martedì, 8 Luglio 2025
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Zona arancione: quando posso andare in un negozio fuori dal mio comune

Quali negozi sono aperti in zona arancione secondo le regole dei Dpcm e dei decreti Covid? Posso andare in un negozio fuori dal mio comune o in un centro commerciale in un comune diverso per fare shopping se mi trovo in zona arancione? Le boutique di abbigliamento sono chiuse? Con il passaggio di alcune regioni nella zona arancione sono molti i dubbi che riguardano lo shopping, dalle piccole botteghe, ai grandi centri commerciali. Ecco una guida sintetica per capire cosa si può fare e cosa no.

I negozi sono aperti in zona arancione, quelli dei centri commerciali sono chiusi il weekend

Dai negozi di abbigliamento ai parrucchieri, dai fiorai ai centri estetici in zona arancione tutti gli esercizi commerciali al dettaglio possono restare aperti secondo i consueti orari, anche sabato e domenica rispettando i limiti su quante persone possono entrare. Fanno eccezione i negozi dei centri commerciali, che come in fascia gialla e rossa, anche in zona arancione sono aperti solo dal lunedì al venerdì e devono stare chiusi durante il weekend e nei giorni festivi.

All’interno dei centri commerciali, nei fine settimana, possono restare attivi solo i punti vendita alimentari, le farmacie e parafarmacie, i presidi sanitari, i negozi di prodotti agricoli e florovivaistici (per esempio i fioristi), le lavanderie, le tabaccherie, le edicole e le librerie. Secondo le regole del “vecchio” Dpcm e del nuovo decreto riaperture in zona arancione non sono consentiti gli spostamenti intercomunali e si può andare nei negozi fuori comune solo in casi specifici (vedi sotto). Chiusi invece i ristoranti e i bar, anche a pranzo: i primi possono fare asporto fino alle 22, i secondi chiudono alle 18 anche per il take away.

Zona arancione, posso andare in negozi fuori comune? E a fare shopping in un centro commerciale?

Come detto in zona arancione non si può lasciare il territorio del proprio comune di residenza se non per motivi di salute, lavoro o necessità: ad esempio non è possibile fare visita a congiunti, amici e fidanzati non conviventi che vivono in comuni diversi. Non c’è più la deroga che consente lo spostamento fuori dai confini comunali, una volta al giorno, ma solo all’interno del comune (per 4 persone). Per quanto riguarda i negozi e centri commerciali fuori comune, in zona arancione questo tipo di spostamento per lo shopping è consentito solo a specifiche condizioni, come riportano le FAQ sulle regole anti-contagio pubblicate sul sito del governo.

Si può uscire dal comune per andare in un negozio per comprare un “bene durevole” di una determinata marca (ad esempio un’automobile, una cucina, una scrivania) se nella propria città non sono disponibili “punti vendita necessari alle proprie esigenze“, si legge sul sito della presidenza del Consiglio. In questo caso “lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati” (qui il modulo di autocertificazione per la zona arancione). Allo stesso modo si può fare la spesa in un supermercato fuori comune se una città vicina presenta “una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze”.

A che distanza posso andare?

Nelle FAQ del governo viene specificato che il negozio (anche dentro un centro commerciale), non disponibile sul territorio della propria città o più conveniente, si deve trovare in un comune contiguo, quindi confinante, ma non viene chiarita la distanza massima percorribile. Non si può comunque macinare chilometri per andare in un centro commerciale o in un negozio dall’altra parte della regione.

Ogni quanto cambiano i colori delle regioni: quando si decide la zona

Un’Italia divisa tra zona gialla, arancione e rossa. Ma ogni quanto cambiano i colori delle regioni e quando si decide il cambio di zona? La mappa viene stabilita ogni settimana, quando l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) fa il punto sull’andamento dell’epidemia e il Ministro della Salute Roberto Speranza firma l’ordinanza sul “semaforo Covid”, ma non tutti i colori delle regioni cambiano ogni 7 giorni: dipende infatti dalla situazione di rischio di ogni zona. Il nuovo decreto legge riaperture, in vigore fino al 31 luglio 2021, ha rinnovato le regole dell’ultimo Dpcm sulla permanenza minima nelle fasce di rischio maggiori, come la zona arancione e rossa. Facciamo il punto su quando cambiano i colori delle regioni d’Italia.

