sabato, 17 Maggio 2025
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Teatro del Maggio: l’ultimo Barbiere di Siviglia (prima dello stop)

Quando Gioacchino Rossini musicò “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”, questo il titolo originale del Barbiere di Siviglia, aveva già composto 16 opere sebbene fosse in procinto di compiere appena 24 anni. L’opera gli fu commissionata da Francesco Sforza Cesarini che voleva un’opera buffa da rappresentare nel teatro di famiglia, l’attuale teatro Argentina di Roma, per il carnevale del 1816.

La storia del celebre Figaro

La scelta di Sforza Cesarini ricadde sul libretto di Cesare Sterbini, ispirato a “Le Barbier de Séville” di Baumarchais, per accelerare l’approvazione dei censori papali in quanto la storia era già stata messa in scena molti anni prima. Nel 1782, infatti, Giovanni Paisiello aveva riscosso grande successo con il suo Barbiere di Siviglia e la riproposizione della stessa storia da parte di un così giovane compositore fu considerata un vero e proprio affronto dai sostenitori del musicista napoletano che riuscirono a boicottare la prima al teatro Argentina. Rossini aveva però composto un vero e proprio capolavoro e già dalla seconda replica il successo fu clamoroso e rinnovato ad ogni rappresentazione fino ai giorni nostri.

Il libretto

La vicenda dell’opera si svolge in un solo giorno: il Conte di Almaviva si reca a Siviglia con l’intento di rivedere la giovane e bella Rosina incontrata a Madrid e di sposarla. Si finge un giovane di belle speranze ma poche sostanze, per capire se i sentimenti dell’amata siano sinceri, e con l’aiuto e i consigli di Figaro, il barbiere e factotum della città, riesce a sposare Rosina sottraendola alle grinfie del suo vecchio e geloso tutore Don Bartolo. Anche Don Bartolo infatti concorre pateticamente e inutilmente alla mano della giovane aiutato, senza successo, da Don Basilio insegnante di musica di Rosina.

Barbiere di Siviglia, la rappresentazione del Maggio Musicale Fiorentino

La regia e la scenografia di questo Barbiere al Teatro del Maggio, a firma di Damiano Michieletto, non sono certo una novità per gli spettatori fiorentini, visto che il Teatro l’aveva precedentemente proposta altre sette volte negli ultimi anni.  L’aspetto che colpisce di più di questa messa in scena è l’assenza totale delle scene stesse: il palcoscenico e vuoto ma Micheletto riesce a dare l’illusione dei vari ambienti utilizzando solo alcuni oggetti, come sedie e cuscini. I personaggi vestono costumi variopinti e bizzarri, curati da Carla Teti, che richiamano l’estetica dei moderni film di animazione e si muovono secondo una regia che sottolinea in maniera efficace e briosa tutti i passaggi e i caratteri del libretto. Ne viene fuori uno spettacolo sinceramente comico e felicemente chiassoso.

Il cast musicale, anche in questa occasione, si è rivelato tutto all’altezza delle parti. Massimo Cavalletti che veste i panni di Figaro, canta con un bel volume e non fatica mai nemmeno sul registro più acuto anche se alcune volte manca di eleganza nell’emissione. Il tenore russo Ruzil Gatin è un Almaviva che convince, così come la Rosina della sua connazionale Vasilisa Berzhanskaya che sorprende per estensione e agilità. Russo è anche Don Basilio, ovvero il basso Evgeny Stavinsky. Carlo Lepore, che dà voce a Don Bartolo, regala la prova più riuscita dal punto di vista sia vocale che interpretativo. Completano il cast Carmen Buendía (Berta) e Matteo Guerzé (Fiorello/un ufficiale).

Alla guida dell’orchestra del Maggio c’è Michele Gamba che già aveva diretto a Firenze il Barbiere a marzo dell’anno scorso. La sua direzione, in sintonia con la messa in scena, è energica ma mai tale da mettere in difficoltà o sovrastare i cantanti; e l’orchestra del Maggio, che conosce a memoria l’opera, riesce sotto la guida di Gamba a sottolineare i passaggi virtuosistici della partitura.

Le impressioni del pubblico della galleria

Ai vecchi abbonati della galleria pare siano bastati due soli appuntamenti della nuova stagione per abituarsi al nuovo livello di qualità degli spettacoli proposti al Teatro del Maggio. Questo sarebbe stato uno spettacolo molto apprezzato solo la scorsa stagione e probabilmente acclamato un paio di stagioni fa. Trovo quindi ingiuste le critiche che alcuni hanno mosso a cast ma sopratutto a regia e scenografia. E’ noto comunque che le regie di Michieletto non siano sempre apprezzate dal pubblico, specialmente quello di lungo corso, che  ha ritenuto questa in particolare al limite del circense.

