martedì, 19 Agosto 2025
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Contagi, in Toscana il 9 dicembre crescono i casi di Covid-19: i dati di oggi

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Secondo i dati del bollettino sul coronavirus, oggi, 9 dicembre, i nuovi contagi di Covid-19 in Toscana sono in aumento rispetto a 24 ore prima, ma rimangono stabilmente sotto quota mille. Si tratta di 505 nuovi positivi (ieri erano 428, lunedì 593, domenica 753) individuati a fronte di un numero più alto di tamponi molecolari rispetto al giorno prima (9.878 contro 8.110). 451 i test rapidi. Grossomodo stabile il rapporto tra positivi e tamponi. Dati che fanno ben sperare per un passaggio della Toscana in zona gialla prima di Natale.

Oggi in Toscana si segnalano 28 morti, per un totale dall’inizio dell’epidemia che si avvicina a quota 3.000. Scendono le persone attualmente affette da coronavirus, aumentano i ricoverati (+12), ma il numero di posti letto occupati in terapia intensiva non registra aumenti.

I contagi in Toscana al 9 dicembre, i dati di oggi sul Covid-19

  • Nuovi contagi di Covid-19 in Toscana (9 dicembre 2020): 505 (ieri erano 428)
  • Tamponi molecolari effettuati in 24 ore: 9.878 (il giorno precedente 8.110)
  • Test antigenici: 451 (ieri erano 3.001)
  • Rapporto positivi/tamponi in Toscana: 5,1% (ieri 5,3%)
  • Rapporto positivi/tamponi (esclusi i test di controllo): 18% su 2.798 persone testate
  • Attualmente positivi al coronavirus: 24.605 persone (-5,5)
  • Ricoverati nei posti letto Covid della Toscana 1.600 (+12)
  • di cui in terapia intensiva 253 (stabili)
  • decessi comunicati oggi in Toscana: 24 morti, età media 84 anni
  • guariti: oggi +1.900 persone

Coronavirus in Toscana, il punto della situazione sui contagiati al 9 dicembre

  • Contagiati dall’inizio dell’emergenza: 109.923
  • Tamponi totali dall’inizio dell’emergenza: 1.671.272
  • Decessi totali per Covid-19 in Toscana, dall’inizio dell’epidemia al 9 dicembre: 2.957
  • Guariti complessivi da febbraio a oggi: 82.361
  • Incidenza del Covid-19 in Toscana, al 9 dicembre: 2.912 casi ogni 100.000 abitanti
  • Tasso grezzo di mortalità: 79,3 decessi ogni 100.000 abitanti

La “mappa” del contagio per provincia

I dati del 9 dicembre sui contagi di Covid in Toscana provincia per provincia, in base alla residenza dei positivi:

  • 30.731 i casi totali a Firenze (156 in più rispetto a ieri),
  • 9.687 a Prato (33 in più)
  • 9.710 a Pistoia (56 in più)
  • 7.000 a Massa (48 in più)
  • 11.130 a Lucca (58 in più)
  • 15.287 a Pisa (54 in più)
  • 7.694 a Livorno (35 in più)
  • 9.852 ad Arezzo (26 in più)
  • 4.449 a Siena (24 in più)
  • 3.828 a Grosseto (15 in più)
  • 555 casi positivi notificati in Toscana, ma residenti in altre regioni.

Sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità si trovano i grafici sull’andamento del Covid-19 in Toscana, che verranno aggiornati alle ore 18.00 di oggi. Nel tardo pomeriggio si conosceranno anche quanti contagiati ci sono in Italia oggi.

Magnetica 2020, la scuola oltre la pandemia

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Cosa sarà la scuola una volta che la pandemia sarà passata? Magnetica 2020, la biennale dell’educazione, riparte necessariamente da questa domanda. “La scuola tra paure e desideri” è il titolo della terza edizione, in programma venerdì 11 dicembre, per la prima volta in versione tutta digitale.

