Dalla metà di marzo 2022 i visitatori di Orsanmichele e delle Cappelle Medicee potranno usufruire di più tempo per ammirare i tesori ospitati all’interno dei due musei di Firenze, grazie all’ampliamento degli orari di apertura.
I nuovi orari del Museo delle Cappelle Medicee a Firenze, dal 14 marzo 2022
A partire dal 14 marzo, l’orario di apertura delle Cappelle Medicee di Firenze sarà prolungato. I visitatori potranno accedere agli spazi del museo, nei giorni di sabato, domenica e lunedì mattina dalle 8:15 alle 13:50, mentre dal mercoledì al venerdì gli orari saranno dalle 13:15 alle 18:50.
Questo cambiamento di orario permetterà a chi visiterà il museo fiorentino, di guadagnare un’ora per visitare la Sagrestia Nuova di Michelangelo Buonarroti, la Cappella dei Principi e la Cripta dove sono sepolti i Granduchi Medici e i loro familiari.
Gli orari prolungati di Orsanmichele
In aggiunta, al Museo di Orsanmichele, parallelamente alla mostra“Donatello. Il Rinascimento”, dal 21 marzo al 23 giugno 2022 saranno prolungati gli orari di apertura. Proprio qui è custodito il San Marco di Donatello, opera giovanile del grande maestro recentemente restaurata.
Il Museo di Orsanmichele a Firenze
Finalmente i nuovi orari permetteranno ai visitatori di entrare nel complesso il martedì e il sabato dalle 10.30 alle 18.00 con visite accompagnate alle 10:30; 11:40; 12;50; 14:15; 15:25; 16:35.
Un’opportunità per chi si sta laureando o intende laurearsi all’Università di Firenze con una tesi di laurea sulla cooperazione: torna il Premio Legacoop Toscana per le migliori tesi di laurea sull’impresa cooperativa rivolto ai laureati dell’ateneo fiorentino.
Cos’è il progetto Ateneo Cooperativo
Il Premio, alla sua quarta edizione, è promosso nell’ambito del progetto Ateneo Cooperativo. Nel 2016 Legacoop Toscana e Università di Firenze hanno siglato un protocollo d’intesa, successivamente rinnovato, con l’obiettivo di rendere più stretti ed efficaci, per gli studenti, i laureati e le cooperative, i rapporti tra il mondo accademico fiorentino e quello della cooperazione.
Il premio per le migliori tesi Unifi sulla cooperazione: come partecipare e cosa si vince
Saranno 3 le tesi di laurea premiate, ciascuna con un contributo di 1000 euro. Possono concorrere al premio tutti i laureati di un Corso di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico che abbiano conseguito il relativo titolo di studio presso l’Università di Firenze e cheabbiano discusso la tesi entro la sessione di laurea di aprile 2023. Le tesi dovranno approfondire tematiche connesse all’impresa cooperativa e alla sua importanza nel contesto socioeconomico locale, nazionale e internazionale, esaminata dal punto di vista giuridico, economico e sociale. Per partecipare al bando c’è tempo fino al 30 aprile 2023. Per maggiori informazioni: https://legacooptoscana.coop/ateneo-cooperativo/
“Attraverso questo Premio – afferma la vicepresidente di Legacoop Toscana Irene Mangani – vogliamo stimolare la ricerca in ambito accademico sui temi legati alla cooperazione, al mutualismo, all’iniziativa solidale e all’impresa cooperativa. Questi anni di collaborazione sono stati per noi e per le cooperative nostre aderenti un banco di prova importante: abbiamo incontrato più di mille studenti durante i workshop organizzati nelle Scuole, c’è stata una buona risposta al bando per le tesi di laurea, c’è un impegno crescente sul progetto che riguarda i tirocini di qualità e le esperienze fatte con le Palestre d’intraprendenza presso le cooperative sono state particolarmente apprezzate. Vedere che gli studenti sono interessati ai temi della cooperazione è per noi motivo di grande orgoglio”. “Siamo molto contenti di poter collaborare con Legacoop al bando per la migliore tesi di laurea sulla cooperazione – spiega Marco Pierini, prorettore Trasferimento tecnologico, attività culturali e impatto sociale – l’iniziativa offre ai laureati magistrali e magistrali a ciclo unico del nostro Ateneo uno stimolo ad approfondire un tema di grande attualità che si presta a essere trattato con un approccio multidisciplinare e dunque da prospettive diverse. A questa edizione del premio seguiranno nei prossimi due anni altrettanti bandi, un aspetto questo che può indirizzare nella scelta della tesi anche studenti che non sono ancora prossimi alla conclusione del percorso universitario. Più in generale, questo bando si inserisce nell’ambito di una più ampia collaborazione che, nonostante le difficoltà di questo periodo, è riuscita a consolidarsi e punta per il futuro a svilupparsi ulteriormente”.
