domenica, 22 Giugno 2025
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Come richiedere il bonus vacanze 2020 con l’app IO e come funziona

Con l’inizio dell’estate, lo sconto fino a 500 euro per la villeggiatura è ai nastri di partenza grazie a una procedura tutta digitale. Per richiedere il bonus vacanze 2020 arriva l’app IO a cui accedere con le credenziali Spid o la carta di identità elettronica (CIE 3.0) e per ottenerlo bisognerà dimostrare di avere i requisiti grazie alla dichiarazione Isee (il calcolo può essere fatto anche sul sito dell’Inps): l’Agenzia delle Entrate in una guida ha spiegato come funziona questo “contributo Covid” introdotto dal decreto rilancio, chiarendo dove ottenerlo e come fare domanda.

La prima cosa da tenere presente è la data da cui richiedere l’agevolazione. Dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre di questo anno le famiglie potranno collegarsi online e richiedere il bonus per la vacanza, da usare nelle strutture ricettive italiane che aderiscono (hotel, camping, residence, bed and breakfast, ecc). Ci sono però delle operazioni che si possono fare in anticipo.

Bonus vacanze: Spid, CIE, Isee. Cosa serve per ottenerlo

Documenti per certificare il reddito familiare (Isee) e credenziali di accesso (Spid o carta di identità elettronica): ecco le 2 cose essenziali che serviranno per richiedere il bonus vacanze tramite l’App IO, a partire dal 1° luglio 2020.

1. Dichiarazione sostitutiva unica per l’Isee (Inps)

Per richiedere il calcolo dell’Isee (ordinario o corrente) è necessario presentare la Dichiarazione Sostituiva Unica (DSU) online sul sito dell’Inps oppure rivolgendosi a un Caf: si tratta di un documento da compilare con i dati sul reddito dei vari componenti della famiglia, sulle proprietà immobiliari, conti in baca e via dicendo. Qui vi spieghiamo da cosa dipende il calcolo dell’Isee.

Ecco i requisiti per il bonus vacanze 2020: bisogna avere un valore Isee non superiore da 40.000 euro, che grossomodo corrisponde a famiglie con un reddito medio.

2. Spid o CIE per accedere all’app

La chiave per entrare sull’App IO è rappresentata dal “codice Spid”, utile non solo per richiedere il bonus vacane 2020 ma anche per il buono mobilità dedicato alla bici oppure per entrare sul sito dell’Inps o dell’Agenzia delle Entrate. In poche parole le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), permettono di accedere sempre con lo stesso username e password a tutti i portali della pubblica amministrazione. E’ un servizio gratuito e si può ottenere facendo domanda a diversi provider, dalle Poste Italiane ad Aruba: in questo articolo spieghiamo come richiedere Spid.

In alternativa si può usare la carta di identità digitale (CIE 3.0) ma bisogna avere il codice PIN fornito al momento del rilascio del documento (4 cifre dal Comune e altre 4 nella busta che arriva a casa con la carta d’identità in formato tessera). Se si è smarrito il PIN della propria CIE si può richiedere la ristampa all’ufficio anagrafe comunale.

L’app IO: come e dove richiedere il bonus vacanze 2020

L’ultimo passo per ottenere il bonus vacanze 2020, spiega l’Agenzia delle Entrate nella sua guida, è scaricare sul proprio cellulare “App IO”, l’applicazione unica dei servizi pubblici italiani, che è gratuita ed è stata messa a disposizione da PagoPA, società statale per i servizi digitali: è disponibile per smarphone Android e con sistema operativo iOS (Apple).

Come funziona l’app IO per il bonus vacanze

La procedura per fare domanda del bonus vacanze sarà attiva dal 1° luglio al 31 dicembre 2020: per ottenerlo è necessario conservare la fattura (o lo scontrino che specifica il codice fiscale del beneficiario dello sconto) rilasciata dalle strutture italiane dove si soggiorna, come hotel, camping, agriturismi e via dicendo.

Collegandosi alla sezione “Pagamenti” dell’applicazione e richiedendo il bonus vacanze 2020, l’app IO verifica in automatico collegandosi alla banca data di Inps i requisiti di chi sta facendo domanda (per questo è necessario il calcolo dell’Isee), poi attiva un buono virtuale con un codice QR. Sono previsti 3 diversi importi dell’agevolazione:

  • 500 euro per le famiglie di 3 o più persone
  • 300 euro per le famiglie con 2 persone
  • 150 euro ai single

App IO Bonus vacanze 2020 Pagamenti Isee Spid Agenzia entrate Inps

Per usare lo sconto, il QR code andrà mostrato alle strutture turistiche che aderiscono su tutto il territorio nazionale, al momento del pagamento. L’80% del bonus vacanze sarà scalato come sconto immediato dal prezzo del soggiorno, l’altro 20% del buono verrà riconosciuto come detrazione di imposta (tax credit) nella dichiarazione dei redditi che sarà presentata nel 2021, allegando fattura o scontrino con il codice fiscale di chi ha richiesto il bonus vacanze 2020 tramite l’app IO.

