Dalla Toscana fino al punto più a sud del nostro continente. Da 12 anni esposta al vento, alle intemperie e alla salsedine la Porta d’Europa, a Lampedusa, ha bisogno di aiuto: per il restauro dell’opera creata dall’artista Mimmo Paladino, Unicoop Firenze ha lanciato un crowdfunding online e una raccolta fondi in tutti i supermercati Coop.fi.
C’è tempo dal 24 luglio al 20 settembre 2020 per partecipare: nei negozi si può donare almeno 1 euro o 100 punti spesa, contributo che sarà raddoppiato da Unicoop Firenze, mentre sulla piattaforma Eppela le donazioni più generose potranno ricevere delle ricompense: dalla citazione sulla targa che accompagnerà l’intervento di restauro, fino a shopper ideate e realizzate da ragazzi migranti.
Cos’è la Porta d’Europa
Inaugurata nel 2008 sull’ultima scogliera di Lampedusa, la Porta d’Europa è alta cinque metri e larga tre. Il suo rivestimento in ceramica refrattaria e ferro zincato riflette la luce e la trasforma in una sorta di faro: nel tempo l’opera è diventata un segno di speranza e di accoglienza, ma anche un simbolo di memoria per tutti i migranti che hanno perso la vita in mare.
Gli effetti del passare del tempo però iniziano a farsi vedere sulla superficie di questo manufatto, così Pietro Bartolo, europarlamentare conosciuto anche per essere il medico lampedusano dei migranti, ha lanciato un appello per il restauro della porta.
“È la prima immagine che vede chi arriva nel nostro continente e sulla nostra piccola isola che ha accolto negli anni più di 350mila persone – dice Bartolo – Si tratta di migranti e persone per cui l’Europa dovrebbe rappresentare la salvezza e la possibilità di vivere una vita dignitosa. Restaurare oggi la Porta d’Europa significa battersi contro un’Europa fatta di indifferenza e rimettere al centro i valori di solidarietà e accoglienza per cui è nata”.
Crowdfunding per la Porta d’Europa a Lampedusa: a cosa servirà la raccolta fondi
Serviranno circa 30.000 euro per il restauro della Porta d’Europa a Lampedusa, per intervenire sulle parti metalliche, sulle ceramiche e anche sulla struttura che necessita di essere consolidata. “Il crowdfunding è una modalità di raccolta fondi che coinvolge le persone, che non solo contribuiscono economicamente, ma sostengono un’idea – spiega Daniela Mori, presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze – così vogliamo restaurare la Porta d’Europa per rafforzare l’identità di un luogo unico, per la sua collocazione come primo attracco per chi arriva dal mare, come simbolo dei nostri valori ed ideali, del valore universale della vita degli uomini”.
Deciso aumento dei nuovi casi di coronavirus in Toscana: sono 11 quelli nuovi rilevati da ieri, distribuiti fra 5 diverse province. Questi i dati e le ultime notizie riportati dal bollettino regionale di oggi, venerdì 24 luglio.
Il totale dei casi di positività registrati dall’inizio dell’epidemia sale così a 10.405, di cui 335 attualmente positivi. I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 404.349, 2.870 in più rispetto a ieri.
Coronavirus in Toscana: bollettino e notizie del 24 luglio
I casi sono così distribuiti, per provincia, sulla mappa del coronavirus in Toscana: 3.246 a Firenze (4 in più rispetto a ieri), 552 a Prato (1 in più), 752 a Pistoia (2 in più), 1.056 a Massa, 1.374 a Lucca (3 in più), 944 a Pisa, 483 a Livorno, 690 ad Arezzo, 429 a Siena, 408 a Grosseto (1 in più). Altri 471 casi sono stati notificati in Toscana ma riguardano residenti in altre regioni.
La Toscana si conferma al 10° posto in Italia come numerosità di casi con circa 279 casi ogni 100.000 abitanti. La media italiana è di circa 406. Le province di notifica con il tasso più alto sono Massa Carrara con 542, Lucca con 354, Firenze con 321, la più bassa Livorno con 144.
Complessivamente, 321 persone sono in isolamento a casa con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere (8 in più rispetto a ieri). Altre 934 persone (più 52) sono isolate per aver avuto contatti con persone contagiate.
Toscana di nuovo senza pazienti in terapia intensiva
Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 14 (1 in meno rispetto a ieri). Di nuovo, dopo tre giorni, torna a non esserci nessun paziente in terapia intensiva (1 in meno rispetto a ieri).
Le persone complessivamente guarite sono 8.939 (4 in più rispetto a ieri): 141 persone “clinicamente guarite” e 8.798 (+4). Oggi non si registrano nuovi decessi. Restano quindi 1.131 i deceduti dall’inizio dell’epidemia cosi ripartiti: 416 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 173 a Massa Carrara, 143 a Lucca, 90 a Pisa, 61 a Livorno, 50 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto. Altre 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
Il tasso grezzo di mortalità toscano è di 30,3 morti ogni 100.000 residenti contro il 58,1 della media italiana (11° regione). Per quanto riguarda le province, il tasso di mortalità più alto si riscontra a Massa Carrara (88,8 x100.000), Firenze (41,1 x100.000) e Lucca (36,9 x100.000), il più basso a Grosseto (10,8 x100.000).
