giovedì, 28 Agosto 2025
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Tutto quello che (forse) non sapete sulla storia delle Murate di Firenze

Finire alla Murate: a Firenze significa “Essere arrestato e tradotto in carcere”, perché dietro a questa espressione c’è una lunga storia. Infatti, il complesso delle Murate è stato il vecchio carcere fiorentino dal 1883 al 1985, precedentemente ex monastero quattrocentesco che ebbe origine sulla prima pigna di sinistra a monte dell’antico Ponte alle Grazie. Proprio su questo pilone sorse il piccolo monastero detto delle Murate, perché le suore di clausura che lo abitavano fecero murare ogni porta per non avere contatti con l’esterno e nemmeno poter più uscire.

Murate: il significato a Firenze

Difatti, essere “murate” significava per le religiose il completo distacco dalle cose terrene. Le Murate ricevevano la carità del cibo solo attraverso una finestrella, quale indispensabile pertugio che ne consentiva l’accesso per il loro sostentamento. Si ammetteva logicamente la sortita delle sorelle, che avevano condotto una riservatissima vita di preghiera e penitenza, solo dopo la loro morte.

Le origini di questo piccolo convento si possono far risalire al 1390 quando suor Apollonia di Cennino, già compagna di Santa Caterina da Siena, per prima vi si segregò facendo chiudere con calce e mattoni la porta d’ingresso dove rimase murata fino al 1396, quando fu raggiunta da Agata di Domenico Lucente da Pontassieve con la sua nipotina di tre anni (in seguito prenderà il nome di suor Benedetta), da Scolastica Rondinelli e quindi da altre, fino a trovarsi insieme nell’angusto spazio ben tredici religiose.

Dal Ponte alle Grazie alla storia delle “nuove” Murate

Le Murate, che seguivano una regola rigidissima dell’Ordine Olivetano, rimasero in questo “conventino” sulla pigna fino al 4 dicembre 1424 quando, non essendo più sufficiente lo spazio in relazione alle molte giovani che desideravano vivere in quell’ambiente monastico, si trasferirono in Via San Giuliano (oggi Via Ghibellina) presso le mura perimetrali della città, in un luogo più grande ristrutturando un’abitazione dotata di ampi orti, ereditata da monna Giovanna detta Nanna di Jacopo di Giunta fornaciaio e vedova di un tal maestro Lapo.

Nel traslocare le sorelle, che non rinunciarono a continuare a farsi chiamare Murate, portarono con sé una devota immagine del Crocifisso di San Giovanni Gualberto (il santo del perdono: invece di uccidere l’omicida del fratello, gettò la spada e lo perdonò), un Calvario di Lippo Menni, una tavola della Santissima Annunziata e un’altra di San Michele Arcangelo. Il nuovo convento di clausura che andarono ad abitare, dedicato alla Santissima Annunziata, fu oggetto di molte elargizioni da parte di nobili e di anonimi benefattori, divenendo presto un importante fulcro religioso e culturale che annoverava suore appartenenti alle più insigni famiglie. Qui le Murate passarono all’Ordine dei Benedettini e, oltre alla preghiera ed alla meditazione, si distinsero anche nell’arte del ricamo in oro, argento e seta, per il quale ebbero una particolare notorietà.

Prima convento, poi carcere e infine quartiere residenziale

Pure Caterina de’ Medici, divenuta poi la grande regina di Francia, fu qui ospite durante il tempo dell’assedio del 1529-1530. Il convento venne poi soppresso nel 1808 e l’intero fabbricato fu destinato a civili abitazioni fino al 1853 quando, a seguito della demolizione delle antiche prigioni delle Stinche, vi si collocarono le nuove carceri. Tale penitenziario, una volta chiuso recentemente, è stato riciclato in civili, moderne e caratteristiche abitazioni, negozi, istituzioni e in un polo culturale.

