mercoledì, 14 Maggio 2025
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Cosa fare a Pasqua e Pasquetta in Toscana (con sole o pioggia)

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Andare a caccia di tradizioni (anche golose), ammirare i capolavori dell’arte o girare per gli eventi di paese: ecco cosa fare in Toscana per Pasqua e Pasquetta 2024. Il programma è piuttosto variegato e alcune proposte sono pure a prova di pioggia. Dalla Garfagnana fino al grossetano, abbiamo selezionato i principali appuntamenti in calendario tra domenica 31 marzo e lunedì 1° aprile.

Pasqua in Toscana: gli eventi tradizionali

Partiamo proprio dalle celebrazioni tradizionali per la Pasqua, che si svolgono in ogni angolo della Toscana. Accanto al celebre Scoppio del carro di Firenze (ore 11, domenica in piazza Duomo, diretta su Rtv 38) ce ne sono altri nei paraggi. A Rufina la “Berta” innesca un marchingegno pieno di fuochi d’artificio la notte della vigilia di Pasqua (ore 23 piazza Umberto I). A Figline Valdarno il carro che viene fatto “scoppiare” allo scoccare di mezzogiorno, nella domenica di Pasqua, raffigura in piccolo il palazzo pretorio.

Spostandosi verso la costa, Bibbona (Livorno) nel giorno di Pasquetta organizza la Festa del Cedro, che trae origini da un’usanza del XV secolo, quando questo territorio doveva riconoscere al Vescovo di Volterra un tributo sotto forma di cedri. Col tempo è diventata la festa dei fidanzati perché gli innamorati si scambiavano un cedro come scusa per vedersi. Oggi si svolge una fiera cittadina che prevede mercatini e iniziative. All’Elba il simbolo degli innamorati è invece la Sportella, dolce tipico isolano che il lunedì dell’Angelo è protagonista di una festa presso l’Eremo di Santa Caterina a Rio nell’Elba.

Cosa fare a Pasquetta in Toscana (anche se piove): 4 mostre da vedere

Arte al posto del picnic. Per chi è alla ricerca di eventi “all’asciutto”, visto che il meteo non esclude la possibilità di pioggia in Toscana a Pasqua e Pasquetta, ecco cosa fare: una gita fuori porta per vedere una bella mostra. Ne abbiamo selezionate in particolare quattro (dove possibile, è consigliato comprare in anticipo i biglietti online):

  • Palazzo Strozzi, Firenze – Anselm Kiefer. Angeli Caduti
    Enormi tele, sculture, lavori storici e nuove opere di uno dei principali maestri dell’arte contemporanea.
    Aperta a Pasqua e Pasquetta dalle 10 alle 20 
  • Palazzo Blu, Pisa – Le Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art
    Queste sono le ultime settimane per visitare la mostra che conta oltre 40 opere per un viaggio lungo i primi decenni del Novecento. Tra le “firme” Chagall, Dalì, Duchamp, Kandinsky, Mirò, Picasso.
    Orari a Pasqua e Pasquetta, 10-20
  • Palazzo Buontalenti, Pistoia – ’60 Pop Art Italia
    Un percorso, grazie a 70 opere, che ricostruisce  le vicende della Pop art in Italia attraverso i suoi maggiori esponenti, tra cui Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Mario Ceroli, Pino Pascali, Fabio Mauri, Jannis Kounellis.
    Apertura a Pasqua e Pasquetta dalle 10 alle 19
  • Ex Cavallerizza, Lucca – Antonio Canova e il Neoclassicismo
    La mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, ospita oltre 100 opere tra cui quelle di Canova e dei maestri lucchesi e toscani del Neoclassicismo, come Pompeo Batoni, Bernardino Nocchi e Stefano Tofanelli, oltre a Francisco Goya e Francesco Hayez.
    Pasqua e Pasquetta dalle 10 alle 20
“Anselm Kiefer. Angeli Caduti” ©photo Ela Bialkowska OKNO studio

Mostra dei Fiori a Pisa

Se il meteo sarà clemente in Toscana, Pasqua e Pasquetta saranno le giornate perfette per un salto a “Verde Pisa”, la grande mostra mercato del florovivaismo nel centro storico della città. Da piazza Vittorio Emanuele II a piazza Garibaldi, compreso il Ponte di Mezzo, passando per Corso Italia, Borgo stretto e Borgo largo, prenderanno posto gli stand di 160 espositori da tutta Italia. Ci saranno piante, fiori, artigianato, prodotti enogastronomici di filiera corta sotto le Logge dei banchi, visite guidate e iniziative collaterali. Programma completo: www.comune.pisa.it

Pasquetta con i bambini: cacce al tesoro nei giardini storici della Toscana

Una caccia al tesoro botanico in 4 parchi storici della Toscana, ecco cosa fare a Pasquetta con i bambini, grazie all’iniziativa promossa il primo aprile 2024 dall’associazione Grandi giardini italiani. All’ingresso dei parchi saranno messe a disposizione delle famiglie mappe per raggiungere luoghi particolari dove osservare, cercare e risolvere quesiti. Nella nostra regione partecipano il giardino di Villa Bardini, affacciato su Firenze (prenotazione obbligatoria: 388 4609980, ingresso gratuito per i partecipanti), la Fattoria di Maiano di Fiesole, il parco di Pinocchio a Collodi (Pistoia) e la Villa Reale di Marlia (Capannori – Lucca). Più informazioni su www.grandigiardini.it.