Tra i momenti più iconici della cultura popolare italiana cancellati dal Covid 19, senza dubbio c’è anche la partita della domenica allo stadio. Ora che i bar hanno riaperto, le cene al ristorante sono di nuovo un’abitudine, concerti e spettacoli si tengono con le necessarie limitazioni, la domanda è impellente. I tifosi si chiedono quando si potrà tornare allo stadio e come sarà farlo con le nuove regole e linee guida per la prevenzione del contagio da coronavirus? A confermare che l’obiettivo è riaprire gli stadi al pubblico già a settembre è stato oggi il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
Spadafora: “a settembre tifosi allo stadio”
“Se la curva epidemiologica ce lo consentirà – ha detto Spadafora intervenendo al Gr1 – a settembre si potrà tornare a vedere il pubblico e i tifosi negli stadi. Ovviamente non riempiendo lo stadio come si faceva prima ma anche rispettando tutta una serie di misure che sono allo studio in queste ore”.
Il Comitato tecnico scientifico che collabora con il governo si è già messo al lavoro su questo tema. L’obiettivo è produrre delle linee guida specifiche e regole affinché il pubblico possa tornare allo stadio dopo la fase più acuta dell’emergenza coronavirus.
Quando si potrà tornare allo stadio
Tutto dipende dalla curva epidemiologica. È verosimile pensare che se il contagio si mantenesse sui livelli attuali anche nelle prossime settimane e fino agli inizi di settembre, in quel momento si comincerebbe a organizzare la presenza del pubblico allo stadio e nelle altre arene sportive. Il campionato di Serie A è attualmente nelle sue fasi decisive, non va dimenticato però che il torneo 2021-2021 dovrebbe iniziare proprio a metà settembre.
Tornare allo stadio, ma come? Regole e linee guida
La regola di base è quella dei posti a sedere e numerati, unico modo per garantire il giusto distanziamento interpersonale. La stessa cosa che già avviene agli spettacoli e ai concerti che nelle ultime settimane si è ricominciato a organizzare in teatri, arene e simili, all’aperto come al chiuso.
Con una differenza di non poco conto. Chiunque abbia un minimo di familiarità con gli stadi può immaginare bene quanto sia innaturale per i tifosi rispettare le regole anti coronavirus: restare al proprio posto, lontano dagli altri supporter, a sedere per tutti i 90 minuti della partita. Specialmente nei settori più popolari e sanguigni, come le curve. Oltre a questo, mascherine obbligatorie per tutto il tempo di permanenza.
Un’altra misura da adottare per tornare negli stadi dopo l’emergenza coronavirus sarà quella dei percorsi di ingresso e di uscita separati, con gli spettatori che entreranno in modo scaglionato e saranno accompagnati al posto.
Tifosi allo stadio dopo il coronavirus
Regole simili dovrebbero essere adottate anche per gli altri eventi sportivi, sia all’aperto che al chiuso. Un primo banco di prova saranno gli Internazionali d’Italia di tennis, in programma a Roma dal 20 settembre. Un contesto, tuttavia, ben diverso da quello degli sport di squadra e dove le tifoserie organizzate non esistono. Per altri grandi eventi sportivi, come i due Gran premi di Formula Uno di Monza e del Mugello, anche questi in programma a settembre, si è scelto di disputarli a porte chiuse, senza pubblico.
In tutto questo resta il problema dei momenti che precedono e che seguono l’arrivo dei tifosi allo stadio. L’uso dei messi pubblici, la sosta al bar prima o dopo la partita, gli assembramenti fuori dallo stadio per mangiare un panino o semplicemente parlare. Anche in questo caso a far la differenza sarà il senso civico dei singoli individui.
L’ultimo weekend di luglio e la città assomiglia sempre più a un deserto estivo? Niente paura, a guardar bene le opportunità urbane di svago ci sono, anche durante questo weekend: ecco cosa fare a Firenze e dintorni, con gli eventi in programma sabato 25 e domenica 26 luglio tra concerti, spettacoli, mercatini, musei, cinema e una sagra sui generis.
Il Visarno Market e gli altri mercatini a Firenze (25-26 luglio)
Mercatini vintage e piccole fiere di piazza: nonostante il periodo complicato (e nonostante il momento vacanziero), a Firenze, tra sabato 25 e domenica 26 luglio, non mancano gli eventi per chi ama fare shopping tra le bancarelle.