Più in generale sembra che una buona parte del pubblico non abbia adeguatamente valorizzato gli sforzi che tutto l’organico del Maggio ha profuso nei primi mesi post lockdown, dimenticandosi che quello di Firenze è stato il primo teatro in Italia a riprendere le rappresentazioni dal vivo e uno dei pochi a presentare un’intera e ricca stagione sia lirica che sinfonica.

Proprio in ragione di questi sforzi dispiace ancora di più il nuovo stop imposto dal governo all’attività dei teatri almeno fino a fine Novembre, che farà sicuramente saltare oltre a metà tutte le repliche del Barbiere di Siviglia (salva quella di domenica 25 Ottobre) anche la produzione di Madama Butterfly. La speranza è che questo ulteriore stop non affossi definitivamente una stagione che, dopo molti anni, si annunciava invece di grande livello.

Cinema chiusi per Covid, film già visto: “No al Dpcm, sì a misure locali”

Lo spettacolo non deve andare avanti? La decisione di lasciare cinema e teatri chiusi almeno fino al prossimo 24 novembre ha preso alla sprovvista gli addetti ai lavori, molti dei quali non si aspettavano uno stop ai film e alle rappresentazioni in tempi così brevi. Tanti avevano riaperto i battenti da poco più di un mese. Gli stessi spettatori, anche a Firenze, domenica si sono precipitati in sala pur di sfruttare l’ultima serata di apertura dei cinema.

Il pubblico è il nostro vero capitale, dobbiamo dirlo: tanti ci hanno telefonato e scritto subito per sapere come aiutarci”, dice Federico Babini, presidente dello Spazio Alfieri, una delle piccole realtà d’essai di Firenze che è anche un simbolo di “resistenza cinematografica”, visto che è risorta nel 2013 dopo anni di abbandono.

Cinema chiusi e Covid: un colpo di grazia per il settore?

Ancora nel pieno della crisi delle sale di quartiere, questo fragile mondo – 55 cinema d’essai censiti solo in Toscana – è stato travolto dall’onda lunga della crisi per l’emergenza Covid. Se tra settembre e ottobre i piccoli se la sono cavata meglio dei grandi multiplex, visto che per loro natura sono abituati ad avere numeri di pubblico più limitati e produzioni di nicchia, questa ennesima battuta di arresto rischia di essere un colpo di grazia per il settore.

“Chiediamo una revisione della misura del nuovo Dpcm – spiega Babini – la speranza è che il governo deleghi alle Regioni la decisione sul lasciare chiusi o meno i cinema, in modo tale che si possano fare scelte selettive, in base ai diversi territori”. In soldoni chiudere solo lì dove ci sono maggiori contagi o focolai, perché i cinema – assicurano i gestori – sono sicuri.

“I luoghi dello spettacolo sono sicuri”

“Siamo in un’emergenza sanitaria e questo è evidente a tutti, anche a noi esercenti, ma non vediamo l’utilità pratica di questa chiusura se non quella di limitare la circolazione delle persone nelle ore serali. La sicurezza c’entra poco. La chiusura dei cinema e dei teatri porta con sé un messaggio sbagliato, come se i luoghi dello spettacolo non fossero sicuri. Una cosa falsa, lo dimostrano i dati sui contagi”. Lo Spazio Alfieri, con la riapertura di settembre, ha più che dimezzato la capienza: da 232 a poco più di 50 posti, con la decisione di lasciare una fila in più libera, nonostante le linee delle poltroncine siano distanti 1 metro e 10, “per rendere più sereni gli spettatori”.

L’urgenza ora è tutelare i lavoratori del settore. “Se iniziamo a licenziare, è finita. I livelli salariali devono però essere dignitosi: non si può dire a un lavoratore dello spettacolo di stare in cassa integrazione per un anno, non si vive, sono pochi spiccioli, una somma più bassa della soglia di sopravvivenza”. E ora che si fa? C’è chi teme che i cinema restino chiusi ben oltre la fine di novembre, intaccando anche il tradizionale periodo d’oro natalizio. “La nostra missione è il cinema in sala, questo è quello che facciamo, il piano B non ce l’abbiamo. Siamo stati presi alla sprovvista dal decreto, ma qualcosa si può fare”.

Cinema chiusi, ma sale virtuali aperte. Anche a Firenze

Una prima soluzione d’emergenza sono le sale virtuali, come quelle che un altro cinema d’essai di Firenze, La Compagnia, ha attivato negli ultimi mesi e che lascerà ora attive per permettere al pubblico di appassionati di gustarsi da casa e online i titoli dei festival internazionali in genere ospitati in città.