La guida dell’Agenzia delle Entrate: 3 cose da sapere e link utili per richiedere il buono vacanza

Per quanto riguarda il bonus vacanze, introdotto dal decreto rilancio a seguito dell’emergenza Covid, bisogna però tenere presenti 3 aspetti: può essere usato solo da un componente della famiglia; non può essere richiesto per vacanze pagate online con l’intermediazione di siti, come Booking o Airbnb (via libera invece ad agenzie viaggi e tour operator); può essere usato solo in una volta, pagando in un’unica soluzione i servizi delle strutture ricettive. Se l’importo della vacanza è inferiore al bonus non è possibile usare l’importo residuo. In questo articolo i dettagli su come funziona lo sconto sulla vacanza e su chi ne ha diritto. Ecco i link utili:

10 mostre (di nuovo aperte) da vedere in tutta Italia

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La cultura all’epoca del Covid. Da Milano a Firenze, da Torino a Roma, da Napoli a Cagliari, sono tanti i segnali di ripartenza  dell’arte, e le mostre programmate nel 2020 – o che sono di nuovo aperte dopo lockdown – ripartono con regole anti-coronavirus: ecco 10 esposizioni da vedere in tutta Italia.

Firenze: a Palazzo Strozzi le ragnatele di Tomàs Saraceno

Palazzo Strozzi riapre dopo il blocco del lockdown e fino al 1° novembre offre al pubblico la possibilità di visitare la personale di Tomàs Saraceno dal titolo Aria. Artista contemporaneo visionario e poliedrico, Saraceno esalta il contesto storico e simbolico di Palazzo Strozzi e di Firenze attraverso un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità.

Mostre 2020: a Roma Raffaello e Caravaggio nella capitale

Ha riaperto i battenti anche una tra le mostre più attese del 2020, “Raffaello“, dedicata al grande pittore nell’anno in cui si celebrano i 500 anni dalla morte: originariamente destinata a chiudere il 2 giugno l’evento – organizzato a Roma dalle Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi presentano, in collaborazione con Galleria Borghese, Musei Vaticani e Parco Archeologico del Colosseo – è stato prorogato fino al 30 agosto.

Mostre 2020 da vedere Roma Raffaello Scuderie Quirinale

È invece dedicata alla raccolta dei dipinti caravaggeschi del grande storico dell’arte e collezionista Roberto Longhi (di cui nel 2020 ricorrono i 50 anni dalla scomparsa) la mostra ospitata dai Musei Capitolini e intitolata “Il tempo di Caravaggio” (fino al 13 settembre) curata da Maria Cristina Bandera, direttrice della Fondazione Longhi Maria Cristina Bandera.

Milano: a Palazzo Reale la mostra immersiva su Tutankhamon e il Seicento di De la Tour

Aperte solo su prenotazione le mostre di Palazzo Reale a Milano, che in questa seconda parte del 2020 offre più esposizioni da vedere. Si intitola Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience (fino al 30 agosto 2020) l’appuntamento dedicato al più famoso dei faraoni egizi. Un’esperienza coinvolgente e, in parte, immersiva, per raccontare il viaggio “oltre le tenebre” di Tutankhamon e illustrare la concezione dell’aldilà degli antichi egizi.

Fino al 27 agosto Palazzo Reale ospita inoltre la prima mostra italiana dedicata alle opere del più grande pittore del Seicento francese e dei protagonisti del suo tempo:  Georges de la Tour. Europa di luce. Al centro dell’esposizione i ritratti che l’artista ha dedicato non tanto a modelli storici o personaggi altolocati ma al volto di soggetti di basso rango, presi dalla strada.

Mostre aperte, Torino: Mantegna a Palazzo Madama

Una tappa obbligata di questo giro d’Italia in 10 mostre è sicuramente Torino: da vedere, a Palazzo Madama, la mostra dedicata ad Andrea Mantegna, “Rivivere l’antico, costruire il moderno” in corso fino al 20 luglio 2020. Tra i più importanti artisti del Rinascimento italiano, Mantegna fu in grado di coniugare nelle proprie opere la passione per l’antichità classica, ardite sperimentazioni prospettiche e uno straordinario realismo nella resa della figura umana.

Napoli: etruschi in trasferta al Museo Archeologico partenopeo

Un grande viaggio nell’arte e nella cultura etrusca è invece quello offerto al Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) che fino al 31 maggio 2021 ospita la grande antologica curata da Paolo Giulierini e Valentino Nizzo.

Le ninfee di Monet al Palazzo Ducale di Genova

Il distanziamento sociale diventa un’esperienza immersiva al Palazzo Ducale di Genova dove è in corso (fino al 23 agosto), “5 minuti con Monet” all’interno della quale è possibile ammirare le celebri ninfee del pittore impressionista Claude Monet per cinque minuti, in completa solitudine. Si può scegliere se apprezzare l’opera in silenzio oppure accompagnati dalla musica di Arvo Pärt Spiegel im Spiegel o, in alternativa, dalle parole che lo stesso Monet scrisse al critico François Thiébault-Sisson nel febbraio del 1918, lette da Luca Bizzarri.

