giovedì, 10 Luglio 2025
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Le migliori pizzerie di Firenze secondo le guide, in centro e periferia

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Forno a legna, lievitazione naturale, la vera pizza napoletana o quella più bassa, mozzarella fior di latte o di bufala per non parlare della farina (integrale, kamut, senza glutine): dal centro alla periferia, abbiamo studiato l’elenco delle migliori pizzerie di Firenze, mettendo insieme i pareri delle guide gastronomiche più famose (Gambero Rosso ed Espresso), i risultati di un’importante premio in materia (Pizza Awards) e le recensioni su TripAdvisor.

La prima sorpresa, che possiamo già anticipare, è questa: gli utenti web snobbano del tutto i locali premiati dagli esperti. Insomma gli intenditori e le persone comuni preferiscono pizzaioli completamente diversi. Ma vediamo cosa è venuto fuori: passiamo prima in rassegna i diversi pareri e alla fine combiniamo i vari giudizi per eleggere la pizzeria migliore di Firenze.

Le pizzerie Firenze premiate dal Gambero Rosso con i 3 spicchi

Secondo la guida 2020 delle pizzerie d’Italia, stilata dal Gambero Rosso, il migliore a Firenze è Romualdo Rizzuti con le sue “follie“, che da viale Europa ha traslocato in San Niccolò. Al pizzaiolo salernitano vengono confermati i 3 spicchi e assegnati 93 punti.

Subito sotto, a quota 92, si trovano Il Vecchio e il Mare di via Gioberti, che sul menù ha  anche piatti di pesce, Al fresco, la trattoria estiva dell’Hotel Four Seasons, e la Divina Pizza di Borgo Allegri, famosa per l’impasto con lievito madre, farine macinate a pietra e lievitazione di almeno 24 ore.

Follie Romualdo pizzeria famosa Firenze
Romualdo Rizzuti de “Le follie di Romualdo”

In terza posizione, con 91 punti, troviamo una nuova entrata per i “Tre spicchi” 2020 del Gambero Rosso, la pizzeria “Sud” al primo piano del Mercato centrale di San Lorenzo, pieno centro storico. A pari merito  un locale in periferia, Giotto di via Veracini con le creazioni di Marco Manzi, e Duje di Michele Leo che in Largo Annigoni ha preso il posto della celebre pizzeria Santarpia.

Nei dintorni di Firenze, sempre con 91 punti, l’ultima guida alle pizzerie d’Italia del Gambero Rosso segnala anche Lo Spela di Greve in Chianti, in località il Ferrone, con una storia lunga più di 30 anni.

L’Espresso e la pizza

Anche la guida dell’Espresso riserva una sezione alle migliori pizzerie, che si affianca alla lista dei migliori ristoranti premiati con i famosi “cappelli”. A Firenze e dintorni sono 3 quelle premiate, tre nomi già visti nel precedente capitolo. Il riconoscimento va a La Divina Pizza, Giotto e Lo Spela di Greve in Chianti.

Ristoranti stellati di Firenze sulla guida Michelin 2020

Pizza Awards Florence

Passiamo ai Pizza Awards, l’Oscar della pizza, assegnato ogni anno da duecento autorevoli giornalisti ed esperti enogastronomici. In cima alla classifica 2019 delle 100 migliori pizzerie d’Italia non figura nessun locale di Firenze, per trovare il primo dobbiamo arrivare al 57esimo posto dove si piazza Le Follie di Romualdo.

Più sotto, in 65esima posizione, Giotto, seguito (quasi) a ruota da Duje (68esimo). Chiude questa classifica fiorentina dei Pizza Awards Il Vecchio e il Mare, al 72esimo posto.

Le migliori pizzerie di Firenze secondo le recensioni di TripAdvisor

Questa graduatoria viene completamente ribaltata se andiamo a vedere i commenti degli utenti su Tripadvisor: ovviamente la classifica muta di settimana in settimana in base alle recensioni degli utenti. Noi prendiamo in considerazione la top 5 delle pizzerie aggiornata a novembre 2019.

Sul primo gradino del podio troviamo Melloo, che in via Luigi Gordigiani propone pizza al tagliere accompagnata dalla note di una singolare collezione di musica su vinile. Nel cuore del centro fiorentino si trova la seconda pizzeria più buona della città, secondo TripAdvisor, Gustarium di via dei Cimatori. Terzo posto per la pizzeria napoletana Livio tra via Nazionale e la zona di San Lorenzo. Seguono la Bottega Conviviale di via Ghibellina e la pizzeria I Camaldoli in piazza del mercato Centrale (San Lorenzo).