Ogni quanto cambiano colore le regioni italiane e quando si decide il cambio di zona

Il calendario che scandisce il cambio di colore delle regioni italiane è ormai rodato: ogni venerdì nel primo pomeriggio arriva l’aggiornamento del monitoraggio settimanale dell’Istituto di Sanità che prende in considerazione 21 parametri diversi, tra cui anche l’indice Rt (che misure la trasmissibilità del virus) e l’incidenza dei contagi ogni 100.000 abitanti; sempre venerdì pomeriggio il Ministero della Salute decide quali regioni cambiano zona e colore; nella stessa giornata il ministro Roberto Speranza firma l’ordinanza con la “mappa” dei nuovi colori.

Con l’arrivo del governo Draghi, l’entrata in vigore dei cambi di colore, da una zona di rischio minore a una fascia di allerta maggiore (ad esempio dalla zona arancione a quella rossa), è fissata il lunedì successivo all’ordinanza. In sostanza ogni venerdì vengono decisi i colori delle regioni e chi va in zona bianca, gialla, arancione e rossa dalla settimana successiva, mentre il cambio di colore scatta quando entra in vigore l’ordinanza. Discorso diverso per le zone rosse locali, che riguardano singoli comuni o singole province che vanno in lockdown. Queste vengono decise anche durante la settimana dai sindaci e dai governatori delle Regioni d’intesa con in governo.

Ogni quanto cambiano i colori delle regioni: fino a quando dura la zona rossa e quella arancione

Il decreto Draghi del 22 aprile 2021 ha confermato solo in parte le regole del Dpcm di marzo per la zona rossa. Nel caso di una retrocessione per un indice Rt uguale o superiore a 1,25, la permanenza minima di una regione in zona rossa e arancione è di almeno 15 giorni: ciò vuol dire che chi finisce nella fascia di rischio maggiore deve rimanerci per almeno due settimane. Il cambio di colore entra in vigore dal lunedì e se per due settimane i dati dei contagi restano sotto controllo, la promozione nella zona di rischio inferiore avviene dal terzo martedì successivo all’ordinanza.

Discorso diverso invece per le regioni che diventano zona rossa per aver “sforato” il limite di 250 casi settimanali ogni 100.000 abitanti: in questo caso il nuovo decreto non dice ogni quanto cambiano i colori. Dunque è possibile essere promossi da zona rossa ad arancione anche dopo una settimana.

Il prossimo cambio dei colori Covid: fino a quando dura la zona gialla

Per quanto riguarda la zona gialla e quella bianca il decreto non prevede un periodo minimo di permanenza in zona gialla: basta una settimana di dati in peggioramento per finire nei successivi 15 giorni in arancione o addirittura in zona rossa se la situazione è gravemente peggiorata.

Fino a quando dura la zona gialla? Ecco i parametri che entrano in gioco:

  • con un’incidenza dei contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per 3 settimane consecutive si è in zona bianca
  • con un indice Rt sotto 1 si è in zona gialla
  • con un indice Rt superiore o uguale a 1 le regioni cambiano colore e passano in automatico dalla zona gialla a quella arancione e qui devono rimanere per almeno 15 giorni
  • con un indice Rt superiore a 1,25 c’è la retrocessione automatica in zona rossa e qui si deve restare per almeno 15 giorni
  • con un’incidenza dei casi superiore a 250 positivi ogni 100.000 abitanti le regioni vanno in automatico in zona rossa dal lunedì successivo. In questo caso la zona rossa può durare anche solo 1 settimana

Le norme non escludono, nel caso di una situazione dei contagi in netto aggravamento, un passaggio diretto da zona bianca (o gialla) a rossa.