Palazzo di città di Cagliari: i 100 scatti più belli di Steve McCurry

Approda al Palazzo di città di Cagliari la mostra “Icons” che raccoglie cento degli scatti più suggestivi del fotografo Steve McCurry per tutto il 2020 e fino al 10 gennaio 2021. L’esposizione, curata da Biba Giachetti, è un viaggio nella esperienza quarantennale del fotografo, famoso in tutto il mondo per le i suoi fotoreportage.

Palermo: l’arte contemporanea di Julian Friedler

E’ dedicata infine all’artista belga Julian Friedler la prima mostra con cui la Fondazione Sant’Elia – e in maniera più ampia, la città di Palermo – rinsalda il suo rapporto con l’arte e la libertà. “Mapping”, questo il titolo dell’esposizione ospitata nel Loggiato San Bartolomeo, racchiude 200 quadri recenti di Friedler di chiara impostazione espressionistica (fino al 7 luglio).

Mostre da vedere in tutta Italia, aperte ma con le regole Covid

Per tutte le mostre valgono le regole anti Covid per una visita in sicurezza:

  • Distanziamento
  • Obbligo di indossare la mascherina
  • Obbligo di igienizzare le mani con soluzione alcolica (anche dopo l’utilizzo delle toilette)
  • Misurazione della temperatura all’ingresso
  • Ingressi contingentati

Bonus matrimonio, dal 2021 un aiuto per chi si sposa dopo il Covid: i requisiti

Chi aveva rinunciato a dirsi di sì a causa della pandemia di Coronavirus può finalmente ripensarci. È in discussione alla Commissione bilancio della Camera l’emendamento al Decreto rilancio per quello che è già stato denominato Bonus Matrimonio: una detrazione del 25% delle spese per chi farà il grande passo entro il 2021, a condizione di rientrare nei requisiti.

Bonus matrimonio, le spese ammesse

Dall’abito al wedding planner, dalle spese per il ricevimento alla location, dal fotografo al trucco e parrucco, chi si sposa nel 2021 dovrebbe poter risparmiare un 25% sulle spese sostenute per il grande giorno. Un aiuto concreto a tutte le coppie – e sono davvero molte – che a causa della pandemia da Covid-19 hanno deciso di rimandare la data del sì al prossimo anno.

Il bonus matrimonio 2021 è stato approvato e inserito nel decreto rilancio?

Dal ricevimento ai fiori, dal parrucchiere all’abito: tutti gli sgravi del bonus matrimonio

Un aiuto alle coppie, senza dubbio, ma anche un incentivo che andrebbe a dare una boccata d’ossigeno a tutta la filiera che ruota intorno alla celebrazione dei matrimoni. Tra le spese detraibili nel 2021 per chi accede al bonus matrimonio ci sarebbero infatti:

  • Location per ricevimenti
  • Catering
  • Parrucchiere
  • Truccatore
  • Fiori
  • Foto
  • Videomaking
  • Abiti da sposa

Queste le più importanti tra le voci detraibili. Insomma, il bonus matrimonio sarebbe un ulteriore aiuto al rilancio dell’economia italiana dopo l’emergenza coronavirus. E, perché no, anche una ventata di ottimismo per chi aveva deciso di sposarsi e poi aveva dovuto fare marcia indietro.

Dpcm coronavirus: dal 15 giugno cosa si può fare, cosa riapre, cosa cambia

Bonus matrimonio, come funziona: i requisiti

Al momento, gli unici requisiti previsti per richiedere il Bonus matrimonio sono le certificazioni delle spese sostenute in Italia per tutto quello che riguarda la cerimonia, sia civile che religiosa.

Fornendo opportuna documentazione, a partire dal 1° gennaio 2021, si dovrebbe poter richiedere una detrazione del 25% dell’imposta lorda per un totale complessivo che non superi i 25mila euro. La copertura economica per il bonus matrimonio dovrebbe essere di 200 milioni, ricavati in parte dal fondo sul reddito di cittadinanza.

Il Bonus matrimonio è attualmente solo una proposta: se l’emendamento al Decreto rilancio verrà approvato, arriverà anche il decreto interministeriale che ne chiarirà funzionamento e requisiti.

Riaprono 150 aree gioco nei giardini di Firenze, mascherina obbligatoria

1000 giochi a disposizione dei piccoli fiorentini. È una grande conquista per i bambini quella annunciata da Palazzo Vecchio: da venerdì 19 giugno il Comune di Firenze riaprirà 150 aree gioco nei parchi e giardini di tutto il territorio comunale, dopo che sono rimaste off limts per mesi a seguito dell’emergenza coronavirus.

Il provvedimento, che arriva a seguito dell’allentamento dei divieti deciso dalla Conferenza Stato Regioni del 9 giugno, è stato inserito nell’ordinanza della Regione Toscana del 10 giugno.