Weekend pasquale a Castelnuovo Garfagnana (anche per bambini)

Per tre giorni, da sabato 30 marzo a lunedì primo aprile, Castelnuovo Garfagnana (Lucca) si anima con i tanti eventi della rassegna “Non solo Pasquetta tra le nuvole“. Sono previsti laboratori per bambini, aperitivi, dj set, visite guidate, cacce all’uovo nella Fortezza di Mont’Alfonso. Per il lunedì dell’Angelo mercatini di prodotti tipici, ma anche la festa del volo con aeromodelli, aquiloni, giochi gonfiabili, artisti del volteggio, bolle di sapone e la possibilità di decollare in elicottero. Informazioni su www.turismo.garfagnana.eu

Sagre di Pasqua e Pasquetta in Toscana

Per pranzo o per cena, ecco dove andare tra Pasqua o Pasquetta in Toscana, per assaporare piatti tipici in 4 sagre paesane:

  • Festa della farina dolce a Piteglio (San Marcello Piteglio, Pistoia) – a Pasquetta necci e salsiccia in piazza (da mezzogiorno) e dalle 14 stand di leccornie a base di farina dolce. Previsti anche mercatini e visite guidate alla chiesa e alla torre campanaria.
  • Festa di Primavera a Pienza (Siena) – dal 30 marzo al primo aprile, presso il Giardino dei Lecci. Piatti tipici toscani a pranzo e cena
  • Sagra dell’Agnello a San Martino sul Fiora (Manciano – Grosseto) – da sabato 30 marzo al 1° aprile (aperta a cena, lunedì anche a pranzo). In programma eventi, mercatini e musica nella giornata di Pasquetta
  • Street Food Festival a Montecatini Terme (Pistoia) – dal 29 marzo al 1° aprile in piazzale Leopoldo food truck con specialità enogastronomiche italiane, oltre a musica e inziative (sabato, domenica e lunedì aperti a pranzo e cena).

Leggi anche: gli eventi di Pasqua e Pasquetta a Firenze

Cosa fare a Firenze quando piove (con bambini annoiati)

Che le mezze stagioni siano solo un lontano ricordo è cosa arcinota, ma siccome le giornate di brutto tempo e pioggia possono accomunare (quasi) tutti i periodi dell’anno a prescindere dalla temperatura, si pone il problema di cosa far fare a Firenze ai bambini quando piove e dove portarli.

Dalle pozze di Boboli al musei divertenti di Firenze: cosa fare con i bambini quando piove

Le alternative sono tante, basta armarsi di un po’ di pazienza, indossare un bel paio di stivali di gomma e il gioco è fatto. Se piove a Firenze, i bambini più temerari potranno ad esempio vivere una delle esperienze più belle in assoluto, ovvero andare al Giardino di Boboli e saltare nelle pozzanghere tra fontane, siepi profumate e viali alberati. Chissà che non fosse un passatempo apprezzato anche dai rampolli di casa Medici nei secoli passati. Stessa ebbrezza può essere provata anche in altri giardini e parchi, come ad esempio al Parco delle Cascine ma il risultato in termini di soddisfazione (e soprattutto di foto ricordo) probabilmente non sarebbe lo stesso.

Cosa fare a Firenze con i bambini quando piove
Museo de La Specola – Courtesy ufficio stampa

Rimanendo in Oltrarno, a poca distanza da Boboli, il posto ideale per portare i bambini quando piove a Firenze, può essere il Museo de La Specola, fresco di riapertura dopo i lavori di riallestimento e restauro durati diversi anni. Il museo zoologico di Firenze, inaugurato per la prima volta nel 1775 come “Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale”, ha un fascino speciale. Le sue collezioni zoologiche con animali di tutto il mondo (circa 4.600 esemplari), a cui si aggiungono le cere anatomiche settecentesche, le cere botaniche e la preziosissima collezione di minerali lasciano a bocca aperta grandi e piccini, con il risultato assicurato di far scordare almeno per un po’ il maltempo e la pioggia battente.

Musei per tutti i gusti, in caso di piogga a Firenze sono l’ideale

Se quello che si vuole è stupire i bambini in una giornata di pioggia, i musei di Firenze offrono varie alternative, alcune delle quali vale davvero la pena prendere in considerazione:

  • Il Museo Stibbert, fuori dal centro storico in zona Rifredi, con la sua preziosa collezione di armature (tra cui una bellissima selezione di armature giapponesi, tra le più importanti al mondo);
  • Il Museo di Geologia e Paleontologia (zona piazza San Marco) dove passeggiare tra scheletri di mammut e riproduzioni di dinosauri;
  • Il Museo Archeologico Nazionale di piazza Santissima Annunziata, dove sentirsi – e in una giornata di pioggia a Firenze è l’ideale – come un novello Indiana Jones tra mummie egizie e reperti etruschi

Ma oltre ai musei storici, dal fascino sempiterno, da non perdere, amatissimo dagli appassionati di selfie, c’è un altro museo da tener presente per una giornata di pioggia a Firenze da passare insieme ai bambini (di tutte le età), ovvero il Museo delle Illusioni (Borgo Albizi), dove, tra un set disegnato e una stanza capovolta si potrà far collezione di scatti memorabili (e ricordi divertenti).

E ancora, un altro posto perfetto per trascorrere il tempo di un acquazzone, è il Museo HZero, vicino piazza Santa Maria Novella, che ospita uno dei plastici ferroviari più grandi d’Europa, con i suoi 280 metri quadrati di superficie.