Le mostre da vedere, i mercatini dove curiosare, ma soprattutto la grande manifestazione per la pace: il cartellone di eventi a Firenze per il weekend del 12 e 13 marzo 2022 è piuttosto vario. Nei teatri si alza il sipario su interessanti proposte, mentre nei dintorni della città fanno capolino le prime sagre, sintomo che la primavera sta arrivando. Vediamo allora cosa fare a Firenze tra sabato 12 e domenica 13 marzo.
La manifestazione per l’Ucraina in piazza Santa Croce
Tra gli eventi di questo weekend a Firenze è doveroso segnalare la grande manifestazione per la pace di sabato 12 marzo in piazza Santa Croce, che vede il capoluogo toscano capofila delle oltre 200 città europee coinvolte nella mobilitazione internazionaleCities stand with Ukraine. Alle ore 15, all’interno della Basilica, l’Orchestra e ilCoro del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Daniele Gatti eseguiranno un capolavoro della musica sacra, l’Ave Verum Corpus di Wolfgang Amadeus Mozart, per mandare un messaggio di pace.
Allo stesso orario è previsto l’inizio del presidio in piazza, dove sarà allestito un grande maxischermo per collegamenti in diretta da New York fino all’Ucraina, legati tra loro dalla conduzione di Camila Raznovich. A Firenze sono attese 10mila persone. Qui le raccolte fondi per il popolo ucraino lanciate in Toscana.
Mercatini a Firenze: gli eventi in città (12-13 marzo 2022)
Cambiamo tono e passiamo ad eventi di altro genere, con 3 mercatini che animano il centro di Firenze e l’Oltrarno nel weekend del 12 e 13 marzo. Partiamo da Ognissanti in festa, che si svolge nell’omonima piazza affacciata sull’Arno durante la giornata di sabato. Si tratta di una mostra mercato di collezionismo vintage e artigianato creativo con stand aperti dalle 9 alle 20. A promuovere l’iniziativa Mercatotenda Eventi (info 348.3396638 – 338.7542034).
In piazza dei Ciompi il 12 e 13 marzo torna poi dopo la pausa invernale Creative Factory, per la prima data 2022 del mercatino dedicato alla creatività di piccoli artigiani (orario 9.30 – 20.00 in entrambi i giorni). Protagonisti pezzi unici fatti a mano, ma soprattutto le storie di 30 “makers” e brand indipendenti pronti a raccontare quanta passione e lavoro c’è dietro a ogni singolo manufatto. Arriveranno anche tante novità sui banchi, assicura l’Associazione Heyart che organizza l’evento.
Una delle passate edizioni di Creative Factory, mercatino dell’artigianato in piazza dei Ciompi a Firenze
Ci spostiamo poi in Oltrarno perché nella mattinata del 13 marzo, come ogni seconda domenica del mese, torna la Fierucola in piazza del Carmine: dalle 8 alle 13 sui banchi degli agricoltori locali sarà possibile fare la spesa con prodotti a km zero come pane, pasta, verdure, olio nuovo, vino, miele, farine e formaggi di capra e mucca.
Nei dintorni: mercatino francese a Scandicci e ambulanti del Forte di Marmi alle Caldine
Per una passeggiata nei dintorni di Firenze, segnaliamo due cose da fare tra sabato 12 e domenica 13 marzo, per un weekend di shopping. A Scandicci per tutto il fine settimana si tiene il mercatino regionale francese, che parte venerdì e continua fino a domenica (orario venerdì 12.00-20.00; sabato e domenica dalle 9.00 alle 20.00). In piazza Matteotti arrivano i profumi, i sapori e i colori d’Oltralpe, come 80 tipi diversi di formaggi, vini, biscotti bretoni con più di 20 varietà di ripieno, macarons, baguettes, croissants appena sfornati, senza dimenticare lavanda e tovaglie provenzali.
Domenica 13 alle Caldine, in via di Mimmole (vicino alla Coop), è in programma il mercato degli ambulanti del Consorzio 5 Terre Golfo dei Poeti, che ospita i famosi banchi del Mercato del Forte dei Marmi. Orario 8.00 – 20.00.
