venerdì, 16 Maggio 2025
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Decreto agosto 2020: la legge di conversione in Gazzetta Ufficiale (pdf)

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Dopo l’ok del Senato e della Camera alla conversione in legge del cosiddetto “decreto agosto 2020”, il testo integrale del terzo provvedimento varato dal Parlamento per far fronte alla crisi scatenata dal Covid-19 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entrando in vigore con novità e conferme per cassa integrazione, blocco dei licenziamenti, bonus affitto e piano cash back.

Rispetto alla versione iniziale del decreto legge n° 104 varato dal governo il 14 agosto 2020, nella legge n° 126/2020 sono stati aggiunti 50 articoli, per un totale di 165 articoli incentrati sulle “misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, come recita il titolo del documento.

Cassa integrazione, licenziamenti e bonus affitto: le principali novità dal decreto agosto

Con la legge di conversione del decreto agosto c’è la proroga della cassa integrazione dal 13 luglio al 31 dicembre 2020 per 18 settimane ma le aziende, dopo le prime 9 settimane pagate dallo Stato, dovranno contribuire alla cig ed è previsto il blocco dei licenziamenti.

Sul fronte del bonus affitto, l’articolo 77 del decreto agosto convertito in legge, fa salire il credito di imposta per gli edifici non abitativi dal 30 al 50% ed è prorogato per le strutture turistico ricettive fino al 31 dicembre 2020 (categoria in cui rientrano adesso anche le terme).  L’articolo 65 proroga inoltre la moratoria straordinaria per i debiti delle piccole e medie imprese fino al 31 gennaio 2021.

Arriva inoltre un bonus terme con voucher sconto per gli utenti (qui i dettagli), mentre dal 1° dicembre 2020 partirà l’operazione cash back, con un bonus per chi pagherà con la carta di credito o il bancomat. Al momento si sa solo che il funzionamento sarà in base al numero di pagamenti elettronici con rimborsi fino a 2.000 euro ogni 6 mesi. Le regole precise saranno decise con un decreto attuativo che dovrà arrivare entro fine novembre.

Legge di conversione del decreto agosto 2020: il testo integrale in Gazzetta Ufficiale (anche in pdf)

La legge di conversione del decreto agosto (n° 126 del 13 ottobre 2020) è entrata in vigore il 14 ottobre, ossia il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, qui è possibile consultare il testo coordinato del provvedimento, ossia il contenuto integrale del primo decreto legge del governo completato con tutte le modifiche fapprovate dal Parlamento.

  • A questo link è possibile consultare articolo per articolo, in versione web, la legge che prevede “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia” (testo coordinato)
  • Qui invece il pdf del supplemento dell’edizione della Gazzetta Ufficiale con le modifiche al decreto legge agosto e il testo coordinato

Collaboratori sportivi, pagamento del bonus da 600 euro di giugno 2020

La società Sport e Salute Spa ha chiarito quando arriva il pagamento del bonus da 600 euro per i collaboratori sportivi: le prime indennità Covid, riconosciute per il mese di giugno 2020, sono state pagate via bonifico e ora continueranno i versamenti in favore di chi ha fatto domanda del contributo.

Aggiornamento: il decreto ristoro ha previsto un bonus per i collaboratori sportivi a novembre, leggi qui

Questo indennizzo era stato previsto inizialmente nel Cura Italia, poi è stato confermato con il decreto agosto ma subito dopo il decreto attuativo è stato bloccato dalla Corte dei Conti. Dopo i correttivi al testo del provvedimento, è finalmente arrivata la versione definitiva del decreto attuativo del Ministero dell’Economia.

Bonus giugno 2020 per i collaboratori sportivi, a chi spetta l’indennità da 600 euro

Atleti, tecnici, lavoratori amministrativi e molte altre categorie che gravitano nel mondo sportivo, e che ancora non avevano goduto dell’aiuto economico a marzo e aprile, possono quindi adesso fare domanda, in base ai requisiti fissati dalle norme. A chi ha già ricevuto il bonus a marzo e aprile il pagamento della nuova tranche da 600 euro avverrà in automatico, senza bisogno di fare l’ennesima richiesta.

La misura è stata confermata dal decreto legge di agosto, adesso convertito in legge. Per il bonus da 600 di giugno in favore dei collaboratori sportivi sono stati stanziati 90 milioni di euro per il 2020 e questa misura si va ad aggiungere alle altre indennità previste ad esempio per gli stagionali del turismo, i lavoratori dello spettacolo e i professionisti iscritti alle casse previdenziali private.