Cosa fare a Firenze quando piove_ Museo HZero
Museo HZero – Courtesy ufficio stampa Opera Laboratori Fiorentini

Se l’esperienza nei musei non è ancora sufficiente e quello che si cerca è un laboratorio che tenga i bambini impegnati mentre fuori piove a dirotto, allora l’ideale è prenotare uno delle tante iniziative e workshop – suddivisi per fasce d’età – organizzate nei Musei Civici di Firenze (come Palazzo della Signoria, Museo Novecento e Palazzo Medici Riccardi) da MUS.E. Dalla storia della tartaruga con la vela a quella dell’iris simbolo di Firenze, passando per i percorsi segreti di Palazzo Vecchio e le visite tematiche. Ce n’è per tutti i gusti.

Biblioteche e giocattoli, perdersi tra le pagine e i balocchi quando fuori c’è un temporale

In alternativa, quando fuori piove, i bambini più “topini da biblioteca” troveranno pane per i loro dentini alle Oblate, in via dell’Oriuolo nel pieno centro di Firenze, biblioteca che offre una ricca sezione per i più piccoli (oltre a un bel bar con terrazza con vista sulla cupola del Duomo, dove fare una merenda o un aperitivo) oppure alla Biblioteca dei ragazzi (via Tripoli, zona piazza Santa Croce), fresca di riapertura, con una selezione di volumi appositamente selezionato per un pubblico dai 2 ai 16 anni.

Se sono i libri quello che si sta cercando, Firenze ha anche una selezione di bellissime librerie per ragazzi, perfette per trascorrere un po’ di tempo in una giornata uggiosa. In pieno Oltrarno si trova Todo Modo DiLà (via dei Serragli), nel cuore del quartiere più periferico dell’Isolotto c’è Farollo e Falpalà che organizza anche laboratori ed eventi per più piccoli, mentre a Firenze sud I nani pittori (piazza Dresda) hanno anche un interessante programma di eventi collaterali che va dagli spettacoli teatrali ai workshop per bambini.

Occhi aperti sul programma in un’altra libreria, Giunti Odeon, che ha aperto a fine 2023 nella sede dello storico Cinema Odeon di Firenze, in piazza Strozzi, una delle più belle e antiche sale della città. Oltre alla ricca offerta di volumi, i bambini annoiati dalla pioggia troveranno in questo luogo un posto perfetto per godere di un bel film proiettato sul grande schermo (gratuitamente, ma senza popcorn) mentre i genitori sfogliano un libro alla ricerca dell’ispirazione per la prossima lettura. Giunti Odeon infatti offre spesso e volentieri corto e lungometraggi per bambini selezionati tra i più belli e acclamati dalla critica.

cinema odeon firenze libreria giunti
La Libreria Giunti Odeon

Rimanendo in centro infine, se quel che si cerca è un vero e proprio paradiso per amanti del balocco, si può fare un salto da Dreoni, in via Cavour, il negozio di giocattoli più antico della città, con ben 100 anni di storia alle spalle. Trenini, bambole, transformer, costruzioni, puzzle, miniature e chi più ne ha più ne metta: un paese dei balocchi in piena regola, fornitissimo e con un fascino straordinario. La difficoltà a quel punto sarà trascinare via i bambini quando la pioggia avrà smesso di cadere e il sole sarà tornato a splendere sulle strade e nelle piazze di Firenze.

Scoppio del carro Firenze 2024: come si celebra, orario e diretta tv

Scoppio del carro 2024 a Firenze, è tutto pronto per domenica 31 marzo: sale l’attesa per il volo della colombina e il Comune ha diffuso il programma che, orario per orario, scandisce il viaggio del Brindellone fino a piazza Duomo. I primi preparativi inizieranno all’alba per poi andare avanti tra cortei storici, estrazione del Calcio storico, spettacolo pirotecnico e funzione religiosa. Si tratta della più antica tradizione popolare fiorentina ed è legata al ritorno dalle Crociate dei fiorentini, nel 1101.Tanti seguiranno lo spettacolo assiepati dietro le transenne di piazza Duomo, ma per chi resterà a casa anche l’edizione 2024 sarà trasmessa in diretta tv: ecco quindi come si celebra a Firenze lo Scoppio del carro.

Come si celebra lo scoppio del carro 2024: il programma orario per orario

Non c’è solo un orario per lo scoppio del carro, perché la preparazione per l’evento inizia già la serata precedente precedente, il 30 marzo. Sabato dalle ore 19.50 alle 20.30 una rappresentanza del corteo storico della Repubblica fiorentina sfilerà per le vie del centro e dopo aver toccato piazza della Signoria raggiungerà la chiesa dei Santissimi Apostoli. Da qui i figuranti scorteranno il porta fuoco e il reliquiario con le Pietre del Santo Sepolcro fino in Duomo, dove dalle 21 inizierà la veglia.

All’alba della domenica di Pasqua sono previste le altri fasi: ecco come si celebra lo scoppio del carro a Firenze, il 31 marzo 2024. Alle 5 dl mattino due coppie di buoi, agghindati a festa arriveranno alle Cascine, in viale dell’Aeronautica, per partire circa un’ora dopo verso via Il Prato, dove si trova il deposito del “Brindellone”, ossia il carro del fuoco. Da qui, alle 7.30 inizierà il  percorso del grande marchingegno trainato da buoi che verrà seguito dai figuranti in costume del corteo storico della Repubblica fiorentina, con un percorso lungo le vie del centro. Questo l’itinerario: Borgo Ognissanti, piazza Goldoni, via della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica e via Roma e piazza Duomo. Qui arriveranno anche i bandierai degli Uffizi che si esibiranno anche in piazza della Repubblica.