La promozione in una zona con un rischio minore: quando si può tornare in gialla

Il cambio di colore delle regioni deve essere graduale: quando finisce la zona rossa si viene promossi in zona arancione, ma non è possibile saltare direttamente in gialla. Ecco quindi ogni quanto le regioni cambiano colore, con la spiegazione sintetica del meccanismo dei colori e delle zone Covid:

  • Le regioni in zona bianca e gialla rischiano la retrocessione ogni 7 giorni, se i dati sono in peggioramento (Rt uguale o superiore a 1).
  • se nelle regioni in zona arancione i dati peggiorano (Rt uguale o superiore a 1,25 o un incidenza di 250 casi ogni 100.000 abitanti) si finisce automaticamente in zona rossa dal lunedì successivo. Per tornare in zona gialla servono dati in miglioramento per 2 settimane consecutive
  • con dati in costante miglioramento, il cambio di colore da zona rossa ad arancione avviene dopo almeno 15 giorni se le restrizioni sono state decise per le regioni a seguito di un Rt uguale o superiore a 1,25. Se si è finiti in zona rossa per l’incidenza dei casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti, la promozione in arancione può avvenire anche dopo una settimana.

Tutto questo al netto di eventuali ricorsi delle Regioni o errori nella comunicazione dei dati sui contagi alla cabina di regia.

Firenze Rocks 2021, festival annullato: si farà nel 2022. Il rimborso dei biglietti

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Niente da fare. Firenze Rocks 2021 è stato annullato: il grande festival alla Visarno Arena che era già stato riprogrammato per via dell’emergenza Covid si farà nel 2022. Per l’anno prossimo sono stati confermati i concerti in programma dei Green Day e dei Weezer, mentre novità sull’esibizione dei Red Hot Chili Peppers al Firenze Rocks e sul programma dell’evento saranno annunciate presto, fa sapere Live Nation Italia. Rese note anche le modalità per richiedere il rimborso dei biglietti già emessi per Firenze Rocks 2021.

Firenze Rocks 2022: le nuove date in programma alla Visarno Arena

Confermata la location della Visarno Arena. Firenze Rocks 2022 si farà dal 16 al 19 giugno, da giovedì a domenica, in un periodo analogo a quello scelto per il 2021 e, prima ancora, per il 2020 quando il festival era stato annullato a seguito dell’emergenza coronavirus. “Mai avremmo pensato di dover rimandare il nostro appuntamento non una, ma due volte – si legge in una nota ufficiale di Live Nation – la sicurezza di tutti rimane però l’assoluta priorità, e desideriamo garantirvi la migliore esperienza di festival possibile, quando la situazione ci permetterà di riunirci ancora”.

Per quanto riguarda il programma di Firenze Rocks 2022 i Green Day e i Weezer sono stati confermati nella data di apertura, il 16 giugno, per i Red Hot Chili Peppers, come detto, si attende la conferma ufficiale del giorno, mentre il concerto di Vasco Rossi non sarà all’interno del festival. Il Non Stop Live tour farà tappa sempre all’Ippodromo del Visarno di Firenze il 3 giugno 2022.

Firenze Rocks 2021 annullato, come richiedere il rimborso dei biglietti

I  biglietti precedentemente acquistati per la data di Firenze Rocks 2021 del 17 giugno resteranno validi per i concerti dei Green Day e dei Weezer del 16 giugno 2022, ma si potrà richiedere anche il rimborso tramite voucher entro il 27 maggio 2021. Chi invece ha comprato l’abbonamento a 3 o 4 giorni dell’edizione 2020 o 2021 può richiedere il rimborso entro il 27 maggio 2021 sui siti presso i quali si sono stati acquistati i biglietti, seguendo le modalità riportate sui portali Ticketone, Ticketmaster o Vivaticket. Informazioni sul sito di Firenze Rocks.