La nuova tranche del bonus è riconosciuta ai collaboratori sportivi con contratto attivo al 23 febbraio 2020 che abbiano ridotto, sospeso o cessato la loro attività per effetto dell’emergenza Covid. In particolare questo sostegno economico riguarda collaboratori come atleti, tecnici, addetti amministrativi e gestionali, ma anche tutor del progetto “Sport di classe” e i contratti di collaborazione in forma di stage, spiega nelle FAQ la società Sport e Salute, a patto di essere impiegati presso:

  • Coni (Comitato Olimpico Nazionale)
  • Cip (Comitato Paralimpico Italiano)
  • Federazioni sportive nazionali
  • Discipline sportive associate
  • Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip
  • Società e associazioni sportive dilettantistiche

Il pagamento del bonus non concorre alla formazione del reddito, quindi non sono previste tasse su questa indennità anche in sede di dichiarazione dei redditi il prossimo anno.

I requisiti fissati dal decreto agosto: quando non si può avere il bonus

Ci sono però delle situazioni per cui non si ha diritto al bonus da 600 euro per i collaboratori sportivi, riferito al mese di giugno: la regola generale è che non è cumulabile, quindi chi ha già percepito o fatto domanda per altre indennità Covid del decreto di agosto e dei precedenti provvedimenti, non può fare richiesta. Ecco in particolare i requisiti:

  • Non avere un altro reddito da lavoro (anche liberi professionisti, partite Iva e lavoratori autonomi)
  • Non percepire il reddito di cittadinanza
  • Non godere del reddito di emergenza
  • Non percepire Cassa integrazione straordinaria e in deroga per Covid
  • Non aver richiesto altri bonus Covid come quelli per i lavoratori stagionali e delle terme, dello spettacolo, dell’agricoltura, i marittimi, gli iscritti agli enti di previdenza di diritto private
  • Non percepire pensione

Collaboratori sportivi, come e quando fare domanda a Sport e Salute

Secondo quanto stabilito dal decreto agosto, la domanda dei collaboratori sportivi, insieme alle autocertificazioni del caso, devono essere presentate alla Società Sport e Salute Spa tramite la specifica piattaforma informatica: come detto, i lavoratori che hanno già ricevuto l’indennità di 600 euro a marzo e aprile 2020 non devono fare richiesta, il pagamento del bonus di giugno avviene in modo automatico tramite bonifico bancario.

Se ancora non si è fatta domanda del bonus riservato ai collaboratori sportivi, per richiedere l’indennità del mese di giugno 2020 serve copia fronte retro di un documento di identità valido, oltre ai documenti che attestano il rapporto (copia del contratto di collaborazione oppure copia della lettera di incarico o dell’attestazione della società sportiva o ancora – in assenza di questi – la prova dell’avvenuto pagamento nel mese di febbraio). Sarà poi necessario autocertificare la presenza dei requisiti, dare l’assenso al trattamento dei dati personali e indicare l’Iban che servirà per il pagamento del bonus per i collaboratori sportivi. Sono previsti controlli a campione della Società Sport e Salute.

Quando arriva il pagamento del bonus di giugno 2020 per i collaboratori sportivi. E se non è arrivata la mail?

La Società Sport e Salute ha annunciato di aver iniziato il pagamento dei primi bonus di giugno per i collaboratori sportivi il 12 ottobre 2020 e adesso saranno fatti altri versamenti in favore di chi ha fatto richiesta: i 600 euro vengono versati tramite bonifico sull’Iban indicato nella domanda.

La prima tranche di indennità è stata pagata a oltre 108.000 persone hanno ancora i requisiti e ad altre 3.000 che hanno fatto richiesta e che sono state ammesse senza necessità di integrazione della documentazione, mentre per 4.000 domande sono stati avviati accertamenti perché i documenti presentati sono difformi dai dati in possesso dall’Agenzia delle Entrate. I pagamenti del bonus da 600 euro per il mese di giugno continueranno nei prossimi giorni una volta che la società Sport e Salute avrà verificato le mail di approfondimento inviate dai collaboratori sportivi.

Nel caso di problematiche nella richiesta è possibile scrivere alla mail [email protected]. Qui le FAQ di Sport e Salute.

