sabato, 28 Giugno 2025
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Un webinar contro l’isolamento

Rimanere a casa, ormai si sa, è fondamentale per superare l’epidemia da coronavirus. Acnhe restando in casa però, grazie ai dispositivi multimediali e digitali, si possono ripensare il rapporti di amicizia, gli aperitivi ma soprattutto il lavoro, le conferenze e la condivisione di esperienze. A questo proposito, Produzioni dal Basso con il sostegno di Banca Etica, Assimoco e Etica SGR, propone un ciclo di conferenze digitali dal titolo “Attiviamo energie positive” dedicato a tutti ma soprattutto agli operatori del terzo Settore e del no profit.

Dal 18 marzo 2020 fino al 3 aprile, fine dell’isolamento previsto (per ora), ogni giorno esperti di fundraising, marketing, innovazione sociale, di consulenze e mondo digitale si alterneranno sulla piattaforma Go To Meeting per approfondire argomenti, strumenti e buone pratiche. Il ciclo di webinar è un’occasione di crescita e di condivisione digitale e solidale per generare confronto e progettare nuove strategie per quando tornerà la normalità.

A chi è rivolto?

I webinar sono aperti a tutti i curiosi ma con un particolare focus a tutti coloro che lavorano nel terzo Settore, nel non profit, nel mondo del volontariato. Sono invitati anche i freelance, i lavoratori cognitivi, le associazioni culturali, gli artisti, gli organizzatori di eventi, formatori, imprese e imprenditori sociali e cooperative!

Come si partecipa?

I partecipanti devono scaricare il software GoToMeeting e connettersi nel giorno e nell’ora indicata nel calendario, troveranno un pulsante “partecipa” che li metterà in contatto con i docenti, non è richiesta nessuna pre-registrazione.

Ognuno potrà interagire con i docenti attraverso un formulario Q&A per fare domande o suggerire spunti di riflessione. Le lezioni saranno poi disponibili in podcast, e potranno essere recuperate in momenti successivi.

Per chi non avesse una connessione internet a disposizione è attivo un servizio al telefono. Chiamando il numero  02 91 29 46 27 e digitando il codice di accesso  491-885-245 sarà possibile prendere parte alla conferenza via telefono o cellulare.

Per contribuire?

È possibile arricchire il programma di webinar proponendo il proprio argomento scrivendo a [email protected] 

Ci sono però alcune regole semplici: possono proporre momenti workshop solo professionisti riconosciuti in grado di sviluppare momenti formativi con argomenti concreti e utili per il contesto proposto e corredati di esempi e di buone pratiche.

Il calendario su www.attiviamoenergiepositive.it

Concorsi pubblici sospesi: cosa dice il decreto “Cura Italia”

Tutti i concorsi pubblici sospesi fino a metà maggio: è quanto prevede il decreto “Cura Italia” stilato dal governo a seguito dell’emergenza coronavirus e adesso pubblicato in Gazzetta ufficiale. Si tratta di una delle tante misure contenute nel documento, da quelle per potenziare la sanità, fino agli interventi per le famiglie, su mutui e affitti dei negozi.

Cosa dice il decreto sulla sospensione dei concorsi pubblici

In particolare il cosiddetto “Decreto Cura Italia” prevede la sospensione di tutte le prove dei concorsi pubblici per 2 mesi, ad eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati è fatta sulla base del curriculum o grazie a modalità online e telematiche. Posso concludersi anche le procedure concorsuali in cui sia già stata fatta la valutazione dei candidati, dando il via libera quindi all’eventuale conferimento degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni, anche di dirigenti, dove è previsto comunque il ricorso massiccio allo smartworking, per le attività che lo consentono.

Ecco il passaggio del testo del decreto, pubblicato in gazzetta ufficiale, che riguarda i concorsi pubblici 2020:

Lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto.