Nell’ultimo weekend di luglio torna il Visarno Market Estate, la mostra mercato di vintage, artigianato, illustrazioni, arredamento, oggettistica e vinili ospitata dentro l’Ippodromo del Visarno, alle Cascine. Dal 24 al 26 luglio, dalle ore 16.00 a mezzanotte, oltre agli stand e alle bancarelle anche cibo e concerti. Biglietto di ingresso a 3 euro, valido per tutti e 3 i giorni.
Domenica 26 luglio si svolge la fiera di piazza Santo Spirito (ore 8.00 – 20.00), un mercatino organizzato dalla Fivag Cisl nel cuore dell’Oltrarno dove trovare artigianato, prodotti tipici, vestiti, libri e vintage.
Eventi e concerti a Firenze (25-26 luglio): inizia l’estate a San Salvi e al Forte Belvedere
Le calde serate estive si arricchiscono di nuovi spazi ed iniziative. Questo è il primo weekend per gli eventi dell’Estate a San Salvi: venerdì 24 il concerto di Massimiliano Larocca (biglietti in prevendita a 8 euro, ridotto Arci 5 euro).
Entra nel vivo anche il cartellone di iniziative al Forte Belvedere, che ha riaperto con ingresso gratuito. Il bar allestito nelle terrazze panoramiche della fortezza è attivo fino alle 22.00 con piccoli concerti ed eventi: sabato 25 luglio alle 19.30 la musica di Mattia Braghero e Fabrizio Berni Duo (ingresso gratuito fino a esaurimento posti). Qui il programma completo. Gli altri spazi del Forte Belvedere si possono visitare durante tutto il weekend dalle 15.00 alle 20.00 con ingresso gratuito.
La palazzina del Forte Belvedere e la terrazza panoramica
Cinema all’aperto a Firenze sud e picnic sotto le stelle
Continua il cartellone di eventi nel Parco d’arte Pazzagli di Firenze (zona Rovezzano): sabato 25 e domenica 26 luglio i primi appuntamenti con il cineforum 2020 accompagnato da un picnic sotto le stelle. Alle 18.30 la visita guidata del parco e delle sue sculture, poi il picnic (portando da casa coperta e cibo) che potrà essere fatto prima o durante la proiezione del film che inizia alle 21.30.
Ecco la programmazione: il 25 luglio Wall-e e il 26 luglio Le folli notti del dottor Jerryl. Prenotazione obbligatoria ([email protected] o WhatsApp al 3477335332). Costo 5 euro a persona, che comprende accesso al parco, visita e cineforum.
Gli eventi per bambini nei musei di Firenze
Dal 26 luglio e per 8 domeniche consecutive il Museo Marino Marini di Firenze ospita dei laboratori per bambini (ore 11.00 – 12.30) dedicati ai temi dell’ambiente e dell’arte. Durante le iniziative i piccoli possono esplorare lo spazio museale e creare manufatti con materiali di riciclo. Prenotazione obbligatoria ([email protected], tel 055 – 219432).
Cosa fare a Firenze questo fine settimana: le idee per il 25 e il 26 luglio
Ecco qui qualche link utile con buone idee per passare il weekend a Firenze:
Un film nelle arene estive di Firenze
ci sono i classici cinema all’aperto, come l’Arena di Marte e il Chiardiluna, e le novità 2020, ad esempio il grande schermo nel chiostro di Santa Maria Novella o a Villa Bardini
Visitare i musei di Firenze (alcuni sono aperti gratis)
è il momento giusto per gustarsi i capolavori dell’arte senza folla, dagli Uffizi a Boboli, da Santa Croce a Orsanmichele. E alcuni sono a costo zero per i residenti.
Partecipare alle visite guidate gratuite nei musei
i residenti di Firenze e delle città limitrofe possono partecipare alle visite guidate organizzate dalla Fondazione CR Firenze, questo weekend tappa a Boboli e nel giardino botanico
Eventi nei dintorni di Firenze per il weekend del 25 e 26 luglio
Infine una selezione di appuntamenti fuori città. Sulle colline di Firenze, continua anche sabato 25 e domenica 26 luglio la Festa de l’Unità di Fiesole con eventi, incontri e una sorta di grande sagra con piatti tipi toscani nell’area verde di Montececeri. Programma e aggiornamenti sulla pagina Facebook della festa del Pd. Per il punto ristoro è consigliata la prenotazione chiamando il numero 320 8560980.
Alle porte di Scandicci riapre al pubblico il chiostro del’abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo (Badia a Settimo) per il recital della Compagnia delle Seggiole “Sono sempre i migliori che se ne vanno”, sabato 25 e domenica 26 luglio alle 21.15 (biglietti 18 euro intero, 15 euro ridotto, prenotazione al numero 3332284784, tutti i giorni dopo le 14.00).
Sempre alle porte di Firenze, domenica 26 luglio si inaugura il cartellone di eventi de “Le Signe art festival 2020”. Dalle ore 21.00 esibizioni degli sbandieratori, delle bande comunali e in conclusione i fuochi d’artificio.