Coprifuoco anti Covid anche in Italia, ipotesi chiusura alle ore 22

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La Francia sta per introdurre quella che è probabilmente la misura anti Covid più restrittiva adottata in Europa fino a oggi: coprifuoco dalle 21 alle16 6. E dunque anche nel nostro paese ci si comincia a chiedere se un provvedimento simile sia possibile. Fino a ieri veniva escluso, ma in serata si è fatta strada l’ipotesi di un coprifuoco anti Covid anche in Italia, con chiusura degli esercizi pubblici alle ore 22. Limitazioni simili si sono viste soltanto nei momenti più drammatici della storia recente, durante la Seconda guerra mondiale e negli Anni di piombo.

Francia, vietato uscire dalle 21 alle 6

In cosa consiste il coprifuoco che entrerà in vigore in Francia nelle prossime ore? Da sabato 17 ottobre, dalle ore 21 alle 6, resteranno chiusi tutti i ristoranti, i bar, i cinema, i teatri e in generale tutti i locali pubblici di aggregazione. Non un divieto di circolazione tout court, ma una misura che punta a una forte riduzione dei contatti tra le persone. Tanto che il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha chiesto ai suoi cittadini di ridurre al minimo anche i contatti privati.

La misura non è valida in tutto il paese. Riguarda infatti 9 città, comprese molte tra le più popolose e importanti della Francia. Coprifuoco dunque nell’Île de France – la regione di Parigi – e nelle aree metropolitane di Grenoble, Lille, Lione, Aix-Marseille, Rouen, Tolosa, Montpellier, Saint Etienne. Il coprifuoco della Francia durerà 4 settimane, con la possibilità (e la volontà da parte del governo) di prolungarlo fino a 6, ovvero farlo durare fino al 1° dicembre.

Quante persone al ristorante? Le regole del nuovo Dpcm anti Covid

Si continuerà a lavorare, ci saranno autorizzazioni per chi rientra tardi dal lavoro o lavora di notte e saranno ovviamente esentate tutte le situazioni di emergenza, ad esempio per chi dovrà recarsi in ospedale.

Coprifuoco anche in Italia per contrastare il Covid?

Uno scenario ipotizzabile anche da noi? Di coprifuoco anti Covid in Italia non si era mai parlato, neanche durante la fase più drammatica dell’emergenza, nella primavera scorsa.

Da giovedì, però, il governo ha preso in considerazione l’ipotesi. L’idea è quella di un coprifuoco “leggero”, con chiusura di tutti gli esercizi pubblici in Italia alle ore 22: bar, ristoranti, locali dovrebbero abbassare la saracinesca subito dopo cena. Questo per stroncare sul nascere la movida e prevenire i grandi assembramenti di persone per le strade delle città in orario notturno.

D’altra parte l’idea di un coprifuoco in Italia rimanda proprio ai momenti più difficili della storia nazionale del Novecento.

Decreto agosto 2020: la legge di conversione in Gazzetta Ufficiale (pdf)

Venne imposto nel luglio del 1943, dopo la caduta del regime fascista, con un paese ancora in guerra e in preda al caos. In misura meno severa, una sorta di coprifuoco venne adottato in alcune città d’Italia nel dicembre 1973. Era un paese già spaventato per i primi fatti di quelli che saranno poi ricordati come Anni di piombo. La crisi energetica in seguito all’aumento del prezzo al barile del petrolio costrinse alla chiusura anticipata di cinema e ristoranti, oltre che alla riduzione dell’illuminazione notturna.

Bonus bebè 2020 a Firenze: come richiedere il buono per i nuovi nati

Mezzo milione di euro in favore delle famiglie con nuovi nati, più esposte alla crisi causata dal Covid: il Comune di Firenze riconoscerà ai nuclei in difficoltà che ne faranno domanda un “bonus bebè” fino a un massimo di 1.500 euro, a seconda della fascia Isee, per i nuovi nati nel 2020.

Lo ha deciso la giunta di Palazzo Vecchio, approvando la delibera presentata dall’assessore al Welfare Andrea Vannucci.

Bonus nuovi nati a Firenze: a quanto ammonta, a chi spetta, i requisiti

Questo sostegno economico va in favore delle famiglie residenti sul territorio comunale di Firenze con un Isee corrente non superiore ai 20.000 euro: il bebè deve far parte del nucleo anagrafico del genitore che fa domanda del bonus e deve essere nato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020.

L’ammontare della cifra del “bonus nuovi nati” del Comune di Firenze varia in base alla fasce Isee e il buono viene corrisposto solo una volta:

  • bonus 1.500 euro per chi ha un Isee corrente inferiore a 10.000 euro
  • bonus 1.000 euro per chi ha un Isee corrente tra 10.000 e 20.000 euro

Se i fondi a disposizione non basteranno per tutte le richieste di bonus, verrà redatta una graduatoria dando priorità alle famiglie con il valore Isee più basso e con un numero maggiore di figli sotto i 18 anni.