30 incontri per immaginare Firenze prossima

Entra nel vivo il percorso di partecipazione di “Firenze prossima” per immaginare la città del futuro, definendo grazie a oltre 30 incontri (online e in presenza) le linee guida del nuovo piano operativo e del nuovo piano strutturale del Comune. Si tratta dei documenti che guideranno lo sviluppo urbanistico fiorentino nei prossimi 5 anni, dalla mobilità agli spazi pubblici, dal lavoro alla casa.

Questa nuova fase del percorso partecipativo, a cura di Sociolab e Lama, segue il questionario online lanciato alla fine dell’anno scorso dal Comune per raccogliere pareri e spunti di 7.000 cittadini che vivono o lavorano sul territorio fiorentino. Parallelamente prende il via anche il percorso partecipativo del Comune “Firenze che respira” dedicata al piano del verde, per individuare la strategia green della città.

La mappa interattiva per disegnare la città di domani

Da aprile a giugno, zona rossa permettendo, saranno organizzati eventi tematici nei 5 quartieri fiorentini, focus group e laboratori. Poi questo viaggio si concluderà a luglio con una mostra interattiva e un evento finale. “Daremo indicazioni e stimoli ai cittadini e riceveremo da loro proposte, informazioni e indicazioni che verranno sottoposte al vaglio tecnico e giuridico e, se ammissibili e in armonia con la pianificazione, ne diventeranno parte integrante”, ha spiegato il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Il primo passo del percorso è fissato il  1° aprile con il lancio della mappa interattiva che sul web raccoglierà gli spunti dei cittadini: alle ore 18.30 un webinar in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Firenze Prossima spiegherà come usare questo strumento.

Gli incontri per Firenze Prossima 2021

Nelle settimane successive partirà il viaggio delle postazioni mobili che aiuteranno i cittadini a compilare la mappa digitale nelle principali piazze dei quartieri: piazza Santo Spirito per il Quartiere 1; piazza Beccaria e delle Cure nel Q2; piazza Acciaioli e piazza Bartali per il Q3; piazza dell’Isolotto e Villa Strozzi al Boschetto per il Q 4; piazza Dalmazia e via del Giardino della Bizzarria nel Q5. Il calendario aggiornato si trova sul sito ufficiale di Firenze prossima.

In parallelo prenderanno il via i focus group: incontri online che coinvolgeranno categorie economiche, sindacati e ordini professionali, chiamati a dire la loro su Firenze Prossima, il piano strutturale e quello operativo. Tra la fine di maggio e giugno sono inoltre in programma eventi in presenza, nel rispetto delle normative anti-Covid, alle Murate, in piazza delle Cure, in piazza Bartali, in piazza dell’Isolotto e nell’auditorium della Fondazione CR Firenze di Novoli. Spazio anche ai giovani con l’Urban Innovation Lab, una sezione speciale del percorso di Firenze prossima che coinvolge chi si sta formando a Firenze, nelle principali scuole di design e presso facoltà di Architettura dell’Università per progettare soluzioni innovative alle principali sfide della città di prossimità.

I temi

Ecco i 5 temi che sono al centro di Firenze Prossima:

  • Firenze lavora – alta formazione, artigianato, attività produttive, servizi digitali, rigenerazione del commercio
  • Firenze si muove – mobilità sostenibile, sharing, piste ciclabili, parcheggi, tpl, intermodalità, viabilità, scudo verde, control room
  • Firenze si abita–  residenza, casa, coesione sociale, servizi di prossimità, servizi educativi e per le famiglie
  • Firenze vive –  luoghi della cultura, arte, sport, nuove aree verdi, percorsi e aree pedonali, Arno, accessibilità, sicurezza urbana, qualità della vita, qualità dell’aria
  • Firenze si rigenerarigenerazione dei contenitori dismessi, dei beni comuni, degli spazi urbani e del patrimonio pubblico.