Una giornata di studio e riflessione per immaginare nuove prospettive e nuovi orizzonti per il futuro della scuola, considerazioni da tempo avviate e che la pandemia ha accelerato.

A Magnetica 2020 interverranno esperti del settore con un programma diviso in tre momenti. Una prima parte di relazioni, con focus sul tema delle disuguaglianze, dell’inclusione e della disabilità, della crescita e dell’adolescenza.

Magnetica 2020, la Biennale dell’educazione si fa online

Una seconda parte dedicata al racconto di esperienze realizzate nel periodo della pandemia, per tracciare nuove geometrie educative dove poter immaginare soluzioni che vadano oltre i curricola disciplinari, dei gruppi classe strutturati per età e dello spazio fisico. Infine uno speciale workshop sull’inclusione, curato da Dario Ianes, docente di pedagogia speciale alla Libera università di Bolzano, dedicato a tutti coloro che vorranno confrontarsi sul tema portando la propria esperienza e cercando al contempo nuove strade da percorrere.

Magnetica è un progetto ideato da Fondazione CR Firenze con Vita, in collaborazione con l’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione, Ricerca Educativa (Indire) e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e con il patrocinio del Comune di Firenze.

L’evento sarà integralmente trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Vita, piattaforma editoriale che si occupa di terzo settore. È possibile registrarsi all’evento da questa pagina. Maggiori informazioni e il programma completo su www.scuolamagnetica.eu.

Estetista, il corso di formazione è gratis

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AAA Estetista cercasi, e per imparare i trucchi del mestiere è possibile frequentare un corso di formazione totalmente gratis. A organizzare il corso, destinato ai ragazzi tra 16 e 18 anni che abbiano frequentato dieci anni di scuola, è IAL Toscana, ente formativo della Cisl accreditato dalla Regione Toscana.

Corso di formazione, in Toscana si diventa estetista gratis

Il ciclo di lezioni, della durata di due anni, rilascia la qualifica di estetista-operatore del benessere. Una figura professionale molto richiesta che, in tempi di Covid, è sembrata diventare ancora più “essenziale”. In quanti si sono chiesti, subito dopo il lockdown e durante la permanenza della Regione Toscana in zona rossa, se estetiste e centri estetici avrebbero potuto riaprire e da quanto? Cerette, pulizie del viso, manicure, pedicure e trattamenti vari si sono manifestati all’improvviso in tutta la loro importanza e hanno rivelato quanto i cittadini del granducato tengano alla cura del proprio corpo.

Corsi gratis per estetista, come iscriversi e quando

Quindi, aspiranti estetisti e specialisti del benessere, accorrete: il corso gratuito (organizzato in collaborazione con Garanzia Giovani e i centri dell’Impiego della provincia di Firenze) si svolge a Firenze, nella scuola di estetica di IAL Toscana (via della Bizzarria, 29) e le iscrizioni, che è possibile effettuare sul sito, scadono il 13 gennaio 2021. Per informazioni ci si può rivolgere allo 055.3215240 o andare negli uffici di Via Benedetto Dei 2/a, Firenze.

DAD, istruzioni per l’uso. I consigli della psicologa per la didattica a distanza

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Ore e ore di fronte ad uno schermo, connessioni traballanti, difficoltà a mantenere la concentrazione e nervi che saltano. Quelli dei ragazzi e anche quelli dei genitori. Abbiamo parlato di scuola e didattica a distanza (DAD), di pro e contro, e dei problemi ad essa connessi con Francesca Safina, psicologa e psicoterapeuta a indirizzo sistemico relazionale e familiare, che ci ha dato un po’ di consigli per affrontare questo momento delicato per ragazzi e genitori con un nuovo approccio.

Scuola, DAD e privacy violata: i consigli della psicologa

Abbiamo mai pensato che far entrare i professori e l’intera classe in camera propria possa essere fonte di disagio? Il proprio spazio diventa condiviso con altri 25, più tutti gli adulti che vi guardano dentro. Non è scontato esserne felici, gioire di far vedere l’ambiente intimo e personale. Mettiamolo in conto.