Giani: “Auspico portare coprifuoco un’ora dopo”

I cittadini toscani possono sperare di poter portare il coprifuoco dalle ore 22 alle 23. A dirlo il governatore della Toscana Eugenio Giani, intervenuto a ‘Un giorno da pecora‘ su Rai Radio 1.

Giani: “Risultati dei contagi in diminuizione. Il coprifuoco sarà messo in discussione”

“Nell’arco – ha spiegato Eugenio Giani – di un paio di settimane si ridiscute sulla base di come va l’andamento pandemico, e i risultati dei contagi almeno qua in Toscana sono in riduzione netta, quindi sono convinto che anche questo aspetto del coprifuoco alle 22 sarà rimesso in discussione. Il mio auspicio è che possa essere portato magari a un’ora dopo, quantomeno da metà maggio, e poi nel periodo estivo possa essere superato”.
Giani ha ricordato che “in Toscana siamo già a 1,1 milioni di dosi di vaccino che sono state somministrate” e per questo si spera in un calo dei contagi.

Dalla Regione Toscana 19 milioni per le persone con disabilità gravissima

La Giunta regionale della Toscana, su proposta dell’assessore al sociale Serena Spinelli, ha approvato una delibera con la quale stanzia 18,7 milioni destinati alle persone con gravissime disabilità perché possano assumere chi è in grado di prendersi cura di loro.

Fondo nazionale per la non autosufficienza

Lo stanziamento, che deriva dal Fondo nazionale per la non Autosufficienza, riguarda i 7 milioni che vanno a saldare le quote relative al 2019 e gli oltre 11 che sono una parte del fondo 2020. Le risorse andranno alle 16 Società della salute e alle 10 Zone distretto. Il contributo sarà variabile: da un minimo di 700 a un massimo di 1000 euro al mese. Le persone con gravissime disabilità alle quali è stata data una risposta in termini di contributo per il sostegno all’assistenza al domicilio sono ad oggi circa 1.640 in tutta la regione.

Regione Toscana: un contributo per i percorsi domiciliari di assistenza per le disabilità

“Confermiamo un contributo – ha spiegato Spinelli – destinato a chi non è autosufficiente ma ha diritto a continuare a vivere nel miglior modo possibile nel proprio ambiente domestico e familiare, secondo le proprie aspettative. E che per farlo ha bisogno dell’aiuto di un assistente personale. Un contributo tramite il quale da anni la Regione intende sostenere i percorsi domiciliari di assistenza e cura per persone con gravissime disabilità, con l’obiettivo, appunto, di evitare o comunque differire il più possibile il ricovero in strutture sociosanitarie”.

Zanzara tigre, a Firenze l’ordinanza per prevenire malattie infettive

Prevenire e controllare malattie infettive trasmissibili all’uomo attraverso la puntura della zanzara tigre. È l’obiettivo dell’ordinanza sindacale a Firenze che introduce obblighi per soggetti pubblici e privati e in particolare per i responsabili di aree particolarmente critiche come cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, vivai e altre attività che possano dar luogo a piccole raccolte d’acqua e quindi a focolai larvali.

Zanzara tigre: obblighi e regole a Firenze

L’ordinanza resterà in vigore fino al 30 novembre prossimo. Gli obblighi riguardano in primo luogo tutti i privati cittadini, amministratori condominiali, operatori commerciali, gestori di attività produttive e in generale tutti coloro che hanno l’effettiva disponibilità di abitazioni o aree aperte, anche inutilizzate.

Zanzara tigre: il Comune di Firenze effettuerà trattamenti specifici

In presenza di casi accertati di malattie virali trasmesse da zanzara tigre o di infestazioni localizzate di particolare consistenza, specie nelle aree vicine a luoghi sensibili come scuole, ospedali, strutture per anziani, il Comune provvederà – su indicazione dell’autorità sanitaria – a effettuare specifici trattamenti per la rimozione dei focolai larvali. Le violazioni all’ordinanza sono soggette a una sanzione amministrativa fino a 500 euro.