Migliori pizzerie Trip Advisor Firenze Melloo
Foto: pagina Facebook Melloo Firenze

Le pizzerie più buone di Firenze: la nostra classifica

Arriviamo quindi a unire tutti insieme questi pareri, stilando una classifica delle 5 migliori pizzerie di Firenze (più una).

  1. Le Follie di Romualdo
    via San Niccolò 39 rosso
    La pizzeria più famosa di Firenze: le creazioni di Romualdo Rizzuti sono premiate a pieni voti dagli esperti
  2. Giotto
    via Veracini 22/d (zona viale Redi – piazza Puccini)
    La buona pizza alla periferia di Firenze, con un “artista” del forno a legna come Marco Manzi, sfiora di poco la prima posizione.
  3. Il Vecchio e il Mare
    Via Vincenzo Gioberti, 61N (quartiere 2)
    Non solo pesce in questo ristorante amato per la sua soffice pizza
  4. Duje
    Largo Annigoni 9 (zona Sant’Ambrogio)
    Il pizzaiolo napoletano Michele Leo porta il suo menù anche a Firenze
  5. La Divina Pizza (pari merito)
    Borgo Allegri 50 rosso (zona piazza dei Ciompi)
    Lievito madre e lunga lievitazione per questa pizzeria attiva da oltre 10 anni
    Lo Spela (pari merito)
    via di Poneta 44 – Greve in Chianti (località ferrone)
    Dal 1987 è un’istituzione in materia: pizze croccanti, con ricette tradizionali e gourmet

Qual è la vostra pizzeria fiorentina fiorentina?

E secondo voi quali sono le migliori pizzerie sulla piazza fiorentina? Commentate sulla pagina Facebook de Il Reporter, le più votate potranno entrare a far parte di una speciale classifica “dal basso”.

Hotel Four Seasons Firenze, open day di Natale

Per un giorno l’Hotel Four Seasons di Firenze spalanca le porte del giardino della Gherardesca in occasione dell’open day 2019: non solo un mercatino di Natale, ma anche un programma di eventi dedicati a grandi e bambini per sostenere un’associazione no profit, diversa ogni anno.

La data

La 12esima edizione dell’iniziativa di solidarietà si svolge domenica 15 dicembre 2019 nel grande parco dell’hotel a 5 stelle e questa volta il ricavato della manifestazione andrà alla neonata Patrizio Cipollini Foundation, per finanziare alcune borse di studio destinate ai ragazzi dell’Istituto Alberghiero fratelli Pieroni di Barga (Lucca). L’evento, patrocinato dal Comune, è uno dei mercati di Natale più attesi di Firenze (qui la guida completa).

Gli orari e gli eventi dell’apertura del giardino della Gherardesca

Il suggestivo parco della Gherardesca, di proprietà dell’Hotel Four Seasons di Firenze, è accessibile al pubblico durante l’open day dalle ore 10.00 fino alle 16.00, con una donazione di un euro. Presente un grande mercato natalizio con tante idee regalo, come le raffinate porcellane Richard Ginori e la biancheria in puro lino di Pedersoli, oltre ad animazioni per bambini e prodotti gastronomici tipici del periodo come le caldarroste, i necci, la polenta di granoturco, da gustare con una piccola donazione.

Alla manifestazione partecipano i ristoranti più importanti e conosciuti della città, dalla pizza delle follie di Romualdo a Borgo San Jacopo, dalla Trattoria Mario alle schiacciate dell’Antico Vinaino, new entry dell’edizione 2019. L‘Enoteca Pinchiorri presenterà poi un piatto insieme a Savini Tartufi e Olio Giachi.

apertura giardino Gherardesca Firenze
Foto: pagina Facebook Hotel Four Seasons Firenze

Gli eventi dell’open day 2019 dell’Hotel Four Seasons Firenze

Il programma di eventi si apre alle 10.30 con l’esibizione dei Bandierai degli Uffizi, seguita da quella della Compagnia di Babbo Natale. Poi a mezzogiorno il coro di voci bianche di Firenze e Scandicci, note gospel invece alle 14.00 con Caf, il Coro Africano di Firenze. Il parco ospiterà anche due presepi artigianali, realizzati dalla Bottega dei Grassi, uno in movimento e l’altro a grandezza naturale.