Non solo scuola. La mancanza di svago e affettività

In questo momento è sparito il tempo di svago sociale per i nostri figli e le nostre figlie. Quelle ore ai giardini, persi per le vie a non far nulla, sul bus a ridere insieme. Il tempo libero per loro è vita, ossigeno puro. Mancano i sorrisi al cambio dell’ora, mancano le corse a nascondersi dalla prof, manca la parte bella dell’andare a scuola, manca anche una libertà fisica di muoversi nello spazio quartiere/città secondo le proprie scelte. Mancano, e dobbiamo ricordarcelo quando li guardiamo ruggire e soffiare per la fatica della Dad, perché il problema non è solo la didattica a distanza.

Il problema è che a loro manca il mondo affettivo dello stare immersi con i pari. Hanno il telefonino e YouTube, ma non saranno mai sostituti della socialità vera, quella fatta di “io ci sono”. Ricordiamo anche questo quando li vediamo più irritabili del solito. E allora, come possiamo contribuire noi genitori?

Condividere stati d’animo

Nessuno di noi – adulti, bambini, bambine, ragazze e ragazzi – è escluso dal tumulto emotivo. L’arrivo della seconda ondata ci ha colti già stanchi, provati, con la certezza, che non avevamo a marzo, che sarà durissima, che torneremo nell’apatia, che rischiamo l’alienazione sociale e tutto ciò che ci ha spaventato in primavera. Parliamone. Parliamo di cosa sentiamo, condividiamo la fatica, ampliamo il ventaglio di possibilità emotive che viviamo. Va bene sentirsi stanchi, arrabbiate, sfiduciati, impauriti, frustrate. Siamo insieme nella stessa tempesta e sarebbe assurdo far finta che vada tutto bene.

Siamo famiglie, abbiamo risorse e energie da condividere: sfruttiamole in momenti di sfogo comune, di abbracci, di occhi silenziosi e comprensivi. La pandemia e la Dad restano, ma se le affrontiamo per mano fanno meno paura.

Didattica a distanza, i consigli: la scuola è una zona personale dei ragazzi, pure in DAD

Che ci cambia se stanno davanti al computer col pigiama sotto? Se una volta si svegliano tardi e fanno colazione davanti al computer, con la telecamera spenta? Se abbiamo lavorato bene sulle regole e il rispetto a scuola, non avranno difficoltà a comportarsi degnamente. Lasciamo che si autoregolino (specie i più grandi della scuola secondaria). Come ogni altro comportamento che decidono di tenere a scuola è una loro responsabilità. Noi possiamo vigilare e discuterne insieme, ma la scuola è, e rimane, una loro zona personale.

Non torniamo a fare i genitori di bambini di due anni a cui va spiegato il fondamento dello stare al mondo. Lasciamo i cani da guardia in giardino, in casa permettiamogli di trovare i genitori autorevoli e solidi, ma anche comprensivi e amorevoli. Se serve rinegoziamo le regole dei dispositivi elettronici, parliamone con fermezza e comprendiamo le esigenze di tutti, per poi scegliere al meglio insieme orari e limiti di utilizzo extra scuola.

Accogliere le differenze, anche per la DAD

Ci saranno professori più adatti a fare Dad, altri più in difficoltà. Ci saranno ragazzi che reggono meglio le ore al pc, bambini e bambine che fanno tanta fatica. Rispettiamo le difficoltà di ognuno, incoraggiamo l’impegno che ci mettono, il fatto che ci provano, accogliamo la loro fatica. Nessuno deve andare in guerra contro nessun altro, ciascuno può tentare di fare il possibile con la persona che è oggi, con le risorse che ha, con i limiti che possiede come essere umano. Anche di fronte alla didattica a distanza.