Anche lo Spazio Alfieri pensa a riaccendere il suo proiettore web. “Così colmiamo un vuoto – osserva Babini –  sulle piattaforme online si trovano le grandi produzioni, ma non c’è il cinema d’autore di qualità, con gli approfondimenti e la cura che le piccole sale indipendenti mettono nel loro lavoro. Il cinema è una cosa diversa, però le sale virtuali possono mantenere il rapporto con il pubblico che rischia di disaffezionarsi a seguito di questa ennesima chiusura”.

Nuovo Dpcm ottobre 2020: il testo in Gazzetta Ufficiale (pdf)

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Dopo la firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il testo del nuovo Dpcm di ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (anche in pdf) ed è entrato in vigore il 25 ottobre: il decreto prevede di fatto un “semi-lockdwn” con la chiusura di palestre e piscine, di cinema e teatri, sale gioco e centri scommesse, di impianti sciistici e terme, un “coprifuoco” anticipato alle 18 per bar e ristoranti, mentre è “fortemente raccomandato” evitare spostamenti (ma non c’è il blocco dei movimenti tra regioni).

Si stringono quindi le maglie rispetto a quanto previsto dal decreto del presidente del Consiglio dello scorso 18 ottobre.

Palestre e ristoranti: cosa cambia e cosa no rispetto alla bozza del Dpcm del 24 ottobre

Viene confermata, come ipotizzato in un primo momento, la chiusura di palestre, piscine, centri sportivi, centri benessere, centri culturali e ricreativi, stop anche alle competizioni degli sport individuali e di squadra dei settori professionistici e dilettantistici (ad eccezione di quelli riconosciuti di interesse nazionale). Niente allenamenti per gli sport di contatto, via libera invece all’attività motoria e sportiva di base all’aperto, secondo le regole di distanziamento e senza assembramenti.

Cambiano le regole per bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie e per gli altri servizi di ristorazione: il terzo Dpcm di ottobre 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale ne stabilisce la chiusura alle ore 18.00 con massimo 4 persone per tavolo, ma fino a mezzanotte sarà possibile l’asporto (con il divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze delle attività) e fare consegne a domicilio. Salta l’ipotesi del blocco domenicale: nei giorni festivi bar e ristoranti potranno restare aperti secondo le regole degli altri giorni, quindi dalle 5.00 alle 18.00. Nulla cambia per lo smart working, il decreto ne raccomanda l’utilizzo.

Nessun blocco degli spostamenti tra regioni e la didattica a distanza a scuola

Nei giorni scorsi a tenere banco, sui giornali e tra le varie anime del governo Conte, è stata anche la discussione su una possibile “chiusura delle regioni”, con il blocco degli spostamenti: nel pdf del testo del nuovo Dpcm di ottobre 2020 non sono previste restrizioni in questo senso, ma viene “raccomandato fortemente” di non spostarsi con mezzi pubblici o privati se non per motivi di lavoro, salute, studio, per necessità o per usufruire dei servizi che non vengono chiusi (come ad esempio anche i musei, i parrucchieri, le estetiste, i negozi, i centri commerciali e i supermercati).

Per quanto riguarda le scuole il nuovo decreto permette la didattica a distanza alle superiori fino al 100% delle ore, mentre alle elementari e alle medie le lezioni saranno in presenza.

Il testo del nuovo Dpcm del 24 ottobre 2020: il pdf della Gazzetta Ufficiale

Il testo del nuovo Dpcm di ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 ottobre 2020 ed è entrato in vigore: qui è consultabile la versione pdf della Gazzetta, qui invece il testo del decreto in versione web.

Il nuovo Dpmc resterà n vigore fino al 24 novembre 2020.

Soffrendo, la Fiorentina torna al successo contro l’Udinese

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La Fiorentina torna a vincere dopo un mese e appena un punto conquistato nelle ultime tre partite. Al Franchi, contro l’Udinese, finisce 3-2 una sfida chiusa in grande sofferenza. Doppietta di Castrovilli, che ha anche propiziato il gol di Milenkovic, davanti al ct azzurro Roberto Mancini. Doppietta di Okaka per i friulani. Felice il presidente Commisso che, deluso dalle ultime prestazioni, aveva chiesto un regalo alla squadra per il 45° anniversario di matrimonio. Iachini deve fare a meno di Ribéry, in tribuna per i problemi alla solita caviglia, e lancia dal primo minuto Callejon al fianco di Vlahovic. Udinese con Okaka e Lasagna in avanti e De Paul a centrocampo.