In Mugello, all’interno del programma di “Barberino estate 2020” si svolge un piccolo festival del racconto: venerdì 24 e sabato 25 nel giardino del Teatro Corsini e domenica 26 luglio dalle 18.00 sulle sponde del Lago di Bilancino. Programma completo sul sito della compagnia Catalyst.
Una deroga al decreto dignità fino al termine del 2020 per consentire la proroga dei contratti a tempo determinato in scadenza dopo i primi 12 mesi, consentendo il rinnovo senza la necessità di causale, evitando che l’emergenza Covid provochi un’emorragia di posti di lavoro. Dopo le indicazioni del Cura Italia e del decreto rilancio approvato dalle Camere a luglio, la questione della prosecuzione dei contratti a termine nell’era del coronavirus entrerà anche nel prossimo decreto, quello di agosto.
Il governo è intenzionato a inserire nel provvedimento da 25 miliardi di euro un vasto capitolo dedicato al mondo del lavoro: la proroga della cassa integrazione (ma con qualche paletto in più) e il prolungamento dell’indennità di disoccupazione, oltre al rinnovo delle misure per la prosecuzione del rapporto di lavoro per chi ha un contratto a tempo determinato in scadenza dopo un anno.
Tempo determinato “proroga per Covid” senza causale, fino a quando?
Nella bozza del decreto di agosto è prevista una nuova deroga al decreto dignità: la legge, varata due anni fa fissa infatti a 24 mesi la durata massima dei contratti a termine, prevedendo però un possibile rinnovo dopo i primi 12 mesi con l’indicazione di causali, come ad esempio la sostituzione di altri lavoratori o la necessità di più personale per l’aumento dell’attività dell’impresa, pena la trasformazione automatica del rapporto di lavoro in un contratto a tempo indeterminato.
Il prossimo decreto darà la possibilità alle aziende di stabilire una prosecuzione dei contratti a tempo determinato dopo i primi 12 mesi e il rinnovo potrà essere fatto senza causale fino al 31 dicembre 2020. Sinora questa possibilità era prevista solo fino al 30 agosto 2020, mentre la legge di conversione del decreto rilancio (77/2020, art. 93) ha stabilito per i contratti a termine (anche in regime di somministrazione) e i contratti di apprendistato (non professionalizzante) interrotti durante l’ermegenza Covid la proroga obbligatoria per un tempo uguale a quello dello stop.
Contratti a termine e coronavirus, cosa succede dopo i 24 mesi
Le imprese però chiedono un passo in più al governo: poter superare, durante l’emergenza coronavirus, anche l’altro paletto previsto dal decreto dignità, con la possibilità di proroga e rinnovo dei contratti a tempo determinato anche dopo il limite massimo dei 24 mesi. Al momento questo allentamento delle regole non è previsto nel nuovo decreto del governo.
Per chi ha perso il lavoro,il decreto agosto prevederà poi una proroga dell’indennità di disoccupazione (NASpI per i lavoratori subordinati e Dis-coll per i co.co.co) per altri 2 mesi.
Sul “tetto” degli hotel o in cima ai musei, nel cuore del centro storico o nelle zone limitrofe: con l’arrivo dell’estate 2020 a Firenze viene voglia di aperitivo in terrazza, all’aperto e davanti a un bel panorama: e quale migliore scelta di un rooftop con vista sulla città? Ecco una selezione dei luoghi più gettonati, dove bere un buon drink e stuzzicare qualcosa, senza perdere d’occhio i monumenti più suggestivi.
Inutile dire che, rispetto al passato, gli ingressi sono contingentati o ridotti e l’attenzione al rispetto delle regole anti-coronavirus per la sicurezza dei clienti e del personale è estrema. Le norme per l’aperitivo a Firenze al tempo del Covid riguardano l’obbligo di indossare la mascherina (che può essere tolta quando si sta seduti al tavolo), il distanziamento tra i tavoli, il divieto di assembramento e l’invito ad utilizzare gel igienizzante o sapone per detergere le mani il più spesso possibile.
B-Roof e B-green: l’aperitivo con vista dell’Hotel Baglioni
Due nomi, un panorama unico: B-Roof è il ristorante affacciato su Firenze, B-green la terrazza dove fare un aperitivo con vista al Grand Hotel Baglioni. Il rooftop dell’albergo offre uno spettacolo mozzafiato su tutto il centro di Firenze: dalle Cappelle Medicee, che pare di sfiorare con un dito, a Santa Maria Novella, fino al Duomo. Il cocktail bar e il ristorante, da poco rinnovati, offrono una carta ricercata e proposte culinarie di tendenza. È gradita la prenotazione.