Aree gioco, via libera nei giardini e nelle strutture commerciali di Firenze

Le aperture potranno riguardare le zone attrezzate con giochi per bambini presenti all’interno di parchi pubblici sia di aree private, comprese quelle all’interno di strutture ricettive e commerciali.

Per genitori, bambini, accompagnatori ed eventuale personale sarà predisposta un’adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare. Sarà realizzata una segnaletica adatta ai minori e comprensibile anche da persone di nazionalità stranieri, in particolar modo per le aree a vocazione turistica.

Le regole: mascherine per genitori, accompagnatori e over 6

Personale e genitori saranno invitati all’auto-monitoraggio delle condizioni di salute proprie e del proprio nucleo familiare e informati sui comportamenti da adottare in caso di comparsa di sintomi sospetti per Covid-19.

Saranno promosse per bambini e ragazzi le necessarie misure igienico comporamentali da tenere per garantire l’accesso in modo ordinato, evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno un metro di distanza. La mascherina dovrà essere utilizzata da genitori, accompagnatori, eventuale personale e dai bambini e ragazzi al di sopra dei 6 anni. Sarà garantita un’adeguata pulizia delle aree e delle attrezzature. Sul sito del Comune tutte le informazioni sulle misure adottate in città per l’emergenza coronavirus.

Due soli nuovi casi, tamponi oltre quota 300 mila: dati e notizie sul coronavirus in Toscana del 17 giugno

Due nuovi casi di coronavirus in Toscana, uno in provincia di Massa Carrara e uno in quella di Lucca. Il numero dei casi attualmente positivi scende però a 444, il minimo dal 13 marzo scorso. Superata anche quota 300 mila tamponi: sono 300.612, 3.800 in più effettuati rispetto a ieri, 4.261 quelli analizzati nelle ultime 24 ore. Queste le ultime notizie sul contagio da coronavirus in Toscana secondo i dati riportati dal bollettino regionale di oggi, mercoledì 17 giugno.

Con i due nuovi casi, il totale di quelli rilevati dall’inizio dell’epidemia sale a 10.193. Sono 3.513 i casi complessivamente rilevati in provincia di Firenze, 569 a Prato, 680 a Pistoia, 1.052 a Massa Carrara (1 in più), 1.367 a Lucca (1 in più), 897 a Pisa, 558 a Livorno, 686 ad Arezzo, 441 a Siena, 430 a Grosseto. Così si aggiorna la mappa del coronavirus in Toscana.

Coronavirus, ultime notizie in Toscana (17 giugno)

La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi, con circa 273 casi ogni 100.000 abitanti. La media italiana, aggiornata a ieri, è di circa 393. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 540 casi ogni 100.000 abitanti, Lucca con 352, Firenze con 347, la più bassa Siena con 165.

Le persone in isolamento a casa restano 397, nuovo minimo dal 14 marzo scorso. Sono pazienti risultati positivi al coronavirus ma con sintomi lievi o asintomatici (meno 18 rispetto a ieri). Altre 2.851 persone (-160 rispetto a ieri) sono isolate dopo aver avuto contatti con contagiati.

Tornano ad essere 47, 1 in meno di ieri, i pazienti ricoverati nei posti letto Covid degli ospedali. Di questi, 14 sono in terapia intensiva, stabili rispetto a ieri. È il punto più basso dal 9 marzo 2020 per le terapie intensive e dal 6 marzo 2020 per i ricoveri totali.

Con 20 nuove guarigioni complessive, il numero dei guariti sale a 8.657. Si tratta di 350 persone “clinicamente guarite” (-16 rispetto a ieri), cioè che hanno smesso di manifestare i sintomi dell’infezione, e 8.307 (+36) guarite a tutti gli effetti, con doppio tampone negativo.

Un solo decesso

L’unico nuovo decesso registrato è quello di una donna di 86 anni in provincia di Grosseto. Il totale dei morti per coronavirus in Toscana dall’inizio dell’epidemia sale a 1.092, così ripartiti per provincia: 400 a Firenze, 51 a Prato, 80 a Pistoia, 162 a Massa Carrara, 140 a Lucca, 89 a Pisa, 61 a Livorno, 46 ad Arezzo, 31 a Siena, 24 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

Il tasso grezzo di mortalità toscano è di 29,3 deceduti ogni 100.000 residenti, contro il 57 della media italiana. La Toscana è l’11° regione più colpita. Il tasso di mortalità più alto si registra in provincia di Massa Carrara (83,1), seguono Firenze (39,6) e Lucca (36,1). Il più basso a Grosseto (10,8).

Sono i dati aggiornati alle ore 12 di oggi, mercoledì 17 giugno, elaborati dall’Agenzia regionale di sanità e dall’Unità di crisi Coronavirus per il bollettino sul coronavirus in Toscana.