Primo Tempo

La Fiorentina, come era successo contro lo Spezia, parte molto bene. Al 10’ Castrovilli scambia con Biraghi, dopo che l’azione era partita da Callejion e Bonaventura, e riceve ancora Castrovilli in piena area di rigore che segna grazie anche all’intervento un po’ goffo del portiere Nicolas. L’Udinese prova a rispondere ma Lasagna, poco dopo, non sfrutta un errore di Dragowski che non trattiene la palla e la lascia scivolare pericolosamente in area. Il giocatore di Luca Gotti non è lesto a segnare. Non sbaglia invece di testa Milenkovic al 20’ su un preciso suggerimento di Castrovilli. E’ il 2-0. La Fiorentina, come successe contro lo Spezia rallenta il ritmo e al 35’ l’Udinese è di nuovo pericolosa con Lasagna che si libera da Caceres e arriva davanti a Dragowski ma il portiere viola si salva parando di piede. Al 42’ i friulani concretizzano gli sforzi. De Paul riesce a liberarsi ed a servire Okaka che sigla il 2-1 di testa. Nel frattempo Pezzella è costretto ad uscire per infortunio favorendo l’esordio di Martinez Quarta.

© Tiziano Pucci – Agenzia Fotografica Italiana

Secondo Tempo

La Fiorentina torna in campo per chiudere la gara. Al 50’ è ancora Castrovilli che, di destro dopo aver fatto una finta per disorientare de Maio, timbra il bis personale. È il 3-1 viola. I friulani non demordono. Al 60’ Dragowski salva il risultato su Okaka e poi, al 71’ sul neo entrato Deulofeu. Nell’assalto finale l’Udinese trova il secondo gol. All’85’ Forestieri serve ancora Okaka che, lasciato libero in area, di testa tiene aperta la partita fino all’ultimo la gara. Alla fine la Fiorentina conquista tre punti importanti e Iachini, sempre sotto esame, tira un sospiro di sollievo.

L’allenatore

Soddisfatto, a fine gara, Beppe Iachini. “Ringrazio la squadra, ci teneva a fare un bel regalo al presidente che ha festeggiato l’anniversario di matrimonio. Castrovilli – aggiunge il tecnico viola – sta raccogliendo i frutti. Deve essere determinato quando arriva in area di rigore. Dobbiamo restare coi piedi per terra. Callejon deve raggiungere la miglior condizione. A volte ha giocato bene dialogando con Vlahovic e Bonaventura, altre volte poteva fare meglio, lo dobbiamo far crescere. Sono convinto la squadra possa fare bene e ritagliarsi lo spazio giusto in classifica. Nelle ultime partite abbiamo avuto le occasioni per chiudere la gara, poi gli avversari ci hanno raggiunti. Abbiamo iniziato bene, è normale che ci sia un po’ di tensione dopo aver subìto gol. E’ stata una partita difficile, per questo ringrazio i ragazzi. Nel pre partita erano tesi, non devono esserlo perché il calcio è divertimento. Spero che questa vittoria ci dia fiducia”.

 

Fiorentina a caccia della vittoria. Al Franchi arriva l’Udinese

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Si torna allo stadio Artemio Franchi domenica (alle 18) per la sfida tra Fiorentina e Udinese. Beppe Iachini riconfermato in panchina dal presidente Rocco Commisso rimane sotto osservazione. Nonostante il chiarimento con la società si rincorrono voci di un suo possibile esonero nel caso in cui la squadra viola non riuscisse a fare punti contro i friulani e poi nella successiva difficile trasferta a Roma contro i giallorossi. L’ombra di Maurizio Sarri è sempre presente anche se l’allenatore di Figline Valdarno deve ancora liberarsi dalla Juventus.

La Fiorentina con tante incognite

A Iachini, come detto, serve una vittoria, e ripropone il modulo 3-5-2. Davanti a Dragowski saranno confermati Milenkovic, Pezzella e Caceres. Al loro posto anche Lirola e Biraghi sulle fasce. In mezzo la possibile col debutto di Pulgar. In forte dubbio Castrovilli mentre dovrebbero giocare Bonaventura e Amrabat. Davanti incertezza tra Kouame e Vlahovic su chi affiancherà Ribery, Callejon dovrebbe partire di nuovo dalla panchina.

L’Udinese cerca la vittoria bis

Reduce dal successo contro il Parma l’Udinese scende a Firenze senza paure. Il mister Gotti sceglierà solo a poche ora dalla gara di mettere in porta tra Nicolas e Scuffet. Davanti al portiere ci saranno ancora Samir, De Maio e Becao. Sulle fasce confermati Ouwejan e ter Avest. In mezzo solito trio De Paul, Arslan, Pereyra. Davanti Pussetto ha più possibilità di giocare rispetto a Lasagna con Deulofeu in panchina.