Grand Hotel Minerva, aperitivo in terrazza con vista su SMN
Fresco di riapertura il cocktail bar sulla terrazza del Grand Hotel Minerva di Firenze, in piazza Santa Maria Novella. Il bellissimo rooftop, dal quale sembra di toccare con un dito la basilica progettata da Leon Battista Alberti, la stazione di Santa Maria Novella e poco più in là il Duomo, Palazzo Vecchio e il giardino di Boboli, è aperto tutti i giorni per l’aperitivo dalle 19 alle 24. Il bar tender offre una selezione di speciali cocktail da degustare a bordo piscina (l’utilizzo della piscina è riservata agli ospiti dell’albergo) mentre, novità di quest’anno, dal mercoledì al sabato, sarà possibile cenare in terrazza, con vista sul centro di Firenze. Lo special menù dell’estate, vede protagonisti gli hamburger pensati dallo chef Tommaso Calonaci abbinati a una selezione di cocktail Negroni. È consigliata la prenotazione.
Grand Hotel Minerva Piazza Santa Maria Novella, 16 Aperto per l’aperitivo tutti i giorni dalle 19 alle 24 – per la cena dal mercoledì al sabato Prenotazioni: 055 27230
Aperitivo sulla terrazza dell’Hotel Continentale
Più centrale di così non si può: l’elegante terrazza dove fare un aperitivo con vista all’Hotel Continentale di Firenze è – letteralmente – a strapiombo sul Ponte Vecchio. Visto lo spazio limitato (l’accesso al rooftop bar è contingentato a 18 ospiti per volta) è vivamente consigliata la prenotazione. I prezzi? 50 euro per due persone, inclusa bottiglia di prosecco o due cocktail a scelta dal menu.
Hotel Continentale
vicolo dell’oro, 6
aperto dalle 17 alle 23 – prenotazioni: 342 1234710
Empireo: apericena del Plaza Hotel Lucchesi, con panorama su Santa Croce
Empireo, il locale in cima al Plaza Hotel Lucchesi
Il nome è tutto un programma, si chiama “Empireo” la terrazza all’ultimo piano del Plaza Hotel Lucchesi dove degustare un aperitivo con vista sul centro, guardando il tramonto. A pochi passi dalla Basilica di Santa Croce e con una bella piscina che riflette gli ultimi raggi del sole (ad uso esclusivo degli ospiti dell’albergo), l’hotel propone un apericena ricco e gustoso. Prenotazione obbligatoria.
Empireo – Plaza Hotel Lucchesi
Lungarno della Zecca Vecchia, 38
Aperto dalle 17 alle 01.00 – Apericena dalle 19 alle 22 – Prenotazioni: 055.26236
La doppia terrazza dell’Antica Torre Tornabuoni
E’ la novità dell’estate 2020: l’Antica Torre Tornabuoni, storico edificio accanto alla chiesta di Santa Trinita, apre le sue doppie terrazze per eventi, visite gratuite, aperitivo e cene. La terrazza Duomo offre una vista unica sul centro di Firenze, mentre la terrazza Arno è rivolta verso l’Oltrarno. Tra luglio e agosto ogni martedì e mercoledì visite dalle 19.00 alle 21.00 con possibilità di fare aperitivo, giovedì e venerdì cene panoramiche accompagnate dallo chef Carlos Eduardo Curasma. Prenotazione obbligatoria.
Aperitivo gourmet: Sesto on Arno, il rooftop riapre a luglio 2020
Sesto on Arno, il cocktail bar e ristorante del Westin Excelsior
È stato uno dei primi ad offrire la possibilità di sorseggiare un drink all’ora dell’aperitivo con vista dall’alto a trecentosessanta gradi sul centro di Firenze. Riapre il 9 luglio 2020, dopo la battuta d’arresto dovuta al lockdown causato dall’emergenza Covid, Sesto on Arno, rooftop bar e ristorante dell’Hotel Westin Excelsior. Certamente uno dei cocktail bar con vista più eleganti ed esclusivi della città. È gradita la prenotazione, confermati i prezzi: 28 euro a persona per l’aperitivo gourmet con finger food.
Sesto on Arno Piazza Ognissanti, 3
Aperto a partire dal 9 luglio 2020. Orario bar aperto: dalle 12 alle 24 – prenotazioni: 055.27152783
Caffè del Verone: aperitivi con vista, dal “loggiato segreto” del Museo degli Innocenti
È aperto fino al tramonto questo posto speciale: più che una terrazza, una grande loggia coperta a cui si accede dal bellissimo e rinnovato Museo degli Innocenti. Il Caffè del Verone (il verone era l’antico stenditoio dove nell’Ottocento veniva stesa ad asciugare la biancheria) ha riaperto i battenti e garantisce oltre a pranzi e merende anche l’aperitivo (in formula apericena il venerdì), offrendo un panorama sui tetti del centro di Firenze. Uno sguardo inedito che rimette in pace col mondo. È gradita la prenotazione.