Carro del fuoco Brindellone

Un secondo corteo partirà alle 8.20 dalla piazzetta di Parte Guelfa per raggiungere alle 8.50 circa piazza della Signoria, dove alla parata si aggiungeranno anche le autorità, il sindaco e il gonfalone. Infine giungerà in piazza Duomo alle 9.30, stesso orario in cui è atteso l’arrivo del Brindellone, che sarà preparato per lo scoppio del carro. Altro momento importante, alle 9.45, quando si svolgerà l’estrazione del calcio storico fiorentino, per decidere gli abbinamenti dei diversi quartieri della città, rappresentati da colori, per le partite del torneo di San Giovanni.

Dopo la benedizione alla presenza dell’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, lo scoppio del carro è previsto domenica 31 marzo 2024 nel classico orario delle 11 quando sarà intonato il canto del “Gloria”. Solo allora l’arcivescovo accenderà con il fuoco sacro la colombina, che compierà il suo “volo” lungo un cavo per tutta la navata centrale. Arrivando al Brindellone, innescherà 1.600 cariche pirotecniche. In tutto lo spettacolo durerà circa 20 minuti. In seguito si svolgerà la messa pasquale e intorno alle 12.30 il corteo storico riporterà il reliquiario e il porta fuoco fino alla chiesa dei Santissimi Apostoli.

Dove vedere lo Scoppio del carro 2024: in piazza Duomo e in diretta tv

E’ possibile seguire lo scoppio del carro a distanza di sicurezza, dietro le transenne che saranno posizionate in piazza Duomo: bisogna arrivare di buon ora per assicurarsi il posto migliore per una visuale perfetta. Quest’anno la manifestazione dello scoppio del carro, dalle ore 8.45 di domenica fino alle ore 13, sarà seguita in diretta da Rtv 38 (canale 10 del digitale terrestre), che coprirà anche la messa. Le immagini dello scoppio del carro saranno riproposte in replica sempre il 31 marzo dalle 14.30 alle 16.00, ma senza la celebrazione eucaristica.

scoppio del carro Firenze piazza del Duomo

Le origini e il significato. Un patrimonio immateriale Unesco?

La rievocazione dello scoppio del carro si celebra per ricordare il ritorno dei fiorentini dalle Crociate nel 1101. Secondo la leggenda Pazzino de’ Pazzi portò a Firenze tre pietre focaie del sepolcro di Cristo, che divennero protagoniste delle celebrazioni cittadine del Sabato Santo per generare la scintilla di fuoco “novello” con cui – dopo la benedizione – riaccendere il focolare domestico.

Col passare del tempo questa usanza venne spostata alla domenica di Pasqua e fu costruito un carro del fuoco per diffondere, simbolicamente, questa scintilla a tutta la popolazione. L’attuale Brindellone di Firenze, che risale al 1700, la mattina di Pasqua arriva nello “spiazzo del paradiso”, ossia tra il Duomo e il Battistero. È il volo dell’innesco, che per la sua forma è chiamato “colombina” e viaggia su un cavo, a dare il via allo scoppio del carro, nell’orario fatidico: per Firenze questo tragitto di 150 metri tra l’altare maggiore della cattedrale di Santa Maria del Duomo e la piazza (e ritorno) ha un importante significato. Un viaggio senza intoppi tradizionalmente è un segno di buon auspicio per la città.

Intanto si pensa a far riconoscere lo Scoppio del carro come patrimonio immateriale Unesco. Ci sono già stati confronti tra il Comune e la Curia fiorentina per il riconoscimento del valore culturale di questa manifestazione e per avviare un percorso verso riconoscimenti a livello nazionale e internazionale.

In Toscana non c’è solo uno scoppio del carro

Non tutti sanno che, insieme a Firenze, anche altre città nei dintorni celebrano la Pasqua con uno scoppio del carro. A Rufina tradizionalmente il volo della colombina è sotto le stelle, nella notte tra sabato e la domenica di Pasqua, allo scoccare di mezzanotte. La rievocazione si svolge anche quest’anno davanti alla chiesa di San Martino in piazza Umberto I e al posto del “Brindellone” c’è un marchingegno chiamato “Berta“.

Spettacolo di fuochi d’artificio pure a Figline Valdarno, in piazza Marsilio Ficino, questa volta nella mattinata pasquale, con lo scoppio del carro che raffigura in piccolo il palazzo Pretorio della città: anche l’orario è simile a quello di Firenze. A Figline l’evento è previsto a mezzogiorno, seguito dall’esibizione degli sbandieratori.

Cosa prevede il piano operativo di Firenze per tramvia e parcheggi

Tramvia, nuovi tunnel (uno per dare uno sbocco alternativo al Varlungo), parcheggi scambiatori: il piano operativo comunale di Firenze, appena approvato, disegna il futuro della città anche dal punto di vista della viabilità. Questo documento, che ha ricevuto l’ok del Consiglio comunale a 4 anni dall’inizio del complicato iter, stabilisce infatti le linee guida dello sviluppo urbano. In sostanza immagina la città del futuro, dalle trasformazioni edilizie alle aree verdi fino alle regole per gli studentati. Non è detto che tutto venga effettivamente realizzato: il piano apre delle possibilità, un discorso diverso è l’iter di progettazione e quello per trovare risorse.

Il piano operativo di Firenze conferma lo sviluppo della tramvia

Nel documento viene inglobato lo sviluppo della rete ferrata urbana di Firenze su cui si lavora da anni. Il piano operativo di Firenze punta sul sistema della tramvia, confermando le nuove tratte: la linea 3 in versione “super” (il tratto tra piazza della Libertà e Bagno a Ripoli più l’estensione da piazza della Libertà verso Campo di Marte e Rovezzano), la T4 che collegherà la stazione Leopolda, le Piagge e Campi Bisenzio e il prolungamento della linea 2 verso Sesto Fiorentino con una staffa che servirà il polo scientifico.