L’Insolita Trattoria Tre Soldi di Firenze: quando il piatto trae in inganno

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“Niente è come sembra, niente è come appare” cantava Battiato. Lo sa bene anche Lorenzo Romano, giovane chef, classe ‘89 che ha trasformato lo storico ristorante di famiglia Tre soldi di via D’Annunzio a Firenze, nell’Insolita trattoria.

Insolita di nome e di fatto: qui i piatti non hanno niente di canonico o ordinario e sono una continua sorpresa per gli occhi e per il palato. La passione di Lorenzo è travolgente “Ho studiato al classico e poi a Giurisprudenza – racconta – ma fin da piccolo sono stato al fianco prima di mio nonno e poi di mio padre per apprendere e approfondire le basi della gastronomia toscana. Quando poi ho capito che era questa la mia strada, ho ricominciato a studiare e a sperimentare.”

Il menù non convenzionale dell’Insolita Trattoria Tre soldi a Firenze

La piccola cucina di 7 metri quadri è il suo laboratorio dove le creazioni, a suon di prove e calibrazioni, prendono forma, camuffando ingredienti inaspettati e travolgendo il commensale in un percorso gastronomico assolutamente inaspettato e divertente.

Ciliegie che in realtà sono polpette di fegatini ricoperte di amarena con il picciolo in cioccolato, una tartare di manzo in cui il tuorlo d’uovo è una sferificazione di mango. Neanche la carbonara è la stessa di sempre, perché realizzata con crema pasticcera salata e il tuorlo d’uovo grattato come fosse bottarga. Il vero cavallo di battaglia però si chiama Ceci n’est pas un tomate: sul vostro tavolo arriverà un pomodoro su un letto di “terriccio”. No, niente è come sembra, niente è come appare… ma spoilerare cosa nasconde al suo interno rovinerebbe l’effetto sorpresa.

Info utili

L’insolita trattoria Tre soldi
Via Gabriele D’Annunzio 4r/a – Firenze (zona Coverciano)
Tel. 055.679366, mail [email protected]
Qui il sito ufficiale

Scopri agli altri ristoranti consigliati (e provati) dalla nostra food reporterristorante firenze via d'annunzio coverciano campo di marte

Vaccino antinfluenzale 2020 in Toscana: quando, dove e come farlo

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Le categorie a rischio, i bambini piccoli e gli anziani potranno farlo a costo zero, per altri resta la via della farmacia (sempre che ci siano abbastanza dosi): tutti a caccia del vaccino antinfluenzale, anche in Toscana, dove la campagna 2020 è iniziata prima, per evitare la coinfezione con il Covid (ci si può ammalare di coronavirus e influenza contemporaneamente) e anche la confusione tra i sintoni molto simili. La Regione Toscana è corsa ai ripari e quest’anno ha ordinato il doppio delle dosi rispetto alle passate campagne di vaccinazione contro l’influenza (quasi un milione e mezzo) e fa partire in anticipo la campagna vaccinale.

Covid e vaccino per l’influenza. Anche per chi è in gravidanza

La vaccinazione antinfluenzale, come si sa, non è obbligatoria in Toscana né a livello nazionale, ma resta fortemente consigliata soprattutto per i bambini piccoli, le donne in stato di gravidanza, gli anziani e i soggetti a rischio, come ad esempio chi soffre di diabete, malattie croniche respiratorie (tra cui anche l’asma grave), patologie cardiache e per gli immunodepressi. Per quanto riguarda chi è in dolce attesa durante il periodo dell’influenza stagionale il Ministero della Salute e l’Oms hanno sempre consigliato il vaccino, anche in tempi non sospetti, fuori dall’emergenza Covid, in particolare al secondo o al terzo mese: non risultano infatti controindicazioni per chi è in gravidanza, né per il feto.

Quest’anno la vaccinazione antinfluenzale è ancora più consigliata perché eviterà casi dubbi di Covid: i sintomi delle due malattie infatti sono molto simili (febbre, tosse secca, spossatezza) e l’unica “arma” per distinguere i casi di coronavirus da quelli di una normale influenza è soltanto il tampone. Alcuni studi, come quello dello Swiss Tropical and Public Health Institute dell’Università di Basilea, inoltre ipotizzano un effetto positivo del vaccino per l’influenza nel campo della prevenzione delle complicazioni più gravi del Covid, ad esempio riducendo la mortalità (qui la notizia riportata sul sito di Vaccinarsi in Toscana).

Vaccino antinfluenzale in Toscana 2020-2021: per chi è a costo zero, dai bambini agli anziani

Anche in Toscana, il vaccino contro l’influenza è gratis per le categorie a rischio individuate dal Ministero della Salute, che per la campagna di vaccinazione 2020-2021, vista la concomitanza con la pandemia di Covid, ha deciso di ampliare la platea di chi potrà farlo a costo zero: si abbassa di 5 anni l’età per cui è prevista la somministrazione di una dose gratuita.