 

Zanzara tigre, il decalogo per ”salvarsi”

 

Meteo Firenze oggi (mercoledì 28 aprile): niente sole, resta la pioggia

Cielo ancora grigio e con pioggia anche oggi (mercoledì 28 aprile) a Firenze: secondo gli esperti meteo del LaMMa sembra difficile, se non impossibile, che nelle prossime ore il sole torni spuntare da dietro le nuvole. Il tempo non migliorerà nemmeno domani (giovedì 29 aprile) a Firenze: si preannuncia una giornata ancora piovosa, con deboli piogge che potranno portare anche a possibili temporali intorno a metà pomeriggio.

Il meteo di oggi (28 aprile) a Firenze: cielo ancora coperto nel pomeriggio e in serata possibile pioggia

Dopo una prima mattinata, quella di oggi (28 aprile), caratterizzata dalla pioggia, nel pomeriggio il cielo rimarrà prevalentemente nuvoloso e coperto. Secondo le previsioni meteo del LaMMA per la Toscana, le precipitazioni tenderanno a isolarsi nelle zone Appenniniche nella seconda parte della giornata soprattutto in serata.
Qualche pioggia debole, alternata a schiarite, potrebbe tornare a cadere in serata a Firenze (intorno alle 20). Nella giornata di oggi le temperature massime resteranno stazionarie (per Firenze la massima stimata 18°).

Le previsioni per domani (giovedì 29 aprile) in Toscana e a Firenze

La nuvole e la pioggia saranno protagoniste anche nella giornata di domani (giovedì 29 aprile). In Toscana secondo le previsioni diffuse dal LaMMA, la giornata sarà caratterizzata da cielo nuvoloso o molto nuvoloso soprattutto la mattina con deboli precipitazioni più probabili sulle zone occidentali della regione, mentre una maggiore variabilità caratterizzerà invece le ore pomeridiane. A Firenze per tutta la giornata di giovedì le previsioni degli esperti segnalano deboli piogge, che intorno a metà pomeriggio potrebbero dar luogo a temporali. Per domani la temperatura massima stimata a Firenze è 20°.

Zona arancione, bar e ristoranti aperti o chiusi a pranzo? Le regole

In zona arancione bar e ristoranti non sono aperti a pranzo, secondo il decreto riaperture entrato in vigore ad aprile e che resterà valido a maggio, giugno e fino al 31 luglio 2021. Il segnale positivo è arrivato invece per la zona gialla, reintrodotta dal 26 aprile per le regioni con contagi sotto controllo: in questi territori, a differenza della fascia arancione, è consentita l’apertura dei ristoranti a pranzo e a cena, ma solo negli spazi aperti ed entro i limiti del coprifuoco.

In zona arancione i bar e ristoranti sono aperti o chiusi a pranzo? Cosa dicono le regole anti-Covid del decreto

Il decreto legge del 22 aprile del governo Draghi ha rinnovato le regole dell’ultimo Dpcm, anche per bar e ristoranti: in zona arancione sono chiusi al pubblico e possono restare aperti solo per l’asporto. I primi possono fare take away fino alle 22, i bar classificati con il codice Ateco 56.3 chiudono invece alle 18 e dopo quell’ora non possono fare asporto. No quindi al pranzo e alla cena al ristorante in zona arancione.

Stesse restrizioni anche per la zona rossa. Secondo le regole anti-Covid in zona gialla è prevista l’apertura di bar e ristoranti a pranzo e a cena, escludendo l’attività al chiuso, e con un limite di persone al tavolo.

Le regole per l’apertura dei ristoranti in zona arancione (e rossa)

Dunque dal 26 aprile non è cambiato nulla per il mondo della ristorazione in zona arancione, ecco in sintesi le regole:

  • in zona arancione bar e ristoranti non sono aperti né a pranzo, né a cena. Vietato il servizio ai tavoli all’aperto e la consumazione nei pressi dei locali
  • i ristoranti e i bar possono essere attivi solo per l’asporto di cibo e bevande
  • in zona arancione i ristoranti sono aperti per l’asporto fino alle 22, i bar con codice Ateco 56.3 sono chiusi dalle ore 18
  • non ci sono limiti di orario per la consegna a domicilio

Sul sito del governo le risposte ai dubbi più comuni su cosa si può fare nei diversi colori Covid.