Niente contributo a fondo perduto per i professionisti delle casse private

Niente contributo a fondo perduto per i professionisti delle casse private di previdenza. Gli emendamenti al Decreto rilancio presentati durante il passaggio parlamentare per la conversione in legge sono stati bocciati dal Ministero dell’Economia. Il motivo? Mancano le coperture finanziarie.

Passa dunque la linea originaria del Decreto rilancio, che già nel testo licenziato dal Governo non includeva i professionisti delle casse private tra i beneficiari dell’indennità: niente contributo a fondo perduto per loro.

Troppi costi, niente fondo perduto per i professionisti degli Ordini

Il ministero dell’Economia ha espresso parere negativo nei confronti degli emendamenti che proponevano di estendere la misura. L’operazione avrebbe un costo troppo elevato.

Un’esclusione che ha fatto infuriare a, l’associazione degli enti previdenziali privati. “Solo pochi giorni fa – denuncia il presidente Alberto Oliveti – la sottosegretaria al lavoro, Francesca Puglisi, aveva auspicato che l’esclusione dei professionisti da questa misura di sostegno potesse essere corretta dal Parlamento in sede di conversione del decreto in legge”.

Casse private: no al contributo a fondo perduto, sì al bonus 600 euro

“Un auspicio – prosegue Oliveti – accolto da onorevoli appartenenti ad alcuni gruppi politici anche di Governo. Per il Mef la platea è troppo estesa e avrebbe un costo elevato per il Governo. Ma quanto vale, invece, la sopravvivenza di una parte attiva e importante di questo Paese?”.

“L’Adepp – prosegue Oliveti – continuerà il lavoro di sensibilizzazione, denuncia  e confronto in tutte le sedi parlamentari chiedendo rispetto e sostegno per chi pur avendo subito pesantemente la crisi e gli effetti di questa pandemia, con profonda dignità e senso del dovere ha risposto mettendosi al servizio del Paese”.

Bonus maggio 100 euro: professionisti delle casse private ancora in attesa

Esclusi dal contributo a fondo perduto, i professionisti iscritti alle casse private sono comunque ammessi al bonus da 600 euro per il mese di aprile, così come lo erano stati per quello di marzo. Resta ancora da capire invece in che modo il bonus di maggio verrà esteso agli autonomi e ai professionisti delle casse private: avvocati, commercialisti, ingegneri e le altre professioni ordinistiche. Per le partite Iva e gli iscritti alla gestione separata Inps il bonus di maggio sarà di 1000 euro anziché 600, ma a patto di poter dimostrare un calo del fatturato di almeno di 33% nel secondo bimestre 2020.

Il Governo ha confermato che il bonus da 1000 euro per il mese di maggio 2020 spetterà anche ai professionisti delle casse private. Non è però ancora stato pubblicato il decreto interministeriale che disciplina le modalità di erogazione.

Azzolina: “Riapertura scuole il 1 settembre, inizio anno scolastico 2021 il 14”

Riapertura scuole dal 1 settembre per i recuperi, inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico 2020 – 2021 il 14 settembre: sono le date annunciate dal ministro dell’istruzione Lucia Azzolina. Intervenuta oggi a Bergamo per la prima giornata dell’esame di Maturità 2020, Azzolina ha anticipato la proposta del governo per la riapertura delle scuole. Nei prossimi giorni, Governo e Regioni metteranno a punto le linee guida e il protocollo di sicurezza per la scuola.

Scuola aperta a settembre

“Abbiamo fatto una proposta alle Regioni per il 14 settembre“, ha detto Azzolina, parlando della data di inizio dell’anno scolastico 2020 – 2021, il primo del post emergenza Covid. “Ma già dal 1 settembre le scuole saranno aperte per recuperare le attività di apprendimento per gli studenti e le studentesse che sono rimasti indietro”, ha aggiunto.

Elezioni regionali 2020 e referendum: ipotesi seggi elettorali fuori dalle scuole

Dunque due settimane di preparazione e recupero dell’apprendimento, per tentare di mettersi in pari con quanto perso nei tre mesi di chiusura della primavera 2020. Rientro a scuola il 1 settembre, lezioni al via il 14 settembre 2020.

Anno scolastico 2020 – 2021: inizio il 14 settembre

Dover chiudere le scuole è stato una ferita – ha aggiunto la ministra – uno struggimento che mi resterà per sempre quindi oggi sono davvero felice”. La scuola, ha assicurato, “è stata sempre al centro dei pensieri di questo Governo”.

Il protocollo di sicurezza per la scuola

Resta l’attesa per il protocollo di sicurezza per la scuola che contiene le linee guida per il rientro in classe degli studenti. Il documento, che sarà redatto da Governo e Regioni, potrebbe arrivare la prossima settimana.

Obbligo di mascherina, distanziamento e didattica a distanza: il protocollo di sicurezza per la scuola prevedrebbe tre diversi scenari, da adottare in base alla situazione epidemiologica del settembre 2020.