Ecco in particolare chi può vaccinarsi gratis:

  • Bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età
  • Le persone con più di 60 anni (l’anno scorso il vaccino antinfluenzale gratis era solo per gli over 65)
  • donne in gravidanza (consigliato in particolare se si è al secondo o terzo mese)
  • soggetti con patologie croniche (respiratorie incluse l’asma grave e la fibrosi cistica; cardio-circolatorie; metaboliche e diabete; insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie)
  • persone colpite da tumori
  • immunodepressi
  • operatori sanitari, medici, personale delle case di riposo per anziani
  • chi lavora in servizi pubblici di primario interesse (forze dell’ordine, protezione civile, addetti delle poste, personale degli asili e delle scuole, lavori a stretto contatto con il pubblico)

Agli over 65 e ai soggetti con malattie croniche  la Regione Toscana offre gratuitamente anche il vaccino contro la polmonite (anti-pneumococco PCV): si tratta di una sola dose, da poter fare insieme a quella antinfluenzale, che contiene 23 ceppi diversi responsabili di questo tipo di infezione.

Vaccino per l’influenza in Toscana, dove farlo e il costo: dal medico e in farmacia

Nel 2020, in Toscana, la campagna per il vaccino antinfluenzale è partita prima, già all’inizio di ottobre con la consegna delle prime 300.000 dosi di alle farmacie (ma riservate ai medici di base): per vaccinarsi, sia che si faccia parte della fascia di popolazione a rischio sia che non si rientri in queste categorie, è possibile rivolgersi al proprio medico di famiglia. Negli anni passati le prime dosi venivano somministrate a fine ottobre.

Sarà poi possibile comprare il vaccino antinfluenzale in farmacia, con un costo che varia dai 10 ai 25 euro, e poi sentire il proprio medico di base per concordare la somministrazione. Le associazioni dei farmacisti però hanno lanciato l’allarme: troppo poche, dicono, le 250.000 dosi che arriveranno sugli scaffali in tutta Italia a fronte di una normale richiesta di 800.000 vaccini contro l’influenza stagionale.

Intanto è partita anche la campagna di comunicazione della Regione Toscana: “Al diavolo l’influenza. Quest’anno mi vaccino”, recita lo slogan scelto per la stagione 2020-2021.

Vaccino influenza Regione Toscana 2020 2021

Quando fare il vaccino antinfluenzale in Toscana nel 2020, la durata e la copertura

A fine settembre è stato rilevato il primo caso di influenza in Italia, si tratta di un bimbo di nove mesi di Parma, colpito da un virus ben conosciuto (H3N2 del ceppo A) e già compreso nelle tipologie di vaccino antinfluenzale trivalente e tetravalente approvate dall’Aifa, l’Agenzia del farmaco italiana per la stagione invernale 2020-2021, ecco le 9 marche autorizzate quest’anno:

  • Agrippal S1
  • Fluad
  • Fluarix tetra
  • Flucelvax tetra
  • Fluenz tetra
  • Influpozzi subunità
  • Influvac S
  • Influvac S tetra
  • Vaxigrip tetra

Per capire quando è meglio fare il vaccino contro l’influenza, bisogna considerare che la copertura inizia circa 2 settimane dopo la somministrazione della dose, perché tale è il tempo che in media serve al nostro organismo per sviluppare gli anticorpi che poi decrescono trascorsi 6 o 8 mesi. Il picco dell’influenza è in genere si registra tra gennaio e febbraio (presto saranno disponibili anche le previsioni per la stagione 2020-2021), quindi il periodo migliore per fare il vaccino antinfluenzale – dice la Regione Toscana – è da ottobre fino al termine di dicembre.

Ludopatia: il Covid non ferma il gioco d’azzardo patologico

“Negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento esponenziale delle richieste di aiuto, duecento solo nel 2019. Ma sono convinta che è solo una piccola parte di quanti avrebbero bisogno di sostegno”. La dottoressa Adriana Iozzi da tempo si occupa di ludopatia e gioco d’azzardo patologico ed è a capo, per l’area del Comune di Firenze, del Serd, il servizio per le dipendenze dell’azienda Usl che è sempre rimasto attivo, anche durante il lockdown per il Covid.

Scommesse, lotterie, slot machine e gratta e vinci possono diventare una vera e propria droga. “Scatta il desiderio forte e irresistibile di tentare la sorte continuamente – spiega Iozzi – il pensiero fisso diventa quello di procurarsi denaro per giocare. Allo stesso tempo si ha la convinzione, errata, che un’ulteriore possibilità riscatterebbe in un solo momento tutti i soldi perduti”.