Nonostante sia stato un terreno di scontro in giunta, resta aperta almeno sulla carta la possibilità di portare la tramvia fino a pochi passi dal Duomo, allungando la variante al centro storico da piazza San Marco a via Martelli. Ma in questo caso la strada è tutta in salita visto che via Cavour è già al centro di lavori per riqualificare i marciapiedi e per piantare nuovi alberi di agrumi. Per facilitare la connessione dei vari tratti della tramvia di Firenze il piano operativo comunale ipotizza anche la realizzazione di un sistema di bus a guida automatica tra la linea 2 e la futura linea 4 e tra quest’ultima e il parcheggio scambiatore dell’Osmannoro.

Cosa prevede il piano urbanistico per il traffico: sottopassi e parcheggi scambiatori

Il piano operativo di Firenze mette in progetto anche importanti novità per il traffico cittadino. L’opera che salta più all’occhio è quella che permetterà al viadotto del Varlungo di “sfondare” fino al Gignoro, evitando il tappo che si crea attualmente alla fine del raccordo. Questo non grazie a un ponte, ma a un tunnel che porterà fino a via della Chimera, per l’interconnessione con la linea 3 della tramvia.

Altri sottopassi che potranno essere progettati sono quelli tra viale IX Agosto e Careggi e, dall’altra parte della città, tra via Luca Giordano e via Mannelli per fluidificare il traffico nella zona di Ponte al Pino. Viene poi confermata la nuova viabilità tra via Pistoiese e viale Rosselli, collegata alla realizzazione della linea 4. La strada, di cui si parla da decenni, correrà parallela alle Cascine e intercetterà il nuovo parcheggio scambiatore sotto l’Indiano.

L’altra grande partita in chiave viabilità è proprio quella delle aree di sosta. Il piano operativo di Firenze prevede la possibilità di creare un parcheggio sotterraneo sotto piazza di Cestello per circa 150 posti e una struttura multipiano a Campo di Marte per 2.500 auto, oltre a interventi più piccoli diffusi nei diversi quartieri. E poi i parcheggi scambiatori a servizio delle nuove linee della tramvia: la già citata area di sosta nei pressi dello svincolo di Ponte all’Indiano per via Pistoiese (circa 270 posti) per la T4, il parcheggio scambiatore in viale Europa per la linea 3 e quello che sarà realizzato a Rovezzano, all’altro capo del tracciato.

Il Consiglio Comunale approva il piano operativo di Firenze

Dopo una maratona di tre giorni, è arrivata l’approvazione del Piano operativo comunale di Firenze da parte del Consiglio comunale. La maggioranza perde un pezzo, ma regge al passaggio in aula. Si tratta dell’atto che “disegna” lo sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni, indicando strategie e linee guida.

Com’è andato l’iter di approvazione del piano operativo di Firenze

In 19 (Pd, Lista Nardella e Michela Monaco del gruppo misto) hanno detto sì al piano operativo di Firenze. Contrari invece 13 consiglieri: tutto il centrodestra, il gruppo Centro, il Movimento 5 Stelle, Sinistra Progetto Comune e Firenze Democratica (ossia i 3 consiglieri ex Pd che fanno capo a Cecilia Del Re e che ora escono dalla maggioranza).

Le due consigliere di Italia Viva, che avevano presentato emendamenti in parte approvati durante la discussione del POC, hanno optato per il non voto, mentre il consigliere del gruppo misto Andrea Asciuti si è astenuto.

I commenti

“Sono felicissimo perché mai nessuno era arrivato a raggiungere questo obiettivo: abbiamo approvato l’atto urbanistico più importante entro la fine del mandato”, ha commentato il sindaco Dario Nardella. “Col Poc diamo risposta a migliaia di cittadini, sblocchiamo più di un miliardo di euro di investimenti e creeremo 30 mila posti di lavoro di cui 10 mila diretti”.

L’Ordine degli Architetti di Firenze ha accolto con favore la notizia dell’approvazione da parte del Consiglio comunale del nuovo Piano strutturale e Piano operativo. “Non è l’atto definitivo – spiega l’Ordine – perché il tortuoso percorso di approvazione prevede dopo il passaggio in Consiglio comunale la conformazione al Piano paesaggistico regionale e la cosiddetta ‘bollinatura’ del Ministero dei Beni Culturali, quindi serviranno ancora alcuni mesi di iter prima dell’effettiva entrata in vigore. Auspichiamo ora nel rapido espletamento delle ultime fasi del processo, previste dalla Legge regionale in modo da sbloccare tutti gli interventi consentiti dal P.O. ma non attuabili in regime di ‘Salvaguardia’”.

Riapre la Grotta degli animali della Villa medicea di Castello

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Torna a zampillare la Grotta degli animali, piccolo gioiello conservato nel giardino della Villa medicea di Castello a Firenze. I lavori di restauro si sono conclusi proprio in occasione dei 450 anni dalla morte del Granduca di Toscana Cosimo I dei Medici e di Giorgio Vasari. Le opere, alcune delle quali finanziate tramite l’Art Bonus da Publiacqua, hanno permesso anche di ripulire i marmi delle vasche, le decorazioni e le superfici di questo ambiente, mentre i giochi d’acqua saranno riaccesi a fine aprile. Già a Pasqua e Pasquetta il pubblico potrà scoprire questo angolo del giardino, grazie alle aperture straordinarie, mentre dall’11 aprile al 30 giugno saranno organizzate visite guidate gratuite.