Cosa fare a Firenze: le mostre in corso nel weekend
In attesa dell’apertura del grande evento espositivo dedicato a Donatello a Palazzo Strozzi e al Bargello (per questo dovremo aspettare il prossimo weekend), i luoghi d’arte di Firenze propongono interessanti mostre da visitare, ecco le principali aperte il 12 e 13 marzo 2022. A Villa Bardini si possono ammirare 200 pezzi fra dipinti, disegni, illustrazioni e ceramiche di Galileo Chini (orario di apertura 10-18, biglietti intero 10 euro, ridotto 5). Le opere sono messe a confronto con quelle di artisti europei con cui Chini, uno dei massimi esponenti del modernismo Liberty e del simbolismo in Europa, ebbe intensi scambi e relazioni.
Evento speciale poi nell’ex chiesa di Santo Stefano al Ponte, che ospita la mostra immersiva Inside Dalì: sabato 12 marzo alle ore 19 Alex Braga con il suo violino realizzerà una colonna sonora unica, duettando con l’Intelligenza Artificiale A-MINT, per accompagnare le proiezioni e i videomapping di questa esposizione digitale. La mostra è aperta venerdì dalle 10 alle 20, sabato dalle 10 alle 17 (alle 19 la performance di Alex Braga) e domenica dalle 10 alle 19. Biglietti 13 euro intero, ridotti 10 o 8 euro. Prenotazioni online su www.insidedali.it, via mail a [email protected] o telefonando allo 055.2989888. Qui tutte le altre mostre in corso a Firenze nel mese di marzo 2022, dagli Uffizi al Museo del Duomo. Inoltre abbiamo stilato una guida sulle esposizioni da non perdere in Toscana.
L’ex chiesa di Santo Stefano al Ponte (Firenze), che ospita la mostra digitale “Inside Dalì”
Gli eventi a teatro (11-12-13 marzo 2022)
Diamo uno sguardo anche al cartellone teatrale fiorentino:
Teatro del Maggio Musicale: venerdì 11 marzo alle ore 20 il direttore principale del Maggio Musicale, Daniele Gatti, salirà sul palco della Sala Zubin Mehta per un concerto in abbonamento. In programma Hermann und Dorothea e il Concerto in la minore op.54 per pianoforte e orchestra, entrambi di di Robert Schumann. Ad accompagnare il direttore Daniele Gatti ci sarà Hélène Grimaud, una delle pianiste più acclamate e stimate della sua generazione. Sabato 12 marzo è in programma l’ultima recita de “L’amico Fritz“, uno spettacolo caratterizzato dai toni affettuosi che racconta la storia d’amore tra Fritz e Suzel (ore 18:00).
Tuscany Hall: Uno spettacolo solidale, quello che si terrà sabato 12 marzo alle ore 20.45. “Girotondo per sempre”, varietà a favore del Centro Oncologia Pediatrica del Meyer, torna per la sua ventiduesima edizione. Numerosi gli ospiti tra cui: Andrea Paris, gli Homo Sapiens, Amina Riofrio, Gaia Albertazzi, Espressioni danza, Keystone, Immagine Danza e molti altri. L’ingresso è a offerta e il ricavato sarà devoluto al reparto oncoematologico dell’ospedale pediatrico Meyer.
Teatro della Pergola: per gli amanti della commedia leggera francese “Il delitto di via dell’Orsina” è lo spettacolo perfetto. La storia di un uomo che si sveglia assetato, con le tasche piene di carbone e uno sconosciuto nel letto. Una rappresentazione comica e grottesca che fa riflettere lo spettatore sull’insensatezza degli eventi della vita, a cavallo tra l’assurdo e l’umoristico (sabato 12 ore 20:45, domenica 13 ore 15:45).
Teatro Verdi: lo spettacolo Samusà di Virginia Raffaele è stato rinviato al 20, 21 e 22 maggio 2022. I biglietti restano validi per le nuove date.
Teatro Puccini: venerdì 11 alle ore 21:00 si parlerà di cambiamento climatico attraverso l’arte del teatro. Dall’incontro tra Mario Tozzi e Lorenzo Baglioni nasce “Al clima non ci credo” uno spettacolo che affronta il tema dell’emergenza climatica attraverso immagini, suoni e didascalie canore. Sabato 12 e domenica 13 salirà sul palco Marco Paolini con “SANI! Teatro fra parentesi” un racconto autobiografico con momenti di crisi, individuali e collettivi, che hanno cambiato il corso degli eventi (sabato ore 21:00, domenica ore 16:45)
Teatro di Rifredi: la sala a pochi passi da piazza Dalmazia ospita venerdì alle ore 21 lo show del comico-cantautore friulano Ruggero de I Timidi. Un happening elettro-acustico con un tuffo tra le hit del passato e un salto in un futuro fatto di k–pop, trap e reggaeton improbabili.