L’ingresso al giardino della Gheradesca è da piazzale Donatello 12, Borgo Pinti 97 e via Gino Capponi 54, per informazioni sull’open day del Four Seasons di Firenze tel. 055.26261

Enogastronomica 2019, a Firenze il meglio del cibo toscano

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Un tour fra i migliori sapori della Toscana in soli 3 giorni. 100 produttori per una grande mostra mercato, 22 chef e maestri piazzaioli alla guida di altrettanti cooking show: Enogastronomica 2019, fiera nata dopo l’esperienza della celebre “biennale”, torna alla Fortezza da Basso di Firenze con un format che unisce tradizione e innovazione, per mettere in vetrina l’eccellenza alimentare italiana. Il focus scelto per questa edizione è il Made in Tuscany.

Le date

L’evento va in scena nel weekend dell’Immacolata da venerdì 6 a domenica 8 dicembre 2019 nei 6mila metri quadrati al piano attico del Padiglione Spadolini. Un’occasione per scoprire i segreti del buon cibo, grazie a degustazioni e assaggi, ma anche per fare shopping “di gran gusto” in vista del Natale, mettendo sotto l’albero la filiera corta regionale.

La manifestazione è organizzata da Confersercenti Firenze con collaborazione con Cia Toscana Centro, Legacoop Toscana, Vetrina Toscana, Consorzio Vino Chianti e Fisar Firenze, e con il contributo della Camera di Commercio di Firenze.

Enogastronomica 2019 Firenze locandina

Cosa si trova a Firenze per Enogastronomica 2019 (anche in vista del Natale)

Non più biennale ma con un appuntamento ogni 12 mesi, la nuova Enogastronomica di Firenze si conferma vetrina dei prodotti alimentari d’eccellenza. I grandi protagonisti nella mostra mercato sono soprattutto il vino e l’olio toscano, tra gli stand si possono trovare anche i migliori frutti del territorio, dalle farine antiche allo zafferano, dai formaggi ai fagioli zolfini. E poi ancora salumi, cioccolato artigianale, dolci. Non mancano le idee regalo o gli ingredienti per ceste e confezioni natalizie da leccarsi i baffi. Accanto agli stand è presente un’area ristoro per pranzi, cene, snack e aperitivi.

Per scoprire quello che la Toscana ha di buono da offrire, Enogastronomica 2019 prevede inoltre un lungo programma di incontri con i produttori, degustazioni guidate di vino e olio, cooking show (qui i dettagli) con materie prime rigorosamente toscane, “corsi” dell’Univeristà della birra e una speciale sezione con i pizzaioli più famosi che si cimenteranno nella preparazione di uno dei simboli culinari italiani.

Informazioni utili: orari e biglietti per Enogastronomica 2019

Calice in vetro e tracolla porta bicchiere: è questo lo speciale kit degustazione di Enogastronomica 2019, grazie al quale è possibile fare assaggi gratuiti negli stand ospitati dentro la Fortezza da Basso di Firenze (ad eccezione dell’area ristoro). Il kit può essere acquistato direttamente all’evento, al prezzo di 10 euro (ridotto a 8 euro per i soci Assocral, Coop, Confesercenti, CIA, Fisar, Legacoop e Consorzio Vino Chianti) oppure online, dove sono applicati anche i diritti di prevendita. Seguendo la pagina Facebook de Il Reporter è possibile vincere il “biglietto” per partecipare ai vari show cooking.

Questi infine gli orari di Enogastronomica 2019:

  • Venerdì 6 dicembre dalle 14.30 alle 22.00, mentre l’area ristoro è aperta fino a mezzanotte
  • Sabato 7 dicembre dalle 11 alle 22.00 (l’area ristoro è attiva fino alle 23)
  • Domenica 8 dicembre dalle 12 alle 21 (area ristoro fino alle 22.30)

In collaborazione con Enogastronomica

“Deep”, nel profondo del colore  con Giuliano Caporali

Fino al 28 novembre, presso le Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, sarà possibile visitare Deep, personale del pittore aretino Giuliano Caporali. La mostra, a cura di Mario Balduzzi, affronta attraverso varie tecniche alcuni aspetti di come l’artista intenda la pittura.

Giuliano Caporali dal 1976 dipende dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è disegnatore presso la Soprintendenza di Arezzo. Ciò gli ha permesso di frequentare e studiare da vicino alcuni maestri del passato, da Piero della Francesca al Beato Angelico, da Signorelli al Vasari, fino a Cimabue, per i quali ha curato elaborati grafici per il recupero delle opere, collaborando ad allestimenti di mostre e progetti architettonici.