Com’è fatta la Grotta degli animali della Villa medicea di Castello

Tre vasche monumentali, tre composizioni scenografiche composte dalla riproduzione di animali reali e fantastici, il tutto animato da un centinaio di zampilli: la Grotta degli animali, detta anche del diluvio, è un vero e proprio teatro delle acque. Cosimo I dei Medici commissionò la sua realizzazione al Tribolo a partire dal 1539 per abbellire il Giardino della Villa di Castello, sulle colline appena fuori Firenze. Poi, dopo la morte dell’artista, l’opera fu conclusa dal Vasari.

Il complesso intervento di restauro è durato diversi anni ed è stato svolto in più tranche, grazie a finanziamenti ministeriali, della Regione Toscana e di mecenati privati grazie all’Art bonus. Tra le azioni anche quella per il recupero dell’impianto idraulico che assicura i giochi d’acqua. Il sistema è basato sul recupero idrico, per evitare sprechi, e in futuro potrà essere collegato alle altre fontane del giardino.

Le novità del Giardino della Villa medicea di Castello e le visite guidate gratis

Intanto è tornata accessibile anche l’intera area del giardino della Villa medicea di Castello dove due querce centenarie hanno nel corso dei secoli adattato le loro radici alla conformazione della grotta sottostante e dove si può nuovamente ammirare la fontana dell’Appennino. Dall’11 aprile al 30 giugno poi i visitatori potranno partecipare a visite guidate gratuite alla Grotta degli animali (da giovedì a domenica, ore 11 e 17, senza necessità di prenotazione), mentre da fine aprile i giochi d’acqua saranno riattivati durante i weekend, per quattro cicli al giorno.

“Riaprire al pubblico la Grotta degli animali e riattivare i giochi d’acqua – ha spiegato Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana – per secoli la maggiore attrattiva di uno dei più importanti capolavori rinascimentali e del Giardino di Castello, definito dal Vasari il più ricco, il più magnifico et il più ornato giardino d’Europa, tappa imprescindibile del Grand Tour, è un risultato non scontato frutto della sinergia e dell’impegno di Ministero della Cultura e della Regione Toscana, sostenuto da Publiacqua spa”.

Il Giardino ella Villa Medicea di Castello è uno dei musei gratis di Firenze, ed è aperto alle visite dal martedì al sabato, dalle 8.30 alle 17.30 (apertura straordinaria per Pasquetta dalle 8.30 alle 18.30)

Spegnimento riscaldamento 2024: quando lo stop ai termosifoni

Ultimi giorni di accensione dei termosifoni in buona parte di Italia: con le temperature miti della primavera 2024 in molti si chiedono quale sia la data di spegnimento dell’impianto di riscaldamento privato, da Milano a Roma fino a Firenze. In alcune zone climatiche, quelle più calde, come le isole del Sud, la “chiusura” è già scattata. Dopo il cambiamento delle regole per il caro energia, tutto è tornato come prima. Ecco quindi quando si spengono i termosifoni nel 2024.

Quando lo spegnimento dei termosifoni: le date 2024

La data di spegnimento del riscaldamento domestico dipende, anche in questo 2024, dalla zona climatica di appartenenza. Anche una singola regione o una singola città possono essere divise in diverse zone, in base alle temperature medie che si registrano nelle differenti località. Si tratta di una classificazione che va dalla zona climatica A, la più “calda”, alla F, la più fredda.

Vediamo allora quando spegnere i termosifoni durante la primavera 2024, data per data, zona climatica per zona climatica:

  • Zona climatica A – nell’area più calda del paese la chiusura del periodo di accensione degli impianti di riscaldamento è stato fissato al 15 marzo 2024
    Questa zona comprende le aree d’Italia dove il clima è più mite come le isole di Linosa e Lampedusa e Porto Empedocle.
  • Zona climatica B – caloriferi accesi fino a Pasqua (domenica 31 marzo 2024), per un massimo di 8 ore al giorno.
    In questa zona sono incluse le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani.
  • Zona climatica C – ecco quando spegnere il riscaldamento: a Pasqua (domenica 31 marzo 2024). I termosifoni possono essere attivi, ogni giorno, fino a 10 ore.
    La zona include la fascia adriatica nord e le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.
  • Zona climatica D – la data di spegnimento del riscaldamento è fissata a lunedì 15 aprile 2024, con un orario massimo di funzionamento dei termosifoni che non può superare le 12 ore al giorno.
    Tra le città incluse in questa zona: Avellino, Ancona, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Chieti, Forlì, Firenze, Genova, Grosseto, Isernia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Pescara, Siena, Terni, Teramo, Vibo Valentia e Viterbo
  • Zona climatica E – i termosifoni possono stare accesi fino al lunedì 15 aprile 2024, per un periodo di massimo 14 ore al giorno.
    Tra le città incluse in questa zona: Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Varese, Verbania, Vercelli e Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza.
  • Zona F per il periodo di accensione dei termosifoni non sono previste limitazioni
    Comuni montani

Attenzione però: bisogna sempre controllare il calendario sul sito ufficiale del proprio Comune. Le singole amministrazioni, tramite ordinanze ad hoc, possono infatti prevedere variazioni al periodo ufficiale. A Milano ad esempio il sindaco Beppe Sala ha fissato con un’ordinanza lo spegnimento dei termosifoni all’8 aprile 2024 (invece che il 15 aprile), stessa data anche a Torino, mentre a Roma la “chiusura” del periodo di funzionamento dei termosifoni è stata fissata in anticipo al 7 aprile sempre con un provvedimento del Comune. A Firenze il Comune ha confermato le date nazionali, con l’accensione consentita fino al 15 aprile.