Bonus bebè 2020 Inps per le neo-mamme: domanda, importo e Isee

Bonus bebè quando e come fare domanda per il 2020

Per fare la domanda del bonus nuovi nati del Comune di Firenze è necessario l’Isee corrente, ossia l’indicatore che permette di fotografe la situazione del reddito attuale, anche per quelle famiglie che hanno visto ridursi gli introiti a seguito dell’emergenza coronavirus.

Sarà possibile presentare richiesta dal 16 novembre 2020 fino al 16 febbraio 2021, compilando i moduli che saranno messi a disposizione sul sito ufficiale del Comune di Firenze e presentandoli alla direzione servizi sociali in viale De Amicis 21 il martedì e il giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 oppure inviando una raccomandata o ancora via pec ([email protected]).

Il pagamento del bonus

Il bonus sarà pagato con bonifico sul conto corrente di chi lo richiederà, entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, che sarà redatta entro il mese di febbraio 2021.

“Il bonus nuovi nati è una delle azioni amministrative destinate al supporto delle famiglie che va nell’ottica della realizzazione di un patto per la natalità – ha spiegato l’assessore al Welfare del Comune di Firenze Andrea Vannucci – questa misura è la dimostrazione che la nostra amministrazione è vicina alle famiglie in difficoltà che hanno neonati perché la crisi si è fatta sentire anche per questa fascia di popolazione. Il nostro obiettivo è dare un aiuto concreto per affrontare le spese quotidiane”.

Coronavirus: i contagi di oggi in Toscana (14 ottobre)

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Continuano a crescere i contagi da coronavirus in Toscana: i dati del bollettino Covid della Regione Toscana diffuso oggi, 14 ottobre 2020, parlano di 575 casi positivi in più rispetto a 24 ore fa (ieri i nuovi contagi erano stati 480) e di 2 nuovi morti, registrati entrambi a Pisa, con un’età media di 81 anni. Aumentano anche i ricoverati e i pazienti nelle terapie intensive.

In tutto, dall’inizio della pandemia, in Toscana si conta un totale di 19.681 positivi al coronavirus, con 1.183 i deceduti e 11.071 guariti (56,3% dei casi totali).

I contagi di oggi in Toscana: i dati del bollettino del 14 ottobre 2020

I nuovi casi sono il 3% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 575 contagi di coronavirus di oggi in Toscana è di 42 anni circa (il 19% ha meno di 20 anni, il 27% tra 20 e 39 anni, il 29% tra 40 e 59 anni, il 21% tra 60 e 79 anni, il 4% ha 80 anni o più). 408 sono stati identificati nel corso di tracciamento e 167 da attività di screening. 11.033 in più i tamponi effettuati in una giornata, 7.405 se si escludono i tamponi di controllo: il 7,8% è risultato positivo.

Toscana, la situazione negli ospedali e in terapia intensiva

A oggi, 14 ottobre, in Toscana risultano ancora malati di coronavirus 7.427 soggetti: la maggior parte, 7.152 persone, è in  isolamento a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure in ospedale o perché prive di sintomi (497 in più rispetto a ieri, più 7,5%); 275 pazienti sono ricoverati nei posti letto Covid (13 in più rispetto a ieri, più 5%), di cui 46 in terapia intensiva (2 in più rispetto a ieri, più 4,5%). I guariti crescono dello 0,6%, sono 63 in più .

I contagi di coronavirus in Toscana, la “mappa” provincia per provincia

Questa la situazione dei contagi complessivi di coronavirus nelle diverse province della Toscana, in base al domicilio dei positivi: 5.541 i casi totali ad oggi a Firenze (196 in più rispetto a ieri), 1.374 a Prato (44 in più), 1.322 a Pistoia (36 in più), 1.713 a Massa Carrara (19 in più), 2.305 a Lucca (37 in più), 2.432 a Pisa (85 in più), 999 a Livorno (37 in più), 1.797 ad Arezzo (77 in più), 924 a Siena (27 in più), 724 a Grosseto (17 in più). Sono 550 i casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

La Toscana si conferma la decima regione in Italia per numerosità di casi, con circa 528 positivi ogni 100.000 abitanti. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara, Lucca e Pisa. La più bassa Livorno. In Toscana il tasso grezzo di mortalità per Covid-19 (ossia il rapporto tra il numero di deceduti e il numero di abitanti residenti) è di 31,7 per 100.000 residenti (11esima regione in Italia). Il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara, Firenze e Lucca, il più basso a Grosseto. Approfondimenti riguardo al coronavirus in Toscana sul sito dell’Ars.