A queste esperienze istituzionali, fondamentali per la sua crescita artistica, ha opposto un dialogo con la poetica dell’informale, traendo suggestioni dall’ambiente antico dei muri corrosi, dal rapporto tra tempo e spazio, tra pittura e architettura, natura e artificio. Lo abbiamo intervistato.

Una personale emblematica già dal titolo. 

Deep è una parola inglese che significa “nel profondo” e il mio lavoro è proprio quello di scavare, andare oltre per non fermarsi al superficiale, all’apparenza, mediante un costante esercizio di riduzione, di eliminazione da tutto ciò che è mediocre. E’ il frutto di una lunga ricerca portata avanti con tenacia, senza mai accontentarmi dei risultati e dei riconoscimenti ottenuti in questi 50 anni di attività.  

Nelle sue opere possiamo trovare diverse tecniche e anche i supporti sono molteplici.

Per me è molto importante lo studio del colore come fonte di trasmissione delle emozioni. Anche il modo in cui sono bilanciati reciprocamente è cercato per stabilire un rapporto che possa veicolare un messaggio che non potrebbe essere espresso con la stessa forza dalla lingua scritta, ma piuttosto dalla musica. Spesso infatti abbino i colori come si potrebbe fare con le note musicali, per dare un senso di musicalità. Come su certe note – con le dovute e importanti pause – nasce una melodia, così nasce un quadro. Inizio a dipingere, poi è il quadro che mi guida, che mi suggerisce come andare avanti. 

Caporali Deep

Sulle sue tele emergono segni, graffiti, impronte o immagini sublimate, quasi come su un antico intonaco. 

“Deep” è il riepilogo delle mie esperienze formative e lavorative che mi hanno indirizzato negli anni verso un linguaggio gestuale e di sintesi, ma allo stesso tempo armonico e articolato. I tanti “passaggi” delle pennellate di colore rappresentano le tracce della nostra memoria che dovrebbe sempre riaffiorare come frammenti che riemergono. Bisognerebbe andare costantemente a ricercare quello che è stato il nostro vissuto; oggi forse siamo più portati a ricoprire, a dimenticare. 

Perché vuole mettere in connessione modernità e passato, memoria e desiderio di guardare al futuro?

Ultimamente ho usato colori che dovrebbero rappresentare la nostra contemporaneità, sono infatti colori metallici, fluorescenti, un po’ come quelli degli schermi degli smartphone, dei computer. Secondo me bisogna parlare il linguaggio del nostro tempo, rappresentando quello che dovrebbe essere la contemporaneità.  

Si nota come in alcune sue opere esca dal piano bidimensionale spingendosi verso la tridimensionalità

A volte abbino alle mie tele materiali di recupero con l’intento di dar loro una nuova vita. Sono cose dimenticate, vecchi oggetti, pezzi di cartone, elementi extra-pittorici come filo di ferro e stoffa. Al lavoro pittorico alterno anche quello più “materiale” realizzando sculture.   

Mostra Deep Palazzo Medici Riccardi

Informazioni sulla mostra Deep di Giuliano Caporali

L’evento espositivo di Palazzo Medici Riccardi si estende, con un’appendice molto significativa, fino al The Artists’ Palace di fronte alla basilica di San Lorenzo, dove è possibile ammirare il dipinto intitolato “In the purple”. Una vera esperienza multisensoriale all’interno della storica biblioteca  The Artists’ Lab poiché scandita da musica, proiezione di un video sullo stesso Caporali ed effluvi scelti per l’occasione presso il profumiere Lorenzo Villoresi. Deep di Giuliano Caporali è a ingresso libero e proseguirà fino al 28 novembre 2019 con aperture giornaliere dalle 9.00 alle 19.00. Chiuso il mercoledì.

Il Trittico di Puccini: il Tabarro, Suor angelica e Gianni Schicchi, tornano a Firenze

Tra il 1913 e il 1918, ispirato dal successo delle opere veriste di Mascagni e Leoncavallo, Puccini scrive tre opere in atto unico concepite però come un insieme inscindibile. Contravvenendo alla volontà del compositore lucchese, il Trittico verrà però raramente messo in scena per intero. A Firenze mancava da 31 anni.

Nonostante i tre pannelli siano distanti per ambientazione e carattere, a legarli sono i concetti di amore e morte. Il tabarro, opera violenta e vicina al verismo, si conclude con un delitto di gelosia per un amore tradito.