Recovery plan, Giani: “Non ci sono ancora previsioni per la Toscana”

“L’approccio del nuovo Governo Draghi sulla gestione del Recovery plan non è cambiato molto rispetto a quello del Governo Conte: gestione molto centralizzata, con la presidenza del Consiglio dei Ministri e i suoi collaboratori che elabora la cornice generale da presentare all’Europa. Come Regioni, non l’abbiamo ancora avuto un incontro ufficiale col Governo e una procedura di progetti regionali da inserire nel Recovery plan non c’è. Mi devo attenere a quanto detto con Amendola, ministro del governo Conte e oggi sottosegretario all’Europa nel governo Draghi: entro il 30 aprile il governo proporrà all’Europa la schema generale”. È quanto dichiarato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, oggi in audizione nella commissione Europa del Consiglio regionale della Toscana.

“Con il governo Conte erano 157 pagine – ha aggiunto Giani – oggi sono una cinquantina, ne abbiamo letto copia. Vi è però un documento in lingua inglese che è più del doppio e che sarà molto probabilmente quello che verrà presentato il 30 aprile. Non ci sono previsioni dirette per la Toscana, come per nessuna Regione, a parte quelle del Sud, che hanno un canale molto privilegiato e avranno più risorse, secondo un criterio sganciato dalla proporzionalità”.

Successivamente “avremo possibilità di azione per progetti di interesse regionale, comunale, o comunque territoriale”, seguendo “le sei ‘mission’: innovazione tecnologica e valorizzazione del patrimonio culturale; ambiente, la più corposa; infrastrutture e trasporti, che non consente interventi stradali, ma solo ferroviari, ciclabili e comunque ancorati a una concezione molto stretta di sviluppo sostenibile; istruzione e lavoro; equità sociale; salute e sanità”. In generale, conclude Giani, è “fondamentale una legge nazionale di accelerazione delle procedure”.

Vaccini, a Firenze oltre 120 sedi aziende disponibili ad aprire porte

Sono più di 110, per un totale di oltre 120 sedi aziendali, le imprese della città metropolitana fiorentina aderenti a Confindustria Firenze disponibili ad aprire le loro porte alla campagna vaccinale.

Vaccini, a Firenze le aziende chiedono di aderire

È quanto fa sapere Confindustria Firenze: all’associazione degli industriali, è stato precisato, stanno arrivando ancora oggi richieste di adesione da parte di aziende del territorio, che vogliono dare il proprio contributo, in risposta alla ricognizione lanciata sul territorio italiano da Confindustria nazionale e chiusa nei giorni scorsi.

Confindustria Firenze pronta ad aprire i suoi spazi

Per essere pronti a somministrare il più celermente possibile tutte le dosi disponibili quando queste arriveranno, la stessa Confindustria Firenze si offre al servizio della collettività: è pronta a mettere a disposizione gli spazi della sua sede, per la vaccinazione della popolazione.

‘Dona un albero’: vandalizzati gli alberi del progetto

Brutto episodio a Firenze, in lungarno Aldo Moro, dove sono stati fatti danni ad una decina di alberi, donati dai Lions Firenze e messi a dimora pochi giorni fa nell’ambito del progetto ‘Dona un albero e alle donazioni dei cittadini: agli alberi sono state staccate le targhette identificative con Qr code che rimandavano alla persona donante e alla dedica.

Un atto che offende la memoria dei cittadini

Condanna da parte dell’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re: “È un atto desolante – ha detto – che offende la memoria e gli affetti dei cittadini che hanno voluto dedicare un albero ai propri cari, contribuendo a rendere più verde la città”. Una iniziativa che ha avuto successo tanto che ad oggi sono stati 715 gli alberi donati dai cittadini, per un totale di 107mila euro di donazioni.

Le targhette – ha annunciato Del Re – saranno sostituite e i cittadini potranno tornare a leggere la propria dedica. Per fortuna, sono ad oggi gli unici casi di atti vandalici riscontrati. Per il resto c’è stato rispetto e curiosità nel leggere le tante storie associate ai tanti alberi donati”.