Gli orari di funzionamento dei termosifoni

Rispettando il numero massimo di ore di accensione, l’impianto di riscaldamento può essere attivo nel periodo compreso tra le ore 5 e le 23, con una temperatura massima degli ambienti di 20 gradi (con un margine di tolleranza di 2 gradi in più). Per gli edifici che ospitano attività artigianali e industriali il tetto massimo è di 18 gradi, sempre con un margine di tolleranza di 2 gradi in più. Previste deroghe per ospedali e industrie con esigenze specifiche.

Chi è Carlo Fuortes, nuovo sovrintendente del Maggio musicale fiorentino

Carlo Fuortes, il nuovo sovrintendente del Maggio musicale fiorentino, è arrivato in città: “Sono qui per restare”, ha detto l’ex amministratore delegato della Rai durante la presentazione ufficiale in Palazzo Vecchio, accanto al sindaco Dario Nardella. Il primo cittadino aveva indicato questo nome per guidare l’ente lirico, mentre la scorsa settimana il ministro della Cultura Gennaro Sangiulianmo ha firmato il decreto di nomina.

Carlo Fuortes arriva al Teatro del Maggio musicale fiorentino, dopo l’azione del commissario straordinario Onofrio Cutaia, chiamato a mettere in sesto i conti a seguito della gestione di Alexander Pereira, sovrintendente dal 2019 al 2023. Fu quest’ultimo a rassegnare le dimissioni dopo le inchieste sulle ingenti spese fatte durante il suo mandato. Adesso si apre una nuova fase per una delle principali realtà liriche italiane.

Classe 1959, romano, una laurea in Scienze statistiche ed economiche alla Sapienza, Carlo Fuortes nel corso della sua carriera ha rivestito la carica di manager di importanti istituzioni culturali italiane. Tra i tanti incarichi, ha guidato a Roma il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, l’Auditorium Parco della Musica ed è stato sovrintendente del Teatro dell’Opera  della capitale. È stato anche commissario straordinario della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e della Fondazione Arena di Verona, per salvare l’ente dalla liquidazione. Più di recente è stato amministratore delegato della RAI, dal 9 luglio 2021 fino alle dimissioni dell’8 maggio 2023.

Come sarà il Maggio musicale fiorentino di Carlo Fuortes?

“Sono molti anni in cui il Maggio purtroppo non è riuscito a trovare una strada definitiva. Questa sarà la mia missione. Sono venuto per fare un lavoro serio, un lavoro non estemporaneo, per rimanere al Maggio”, ha detto Carlo Fuortes davanti ai giornalisti in occasione della presentazione ufficiale come sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. Da una parte la nuova gestione punterà alla grande tradizione dell’opera, ma il progetto dovrà essere anche moderno e popolare, ha chiarito in conferenza stampa. “Noi facciamo servizio pubblico, riceviamo risorse pubbliche, deve assolvere ad una funzione che non può essere di nicchia, ma popolare e sostenibile innanzitutto da un punto di vista economico e finanziario. Il mio impegno sarà questo e dovrà portare ad un nuovo piano industriale che sarà ad anni, non a mesi”, ha spiegato.

Il maestro Daniele Gatti – che è anche un amico del nuovo sovrintendente – resterà direttore principale del Teatro del Maggio musicale fiorentino almeno fino al termine dell’anno, quando si concluderà il contratto, ha assicurato Carlo Fuortes: “Del futuro non abbiamo parlato e non è possibile farlo adesso, ma state tranquilli che lui rispetterà il contratto”. Tra i problemi che dovranno essere affrontati anche quelli relativi alla vendita dei biglietti, reputata insufficiente per far reggere i conti. “La biglietteria riflette l’offerta che viene fatta, quindi da questo punto di vista è quello il problema – ha detto Fuortes -. I prezzi non sono superiori agli altri in Italia e nel mondo, anzi ora sono competitivi, è un problema di offerta culturale e artistica“.

Telecamere di videosorveglianza: a Firenze “linea diretta” con la Prefettura

Rapine, borseggi, furti, spaccate, estorsioni: per la lotta contro questi reati predatori arriva un protocollo di intesa tra il Comune e la Prefettura di Firenze, per ottenere con procedure più veloci le immagini delle 1.700 telecamere di videosorveglianza installate in città. L’intesa, spiega una nota di Palazzo Vecchio, da una parte permette di conservare più a lungo le immagini catturate dagli occhi elettronici, dall’altra consente di accorciare i tempi per utilizzare i filmati come prove, da parte dei pubblici ministeri che seguono le indagini.

Le novità previste dall’accordo sulle telecamere di videosorveglianza di Firenze

L’accordo è stato firmato dal sindaco Dario Nardella e dal Procuratore della Repubblica di Firenze Filippo Spiezia. In concreto la task force contro i reati predatori della Procura di fiorentina si interfaccerà, grazie alla nuova Smart city control room, con il sistema di videosorveglianza del Comune di Firenze e in particolare con la centrale operativa per acquisire le immagini del sistema delle telecamere cittadine, utili come elementi di prova sui reati al centro delle indagini. Gli investigatori comunicheranno alla Polizia municipale di quali registrazioni avranno necessità, grazie a un un numero telefonico e un indirizzo e-mail dedicato.