Le altre misure del Decreto Cura Italia

Il Decreto Cura Italia è un’enorme calderone che comprende molte misure d’urgenza, pensate per far fronte alla crisi economica scatenata dal lockdown deciso dal governo per il coronavirus. Tra queste anche aiuti per le famiglie in difficoltà, come la sospensione dei mutui, bonus di 500 euro per le partite Iva, gli autonomi e i cococo, oltre al premio da 100 euro per chi ha continuato a lavorare (in sede) in queste settimane di allerta. Qui il testo in pdf e il dettaglio delle misure del decreto “Cura Italia”.

Coronavirus Firenze, ultimi dati dalla Asl Toscana Centro (17 marzo)

La Città metropolitana di Firenze resta la zona della Toscana più colpita dal coronavirus con 214 casi risultati positivi al tampone, secondo i dati e le news contenute nel bollettino della Regione aggiornato al 17 marzo. Per quanto riguarda l’area fiorentina, comunica la Asl Toscana Centro, con il quotidiano aggiornamento delle notizie sul contagio da Covid-19, al 17 marzo si sono registrati 26 casi in più, in aumento rispetto a 24 ore prima (erano stati 20 il giorno prima). Sono 45 i contagi in più registrati invece nell’arco di una giornata sull’intero territorio di competenza (Firenze, Empoli, Prato, Pistoia) con 4 morti avvenute dall’inizio dell’emergenza coronavirus.

News sul coronavirus a Firenze, bollettino Asl Toscana Centro del 17 marzo

Ecco in dettaglio i nuovi casi di coronavirus riscontrati a Firenze e provincia (escluso il territorio empolese), secondo le notizie dell’Asl Toscana Centro aggiornate alla serata del 17 marzo. Il bollettino viene stilato infatti al termine di ogni giornata e indica i nuovi contagi che si vanno a sommare a quelli già registrati. Una buona notizia, seppur piccola, c’è: il 17 marzo non ci sono, tra i nuovi pazienti ricoverati, casi arrivati in ospedale in condizioni critiche. Ecco il dettaglio.

  • 12 persone sono in isolamento presso le proprie abitazioni, perché risultate positive al coronavirus, e sono sottoposte a sorveglianza attiva del medico di base e del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana centro: 8 pazienti, tra i 37 e gli 81, sono in isolamento domiciliare a Firenze, una donna di 45 anni a San Casciano Val di Pesa, un 47enne a Greve in Chianti, una 55ene a Sesto Fiorentino e una donna di 45 anni a Lastra a Signa. Tutti sono in buone condizioni di salute.
  • 7 pazienti tra i 51 e i 77 anni, sono ricoverati in ospedale in buone condizioni: 2 a Santa Maria Nuova, 2 a Torregalli, uno a Careggi, uno a Ponte a Niccheri e infine uno a Borgo San Lorenzo
  • 7 persone sono poi ricoverate in condizioni discrete in ospedale, tra Careggi, Ponte a Niccheri e Borgo San Lorenzo

News e aggiornamenti sul sito dell’Asl Toscana Centro.

Referendum sul taglio dei parlamentari, ufficiale il rinvio all’autunno 2020

Era nell’aria da giorni. Il referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari previsto inizialmente per domenica 29 marzo 2020 è stato rinviato per l’emergenza coronavirus. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, presieduto dal premier Giuseppe Conte, durante la riunione del 5 marzo.

Aggiornamento 18 marzo: il decreto “cura Italia”, approvato dal governo il 17 marzo 2020, ha stabilito i limiti per il rinvio del referendum. Una norma contenuta nel decreto stabilisce infatti il termine di 240 giorni di tempo per indire il referendum dalla data in cui venne approvata l’ordinanza che ammetteva il referendum. L’ordinanza è di fine gennaio. La data del voto deve essere tra i 50 e i 70 giorni successivi all’indizione. Il referendum sul taglio dei parlamentari è rinviato dunque all’autunno. L’ultima data utile sarebbe il 22 novembre.