Dpcm coronavirus: dal 15 giugno cosa si può fare, cosa riapre, cosa cambia

Scuola e linee guida: tre scenari per il ritorno in classe

In un primo scenario in caso di contagio zero, o comunque a una soglia bassa tale da non destare troppa preoccupazione, gli studenti potranno tornare in classe senza mascherina. Almeno durante le lezioni. L’obbligo resterà in ogni caso negli spazi comuni. Vietati gli assembramenti.

Uno scenario intermedio è quello in cui si continuino a registrare casi di coronavirus superiori a una certa soglia di sicurezza nel territorio. Ci sarà allora l’obbligo di indossare la mascherina per tutti, studenti, insegnanti e personale scolastico. Sarà obbligatorio mantenere il distanziamento e, se necessario, individuare spazi aggiuntivi per le lezioni. Previsti anche ingressi ed uscite a orari differenziati.

Lo scenario più drammatico è quello di un nuovo lockdown. Se il contagio dovesse tornare ai livelli massimi di allarme, l’unica soluzione sarebbe quella di chiudere di nuovo le scuole e riprendere con la didattica a distanza.

Il testo definitivo del protocollo di sicurezza e le linee guida per la scuola stabiliranno con precisione i criteri per valutare quale delle tre ipotesi sarà da adottare al rientro in classe del 1 settembre.

Bonus occhiali e lenti a contatto: 50 euro di sconto per l’acquisto nel 2020, come richiederlo

È al momento solo una proposta, ma tra gli emendamenti al Decreto rilancio di cui si sta discutendo in Parlamento c’è anche questo: un bonus occhiali da vista, un buono sconto da 50 euro per l’acquisto di occhiali o lenti a contatto correttive per le fasce di reddito Isee più basse.

Decreto rilancio, ipotesi bonus per l’acquisto di occhiali e lenti a contatto

Una proposta, si legge nel testo dell’emendamento, che nasce “al fine di tutelare la salute della vista, anche in considerazione delle difficoltà economiche conseguenti all’emergenza epidemiologica Covid-19″. Secondo quanto previsto dall’emendamento, il cui primo firmatario è Ubaldo Pagano del Pd, si tratterebbe di un buono destinato solo ai nuclei familiari a basso reddito.

Più precisamente, tra i requisiti per ottenere il bonus occhiali da vista e lenti a contatto ci sarebbe un valore Isee non superiore a 15 mila euro. In questo caso si potrebbe far richiesta del voucher.

Voucher da 50 euro per gli occhiali da vista: i requisiti

Il testo dell’emendamento parla di bonus erogato in forma di voucher una tantum riconosciuto per l’anno 2020 dal valore di 50 euro per l’acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto. Dunque quello ipotizzato sarebbe un vero e proprio buono sconto e non un credito d’imposta da utilizzare in dichiarazione dei redditi.

La strada resta lunga. Per capire da quando e come si potrà richiedere il bonus occhiali da vista bisogna tener conto dell’iter parlamentare della proposta. Prima di tutto, l’emendamento deve essere approvato dalle Camere. Se ciò avverrà, finirà nel testo definitivo di conversione in legge del Decreto rilancio. A quel punto servirà però un ulteriore decreto attuativo, probabilmente interministeriale. La misura coinvolge infatti il ministero della Salute per lo “spirito” del bonus, e quello dell’Economia per le coperture finanziarie. Il decreto attuativo servirà a stabilire la procedura per presentare la domanda e ottenere il bonus occhiali da vista e lenti a contatto.

Se approvato, il bonus occhiali per il 2020 andrebbe ad aggiungersi agli altri incentivi già previsti nel Decreto rilancio. Tra questi, i nuovi sostegni alle famiglie introdotti dopo l’emergenza coronavirus come Reddito di emergenza, bonus colf, badanti e lavoratori domestici, il bonus vacanze, il voucher per baby sitter e centri estivi e il bonus bici e monopattini elettrici. Oltre alle misure in favore dei lavoratori, come gli indennizzi per partite Iva e autonomi e la Cassa integrazione. Infine, gli aiuti alle imprese: dall’ecobonus ai contributi a fondo perduto.

Giardini e parchi aperti a Firenze, i più belli da vedere (gratis e non)

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Visite sì, ma all’aria aperta. Non esiste una stagione ideale per immergersi nella bellezza dei giardini di Firenze, che offrono panorami mozzafiato e scorci quasi segreti: ecco una panoramica dei parchi più belli da vedere (aperti dopo il lockdown per il coronavirus), dal centro alla periferia, dal più celebre al meno frequentato fino a quelli più originali, senza dimenticare quelli gratis.

Boboli, il giardino di Firenze per eccellenza

Il parco granducale è certamente il più conosciuto della città (e uno dei più conosciuti al mondo). Vero e proprio museo a cielo aperto, il giardino di Boboli che si espande alle spalle di Palazzo Pitti è ricco di opere d’arte e di percorsi che fanno sentire il visitatore un componente della famiglia Medici. Vi sono tre diversi accessi, ciascuno munito di biglietteria. E’ tra i primi musei statali di Firenze aperti dopo il lockdown. L’ingresso è a pagamento, ma i residenti nel Comune di Firenze entrano gratis da via Romana (entrata di Annalena).