In conclusione, uno dei migliori consigli per affrontare la didattica a distanza (DAD). Siamo tutte stanche e tutti stanchi. Stiamo vivendo un momento di trauma collettivo, non è un semplice anno da dimenticare e, come ogni evento straordinario, richiede risorse fuori dall’ordinario. Continuiamo a provarci, con tutto l’impegno, l’amore e la passione che abbiamo in corpo e in famiglia.

Rocambolesco pareggio tra Fiorentina e Genoa

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Un pareggio thrilling tra Fiorentina e Genoa. L’ex di turno Pjaca segna all’89’, la Fiorentina pareggia al 98’ con Milenkovic. Una partita che nel primo tempo non offre grandi emozioni e si scalda nella ripresa con un gol annullato a Bonaventura e due reti sul filo di lana. Un punto a testa che serve a poco. Entrambe le squadre rimangono in piena zona retrocessione. Prandelli conferma Vlahovic al centro dell’attacco con ai lati Callejon e Ribery, Pulgar in regia coadiuvato da Amrabat e Castrovilli, in difesa Caceres terzino destro. Maran, che rischia la panchina, sceglie Masiello come laterale sinistro e Lerager a centrocampo. Davanti, il tandem Shomurodov-Scamacca.

Primo Tempo

Poche azioni tra due squadre impaurite e con poche idee in attacco. Vlahovic mostra ancora una volta grandi limiti come finalizzatore. Ribery sembra aver perso la mira della passata stagione, Callejon continua ad essere fuori forma. Nel Genoa Sturaro e Scamacca ci provano ma senza grandi risultati. Al 2’ ci prova Pulgar su punizione e Marchetti devia in angolo. Al 17’ Scamacca serve Sturaro ma Dragowski para. Al 31’ Castrovilli serve Vlahovic che trova libero Ribery. Il tiro però si perde alto, sopra la traversa. Passa un minuto e Scamacca sbaglia da distanza ravvicinata il possibile vantaggio. Si va al riposo senza reti.

© Tiziano Pucci – Agenzia Fotografica Italiana

Secondo Tempo

Prandelli aveva fatto entrare Bonaventura per Castrovilli infortunatosi ed è proprio l’ex Milan al 52’ a provare il colpo di testa che però non s’insacca. Al 68’ occasione viola con Vlahovic che però non concretizza anche perché ostacolato, involontariamente, da Bonaventura. Dopo un minuto Bonaventura segna ma l’arbitro Doveri, dopo aver consultato il Var, annulla in quanto l’azione era partita da un fallo, assai dubbio, commesso a centrocampo. Al 76’ Amrabat ci prova dalla lunga distanza ma il tiro, centrale, finisce tra le braccia di Marchetti. All’89’ Borja Valero perde palla centrocampo, Destro riesce a servire Pjaca che segna il classico gol dell’ex e porta in vantaggio il Genoa. Nel lungo recupero ci prova Eysseric ma è soprattutto Milenkovic, al 98’, in un’area di rigore del Genoa affollatissima a trovare il tiro che sancisce il pareggio finale ed evita la terza sconfitta consecutiva per Cesare Prandelli. La divisione della posta in palio non serve alle due squadre che quest’anno dovranno lottare fino alla fine per la permanenza in serie A.

L’allenatore

Prandelli è fiducioso a fine gara. “Il gol di Milenkovic deve cambiare il vento. In due settimane non possiamo fare miracoli. Prendiamo questo punto per il morale e per come è arrivato – ha detto l’allenatore viola a fine gara – è come una vittoria. Ribery è abituato a determinare da solo, però lo raddoppiano sempre, quindi bisogna creare degli spazi per poter incidere. La classifica pesa parecchio nella testa dei giocatori. Quando parti con certe aspettative poi devi tornare sulla terra. Fino a un mese e mezzo fa c’era Chiesa che strappava e portava la palla in area, ora bisogna creare un gioco. Amrabat ha potenzialità fisiche straordinarie, ma deve imparare a giocare più veloce. Vlahovic è stato sfortunato. Dobbiamo correggere tante cose, i gol dobbiamo cercarli non solo con le punte, si lavorerà”.