Toscana zona gialla fino a quando: anche dopo il 3 maggio?

Ha appena cambiato colore dopo 2 settimane in arancione, ma in molti già si chiedono fino a quando durerà la zona gialla in Toscana, se potremmo godere dell’allentamento delle regole anti-Covid anche dopo il 3 maggio 2021. Da parte sua il presidente della Regione Eugenio Giani invita alla prudenza, preoccupato dagli assembramenti visti negli ultimi giorni in molte città come a Firenze, ma confida che “la zona gialla per la Toscana sia irreversibile per qualche mese” grazie al buon numero dei vaccini e all’aumento delle temperature.

Il colore della Toscana dopo il 3 maggio: i dati sui contagi

La zona gialla non ha tempi minimi di permanenza, nel caso di un aumento dei positivi al coronavirus e di una crescita dell’indice Rt sopra quota 1, la Toscana sarebbe costretta a passare in arancione già dalla prossima settimana (o peggio in rossa, se i numeri fossero fuori controllo). Per capire fino a quando la Toscana resterà gialla, i fari sono puntati sui bollettini giornalieri dei contagi, che vanno da venerdì 23 a giovedì 29 aprile, ossia il periodo preso in considerazione dal monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità che decide i colori delle regioni da lunedì 3 maggio.

Tra lunedì 26 e martedì 27 aprile, i nuovi positivi in Toscana hanno fatto registrate un calo: 737 lunedì, 522 martedì, un numero che non si vedeva da febbraio. Resta alta l’allerta per il ricoveri nei posti letto Covid, uno dei pochi indicatori che potrebbe far sballare i calcoli per la permanenza della Toscana in zona gialla e avvicinarla all’arancione. “Ci sono ancora troppe persone nelle terapie intensive e tante persone in ospedale – avverte il governatore Giani – quindi non abbassiamo la guardia”. Il 27 aprile erano 1.706 i pazienti in ospedale, di cui 257 in terapia intensiva, in lento calo. Il numero di decessi giornaliero resta importante, con 34 persone che non ce l’hanno fatta solo nella giornata di martedì.

Fino a quando la Toscana resta in zona gialla: le prospettive per maggio

“Spero che con la crescita della vaccinazione, e col tempo buono, visto che sappiamo che se si superano i 25 gradi si hanno effetti deterrenti nei confronti del virus, che la zona gialla per la Toscana sia irreversibile per qualche mese“, ha affermato il presidente della Regione Eugenio Giani. Come sempre il giorno X per sapere fino a quando durerà la zona gialla in Toscana sarà venerdì: nel pomeriggio il monitoraggio settimanale, poi l’ordinanza del cambio di colore delle regioni da parte del ministro della Salute Roberto Speranza.

Di sicuro la Toscana resterà in zona gialla per tutto il weekend del 1° maggio. Se la regione rimarrà in questa fascia anche la prossima settimana, da lunedì 3 maggio, il governatore Giani potrebbe ribadire la sua posizione: nessuna zona rossa locale decisa dalla Regione, ma saranno i singoli sindaci a decidere restrizioni nei territori con i parametri fuori controllo. Al momento, nella Toscana gialla, sono 26 i comuni a rischio zona rossa tra il pistoiese, la Val d’Elsa e il Valdarno Inferiore.