Quarantena e isolamento Covid: la differenza e per chi dura 10 giorni

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Da ottobre cambia la durata della quarantena per chi ha avuto un contatto stretto con un contagiato e i giorni di isolamento per i casi di Covid: il periodo viene accorciato, con qualche differenza in situazioni particolari, mentre restano le regole legate allo smart working e al riconoscimento del periodo di malattia da parte dell’Inps. Le novità arrivano dalla circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020, che ha recepito le indicazioni fornite da Cts, il comitato tecnico-scientifico sul coronavirus.

Dalle nuove linee guida arriva anche la raccomandazione a scaricare l’app Immuni che aiuta le autorità sanitarie ad avvisare chi ha avuto contatti stretti con un positivo, nel pieno rispetto della privacy.

Differenza tra quarantena fiduciaria e isolamento obbligatorio per Covid

Anche se spesso, quando si parla di coronavirus, “quarantena” e “isolamento” vengono usati come sinonimi il loro significato è diverso, ha chiarito lo stesso Ministero della Salute nella nuova ordinanza Covid: vediamo qual è la differenza.

La quarantena è quella che scatta nei confronti di persone sane che sono state in contatto stretto con un contagiato da Covid e che potrebbero essere state contagiate: si viene messi a casa per la durata del periodo di incubazione del virus in modo tale da monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi di coronavirus con la cosiddetta “sorveglianza attiva” (ossia gli operatori delle Asl contattano periodicamente il soggetto in quarantena per verificarne lo stato di salute) e per agire subito nel caso emerga una sospetta infezione. In questi casi comunemente si parla in modo improprio di isolamento fiduciario, che significa invece una cosa diversa.

A differenza della quarantena, l’isolamento (domiciliare, in alberghi sanitari o in ospedale) riguarda chi è risultato positivo al virus Covid-19 dopo il test molecolare o antigenico effettuato tramite tampone: queste persone vengono isolate dalla comunità, per i giorni necessari e finché non sono più contagiose, cosicché non sia diffuso il virus.

Durata della quarantena per chi ha avuto un contatto stretto con un positivo al Covid

La nuova circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre ha stabilito i giorni di durata della quarantena fiduciaria per chi ha avuto un contatto stretto con una persona positiva al Covid (è il caso, ad esempio, di una classe finita in quarantena per un alunno contagiato dal coronavirus).

La permanenza forzata in casa si accorcia solo nel caso sia fatto un tampone: la quarantena dura 10 giorni solo se il decimo giorno viene effettuato un test antigenico o molecolare tramite tampone che risulti negativo. Se non si fa il tampone la quarantena resta di 14 giorni. Il Ministero della Salute raccomanda, ad ogni modo, di effettuare un tampone alla fine della quarantena a tutte quelle persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti a rischio e fragili.

Da quando “parte” la quarantena fiduciaria di 10 o 14 giorni: l’esempio della classe di scuola

La misura precauzionale della quarantena è prevista solo per chi ha avuto un rapporto diretto con il soggetto positivo al Covid, ma non per i contatti di “secondo livello”. Facendo l’esempio di una classe finita in quarantena, devono stare chiusi in casa gli alunni (perché hanno avuto contatti stretti con lo studente positivo, quest’ultimo in isolamento) ma non i genitori. Se però uno di questi alunni risulta positivo i genitori dovranno fare la quarantena.

Ma da quando parte il conteggio dei giorni della quarantena? Si iniziano a contare i giorni della quarantena dal momento dell’ultimo contatto stretto con il soggetto positivo al Covid, spiega il Ministero della Salute.

Quanto dura l’isolamento per un positivo al Covid: asintomatici e non, la differenza

La differenza tra quarantena e isolamento sta anche nelle diverse regole: la circolare del Ministero della Salute stabilisce che i giorni e le procedure varino in base alla condizione del soggetto positivo al Covid (asintomatico, sintomatico o positivo per lungo tempo).