Teatro Lumiere: rappresentato ininterrottamente per 15 anni, Uomo donna: istruzioni per l’uso è un testo scritto da Bettanini e Ruiz che ha fatto ridere intere generazioni. Sabato 12 marzo alle ore 20:45 e domenica 13 marzo alle 16:45.
Teatro delle Arti (Lastra a Signa): per il secondo appuntamento della rassegna “il teatro per tutti” venerdì 11 alle ore 21 va in scena la rivisitazione musicale dei “Musicanti di Brema” a cura del trio Fiabe Jazz. Uno spettacolo pieno di magia che trasporta i suoi spettatori nel mondo della fantasia.
Sagre nei dintorni di Firenze
Chiudiamo con gli eventi per le buone forchette, che nei dintorni di Firenze sabato 12 e domenica 13 marzo 2022 potranno scegliere tra ricette a base di cinghiale o dolcezze del periodo, le frittelle. Sul menu del Circolo MCL di Scarperia, ci sono le specialità della cucina tipica mugellana per la Sagra del Cinghiale e del Tortello: dalle pappardelle al cinghiale ai tipici tortelli fino ai secondi a base di cacciagione (sabato a cena dalle 19, domenica anche a pranzo dalle 12). Per info 055.7603226.
A San Donato in Collina, frazione di Reggello, nell’aria c’è l’odore tipico delle frittelle appena fatte: per altri 3 weekend si svolge la sagra delle frittelle di riso senza glutine. Sabato e domenica dalle 8.30 vengono sfornati a oltranza queste rotonde ghiottonerie. Non è possibile prenotare. Per info telefono 055 699250.
La redazione non è responsabile di eventuali cambiamenti di programma: si consiglia di controllare sui canali di comunicazione ufficiali degli eventi
Si iniziano a sentire i primi accenni di fermento per l’apertura di Hzero, il nuovo museo del treno di Firenze che nascerà all’interno degli spazi dell’ex cinema Ariston, ormai chiuso da più di 25 anni, mettendo in mostra il grande plastico San Giuliano. Un luogo che racconterà la storia attraverso le “ferrovie in miniatura”, un museo che si aggiungerà presto agli altri grandi spazi espositivi della città.
Hzero, il museo del treno di Firenze: quando apre
Dopo lunga attesa, l’apertura del museo del treno di Firenze è stata fissata per il 29 maggio 2022. Il primo annuncio sulla nascita di questo luogo risale al 2016, quando il marchese Giuseppe di San Giuliano acquistò l’ex cinema Ariston di piazza Ottaviani, a pochi passi da Santa Maria Novella. L’obiettivo era farne un palcoscenico dove esporre la sua grande opera, il plastico “San Giuliano”, con una dimensione di più di 280 metri quadrati.
A quattro anni dalla sua morte, il sogno del marchese verrà finalmente esaudito, grazie all’impegno del figlio Diego che insieme alle sorelle Giulia e Maria, ha portato avanti questo progetto. Il museo del treno Hzero, sostenuto anche dalla Fondazione Fs Italiane, sarà appunto negli spazi dell’ex cinema, il cui restauro è stato affidato all’architetto Luigi Fragola. Durante i lavori è previsto anche il recupero della cabina Ace di Angiolo Mazzoni, oltre alla costruzione di alcuni residence di lusso all’ultimo piano dell’Ariston. Il museo del treno Hzero sarà poi dotato di un laboratorio di modellismo e di un’officina in cui portare i propri modellini per eventuali riparazioni.
La storia plastico San Giuliano
Il plastico San Giuliano è un modellino ferroviario in scala 1:87 che ripercorre i paesaggi italiani e non, dal mare alla montagna, attraverso una ricostruzione molto dettagliata. Un progetto enorme che prende vita nel 1972 dalla passione del marchese per il treno e tutto ciò che rappresenta. Lo sviluppo ferroviario è espressione dell’innovazione tecnologica che ha portato con sé e delle milioni di vite che ha accompagnato nel corso della storia.