Vaccini: Toscana, in un’ora oltre 100 “riserve”

In un’ora sono oltre 100 le ‘riserve‘ che si sono prenotate sul portale per i vaccini della Regione Toscana. Da stamani è infatti online la possibilità di essere inseriti nelle liste di riserva dell’hub prescelto ed essere contattati nel caso che prima della chiusura dei punti vaccinali alcune dosi siano ancora disponibili. La Regione al momento fa sapere che è possibile dare la propria disponibilità come riservisti solo nella nella categoria dei nati dal 1941 al 1945, ma appena sarà confermato l’arrivo delle dosi di Astrazeneca attese per questa settimana saranno riaperte anche le categorie del personale scolastico e delle forze dell’ordine.

Riserve per i vaccini in Toscana, come iscriversi sul portale

Per iscriversi tra i riservisti è necessario entrare sul portale, cliccare sulla categoria di appartenenza e inserire i dati anagrafici richiesti. Nel passaggio successivo il sistema indica gli hub con posti disponibili, e quelli con disponibilità esaurita. In quest’ultimi è possibile cliccare sul pulsante ‘riserva’. A quel punto comparirà la scritta “se premi il tasto accetto registriamo la tua disponibilità ad essere contattato telefonicamente ed a raggiungere nell’arco temporale di massimo 30 minuti dalla telefonata, il punto vaccinale da te prescelto. Questa tua disponibilità non precostituisce alcun diritto alla vaccinazione e non preclude la tua eventuale successiva prenotazione su questo portale”. Dopo aver accettato si riceve un sms di conferma e in caso di disponibilità di dosi a fine giornata si verrà contattati telefonicamente.

“Il diner nel deserto” di James Anderson, la recensione

Ben Jones, camionista e proprietario della Ben’s Desert Moon Delivery Service, percorre ogni giorno la statale 117 nel deserto dello Utah per effettuare le consegne ai pochi abitanti del luogo. È difficile avere a che fare con il deserto e con i suoi abitanti e Ben è l’unico corriere che riesce a districarsi e a sopravvivere in questo polveroso e pericoloso mondo. Nonostante questo, Ben è praticamente in bancarotta e se le cose non migliorano (e come potrebbero migliorare?) a breve dovrà restituire il camion alla società di leasing e chiudere bottega.

Nella sua routine quotidiana ha a che fare con personaggi burberi e scontrosi: i suoi clienti sono praticamente tutte persone che hanno scelto di isolarsi dal mondo, finendo a vivere in un deserto solitario e lontano da tutto, evidentemente poco propensi a intessere rapporti sociali. Ben, negli anni, ha trovato un fragile ma quasi indistruttibile equilibrio con i suoi clienti, fatto di riservatezza e silenzi. Tutto sembra immutabile e la routine quotidiana fatica a regalare emozioni forti, sino al giorno in cui Ben, complice un impellente bisogno fisico, accosta il camion in una piazzola da cui scorge una casa abbandonata.

In questa casa, avvicinandosi, vede Claire: una donna che, nuda, suona un violoncello inesistente. Il camionista, preso dalla smania di scoprire più sulla misteriosa donna di cui si è irrimediabilmente invaghito, fa conoscenza di Ginny, giovane ragazza incinta allontanata di casa dalla madre, con cui instaura un protettivo rapporto di amicizia. Vedremo poi Ben avere anche a che fare con Walt Butterfield, scorbutico proprietario del diner nel deserto che dà il titolo al libro. Il diner di Walt è chiuso da anni, da quando ha avuto luogo la tragedia che lo riguarda e che nella zona si è tramutata quasi in leggenda. Nonostante ciò, il singolare proprietario mantiene e cura il proprio locale come quarant’anni prima, come se nulla fosse successo.

Un intrigo coinvolgente e reso indimenticabile dalle fantastiche atmosfere, con arancioni tramonti desertici che vi dipingeranno irrimediabilmente gli occhi e un deserto potente e sempre presente, vero protagonista del romanzo.