Caffè del Verone, Museo degli Innocenti
piazza Santissima Annunziata, 13
Prenotazioni: 350.0970302
Drink da film: col panorama di piazza Santo Spirito
La Loggia rooftop bar di Palazzo Guadagni
Affacciata su piazza Santo Spirito, su questa loggia è stato girato Un tè con Mussolini, storica pellicola di Franco Zeffirelli. La Loggia Roof bar di Palazzo Guadagni è la terrazza con vista dove prendere un aperitivo nel cuore dell’Oltrarno fiorentino. La prenotazione è consigliabile dopo le 19.
La Loggia Roof bar, Palazzo Guadagni Piazza Santo Spirito, 9 – Prenotazioni: 055.2658376
Aperitivo in terrazza, con vista panoramica su Firenze: la nostra top 8 per il 2020
Per ricapitolare questo viaggio tra i migliori rooftop, la nostra selezione di terrazze con vista per un aperitivo a Firenze sono:
Restano pochi i nuovi casi di coronavirus rilevati in Toscana: secondo i dati del bollettino della Regione, pubblicato oggi (giovedì 23 luglio 2020), nel giro di 24 ore si sono registrati 4 nuovi positivi al Covid, uno a Pistoia, uno a Livorno e 2 a Grosseto. Tutto questo a fronte di 2.786 tamponi effettuati, per un totale di 401.479 test dall’inizio dell’emergenza. Dalle ultime notizie non risulta alcun decesso, mentre 8 persone in più sono guarite dalla malattia.
Dall’inizio dell’epidemia sono così 10.394 i contagi totali da coronavirus segnalati in Toscana, con un aumento il 23 luglio dello 0,04% rispetto al totale di ieri. Questa la distribuzione dei casi sul territorio regionale, provincia per provincia: 3.242 i positivi complessivi ad oggi a Firenze, 551 a Prato, 750 a Pistoia, 1.056 a Massa, 1.371 a Lucca, 944 a Pisa, 483 a Livorno, 690 ad Arezzo, 429 a Siena, 407 a Grosseto.
I dati sul coronavirus in Toscana al 23 luglio 2020
Vediamo allora la situazione nel dettaglio. Al 23 luglio, le persone attualmente positive al coronavirus sono 328, in diminuzione dell’1,2% rispetto a 24 ore fa: 313 sono in isolamento a casa, con sintomi lievi o perché asintomatiche, 15 (due in più rispetto a ieri) sono ricoverate nei posti letto Covid allestiti negli ospedali della Toscana, di queste una è in terapia intensiva.
Per quanto riguarda le persone isolate perché hanno avuto contatti con persone contagiate i dati del bollettino indicano un aumento del 13,8% con 882 persone in sorveglianza attiva (107 in più rispetto a ieri). Come detto i decessi restano fermi. Da febbraio a oggi si sono registrati 1.131 morti: 416 a Firenze, 52 a Prato, 81 a Pistoia, 173 a Massa Carrara, 143 a Lucca, 90 a Pisa, 61 a Livorno, 50 ad Arezzo, 33 a Siena, 24 a Grosseto, 8 persone sono decedute sul suolo toscano ma erano residenti fuori regione.
I guariti, dall’inizio dell’epidemia a oggi, sono 8.935: 141 “clinicamente guariti” perché non presentano più i sintomi del coronavirus ma sono ancora positivi al test del tampone (e quindi potenzialmente infettivi), 8.794 “guarigioni virali”, dichiarati guariti a tutti gli effetti con doppio tampone negativo.
La situazione del Covid in Toscana
Confrontando la situazione del coronavirus in Toscana con quella italiana, i dati del 23 luglio confermano la nostra regione al 10° posto per l’incidenza dei positivi, con circa 279 casi ogni 100.000 abitanti (contro la media italiana di circa 406). Le province più colpite sono Massa Carrara, Lucca, Firenze: qui la mappa e i grafici sull’andamento del coronavirus in Toscana.
Il tasso grezzo di mortalità toscano per Covid-19 (ossia il numero di deceduti in rapporto ai residenti) al 23 luglio è di 30,3 ogni 100.000 abitanti contro il 58,1 della media italiana. Siamo l’11esima regione per mortalità. L’incidenza maggiore di decessi è segnalata a Massa Carrara, Firenze e Lucca, la più bassa a Grosseto.
Una proroga di 18 settimane alla cassa integrazione in deroga per far fronte all’emergenza Covid 19: questa la linea scelta dal governo per il prossimo decreto sul lavoro, una sorta di manovra d’agosto che di fatto raddoppierà la durata dell’indennità. Ma con nuovi criteri e requisiti.
Da settimane si ragiona della necessità di guardare a un orizzonte più a lungo termine per la cassa integrazione in deroga. Il Decreto rilancio, dopo il dibattito parlamentare, aveva aggiunto soltanto una mini-proroga di 4 settimane alle 14 (9 più 5 di proroga) già previste dal Cura Italia. Per un totale di 18 settimane di cassa integrazione. Le aziende possono richiederle senza particolari vincoli, se non quello di consumarle in tranches (nove settimane, poi cinque, poi quattro).