Il plastico che prenderà posto all’interno del museo del treno di Firenze è uno dei più grandi d’Europa. Con più di 126 treni e precisissimi dettagli, tra cui le Dolomiti e l’Orient Express. Un modo originale di raccontare tutte le esperienze vissute all’interno delle stazioni, dalle partenze agli arrivi, dalle lacrime ai baci degli amanti.
Il servizio di Florence Tv sul museo del treno di Firenze
Tremenda voglia di vivere è l’ultimo progetto di Massimo Alì con la regia di Francesco Matera. Il documentario, che incornicia una piccola parte della vita dei ragazzi della comunità “La Mammoletta” sull’Isola d’Elba, arriva sul grande schermo del Cinema La Compagnia di Firenze, martedì 15 marzo 2022.
Il documentario “Tremenda voglia di vivere”
I protagonisti di questa testimonianza sono i ragazzi della comunità la Mammoletta della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, che compiono un percorso di recupero basato sull’impegno, sull’ascolto e sull’amore guidati da Marta e Stanislao, i due responsabili. I partecipanti, tutti di giovanissima età, provengono da sofferenze di vario tipo, condizioni di disagio e dipendenze, tutte ombre che si proiettano sul loro breve cammino.
“Tremenda voglia di vivere” non è una biografia. Prima di tutto, non parla del perché i protagonisti si trovino in una comunità terapeutica o della fine del loro percorso in termini di “vincita o perdita”, non è qui che si punta la telecamera. L’obiettivo è quello di togliere l’attenzione dalle etichette, dal passato dei protagonisti, per spostarla sulle reali potenzialità che questi ragazzi possiedono.
I protagonisti
Sofia, Oleg, Dado, Ginevra, Andrea, Simone e tanti altri sono giovani nel bel mezzo di una tempesta. Stanno cercando un porto sicuro dove riposare e riassestarsi. Proprio qui trova il suo spazio la comunità terapeutica “La Mammoletta”, con un programma di attività che fanno fuoriuscire la sensibilità dei partecipanti, e una spinta alla condivisione senza l’utilizzo del cellulare.
Infatti, “Tremenda voglia di vivere” non adotta una visione addolcita, pur non facendo riferimento, tranne per qualche piccolo accenno, ai veri demoni con cui questi ragazzi convivono quotidianamente. Il documentario vuole presentare i personaggi come responsabili del cammino che hanno davanti, nel processo che li porta a muoversi verso nuovi orizzonti.
“Tremenda voglia di vivere” al Cinema La Compagnia di Firenze
Massimo Alì è il fondatore di Teatro a Manovella, associazione culturale che nasce nel 2006 dall’idea del regista teatrale e cinematografico. Infatti, il suo lavoro è stato riconosciuto attraverso vari premi in tutto il mondo. Alla regia troviamo Francesco Matera, videomaker e regista del documentario “Voi siete qui” presentato alla 68° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con una Menzione Speciale ai Nastri d’Argento 2012.
L’appuntamento per la proiezione del documentario di Massimo Alì è martedì 15 marzo alle ore 21 al Cinema La Compagnia di Firenze. Alla serata parteciperanno alcuni ragazzi della comunità e i responsabili Marta del Bono e Stanislao Pecchioli, il ricavato sarà utilizzato per finanziare nuovi progetti educativi. Per acquistare i biglietti visitare questo link.
No alle pillole di iodio fai-da-te e attenzione alle regole. In Italia è in via di aggiornamento il piano di sicurezza nucleare, che prevedere le azioni di Protezione civile da intraprendere in caso di emergenza atomica fornendo anche consigli ai cittadini su come proteggersi da eventuali radiazioni nucleari. La bozza era già pronta prima della guerra in Ucraina, ma la modifica di questo documento è diventata di attualità con i timori di incidenti nelle centrali nucleari del Paese est europeo.
Il nuovo testo del “piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari” è stato firmato dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e inviato alle Regioni per l’approvazione, dopodiché servirà un Dpcm per rendere operativo l’aggiornamento, che riguarda in particolare il rischio legato a un eventuale incidente in un impianto per la produzione di energia nucleare, non tanto un attacco atomico.
Il piano di sicurezza nucleare dell’Italia: come proteggersi dalle radiazioni nucleari
Il piano prende in considerazione 3 diversi scenari di incidenti nucleari all’estero, a seconda della distanza dall’Italia, e definisce 3 fasi operative nel caso di rilascio di radiazioni da una centrale entro i 200 chilometri dal nostro Paese: una fase di attenzione, una preliminare e una di allarme, dichiarata dal Dipartimento di Protezione Civile dopo una valutazione fatta insieme agli esperti dell’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.