James Anderson, Il diner nel deserto
NN editore, 18€

Autocertificazione zona rossa toscana: modello pdf editabile (aprile 2021)

Torna il modulo di autocertificazione in pdf per la zona rossa toscana: come successo durante il lockdown, dal 29 marzo 2021 nella nostra regione è obbligatorio compilare il modello di autodichiarazione per motivare gli spostamenti anche all’interno del comune, secondo quanto previsto dalle regole anti-Covid. Ecco dove scaricare il modello di autocertificazione editabile.

Lockdown: modello di autodichiarazione Covid per gli spostamenti dentro e fuori del comune

Cosa comporta la permanenza nell’area di massima allerta per l’emergenza Covid? Un’ulteriore stretta alle restrizioni e alle misure anti Covid. In particolare, è in vigore il divieto di spostamenti sia al di fuori del proprio comune di domicilio o residenza, sia all’interno del territorio comunale: in Toscana, come nelle altre regioni considerate zona rossa, l’autocertificazione serve sempre per uscire di casa.

In zona rossa gli spostamenti dentro i comuni, fuori comune e fuori regione sono consentiti per:

  • motivi di lavoro
  • motivi di salute
  • motivi di necessità (o per usufruire di servizi non disponibili nel proprio comune)

In questi casi si deve dichiarare la motivazione degli spostamenti e per farlo, in Toscana e nelle altre regioni in zona arancione e rossa per l’emergenza Covid, è necessario il modulo di autocertificazione in pdf, che anche per marzo e aprile 2021 resta identico a quello messo a punto dal Ministero dell’Interno alla fine dell’anno scorso. Qui le regole della zona rossa.

Il modulo di autocertificazione pdf per zona rossa toscana (marzo e aprile 2021)

Il modulo di autocertificazione in formato pdf editabile da utilizzare anche in Toscana e nelle regioni considerate zona rossa si può scaricare dal portale del Viminale: questo il link diretto del sito del Ministero dell’interno per fare il download.

autodichiarazione Covid Toscana

Si tratta di un file che può essere compilato direttamente online e poi stampato completo dei dati inseriti. Nel modulo bisogna inserire i propri dati anagrafici, dichiarare le ragioni dello spostamento, l’indirizzo di partenza e quello di destinazione. L’autodichiarazione va presentata alle forze dell’ordine in caso di controlli. Le stesse forze dell’ordine sono dotate di moduli di autocertificazione in bianco, da compilare sul posto nel caso in cui si sia usciti di casa sprovvisti.

Lista di riserva, vaccino in Toscana: via alla prenotazione per la panchina vaccinale

La Regione Toscana ha aperto la prenotazione per la lista di riserva per il vaccino anti-Covid: una sorta di “panchina vaccinale” a cui attingere nel caso in cui, a fine giornata, rimangano inutilizzate delle dosi di vaccino, iniettando le fiale ai riservisti che si sono messi in lista di attesa. Una linea di azione indicata a livello nazionale dal commissario straordinario per l’emergenza generale Paolo Figliuolo, che ha firmato un’ordinanza per evitare gli sprechi in questa fase delicata della campagna di somministrazione. La Regione da lunedì 29 marzo ha attivato una procedura sul portale ufficiale per mettersi il lista di attesa come come “riserve last minute” per i vaccini.

In Toscana chi può fare la prenotazione per la lista di riserva del vaccino: i requisiti

Per la lista di riserva del vaccino, la Regione Toscana dà priorità alle categorie più a rischio individuate dal piano nazionale, per le quali è in corso la somministrazione, e quindi al momento, per la panchina vaccinale possono mettersi in lista di attesa come riserve:

  • anziani tra i 76 e i 79 anni (nati negli anni 1941 – che non abbiano già compiuto 80 anni -, 1942, 1943, 1944, 1945)
  • docenti, personale scolastico e delle università
  • forze dell’ordine e forze armate
  • pazienti fragili estremamente vulnerabili e disabili gravi

A loro vanno le fiale di AstraZeneca rimaste inutilizzate a seguito delle disdette dell’ultimo minuto (Pfizer nel caso degli over 80 e delle persone estremamente vulnerabili).