Suor Angelica, Maggio Musicale
© foto Michele Monasta – Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Il suicidio è liberatorio e risolve un amore impossibile, quello per il figlioletto mai conosciuto e ormai morto, in Suor Angelica.

Infine, il travestimento di Gianni Schicchi fa resuscitare per un breve periodo, quel tanto che basta per cambiarne le ultime volontà, Buoso Donati (che morto lo è davvero). La beffa, accettata dai Donati per l’amore veniale, è anche l’unica soluzione per il lieto fine tra Lauretta e Rinuccio.

Il Trittico pucciniano al Maggio di Firenze

Nella rappresentazione del Maggio Musicale le tre opere sono anche legate dalla stessa scena: pannelli di legno che all’uopo diventano il ponte di una chiatta, un convento di clausura e la camera di Buoso Donati con vista su Ponte Vecchio. Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro del Giglio di Lucca e il Teatro Lirico di Cagliari, funziona però, e nemmeno pienamente, solo nel Tabarro, dove appare più funzionale al racconto di scena.

La direzione, affidata a Valerio Galli, riesce ad imprimere un bel colore al suono orchestrale e si distingue per un carattere piuttosto energico. Fin troppo si potrebbe dire, tant’è che l’esecuzione complessiva risulta un po’ piatta e si perde la delicatezza di alcuni momenti musicali che costellano le tre opere, e caratterizzano Suor Angelica.

Le voci di questa prima del Maggio non deludono le aspettative piuttosto alte vista la notorietà e l’esperienza in questo repertorio degli interpreti principali.

Partiamo da Angelo Villari, Luigi ne il Tabarro, che conferma le sue doti canore apprezzate recentemente a Firenze in Pagliacci e in Cavalleria Rusticana.

Il ruolo di Michele è affidato alla bellissima voce di Franco Vassallo che si distingue anche per le doti interpretative.

María José Siri affronta con successo i due impegnativi ruoli di Giorgetta e Suor Angelica anche se la sua vocalità di carattere risulta più convincente ne Il Tabarro, dove appare più in sintonia con lo stile della direzione.

Bruno De Simone interpreta con successo Gianni Schicchi grazie alla bella voce. Nonostante le sue spiccate doti attoriali non riesce a rendere appieno il carattere sia meschino che geniale del suo personaggio, calcandone di più quello istrionico. Non dimentichiamoci che lo Schicchi aiuta i Donati, sì, per amore della figlia, ma anche perché scorge l’opportunità di un profitto personale.

Gianni Schicchi, Maggio Musicale
© foto Michele Monasta – Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Una menzione speciale va a Anna Maria Chiuri, ottima in tutte e tre le opere ed esemplare come Zia Principessa in Suor Angelica.

Le opinione del pubblico

Buona presenza di pubblico per la prima di venerdì 15 novembre.

Delle tre opere la più apprezzata è stata senz’altro Il Tabarro conclusosi con abbondanti applausi per tutti gli interpreti e in particolare per il tenore Angelo Villari (Luigi) e il soprano María José Siri (Giorgetta).

Il pubblico della galleria, notoriamente un po’ più critico di quello della platea, si è diviso sul giudizio della direzione, in particolare su Suor Angelica. Alcuni sono usciti all’intervallo non pienamente conviti, altri commossi fino alle lacrime. Quasi unanimemente bocciate, invece, scene e regia di Denis Krief.

Si replica il 17, 20 e 23 novembre.

Perché a Firenze è chiuso Lungarno Diaz?

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Una voragine sotto Lungarno Diaz, nel centro di Firenze, forse causata da una lenta e silenziosa erosione da parte del fiume Arno: una scoperta, avvenuta quasi per caso, che ha imposto la chiusura della strada al traffico da Ponte alle Grazie a piazza Mentana, per consentire le verifiche sulla cavità e iniziare a intervenire. Ancora non si sa quanto durerà lo stop ai veicoli. Intanto torna alla mente il crollo del lungarno Torrigiani del 2016 e si riapre la questione della sicurezza dei lungarni fiorentini.

La voragine sotto lungarno Diaz a Firenze, quale la causa?

Domenica 17 novembre, durante degli scavi per una fuga di gas davanti all’oratorio di Santa Maria delle Grazie, i tecnici hanno scoperto un grande buco nel sottosuolo. Sono scattate le indagini per capire la grandezza di questa “grotta”: le telecamere messe a disposizione da Publiacqua hanno registrato le prime immagini. I vigili del fuoco insieme al personale di Toscana Energia hanno poi terminato la messa in sicurezza dell’area, eliminando le ultime sacche di gas, e sono scattate le indagini da cui è risultati che la cavità è grande 500 metri cubi e profonda 4 metri.