In particolare il piano di sicurezza nucleare definisce anche alcune misure per proteggersi da eventuali radiazioni nucleari, da indicare alla popolazione se è previsto il passaggio di una nube radioattiva: prima di tutto il “riparo al chiuso” ossia rimanere all’interno delle abitazioni, con porte e finestre ben serrate, condizionatori e impianti di aerazione spenti “per brevi periodi di tempo, di norma poche ore, con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni”, si legge nella bozza del documento. Il periodo viene deciso dalle autorità competenti, che nel momento del “lockdown” fanno fronte ai bisogni primari della popolazione come ad esempio il rifornimento di viveri e medicinali.
Inoltre nelle zone a rischio è previsto lo stop, in via precauzionale, del consumo di verdure fresche, frutta, carne e latte prodotti localmente, ma anche il blocco della circolazione dei veicoli sulle strade e misure per tutelare le risorse agricole e gli allevamenti di animali.
Le pillole di iodio (iodioprofilassi) per proteggersi dalle radiazioni nucleari
In una situazione di emergenza per le radiazioni nucleari, tra le misure per proteggersi viene indicata anche la iodioprofilassi, ossia l’assunzione di pillole di iodio stabile che servono per bloccare l’assorbimento dello iodio radioattivo da parte della tiroide. No però all’impiego fai-da-te, sarà il Ministero della Salute ad attivare le procedure per la distribuzione. In caso di allarme, l’assunzione di pillole di iodio è prevista dal piano nazionale per la sicurezza nucleare in particolare per i bambini fino ai 17 anni e poi per i maggiorenni fino ai 40 anni e per le donne in gravidanza o in allattamento.
La somministrazione delle compresse viene programmata da 24 ore prima fino a due ore dopo l’inizio previsto dell’esposizione, mentre dopo 24 ore successive “può causare più danni che benefici”, si legge nel piano. Non si tratta quindi di una “cura” preventiva per proteggersi dalle radiazioni nucleari molto tempo prima, avvertono gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, che – vista la corsa alle farmacie per comprare le pillole di iodio registrata nei giorni scorsi – sconsigliano fortemente il fai-da-te della iodioprofilassi.
In condizioni normali infatti le compresse che contengono elevate quantità di iodio stabile potrebbero essere controproducenti e “determinare conseguenze negative per l’organismo, incluso il blocco funzionale della tiroide”, si legge in un comunicato ufficiale dell’ISS.
No al fai da te delle pillole di iodio, sì al sale iodato (in giuste porzioni)
In condizioni normali l’ISS consiglia invece l’introduzione nella dieta quotidiana di sale iodato, che ha benefici sulla salute se usato nelle giuste proporzioni: meglio poca quantità, perché mangiare cibo salato aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Secondo la campagna del Ministero della Salute “Poco sale e solo iodato” la quantità giornaliera di iodio consigliata è di 150 microgrammi per gli adulti (massimo 5 grammi di sale iodato al giorno), 175 microgrammi per le donne incinte e 200 microgrammi per quelle che allattano.
10 ingredienti diversi in un solo panino per festeggiare i 50 anni della nascita dell’Hard Rock Cafe. Sul menu del locale di Firenze arriva infatti il Messi Burger, un hamburger speciale creato insieme al pallone d’oro argentino e stella del calcio internazionale Lionel Messi.
Gli ingredienti del Messi Burger targato Hard Rock Cafe
Nonostante lo abbia creato un atleta, il Messi Burger non si può di sicuro annoverare tra quei panini da mangiare prima di fare attività fisica. Al contrario è proprio un comfort food: gustoso, rassicurante, esagerato, divertente e ovviamente da mangiare senza coltello e forchetta ma con le mani.
Tra le classiche due fette di pane – tostato, senza sesamo e con la giusta dolcezza che controbilancia il suo contenuto speziato– ci sono infatti due burger di carne di manzo, serviti medio o ben cotti, coperti da due fette di provolone sciolto e accompagnati poi da chorizo alla piastra (un salame piccante da cuocere tipico della Spagna e dell’America Latina), cipolle caramellate che sciolgono in bocca, una salsa piccante e affumicata specialmente creata nelle cucine dell’Hard Rock e infine lattuga romana e pomodori. Per i mangiatori più impavidi c’è anche la possibilità di aggiungere anche un uovo fritto!