Tramvia Firenze, linea per il centro: viale Lavagnini chiuso per lavori

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Per i cantieri veri e propri bisognerà attendere, ma intanto viale Lavagnini chiude nel tratto diretto alla Fortezza da Basso, per consentire i saggi archeologici, quelli che consentiranno l’avvio dei lavori per linea della tramvia diretta nel centro storico di Firenze. Si tratta della variante al tracciato della linea 2, che poterà i binari dalla Fortezza a piazza Libertà e piazza San Marco, garantendo così un collegamento tra la T1, la zona centrale e la futura linea 3 per Bagno a Ripoli.

I primi “lavori” per la variante al centro storico della tramvia  di Firenze (linea 2.1)

Gli scavi archeologici sono stati richiesti dalla Soprintendenza a Publiacqua, per consentire successivamente lo spostamento di una grande tubazione dell’acquedotto dal centro al lato del viale, si tratta di una condotta con un diametro da 1,2 metri. La prima fase dei saggi è iniziata lunedì 7 dicembre e riguarda 3 punti di viale Lavagnini fino al prossimo 13 dicembre: il primo in corrispondenza dell’incrocio tra i viali Strozzi e Lavagnini, il secondo a metà del tratto e l’ultimo poco prima dell’incrocio con via Leone X.

I lavori per portare il tram fino a piazza San Marco saranno i primi a partire tra quelli previsti per il futuro sviluppo della rete, dalla linea per Firenze sud a quella per le Piagge.

Viale Lavagnini chiude, come cambia la circolazione vicino alla Fortezza e il percorso alternativo

Le limitazioni al traffico saranno molto simili a quelli che entreranno in vigore per posare i binari tra la Fortezza e piazza della Libertà. In particolare questi primi “lavori” per la variante al centro storico della tramvia (linea 2.1 VACS, come la chiamano i tecnici) prevedono divieti di transito in viale Lavagnini nel tratto da via Leone X e viale Strozzi, in direzione della Fortezza, e obbligo di svolta in via Leone X per i veicoli che arrivano da piazza della Libertà. Chiuso anche il controviale, con deroghe per i mezzi di soccorso. In pratica da piazza della Libertà, dirigendosi verso la Fortezza, si può arrivare solo al semaforo a metà del viale, poi è obbligatorio girare a destra. Per questo, da piazza della Libertà verso la Fortezza da Basso, è consigliato percorrere viale Milton.

Previsti inoltre restringimenti di carreggiata in viale Lavagnini (da via Poggi verso via Leone X) e in viale Strozzi all’incrocio con viale Lavagnini: qui è stata chiusa una corsia verso via dello Statuto, mentre l’altra resterà percorribile. Chi arriva da viale Fratelli Rosselli ed è diretto in via dello Statuto deve dirigersi in viale Lavagnini e al semaforo girare a sinistra in via Leone X per poi raggiungere il ponte provvisorio sul Mugnone e imboccare via XX Settembre. Con questi primi lavori per la tramvia verso il centro, niente cambia per il traffico che da viale Rosselli va verso viale Belfiore: il sottopasso intorno alla Fortezza (viale Strozzi) rimane percorribile normalmente.

Quando posso andare dal parrucchiere fuori comune (in zona arancione)

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È uno dei dilemmi in zona rossa e arancione: posso andare dal parrucchiere di fiducia se si trova fuori comune di residenza o domicilio, in una città vicina? Le disposizioni dell’ultimo Dpcm del 3 dicembre hanno confermato le aree ad alto rischio Covid (il sistema dei “colori delle regioni”) e prolungato le limitazioni per chi si muove, anche per chi vuole cambiare acconciatura o dare un ritocchino al taglio di capelli.