Sulle cause, al momento l’ipotesi più accreditata è che l’acqua dell’Arno sia passata sotto i muri d’argine scavando sotto il manto stradale: il lungarno Diaz era da tempo sotto osservazione e probabilmente l’ultima piena dell’Arno, passata a Firenze domenica 17 novembre, ha contributo ad accelerare il processo di erosione.

La chiusura di lungarno Diaz e le deviazioni

Per motivi di sicurezza e per consentire gli interventi, Lungarno Diaz è chiuso da Ponte alle Grazie a piazza Mentana: è possibile percorrere l’itinerario piazza Mentana-via dei Malenchini-via dei Benci-lungarno alle Grazie-Ponte alle Grazie, nell’altro senso la viabilità alternativa è lungarno alle Grazie-piazza dei Cavallggeri-Corso Tintori-via Vagellai.

I lavori di messa in sicurezza

“Ho sentito il presidente Rossi e abbiamo concordato di intervenire su questo tratto di lungarno Diaz in somma urgenza, utilizzando le risorse di cui la Regione Toscana dispone per situazioni di questo tipo che sono connesse alla situazione di calamità naturale che si sta verificando sulle rive dell’Arno – ha annunciato il sindaco Dario Nardella – continueremo con monitoraggi per capire da dove arriva l’acqua e per mettere in sicurezza il sottosuolo di questo tratto di lungarno”.

In questa prima fase i lavori su lungarno Diaz saranno svolti dalla parte della strada, viste le difficoltà di operare dal lato del fiume durante la stagione invernale. “L’obiettivo primario dell’Amministrazione è la messa in sicurezza e poi realizzare una sistemazione e il ripristino nei tempi più brevi possibile”, ha spiegato in Consiglio comunale l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti.

Come arrivare ai mercatini di Natale di Verona

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Una meta alternativa in attesa del 25 dicembre 2019? Vi consigliamo Verona con i suoi mercatini di Natale che animano il salotto buono della città, da vedere anche la gigantesca stella cometa che sbuca fuori dalla celebre arena. Certo non sarà famoso come i mercatini natalizi di Bolzano e Merano, ma quello di Verona ha un fascino tutto suo, ecco perché.

Natale a Verona, i mercatini e la stella di piazza Bra

Tra piazza dei Signori e le vie del centro veronese tra il 15 novembre e il 26 dicembre 2019 arriva il “Christkindlmarkt” di Norimberga, il tipico mercatino delle feste con oltre 100 espositori che propongono artigianato, prodotti tipici, idee regalo, dolci e leccornie.

A dicembre le vie della città si animano con le suggestive luminarie, ma la protagonista è soprattutto la grande stella cometa che parte dalla cavea dell’arena e “atterra” in piazza Bra. Realizzata nel 1984 su progetto dell’architetto e scenografo Rinaldo Olivieri, questa struttura alta 70 metri e pesante 78 tonnellate disegna un arco ideale tra il monumento e la piazza. Negli anni è diventata a tutti gli effetti il simbolo del Natale a Verona.

Accanto al programma di mercatini ed eventi in vista del Natale, ci sono poi le tante attrazioni e i monumenti della città di Romeo e Giulietta: il celebre balcone, l’arena di Verona, la chiesa di San Zeno Maggiore, l’affascinante ponte di Castelvecchio sulle acque del fiume Adige.

Mercatini di Natale 2020

Come arrivare a Verona in pullman

Da Firenze e dalla Toscana fino a Verona. Per arrivare nella città veneta ci sono  escursioni in pullman granturismo che consentono di godersi l’atmosfera delle feste in tutta tranquillità.

Vago Viaggi, tour operator fiorentino, organizza gite di gruppo lunghe una giornata per vedere i mercatini di Natale a Verona, proponendo anche una sosta al quartier generale delle ghiottonerie: lo storico stabilimento della Bauli a Castel d’Azzano, dove vengono sfornati ogni giorno 3mila quintali di panettoni e pandori. Il costo del tour parte da 49 euro a persona, ma ci sono anche altri pacchetti per visitare i migliori mercatini di Natale in tutta Italia.