Covid e gioco d’azzardo patologico

A essere seguiti dal team di psicologi, psichiatri, educatori e assistenti sociali del Serd sono soprattutto uomini, alcuni giovani, e in misura minore donne anziane. Molti si sono giocati tutto, pure la loro stessa vita: il conto in rosso, decine di migliaia di euro da restituire, licenziamenti, relazioni allo sfascio. L’illusione di poter sbarcare il lunario in un momento di crisi con un colpo di fortuna, ma anche il senso di noia e di vuoto da riempire con l’azzardo. Oppure la necessità di giocare per non pensare.

A complicare la situazione c’è l’incertezza legata all’emergenza Covid, i cui effetti sulla dipendenza legata dal gioco d’azzardo patologico, dicono gli esperti, si potranno comprendere soltanto sul lungo periodo. A chiedere aiuto in genere sono i familiari – perché spesso i giocatori patologici negano di avere una dipendenza – ma lo fanno troppo tardi, quando il problema è diventato insostenibile e si sono accumulate montagne di debiti. Per questo, proprio come per tutte le altre malattie, è importante agire ai primi segnali d’allarme.

I campanelli d’allarme della ludopatia e la cura

Soldi, tempo e comportamento: queste le tre parole d’ordine, secondo la dottoressa Iozzi. “Bisogna iniziare a preoccuparsi quando il denaro comincia a sparire, ci sono prelievi ingiustificati dal conto, cresce il tempo passato fuori casa, aumentano le bugie, i sotterfugi per ottenere soldi. E poi il comportamento: più irritabile, più assente dalla vita familiare e lavorativa”.

Il gioco d’azzardo patologico è una malattia cronica con rischio di ricadute. Ma si può curare. A Firenze il Serd offre consulenze (anche legali e finanziarie), lavora insieme ai gruppi di auto-aiuto ed è disponibile a rispondere a dubbi garantendo l’anonimato. Tutto gratuitamente. “Lasciarsi alle spalle questa patologia è possibile – assicura Iozzi – l’importante è creare una rete di sicurezza intorno al giocatore d’azzardo, come quella della famiglia, perché in caso di ricadute sia più facile aiutarlo”.

Ludopatia: a chi chiedere aiuto, i contatti del Serd di Firenze

Ecco i numeri di telefono e le mail, divisi a seconda del quartiere di Firenze di riferimento, a cui rivolgersi per chiedere una consulenza su problemi legati alle dipendenze, alla ludopatia e al gioco d’azzardo patologico:

La lista completa dei numeri, divisa per Aziende Usl, si trova sul sito della Regione Toscana, sezione “Servizi per le dipendenze”

AAA cercasi idee per il Fantafondo di via Rocca Tedalda

Perché non lasciare che siano i giovani a occuparsi della riqualificazione degli spazi destinati ai giovani? Perché non rendere vivi grazie a loro luoghi come il Fantafondo di via Rocca Tedalda, alla periferia di Firenze? È iniziato lo scorso luglio Presidi positivi, il progetto dell’assessorato alle politiche giovanili, finanziato dalla Regione Toscana, nato proprio per rivitalizzare e donare nuova vita agli spazi pubblici a partire dall’iniziativa di associazioni, centri giovani, operatori di strada e cittadini.

Il primo progetto a partire è stato quello del giardino di via Torcicoda, dove i ragazzi del quartiere, gli street-artist di #UnitedPainting e gli Operatori di strada Firenze hanno realizzato la prima opera in Italia di design art su pavimentazione in uno spazio pubblico.

Rocca Sport al Quartiere 2

Ora Presidi positivi arriva anche nel Quartiere 2 con il progetto curato dalla cooperativa Arca in via Rocca Tedalda. Proprio in questi giorni è stato costituito il comitato sportivo Rocca Sport composto da sette giovani di età compresa fra i 15 e i 25 anni. Il comitato avrà il compito di coinvolgere giovani e adulti in attività sportive e di socializzazione, anche grazie alla risistemazione del giardino e del campo da gioco davanti alla stazione ferroviaria di Rovezzano.

La riqualificazione del Fantafondo di via Rocca Tedalda

Nei mesi scorsi è stato elaborato il regolamento del Rocca Sport e in questi giorni verrà installato un tavolo da ping pong e riqualificata l’area circostante al Fantafondo, il centro giovani che la cooperativa Arca gestisce dal 1999 in via Rocca Tedalda, a Rovezzano. Sono in programma ulteriori lavori al campo sportivo che sarà trasformato in una struttura polivalente dedicata al calcetto, al basket e alla pallavolo. Il comitato organizzerà almeno una volta al mese eventi sportivi e ricreativi: tornei di basket e ping pong, giocoleria per i più piccoli.

giovani cooperativa arca

Teresa Innocenti, coordinatrice dei servizi di area sociale della cooperativa Arca, spiega: “Ritengo che promuovere progetti come questi che coinvolgono l’area sociale sviluppi una facilitazione alla relazione, valorizzi le attitudini e le capacità di ogni operatore e crei opportunità di confronti. Tutto questo contribuisce ad un benessere comune. Si incrociano infatti diversi aspetti: la creatività, l’arte e la partecipazione dei giovani cittadini che mettono a frutto le loro capacità e i loro talenti nel ripensare gli spazi in cui vivono”.