Una decisione quasi obbligata, visto che le ultime misure contro il sovraffollamento degli spazi pubblici e privati, per evitare l’aumento di casi di Covid-19, avrebbero rischiato di creare grandi problemi durante la consultazione popolare. Inoltre nella situazione di emergenza in cui si trova al momento l’Italia non sarebbe stato garantito un adeguato spazio alle campagne elettorali per il sì e per il no e la corretta informazione dei cittadini.

Referendum 2020 rinviato: la nuova data non c’è ancora

“Il referendum è stato rinviato sine die“, ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai giornalisti. Sono state sospese anche le operazioni per il voto all’estero. La nuova data del referendum sul taglio dei parlamentari sarà quindi fissata più avanti.

Su cosa si doveva votare il 29 marzo

Il referendum è stato indetto per confermare o bocciare la riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione italiana, modifica che prevede il taglio dei parlamentari, riducendo i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200, oltre a una diminuzione di quelli eletti all’estero: se passasse la riforma i deputati scenderebbero da 12 a 8, i senatori da 6 a 4.

Si tratta di un referendum costituzionale confermativo e per questo motivo non è necessario raggiungere il quorum del 50% più uno perché la consultazione sia valida. Anche questo fatto probabilmente ha inciso sulla decisione di un rinvio, perché la situazione sanitaria potrebbe non consentire a tutti gli italiani di andare a votare.

Pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto “cura Italia”: il testo in pdf

Con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il decreto “cura Italia” del 17 marzo 2020 entra in vigore: ecco il testo integrale in formato pdf del pacchetto di misure straordinarie per l’emergenza coronavirus.

Il decreto “cura Italia” in Gazzetta ufficiale dal 17 marzo 2020: il testo in formato pdf

Aiuti alle famiglie, ammortizzatori sociali, sostegno ai lavoratori. Il decreto “cura Italia” pubblicato in Gazzetta ufficiale il 17 marzo 2020 contiene una serie di provvedimenti straordinari per sostenere l’economia durante l’emergenza coronavirus.

Il testo completo del decreto in formato pdf

Partite Iva e lavoratori dipendenti: i bonus del decreto cura Italia

Sono due i bonus per i lavoratori previsti dal decreto 17 marzo pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il primo è un premio una tantum da 500 euro per partite Iva e lavoratori autonomi, liberi professionisti e i Co.co.co. L’altro è invece un bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti che hanno dovuto continuare a lavorare anche nei giorni dell’emergenza coronavirus. Sarà erogato direttamente in busta paga.

Decreto cura Italia, gli aiuti alle famiglie

Due le misure tra le quali potranno scegliere i genitori di figli in età scolare durante l’emergenza coronavirus. Fino a 15 giorni di congedo parentale straordinario al 50% dello stipendio per chi ha figli di età inferiore ai 12 anni. Oppure, in alternativa, 600 euro di voucher baby sitter.

Mutui e affitti, cosa prevede il decreto cura Italia

Mutui sospesi per un anno e mezzo alle famiglie in difficoltà: il decreto cura Italia prevede lo stop alle rate del mutuo sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi in difficoltà. Per gli affitti degli esercizi commerciali il decreto prevede un meccanismo “taglia tasse” per chi ha dovuto chiudere nei giorni dell’emergenza.

Coronavirus: test di massa al via in Toscana, in arrivo 500 mila kit

“Una vera e propria campagna di screening, diffusa su quanta più popolazione possibile”. Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha annunciato l’acquisto di 500 mila kit per avviare i test di massa sul territorio regionale, con l’obiettivo di rilevare e contenere il contagio da coronavirus.

Abbiamo ordinato a più fornitori ben 500 mila test“, ha detto Enrico Rossi con un videomessaggio pubblicato su Facebook. Si tratta di test seriologici, che si eseguono sul sangue e che richiedono tempi più rapidi per la risposta.