In collaborazione con Vago Viaggi

Arno a Firenze oggi: situazione dopo la piena, meteo

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Una giornata con il fiato sospeso per il passaggio della piena e oggi Firenze si è svegliata guardando con apprensione la situazione dell’Arno: la buona notizia è che i livelli sono tornati sotto il livello di guardia. Rientrate anche nella tarda mattinata l’allerta meteo arancione, che indica rischi per i principali fiumi come l’Arno, e l’allerta con codice giallo per i corsi d’acqua minori, come Ema, Mugnone e Terzolle.

La piena dell’Arno a Firenze e la situazione di oggi

L’Arno nelle prime ore della mattina di lunedì 19 novembre  è tornato sotto controllo, comunica la sala della Protezione civile della Città metropolitana di Firenze: tra le 4 e le 7 di oggi la situazione è migliorata e il fiume è sceso sotto il primo livello di guardia. Attenzione solo a Fucecchio, dove l’Arno è ancora al primo livello di guardia, ma dovrebbe diminuire in tarda mattinata.

Rimane attivo il monitoraggio dei corsi d’acqua e del territorio. Al momento non ci sono strade chiuse al traffico: le criticità più importanti sulla viabilità statale, regionale e provinciale sono state risolte. Una situazione quindi più tranquilla rispetto a quella di domenica 17 novembre, quando  la piena dell’Arno alla stazione di rilevamento “Firenze – Uffizi” è arrivata 4,85 metri, sotto il secondo livello di guardia fissato a 5 metri e mezzo.

Scuole aperte a Firenze lunedì 18 novembre

Il Comune di Firenze ha deciso di non chiudere le scuole nella giornata di lunedì 18 novembre. “Non ci sono gli estremi per un  provvedimento del genere – ha spiegato il sindaco Dario Nardella dopo la riunione dell’unità di crisi al Centro operativo della protezione civile comunale, nel pomeriggio di domenica – abbiamo la situazione sotto controllo”.

Le previsioni meteo per Firenze (lunedì 18 e martedì 19 novembre)

Secondo le previsioni del Lamma a Firenze per la giornata di lunedì 18 novembre è prevista un’ulteriore attenuazione dei fenomeni con possibili rovesci isolati e cumulati poco significativi. Per martedì 19 novembre sono attese nuove precipitazioni, mentre un miglioramento è previsto per mercoledì 20 novembre.

La ferramenta di Graziano: da 3 generazioni resiste in via di Brozzi

In via di Brozzi, al civico 59, si trova una mesticheria-ferramenta-casalinghi e tanto altro alla quale non serve un’insegna per farsi trovare dagli abitanti del quartiere. Come si chiama? Beh, il suo nome dipende dall’età di chi frequenta il negozio: gli ultraottantenni dicono che vanno da Adone, i sessantenni vanno da Furio e gli under 40 vanno a comprare nella ferramenta di Graziano.

Il posto, però, è sempre lo stesso. I nomi invece sono quelli delle tre generazioni di uomini che sono stati dietro il bancone della mesticheria. Anche se, durante la guerra, è stata la moglie di Adone, quella che Graziano oggi ricorda semplicemente come “la nonna” a mandare avanti gli affari e a sostenere un’intera famiglia a dispetto di tutte le difficoltà di quei tempi bui. Di eventi la bottega di Graziano ne ha visti succedere proprio tanti.

mesticheria ferramente brozzi

La storia della ferramenta di Graziano

Fondata nel 1933 in via della Nave di Brozzi, poi trasferitosi nella nuova sede, in via di Brozzi 59, solo nel 2010, la ferramenta di “Graziano” (da adesso la chiameremo con il nome del suo ultimo proprietario) ha visto la Seconda Guerra Mondiale ed è sopravvissuta all’alluvione del ’66, con tre metri d’acqua e la merce che galleggiava in un negozio distrutto. Nonostante questo, i suoi proprietari si sono rimboccati le maniche e hanno rialzato la testa, hanno combattuto la concorrenza dei primi grandi negozi di mesticheria-ferramenta degli anni ‘80, prima “il Pippucci” e poi “il Ganzaroli”, e hanno resistito all’arrivo, in via Pistoiese, di un supermercato dietro l’altro: Coop, Penny Market, Lidl, Conad, Eurospin e anche qualche bazar cinese, tutti spuntati negli ultimi dieci anni in un tratto di strada di un chilometro scarso.

via di brozzi ferramenta

L’ennesimo attacco al piccolo commercio di quartiere è arrivato con l’insediamento dell’abnorme Bricoman all’Osmannoro, all’altezza della rotonda sulla quale si affaccia “la casa rossa”, l’ex casa cantoniera. Però da Graziano i clienti arrivano lo stesso. Magari meno di una volta, ma abbastanza per continuare l’attività. Perché?