Cassa integrazione, proroga di 18 settimane
La nuova proroga della cassa integrazione in deroga per Covid aggiunge altre 18 settimane, allungando la copertura fino alla fine dell’autunno. Ma con criteri completamente nuovi. Lasciando l’indennità così com’è adesso c’è il rischio che la misura straordinaria diventi una consuetudine. D’ora in poi la proroga sarà concessa solo a quelle imprese che hanno riportato cali di fatturato, pagando gli oneri fiscali e contributivi. E, d’altra parte, saranno introdotti incentivi fiscali per le aziende che invece reintegrano i lavoratori richiamandoli all’attività dalla cassa integrazione.
Anche la nuova proroga della cassa integrazione in deroga sarà articolata in due tranches, 9 settimane più 9 settimane. Il meccanismo resta lo stesso: potranno richiedere la prima tranche quelle aziende che hanno già consumato tutte le 18 settimane di cassa già previste. Finita questa, si potrà accedere al secondo blocco.
Cassa integrazione, verso nuovi requisiti
È possibile, come riporta Il Sole 24 Ore, che il governo scelga un accesso facilitato allo prima tranche per poi introdurre condizioni e requisiti più stringenti per la seconda. Molto dipenderà dalle risorse che si riuscirà a trovare.
La strada è quella di riservare la proroga della cassa integrazione in deroga solo a quelle aziende che abbiano avuto un danno al fatturato dovuto all’emergenza Covid. L’Huffington Post parla di un criterio di accesso unico, il calo di fatturato di almeno il 20%. Un’altra ipotesi sarebbe quella di rendere l’accesso alla cassa proporzionale alle perdite: copertura completa per chi ha avuto un forte calo del volume di affari, costi via via più alti a carico di chi ha avuto perdite più contenute ma vuole comunque ricorrere alla cassa.
Lo stesso decreto sul lavoro che il governo approverà ad agosto dovrebbe riconoscere alle aziende un contributo per il rientro all’attività dei lavoratori posti in cassa integrazione. Si parla di una decontribuzione di 3 o 4 mesi per ciascun lavoratore richiamato.
L’RC familiare, entrata in vigore lo scorso febbraio, è una soluzione molto appetibile per le famiglie che hanno più di due veicoli da assicurare. In pratica, questa normativa consente ai membri della stessa famiglia di assicurare un mezzo con la classe di merito più bassa, all’interno dello stesso nucleo familiare.
Ad esempio un neopatentato può assicurare la sua auto con la stessa classe di merito del padre, che si presume chiaramente essere più bassa. La grande novità di questa normativa, che può essere considerata un’estensione della legge Bersani, consiste nel fatto che si possono stipulare contratti assicurativi con la stessa classe di merito anche su mezzi diversi. Una moto o uno scooter possono quindi essere assicurati con la medesima classe di merito di un’auto, purché si trovino all’interno dello stesso nucleo familiare.
Secondo i dati raccolti finora, assicurare un’auto con l’RC familiare garantisce un risparmio di oltre 500 euro, equivalente al 58%. Per una moto il risparmio arriva a circa 425 euro, circa il 54%. Sono percentuali molto alte, che vanno però contestualizzate nel periodo storico che stiamo vivendo.
Il lockdown ha imposto infatti il blocco quasi totale della circolazione, riducendo il numero di vetture sulle strade e sulle autostrade e spingendo quindi le compagnie assicurative a calmierare notevolmente i prezzi. Il notevole risparmio garantito dall’RC familiare potrebbe quindi essere figlio della quarantena. Quando la situazione tornerà alla normalità, i prezzi presumibilmente riprenderanno ad essere quelli standard.
Questo è quindi un ottimo momento per rinnovare o stipulare una nuova polizza assicurativa, sfruttando la congiuntura attuale che ha determinato un calo sensibile dei prezzi. È consigliabile affidarsi ad una compagnia solida ed affermata, come Prima Assicurazioni, che offre una serie di servizi estremamente vantaggiosi ai suoi clienti.
Il sito di Prima.itrisulta intuitivo e con un’interfaccia molto semplice, facilitando la navigazione degli utenti, che possono plasmare una polizza su misura secondo le proprie specifiche esigenze.
Tra i fiori all’occhiello dell’assicurazione, c’è l’assistenza clienti, un servizio realizzato ad hoc per ogni esigenza. Il servizio di customer care di Prima Assicurazioni supporta i clienti in ogni fase: dalla scelta del metodo di pagamento alla sospensione della polizza moto, dalla sottoscrizione di contratti con pagamento mensile al trasferimento dell’RC auto.
L’area assistenza clienti fornisce un valido supporto per tutte le questioni burocratiche, velocizzando le pratiche senza perdite di tempo. Altro servizio messo a disposizione dalla compagnia assicurativa è il soccorso stradale geolocalizzato, attivo 24h, che ogni automobilista può personalizzare.