Tampone per coronavirus: come funziona e chi lo deve fare

Toscana, 500 mila kit per i test di massa contro il coronavirus

Il test permette di rilevare se il corpo ha sviluppato gli anticorpi al virus e dimostrare in questo modo se si è entrati in contatto con il coronavirus. Un esame che si rivela particolarmente utile nel caso degli asintomatici.

Chi dovesse risultare positivo verrà posto in isolamento e dovrà sottoporsi alla verifica del classico tampone. Questa campagna di test di massa consentirà, ha detto Rossi “di migliorare il contenimento e ridurre la diffusione della malattia”.

Si comincia da medici e infermieri

I primi dei 500 mila kit per eseguire test di massa sul coronavirus in Toscana saranno utilizzati per medici, infermieri e personale sanitario. “Sono loro che ci curano e, se positivi, possono diventare un veicolo straordinario di diffusione della malattia”, ha spiegato Rossi. Si stima che per i dipendenti del sistema sanitario servano circa 100 mila kit.

Coronavirus in Toscana, altri 187 casi e cinque morti: i dati del 17 marzo

Gli altri 400 mila test a disposizione saranno distribuiti sul territorio nella proporzione di circa uno ogni 30 mila abitanti. Saranno a disposizione su richiesta dei medici di famiglia e pediatri ed eseguiti da delle unità speciali.

Rossi ha poi annunciato che la capacità di analisi dei tamponi in Toscana passerà nei prossimi giorni dai 700 di inizio emergenza a 3.500 tamponi al giorno. Questo perché oltre ai tre laboratori autorizzati principali di Firenze, Siena e Pisa sono stati abilitati altri cinque micro laboratori. Si trovano ad Arezzo, Grosseto, Lucca, Livorno e Prato. A questi si aggiunge un laboratorio privato accreditato. “Se ci sono altri privati – è l’appello del governatore Rossi – che si sentono in grado di effettuare l’analisi del tampone, si facciano avanti”.

Coronavirus in Toscana, altri 187 casi e cinque morti: i dati del 17 marzo

Altri 187 casi di positività e cinque morti in Toscana nelle ultime 24 ore: questi i dati relativi al contagio da coronavirus riportati nel bollettino di martedì 17 marzo. In totale, i contagiati salgono a 1.053 dall’inizio dell’epidemia.

L’avanzamento del contagio, al di là della breve frenata di ieri, continua. Mentre non si registrano nuove guarigioni da ieri – restano 12, con sette negativizzati e cinque guarigioni cliniche – i casi attualmente positivi salgono a 1.024.

Intanto il presidente della Regione Enrico Rossi ha annunciato oggi l’avvio di una campagna di screening di massa. Tutti i dettagli.

Coronavirus, quando arriverà il picco in Italia e in Toscana?

Coronavirus, i morti in Toscana al 17 marzo

I cinque morti delle ultime 24 ore rappresentano il massimo finora toccato in Toscana in un giorno. Tra questi c’è anche la vittima fin qui più giovane, un 65enne di Fivizzano.

Salgono a 14 i morti dall’inizio dell’epidemia di coronavirus in Toscana, persone dai 65 ai 100 anni che già in precedenza soffrivano tutte di altre patologie.

Questi i decessi che si sono verificati in Toscana, con l’indicazione di sesso, età, comune del domicilio: M, 79 anni, Pisa; M, 77, Licciana Nardi (Massa Carrara); M, 87, Mulazzo (Massa Carrara); M, 84, Villafranca in Lunigiana (Massa Carrara); M, 81, Castelnuovo in Garfagnana (Lucca); M, 70, Agliana (Pistoia); M, 98, Livorno; M, 93, Pisa; F, 92, Lucca; F, 94, Livorno; M, 65, Fivizzano (Massa Carrara); F, 96, Mulazzo (Massa Carrara); F, 79, Firenze; M, 88, Poggibonsi (Siena); M, 83, Livorno; M, 70, Quarrata (Pistoia); F, 100, Carmignano (Prato).