  1. Asintomatici al coronavirus
    l’isolamento per le persone prive di sintomi dura 10 giorni e finisce solo dopo un test molecolare (tampone) negativo
  2. Sintomatici
    la durata dell’isolamento è di 10 giorni dalla comparsa dei sintomi del coronavirus, di cui almeno 3 giorni senza sintomi e a seguito di un tampone negativo
  3. Casi positivi a lungo termine al Covid
    per chi continua a risultare positivo al coronavirus anche dopo una settimana dalla fine dei sintomi, il termine dell’isolamento è fissato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, con l’ok dei medici che prendono in considerazione anche lo stato immunitario delle persone (negli immunodepressi, infatti, il periodo di contagiosità può risultare più lungo).

Sia per il secondo che per il terzo caso, per stabilire la durata dell’isolamento non vengono presi in considerazione tra i sintomi l’anosmia (perdita dell’olfatto) e l’ageusia-disgeusia (perdita o alterazione del gusto) perché questi effetti del Covid possono durare anche a lungo. Lo puntualizza lo stesso Ministero della Salute nella circolare del 12 ottobre.

Inps e quarantena: quando la quarantena è equiparata alla malattia e quando no. Il caso dello smart working

L’Inps con una circolare ha chiarito che al lavoratore viene riconosciuto il periodo di malattia quando deve stare in quarantena fiduciaria perché ha avuto un contatto stretto con un soggetto positivo al Covid, sempre che non si svolga lo smart working in questo periodo. Se si svolge la propria occupazione sotto forma di lavoro agile a distanza durante la quarantena, non si ha diritto alla malattia (ma al normale compenso lavorativo).

Se si è in isolamento perché risultati positivi al tampone Covid si ha ovviamente diritto alla malattia: “in caso di malattia conclamata – chiarisce l’Inps – il lavoratore è temporaneamente incapace al lavoro, con diritto ad accedere alla corrispondente prestazione previdenziale, compensativa della perdita di guadagno”.

La differenza di trattamento scatta in caso di lockdown, anche locali: per questo tipo di quarantena, con le autorità locali che impongono alla popolazione di non uscire di casa, l’Inps non riconosce la tutela previdenziale della malattia (qui il testo completo della circolare).

Ambasciatori digitali dell’arte: il progetto degli Uffizi per le scuole

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Un buon modo per far appassionare i ragazzi alla storia dell’arte? Farli studiare agli Uffizi. E se la didattica deve spostarsi a distanza causa Covid, il museo si adegua. Con la riapertura delle scuole ripartono anche i percorsi didattici delle Gallerie degli Uffizi per le scuole: la novità è il progetto “Ambasciatori digitali dell’arte”.

Alle classiche attività programmate per i ragazzi negli spazi museali, quest’anno declinate in modo che possano svolgersi nel pieno rispetto del distanziamento sociale e delle norme anti-Covid, se ne affiancano molte altre da svolgere a distanza, collegandosi con il museo direttamente dalla propria sede scolastica, online.

Ambasciatori digitali dell’arte agli Uffizi, da tutta la Toscana

Così, per la prima volta, non saranno soltanto gli istituti scolastici di Firenze e dintorni a essere coinvolti, ma anche scuole da tutta la Toscana e da fuori regione. Il progetto, rivolto alle scuole superiori, invita gli studenti a riflettere sulle potenzialità del patrimonio culturale come motore della ripartenza, sia economica che umanistica, per il post-pandemia.

Dovranno raccontarlo con un breve video pensato per essere diffuso anche sui canali social del museo. Al termine del percorso, le 10 clip migliori saranno premiate durante una cerimonia pubblica. Del progetto “Ambasciatori dell’arte” ha parlato anche il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, nell’intervista rilasciata a ilReporter.

Informazioni utili

I nuovi programmi, nel dettaglio, sono consultabili all’indirizzo www.uffizi.it/pagine/didattica.

Scadenza: i docenti interessati possono presentare la richiesta di partecipazione dal 5 al 25 ottobre 2020.

“Imprevisti digitali” gratis al cinema con Il Reporter

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Possono tre vicini di casa sfidare da soli, dall’estrema provincia francese, i colossi di internet? Marie, Bernard e Christine decidono che vale la pena provarci per riprendersi la libertà di cui la società digitale ci ha privato. È questa la storia al centro di Imprevisti digitali, la commedia diretta da Benoît Delépine e Gustave Kervern vincitrice dell’Orso d’argento all’ultima edizione della Berlinale. Il Reporter mette in palio 20 biglietti per vederlo gratis al cinema Flora di Firenze, venerdì 16 e sabato 17 ottobre.