In tal caso l’assicurazione mette a disposizione uno staff qualificato e competente, capace di fornire soccorso in caso di incidente. L’assicurato può anche richiedere il traino del veicolo, piccoli interventi di riparazione sul posto ed una vettura sostitutiva, avendo alle spalle un brand affidabile per affrontare al meglio ogni inconveniente.
Arriva la nuova fase del “tutti a piedi”. Scatta la pedonalizzazione dei lungarni di Firenze, 500 metri che toccano i luoghi simbolo del centro come Uffizi e Ponte Vecchio, fra piazza dei Giudici e Ponte Santa Trinita: lo stop a tutti i veicoli, compresi i motorini, entrerà in vigore dal 1° settembre 2020 e interesserà lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici, lungarno Archibusieri e lungarno Acciaiuoli.
La rivoluzione pedonale è stata annunciata dal sindaco Dario Nardella proprio nel giorno dell’inaugurazione della passeggiata di pietra di lungarno Acciaiuoli. Il tratto tra Ponte Vecchio e Ponte Santa Trinita è stato chiuso per più di 8 mesi in modo da consentire i lavori alla strada, dai tubi dell’acquedotto alle fognature fino ai marciapiedi e ai lampioni. E rimane off limits per i veicoli da subito.
Come funziona la pedonalizzazione dei lungarni di Firenze (de’ Medici, Archibusieri e Acciaiuoli)
Si tratterà di una “delle più vaste pedonalizzazioni in città – ha detto il primo cittadino – per tutelare una delle zone più belle e artisticamente importanti di Firenze, quella vicino agli Uffizi e al Corridoio Vasariano”. Secondo i dati del Comune, su lungarno degli Archibusieri, proprio accanto al percorso sopraelevato progettato da Giorgio Vasari, passavano nel periodo pre-Covid 8.000 veicoli al giorno per un totale di due milioni e mezzo l’anno.
La pedonalizzazione a settembre lascerà fuori da questo mezzo chilometro di passeggiata, nel cuore di Firenze, auto, scooter, taxi, bus e anche gli autorizzati per la ztl A e O (per loro saranno ridisegnati i tragitti all’interno delle zone a traffico limitato). Potranno entrare i residenti e i mezzi per il carico e lo scarico merci, durante gli orari consentiti. La rivoluzione della mobilità avverrà con due diversi step.
Lungarno Acciaiuoli pedonale, da subito
La prima fase parte subito con lungarno Acciaiuoli che diventa pedonale fino dalla sua riapertura dopo i cantieri: l’accesso è consentito solo ai frontisti e per lo scarico merci entrando da via Tornabuoni e uscendo dal vicolo dell’Oro. L’itinerario per gli autorizzati all’accesso nella ztl su lungarno Diaz è questo: lungarno degli Archibusieri, Por Santa Maria, Borgo Santi Apostoli, piazza Santa Trinita, via Tornabuoni.
Lungarno Acciaiuoli pedonale dopo i lavori
3 lungarni di Firenze pedonali dal 1° settembre 2020
La pedonalizzazione dei lungarni nel centro di Firenze triplicherà a settembre, interessando oltre a lungarno Acciaiuoli anche i due tratti precedenti: lungarno Anna Maria Luisa de’ Medici (il pezzo di strada tra il Museo Galileo di piazza dei Giudici e gli Uffizi) e il lungarno degli Archibusieri (quello che parte grossomodo dai canottieri e arriva a Ponte Vecchio).
In questi due lungarni potranno entrare solo gli autorizzati allo scarico merci, negli orari consentiti, e i residenti. Cambierà però il senso di marcia in lungarno degli Archibusieri, da Ponte Vecchio verso Piazza dei Giudici, mentre lungarno Acciaiuoli sarà percorribile dagli autorizzati da Ponte Vecchio in direzione di Ponte Santa Trinita.
Dove potranno passare i motorini? Strade e percorso alternativo a lungarno de’ Medici e degli Archibusieri
Cambieranno gli itinerari per gli autorizzati all’ingresso nelle ztl A e O, ce ne saranno due. Il primo tocca l’Oltrarno ed è quello già sperimentato durante i lavori (via dei Bardi, via Barbadori, Borgo San Jacopo).
L’altro invece si trova sulla sponda destra dell’Arno e sarà creato a settembre, dalla zona di Santa Croce fino a piazza Stazione: si partirà da Corso Tintori per poi transitare in via dei Benci, via Verdi, via Sant’Egidio, via dei Pucci, via dei Gori, piazza San Lorenzo, via del Melarancio, piazza dell’Unità Italiana, piazza Stazione, via della Scala, piazza Santa Maria Novella, via dei Fossi, piazza Goldoni. Secondo i calcoli del Comune, senza tirare dritto sui lungarni, questo nuovo tragitto allungherà i tempi di percorrenza di 4 minuti.
La pedonalizzazione dei lungarni si aggiunge a quelle decise in passato dal Comune di Firenze, dal piazzale Michelangelo a piazza del Carmine, dal Duomo a piazza Pitti.