Giardino Bardini, il parco più romantico della città

Confina con Boboli e si estende sulla collina attigua. Il Giardino di Villa Bardini, un tempo appartenuto all’antiquario Stefano Bardini, con i suoi fiori (celebre il suo pergolato di glicine che in primavera regala una fioritura straordinaria da seguire anche via webcam) e i suoi affacci inediti sul centro di Firenze è uno dei parchi più amati da instagramer e visitatori alla ricerca dello scatto perfetto. Due gli accessi, con annessa biglietteria: da via de Bardi e dalla Costa San Giorgio. I residenti nella Città metropolitana di Firenze e nelle province di Arezzo e Grosseto hanno diritto al biglietto gratuito.

Giardino Bardini Firenze riapertura orario gratis
La vista dal giardino Bardini

I parchi fuori dal centro: Villa il Ventaglio, museo-giardino inedito

Fuori dal perimetro del centro storico, il parco di Villa il Ventaglio fa parte del circuito museale ed è uno dei parchi monumentali meno frequentati di Firenze. Se si è alla ricerca di un polmone verde e di poca confusione, questo è il posto perfetto per una visita. L’ingresso è gratuito. Si trova tra Campo di Marte e le Cure.

I parchi da vedere a Firenze: Stibbert, il giardino del collezionista che amò l’arte

Uno dei giardini più singolari di Firenze è certamente quello appartenuto a Frederick Stibbert e collocato fuori dal centro. Il collezionista e imprenditore, nato e vissuto nell’Ottocento, era un grande appassionato d’arte con all’attivo una delle collezioni di armi e armature antiche più importante del mondo. Stibbert fece ristrutture il parco intorno alla sua villa dall’architetto Giuseppe Poggi (lo stesso che realizzò il Piazzale Michelangelo) trasformandolo in un giardino all’inglese con tempietti, giochi d’acqua e grotte. L’ingresso al parco è gratuito mentre è previsto un biglietto per il museo.

Cosa vedere a Firenze: Giardino delle rose, hotspot (gratis) per innamorati

E’ uno dei parchi di Firenze ideale per gli innamorati alla ricerca di un posto speciale dove scambiarsi promesse: il giardino delle rose è situato proprio sotto il Piazzale Michelangelo e vanta, lo dice il nome stesso, una bellissima varietà di piante di rosa provenienti da tutto il mondo, insieme a una vista unica sulla città.

Qui sono ospitate anche le opere dello scultore belga Jean Michel Folon e un piccolo giardino giapponese. L’apertura va ben oltre il periodo delle fioritura, è accessibile tutto l’anno e figura tra i parchi aperti dopo il lockdown.

Giardino rose Firenze
La vista su Firenze dal giardino delle rose

Parco delle Cascine, il giardino dei fiorentini

È il polmone verde della città, circa 160 ettari, e uno dei parchi urbani più grandi d’Europa. Le Cascine sono il posto ideale dove fare sport, dedicarsi a lunghe camminate, fare yoga, leggere un libro, esplorare il fiume Arno e molto altro ancora. Vi si accede gratuitamente e gli ingressi sono numerosi e sparpagliati dal centro alla periferia.

Orto Botanico di Firenze: il Giardino dei semplici, un capolavoro a due passi dal David

Il Giardino dei semplici è uno degli orti botanici più antichi e meglio conservati d’Italia, sezione del Museo di storia naturale dell’Università di Firenze. Situato in centro, a due passi da piazza San Marco e dalla Galleria dell’Accademia che ospita il David di Michelangelo, conserva un numero elevatissimo di specie vegetali, circa 9 mila. L’ingresso (con biglietteria) è in via Micheli ed è il luogo perfetto per chi è alla ricerca di uno spazio verde poco frequentato.

Il giardino dell’orticoltura, la serra liberty a prova di Instagram

Uno tra i parchi a prova di macchina fotografica è il giardino dell’Orticoltura, alla prima periferia di Firenze, con il suo bellissimo tepidarium del Roster, serra costruita a cavallo tra Ottocento e Novecento in stile liberty. Il bel giardino, appena fuori dai viali di circonvallazione (l’ingresso è gratis) regala i suoi scorci più belli in primavera e in autunno, con la fioritura e il foliage, che danno un’atmosfera ancora più idilliaca al giardino.

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La serra del Roster nel giardino dell’Orticoltura

Villa Rusciano, il giardino segreto a Firenze sud

Poco conosciuto e ancor meno frequentato, il parco di Villa Rusciano, nel quartiere di Gavinana, è un parco pubblico che pochi conoscono. L’area verde, che circonda la bella villa oggi sede dell’assessorato all’ambiente del Comune di Firenze, offre vedute cartolinesche del centro e dei monumenti e garantisce una tranquillità che sfiora a tratti la solitudine. Ingresso gratuito.