Per chiunque voglia partecipare alle attività del Fanta Fondo o contribuire con idee e proposte, lo spazio è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, in via Rocca Tedalda 269.

Covid in Toscana: contagi record sopra quota 1.200, i dati del 23 ottobre

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Non si ferma la corsa del coronavirus. Oggi, venerdì 23 ottobre 2020, i dati sui nuovi contagi di Covid in Toscana hanno toccato la cifra record di 1.290 casi in più nel giro di 24 ore, un livello mai raggiunto, neppure nel periodo buio del lockdown: lo dicono le notizie contenute nel bollettino della Regione Toscana.

Aumenta la pressione sugli ospedali con una crescita dell’8% dei ricoveri (50 persone in più), resta stabile il numero di pazienti in terapia intensiva, mentre si registrano 8 nuovi morti. Non ci sono buone notizie sul fronte del rapporto tra tamponi e positivi: escludendo i test di controllo per chi è già malato, il 17,3% delle persone sottoposte ai 7.442 tamponi in Toscana è risultato infetto da Covid.

Covid in Toscana, i dati sui nuovi contagi di oggi (23 ottobre)

I nuovi casi registrati tra il 22 e il 23 ottobre sono il 4,8% rispetto al giorno precedente. L’età media è di 46 anni. Al momento in Toscana 14.374 persone sono affette dal virus Covid-19: di queste 13.718 sono in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi (1.063 in più rispetto a ieri, +8,4%), 656 sono ricoverate in ospedale (50 in più rispetto a ieri, +8,3%), di cui 82 in terapia intensiva (dato stabile). In salita il numero delle persone in quarantena perché hanno avuto contatti diretti con positivi: 22.777  soggetti in tutto, 2.540 in più rispetto a ieri.

Per quanto riguarda gli 8 nuovi decessi per coronavirus in Toscana l’età media è di 85,6 anni. Si tratta di 3 uomini e 5 donne: 3 morti sono avvenute a Firenze, 2 a Massa Carrara, 2 a Livorno e 1 a Pisa. I guariti crescono dell’1,4% (169 persone) e raggiungono quota 12.290 (44% dei casi totali).

La “mappa” dei casi di coronavirus in Toscana aggiornata al 23 ottobre

La Toscana è così la nona regione in Italia per incidenza di coronavirus (fino a qualche settimana fa era decima), con circa 748 casi ogni 100.000 abitanti, contro la media italiana di circa 772. Le province più colpite sono Massa Carrara (1.090 casi ogni 100.000 abitanti), Pisa (877) e Firenze con (803).

Ecco nel dettaglio i dati dei contagi complessivi di Covid in Toscana, aggiornati al 23 ottobre, in base alla provincia di domicilio: 8.122 casi totali ad oggi a Firenze (432 in più rispetto a ieri), 1.833 a Prato (98 in più), 1.931 a Pistoia (79 in più), 2.125 a Massa (64 in più), 3.022 a Lucca (181 in più), 3.675 a Pisa (169 in più), 1.671 a Livorno (109 in più), 2.612 ad Arezzo (49 in più), 1.425 a Siena (75 in più), 935 a Grosseto (34 in più). Sono 550 i casi positivi rilevati in Toscana, ma residenti in altre regioni. In tutto dall’inizio dell’epidemia si sono registrati 27.901 casi positivi per un totale di  973.655 tamponi effettuati.

I morti per Covid

Sono 1.237 i deceduti dall’inizio dell’epidemia: 452 a Firenze, 58 a Prato, 87 a Pistoia, 188 a Massa Carrara, 149 a Lucca, 103 a Pisa, 68 a Livorno, 58 ad Arezzo, 35 a Siena, 26 a Grosseto, 13 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.

La Toscana è 11esima in Italia se guardiamo i dati del tasso grezzo di mortalità per Covid-19 (ossia il rapporto tra numero di deceduti e popolazione residente): 33,2 morti ogni 100.000 residenti contro il 61,2 della media italiana. Il  tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (96,5), Firenze (44,7 ) e Lucca (38,4), il più basso a Grosseto (11,7). Grafici e approfondimenti sul sito dell’Agenzia regionale di Sanità.