Perché Graziano ti risolve i problemi: entri, spieghi con parole tue (spesso usando termini di fantasia) cosa ti servirebbe e lui te lo trova. Dal bullone al salvadanaio, dalla postazione per lo stampo delle chiavi al mangime per gli animali, dal detersivo per i pavimenti ai chiodi “grandi così” (i clienti spiegano la misura usando la distanza fra pollice e l’indice, mica parlando per millimetri!), da Graziano si trova di tutto. E parlando di materiali da ferramenta non sei nemmeno obbligato a comprare confezioni enormi: se di qualcosa te ne serve solo “un pochinino” o “una manciatina”, lui te la pesa con le mani, ti chiede se va bene così e poi ti fa il conto.

Per i ragazzini che cercano lo stucco per la cerbottana, per chi cerca materiale per pulire o sistemare la casa, per l’orto o per il giardino, Graziano continua ad essere un punto di riferimento di zona anche per il rapporto diretto e amichevole con i clienti: battute, consigli, ma anche discussioni sulla politica e la vita di tutti i giorni… provate a farlo dal Bricoman!

E allora, in un’epoca in cui siamo coccolati dalla tecnologia e siamo sempre iperconnessi, perdendo, talvolta, il senso di quanto valore ci sia nel continuare a coltivare i rapporti umani, Graziano è, come tanti piccoli commercianti di Firenze, uno degli ultimi baluardi a difesa dell’unicità del commercio al dettaglio.

Creative Mornings a Firenze: le mattine creative dell’Oltrarno

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Il mattino, si sa, ha l’oro in bocca. Perché quindi non sfruttarlo per imparare qualcosa di nuovo e incontrare altri curiosi come noi, sorseggiando un caffè? Alla Libreria Tatatà di Firenze ogni ultimo venerdì mattina del mese ci sono le Creative Mornings: incontri, lezioni, approfondimenti sul tema della creatività nelle sue più svariate forme.

Cosa sono

Il format delle Creative Mornings è nato a New York nel 2008 da un’idea di Tina Roth Eisenberg per rompere la relazione digitale tra persone e far rinascere l’incontro umano, stimolando la passione e l’estro creativo. Una volta al mese i creativi della Grande Mela si incontravano per condividere una colazione, cogliendo l’occasione per approfondire ogni volta un argomento diverso con una breve lezione. Gli incontri sono diventati un network sociale nel vero senso della parola: sono nati nuovi legami semplicemente parlando, imparando ed esplorando la curiosità e la creatività.

Le Creative Mornings alla Libreria Tatatà di Firenze

Oggi la community dei Creative Mornings è diffusa in 180 città: a Firenze sono arrivati grazie a Fiamma Petrovich, che li ha conosciuti a Milano e ha deciso di replicarli. Gli incontri mattutini si tengono nella libreria Tatatà, che lei e Silvia Nannini dirigono in via Santa Maria, tra via Romana e via de’ Serragli, nel cuore dell’Oltrarno creativo.

A tenere le prime lezioni sono stati proprio i creativi dell’Oltrarno, gli artisti del quartiere. Tra questi, Sedicente Moradi, gli artigiani di Lofoio e gli Amici del Nidiaci, in via dell’Ardiglione, dove le lezioni mattutine si trasferiscono durante i mesi estivi. Tra i vari collaboratori c’è anche il regista Marcello Prayer, che ha raccontato il progetto Creative Mornings in un video, “Faces of Oltrarno”, oggi reperibile anche sul sito economiacircolare.it.

Ogni evento, incontro, lezione e approfondimento viene documentato in modo che tutta la community globale delle Creative Mornings possa partecipare. Però, con l’idea di lasciare una traccia sempre meno digitale degli eventi, Fiamma e Silvia hanno deciso di collaborare con illustratori e fotografi per immortalare gli incontri in modo più “analogico” e umano. Sono nate così le mind map, mappe concettuali illustrate degli incontri, e i podcast, pensati e realizzati in collaborazione con le Creative Mornings di Palermo.

Incuriositi? Allora andate a sbirciare il prossimo appuntamento con Creative Mornings, fissato per il 22 novembre. La community creativa è aperta a nuove forme di collaborazione e la partecipazione è sempre benvenuta. Serve solo un pochino di curiosità per diventarne parte.