A differenza di quando successo durante il lockdown, barbieri e coiffeur possono restare aperti in tutto il Paese, indipendentemente dal “colore” delle singole regioni. Se in zona arancione non sono consentiti gli spostamenti fuori comune, in zona rossa bisogna giustificare ogni uscita, ma in entrambi i casi si può andare dai parrucchieri presenti nel proprio comune, perché il decreto permette di recarsi negli esercizi rimasti attivi. Le regole cambiano però per chi si muove tra comuni diversi e verso un comune vicino.

Zona rossa e arancione: posso andare dal parrucchiere di fiducia in un altro comune?

Sul sito del governo manca una spiegazione al riguardo e in più parti d’Italia le associazioni di categoria hanno chiesto chiarimenti riguardo agli spostamenti fatti in zona rossa e arancione per andare dal parrucchiere o dalla parrucchiera di fiducia che si trova però fuori dal comune dove abita il cliente. La regola generale è che si può andare in un altro comune, fuori dai propri “confini” solo se nella cittadina in cui si abita non è presente un negozio di parrucchiere.

Ci sono però delle “deroghe”. Alcune Regioni hanno emanato ordinanze ad hoc: si tratta di interpretazioni del Dpcm, perché gli enti locali secondo la legge non possono introdurre allentamenti rispetto alle norme nazionali.

In Toscana si può andare fuori comune per tagliarsi i capelli dal parrucchiere?

In Toscana a fare chiarezza sul taglio di “capelli fuori comune” è arrivata un’ordinanza firmata dal governatore Eugenio Giani dopo il passaggio in zona arancione: secondo il provvedimento sono consentiti gli spostamenti in un altro Comune limitrofo per “usufruire, in caso di rapporto fiduciario consolidato, di attività e servizi alla persona” per esempio per andare dal parrucchiere o dall’estetista.

L’ordinanza specifica che anche per questo tipo di spostamenti è necessario compilare l’autocertificazione e che il viaggio è giustificato solo nei comuni vicini. La stessa regola vale anche per recarsi in supermercati più convenienti in un comune diverso ma limitrofo a quello di residenza o domicilio e per i ristoranti da asporto.

Buoni spesa del Comune di Firenze (dicembre): come averli e a chi spetta il bonus

Un “bonus” per fare acquisti alimentari fino a 500 euro: sono i buoni spesa del Comune di Firenze, nel mese di dicembre 2020 possono averli le famiglie con redditi in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid-19 e la domanda va fatta accedendo ai servizi online di Palazzo Vecchio.

Anche la seconda tranche di voucher infatti non viene erogata dall’Inps ma dai Comuni, a cui il governo ha fatto arrivare i fondi dopo il decreto ristori ter. Ecco come funzionano i buoni del bonus spesa, a chi spettano, come richiederli e come averli a Firenze.

I requisiti per i buoni spesa del Comune di Firenze (dicembre), a chi spetta il bonus

È uscito il bando  che stabilisce i requisiti dei buoni spesa per il mese di dicembre 2020: questo bonus spetta ai residenti sul territorio del Comune di Firenze e anche chi non è residente ma ha una “regolare permanenza sul territorio comunale” o è in attesa dell’iscrizione all’anagrafe. Per quanto riguarda i requisiti economici la famiglia deve avere un Isee inferiore ai 20.000 euro (o sotto i 6.000 euro per i cittadini in condizioni di povertà).

Cosa serve per fare domanda dei buoni spesa del Comune di Firenze? Il modello Isee corrente (oltre al numero di protocollo della DSU, ossia la dichiarazione sostitutiva unica) oppure l’Isee ordinario in corso di validità. In quest’ultimo caso va allegata anche la documentazione che provi la riduzione dell’attività lavorativa a seguito dell’emergenza Covid.