Come mettersi in lista di attesa come riserve per i vaccini in Toscana

In Toscana i requisiti per la lista di riserva dei vaccini prendono in considerazione anche il fattore tempo: chi è iscritto nell’elenco deve essere in grado di raggiungere il punto vaccinale – scelto nella fase di registrazione e prenotazione perché vicino casa o vicino al posto di lavoro – nel giro di 30 minuti dalla chiamata. Cosa succede se si dice di no? Il “riservista” del vaccino non è obbligato ad accettare in caso di chiamata all’ultimo momento e se rinuncia non viene cancellato dalla lista di attesa, ma rimane in lizza per una successiva somministrazione.

La Regione Toscana ha aggiornato la procedura di prenotazione sul portale prenotavaccino.sanita.toscana.it. Quando arrivano nuove forniture di vaccini, sul sito è possibile selezionare la categoria di cui si fa parte (tra quelle che abbiamo specificato sopra) e mettersi in lista di attesa come riserva nel caso in cui non ci siano appuntamenti liberi per il vaccino in Toscana. Basta cliccare sul bottone rosso con scritto “riserva” e si riceverà un sms come conferma dell’inserimento nella panchina vaccinale.

Panchina vaccinale toscana: posso prenotare comunque prenotare un posto in agenda?

Se nel frattempo si riuscirà a prenotare un posto “regolare”, il sistema della Regione Toscana rimuoverà in automatico il nominativo dell’utente dalla lista di attesa per le riserve del vaccino anti-Covid.  Sul sito della Regione Toscana sono pubblicati i dettagli sul piano vaccinale.

A Firenze edifici ‘smart’ per ridurre emissioni

Ridurre a Firenze le emissioni inquinanti e i consumi di energia degli edifici comunali, abbattendo i costi e l’impatto ambientale. È l’obiettivo del pacchetto di interventi dal valore complessivo di 10 milioni di euro in corso di realizzazione in immobili sedi di uffici comunali, istituti scolastici, impianti sportivi e edifici Erp.

A fare il punto dei lavori è stato oggi l’assessore ai lavori pubblici  di Palazzo Vecchio Elisabetta Meucci durante un sopralluogo con i tecnici al cantiere delle Piagge, dove è in corso di realizzazione una super centrale solare per eliminare 350 caldaie da due edifici erp di via Marche e via Liguria.

Il valore dell’intervento è di circa 7,5 milioni, finanziato in parte da fondi europei e ministeriali. A questa cifra si aggiungeranno 3 milioni (2019-2021) per i lavori di efficientamento energetico degli edifici comunali.

Come riporta una nota di Palazzo Vecchio la centrale solare delle Piagge prevede la realizzazione di un sistema centralizzato basato sulla produzione di energia termica derivata dall’energia solare per produrre riscaldamento e acqua calda sanitaria a costo zero e ridurre il consumo di gas combustibile.

“Un piano di interventi per rendere più efficienti gli edifici comunali dal punto di vista energetico – ha detto l’assessore Meucci -, riducendo i costi e quindi le bollette e garantendo minori emissioni inquinanti nell’ambiente. A partire proprio dal cantiere delle Piagge: un intervento all’avanguardia in Italia che consentirà, grazie anche ai fondi europei e ministeriali e alla preziosa collaborazione di Casa spa, di centralizzare il sistema di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria di due edifici, che in questo modo diventeranno praticamente autonomi utilizzando la fonte solare ed eliminando 350 caldaie murali dagli alloggi. Un cantiere esso stesso sostenibile, realizzato in modo da ridurre il più possibile il disagio per gli abitanti”.