I ricoveri sono ad oggi 472, di cui 143 in terapia intensiva.

Coronavirus in Toscana, il bollettino del 18 marzo

Per quanto riguarda i tamponi, ad oggi in Toscana ne sono stati eseguiti 6.727 su un totale di 5.943 persone (in alcuni casi sono stati effettuati più test per lo stesso paziente).

Tra questi, 1.053 tamponi sono risultati positivi al test. I casi di positività al coronavirus in Toscana sono così divisi per provincia di segnalazione:

  • 214 Firenze
  • 100 Pistoia
  • 53 Prato (totale Asl centro: 367)
  • 179 Lucca
  • 143 Massa-Carrara
  • 101 Pisa
  • 59 Livorno (totale Asl nord ovest: 482)
  • 60 Grosseto
  • 73 Siena
  • 71 Arezzo (totale sud est: 204)

Le persone in isolamento domiciliare (dato aggiornato a mezzogiorno di oggi) sono invece 8.980 in tutta la Toscana, di cui 4.170 prese in carico attraverso i numeri dedicati attivati da ciascuna Asl.

Di questi ultimi, sono 2.163 persone nella Asl centro (Firenze – Empoli – Prato – Pistoia), 1.813 persone nella Asl nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 194 nella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto). Gli altri 4.810 sono cittadini che hanno avuto contatti stretti con casi positivi: 600 nella Asl centro, 2.269 nella Asl nord ovest e 1.941 nella Asl sud est.

Spesa a domicilio per anziani: i numeri da chiamare a Firenze

Anziani, over 65 ma anche persone immunodepresse e con patologie: per loro il Comune di Firenze e due Quartieri della città hanno attivato nuovi servizi gratuiti per la consegna a domicilio della spesa e dei farmaci. Si tratta di progetti per garantire beni di prima necessità alle persone più fragili, che in questo momento di massima allerta per il coronavirus non possono mai uscire di casa. Ecco i numeri da chiamare a Firenze per richiedere il servizio di consegna della spesa e dei medicinali a domicilio.

Il call center del Comune di Firenze: “Io resto a casa”

Da lunedì 16 marzo è stato attivato il nuovo servizio “Io resto a casa” che prevede la consegna a domicilio di spesa e medicinali, riservata a chi ha più di 65 anni, alle persone immunodepresse o con patologie croniche residenti nel territorio del Comune di Firenze: il call center risponde al numero telefonico 0553282200 dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 16.30. Per informazioni è attiva anche la mail [email protected].

Dove fare la spesa? Firenze mette online la mappa dei negozi aperti

Il progetto è destinato a chi non è soggetto a isolamento fiduciario o quarantena (assistito invece dalla protezione civile) e che non abbia nel raggio di 10 chilometri un parente che lo possa assistere per queste esigenze primarie. Il servizio è curato dall’associazione Esculapio, grazie anche alla collaborazione di Afam Farmacie comunali e Federfarma, mentre le consegne a domicilio della spesa e dei farmaci è affidata ai volontari di Misericordia, Croce Rossa Italiana e Anpas, oltre che agli autisti del Comune che a seguito dell’emergenza coronavirus non sono impegnati nelle consuete attività lavorative.

Spesa e farmaci a domicilio nel Quartiere 2 di Firenze

Su questo fronte si sono attivate anche le Reti di solidarietà fiorentine. Nel Quartiere 2 di Firenze con l’emergenza coronavirus viene rafforzato il servizio gratuito che esiste da 20 anni: offre compagnia telefonica per anziani, persone fragili e immunodepresse e la possibilità di richiedere la consegna gratuita della spesa e dei medicinali.

Per contattare la Rete di Solidarietà del Quartiere 2 è possibile telefonare allo 055667707 o inviare una mail all’indirizzo [email protected]. In questo momento di emergenza è presente un volontario dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30.