Da parte sua la Polizia Municipale metterà a disposizione le postazioni di videosorveglianza gestite dai propri operatori per rintracciare i responsabili di reati predatori e registrare le relative immagini, mettendole a disposizione della task force. Intanto si lavora per un collegamento diretto, da remoto, al sistema delle telecamere sicurezza, nel rispetto delle norme previste dal codice di procedura penale. Il protocollo è sperimentale e dopo sei mesi saranno valutati risultati e modalità operative.

Una rete di 1.700 occhi elettronici

“Questo protocollo permette di utilizzare al massimo e al meglio la nuova Smart city Control Room e la rete di telecamere di videosorveglianza, ormai oltre 1700, numero record a livello nazionale in rapporto sia alla superficie che al numero di abitanti – ha spiegato il sindaco di Firenze -. Fornisce alla Procura un materiale probatorio molto dettagliato che può supportare i pubblici ministeri nel loro lavoro di contrasto ai reati predatori che sono quelli che i cittadini avvertono come i più fastidiosi e limitativi della loro libertà. Su questo il nostro impegno è totale, pur rispettando il ruolo delle forze dell’ordine che sono le prime ad essere chiamate a garantire l’ordine pubblico nella nostra città”.

“Si tratta di un protocollo che crediamo migliorerà l’efficacia dell’azione investigativa e dunque la risposta giudiziaria alle forme di reato predatorie che in questo particolare momento affliggono la comunità locale”, ha aggiunto il procuratore Spiezia. La questione sicurezza a Firenze da mesi è finita al centro delle cronache, per le frequenti spaccate –  con vetrine dei negozi mandate in frantumi sia in centro che in periferia – e per gli episodi di microcriminalità che interessano diverse zone della città.

“Ritorni” in mostra al Museo Novecento: 3 dipinti da non perdere

Il Museo Novecento di Firenze, per festeggiare i suoi primi dieci anni di vita, mette in mostra alcuni capolavori della Collezione Alberto Della Ragione, una delle raccolte più importanti del luogo fiorentino, dando vita a “Ritorni. Da Modigliani a Morandi”, a cura di Eva Francioli, Sergio Risaliti, Chiara Toti e visitabile fino al 15 settembre 2024 nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo.

L’esposizione, in dialogo con gli ambienti vicini dov’è ospitata la collezione permanente, consente al visitatore di comprendere le complesse vicende che hanno condotto alla formazione di una delle principali collezioni private del Novecento. Il progetto riunisce infatti, accanto alle opere donate da Alberto Della Ragione alla città di Firenze, alcuni dei capolavori transitati dalla sua collezione prima dell’importante atto di donazione del 1970. Fino al 15 settembre sarà quindi possibile ammirare l’unico Autoritratto dipinto da Amedeo Modigliani, una delle opere più valutate al mondo, ma anche La Camera Incantata di Carrà, la Crocefissione di Guttuso e la Natura morta metafisica di Morandi.

“Ritorni. Da Modigliani a Morandi” in mostra al Museo Novecento: 3 dipinti da non perdere

Tra le 19 opere esposte alla mostra “Ritorni. Da Modigliani a Morandi”, ce ne sono tre in grado di lasciare letteralmente a bocca aperta. La prima è collocata entrando, sulla sinistra, ed è proprio da qui che tutto prende vita. Si tratta del Ritratto del collezionista Alberto Della Ragione, immortalato da Renato Guttuso il 25 luglio del 1943, fine del fascismo. I due erano intimamente amici, tanto che all’epoca vivevano insieme. L’artista aveva infatti lasciato Roma nel maggio di quello stesso anno per fuggire al regime, decidendo di trasferirsi a Genova, nella casa del collezionista. Esistono molte fotografie che ritraggono Guttuso affacciato alla finestra, intento a dipingere. Sullo sfondo del dipinto vi è rappresentato il Massacro, altra opera di Guttuso realizzata 3 giorni prima (citazione per altro alla Guernica di Picasso) che tra pochi giorni sarà messa in mostra a fianco al Ritratto.

Proseguendo nella sala successiva, non può passare inosservato l’unico Autoritratto esistente di Amedeo Modigliani del 1919. Dipinto di grande interesse da parte del mercato e del collezionismo sin dagli anni Trenta, e oggi parte delle raccolte del Museu de Arte Contemporanea da USP di São Paulo in Brasile, l’opera arriva all’anima di chiunque si trovi davanti. Il dipinto fu uno degli ultimi realizzati dall’artista, realizzato poco prima di morire.

Amedeo Modigliani, Autoritratto, 1919, olio su tela, courtesy MAC USP Museu
de Arte Contemporânea da USP Credito. Foto: Romulo Fialdini

Per finire, si erge maestosa in una delle ultime sale della mostra la Crocifissione di Renato Guttuso (1940-1941), oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ed eccezionalmente esposta qui. L’opera fu acquistata da Della Ragione, e da questi restituita intorno al 1959 allo stesso artista, che del collezionista ricordava: “Seppe darci ciò di cui avevamo bisogno: la fiducia e l’amicizia, viveva con noi della stessa passione, si bruciava della stessa fiamma”.

Giorni di apertura, orari e altre informazioni

La mostra del Museo Novecento, “Ritorni. Da Modigliani a Morandi”, è visitabile lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica, dalle ore 11:00 alle 20:00 (giovedì chiuso). Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Per altre informazioni e per vedere tutte le altre mostre in corso al museo di piazza Santa Maria Novella, n.10 si consiglia di visitare il sito ufficiale del museo oppure di telefonare il numero +39 055.286132.