate da Alessandra Marianelli Aka Luchadora

Non mancheranno le rubriche “Parla come Mangi” a cura di Marta Staulo che questo mese intervista Leonardo Giacomelli con la sua idea di cibo rock e le “Nuove Aperture” con Raffaella Galamini; la combo “Esseri Urbani” di Francesca Corpaci e “Undici Proverbi Fiorentini” scritti dalla non-fiorentina Selene Mattei che impiega più tempo a comprenderli che a scriverli.

Ma Lungarno nasce come strumento di navigazione per l’offerta culturale della città e allora ecco gli “eventi da non perdere” (Estate Fiesolana / Secret Florence / Festivaldera) di Leonardo Cianfanelli, l’offerta teatrale descritta da Tommaso Chimenti, le recensioni musicali di Gabriele Giustini per Frastuoni e gli “Accadde a” di Riccardo Morandi, in prima linea ad accompagnare le vostre serate.

Tanto lo sappiamo tutti che il vero motivo è per leggere l’oroscopo di Lavinia Ferrone.

Anche questo mese ci trovate qui.

Il Reporter Giugno 2019

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Il modello che racconta Firenze

Anche da quel “Firenze sia un modello per l’Italia”, pronunciato da Dario Nardella appena accertata la sua riconferma a Palazzo Vecchio traspare il vezzo tutto fiorentino di pensare che questa città meriti di stare un poco al di sopra di tutto ciò che accade fuori.

Un certo compiacimento, superbo e adorabile, perché Firenze, per i fiorentini, fa storia a sé: scanniamoci pure dentro le mura, ma non saranno vicende né personaggi dall’esterno ad addomesticarci.

Anche per questo si fatica a mettere in dialogo il voto delle comunali con quello delle europee. Che finisca o meno per diventare da esempio, è stato un voto tutto fiorentino.

La vittoria di Dario Nardella premia la politica che decide e fa. Nel 2014 si presentò con un programma che, un mandato più tardi, è largamente realizzato. Se ne può condividere una parte, tutto, nulla, ma la proposta è chiara e oggi si sa che lui e il suo gruppo hanno la forza per metterla in atto. Tanto è bastato.

Con l’ampio mandato consegnato al sindaco uscente, i fiorentini hanno detto che una città che corre e cambia cercando di tenere il passo della modernità è in ogni caso da preferirsi allo spettro dell’indecisionismo. L’alternanza politica – ha ragione Ubaldo Bocci, lo sconfitto di questa campagna elettorale – è sintomo della buona democraticità di un sistema.

Ma non basta mettere al centro della candidatura il “cambiare si deve” se poi non si trova il modo di comunicare, concretamente, come. Tanto più vero per chi parte in rimonta su condizioni storicamente e culturalmente sfavorevoli, un progetto di alternativa non si costruisce in otto settimane. Firenze se ne è accorta: pur accostando i numeri con cautela, è un fatto che la Lega, nella stessa città nello stesso giorno, abbia raccolto alle comunali 13 mila voti in meno che alle europee.

Nardella avrà anche il compito di ricomporre la frattura con i cittadini che hanno guardato altrove (il 40% di chi ha votato e non l’ha scelto, il 32% che è rimasto a casa), ma intanto ha ricordato a tutta Italia una cosa ovvia: che in politica i risultati pagano. E chi vuol prendere Firenze a modello è bene che lo tenga a mente.

Andrea Tani
[email protected]

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“Tutto fa”, diceva quella che pisciava in Arno

Fuori Porta San Frediano, fino a tutto l’Ottocento, due vissuti borghi, quello del Pignone e quello attiguo dei Navicellai, costituivano un’unica località che viveva a contatto diretto dell’Arno, fiume che allora rappresentava la più importante, rapida ed economica via di comunicazione di merci e persone da e verso il mare.

Il Pignone era lo scalo d’approdo d’Oltrarno a contatto con l’albereta dell’Isolotto. Derivò il nome dal porticciolo protetto da un’apposita muraglia a forma di grande pigna (appunto detta “pignone” per la sua mole), la quale oltre a consentire un facile attracco dei natanti, costituiva per loro una tranquilla difesa alle frequenti piene dell’Arno.

Qui, infatti, approdavano i navicelli che raggiungevano il porto di Signa, in cui erano obbligati a fermarsi i grossi barconi provenienti dal mare, a volte tirati da riva con lunghe funi e grande fatica per superare tratti difficoltosi o avversità atmosferiche, che non potevano proseguire per ragioni di scarsa profondità del fiume.

A Signa, precisamente, venivano scaricati i grossi natanti per poi far proseguire le merci verso Firenze sui più leggeri navicelli dal fondo quasi piatto, i cui barcaioli dettero il nome all’altro borgo, detto dei Navicellai.

Le cosiddette “Case del Pignone” erano le abitazioni a schiera, costruite parallelamente all’Arno, date a pigione a coloro che lavoravano sul fiume e che ancora si possono individuare lungo le tre direttrici parallele al corso del fiume oggi chiamate via del Pignone, via Baccio Bandinelli e via de’ Vanni, strade segnate dalla vita tipica del “porto” tanto da definire i loro abitanti “gente acquatica”.

Un modo di dire allora in uso era: O gente del Pignone, gente acquatica, accidenti a voi e chi vi pratica, ritenendo questi elementi di grossolana ignoranza, a contatto quotidiano col fiume, poco raccomandabili.

I navicellai del Pignone anche se poco o punto istruiti, furono però in grado di edificare nel 1700, un loro oratorio dedicandolo a San Carlo, oratorio che, con un suo crocifisso, catalizzò la religiosità dell’intero agglomerato di famiglie che gli sorgeva attorno. La “gente acquatica” del Pignone fu molto devota al piccolo Crocifisso della Divina Provvidenza, detto popolarmente il Crocifisso dei Navicellai, che la leggenda vuole ritrovato da un navicellaio, dopo una piena, proprio all’attracco della sua imbarcazione.

I navicelli, grossi o piccoli, erano prodotti interamente con legno di quercia ed avevano la chiglia piatta per limitare il pescaggio e aumentare la portata del natante; venivano spinti a braccia con lunghe pertiche puntate sul fondo del fiume, usate talvolta anche come remo. Essi costituivano il naviglio mercantile della città, che talvolta si doveva fermare a causa di nefaste siccità che provocavano l’abbassamento del livello dell’acqua.

Questo per i navicellai voleva dire non poter lavorare; a tal proposito si racconta che la moglie di uno di questi lavoratori, nell’illusione di poter offrire il suo se pur modesto contributo alla crescita del livello del fiume, ogni qual volta aveva certe necessità fisiologiche, le faceva proprio sul limitar del greto, nella speranza di essere a sua volta imitata e favorire così il lavoro al marito, nell’ottica che pure le piccole cose, sono utili per raggiungere lo scopo prefisso.