Coronavirus, la Rete di solidarietà del Quartiere 4

Un servizio analogo a quello del Q2 è stato attivato anche nel Quartiere 4 di Firenze, sempre per compagnia telefonica e consegna a domicilio della spesa alimentare e dei farmaci. Il servizio gratuito è sempre riservato ai residenti con più di 65 anni o immunodepressi oppure con patologie croniche.

Per richiedere assistenza è necessario prenotarsi chiamando il numero 3203667491, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13. Nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì in orario 9.00 – 12.00 è attivo anche il numero fisso 0557330135.

Spesa a domicilio per anziani a Firenze: Quartiere 5

Attiva anche nel Quartiere 5 la consegna a domicilio delle spesa e dei farmaci per over 65, persone immunodepresse o con patologie. Il servizio è curato dai volontari di Anpas, Croce Rossa Italiana, Coordinamento Misericordie e associazione Esculapio. Basta contattare il call center del Comune al numero 0553282200.

L’appello ai volontari

Intanto si cercano volontari per portare avanti i servizi delle Reti di solidarietà. “Chi ha voglia di fare del volontariato presso le nostre Rete ci contatti. È importante l’aiuto di tutti – dicono il presidente del Q2 Michele Pierguidi e quello del Quartiere 4 di Firenze Mirko Dormentoni -. Ci preme però segnalare che in questo periodo di emergenza per il coronavirus è importante agire seguendo tutte le dovute precauzioni e avere gli elementi di riconoscimento del caso. In questo momento anche il volontariato deve essere ben formato e organizzato”.

Spesa a domicilio e farmaci a casa per anziani: i numeri da chiamare a Firenze e gli orari

Ecco in sintesi i numeri da chiamare per richiedere la consegna a domicilio. Il servizio è riservato agli over 65, agli immunodepressi e alle persone con patologie croniche residenti a Firenze.

  • Call center del Comune: telefono 0553282200 (orario: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle 16.30), mail [email protected].
  • Rete di Solidarietà del Quartiere 2: telefono 055667707 (orario dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30), mail [email protected]
  • Rete di Solidarietà del Quartiere 4: telefono 3203667491 (orari dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18; sabato dalle 9 alle 13) oppure telefono fisso 0557330135 (lunedì, mercoledì e venerdì in orario 9.00-12.00), mail [email protected]

A questi servizi si aggiunge la consegna a domicilio della spesa fatta dai negozi dei centri commerciali naturali di Firenze, disponibile gratuitamente per tutti, non solo per gli anziani.

Tramvia Firenze, cambiano gli orari per l’allerta coronavirus

Anche la tramvia di Firenze “sta più a casa” e cambia gli orari in un momento in cui tutti siamo chiamati a limitare al massimo gli spostamenti per l’emergenza coronavirus: da lunedì 18 marzo 2020 la frequenza delle corse sarà quella normalmente prevista in estate. La novità è annunciata da Gest, la società che gestisce il trasporto tramviario, dopo che il Comune di Firenze e la Regione Toscana hanno deciso di ridurre il trasporto pubblico locale, per le misure urgenti disposte per arginare la diffusione del virus Covid-19.

Coronavirus, i nuovi orari “estivi” della tramvia di Firenze

I tram circoleranno ogni giorno con corse ogni 5-6 minuti per la linea 1 Scandicci-Stazione-Careggi e ogni 6-7 minuti per la linea 2 piazza dell’Unità – Aeroporto di Firenze: in pratica il numero di corse sarà dimezzato rispetto alla situazione normale. Il servizio comunque non subirà interruzioni e i tram continueranno a viaggiare no stop dalle 5.00 a mezzanotte e mezzo, dal lunedì alla domenica.

Gest ha infatti deciso di sospendere il servizio notturno durante il weekend: le notti di venerdì e sabato Sirio non circolerà fino alle 2.00 ma solo fino alle 00.30.