La sfida per i più golosi
Il risultato è un panino dall’altezza imponente, composto di dieci ingredienti (dieci come il numero di maglia del calciatore), complicato da mangiare in un unico boccone. Per affrontare le sue dimensioni, Lionel Messi e Hard Rock Cafe hanno infatti pensato di lanciare una sfida: trovare il più coraggioso tra i golosi che sia capace di dare il morso più grande senza la paura di sporcarsi.
Per il challenge “Let’s get Messi”, nato dal gioco di parole tra il cognome del campione e la parola “messy” che significa disordinato in inglese, l’Hard Rock chiede ai suoi clienti di metterci la faccia, in tutti i sensi: chi vuole può farsi un video e condividerlo su Tik Tok mostrando a tutti la propria prodezza senza nascondersi dietro al tovagliolo.
Il Messi Burger e il panino “storico”
Il Messi Burger è in realtà una rivisitazione del Legendary Steak Burger, il primo panino pensato a Londra e venduto da sempre in tutti i Cafe del mondo. Il burger è stato creato per festeggiare i 50 anni del marchio insieme a Lionel Messi che è diventato brand ambassador nel 2021 e fa parte della campagna “Live Greatness” che vuole a tornare alle radici dell’Hard Rock.
Vuole rivivere infatti quel giorno in cui negli anni ’70 i gestori del primo pub di Londra decisero di apporre il logo del pub sulla divisa della squadra di calcio locale per proiettarsi così nella storia. Una storia che guarda anche al futuro, perché il Messi Burger sarà disponibile solo fino al 31 maggio anche nell’Hard Rock Cafe di Firenze, ma si promettono altre sorprese!
Domenica 8 maggio 2022 torna l’appuntamento di “Svuota la cantina” nel Quartiere 4 di Firenze, il mercatino che permette ai cittadini di vendere e scambiare oggetti di seconda mano. L’iniziativa con ormai un bel po’ di edizione alle spalle, ha l’obiettivo non sprecare tutto ciò che può essere ancora riutilizzato. In questi giorni è possibile fare domanda per partecipare.
“Svuota la cantina” come funziona e come partecipare all’edizione della primavera 2022
“Svuota la cantina” 2022 si terrà nel viale dei Bambini, da Piazza Isolotto fino a Piazza dei Tigli, domenica 8 maggio e i residenti del Quartiere 4 potranno esporre gli indumenti, oggetti, pezzi di arredamento e molti altri oggetti di cui non fanno più uso.
Il bando per partecipare a “Svuota la cantina” resterà aperto fino alle ore 24 del 18 marzo. I cittadini che vogliono partecipare devono essere residenti all’interno del Quartiere 4 di Firenze e non devono essere iscritti al Registro Imprese. L’iniziativa è infatti di tipo amatoriale, un progetto che incoraggia l’economia circolare e la solidarietà tra i cittadini di Firenze.
L’ultima edizione di “Svuota la cantina” è avvenuta il 12 settembre 2021, riscontrando un grande successo tra i partecipanti che hanno potuto dare via ciò di cui non hanno più bisogno e tra quelli che girovagando tra le bancarelle hanno trovato qualche tesoro.
Dopo sei mesi di lavoro è stato selezionato il progetto per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Pier Luigi Nervi e dell’area Campo di Marte. Ha vinto quello realizzato dallo studio Arup, capo progettista David Hirsch. L’impianto sarà inserito all’interno di un grande piano di recupero di tutta l’area del Campo di Marte.
Otto i finalisti
Tra gli otto progetti presentati al bando, alcuni davvero avveniristici, per il nuovo stadio di Firenze si è scelto quello meno fantasioso e meno impattante per la zona. Una copertura del Franchi con tecniche innovative, pannelli solari e recupero dell’acqua piovana per poter poi irrigare il campo da gioco. Il recupero della Curva Fiesole per la creazione di un auditorium da mille posti. Le due curve a ridosso del terreno. Un progetto più sobrio, rispetto agli altri, e che ha convinto la giuria internazionale.
Il nuovo stadio dovrà rispettare i tempi stabiliti dall’Europa. I lavori dovranno iniziare entro il 2023 e finire nel 2026.