Campagna su salute articolare emofilici fa tappa in Toscana

In collaborazione con Adnkronos Salute. Prendersi cura della salute articolare e promuoverne il benessere grazie a nuovi servizi per i pazienti, momenti di formazione con i più importanti specialisti in emofilia, e un sito ricco di informazioni chiare e utili nella vita di tutti i giorni. In più, la possibilità di eseguire lo screening delle articolazioni grazie a ecografi portatili che stanno arrivando in tantissimi Centri Emofilia italiani. Sono questi gli ingredienti del successo di ‘Articoliamo‘ – campagna sostenuta da Sobi con il patrocinio di FedEmo – nata per promuovere il benessere delle articolazioni nelle persone con emofilia, malattia rara della coagulazione che ha fra le sue complicanze più frequenti l’artropatia.
Il tour di ‘Articoliamo’, giunto alla sua ottava tappa, prosegue il suo viaggio per l’Italia e sbarca nella regione Toscana il 28 aprile alle ore 17.30 con un incontro online. Per partecipare basterà collegarsi alla piattaforma zoom (link: https://us02web.zoom.us/j/86336361622#success) per discutere in diretta streaming con Christian Carulli, Specialista in Ortopedia e Traumatologia – Clinica Ortopedica, Università di Firenze, Lisa Pieri, SODc Malattie emorragiche e della coagulazione Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi.

Durante l’incontro “L’alleanza tra l’ematologo, l’ortopedico e il fisioterapista”, promosso dall’Associazione Toscana emofilici, si affronteranno i diversi aspetti della patologia: l’importanza dell’approccio multidisciplinare, il ruolo dell’attività fisica, la cura e prevenzione dei danni articolari. Obiettivo: sensibilizzare i pazienti sull’importanza della profilassi dei fattori a emivita prolungata e sul ruolo chiave dell’ecografia per individuare precocemente i danni alle articolazioni ed evitare gravi artropatie.

“Poter contare sulla sinergia tra ematologi del centro emofilia e gli altri clinici che si occupano dell’apparato muscolo scheletrico è per noi un aspetto fondamentale”, afferma Elisabetta Nardini, presidente dell’Associazione Toscana emofilici. “Sebbene le nuove generazioni siano protette dai pesanti danni articolari rispetto alle generazioni precedenti, è importante una corretta informazione circa l’importanza del movimento e della cura delle articolazioni. La nostra associazione – ricorda – è da sempre impegnata su questo fronte anche alla luce della preziosa sinergia coi clinici che hanno in cura i pazienti toscani e non solo, poiché il nostro centro accoglie persone da più parti d’Italia. In una fase delicata come quella in corso, la campagna ‘Articoliamo’ può darci una grande motivazione a sensibilizzare la nostra comunità circa la cura e la prevenzione dei danni articolari”.

“I temi trattati – sottolinea Christian Carulli – sono due aspetti cruciali che caratterizzano la gestione moderna del soggetto con malattia emorragica: la visita periodica ed il mantenimento dell’esercizio fisico. La visita periodica del soggetto con malattia emorragica ha valore pieno e positivo se è intesa come valutazione ematologica, ortopedica e riabilitativa non casuale o in caso di necessità, ma come appuntamento periodico. Questo permette di evidenziare alterazioni asintomatiche della funzione coagulativa e muscoloscheletrica, oltre a mantenere affiatamento tra paziente ed equipe multidisciplinare. Il mantenimento dell’esercizio fisico e la cultura del movimento – sottolinea – sono ai nostri giorni altri aspetti da curare per guadagnare salute fisica, fare prevenzione e trattamento con specifiche indicazioni”.

“Sobi ha da sempre ritenuto importante promuovere una presa in carico della persona con emofilia che tenga conto di aspetti e variabili che esulano dal solo farmaco”, afferma Sergio Lai, VP e General Manager di Sobi Italia. “Il nostro impegno nel portare la campagna Articoliamo in tutta Italia nasce dalla profonda convinzione che, solo attraverso un lavoro multidisciplinare, sia possibile permettere alle persone con emofilia di aprirsi a una vita libera e piena, protetti e sicuri. E’ importante ricordare – conclude – che tutto questo è possibile grazie alle corrette strategie terapeutiche a disposizione e ad una chiara e completa informazione del paziente, per una vita senza compromessi, proteggendo le articolazioni e migliorando il benessere generale”.