Come funzionano, a quanto ammontano e i negozi aderenti dove spendere i buoni

Il bonus spesa va da un minimo di 150 euro per i single fino a un massimo di 500 euro per le famiglie più numerose: la cifra dei buoni spesa del Comune di Firenze per dicembre 2020 varia in base al numero di figli e alla presenza di bambini piccoli, sotto i 3 anni. Per chi non è residente, ma con regolare permanenza sul territorio comunale, il contributo va da 80 a 150 euro. Ogni voucher avrà un valore di 10 euro: se si ha diritto ad esempio a 150 euro di bonus, si riceveranno dal Comune di Firenze 15 buoni spesa.

I buoni spesa sono disponibili in forma elettronica, sulla app di Edenred Italia dove saranno caricati entro due giorni da quando viene accettata la richiesta, oppure cartacei, ma in questo caso per averli servirà più tempo (la distribuzione “fisica” nei 5 Quartieri o alla sede direzione servizi sociali del Comune di Firenze inizierà dal 15 dicembre su appuntamento da fissare online).

A differenza della prima tranche di voucher, i buoni spesa di dicembre potranno essere spesi in oltre 210 negozi aderenti al circuito dei voucher Edenred Italia a Firenze e nella Città metropolitana: tra le attività commerciali convenzionate supermercati (Esselunga, Carrefour, Pam, Simply e solo alcune Coop), macellerie, rosticcerie, alimentari e panetterie (qui la lista in Excel).

Bonus e buoni spesa del Comune di Firenze: come averli e come fare domanda a dicembre

È possibile fare domanda dei buoni spesa Covid dal 7 dicembre 2020 soltanto via web tramite i servizi online del Comune di Firenze, accedendo con Spid, CIE (carta d’identità elettronica), CNS (carta nazionale dei servizi, come la tessera sanitaria digitale) o con username o password di 055055. Se non si è in possesso di credenziali è possibile fare richiesta dei buoni spesa, ma va allegato un documento di identità.

Per averli è consentito fare una sola domanda per famiglia. Sarà la direzione servizi sociali del Comune di Firenze a valutare la domanda per i buoni spesa di dicembre e a inviare alla mail specificata nella richiesta l’esito dell’iter per il bonus. I voucher saranno riconosciuti solo fino a esaurimento dei fondi e varrà l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Questo il link della scheda dei servizi online del Comune di Firenze per fare richiesta dei buoni spesa dal 7 dicembre 2020 in poi.

Come nella prima tranche di buoni spesa per l’emergenza Covid, anche in questo mese di dicembre il governo ha stanziato per i bonus del Comune di Firenze 2 milioni di euro.

Covid Toscana 7 dicembre: contagi in calo, ma meno tamponi. I dati

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Mentre la regione cambia colore e attende di diventare zona gialla, i dati dal bollettino sul coronavirus fanno ben sperare: oggi, 7 dicembre 2020, i casi di Covid in Toscana sono ancora in calo, 593 contagi contro i 753 di ieri, ma diminuiscono anche i tamponi effettuati. In salita invece il rapporto tra positivi e test fatti, segno di una maggiore contagiosità. Sono 31 i decessi.

A fare il punto della situazione e a pubblicare le prime news è il governatore Eugenio Giani che, come consueto, ha anticipato i numeri del bollettino Covid della Regione Toscana sulla sua pagina Facebook. “Grazie alle donne e agli uomini del nostro sistema sanitario che da mesi si stanno impegnando per sconfiggere il Covid e salvare vite umane”, ha scritto sui social il presidente della Regione.

Covid in Toscana, il 7 dicembre 593 nuovi contagi

  • Nuovi casi di Covid: 593 (ieri erano stati 753, il giorno prima 769, venerdì 1.071)
  • Tamponi molecolari: 7.812 in un giorno (ieri 12.142)
  • Test antigenici rapidi fatti tra ieri e oggi: 397
  • rapporto positivi/tamponi: 7,6% (in aumento ieri era al 6,2%)

L’andamento del coronavirus in Toscana a oggi

  • Totale contagi di Covid in Toscana dall’inizio dell’epidemia al 7 dicembre: 108.990
  • Totale tamponi dall’inizio dell’epidemia: 1.653.284

I nuovi casi riguardano persone con un’età media di 47 anni. In particolare, il 12% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 36% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più. Il maggiore aumento si registra nel territorio della Città metropolitana di Firenze.