Picnic sì, picnic no: i giardini dove è permesso

Bello stendere una coperta su un prato e concedersi un picnic, ma non dappertutto è concesso. Nei giardini monumentali e nei parchi-museo ad esempio non si può. Niente picnic dunque a Boboli, Villa Bardini, Villa il Ventaglio, ma neanche al Giardino dei Semplici o al Giardino dell’Iris. Via libera invece alle Cascine, al parco di Villa Rusciano e, senza “strafare”, al Giardino dell’Orticoltura e al parco di Villa Stibbert.

I parchi e i giardini di Firenze più belli, cosa vedere: quelli aperti (e gratis)

Ecco in sintesi le perle verdi della città da visitare:

  • Giardino di Boboli (Oltrarno), gratis per i residenti del Comune di Firenze dall’entrata di Annalena (via Romana)
  • Giardino di Villa Bardini (appena sopra il centro storico) – gratis per i residenti nella Città Metropolitana di Firenze e nelle province di Arezzo e Grosseto
  • Giardino dei Semplici, Orto Botanico di Firenze (centro storico, zona piazza San Marco)
  • Giardino delle Rose (sotto piazzale Michelangelo) – gratis
  • Parco di Villa Il Ventaglio (zona Campo di Marte) – gratis
  • Parco Stibbert (zona Rifredi) – gratis
  • Parco delle Cascine – gratis
  • Giardino dell’Orticoltura (zona piazza Libertà) – gratis
  • Villa di Rusciano (Firenze sud) – gratis

Bambini: i giardini di Firenze ideali per i piccoli

Premesso che i piccini, ovviamente, possono entrare in tutti questi giardini, ci sono dei parchi di Firenze più a misura di bambino di altri. O meglio, se ci sono dei luoghi dove la fa da padrona la cultura – come al Giardino Bardini o a Boboli – ce ne sono altri dove un piccolo si trova più a suo agio e, munito di un pallone o una bicicletta può divertisti molto di più.

  • A Villa Rusciano c’è un bel pratone dove correre e ulivi frondosi tra cui giocare a nascondino
  • al parco dell’Orticoltura c’è un’area giochi (che riapre il 19 giugno, dopo lo stop per le misure anti-Covid)
  • alle Cascine c’è spazio a sufficienza per ogni tipo di attività
  • al parco Stibbert si può sempre giocare al piccolo esploratore tra una sfinge e un tempietto con vista su un lago popolato da tartarughe

“Rimuovere il David di Michelangelo”: a Firenze una petizione (goliardica)

“Era un bullo” e pure “un esibizionista”, quindi non ha il diritto di stare sull’arengario di Palazzo Vecchio per essere utilizzato per “fini turistici”. Rimuovere il David di Michelangelo dal salotto buono di Firenze: è questa la singolare richiesta di una petizione-burla lanciata sulla piattaforma Change.org e indirizzata al sindaco Dario Nardella dal gruppo DLGF, “Delicati Liberi Golianelli Fiorentini”.

L’ironia toscana si abbatte anche su un simbolo della città, in un momento in cui le statue – per fatti ben più gravi – sono protagoniste di danneggiamenti e proteste Oltreoceano. Al centro  dello scherzo la copia del celebre capolavoro di Michelangelo Buonarroti collocata in piazza della Signoria (l’originale, come è noto, si trova nella Galleria dell’Accademia).

La petizione per spostare il David di Michelangelo da Firenze

#iostocongolia è l’hashtag scelto per questa petizione sui generis. “David contro Golia è un assassinio. David è un vigliacco, intollerante, bullo ed esibizionista”, si legge nel testo indirizzato con sarcasmo al primo cittadino e al Consiglio Comunale fiorentino, perché il tema sia protagonista di una discussione in aula.

“David non è un eroe, è un meschino – prosegue il testo – non cerca una soluzione pacifica della contesa con Golia e, anziché aspettare il via della leale competizione, scaglia una vigliacca sassata con la fionda nella testa del povero gigante che, sportivamente, contava solo sulla forza delle sue braccia”. E poi ancora: “È vergognoso esaltare un assassino, David trucida e fa scempio di Golia, un uomo deforme, colpevole solo di non incarnare i canoni del bello. Essere giovane, biondo e di bell’aspetto non autorizza ad uccidere chi non sia come lui”.

I “Delicati Liberi Golianelli Fiorentini” si scagliano inoltre contro la nudità del David di Michelangelo. “Un esibizionista: andava in giro mostrando le sue nudità con la volontà di umiliare tutti quelli non belli, magri, muscolosi e ben dotati sessualmente come lui”.

I firmatari della burla

L’obiettivo è raccogliere almeno 100 sostenitori online. A far sorridere sono anche i commenti ironici comparsi a corredo della petizione su Change.org (questo il link), che conta una trentina di firmatari. C’è ci si disgusta perché il David mostra i genitali in pubblico e chi propone un trasloco coatto del David di Michelangelo da Firenze a Forte dei Marmi. Insomma neanche il difficile momento sembra aver scalfito l’ironia fiorentina.