Firenze al cinema gratis con Il Reporter

Tre vicini di casa in un sobborgo francese si ritrovano coinvolti in una serie di imprevisti causati dalla loro inettitudine nel rapportarsi alle nuove tecnologie. Marie ha paura di perdere il rispetto del figlio a causa di un sex tape finito online, Bertrand s’invaghisce della voce di una centralinista e cerca di proteggere la figlia dal cyber bullismo e Christine, che ha perso il marito a causa della dipendenza dalle serie TV, è disposta a tutto per far aumentare la sua valutazione come autista privato. I tre si lanceranno così in una battaglia contro i giganti di internet. Una battaglia ben al di fuori della loro portata… forse.

Imprevisti digitali, il trailer del film

Imprevisti digitali è una commedia sociale dolce-amara, parzialmente ispirata al Movimento dei Gilet Gialli, che mette a fuoco in modo ironico e pungente alcune assurdità che caratterizzano la deriva digitale della società moderna, ormai globalizzata e intangibile.

Gli interpreti del film sono Blanche Gardin, Denis Podalydès, Corinne Masiero, Vincent Lacoste, Benoît Poelvoorde e un cameo dello scrittore Michel Houellebecq.

Vinci il cinema gratis con Il Reporter

Il Reporter mette in palio 5 inviti validi per due persone per ciascuna delle due serate (per un totale di 20 biglietti) per vedere Imprevisti digitali gratis al Cinema Flora di Firenze, in piazza Dalmazia. Il film sarà in programmazione da venerdì 16 a mercoledì 16 ottobre. I biglietti sono in palio per le proiezioni di:

  • venerdì 16 ottobre – ore 20,45
  • sabato 17 ottobre – ore 20,45

Per vincere i biglietti basta indicare il giorno scelto e il proprio indirizzo email. I 10 lettori più veloci vinceranno l’invito per due persone.

 Per partecipare al concorso clicca qui

 

Gli allegati al dpcm del 13 ottobre (pdf): protocolli di sicurezza e regole

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Un lungo elenco di protocolli di sicurezza e regole anti-Covid per ogni settore, dalla scuola ai trasporti, dai negozi fino ai viaggi di rientro dall’estero: sono 22 gli allegati al nuovo Dpcm pubblicato nell’edizione pdf della Gazzetta Ufficiale il 13 ottobre 2020 ed entrato in vigore oggi.

Le norme per limitare la diffusione del coronavirus dureranno fino al 13 novembre 2020 e prevedono tra le altre cose lo stop alle feste private, il blocco degli sport di contatto amatoriali e la chiusura di ristoranti, bar, pub e locali a mezzanotte (ma dalle 21.00 in poi è consentito solo consumare al tavolo) per evitare assembramenti.

Il Dpcm di ottobre per “evitare un nuovo lockdown”

La stretta è stata decisa dal governo Conte dopo l’impennata di contagi registrata in tutta Italia. “Le nuove regole comporteranno sacrifici ulteriori – ha spiegato ai giornalisti il premier Conte, parlando del nuovo Dcpm di ottobre – ma siamo convinti che rispettando queste misure potremo adeguatamente affrontare questa nuova fase. Il nostro obiettivo è molto chiaro: evitare di far ripiombare il Paese in un lockdown generalizzato”.

L’elenco degli allegati al Dpcm pubblicato il 13 ottobre 2020

Il decreto del presidente del Consiglio rinnova così le misure in scadenza e ne introduce delle nuove: il nuovo Dpcm di ottobre 2020, comprende nei suoi 22 allegati tutti i protocolli di sicurezza finora definiti con le categorie economiche e sociali, con le comunità religiose e con le Regioni, prorogandone l’efficacia fino al 13 novembre 2020 anche con qualche novità (ad esempio sul trasporto non di linea e su quante persone è possibile portare in macchina). Ci sono inoltre aggiornamenti della lista dei paesi europei da cui è possibile arrivare solo sottoponendosi al tampone obbligatorio.

Allegato per allegato, ecco l’elenco di tutti i documenti inclusi nel nuovo Dpcm di ottobre 2020 e pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 13/10/2020:

  • Dall’allegato 1 al numero 7 – disposizioni per le celebrazioni religiose
    chiesa cattolica, comunità ebraica, chiese protestanti, evangeliche, anglicane, ortodosse, comunità induista e buddista, comunità islamica, chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni
  • Allegato 8 – opportunità di socialità e gioco per bambini e adolescenti
  • Allegato 9 – linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative
  • Allegato 10 – criteri per i protocolli di settore elaborati dal Cts
  • Allegato 11 – misure per gli esercizi commerciali (negozi)
  • Allegato 12 – protocollo di sicurezza Covid per gli ambienti di lavoro
  • Allegato 13 – protocollo di sicurezza Covid per i cantieri
  • Allegato 14 – protocollo di sicurezza Covid nel settore del trasporto e della logistica
  • Allegato 15 – protocollo di sicurezza Covid per il trasporto pubblico
  • Allegato 16 – linee guida per il trasporto scolastico
  • Allegato 17 (e 14 sotto-allegati al dpcm) – protocollo di sicurezza sulle navi da crociera
  • Allegato 18 – linee guida per le istituzioni di formazione superiore
  • Allegato 19 – misure igienico sanitarie (distanziamento, mascherine, ecc)
  • Allegato 20 – regole per gli spostamenti da e per l’estero (quarantena, divieto di ingresso e tamponi obbligatori)
  • Allegato 21 (più un sotto allegato al dpcm) – gestione di casi e focolai di Covid in scuole, asili e scuole materne
  • Allegato 22 – gestione di casi confermati e sospetti di coronavirus nelle aule delle università

Dove scaricare il testo integrale degli allegati al Dpcm di ottobre 2020 (in pdf e word)

È possibile consultare tutti gli allegati del nuovo Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale del 13 ottobre 2020 e sul sito del governo, ecco i link utili per scaricare i testi completi

Dpcm ottobre 2020: testo in Gazzetta ufficiale (pdf), è entrato in vigore

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Dopo il decreto legge Covid, che ha prorogato lo stato di emergenza e introdotto l’obbligo della mascherina all’aperto, il 13 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo dpcm del governo, che prevede ulteriori restrizioni visto l’aumento di contagi di coronavirus, dagli sport di contatto alle feste private: il testo integrale del nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è disponibile anche nella versione pdf della Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 14 ottobre. Le misure resteranno efficaci fino al 13 novembre 2020.

Il provvedimento è stato redatto dopo la riunione d’urgenza del Cts, il comitato tecnico scientifico, che ha proposto nuove misure e limitazioni per far fronte al boom di nuovi casi di coronavirus in Italia.

Feste private, chiusura dei locali, sport di contatto: cosa prevede il nuovo dpcm di ottobre in Gazzetta ufficiale

Il testo integrale del nuovo dpcm anti-Covid del 13 ottobre prevede lo stop alle feste private nei locali, un limite di 30 persone per i banchetti organizzati dopo le cerimonie (come per i matrimoni), il divieto degli sport di contatto amatoriale (quali ad esempio le partitelle tra amici di calcetto e basket, salvi invece gli sport dilettantistici), la chiusura anticipata di locali, bar e ristoranti alle ore 24.00 ma dalle 21.00 si potrà consumare suolo ai tavoli.

Per le cene in casa con amici il nuovo dpcm non prevede espressamente obblighi e divieti, ma una forte raccomandazione di limitare la partecipazione a un massimo di 6 persone. Confermata la mascherina obbligatoria all’aperto.

Gli allegati al dpcm del 13 ottobre (pdf): protocolli di sicurezza e regole

Tamponi e quarantena di 10 giorni

Oltre al dpcm di ottobre, è arrivata una nuova circolare del Ministero della Salute che, in base alle indicazioni degli esperti del Cts, ha ridefinito la durata della quarantena Covid: l’isolamento fiduciario per gli asintomatici passa da 14 a 10 giorni, con la necessità di un solo tampone negativo per tornare a uscire; la quarantena per le persone positive al coronavirus con sintomi scende a 10 giorni, ma con almeno 3 giorni devono essere senza sintomi ed è necessario un test prima di lasciare l’isolamento; la quarantena per i contatti stretti si riduce da 14 a 10 gironi solo effettuando un tampone (che deve risultare negativo) al decimo giorno.

Nuovo dpcm, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 ottobre

Il decreto è stato firmato lunedì 12 ottobre dopo il colloquio tra il governo e le Regioni: il 13 ottobre il nuovo dpcm è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (in versione web e pdf) per entrare in vigore il 14 ottobre, ecco i link utili per scaricare il testo:

Covid, il decreto legge già entrato in vigore

Intanto lo scorso 7 ottobre il Consiglio dei Ministri guidato da Giuseppe Conte ha varato un decreto legge (n° 125 del 2020) per prorogare lo stato di emergenza per il Covid fino al 31 gennaio 2021 e introdurre l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, 24 ore su 24, pena una multa da 400 a 1.000 euro. Quest’ultima misura è stata confermata dal nuovo dpcm-

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