Questi i casi complessivi in Toscana per provincia:

  • 30.476 Firenze (145 in più rispetto a ieri)
  • 9.600 a Prato (24 in più)
  • 9.603 a Pistoia (51 in più)
  • 6.911 a Massa (96 in più)
  • 11.049 a Lucca (100 in più)
  • 15.160 a Pisa (79 in più)
  • 7.630 a Livorno (54 in più)
  • 9.800 ad Arezzo (24 in più)
  • 4.407 a Siena (11 in più)
  • 3.799 a Grosseto (9 in più).

Altri 555 casi positivi sono stati notificati in Toscana ma riguardano residenti in altre regioni.

Si contano poi 1.677 nuovi guariti nelle ultime 24 ore, per un totale di 78.008 dall’inizio dell’epidemia. I morti sono 31, 16 uomini e 15 donne con un’età media di 82,6 anni.  Tornano a salire i ricoverati, anche se di poco: complessivamente, 6 pazienti in più negli ospedali (in totale sono 1.618) di cui 1 in terapia intensiva (253 in totale).

Sul sito Agenzia regionale di Sanità si trovano i grafici sull’andamento del Covid-19 aggiornati a ieri.

Si può andare a caccia in Toscana (zona arancione)

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Si può andare a caccia in zona arancione? Se lo domandano i tanti appassionati di attività venatorie ora che diverse regioni, tra cui la Toscana, sono tornate dalla zona rossa a quella arancione.

Caccia e pesca sportiva, quando e dove si può praticare

La risposta è sì. Da domenica 6 dicembre, quando la Toscana sarà ufficialmente zona arancione, si può andare a caccia, così come si potranno praticare la pesca dilettantistica e sportiva, ma solo ed esclusivamente all’interno del proprio comune, come indicato nel dpcm del 3 dicembre. Dettaglio non di poco conto, se si vive in una città. Anche se non mancano le eccezioni.

Un’ordinanza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha infatti chiarito i le regole per la caccia ora che la regione è tornata in zona arancione. L’attività venatoria viene considerata “stato di necessità” in quanto permette di conseguire l’equilibrio faunistico venatorio. La si può dunque svolgere liberamente, a queste condizioni:

  • nel comune di residenza, domicilio o abitazione
  • nell’Atc (Ambito territoriale di caccia) di residenza venatoria. Dunque se si ha residenza venatoria in un comune diverso da quello di residenza anagrafica, ci si può spostare verso il primo esclusivamente per cacciare.
  • nelle Aziende Faunistico Venatorie, Agrituristico Venatorie e nelle Aree per l’addestramento e l’allenamento dei cani anche situate in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione
  • nei distretti di iscrizione per il prelievo degli ungulati anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione
  • negli appostamenti fissi autorizzati dalla Regione, anche situati in comuni diversi da quello di residenza, domicilio o abitazione, ai soli titolari dei medesimi
  • in presenza di appostamenti complementari, a non più di 1 frequentatore per struttura complementare.

La caccia in Toscana, zona arancione, è però consentita solo ai residenti anagraficamente in Toscana.

Toscana in zona gialla, tutti i vantaggi per gli amanti della caccia

Ma attenzione, nelle prossime settimane potrebbero però esserci delle novità, con l’entrata – tanto sospirata – della Toscana in zona gialla nei giorni antecedenti il Natale. Se infatti l’indice Rt continuasse a diminuire considerevolmente nei prossimi quindici giorni il granducato si aggiudicherebbe lo scatto nella zona gialla, quella con meno restrizioni. E in quel caso gli appassionati di caccia e pesca potrebbero sbizzarrirsi ovunque, a patto di rimanere entro i confini regionali.