“Spostatevi solo se strettamente necessario”

“Il trasporto pubblico viene garantito e continua ad essere essenziale per coloro che devono spostarsi per lavoro, motivi di salute o estrema necessità – spiega Gest in una nota – Si invitano tutti agli altri a rispettare le regole e a uscire di casa solo se indispensabile”. L’orario estivo rimarrà in vigore fino alla riapertura delle scuole, comunica la società, e potrà prolungarsi sulla base di nuove disposizioni.

Le fermate: soppressa quella delle Cascine

Intanto la linea 1 della tramvia non ferma più alle Cascine: la fermata è stata soppressa, come anche tutte quelle degli autobus che circolano nell’area verde, dopo l’ordinanza firmata dal sindaco di Firenze Dario Nardella che ha sancito la chiusura del parco e delle altre zone verdi a libero accesso della città, pena multe salate e denunce. Nei giorni scorsi, alle Cascine, come altrove, si sono registrati assembramenti di persone:in troppi hanno raggirato le regole per fare una passeggiata, motivo che non è ritenuto di stretta necessità in questo momento di emergenza.

Coronavirus, quando arriverà il picco in Italia e in Toscana?

È bene precisare che si tratta di stime, che fare previsioni accurate è ancora impossibile. Ma su una data in particolare gli esperti cominciano a mostrare un certo consenso: il picco del contagio da coronavirus si potrebbe raggiungere in Italia domenica 22 marzo. La Toscana, più indietro nella linea del contagio, dovrebbe invece toccare il suo picco di contagi da coronavirus più tardi, intorno a sabato 28 marzo.

Quando arriverà il picco del coronavirus in Italia

Prevedere quando arriverà il picco da contagi di coronavirus è un ancora esercizio azzardato persino per i modelli statistici. Bisogna poi considerare il fattore umano: le stime si possono fare presupponendo che tutti rispettino le regole, restino in casa e evitino ogni contatto. Ciò che sta facendo la grande maggioranza degli italiani, ma purtroppo non ancora tutti.

Coronavirus, bonus da 600 euro per partite Iva e autonomi

Ha senso però stimare che i casi di nuovi contagi da coronavirus comincino a scendere a partire da 14 giorni dopo il “lockdown”, la quarantena nazionale imposta dal governo: il picco arriverebbe quindi domenica 22 marzo. Da lì in poi si potrà osservare una flessione del contagio.

Una stima difficile

Anche gli esperti hanno cominciato a esporsi su questa data, pur ribadendo in modo molto chiaro che le conoscenze sulle dinamiche del virus sono ancora troppo limitate per poter indicare una data precisa. Del 22 – o del 25 – marzo hanno parlato però esplicitamente su alcune interviste pubblicate oggi dai quotidiani nazionali, Corriere della Sera e La Repubblica su tutti.

Ultimi giorni di numeri in crescita? Non per tutti. Il contagio da coronavirus segue linee temporali sfasate nelle varie parti d’Italia e quindi il picco arriverà prima nelle regioni del Nord, dove l’epidemia è partita più presto, per raggiungere con giorni di ritardo le altre regioni.

Coronavirus, Toscana verso il picco il 28 marzo?

In Toscana, ad esempio, il picco dei contagi da coronavirus è atteso per domenica 28 marzo.

Coronavirus in Toscana, i casi del 16 marzo. Le ultime notizie

La Regione ha quindi cominciato a organizzarsi in vista del prevedibile aumento di ricoveri. All’Ospedale fiorentino di Careggi ieri sono stati individuati 74 nuovi posti di terapia intensiva. Vanno ad aggiungersi ai 150 ricavati il giorno precedente in varie parti della Regione, anche attivando presidi ospedalieri parzialmente in disuso. In totale fanno 230 nuovi posti di terapia intensiva che presto si aggiungeranno ai 447 già attivi in Toscana. Altri, all’esigenza, potranno essere allestiti nelle 200 sale operatorie.

La Regione Toscana ha fatto inoltre sapere di aver già fatto richiesta alla Protezione civile nazionale per ricevere almeno 300 ventilatori per la respirazione assistita.