Nuovo stadio di Firenze, un progetto elegante e sobrio
“Tutti i progetti erano belli, il vincitore è un progetto che ha l’eleganza e la sobrietà tipiche della città di Firenze: non è né troppo né troppo poco, è attento all’ambiente e alla sostenibilità – ha detto Dario Nardella – e tiene conto anche della fattibilità. Inoltre, valorizza la storia dell’architettura di Nervi e ha trovato allo stesso tempo una buona soluzione nel configurare gli spazi utilizzabili. Sarà uno stadio che potrà essere utilizzato tutti i giorni”.
Tanti ex viola in Palazzo Vecchio
L’evento, ospitato nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, è stato presentato da Leo di Bello e Stefania Pinna di Sky. Presenti alla serata personalità del mondo della politica, dello sport, del calcio e del mondo viola: il direttore generale della Fiorentina Giuseppe Barone, i campioni dello scudetto 68/69 con Giancarlo De Sisti ed ancora Gabriel Batistuta e Giancarlo Antognoni. Erano presenti anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente della Figc Gabriele Gravina. Presente anche il ct della Nazionale Roberto Mancini. Non è potuta invece esserci invece la Fondazione Nervi, che era stata invitata ma Marco Nervi ha scritto al sindaco facendo i complimenti “per avere svolto il concorso in tempi così rapidi e in maniera così efficiente”.
Il progetto per il nuovo stadio della Fiorentina, firmato dall’architetto David Hirsch dello studio Arup e vincitore del concorso del Comune, trasformerà l’Artemio Franchi in un impianto sportivo moderno, tutto coperto e con una capienza di almeno 40.000 posti. Una lamina metallica correrà sopra le gradinate storiche, dando un “tetto” ai tifosi, mentre alle vecchie tribune dell’edificio progettato da Pier Luigi Nervi se ne aggiungeranno di nuove più vicine al campo.
Arrivano anche un museo e un auditorium. Tutto intorno un parco. Il masterplan, rivelato al pubblico in una presentazione-show andata in scena in Palazzo Vecchio, è stato scelto tra i 31 progetti arrivati per il concorso internazionale di progettazione lanciato dal Comune di Firenze l’anno scorso.
Il progetto del nuovo stadio della Fiorentina: le novità per il Franchi di Firenze
L’elemento caratterizzante è proprio la nuova copertura del Franchi, una sottile ed elegante lamina metallica rettangolare che riduce al minimo l’impatto sul panorama circostante. Permetterà agli spettatori di stare all’asciutto in caso di pioggia e all’ombra durante la stagione più soleggiata.
Costruendo nuove tribune, che integreranno quelle vecchie (e tutelate), verranno ricavati anche nuovi spazi, come un’area espositiva sul lato della Curva Ferrovia e un auditorium con posti a sedere sul fronte della Curva Fiesole. Previsti poi 28 nuovi skybox, sospesi sopra la maratona, e 23 skybox riqualificati su due piani sul versante della tribuna d’onore con accessi dedicati e connessioni dirette al parcheggio interrato. E poi, all’interno, ristoranti, aree open-space e servizi igienici.
I rendering del progetto per il nuovo stadio della Fiorentina
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Altro segno particolare del progetto di David Hirsch il verde: il nuovo stadio della Fiorentina sarà immerso in un parco attrezzato e il grande prato che si svilupperà tra il Franchi e l’impianto di baseball di Campo di Marte sarà il grande tetto erboso sotto cui prenderanno posto sul lato stadio i negozi e una palestra, mentre sul lato di viale Paoli strutture ricettive, uffici e piscina interrata.
Questo declivio artificiale permetterà di creare un’anfiteatro all’aperto. Attenzione inoltre alla sostenibilità con pannelli fotovoltaici, che copriranno fino al 30% del fabbisogno dell’area dello stadio, e il recupero dell’acqua piovana.
L’inizio lavori per il nuovo stadio di Firenze
Il progetto del nuovo stadio della Fiorentina sarà finanziato con i soldi del Recovery Fund, quindi i tempi per l’inizio e la fine dei lavori sono stretti: i cantieri partiranno nel 2023, probabilmente nel mese di ottobre, e dovranno concludersi entro il 2026 per non perdere i finanziamenti.
Il team di David Hirsch ha poi indicato la via per ridurre l’impatto degli interventi sul campionato, permettendo di giocare nello stadio Artemio Franchi durante tutti i lavori, anche se a capienza ridotta. Il cantiere per la realizzazione della copertura e delle nuove tribune sarà diviso in fasi, durante due stagioni calcistiche, con l’obiettivo di arrivare per il terzo campionato al 100% della capienza. Durante questo ultimo periodo saranno conclusi gli allestimenti delle funzioni a servizio degli spettatori.